Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[347/349] Zhenda!


theLord
 Share

  

45 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

L'ho letta nella edizione della nuova ristampa. Rimando a più tardi i commenti sulla storia. Per ora mi limito solo a citare una cosa che mi ha colpito e che mi ha subito ricordato qualcos'altro. Nell'albo "Abissi" quando t tre pards si rifugiano nella grotta e incontrano i varani mi ha tanto ricordato il film "Viaggio al centro della terra" dove i protagonisti incontrano i dinosauri sopravvissuti nel ventre del pianeta. Ha qualcuno ha dato la stessa idea?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

Aggiungo qualche commento alla storia che ho riletto ieri sera tutta d'un fiato e in un colpo solo per averne un giudizio globale completo. Devo dire che è una storia buona ma a mio avviso non ottima e che non può essere classificata nella categoria capolavori nonostante lunghezza che è degna dei maggiori capolavori e i disegni di Civitelli che sono di ottima qualità. Trovo che il personaggio delle strega Zhenda non sia quello di un cattivo di prima fascia. Sembra molto la versione femminile del vecchio Mefisto ma meno carismatica e con meno poteri. In tutta la storia mi pare che più che fare sfoggio dei suoi poteri (che usa solo in un paio di occasioni) utilizzi a suo favore il fatto di essere capitata tra un popolo primitivo e credulone che è facilmente suggestionabile. Mi è invece piaciuta l'ambientazione del finale della storia nel canyon. Davvero una bella trovata e alquanto originale. Come già detto poi nel mio precedente messaggio il finale sembra molto "Viaggio al centro della terra". Ho trovato che la trama poi sia stata dilungata un po troppo. Si poteva restringere un po (non troppo però) e avere un ritmo più incalzante nella parte iniziale mentre il finale e l'ultimo albo sono svolti su ritmi elevati e senza respiro per i pards. La cosa del finale che non mi è particolarmente piaciuta è il fatto che Tex e co. non siano troppo protagonisti. A tutti gli effetti non sono loro a catturare Zhenda e a costringerla all'esilio sui monti. Certamente non dovevano strapazzare una povera vecchietta ma almeno gliel'avrei fatta catturare. Disegni di ottima qualità per Civitelli anche se non ancora sui grandi livelli attualie senza il suo classico chiaro-scuro. Ottima la realizzazione grafica del canyon e del finale mentre, come si legge anche da "Tex secondo Nizzi", non gli è riuscito di incattivire al punto giusto i Sinaguas. Testi 8+Disegni 8

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 11 mesi dopo...
  • Collaboratori

E' una storia lunga in cui l'autore non sembra particolarmente ispirato.

 

i soli punti a favore:

 

- Le sequenze oniriche;

- il covo dei sinaguas nel grand canyon, spettacolare.

 

Per il resto la storia che come primo interrogativo si pone il già di per se improbabile "e se Zhenda non fosse morta cadendo nel crepaccio?" è un'accozzaglia di scene incollate una dopo l'altra senza troppa fantasia.

 

Nizzi sa benissimo che il ritorno di Zhenda non può che puntare alla realizzazione del suo folle sogno. Ma Nizzi sa benissimo che Sagua non può, visto il finale della prima storia, essere un personaggio voltafaccia: di conseguenza non può che fare di Sagua un prigioniero della madre. La storia diventa a questo punto una lotta esclusiva di Zhenda contro l'usurpatore Aquila della Notte. La storia perde cioè l'antagonista Sagua il cui gesto finale aveva resa epica la storia precedente; anzi Sagua si rivela alla fine un coadiuvante dello stesso Aquila della Notte: è decisiva la sua lealtà, ma è decisivo soprattutto l'atto scellerato della madre che all'inizio dell'avventura aveva fatto sbranare la giovane moglie del figlio. Come se non bastasse, si mette in dubbio anche la paternità di Freccia Rossa (Nizzi qui si è sicuramente divertito: si sarà chiesto come se lo sono chiesti i milioni di lettori di Tex come il padre di Lylith avesse potuto accompagnarsi con questa squaw: impossibile immaginarsela giovane e piacente). Una storia che quindi sin dalle prime battute perde il 50% del suo interesse perché il lettore sa già che il piano della vecchia megera non ha speranze: un'aperta ribellione dello stesso Sagua, favorita magari dalla persuasione esercitata dalla moglie Ua-Ni-tah, complice di Zhenda, avrebbe dato molto più alito alla storia.

