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TWF - Tex Willer Forum

[347/349] Zhenda!


theLord
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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Fabio Civitelli
Periodicità mensile: Agosto 1989 - Ottobre 1989
Inizia nel numero 346 a pag. 76 e finisce nel numero 349 a pag. 114




I Navajos delle Terre Alte sono terrorizzati: la fattucchiera Zhenda, usando i suoi poteri ipnotici, ha rapito suo figlio, il sakem Sagua, e le sue terribili pantere nere sbranano chiunque la ostacoli! La megera si è alleata con il bieco domatore Koster, promettendogli l'oro di un giacimento in cambio dei suoi servigi, e ha soggiogato la primitiva tribù di indiani Sinaguas, pronta ad armarli e a scatenarli contro la tribù dell'odiato Aquila della Notte! Ma i pards intercettano il trafficante Jim Walcott che doveva rifornire di fucili i pellerossa fedeli alla strega. Schiumante di rabbia, Zhenda gli aizza contro le terribili pantere nere portate in America dal suo alleato. Le belve vengono presto sconfitte e Koster, in testa a un manipolo dei primitivi indiani fedeli alla strega, cerca di attirare in trappola i rangers alla Roccia del Corvo, fallendo miseramente l'attacco e lasciandoci la pelle. Grazie a un sonnifero fatto scagliare nel fuoco del loro bivacco dai suoi fedeli Sinaguas, la strega Zhenda imprigiona i pards nel Grand Canyon, dove ha il rifugio la primitiva tribù da lei soggiogata. E mentre Tiger Jack parte con un drappello di Navajos in soccorso dei suoi amici, Sagua si ribella alla madre, colpevole della morte della moglie, e libera Tex, Carson e Kit. I tre fuggono così lungo un labirinto sotterraneo, dove affrontano un branco di feroci varani che popolano una foresta perduta, e rivedono la luce un attimo prima di tuffarsi nel Colorado!



© Sergio Bonelli Editore

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  • Collaboratori

Una storia che secondo il mio parere non ha lasciato il segno.Zhenda era morta e sepolta... il fatto di averla riesumata, come già accadde per El Carnicero ( con ben altri risultati ), non ha giovato, perchè per i vecchi lettori, il capitolo era chiuso definitivamente. Disegni di Civitelli impeccabili come sempre, ma inadattissimi per il tipo di avventura proposto. Se ne lamentò lo stesso Nizzi, costretto a cambiare in fretta e furia il finale, sostituendo la strage finale dei sinaguas con la parte della caverna e dei lucertoloni, che ricordava fin troppo il capitolo preistorico presentato da GL Bonelli ne "Le terre dell'abisso", una storia fantastica che di per se non era male, ma il fantastico stona invece e parecchio in questa di Nizzi.

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  • 1 mese dopo...

Anch'io non posso ancora dare un giudizio completo sulla storia, perchè mi manca l'albo finale; quello che posso dire, comunque, è che, nonostante quasi tutti gli elementi della storia (a parte Koster e i Sinaguas ) siano ripresi dalla precedente comparsa di Zhenda ( perfino il trafficante d'armi a cui si rivolge mi pare sia quello di allora ! :rolleyes: ), la vicenda funziona piuttosto bene e anche i disegni di Civitelli, sebbene siano forse un pochino troppo squadrati e puliti, sono di altissimo livello tecnico ( il disegnatore aretino riesce persino ad imitare con notevole virtuosismo Galep nella flashback che rievoca l'uscita di scena di Zhenda nella storia precedente ).

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  • 1 mese dopo...

