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TWF - Tex Willer Forum

[373/374] La Pistola Nascosta


Voto alla storia  

32 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Claudio Nizzi
Disegni: Alberto Giolitti (Gilbert)
Periodicità mensile: novembre 1991 - dicembre 1991
Inizia nel numero 373 a pag. 69 e finisce nel numero 374


In Arizona, i pards si dividono per rintracciare quattro sanguinari rapinatori. Tiger Jack li scova a Wickenburg e per difendersi deve uccidere lo sceriffo, complice dei gaglioffi, e fuggire! Si forma subito un gruppo di inseguitori volontari, sulla pista del quale si accoda più tardi Carson. Tiger Jack fa sparire i cavalli dei suoi inseguitori. Carson viene catturato da uno dei partecipanti alla caccia all'uomo e racconta tutta la storia, smascherando i banditi. L'arrivo di Tex, la ricomparsa di Tiger Jack e l'atto di coraggio di un mite dottore sbloccano la rovente situazione e sull'infame quartetto cala il sipario!

© Sergio Bonelli Editore

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Questa storia, che ha le dimensioni di un riempitivo ( 156 pagine, meno di un albo e mezzo ) si rivela all'atto pratico un piccolo capolavoro ( almeno a mio parere ). E' una tipica storia western, ricca di elementi tradizionali ( la caccia ai banditi, lo sceriffo corrotto ecc. ) , ma trattati in maniera originale e piuttosto convincente. Stavolta Tex non è fiancheggiato, come da consuetudine, dal solo Carson, ma anche da Tiger Jack ( e non da Kit Willer ) ; la cosa non manca di precedenti ( la storia della banda dei lupi dei nn. 81 - 82 e, caso infinitamente più celebre, "Gilas!" ) , ma in nessuno di questi era mai capitato che l'azione ruotasse intorno a uno dei pards, nel caso specifico Tiger, che ha modo di dimostrare coraggio, astuzia e stoicismo in una situazione estremamente difficile; il ruolo coprotagonistico del guerriero navajo , tuttavia, non va a scapito n° di Tex n° di Carson, che ( soprattutto il primo )fanno interamente la loro parte; la cosa è del resto necessaria perchè i "cattivi", pur appartenendo ad un tipo di antagonisti piuttosto consueto per Tex e i pards ( sono un gruppo di feroci rapinatori ), dimostrano di poter dare loro moltissimo filo da torcere, determinando un finale pieno di colpi di scena e di grande tensione narrativa. I disegni di Alberto Giolitti sono , come molti hanno sostenuto, bellissimi per quanto riguarda gli sfondi paesaggistici e la resa dei personaggi minori ( spesso desunti dal mondo cinematografico, come del resto capita anche con altri disegnatori di "Tex" ); il suo Tex e il suo Carson ( Tiger pone meno problemi in questo senso ) si differenziano parecchio da quelli a cui siamo abituati ( Tex in particolare, più anziano e dai lineamenti più da comune americano anglosassone del solito ) e la cosa ha suscitato critiche; a mio avviso tuttavia, una volta che il lettore ci si sia avvezzato, può apprezzare anche in questi casi la grande tecnica del disegnatore romano e ritenere il risultato raggiunto stilisticamente originale e anche gradevole ( IMHO molto più gradevole di quello di altri grandi disegnatori come Aldo Capitanio e Alfonso Font )La mia personale valutazione della storia ?, in sintesi:soggetto 9sceneggiatura 10disegni 10

Modificato da Pedro Galindez
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  • 1 anno dopo...
  • 5 mesi dopo...

Bella storiella western di poche pagine e di poche pretese, dove Nizzi mette in risalto un Tiger Jack protagonista assoluto della storia e soprattutto sottolinea, ancora una volta, la grande amicizia esistente tra i tre pards.
Gli elementi della storia sono classici:Tex & Company sulle tracce di tre banditi in fuga, rei di aver assassinato uno sceriffo in seguito alla rapina ad una banca. Tutto potrebbe far pensare ad una storia che sappia di dejavu, ma non e' cosi'. La vicenda prende un aspettata piega con un sontuoso Tiger, protagonista di una bellissima scena nel saloon di Vickenburg, che ruba la scena ai blasonati Tex e Carson.
Bellissima l'idea di far battere ai tre pards tre piste diverse per mettere il sale sulla coda ai tre fuorilegge. Ma e' il navajo, come gia' detto prima, a dirigere "l'orchestra" portando a spasso, malgrado la ferita alla gamba, i banditi per facilitare l'arrivo dei due amici.
Ed e' ancora lui a ribaltare una situazione critica per Tex e Carson, intervenendo in extremis.
Nizzi ci fa sapere che il fiero Tiger Jack non e' solo l'amico fraterno di Tex, ma anche di Carson. Infatti, la reazione del vecchio cammello, una volta saputo cio' che si era verificato nel saloon di Vickenburg, parla da sola:


Immagine postata

I disegni di Gilbert sono come al solito azzeccati per questo tipo di storie. Western allo stato puro.

Storia:7.5
Disegni: 7.5

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  • 1 anno dopo...

L'unica cosa che all'apparenza potrebbe non andare in questa storia è la sua brevit? perchè è così bella che vorresti che continuasse ancora un p? non foss'altro per deliziarti gli occhi con gli splendidi paesaggi western di Giolitti. Ma quando finisce ti accorgi che la sua brevit? non guasta affatto perchè la storia è stata ben raccontata anche in un numero così piccolo di pagine. Non c'è che dire è un piccolo capolavoro. L'idea di far operare Tiger in solitario accentrando su di lui la prima parte del racconto è azzeccata. Mi piace il fatto anche di cominciare il racconto con i tre pard già in caccia senza fare nessun cenno a Kit Willer, meglio così che inventarsi la solita scusa patetica per escludere uno o due pard poco dopo l'inizio. Bellissima la scena nel saloon con cui Carson mette in chiaro il rapporto con Tiger all'ingenuo barman. Azzeccati pure i personaggi di contorno a cominciare dall'ubriaco presente nel saloon. Molto belli alcuni passaggi come

Carson che non incontra Tiger perchè quest'ultimo si è addormentato in una grotta oppure Tex che riflette mentre è sulle tracce dei due pard accorgendosi di essere diventato più pessimista di Carson
In conclusione un ottima storia innalzata al rango di capolavoro da un Giolitti ispiratissimo. Sicuramente il creatore dello studio Giolitti si trovava a suo agio con i paesaggi western, forse il viso del suo Tex può far storcere il naso a qualcuno ma io penso che dopo un p? che leggi una sua storia non ci fai più caso mentre sicuramente apprezzi il suo tocco magico nel restituirti il West. Voto 10 alla storia e 10 e lode ai disegni.
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  • Rangers

Ti seguo a ruota nei commenti alle storie, perchè avevo perso un p? il giro purtroppo! Anche per me questa è una bellissima storia, un p? sottovalutata forse e non capisco ancora il perchè!!Tiger ha sicuramente una parte importantissima, ed in questo Nizzi è stato bravissimo riuscendo a ridonare il giusto smalto al guerriero Navajo che in quell'epoca stava un p? perdendo!Pur essendo breve, ci troviamo davanti ad un'avventura in cui non manca di certo l'azione e non ci si annoia mai!La parte migliore è sicuramente quella con Tiger ferito che riesce a prendere tempo in attesa dei due pards!Molto originale anche il fatto di far agire i tre pards separati, per poi riunirli nel finale. Certo i cattivi non sono nulla di che, ma ogni tanto non guasta trovare semplici banditi, senza tanti abbozzi psicologici complessi!!In conclusione una classica storia Western, resa ancora più .... Western dalle atmosfere spettacolari che fuoriescono dai disegni di Giolitti, imho l'unico ed insuperabile per questo tipo di storia e ambientazione!!Voto: 9 Assolutamente da leggere e rivalutare!!! :trapper:

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  • Collaboratori

Anche per me questa è una bellissima storia, un p? sottovalutata forse e non capisco ancora il perchè!!lutare!!! :trapper:

La risposta potrebbe anche essere trovata nel fatto che è "assediata" da capolavori di ben altro spessore, come "L'uomo con la frusta", "la Tigre Nera" e "Furia Rossa", e storie comunque di alto livello come "Thonga il tiranno" e "La legge della Colt".
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Ti seguo a ruota nei commenti alle storie, perchè avevo perso un p? il giro purtroppo!

