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TWF - Tex Willer Forum

[500] Uomini In Fuga


theLord
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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Giovanni Ticci
Periodicità mensile: Giugno 2002 


Le Caverne degli Antichi Spiriti sono sacre per i Navajos, ma l'oro che custodiscono rappresenta una tentazione troppo forte per dei volgari banditi come gli uomini che hanno preso in ostaggio il professor Ferguson e sua figlia. Pur di impadronirsi di quell'immensa ricchezza, non esitano a profanare la tomba di Lilyth, allo scopo di spingere Tex fuori della riserva e poter così agire indisturbati. Inutile dire che tutto quello che guadagneranno sarà una robusta dose di piombo!

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Una scopiazzatura fatta anche piuttosto mediocremente, ecco di cosa ha tutta l'aria la storia che dovrebbe festeggiare il numero 500. Che tristezza, però i due centenari precedenti erano anche peggio.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Concordo appieno coi vostri giudizi... la storia è piatta e poco avvincente, i cattivi sono poco più che mediocri sagome di cartone, l'evoluzione della storia è più verso il basso che verso l'alto... Insomma i soliti difetti delle storie da centenario!!! Inutile, tex è fatto per stare su ALMENO due albi, al di sotto le sue avventure sono ben al di sotto della mediocrit?!!! Solo due note positive per questa storia:- La bellissima copertina del Grande Claudio Villa!!!- Le fantastiche tavole ad acquarello di Ticci che aprono e chiudono la storia. Voto complessivo : 4 (3)... ma solo grazie alle due note positive sopracitate!!!!

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L'unica cosa veramente in grado di onorare il 500 numero è la copertina.. magnifiche anche le tavole ad acquarello anche se mi lasciano un po' di dubbi visto che stonano con i colori piattissimi dei numeri 100.. Sono daccordo nel dire che tex è fatto per stare su almeno 2 albi ( meglio 3)

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  • 4 mesi dopo...

Uno dei non tantissimi punti notevoli della storia ( che effettivamente risente dei limiti di spazio; il Texone n. 7, che non è tanto dissimile sul piano narrativo, occupa circa 240 pagine, più del doppio di quelle di un unico albo ) è l'epilogo, IMHO molto poetico nel far trascolorare la vicenda nella leggenda e nel ricordo di Tex e Lilyth, oltrech? esaltato dalla colorazione ad acquerello di Ticci.

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La storia in se è un copia incolla di alcune storie del passato, una spruzzatina di Il giuramento , una goccia di Dugan il bandito pochi grammi di L'oro del Colorado e per finire una grattugiatina del texone di Ticci....
Quando usc? ero tra i pochi a cui non dispiaque, adesso paragonata all'insulsa SUL SENTIERO DEI RICORDI sembra quasi bella! :generaleN:

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  • 4 settimane dopo...

Cosa dire di questa storia? 10 pieno.

La profanazione della tomba di Lilyth dai banditi solo per cercare l'oro che si trova sui monti
? una cosa spregevole e Tex naturalmente gliela fa pagare
uccidendoli uno a uno guidato dalla vendetta ma anche per non far venire fuori la storia dell'oro.
Una storia appassionante tutta a colori come si deve fare nei numeri centenari. Una storia letta velocemente con grande attenzione perchè scorre via in modo facile ma con questo non dico che non sia rimasta nei cuori degli appassionati, anzi.
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Realmente non ho mai visto uno "speciale" che sia un capolavoro. Non ha fatto eccezione "Il sentiero dei ricordi", e non fa eccezione questo. Tuttavia i meravigliosi acquerelli di Ticci bastano per incantare. E dopotutto la storia, piatta e "frankensteinosa" finch? si vuole, si lascia leggere e ha il pregio di durare solo un albo (preferisco comunque Il giuramento, Dugan il bandito e L'oro del Colorado, padri nobili, come notava Magia nera, di questo n. 500). Per i disegni di Ticci un 7 di apprezzamento, solo perchè non esiste il 6,5.