Dopo aver letto il numero 349, posso dire la mia sull'insieme della storia. Come in altri casi ( Proteus ) Nizzi ha ripreso non pochi elementi (l'uso delle belve, i trafficanti d'armi ecc.) dalla precedente apparizione della strega; a differenza però di quanto accaduto col bandito trasformista, lo sceneggiatore è riuscito almeno in alcuni casi a conferire loro nuove sfumature. Zhenda infatti, rispetto alla sua precedente apparizione, ricorre maggiormente ai suoi poteri magici , cosicchè, specialmente nelle prime battute della storia, vengono evocate in maniera molto efficace atmosfere cupe e inquietanti ( anche se non del tutto originali, dato che Nizzi si rifà al modello offertogli dalle storie di Mefisto, che Tex del resto evoca esplicitamente paragonandogli Zhenda ) . La strega mostra inoltre maggiori capacità di pianificazione rispetto al suo primo tentativo in cui la cattura di Kit Willer, che le forniva una preziosa arma di ricatto nei confronti Tex, avveniva per caso ( e per imprudenza di Piccolo Falco ); stavolta invece Zhenda rivela volutamente il suo ritorno perchè spera di prendere in trappola Tex e i pards sfruttando i vantaggi offerti dalle gole del Grand Canyon; inoltre, anche quando i suoi Sinaguas non possono ricevere le armi da fuoco e i suoi alleati Koster e Walcott sono morti, riesce subito a escogitare e concretizzare un nuovo piano, che le consente di catturare Tex, Carson e Kit Willer, oltrechè astuzia e pragmatismo nei suoi rapporti tanto con il figlio che con Koster e Walcott. Di conseguenza la vicenda si snoda in maniera sciolta e interessante, Tex e i pards devono dare il massimo per uscire vincitori da imboscate e scontri a fuoco ( i Sinaguas di Zhenda possono disporre solo di lance ed asce, ma le usano da maestri ) e nemmeno questo alla fine basterebbe se Tex non sfruttasse abilmente l'affetto di Sagua per la sua defunta moglie, sbranata dalle pantere di Zhenda. I maggiori punti deboli della storia sono rappresentati IMHO dal personaggio di Sagua, fin troppo passivo per essere un valoroso e saggio capo navajo, e dalla parte finale della storia, la fuga di Tex e dei due Kit attraverso un passaggio sotterraneo pieno di piante preistoriche e lucertoloni che appare chiaramente slegata dal resto della vicenda; del resto, come ha ammesso lo stesso Nizzi, è stata così modificata perchè i Sinaguas, così come erano stati disegnati da Civitelli, non suscitavano nemmeno lontanamente nel lettore la stessa avversione degli Hualpai di Mefisto ( cui pure somigliavano per la loro natura di "indiani primitivi" ) e perciò Tex non avrebbe potuto sterminarli senza pietà come previsto in origine. I disegni di Civitelli, come ho detto in un precedente post, sono forse un po' troppo puliti ed ordinati, ma mostrano sempre e comunque una grandissima caratura tecnica.

 

Insomma, IMHO:

soggetto 8 -

sceneggiatura 8 +

disegni 8,5

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Sono tra gli albi che non ho più, ma non ne avevo ricavato un eccessivo entusiasmo. Storia discreta, come al solito disegnata molto bene da Civitelli, personalmente conservo un buon ricordo dell'abilità dei Sinaguas con le loro piccole scuri, ma di Zhenda non si sentiva la mancanza e il suo ritorno non mi pare aver destato chissà quale interesse; Sagua - se ne era già parlato altrove - ne esce con le ossa rotte, succube della madre in modo indegno di un guerriero che avrebbe dovuto dividere con Aquila della Notte la responsabilità del comando.6,5, 7 di stima.

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  • 1 mese dopo...

Grande storia per

il ritorno di Zhenda e di suo figlio Sagua, con Zhenda in particolare più cattiva che mai uccidendo crudelmente la moglie.
In sè è molto carina, interessante e appassionante, certo posso capire che la prima storia con lei protagonista sia migliore ma anche questa volta non se la cava male.
Alla fine dell'avventura Zhenda lascia il figlio Sagua, che sembra sia diventato buono, e va a vivere lontano da lui e da Tex.
Gli ho dato otto per le azioni appassionanti che ci sono all'interno ma anche perchè secondo me lei è tornata in un modo davvero inaspettato e incredibile all'insaputa di tutti.
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In effetti la soluzione a quanto pare inizialmente preferita da Nizzi