 

Un'altro dei colpi bassi di Nizzi alla storia è rappresentato dalla scelta del fenomenale Civitelli, del tutto inadatto a questa storia. La Zhenda di Civitelli è una vecchina birbante, la Zhenda di Galep era una strega che faceva impressione; i principali antagonisti, i primitivi sinaguas sembrano tirati fuori dall' "isola dei famosi", allorché sarebbero dovuti essere dei brutti ceffi cavernicoli.

 

Proseguiamo con la storia. Anche se banale, il recupero di Zhenda dalle profondità dell'abisso, è bene sceneggiato. L'incontro con Koster e le quattro pantere, la vita errante successiva al seguito dei circensi è plausibile. Il patatrac viene quando sono coivolti i trafficanti d'armi. La sequenza del loro incontro con i quattro pards è semplicemente noiosa e inutile: a metà storia sappiamo che i Sinaguas non potranno contare ne sulle armi, ne sulle munizioni, ma dovranno fare affidamento sulle loro scuri di pietra (con le quali Civitelli rende un rarissimo e inedito omaggio al fumetto Zagor). Nizzi rincara la dose: i sinaguas non sanno usare i fucili, la maggior parte di loro è impressionata dalla "canne tonanti" che sputano fuoco e morte (come lo erano gli indios di Montezuma 350 anni prima). Insomma, per il lettore, adrenalina a livello zero.

 

I quattro pards si stanno intanto avvicinando al villaggio sospeso sul canyon, come quattro gattoni pronti a far della nonnina un sol boccone. Anzi, Tiger è partito a chiamare come rinforzo la "cavalleria" navajo. Nel mentre Sagua scalcia e da della matta alla madre. Serve un'invenzione per tirare d'impaccio Zhenda e Nizzi se la cava così così: fa addormentare i tre pards intorno al fuoco del loro stesso bivacco. Si poteva escogitare di meglio, l'espediente è buono e originale, ma la cattura riduce a zero l'azione e risulta fin troppo facile e irrisoria nei confronti di tre "tizzoni d'inferno".

 

L'albo finale va avanti in maniera scontata per tre dei suoi quarti: ci si aspetterebbe l'arrivo dei navajos a tirar fuori dai guai Tex come era previsto nel soggetto originale, il tutto si risolve invece nell'improbabile caverna dove i varani attendono i nostri disarmati. Questi lucertoloni esistono sul serio anche se non li si può trovare nel nord America. Introdurli in una location che simula il loro ambiente naturale (caldo, afoso, umido) è una soluzione, per stessa ammissione dell'autore, tirata un po' per i capelli. Peraltro questi rettili sono aggressivi per loro natura, non disdegnano la carne umana (ma per le loro fauci vanno bene al massimo i bambini non certo gli adulti ), hanno 60 affilatissimi denti, con  i quali trattengono la preda nella bocca senza masticarla, usano infatti i potentissimi muscoli che si trovano nella loro gola con i quali tirano e dilaniano la carne della preda, aspirandola fin dentro lo stomaco. A questa fine erano destinati, per chi interessa, Tex, Carson e Kit.

 

Il finale, con Zhenda che prende atto del suo fallimento e si allontana verso i monti Navajos, dove la solitudine la attende invece che della gloria sognata, è particolarmente poetico e si capisce il perché non si sia più recuperato questo personaggio. Un suo ritorno lo si potrebbe immaginare, a questo punto, come personaggio positivo, che accorre magari in aiuto del figlio in pericolo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 anni dopo...