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  • 3 mesi dopo...
  • Collaboratori

La lunga estate di Tex con il numero 500 e il ritorno di Mefisto



Articolo di - Antonio Salvatore Sassu apparso su La Nuova Sardegna il 19 giugno 2002



Cavalca le praterie di un western di carta dal 1948, e malgrado i 54 anni di vita editoriale, è più pimpante che mai. Stiamo parlando di Tex Willer, un fenomeno editoriale, non solo italiano, che continua a dominare le edicole e si avvia verso una lunga estate calda, calda come gli scenari delle sue avventure e il piombo delle sue micidiali colt. I primi di giugno, infatti, la collana ?Tex Gigante nuova serie?, in edicola dal marzo del 1958, e che viene ristampata anche in tre edizioni diverse, ha festeggiato il numero 500 con un albo a colori, andato esaurito in un paio di giorni e già in corso di ristampa. Ma non c'è solo ?Uomini in fuga?, scritto da Claudio Nizzi, disegnato da Giovanni Ticci e realizzato a colori, come da tradizione, ma sta per uscire anche il Texone disegnato da Bruno Brindisi, ?I predatori del deserto?. La vera sorpresa, però, ci sarà a partire da luglio con il ritorno di Mefisto, con i disegni di Claudio Villa: una lunga avventura nel soprannaturale che ci accompagner? sino a settembre. Che Mefisto non si accontentasse di restare morto e sepolto i lettori di Tex lo sapevano già, ma che fosse così testardo nei suoi ritorni dall'aldil', sempre per annientare il ranger e i suoi pard, è una sorpresa nata da un'idea di Claudio Nizzi, da anni lo sceneggiatore principale delle avventure del nostro. Come dire che a volte ritornano e, nel caso di Mefisto, sempre più indemoniati. Come personaggio e come collana Tex, lo ricordiamo, è in giro dal 1948. Un fenomeno che ha pochi riscontri in tutto il mondo. Ci vengono in mente pochi nomi di personaggi con una vita editoriale simile o più lunga della sua: Superman, Batman e magari anche Topolino. Di più duraturo c'è e c'è stato molto poco. Quale ?, dunque, il segreto di questa lunga vita editoriale e di un successo che non conosce crisi? Ne abbiamo parlato con l'editore Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi, uno dei più grandi narratori del Novecento italiano e inventore di Tex e di centiania di altri personaggi, e anche lui sceneggiatore e creatore di grandi eroi di carta. Al grande successo di Tex 500 si aggiunge la spasmodica attesa per il ritorno di Mefisto. Questo vuol dire che è sempre Tex il più amato dagli italiani? ?Confesso che anche io sono stupito, non ricordo un'adesione così totale. Non ci aspettavamo un successo di queste dimensioni per il numero 500, tanto è vero che in meno di una settimana abbiamo dovuto ristamparlo. Questa è la conferma di un fatto irripetibile che fa capire, una volta di più, che c'è molto affetto intorno a Tex, che è tornato il fumetto italiano più venduto, scalzando Dyland Dog, anche se di poco, pur essendo un personaggio che ha un pubblico adulto, maturo, che non suscita più l'interesse dei ragazzini. Ma il successo c'è ed è innegabile e una parte del merito va sicuramente alla stampa che si sta facendo perdonare tutto il malanimo e le aggressioni contro il fumetto italiano di quando io ero ragazzo?. Questo numero 500 di Tex è stato particolarmente curato dal punto di vista tipografico? ?Anche se i colori non sono la nostra specialit?, devo dire che ne sono rimasto soddisfatto?. E come se