( Tex che, dopo essere stato liberato da Sagua, stermina Zhenda e i Sinaguas )
non era molto praticabile, non solo perchè si scontrava con la rappresentazione dei Sinaguas data da Civitelli, ma anche e soprattutto perchè costringeva Tex a confrontarsi direttamente con Zhenda, contravvenendo alla regola per cui il nostro ranger non può mai usare le armi contro una donna ( oltretutto, per quanto negativamente possa essere vista
[e Nizzi fa del suo meglio per renderla odiosa, facendole uccidere la moglie di Sagua]
, le pretese di Zhenda non sono poi del tutto prive di basi ); inoltre, un esito come quello prospettato inizialmente da Nizzi avrebbe reso ancora più imbarazzata e imbarazzante la figura fatta da Sagua. In ogni modo, per quanto venga spesso definita "Mefisto in gonnella" a causa dei suoi poteri magici, Zhenda non arriva mai neppure lontanamente a suscitare in noi l'orrore del perfido mago, non solo per le differenti motivazioni che ha il suo odio per il ranger, ma anche per il fatto che le sue arti magiche sono prive di qualunque connotazione demoniaca e non hanno una natura intrinsecamente differente da quella degli stregoni indiani amici di Tex .
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  • 11 mesi dopo...

Nizzi, nel corso della sua carriera su Tex, ha ripreso molti personaggi creati da G. L. Bonelli, rispolverandoli e "resuscitandoli". E' il caso di Proteus,El Carnicero,Mefisto e in questo caso la vecchia Zhenda gia' apparsa nell'albo "Pueblo Bonito" datato 1966. Ventitre anni dopo ritorna piu' minacciosa e pericolosa che mai, con quel suo chiodo fisso di porre nelle mani di suo figlio Sagua(a sua volta figlio di Freccia Rossa e fratellastro di Lilith)il bastone del comando di tutto il popolo Navajo. C'e' un "piccolo" problema:Tex non e' d'accordo a farsi scalzare!La storia esce nel 1989, in piena produzione nizziana, e coincide con il periodo in cui il sottoscritto si avvicina a Tex, ed e' grazie ad avventure come queste che inizia a scoccare la mia passione per il ranger, quindi sono molto affezionato a tutte le storie uscite un quel periodo, tra cui anche questa che vede il ritorno di Zhenda.
Rileggendola dopo tanti anni in occasione della pubblicazione a colori, devo dire che la storia non e' male, anche se non priva di qualche incertezza a livello di sceneggiatura.Zhenda e' una sorta di Mefisto al femminile, seppur i suoi poteri ricordano lontanamente quelli del piu' grande nemico di Tex. I quattro pards, qui in grande spolvero, danno il meglio di se'. Vale la pena soffermarsi su una delle piu' belle sparatorie, a mio avviso, dell'intera serie, per montaggio e per la resa grafica, e cioe' quella avvenuta nel deserto dipinto tra i quattro pards e gli scagnozzi di Jim Walcott. Uno scontro bellissimo su una vasta pianura rocciosa con un taglio prettamente cinematografico reso perfettamente alla grande da un Civitelli gia' molto promettente. Un gioco di squadra che solo quattro uomini che si conoscono alla perfezione posso attuare. Basterebbe solo questo scontro, che dura quasi trenta pagine, per dare un giudizio piu' che positivo a questa storia.

Immagine postata


Ma c'e' anche molto altro. Per esempio lo scontro contro le pantere inviate da Zhenda, dove per puro miracolo Tex ne esce illeso, dopo che una di esse si avventa su di lui, oppure la battaglia contro i Sinaguas che invece delle armi da fuoco usano delle primitive mazze di pietra, non meno pericolose e ne sa qualcosa il povero Carson.

Immagine postata

Un avventura allo stato puro caratterizzata da momenti di alta tensione e soprattutto di molta azione. Da cardiopalma la fuga di Tex,Carson e il figlio Kit nel villaggio dei Sinaguas, dove i tre pards devono aggrapparsi in un ponte in caduta libera, devono sfuggire alle micidiali mazze di pietra, il tutto con una corsa infernale attraverso i tanti labirinti di roccia presenti nel nuovo covo di Zhenda. Dulcis in fundo l'ostacolo piu' inaspettato:dei rettili primitivi simili a dei varani.