E questa volta ci troviamo anche d'accordo sulla valutazione :indianovestito:

Tiger ha sicuramente una parte importantissima, ed in questo Nizzi è stato bravissimo riuscendo a ridonare il giusto smalto al guerriero Navajo che in quell'epoca stava un p? perdendo!

Parole sante, prima di questa storia Tiger era stato messo un p? in naftalina o relegato a personaggio di contorno

Pur essendo breve, ci troviamo davanti ad un'avventura in cui non  manca di certo l'azione e non ci si annoia mai!La parte migliore è sicuramente quella con Tiger ferito che riesce a prendere tempo in attesa dei due pards!Molto originale anche il fatto di far agire i tre pards separati, per poi riunirli nel finale.

Pienamente d'accordo!

Certo i cattivi non sono nulla di che, ma ogni tanto non guasta trovare semplici banditi, senza tanti abbozzi psicologici complessi!!

Ci può stare che i cattivi siano tutto sommato gente semplice l'importante è secondo me, come in questo caso, che non siano trattati come degli sprovveduti che si fanno beccare subito ed in questa storia invece Nizzi/Giolitti li presentano come dei veri tizzoni d'inferno che mettono in difficolt? i tre pard che è poi quel che conta per rendere interessante una storia

In conclusione una classica storia Western, resa ancora più .... Western dalle atmosfere spettacolari che fuoriescono dai disegni di Giolitti, imho l'unico ed insuperabile per questo tipo di storia e ambientazione!!

Assolutamente d'accordo, forse neanche il grande Ticci avrebbe saputo far di meglio in questa occasione!
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  • 6 mesi dopo...

Autentico gioiellino firmato Nizzi. Una storia breve e veloce, costruita alla perfezione. Una storia che spicca nel tenere il lettore col fiato sospeso- data la difficile situazione in cui lo sceneggiatore mette i pards- e per la sua violenza: gli omicidi a sangue freddo dei notabili del paese costituiscono una scena cruenta e in sè molto bella. Il finale è tragico, perchè la situazione vissuta dal dottore è tragica: lui, che gli uomini li salva, è costretto per la prima volta nella sua vita a ucciderne uno. Si dice spesso che anche il miglior Nizzi avesse delle difficolt? con Kit e Tiger, e un fondo di verità indubbiamente c'è. Ma basta leggere questa storia per rivedere il giudizio: questo è uno dei migliori Tiger mai visti; Nizzi, mettendolo in una situazione così difficile e di inferiorit?, non fa altro che esaltarne la grandezza. Di più, si può dire che il vero protagonista di "La pistola nascosta" sia proprio lui, il prode guerriero navajo!Altro merito di Nizzi: l'aver sottolineato il fatto che i pards sono una vera famiglia, con la bella scena di Carson nel saloon che spiana la pistola (scena che ha ancora più valore, se pensiamo che il rapporto tra Tiger e il vecchio cammello è sempre quello meno indagato, nonchè il più freddo), e una vera squadra ben affiatata (il fatto che i nostri abbiano segnali convenuti). Giolitti da parte sua realizza un vero e proprio capolavoro grafico. Voto alla storia: 9

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  • 4 mesi dopo...
  • 8 mesi dopo...

Davvero una bella storia, soprattutto per il modo in cui viene mantenuto alta la suspance, tre cani sciolti che cercano di riunirsi, l'attesa di Tiger dei suoi pard. Su quest'ultima c'è un neo: non ha lasciato segnali che dessero indicazioni precise del suo passaggio a Tex e Carson, cosa che avviene sistematicamente in altre storie lasciando segnali indiani. I disegni sono di ottimo livello, anche se il Tex di Giolitti non rassomiglia molto al prototipo, ma sembra più un cugino, e lo stesso Tiger sembra Tex con una diversa capigliatura.

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  • 2 anni dopo...

Ho approfittato della Nuova Ristampa per colmare una lacuna della mia collezione e acquistare l'albo "La pistola nascosta", che avevo comunque letto tanti anni fa e poi è finito chissà dove.

 

 

In conclusione un ottima storia innalzata al rango di capolavoro da un Giolitti ispiratissimo. Sicuramente il creatore dello studio Giolitti si trovava a suo agio con i paesaggi western, forse il viso del suo Tex può far storcere il naso a qualcuno ma io penso che dopo un p? che leggi una sua storia non ci fai più caso mentre sicuramente apprezzi il suo tocco magico nel restituirti il West. Voto 10 alla storia e 10 e lode ai disegni.