non bastasse, dopo uno scintillante numero 500, sta per ritornare Mefisto ?Direi proprio che la gente "frigge" per il ritorno di Mefisto. E questa è una grande preoccupazione per me perchè ho paura di deludere i lettori, anche se Claudio Villa ha fatto un lavoro straordinario e Claudio Nizzi si è dimostrato, ancora una volta, all'altezza del compito di sceneggiatore principale di Tex?. Come mai il ritorno di Mefisto non è firmato, come sceneggiatore, da Sergio Bonelli-Guido Nolitta? ?Come sceneggiatore io sono già in pensione, e poi devo confessare che Mefisto, come argomento, non è proprio di quelli che a me piacciono più di tanto. Inoltre, quando Nizzi mi ha spiegato l'idea, con una buona giustificazione iniziale e con un approccio insolito e diverso da quelli usati precendemente da Bonelli padre, mi è sembrato giusto che questa storia toccasse a lui?. E ne sei soddisfatto? ?Personalmente trovo che mio padre abbia sfruttato abbastanza l'argomento Mefisto, ma il pubblico me lo chiede, me lo sollecita, e allora è quasi un dovere accontentare questo straordinario pubblico che non è severissimo con noi e che ci consente di ripeterciò. Se Tex gode di buona salute, come sta il fumetto bonelliano in generale? ?Tex è il fumetto italiano più venduto, e quindi gode di buona salute, ma non bisogna dimenticare che ogni anno c'è una perdita di lettori del 6,7 per cento e che, rispetto a sette anni fa, le vendite si sono dimezzate. Questo vuol dire che i giovani hanno altri interessi: la televisione, i videogiochi, la birra al bar, gli amici, ma non solo. E poi leggere fumetti è diventato più faticoso, pur non essendo questo il caso di Tex. Quando ero ragazzo io le storie erano più meccaniche ed elementari, adesso sono più verbose e sicuramente più faticose da seguire?. Malgrado la crisi, state preparando qualche novità? ?Questo, per noi, è un momento di riflessione. Negli ultimi tre anni abbiamo proposto diverse testate e in molti ci hanno accusato di voler invadere le edicole senza capire che dietro ogni testata c'erano progetti sofferti e vissuti per anni. Ognuna di queste testate si indirizzava a un pubblico diverso dal quale ci aspettavamo delle risposte chiare. Invece i segnali di ritorno sono scarsi: Julia continua ad andare molto bene, altri sono in calo, altri ancora non sono mai andati bene?. E la crisi irreversibile del fumetto? ?Questo conferma che dobbiamo pensare al fumetto come a un prodotto di nicchia e più caro, e non più di massa e popolare nei prezzi e nell'aspetto. In tutti i casi c'è un interesse per il primo numero e poi un calo pesante, quasi che la gente rimanesse delusa. E questa è colpa di noi editori che non siamo in grado di capire che cosa vuole il lettore che, viziato dal cinema, dai videogiochi, dagli effetti speciali, vuole forse cose superiori a quelle che gli può dare il fumetto legato alla fissit? dell'immagine e alla mancanza di suoni. Noi della Bonelli come tipo di lavoro non siamo mai stati quelli del mordi e fuggi e abbiamo sempre pensato a prodotti che andavano avanti per molto tempo e oggi non sappiamo bene quali debbano essere le proposte per un pubblico che sembra si stanchi molto presto. Oggi, magari, dovremo sfruttare gli eventi e mutarci, forse, in una squadra di predoni. Siamo quindi in meditazione e il nostro pubblico dovrebbe comunque essere contento di sapere che anche così stiamo sempre lavorando per lui?.