Immagine postata

Forse stona un po' l'arresa di Zhenda che rinuncia troppo facilmente al suo obiettivo, considerando l'odio che nutriva per Aquila della Notte. Ma a parte questo una bella storia, avvincente e senza un attimo di tregua.
I disegni di Civitelli, ancora privi dei suoi sfondi punterellati, sono gia' dei capolavori. Anche se Nizzi avrebbe voluto una caratterizzazione grafica di Zhenda un po' piu' cattiva, a me e' piaciuta. L'artista toscano qui migliora a vista d'occhio nella resa dei quattro pards, e soprattutto e' un grande nel ritrarre le tante espressioni del vecchio Carson.

Storia 8
Disegni 8

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Sono tra gli albi che non ho più, ma non ne avevo ricavato un eccessivo entusiasmo.




Ma come è possibile non avere più un albo di Tex??? ;)
Io l'uinco che - misteriosamente- non trovo più è 'Sulle Rive Del Pecos'...

Scusate l'Off Topic...

Bella storia, bel ritmo e una cattiva che, in fondo, non ha tutti i torti a rivendicare lo scettro del potere per il figlio.
Memorabile la scena finale coi dinosauri, chiaramente ispirata a 'Viaggio Al Centro Della Terra' di Verne.

Civitelli non mi è mai piaciuto troppo, però le facce di Carson sono fantastiche!

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Questa è una delle mie storie preferite... molto più bella di quella di Bonelli e Galep... E' con queste storie che sono cresciuto, e questi albi hanno per me un valore affettivo incalcolabile... Nizzi ha dimostrato di essere un Grande, e il Civitelli di quella storia era già uno dei migliori disegnatori di Tex!Per me, il voto a questa storia è 10..

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Bella storia, bel ritmo e una cattiva che, in fondo, non ha tutti i torti a rivendicare lo scettro del potere per il figlio.

Giacomo, perche' Zhenda non ha tutti i torti a rivendicare lo scettro del comando per suo figlio Sagua?A parte il fatto che e' stato Freccia Rossa a scegliere il suo successore, e non solo perche' Tex era suo cognato ma soprattutto perche' vedeva in lui l'uomo giusto e saggio per prendere in mano la sorte dei navajos. Tutte caratteristiche che Aquila della Notte ha dimostrato di avere nel corso degli anni. Ai tempi della morte di Freccia Rossa,Sagua doveva essere poco piu' che un bambino, quindi tutte le accuse che la vecchia Zhenda rivolge a Tex considerandolo un usurpatore lasciano il tempo che trovano e non fanno altro che confermare che le sue non sono altro che farneticazioni. Non e' con i legami di sangue che si comanda un popolo e questo Sagua e' il primo a saperlo e il primo ad opporsi a sua madre.
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Questo è vero, ma è anche vero che in fondo Zhenda è una ripudiata che cerca di difendere l'onore del figlio non riconosciuto. Freccia Rossa ha scelto il meglio per i Navajos, ma tradendo, in fondo, il suo stesso sangue...

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in fondo Zhenda è una ripudiata che cerca di difendere l'onore del figlio non riconosciuto.

Giacomo, mi trovi ancora piacevolmente in dissaccordo con quanto affermi. :D Zhenda non deve difendere nessun onore di suo figlio. Non mi sembra che lei rivendichi la paterinita' non riconosciuta di Freccia Rossa, ma il fatto che al posto di Sagua ci sia Tex. Non e' scritto da nessuno parte che una volta morto un capo indiano dev'essere il proprio figlio a sostituirlo, ma colui che ne e' piu' degno. In vista di cio' il diritto che rivendica per suo figlio e' del tutto sballato.

Freccia Rossa ha scelto il meglio per i Navajos, ma tradendo, in fondo, il suo stesso sangue...

Io penso che Freccia Rossa non ha tradito proprio nessuno scegliendo come capo dei Navajos Tex. Molte volte durante la sua assenza nel campo indiano, il ranger ha affidato il comando provvisoriamente a Carson o a Tiger ritenendoli piu' adatti per l'incarico, e non credo che questo sia visto come un tradimento nei confronti di suo figlio Kit.
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  • 9 mesi dopo...
  • Collaboratori

Altro aneddoto su questa storia che sembra esserne particolarmente ricca. Il flashback contenuto a pagina 47 del numero 347 è interamente disegnato da Civitelli che imita lo stile di Galep: non sono insomma fotocopie del numero 72.

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  • 3 mesi dopo...
  • 6 mesi dopo...