Un capolavoro! Tra le tre storie  di Tex che preferisco( insieme  a Gli invincibili  e al Cavaliere  Solitario). Non mi stanco mai di rileggerla. Intanto i disegni sono semplicemente  splendidi. E la sceneggiatura  è  da oscar. Si parte da un inizio ricco di suspense e di mistero, e poi il magnifico scontro con, con tutti i pards in formissima, l' esplosione del carro, l' attacco dei puma,  la battaglia alla roccia  del corvo, la cattura dei pards, la scena  in cui Segua sta per  essere convinto  ma Tex  usa un asso nella manica. Sono  tutte sequenze degne di stare nell' olimpo fumettistico. E poi il SUPERLATIVO inseguimento finale  al cardiopalma, tra  i Sinaguas e Varani. E poi Zhenda: oserei  definirla " "grigia": è  un' assassina, d' accordo , è  senza  scrupoli, ma per il figlio nutre un affetto vero, e  tutto quello che fa lo fa " per il bene"  di suo figlio.  E il suo isolamento  finale è  la scelta  più  giusta. Splendida  la scena in cui lo stregone racconta  a Tiger il suo sogno e poi pensa:" Forse è  già troppo tardi..."

da brividi! :inch::inch:

1000000 e lode:wub::wub:

Modificato da Grande Tex
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • co fondatore
39 minuti fa, Grande Tex dice:

Un capolavoro! Tra le tre storie  di Tex che preferisco( insieme  a Gli invincibili  e al Cavaliere  Solitario). Non mi stanco mai di rileggerla.

Senza nulla togliere a Gli invincibili, storia che amo tantissimo (invece il Texone non l'ho mai letto, quindi non so dire), credo che la tua conoscenza dell'universo texiano sia ancora piuttosto limitata. Solo di Nizzi ci sono storie ben più meritevoli di essere rilette. Se questa è un capo, allora Fuga da Anderville, Il ragazzo selvaggio e Il segreto della vecchia missione cosa sono?

 

EDIT: solo per caso ho citato tre storie coi disegni di Ticci

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">47 minuti fa</span>, Mister P dice:

Senza nulla togliere a Gli invincibili, storia che amo tantissimo (invece il Texone non l'ho mai letto, quindi non so dire), credo che la tua conoscenza dell'universo texiano sia ancora piuttosto limitata. Solo di Nizzi ci sono storie ben più meritevoli di essere rilette. Se questa è un capo, allora Fuga da Anderville, Il ragazzo selvaggio e Il segreto della vecchia missione cosa sono?

 

EDIT: solo per caso ho citato tre storie coi disegni di Ticci

Ho letto tutte le storie  di Tex, nessuna  esclusa, e quelle che hai citato sono tra quelle  che  conosco di più. È  una questione  di gusti.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Storia non certo memorabile ma nemmeno pessima.Sicuramente troppo lunga,c è un albo di troppo...ma sappiamo bene il perchè...:P

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

capolavoro! Tra le tre storie  di Tex che preferisco( insieme  a Gli invincibili  e al Cavaliere  Solitario). 

Sugli Invincibili: personalmente non lo considero un capolavoro, sicuramente una buona storia.Ma Boselli ha fatto anche di recente molto meglio...de gustibus comunque.

Sul Cavaliere solitario:hai citato la storia meno texiana di Nizzi,Grande Tex:questa storia è bellissima, niente da dire,ma è stata scritta per far conoscere Tex al mercato americano e Nizzi stesso ha ammesso di avere "forzato" il personaggio in questo Texone.in questa storia Tex è molto più simile al Clint dello Straniero senza Nome che a colui che tutti conosciamo e amiamo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

49 minuti fa, Barbanera dice:

Sul Cavaliere solitario:hai citato la storia meno texiana di Nizzi,Grande Tex:questa storia è bellissima, niente da dire,ma è stata scritta per far conoscere Tex al mercato americano e Nizzi stesso ha ammesso di avere "forzato" il personaggio in questo Texone.in questa storia Tex è molto più simile al Clint dello Straniero senza Nome che a colui che tutti conosciamo e amiamo.

Bah: è  un tex un po' diverso, ma per me è  sempre Tex.

<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, Barbanera dice:

 Sugli Invincibili: personalmente non lo considero un capolavoro, sicuramente una buona storia.