  • +1 1
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  • co fondatore

Grazie Nizzi per questa boiata. Ticci fottivecchio, per dirla "alla sassarese", dopo due belle tavole ingannabambini (altro sassaresismo :P ), disegna al di sotto dei suoi standard. Quelli dell'allora recentissima CONGIURA CONTRO CUSTER, ad esempio. TESTI: 1DISEGNI: 5,5 (senza acquerelli 4,5).

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  • 3 mesi dopo...

Beh, questo numero non mi è sembrato nulla di eccezionale ma anche nulla di così tragico!La storia si lascia leggere bene e lo spunto iniziale (la volont? dei banditi di impadronirsi dell'oro creando un diversivo) è molto interessante; è vero però che i cattivi sono un p? 'sottotono', li avrei voluti un p? più cattivi...

Ticci fottivecchio, per dirla "alla sassarese", dopo due belle tavole ingannabambini (altro sassaresismo  ), disegna al di sotto dei suoi standard.

E' vero, i disegni di Ticci sono un p? diversi dal solito, un p? più puliti diciamo, con meno 'tratti' (non so come definire quello che ho in mente!), ma forse l'ha fatto apposta perchè poi andava aggiunto il colore. Un 7 direi che è meritato!
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  • 1 mese dopo...

In generale la storia non mi è dispiaciuta affatto. Voglio dire , sarà che è stato il primo Tex che ho letto , però lo stile generale del fumetto è proprio come me l'ero immaginato. La storia in sè , poi non mi sembra malaccio... forse un p? troppo "classica" ma scorre molto bene :generaleN:

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  • Collaboratori

La copertina del numero 500



Immagine postata



Quello che l'immagine non può spiegare, se non osservandola, e che mi piacerebbe fosse capito... e che a seconda del personaggio, a seconda della psicologia del personaggio, ognuno di loro tiene l'arma che ha in mano in un modo ben preciso. C'è per esempio Kit Willer che si basa molto sulla sua fisicit?, per cui per lui l'arma è poco importante e alla fine ecco ( la tiene abbassata, ndc ). Carson è sempre molto guardingo e la tiene piuttosto sollevata. Tiger Jack la tiene come se fosse qualcosa di prezioso, perchè in fondo è un indiano e arrivando dalla sua cultura, le armi sono molto preziose. Tex invece lo tiene come chi sa di poter contare su quest'arma, ma non è fondamentale, più che altro la tiene staccata da se, e quello che si vede... il lettore vede di lui, è più la sua imponenza fisica che l'arma, non la tiene davanti a se, la prima cosa che vedi non è l'arma, per cui, in questo modo, l'immagine parla della psicologia dei personaggi, anche se il lettore forse si rende non perfettamente conto di tutte le cose che sono state dette dal disegnatore, mentre ha costruito quest'immagine...


Tratto da un reportage televisivo con cVilla ai microfoni.

  • +1 1
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  • 4 settimane dopo...

Rileggendola senza preconcetti non capisco come si faccia a dire che non sia una bella storia, per me e un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O!!Nizzi parte alla grande con un soggetto davvero bello

(la profanzione alla tomba di Lylith, spietati cercatori d'oro ecc...)
La storia prosegue con continui colpi di scena e la scena finale prima degli acquerelli di Ticci è qualcosa di sublime. I disegni, che dire? MAGNIFICI E la copertina? IDEMStoria da 10 quasi pieno:Storia:10-Disegni:10-Coperina:10Voto complessivo:10-
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  • 6 mesi dopo...
Guest Gilbertfan

Ottima storia, il senese Giovanni Ticci in splendida forma tanto quanto il maestro Claudio Nizzi, ma se c'è da trovare un punto debole dell'albo,? di sicuro la colorazione. Infatti, così come per gli altri albi centenari, i colori hanno tonalit? "radicali" e non vi sono mezzitoni (colorazione ottima invece quella dell'albo 575 "Sul sentiero dei ricordi", ma da quanto ho capito da Fabio la cura è stata molto maggiore). Dare un voto alla storia ed ai disegni? 9,5 e 8,5...

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  • 6 mesi dopo...
  • 4 mesi dopo...

Io ho notato una cosa secondo me molto strana (correggetemi se sbaglio). Questo si può notare soprattutto a pagina 91 penultima vignetta:Tex e Kit sembrano gemelli! :shock: Cioè si distinguono solamente dal colore della maglia;ok che sono padre e figlio ma una somiglianza e ben diversa dall'uguaglianza!Invece nella copertina questo non succede.

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Io ho notato una cosa secondo me molto strana (correggetemi se sbaglio). Questo si può notare soprattutto a pagina 91 penultima vignetta:Tex e Kit sembrano gemelli! :shock: Cioè si distinguono solamente dal colore della maglia;ok che sono padre e figlio ma una somiglianza e ben diversa dall'uguaglianza!Invece nella copertina questo non succede.

Beh, come ben saprai la parte grafica della storia fu affidata a all'immenso Giovanni Ticci, mentre la cover, la copertina, al grande Claudio Villa. Il tratto del primo è molto più sintetico ed istintivo dell'altro, perciò talvolta (la cosa spesso è soggettiva) può succedere di non interpretare bene una figura, un personaggio, se non, appunto, da un elemento fortemente distintivo come la camicia (semplice in Tex, con la pettorina nel figlio). Jason Ducaux
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