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TWF - Tex Willer Forum

[407/409] Il Passato Di Carson


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

128 utenti hanno votato

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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Evidentemente, è così anche per me. Sarò strano io

Per quanro riguarda il troppo semplice, intendevo che racconta una vicenda che, salvo Lena e Donna e lo sceriffo Clemmons, è tutto sommato abbastanza ordinaria, per la saga, e credo che se avesse raccontato una storia del passato di Tex, al posto di Carson, sarebbe IHMO passata molto più inosservata.

 

Storia ordinaria? Una banda composta da centinaia di membri (peraltro realmente esistita) con segni di riconoscimento e linguaggi in codice; uno sceriffo amico e traditore e infine amico; una donna contesa di cui fino all'ultimo non si sa per chi batta il suo cuore; una figlia di cui non si sa chi sia il padre; l'oro trafugato che però, secondo un ragionamento sottile di Boone, non può essere stato portato via tutto dalla miniera; un ragazzino, Chester, che potrebbe vivere da bravo ragazzo ma che per un malinteso senso di amore filiale torna a delinquere con quello che considera una sorta di padre adottivo; e poi scene perfette (altro che passare inosservate): il gemello Dobbs che guarda Carson dallo specchio del barbiere ; lo sguardo di Clemmons, sinceramente dispiaciuto per aver condannato a morte il suo amico; il confronto tra Carson e Waco sulla main street ; il romantico incontro con Lena dopo venticinque anni; il sincero affetto di Clemmons nel rivedere Carson dopo venticinque anni; Tex che batte Laval a carte con Boone che lo guarda in cagnesco; i dialoghi tra Clemmons e Boone all'arrivo di Clemmons a Bannock. 

Questa storia non passerebbe inosservata mai. È uno di quei testi che fanno la fortuna dell'autore che li scrive. 

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A parte le cose che riguardano Lena Donna e Clemmons( che infatti sono i punti di forza della storia) , Leo, non mi sembra che le altre cose che tu abbia elencato siano così emozionanti. O almeno, io non le trovo raccontate come tali.

Modificato da Grande Tex
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12 minuti fa, Grande Tex dice:

A parte le cose che riguardano Lena Donna e Clemmons( che infatti sono i punti di forza della storia) , Leo, non mi sembra che le altre cose che tu abbia elencato siano così emozionanti. O almeno, io non le trovo raccontate come tali.

 

OK mi arrendo. A parte le cose che riguardano Lena Donna e Clemmons (cioé i tre quarti della storia?). 

Comunque OK, non ti piace. Qualcun altro con mia grande sorpresa non apprezza Fuga da Anderville. A me non piace Patagonia. 

Tuttavia, credo che alcune storie abbiano degli elementi oggettivi per essere annoverate tra le grandi. Che non significa debbano piacere a tutti, comunque.

Modificato da Leo
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1 ora fa, Leo dice:

riguardano Lena Donna e Clemmons (cioé i tre quarti della storia?). 

Mi riferivo a loro come bei personaggi

Modificato da Grande Tex
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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Leo dice:

 

OK mi arrendo. A parte le cose che riguardano Lena Donna e Clemmons (cioé i tre quarti della storia?). 

Comunque OK, non ti piace. Qualcun altro con mia grande sorpresa non apprezza Fuga da Anderville. A me non piace Patagonia. 

Tuttavia, credo che alcune storie abbiano degli elementi oggettivi per essere annoverate tra le grandi. Che non significa debbano piacere a tutti, comunque.

 

Mi hai dato lo spunto per rileggere questo "caposaldo" e vedere che impressione ne trarrò oggi.

Alla prima (e unica) lettura del "Passato di Carson" pensai:

"Bella storia, ma che non venga un'abitudine, qui Tex "lavora" poco!"

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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Storia votata da 76 utenti, 90% dei voti tra il 9 e il 10.

GT puoi giudicarla come vuoi, è un tuo diritto,  però quei numeri vorranno pur dire qualcosa. Pensaci.

 

Ce ne sono molte altre che si aggirano in quella 'fascia' di voti.

I Ribelli del Canada, per dirne una (che pure diversi 'contestano') ;)

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Il Passato di Carson, il biglietto da visita di Mauro Boselli.

Circa 25 anni fa irrompeva nella saga texiana questa bellissima storia, dallo stile e dai contenuti assai innovativi per quei tempi. Soprattutto per alcuni temi trattati, come la relazione di Carson con Lena e …la presunta figlia.

L ’Autore ci regala una trama intrigante, complessa e tosta, con una moltitudine di personaggi, positivi e negativi, tutti con un proprio peso specifico nella storia.