Aargh, cosa  sento.:P:P  E poi dici a me per la Congiura? :P:P;);)

Comunque per quel che mi riguarda  questa  storia è  sottovalutatissima.

Modificato da Grande Tex
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

Per i miei gusti, storia carina e niente più. Se non si é capito, io, su Tex, preferisco le avventure puramente western. Il soprannaturale non mi ha mai convinto, mentre riesce benissimo su Zagor. Inserire delle pantere nere (bellissime) che poi vengono fatte fuori a colpi di fucile, per me, non ha senso:lo avrebbe se almeno una fosse stata abbattuta da Tex con il coltello. Ovviamente era solo un esempio, altrimenti sarebbe riduttivo liquidare il commento con una critica all'introduzione di quegli splendidi animali. E' che vedrei meglio, se proprio dobbiamo inserirli, dei duelli ad armi pari, alla Zagor.

Ricordo addirittura che in un'avventura del Piccolo Ranger (i rettili sapienti), Decio Canzio fece combattere il suo eroe in un'arena contro un mostro preistorico, armato soltanto di un'ascia rudimentale:fu una scena bellissima. In quel caso ha senso! Disegni eccellenti.

Voto alla storia: 6,7

Voto ai disegni: 8,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Una delle più ricorrenti scelte narrative di Nizzi, fu quella di ripescare per le sue sceneggiature personaggi (Gbonelliani e non) già apparsi sulla serie. Nell'epoca in cui si accingeva a dare alle stampe l'episodio in questione, aveva già rispolverato in rapida sequenza nel giro di poche decine di albi, antagonisti del calibro del Carnicero, Proteus, Manuel Pedrosa e a breve avrebbe ridato lustro al capitan Barbanera. In tempi più recenti l'abitudine è rimasta, ma i risultati, purtroppo, sono via via andati scadendo. Chiusa la premessa, bisogna ammettere che optare per il ritorno di Zhenda sulla serie, appare oggi come una lieve forzatura. L'orripilante strega non aveva del tutto incantato già nel suo debutto con Bonelli e Galep, e in fondo era difficile trovare uno spunto di soggetto originale che la riguardasse. Infatti, sebbene l'abile sceneggiatore riesce a tirar fuori una storia di tutto rispetto, le motivazioni che spingono ad agire il "demonio in gonnella" risultano l'esatta fotocopia della storia che la precede e lo stesso Sagua (sarà poi davvero il cognato di Tex?), torna a essere rappresentato come una personalità troppo ambigua e poco convincente a mio avviso. L'incipit è molto brillante e ricco di tensione, a me ricorda, con le dovute proporzioni, le scene iniziali della celebre storia del Diablero scritta dal grande Bonelli. Tutto sommato il ritmo narrativo si mantiene accettabile per tutto il corso della storia e molte scene meritano di essere ricordate: la sparatoria contro i mercanti di armi al soldo di Walcott a esempio o il particolare agguato alla Roccia del Corvo, con l'inusuali armi dei Sinaguas che spiazzano inizialmente i nostri. Proprio la presenza dell'ennesimo popolo primitivo scoperto per caso dai villain e divenuto complice dopo essere soggiogato, non mi fa tanto impazzire come idea, molto più caratterizzato invece l'avido Koster, che, sebbene detesti la strega, conta di sfruttarla per arricchirsi; peccato per lui che i piani finiranno contro una pallottola sparata da Tiger. Ero già a conoscenza del fatto che Nizzi, non del tutto soddisfatto delle "innocue grinte" con cui Civitelli disegnò i Sinaguas, si vide costretto a mutare il finale, invece apprendo solo adesso leggendo il commento di Ymalpas, che le vignette in flashback non sono copie delle originali di Galep, bensì una riproduzione certosina del disegnatore aretino, che riesce a imitare alla perfezione lo stile dell'illustre precedessore. Che bello questo forum, si riesce sempre a scoprire qualcosa di nuovo! :). Ritornando al finale, ammetto che delude un po', vuoi per la poca attinenza col soggetto della scena negli abissi del Gran Canyon con tanto di mostruosi varani e foresta tropicale sotterranea di Verniana memoria, sia perchè risulta troppo rapida l'arresa di Zhenda, che come giustamente fa notare pure Carson nelle ultime vignette, se la cava pure a buon mercato, in fondo. Dopo più di due albi di azione e trappole, si poteva escogitare qualcosina di meglio. Molto belli i disegni di Civitelli, forse non del tutto adatti alla tematica dark dell'episodio, ma estremamente puliti ed espressivi. Era evidente di quanto stesse raffinando il suo stile in quel periodo e cominciarono ad apparire pure i primi effetti di chiaroscuro; una sperimentazione che lo porterà con gli anni, a raggiungere una qualità grafica eccelsa. I suoi puntinati, li adoro letteralmente! Il mio voto finale è 8

