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TWF - Tex Willer Forum

[32/33] L'uomo Dalle Quatto Dita


Guest Wasted Years
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15 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni : Aurelio Galleppini
Inizia nel numero 32 a pag. 13 e finisce nel numero 33 a pag. 13


A Cedarville qualcuno non vede di buon occhio gli alleati della Pinkerton: qualcuno che ha trasformato la cittadina in un brigantesco feudo personale fatto di passaggi segreti, veleni, sgherri e vili spioni; qualcuno che dietro un rispettabile volto pubblico nasconde un lercio grugno di trafficante di whisky... Qualcuno che alla mano destra ha soltanto quattro dita!
 

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Altra storia storica, se mi perdonate il gioco di parole. L'uomo apparentemente rispettabile che poi si rivela il manovratore sarà una costante della collana, e sarà spesso anche una donna (altro gioco di parole, di cui mi scuso).
In questo caso il nemico è davvero un lupo in pelle d'agnello, arrivando a tentare un avvelenamento con un trucco davvero sleale e subdolo. Anche con la colt in mano è davvero malvagio, e la sua figura nella penombra è davvero inquietante.
GLB non scriveva dei gialli insolubili, non era difficile intuire l'arcano, ma dei thriller mozzafiato.
Stupenda la copertina del 32, sicuramente tra le mie dieci preferite.
Dopo che ti rileggi le storie di quest'epoca, capisci perchè hai tanto amato questa serie.
FANTASTICHE.

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  • 1 anno dopo...

Altra avventura storica. Una delle storie più intriganti di Tex. E? quando rileggi le storie di questa epoca che capisci perchè questa serie è tanto seguita. L'uomo apparentemente rispettabile che poi si rivela il manovratore sarà una costante della collana, e sarà spesso anche una donna. In questo caso il nemico è davvero un lupo nascosto sotto la pelle di un agnello (arrivando a tentare un avvelenamento con un trucco davvero sleale e subdolo). GLB non scriveva dei gialli insolubili, non era difficile intuire l'arcano, ma dei thriller mozzafiato (la colt in mano al malvagio e la sua figura nella penombra sono davvero inquietanti). Il finale rimane l'unica pecca della storia, non perchè mal strutturato ma a causa del solito discorso del formato delle strisce dove tutto viene spiegato in poche vignette piene di dialoghi.

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  • 1 anno dopo...

Altro giro, altro commento. La commedia degli equivoci, ovvero: se Tex non cerca guai, i guai cercano lui. Tex ha appena finito di sistemare la Banda Burrows che un'altra banda criminale lo prende di mira credendo erroneamente che sia sulle sue tracce. La guida il misterioso Uomo dalle Quattro Dita.1) Ci risiamo con le barbe finte. Dopo Sterns, Andy Holt ed il Coyote Nero, ecco un altro criminale che nasconde la sua vera identit? dietro la mascherata della barba finta a cui aggiunge, per soprannumero anche una bella parrucca e degli occhiali neri. Che Boselli si sia ricordato di lui per il look del misterioso Mister Black de ?la mano del Morto?? Non ci sarebbe nulla di strano visto che Boselli ha sempre dichiarato di avere un particolare affetto per le storie di questo periodo, proprio come, del resto.2) Tex non sa nulla del misterioso Uomo delle Quattro Dita e lascerebbe l'apparentemente pacifica cittadina di Cedarville, se, equi vocando sui motivi della sua presenza in città, lui non decidesse di far eliminare lui ed i suoi pards. Inutile dire che una volta che la curiosità di Tex è stimolata nulla può farlo arretrare e peggio per coloro tentano di ostacolarlo.3) All'inizio non è nemmeno chiaro quali siano le losche attività che l'Uomo dalle Quattro Dita. Solo in seguito Tex scoprir? che si tratta di una distilleria clandestina. In pratica qui Tex fa la Guardia di Finanza. laughing 4) Teo Bartell, sindaco di Cedarville e proprietario dell'allevamento di cavalli in cui è nascosta la distilleria clandestina è solo un grandissimo ingenuo, come pensano gli stessi uomini che lavorano per l'Uomo dalle Quattro Dita, oppure qualcosa di più. Lo stesso Tex non sa cosa pensare, finch? le vie del caso non gli faranno intuire la verità.5) Il famigerato fiuto di Tex qui fa cilecca completa: non ha il minimo sospetto di quale sia la vera identit? del colpevole. A sua discolpa c'è da dire che stavolta non è così scontato che il cattivo ne abbia una specie considerato che la sua menomazione lo dovrebbe rendere immediatamente riconoscibile (e nessuno pensa ad un piccolo particolare).6) Come nei migliori gialli che si rispettino, proprio quando Steven, il soprastante di Bartell e braccio destro dell'Uomo dalle Quattro Dita (ma guarda!) sta per rivelarne il nome viene ucciso. Questa però è l'ultima impresa del misterioso capobanda. Nella fuga perde qualcosa che mette Tex sulla buona strada: un guanto con un indice finto, un guanto, che Tex riconosce come appartenente a Bartell e questo segna la sua fine.7) Solo un caso fortuito impedisce a Tex di morire avvelenato. L'ubriacone Sam, gli sottrae il bicchiere di whisky in cui un'anonima mano ha versato del veleno (per essere esatti: versato direttamente dal manico del bastone truccato di Bartell) e lo beve d'un fiato, subendo il fato destinato a Tex.8) Fu grazie a questa storia che venni a sapere che l'acido prussico ha un caratteristico odore di mandorle amare e poi dicono che i fumetti non insegnano niente. ::evvai:: 9) In questa storia a Kit Willer vengono attribuiti 17 anni. Sarà vero o semplicemente sembra più vecchio della sua vera età?10) In questa storia, per la prima volta sicura, abbiamo le chine di Virgilio Muzzi sulle matite di Aurelio Galleppini.