 

 

Sicuramente i disegni sono un punto di forza della storia: è vero che Tex e Carson non sono "sexy" (riprendo una frase dello stesso Nizzi che nel libro di Guarino ha affermato che l'autore, pur essendo bravo da un punto di vista tecnico, a suo dire non aveva "sex appeal") ma è altrettanto vero che ti "restituiscono" un West straordinariamente vivo. In questo senso, questa avventura fa il pari con l'altra breve disegnata da Giolitti, La mano nella roccia, in cui una trama anche lì molto classica veniva valorizzata appieno da disegni puramente western. Avete definito la storia "grande", "un gioiellino", un "piccolo capolavoro": ebbene, non potrei darvi torto (il mestiere e la freschezza del Nizzi di quegli anni sono manifesti), ma questa rientra in quelle storie per me poco sopportabili per un motivo del tutto personale, che non dipende dalla bontà della storia ma da un aspetto singolo della trama: qui il vecchio Carson si fa beccare dal ben poco eroico dottore. Ma perché Nizzi, che ha saputo tratteggiare il profilo e la psicologia di Carson anche meglio di quanto non avesse fatto GLB, ogni tanto se ne usciva con queste chicche?... Anche in Topeka, qualche tempo dopo, lo fece perdere nella zuffa col balordo di turno, e nella storia sui ribelli corsi (di cui ora mi sfugge il nome) lo fece umiliare dall'agente nero. Non sopporto che si facciano fare a Carson figure (così) barbine, esaltate anche da una non felicissima copertina in cui il ranger sembra un vecchietto in balia di un trippone  :craniate:

 

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  • 3 anni dopo...

Una delle migliori storie di Nizzi,e non esagero:la brevità dell episodio è sinonimo di capolavoro,per quanta azione viene condensata in poche pagine.Tiger ne esce benissimo,dimostra di essere un vero duro ed un ottimo combattente.la posse avversaria è ben assortita e riesce a gabbare i bravi cittadini,facendo leva sul razzismo e sul disprezzo che nutrono per gli.indiani.mi è.molto piaciuta la figura del povero ubriacone che mette sulla buona strada Tex e Carson, la tipica "macchietta"nizziana,un espediente narrativo che il Vecchio Leone utilizzava anche in Larry Yuma.

Disegni da oscar.unica nota dolente,Carson nel finale fa un po' la figura del.pollo diventando ostaggio del bandito superstite

Modificato da Barbanera
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  • 2 mesi dopo...

Storia di puro western molto bella e molto particolare. Tex, infatti, non é protagonista di gran parte della storia se non come minaccia temuta dai banditi. Tiger grandioso nella scena del saloon.

Un Nizzi d'altri tempi e un immenso Giolitti con una sola pecca: il volto di Tex.

Voto alla storia: 7,8
Voto ai disegni: 8,5

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  • 4 mesi dopo...

Giolitti è semplicemente meraviglioso, un vero peccato che abbia fatto poco, e a differenza di molti altri, io trovo che i volti dei pards siano splendidi.

 

Forse avrebbero meritato una storia di livello un po' più alto. Si parte bene, con un Tiger superlativo ( e poi qualcuno dice che questo personaggio Nizzi non lo sa gestire:rolleyes:) e una scena di forte efficacia drammatica nel saloon, a seguire con quella in cui Carson minaccia uno dei razzisti avventori del bar, la coppia Tiger Carson credo  andrebbe vista più spesso. Pero poi la storia diventa MOLTO ripetitiva, con tutti i personaggi che fanno lo stesso percorso controllando le stesse tracce, e quasi con gli stessi commenti. Di conseguenza, ho provato una certa noia, ma il finale, splendido e molto drammatico( splendido quando i quattro cittadini tentano timidamente di ribellarsi guadagnandoci una pallottola)  mi ha risvegliato. Se non fosse che neanche a me, come a Leo, è  piaciuto che Carson si fosse arreso così facilmente con il dottore.

 

Voto 7.5

Modificato da Grande Tex
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  • 4 settimane dopo...