 

P.s.  In una rubrica di posta su TuttoTex, qualche anno dopo l'uscita degli albi,  Sergio Bonelli ammise una potenziale inesattezza commessa da Nizzi in sceneggiatura, quando definì pantere nere le sanguinarie belve ammaestrate da Zhenda. Qualche lettore di allora tramite lettera (come cambiano i tempi! :o)  fece notare che fosse stato più corretto descriverle come giaguari neri e l'editore, sempre molto attento alle segnalazioni, ne parlò nella rubrica e chiarì la questione, citando pure un testo specifico da lui posseduto. Un semplice pourl parler nostagico il mio, che poco influisce nella valutazione finale, ma ci fa capire come la rivoluzione copernicana di internet, abbia radicalmente cambiato il mondo e la vita di tutti i giorni. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Zhenda è un personaggio che non mi ha mai preso particolarmente, tanto che questa storia non l'ho mai più riletta, anche perchè l'incipit è lo stesso della prima storia

in cui è apparsa la vecchia strega (Pueblo Bonito), che invece ho apprezzato tantissimo non per la sua presenza, ma per il fatto che GLB raccontava la rivolta di una parte

del popolo Navajo contro il suo capo e agente indiano Aquila della notte.

Voto alla storia: 6,5

Voto ai disegni: 7

P.S. Civitelli è sicuramente un grande, ma i sui disegni pur pregevoli, non li trovo particolarmente adatti a un'ambientazione Western. Parere personale eh?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Storia più che discreta che però, probabilmente, aveva ambizioni di capolavoro. Ebbene non raggiunge le ambizioni.

Non le raggiunge perchè manca qualcosa, forse il mistero, forse un vero scontro finale con Zhenda, forse un colpo di genio in più. Non so.

Interessante comunque l'idea di ritirare fuori la strega Bonelliana, che pareva morta e che invece torna in forme quasi "Mefistiche", con tanto di visioni (belle) e trucchetti.

Trucchetti a cui il figlio Sagua, destinato dalla madre a spodestare Acquila della notte, ha la forza di sottrarsi.

La sceneggiatura comunque scorre bene, si tratta pur sempre di un Nizzi d'annata. I dialoghi funzionano. Il finale con i mostri è forse forzato e un pò ridicolo (anche se non è certo la prima volta che appaiono strane bestie su Tex). In ogni caso l'autore porta a casa il successo ma senza la lode e la standing ovation.

Civitelli già portentoso ma migliorerà ancora negli anni a venire.

Nizzi 7+

Civitelli 7.50

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

I Sinaguas dovevano essere cattivissimi ma poi Civitelli li ha resi troppo ingenui e inermi,per cui Nizzi si inventa i Varani di Komodo per "vivacizzare"un po' il finale... scelta infelice come gli Zombie del Ritorno della Tigre Nera.

 

Però la storia non è brutta, anzi è interessante il modo in cui ritorna Zhenda,e i ritorni non sono mai facili, soprattutto se si tratta di cattivi con poco appeal come l infernale megera.

Nizzi rende plausibile e verosimile la "riesumazione" della strega, ed il finale è l unico possibile a parer mio...