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  • 2 anni dopo...

Letta di recente e mi è piaciuta molto. Ero convinto che l'uomo dalle 4 dita fosse lo sceriffo o il dottore, poi però ho visto che le avevano tutte e 5 :DIn pratica Bartell ricorre a un travestimento per fare in modo che nessuno possa incriminarlo nel caso il suo contrabbando venisse scoperto e, contemporaneamente, può controllare i suoi uomini che invece lo credono un idiota. Per questo mi ha ricordato la Tigre Nera. Peccato solo che Carson venga ferito e quindi fuori gioco per quasi tutta la storia.

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  • 3 mesi dopo...

La storia è ben congegnata e piacevole da leggere, anche se l'identit? del 'misterioso' uomo dalle quattro dita sembra oscura come quella di Paperino dietro la mascherina da Paperinik, ed inoltre come ulteriore aggravante c'è il continuo mettere la mano sul fuoco di Tex su

Bartell.
Abbastanza curiosa la rapida guarigione di Kit Carson che all'inizio della storia ne avrà per un paio di giorni, poi il giorno dopo ancora per otto giorni, e dopo 24 ore per un paio di giorni ancora, fino ad essere pronto a prendere parte alla parte finale dopo qualche ora clap clap
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  • 1 anno dopo...

Appena finita di leggere, mi è piaciuta, alla fine non me l'aspettavo la vera identità dell'uomo dalle 4 dita..
Pochi dialoghi per fortuna non rendono pallosa la storia, un altra storia a sfondo giallo che si lascia leggere.... ottimi disegni di Galep.
Sceneggiatura: 7+
Disegni: 7,5
Tex: 6,5

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  • 1 anno dopo...

Il ritorno alla riserva si rivelò più arduo dell’Odissea per Tex e i suoi pards. :D

 

Assicurati alla giustizia i fratelli Burrows, i nostri si ritrovano a loro malgrado coinvolti in nuova avventura.

 

Un telegramma mal interpretato dal boss di turno, fa si che gli ignari pards vengano presi di mira dalla sua banda. La storia che prende forma è alquanto particolare, resa stuzzicante dalla presenza del misterioso villain dalla mano con quattro dita, che nasconde dietro una parvenza di rispettabilità un losco spaccio di whisky di contrabbando.

 

Tex inizia un’indagine atipica lottando contro un misterioso nemico e, inizialmente, un oscuro movente. Un nemico alquanto pericoloso che, come un Arsenio Lupin ante litteram, non esita a usare trucchetti sopraffini (il veleno nel pomolo del bastone) per eliminare i suoi nemici.

 

Dopo aver un po’ brancolato nel buio (un po’ ingenuamente il ranger si fa giocare dal trucco della barriera del ferro spinato, così come è strano che proprio sotto il naso, non sospetti minimamente di Bartell), una serie di agguati falliti e il ritrovamento del guanto col dito in legno del fantomatico villain, indirizzerà nella giusta direzione le indagini e allo smascheramento dell’insospettabile (neanche tanto a dire il vero) colpevole.

 

Per gran parte della storia Carson rimane fuori gioco per una ferita e Kit se la cava alla grande, mostrandosi in alcuni frangenti anche più sveglio del padre. Curioso pure che i nostri vengano considerati dai nemici degli agenti della Pinkerton, rinfocolando così l’equivoco di base che decreterà la fine dell’organizzazione criminale.

 

L’episodio non eccelle ma piace (grazie ad alcune idee azzeccate) e poggia sulla buona vena grafica di Galep, che scandisce con stile e concretezza realizzativa le strisce facenti parte la trama.  Il mio voto finale è 7

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