E questa è una delle grandi capacità di Mauro Boselli: quella di dare spessore a tutti i suoi protagonisti anche se sono tanti (e lo dimostrerà ancora meglio con gli anni). Ognuno ha un suo ruolo, un suo perché. Non è lì tanto per far numero o per riempire i vuoti delle vignette.

Grazie a lui abbiamo una caratterizzazione stupenda di Kit Carson. Fascinoso avventuriero, determinato e coraggioso, intraprendente e donnaiolo impenitente (e un po' cinico).

Il passato di Carson lo racconta Tex a suo figlio Kit (e al lettore) mentre sono in viaggio per andare a incontrarsi con lui.

E così veniamo a sapere della banda degli Innocenti, di Ray Clemmons , di Lena e Donna Parker.

Su Lena Parker vorrei dire due parole. Come personaggio femminile non mi è dispiaciuta affatto, originale e non banale.

Non è la “perfida cattiva” di bonelliana memoria o la solita “vedova” in difficoltà da aiutare.

Regge bene il confronto con i suoi “uomini” e soprattutto si giostra alla grande tra loro due. Niente male.

Solo una preghiera, se dovessero tornare in futuro, togliete dalla testa di Donna quei enormi fiocchi! Ma che brutti!

L’arrivo di Tex ,con suo figlio, in Montana toglie un po' la scena a Carson, fino a qual momento assoluto protagonista e l’azione diventa più corale.

Ma siamo in un albo di Tex e così deve essere.

Scene rapide e dialoghi perfetti. Non si ha il tempo di annoiarsi.

I disegni di Marcello fanno il resto, bellissimi.

Il finale è splendido: ci sono tutti i protagonisti principali in una resa dei conti piena di significato.

 Da una parte quel che resta degli Innocenti (i peggiori), dall’altra Tex con Ray e Carson, in mezzo i due ragazzi Lena e Kit (che ha una corda al collo che Tex colpirà e spezzerà dimostrando il consueto sangue freddo) ostaggi di Waco e Bone.

Li salverà il sacrificio di Ray che prima di morire affida “la figlia” a Carson.

L’esordio di Boselli è dirompente e, per me, una vera boccata d’ossigeno.

 Finalmente una storia di ampio respiro, con una bella trama, temi nuovi, personaggi interessanti e…. un Carson come dovrebbe sempre essere.

 Non mi è mai andato giù il Vecchio Cammello ringrinzito, ossuto e qualche occasione disegnato con un volto che mi ricordava Mefisto! Dalle battute ripetitive e insipide. Capace spesso e volentieri solo di fare il caffè e lamentarsi.

E che tristezza vederlo dormire con cappello, stivali e un cane sdraiato sopra il suo stomaco con l’aria del vecchio rimbambito nell’hogan di Aquila della Notte, accanto ad un Tex incredibilmente gagliardo e bello.

Per qualcuno Il Passato di Carson è un capolavoro o la più bella storia di Tex.

Di certo ognuno di noi ha le …sue storie. Quelle che si rileggono spesso e   sempre con piacere perchè sanno darti ogni volta qualcosa di nuovo e non ti annoiano mai.

Considero il Passato di Carson una gran bella storia, ma...la mia di storia è Patagonia.

Modificato da Mister P
tolto messaggio doppio
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Storia votata da 76 utenti, 90% dei voti tra il 9 e il 10.

GT puoi giudicarla come vuoi, è un tuo diritto,  però quei numeri vorranno pur dire qualcosa. Pensaci.

Sì non è che dico il contrario, e infatti pensavo mi sarebbe piaciuta, visto il gradimento generale. Niente, non è scattata la molla.

<span style="color:red;">59 minuti fa</span>, lety dice:

che tristezza vederlo dormire con cappello, stivali e un cane sdraiato sopra il suo stomaco con l’aria del vecchio rimbambito nell’hogan di Aquila della Notte, accanto ad un Tex incredibilmente gagliardo e bello.

Ti riferisci a qualche episodio in particolare? Io non ne ricordo di simili

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<span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

Sì non è che dico il contrario, e infatti pensavo mi sarebbe piaciuta, visto il gradimento generale. Niente, non è scattata la molla.

Ti riferisci a qualche episodio in particolare? Io non ne ricordo di simili

Quello del cane sdraiato sullo stomaco...l'ho rimosso, però ora faccio mente locale. Dunque...Tex a destra che dorme  su un fianco, torso nudo aria serafica,  accanto Carson pancia in sù, cane sdraiato, cappello e stivali. Coperte di pelliccia. Faccio ricerca e ti dico quale albo. 