La figura di Koster è poco incisiva ai fini della trama,dal momento che si tratta di un artista da circo non particolarmente pericoloso come avversario...e interessato all'oro dei Monti Navajos...per cui anche Zhenda sa di preciso dove si trova l' oro...

Chissà,magari qualcuno prima o poi le farà "sputare"l'indicazione precisa di dove si trova la "Bonanza"?😆

E magari la bieca strega,se viva, condurrà i lestofanti a cercare l oro?suggestioni...

 

Modificato da Barbanera
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, Barbanera dice:

I Sinaguas dovevano essere cattivissimi ma poi Civitelli li ha resi troppo ingenui e inermi,per cui Nizzi si inventa i Varani di Komodo per "vivacizzare"un po' il finale... scelta infelice come gli Zombie del Ritorno della Tigre Nera.

 

Però la storia non è brutta, anzi è interessante il modo in cui ritorna Zhenda,e i ritorni non sono mai facili, soprattutto se si tratta di cattivi con poco appeal come l infernale megera.

Nizzi rende plausibile e verosimile la "riesumazione" della strega, ed il finale è l unico possibile a parer mio...

La figura di Koster è poco incisiva ai fini della trama,dal momento che si tratta di un artista da circo non particolarmente pericoloso come avversario...e interessato all'oro dei Monti Navajos...per cui anche Zhenda sa di preciso dove si trova l' oro...

Chissà,magari qualcuno prima o poi le farà "sputare"l'indicazione precisa di dove si trova la "Bonanza"?😆

E magari la bieca strega,se viva, condurrà i lestofanti a cercare l oro?suggestioni...

 

Mah, chissà...Zhenda è ancora viva e potrebbe sempre tornare.

Bisogna vedere se viene considerato ancora un personaggio interessante o no.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">6 ore fa</span>, valerio dice:

 

Civitelli 7.50

 

Dissento, le scene nella città di pietra dei sinaguas, i panteroni neri, i lucertoloni e la fuga nelle viscere della montagna sono da 10 pieno una dopo l'altra.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, gilas2 dice:

 

Dissento, le scene nella città di pietra dei sinaguas, i panteroni neri, i lucertoloni e la fuga nelle viscere della montagna sono da 10 pieno una dopo l'altra.

Ci sono diverse belle scene, è vero, ma 10 sarebbe capolavoro assoluto....e questa opera a me pare abbastanza lontana da questo status, pur essendo, ripeto, una storia godibile e pur sempre marchiata chiaramente da un Nizzi nei suoi anni migliori, cosa che si vede, ma che a me pare resti ben lontana da altre opere dei 300. Vuoi per una certa incertezza di Nizzi nel genere magico et similia, vuoi per un finale forse non pienamente e concordamente riuscito (io avrei visto bene una sorta di confronto finale diretto con la strega).

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, valerio dice:

Ci sono diverse belle scene, è vero, ma 10 sarebbe capolavoro assoluto....e questa opera a me pare abbastanza lontana da questo status, pur essendo, ripeto, una storia godibile e pur sempre marchiata chiaramente da un Nizzi nei suoi anni migliori, cosa che si vede, ma che a me pare resti ben lontana da altre opere dei 300. Vuoi per una certa incertezza di Nizzi nel genere magico et similia, vuoi per un finale forse non pienamente e concordamente riuscito (io avrei visto bene una sorta di confronto finale diretto con la strega).

 

Sto parlando esclusivamente dei disegni di civitelli ;) (che in quelle scene sono da 10 pieno)

Modificato da gilas2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

<span style="color:red;">26 minuti fa</span>, gilas2 dice:

 

Sto parlando esclusivamente dei disegni di civitelli ;) (che in quelle scene sono da 10 pieno)

A vabbè, quello ci sta anche. Ma a me pare che dopo il Civ sia diventato ancora più bravo e attento ai particolari.