Trovo questo ritorno di Zhenda particolarmente riuscito. La sceneggiatura è ottima, certo nel finale quella fuga attraverso la foresta primitiva all'interno delle caverne con tanto di varani è un pò fuori luogo ma nel complesso è tutto ben congegnato. Al contrario di altri che trovano il personaggio di Zhenda non all'altezza perchè non ha gli stessi poteri di Mefisto io trovo che questo sia uno dei suoi punti di forza. Zhenda ha dei poteri limitati, conosce le erbe, riusce ad addomesticare i felini e renderli servili ai suoi comandi, ha doti di ipnotizzatrice ma non va oltre. Si mantiene nel solco del credibile per cui non fa sfociare le storie western di Tex nel fantasy cui dobbiamo sottostare con Mefisto e che a me non piace. Sagua come personaggio è credibile, non credo che ne esca ridimensionato da questa storia perchè nel momento in cui si rende conto fino a che punto si è spinta sua madre, che non ha esitato ad uccidergli la moglie pur di soddisfare le sue aspirazioni, non ha esitazione sulla scelta da fare e si comporta da buon guerriero riuscendo a far evadere Tex, Kit e Carson e non esitando nel coprire la loro ritirata. Infine riesce a porsi a capo dei Sinaguas. I disegni sono belli. Mi sono sempre chiesto se è giusta la scelta di Bonelli di chiedere ai disegnatori di non far vedere il sangue, o di limitarlo al massimo, per cui abbiamo sempre persone e animali colpiti da coltelli o pallottole senza una goccia di sangue, ebbene questa storia in cui si vede un pò più sangue del solito, ad esempio nella scena del coniglio colpito dalla mazza e che Civitelli illustra con una grande chiazza di sangue che fuoriesce dalla testa, mi fa propendere per la scelta di Bonelli. Nella versione a colori vedere la testa del coniglio con tutto quel sangue, io mi sono immaginato anche il cervello che schizza via, fa un pò senso. Se sarebbe prevalsa l'idea di far vedere sempre il sangue con tutte le uccisioni che ci sono nelle storie di Tex sarebbe diventato un fumetto splatter. Un'ultima annotazione sui disegni che nella versione a colori terminano con un macroscopico errore infatti il caffè che ribolle e fuoriesce viene colorato in un biancastro anzichè in marroncino/neretto e così si ha l'impressione che tutto ci possa essere nella caffettiera, magari una pozione di Zhenda, tranne che caffe. :D  Voto 9 e mezzo, tolgo mezzo punto per il finale con i varani che un pò stona, Nizzi avrebbe potuto inventare qualcosa di meglio.

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Trovo questo ritorno di Zhenda particolarmente riuscito. La sceneggiatura è ottima, certo nel finale quella fuga attraverso la foresta primitiva all'interno delle caverne con tanto di varani è un p? fuori luogo ma nel complesso è tutto ben congegnato.

Concordo con tutto quello che hai scritto,West, specialmente per quanto riguarda il valore del personaggio Zhenda, secondo me da riprendere assolutamente, e di Sagua. Sul punto quotato concordo meno, perchè a me quel finale pieno di scazzottate, fughe negli abissi e lucertoloni mostruosi,? sempre piaciuto moltissimo:ci ricorda che questa è anche una storia magico-misteriosa... Inoltre è un tipico finale del miglior Nizzi, dove i nostri devono salvare la pelle in veri e propri labirinti pieni di nemici d'ogni genere ("Labirinto mortale","Il fiume sotterraneo","La tigre nera").
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Personalmente non ho gradito il finale, ( anche se i disegni sono ottimi come sempre) mi aspettavo qualcosa di più normale, classico, a mio giudizio troppo esagerato, invece mi è piaciuta un sacco la scelta di far tornare un personaggio come Zhenda =).

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  • Collaboratori

Personalmente non ho gradito il finale, ( anche se i disegni sono ottimi come sempre) mi aspettavo qualcosa di più normale, classico, a mio giudizio troppo esagerato, invece mi è piaciuta un sacco la scelta di far tornare un personaggio come Zhenda =).