La spina dorsale del breve episodio, è la buona idea di far agire separatamente i pards, durante la caccia ai banditi di Lancey. La felice intuizione di Nizzi rende avvincente l'esile trama e ci consegna un Tiger Jack protagonista e in grande spolvero. Seppur ferito, l'eroico navajo riesce a eludere la caccia della posse, scatenatagli contro dai banditi, che hanno tutto l'interesse di tappargli la bocca prima dell'arrivo degli altri pards. Il tutto si complica quando Carson, a causa di un contrattempo, finisce un po' banalmente nelle mani di Lancey. L'epilogo è un concentrato di tensione e colpi di scena. I banditi gettano la maschera, assassinando crudelmente i poveri cittadini della posse e ricattando Tex, costretto a gettare le armi (a parte la provvidenziale precauzione che dà il titolo all'albo). L'arrivo di Tiger, permetterà di sbrogliare l'intricata matassa e nella sparatoria decisiva, l'autore ritaglia un ruolo importante anche al dottore della posse, che libera Carson facendo fuoco sull'ultimo bandito. Che dire, il rapporto durata-qualità in questa avventura è altissimo, il tutto reso eccezionale dai grandiosi disegni puramente western del magistrale Giolitti. Il viso di Tex sarà pure atipico, ma in compenso i paesaggi, il dinamismo delle vignette e il panneggio degli abiti intrisi di polvere, è da urlo. Un piccolo esempio per descrivere l'innata classe del disegnatore romano: il realismo quasi fotografico con cui riesce a rappresentare, con pochi tocchi di pennello, le tracce impresse sul terreno sabbioso in una vignetta delle prime tavole in cui è presente Tiger. Di esempi simili potrei farne a bizzeffe, ma non mi va di allungare troppo la zuppa e mi limiterò solo a far notare la non consueta scelta grafica, di proporre in parecchie tavole la vignetta doppia in verticale: una variazione della tradizionale gabbia bonelliana che ho molto apprezzato e che, a mio avviso, in parecchie circostanze arricchisce di dinamismo le vignette. Il mio voto finale è 8

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  • 1 anno dopo...

Allora...Letta oggi per la prima volta e concordo con tutti. Storia molto bella anzi sorprendentemente bella data la brevità. Personaggi ben tratteggiati (le carogne di turno...Lancey è infame proprio), gli onesti ma paurosi e malleabili cittadini, l'utile ubriacone redento, un Tiger astuto e resistente, un Tex super nelle ultime scene, un Carson funzionale (serve che cada prigioniero). Nizzi molto a fuoco e un ottimo Giolitti. Mi piace molto come disegnatore e non mi dispiace il suo Tex "vissuto".

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Storia ben più che dignitosa, specie se la si valuta al netto della brevità e della trama di per sé non particolarmente originale, seppur impeccabile e sostanzialmente priva di punti deboli. Due, a mio avviso, i principali punti di forza: il primo, non occorre dirlo, il ruolo centrale di Tiger, di fatto vero protagonista della vicenda, costretto a fuggire ferito nel deserto dopo aver ucciso uno sceriffo per legittima difesa, inseguito da una masnada di molluschi notabili di Wickenburg misti ai tagliagole tagliagole di Jubal Lancey, tanto in gamba da portarli a spasso in attesa del provvidenziale arrivo in suo soccorso di Tex e Carson; il secondo punto di forza risiede, come opportunamente sottolineato da @Diablorojo82, nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, a partire dall'astuto antagonista Lancey, molto abile nel convincere gli ingenui e perbenisti cittadini di Wickenburg circa la pericolosità di Tiger, reo di aver ucciso per legittima difesa il corrotto sceriffo Whitaker, informatore della banda. Senza dimenticare, ovviamente, il buon 

Willy Nolson, simpatico ubriacone che funge da preziosa fonte di raccordo tra i tre pards.

 

Chiosa finale, come da mia consuetudine, sui disegni di Gilbert alias Giolitti, il cui tratto conferisce ai personaggi un'espressività molto particolare, che a me non dispiace affatto.

  • +1 1
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  • 9 mesi dopo...

Grande storia, una delle mie preferite. Una perla nascosta come (in mia opinione) “Il cowboy senza nome”. Il ritmo è serrato, i pards si dividono e a loro modo sono protagonisti. Mi è piaciuto meno vedere Carson abbindolato come un novellino dall’ultimo arrivato, ma è successo anche in altre occasioni. Ho inoltre apprezzato i disegni: per il tratto deciso e per la caratterizzazione grafica dei personaggi

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