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Mah, la storia non è male, anche se in certi punti sembra molto, molto diluita, allungata. Quello che non mi torna è Zhenda. Dunque, si dice espressamente che Sagua è NATO DOPO il matrimonio di Tex. Questo significa due cose: 1) Sagua è coetaneo o poco più grande di Kit Willer, 2) Zhenda aveva ammaliato e ha partorito Sagua poco più di 20 anni prima. MA QUANTI ANNI HA, ALLORA? Viene rappresentata come la strega di Biancaneve, o la Befana. Sembra un'ottuagenaria. Eppure, in questo caso i conti non tornerebbero. Neppure se avesse - e sarei già generoso - 70!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...

Parto dai disegni. Adoro il tratto di Civitelli, che già alla fine degli anni '80 era superbo. Però, ci sono delle storie alle quali il tratto del maestro aretino è più adatto, altre per le quali ci vorrebbe un disegno più sporco e graffiato. A mio giudizio, benché le scene della città segreta dei Sinagias siano grandiose, quest'avventura avrebbe avuto bisogno di un tratto diverso. Ovviamente, la critica è rivolta non al disegnatore, ma a chi gli ha assegnato questa storia.

 

Quanto al soggetto e alla sceneggiatura, devo premettere di non aver ancora letto la precedente storia che ha per antagonista Zhenda, qundi non posso riconoscere alcuna ripetitività nell'evolversi della vicenda. La lettura è stata scorrevole e piacevole, però solo sino a quando Tex e i suoi pards si sono spinti giù per la fenditura che scende nelle profondità del Grand Canyon. Ho scoperto che Nizzi ripiegò su questa soluzione narrativa per via dei disegni civitelliani, che rendevano poco odiosi i Sinaguas. Ma, secondo me, ci sarebbero state almeno due o tre soluzioni migliori di questa pasticciata parentesi verniana.

 

In complesso, storia sufficiente, anche se di qualità inferiore rispetto ad altre storie del centinaio 301-400 di Tex gigante.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

La mia valutazione di questa storia risente sicuramente del fatto di averla letta nel "librotto" omonimo,

quindi subito dopo la storia originale di GLB e non a decenni di distanza come per molti lettori è avvenuto nella realtà.

 

Questo, abbastanza ovviamente, fa risaltare e rende leggermente fastidioso il ripetersi quasi "fotocopia" di alcune elementi e situazioni (I giaguari che diventano pantere nere, il loro uso "ipnotico" come armi a distanza, la presenza dei trafficanti di armi, anche se la riproposizione di Wolcott è divertente, gustoso vedere una canaglia di mezza tacca che ritorna in scena dopo quella che si suppone essere una onorata carriera da "travet" del crimine) seppur non manchino momenti godibili e/o graficamente molto validi.

 

Cosa non mi è piaciuto:

 

- Zhenda in versione "strega di Biancaneve", caricaturale al limite del ridicolo (e forse oltre)

 

- Il "mefistiano" salvataggio di Zhenda dopo la caduta della storia di GLB. Se ci metto anche il volo di Tex ne "Il cavaliere solitario" di Kubert comicio a domandarmi da che altezza si deve cadere, e su cosa si deve atterrare, per schiattare nel mondo di Tex... :lol2:

 

- I sinaguas, pallida copia degli hualpai (mefistiani pure loro, sarà una coincidenza? ;))

 

- Il Carson sovente terrorizzato fino a sudare copiosamente

 

- Il finale cambiato, con i varani invece del massacro degli inetti sinaguas (posso capirne il motivo, ma la parentesi "verniana" non mi ha entusiasmato)

 

- A proposito di varani, vogliamo parlare del fatto che al loro mondo si accede attraverso una porta? Non era meglio sbarrarlo con delle grosse pietre? O almeno mettere un cartello! :laugh:

 

 

Cosa mi è piaciuto:

 

- L'incipit onirico con l'omicidio della moglie di Sagua

 

- Lo scontro a fuoco con i trafficanti di armi, reso in maniera molto cinematografica da Civitelli

 

- La figura di Sagua, che ho constatato stare sulle scatole a molti e io invece trovo dignitosa, alla fine si schiera sempre con Tex e non è colpa sua se ha una madre demente...

 

- Il villaggio dei sinaguas realizzato da Civitelli, bellissimo.