Infatti il finale è stato cambiato in itinere: la prima versione del soggetto contemplava un massacro vero e proprio degli indios alleati di Zhenda. Civitelli avrebbe dovuto disegnarli fisicamente ripugnanti. Ma essendone incapace, Nizzi visti i risultati, dovette ripensare la parte conclusiva per non suscitare ondate di sdegno tra i lettori. Inserì dunque la scena dei lucertoloni, dimenticando che se andavano bene per un pubblico anni 50 ( vedi "Le Terre dell'abisso" ), così non sarebbe stato per le nuove generazioni.

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Personalmente non ho gradito il finale, ( anche se i disegni sono ottimi come sempre) mi aspettavo qualcosa di più normale, classico, a mio giudizio troppo esagerato, invece mi è piaciuta un sacco la scelta di far tornare un personaggio come Zhenda =).

Infatti il finale è stato cambiato in itinere: la prima versione del soggetto contemplava un massacro vero e proprio degli indios alleati di Zhenda. Civitelli avrebbe dovuto disegnarli fisicamente ripugnanti. Ma essendone incapace, Nizzi visti i risultati, dovette ripensare la parte conclusiva per non suscitare ondate di sdegno tra i lettori. Inser? dunque la scena dei lucertoloni, dimenticando che se andavano bene per un pubblico anni 50 ( vedi "Le Terre dell'abisso" ), così non sarebbe stato per le nuove generazioni.
avrrei preferito il massacro =)
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Il massacro sarebbe stato un p? incongruo, sicuramente è stato meglio secondo me il finale con Sagua che ha la meglio sulla madre e porta a più miti consigli i Sinaguas. Al posto dei varani si sarebbe potuto inventare qualche altra cosa che nei Sinaguas aveva dato adito a superstizioni è che li teneva lontano, sarebbero bastati anche dei pipistrelli o qualcosa del genere senza sconfinare nell'irreale.

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  • 1 anno dopo...

Bella storia molto ben disegnata, ben scritta, ma secondo voi la vecchia strega tornera' ancora????e' gia' successo che un personaggio torni 3 volte???bello il villaggio degli indiani primitivi.... ma nella realta' e' esistito davvero questo popol' oppure e' stato inventato???anche io sono d'accordo che la parte finale coi lucertoloni stona un po'.............

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  • 5 mesi dopo...

Credo che non andando bene il finale con lo scontro tra i pards e i Sinaguas (anche se non capisco la motivazione: per essere cattivi non bisogna essere pure ripugnanti, e comunque i Sinaguas d'indole sono molto pacifici) si poteva anche tagliare prima la storia ed evitare la discesa negli abissi con i lucertoloni. Nel complesso la storia è intrigante fino alla delusione dei rettili. In futuro credo che Sagua possa essere rispolverato in quanto capo dei Navajos delle Terre Alte, per Zhenda spero invece proprio di no, anche perchè non avrebbe senso continuare nelle rivendicazioni del figlio che rifugge dall'ambire al titolo di capo di tutte le tribù Navajos.

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  • 9 mesi dopo...

Storia a metà. Dura più di tre albi, c'è una fase iniziale con molti dialoghi e spiegazioni, e poi un'altra più fluida e scorrevole e piacevole. Zhenda ha diversi alleati che fanno il loro ma alla fine se la cava meglio quando agisce più da sola. Ne esce comunque abbastanza bene e non è stato male il suo ritorno. Oltretutto meno male che non l'hanno fatta uscire di scena con un'altra presunta morte. Ottima chiusura per questo personaggio. Sagua è abbastanza passivo all'inizio ma si riscatta benissimo nella fine quando risolve la situazione; inutile un suo ritorno perchè già qui ha un ruolo un po' indeciso e adesso che Zhenda non torner?, sarebbe completamente inutile e non molto distinguibile da un qualsiasi guerriero Navajo. Non serve nemmeno che Zhenda ritorni perchè ha rinunciato al suo sogno e sarebbe una grande forzatura farla tornare (i suoi poteri non sono neanche tanto straordinari). Un finale con massacro sarebbe stato piuttosto inutile visto che i Sinaguas non sono così spietati ma sono solo una popolazione molto primitiva spaventata da qualche trucchetto. La parte dei varani è un po' strana inserita in questa storia anche se quei relitti sono abbastanza repellenti; una nota negativa è che le reazioni spaventate di Carson sono fin troppo esagerate.

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