 

- L'involontario umorismo, da commediaccia italiana anni '70-'80 con Montagnani e Bombolo, del reiterato riferimento all'abilità dei sinaguas nell'uso delle loro piccole mazze...

 

- In generale la prova di un Civitelli non ancora al suo apice ma già spesso molto buono, Zhenda a parte...

 

 

In sintesi a mio parere una lettura che scorre gradevolmente, ma ben lontana dall'essere memorabile.

 

Se alla storia di GLB avevo dato 9, per questa non mi sento di andare oltre il 7.

 

 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 3 settimane dopo...

Riletto questo mio "personal cult", che ritengo a tutti gli effetti un classico (sottovalutato) del periodo d'oro Nizziano, di poco inferiore al capostipite GLBonelliano. E Nizzi qui guarda moltissimo ai classici del filone fantastico di GLB : non solo "Pueblo Bonito", ma anche "Diablero" (pesantemente omaggiato nello splendido incipit) nonché Mefisto a più riprese, e "Le Terre dell'Abisso", riecheggiate "alla lontana" nel finale sotterraneo. Ne risulta una delle poche storie apertamente fantastiche di Nizzi, sia pur di un fantastico sottile e allusivo : ma a prevalere, anche qui come in molte storie coeve, è il gusto per un'avventura dall'esaspertato esotismo weird, che affastella elementi eterogenei con felice e divertita creatività. Pantere nere assassine ammaestrate e controllate telepaticamente, Sinaguas primitivi che lanciano mazze con traiettorie a mo' di mortaio, un immaginifico villaggio-termitaio tra ponti sospesi, dedali di tunnel e caverne infinite in cui far esplodere il delirio dell'ultimo albo, coi Varani Verniani coronare il gran finale di una corsa esaltante a rotta di collo. Zhenda ne esce qui più che mai come figura tragica e sconfitta, persa nel suo sogno-ossessione di riscatto, e il buon Sagua, ora dalla fine, ha tempo di riscattare pienamente il suo onore. Immenso peso nella bellezza del tutto, i disegni di un Civitelli superlativo, ai massimi livelli : le atmosfere notturne iniziali, la nobile e feroce bellezza delle pantere, fino a scatenarsi letteralmente nel villaggio e mondo sotterraneo dei Sinaguas nell'ultimo albo, tra il dinamismo dell'azione e ambienti e chiaroscuri pazzeschi. Una bomba di storia. 

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Come altri suoi "ritorni", indipendentemente da come l'abbia scritta, questa storia mostra già nell'idea di base il poco rispetto di Nizzi per le storie "classiche" di GL Bonelli, considerate giusto una "cava" da cui scavare roba di riciclare senza tenere in nessun conto le cose che dicevano.

 

L'improbabilità della sopravvivenza di Zhenda è già stata fatta rilevare (se Boselli facesse come Nizzi avrebbe meno problemi a far tornare la Tigre Nera: caduto da 200 metri? Che problema c'è? Si è solo sbucciato un ginocchio...), ma questo il meno.

 

Per uccidere Zhenda, Big Elk aveva sacrificato la sua vita. E aveva fatto avverare una PROFEZIA, che richiedeva il sacrificio di "due vite"

 

Ma che problema c'è? Rendiamo farlocca la profezia e diciamo che alla fine della storia di GL Bonelli muore solo Big Elk, che gran risultato! Dopotutto, mica possiamo pretendere dal povero Nizzi che si crei LUI nuovi avversari invece di prendere quelli fatti da altri...

 

Se ci pensare, è ESATTAMENTE quello che è successo nel recente "Ritorno A Redrock": si dice che il cattivo ucciso da Tex se l'è cavata, per fare un mero "remake" della prima storia, scopiazzata in maniera fastidiosa.  Solo che per "Ritorno A Redrock" Ruju è stato attaccato da tutti, mentre Nizzi "può fare quel che vuole"...

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

credo dipenda dal fatto che Ritorno a Redrock fosse una storiella mentre questa é per me un capolavoro,quindi ci passo sopra all incongruenza

Modificato da Grande Tex
  • Triste (0) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.