 

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  • co fondatore

A 14 anni (due in meno di GT) rimasi preso e conquistato dal ritmo e dalla freschezza di una storia che abbandonava i cliché di un Nizzi che ormai lavorava molto di maniera anche se ancora non era imploso. Personaggi tridimensionali e memorabili, un Vecchio Cammello lontano dalla versione macchiettistica che stava diventando predominante, una trama ariosa e complessa ma non gialla, un discorso sull'amicizia e sul tradimento che solo con una lettura superficiale non si può cogliere.

Un affiatamento tra Bos e Marcello che ci avrebbe lasciato altri Capolavori della saga.

Scrivo questo perché ero in procinto di fare dell'ironia sulla giovane età di GT, ma... diamine, ero più giovane di lui!

Modificato da Mister P
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  • Sceriffi

Ognuno, giustamente, ha diritto ad avere i suoi gusti e le sue opinioni.

 

 

 

Detto questo, propongo il ban perpetuo per Grande Tex.

 

:P

  • Haha (0) 2
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Ahahah :lol2:

Ci tengo a sottolineare che, pur non considerandola un capolavoro,  la storia mi piace e la rileggo sempre volentieri.

E non pensate che sia un anti boselliano perché la grande invasione e gli invincibili( solo per citarne due , tra l' altro sempre col bravissimo Marcello) li considero dei capolavori.

Modificato da Grande Tex
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  • 5 mesi dopo...

Dopo un bel po' di tempo mi sono finalmente deciso a rileggere (per la prima volta!) la storia che e' stata tra le principali responsabili del mio innamoramento nei confronti di Tex. Ieri sera sono arrivato a meta' de I fuorilegge del Montana e posso dire fin da adesso che questa perla e' invecchiata benissimo. La cosa piu' interessante e' che nonostante la ventina d'anni trascorsa dalla lettura mi ricordo ancora molto bene tantissimi dettagli dell'avvetura in questione, cosa che invece non avviene con cose lette anche qualche mese fa.

Stasera concludo la lettura e vedo di recuperare anche i Sette assassini. :wub:

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  • 7 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...

Mi sono appena riletto i tre albi della storia. Una delle più belle in assoluto, non solo di Tex. L'ambientazione della città fantasma che si riempi degli "spettri del passato" di Carson va a meraviglia. La banda degli Innocenti è piena di personaggi di tutto rispetto, da Boone "il cannibale" (fa impressione la faccia che fa quando racconta a Donna la ragione dietro il suo soprannome) a Waco Dolan, passando per l'"onesto" Grimes, Larry il contabile, Johnny Lame, e tanti altri. Il flashback di Carson (sia pure narrato da Tex) è molto ben narrato, con Ray Clemmons che passa da grande amico a nemico mortale del futuro "vecchio cammello", per poi redimersi nel finale nel tentativo di salvare il figlioccio del suo vecchio amico. I disegni di Marcello sono incredibilmente espressivi, con vari primi piani sugli sguardi dei personaggi che dicono più di mille parole (per fare un esempio la faccia di Lena parla del padre di Donna). "Per un amico, questo e altro!"

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25 minuti fa, Bannock dice:

Boone "il cannibale"

personaggio che si ispira al celeberrimo "Cannibale" del Kentucky e alla spedizione Donner...

 

25 minuti fa, Bannock dice:

Waco Dolan,

altro rimando storico ai cacciatori di scalpi  Johnson e Kirker che scalpavano gli apaches nella Sonora e nel  Chihuahua...non perdono a Borden di averlo fatto morire :lol::P;)

 

i comprimari sono la vera forza di questa storia...senza contare la redenzione di un vecchio "amico/nemico" nel finale, quel Ray Clemmons che è il padre "adottivo" di Donna :lol:;)...io ero pischello quando uscì in edicola e ne rimasi folgorato...una ventata di freschezza...

Modificato da Barbanera
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  • 3 settimane dopo...
  • Sceriffi

Io l'ho preso il cartonato, o meglio me l'hanno regalato! Non è la mia storia preferita (La mia preferita è Fuga da Anderville seguita da L'uomo di Flagstaff) però è una grandissima storia, con dei momenti bellissimi per esempio quando Carson viene a sapere chi è il capo della banda, o la partita a poker con Laval. Poi ci sono i disegni spettacolari di Marcello rappresenta i pards in maniera magistrale. (Carson su tutti) I personaggi che mi sono piaciuti di più sono: la bellissima Donna, Boone e Waco Dolan. Da quanto ho Boselli per la creazione di Lena si è ispirato a Doretta Doremi che fa la sua prima apparizione in: Zio Paperone e La Stella del Polo. (che è la miglior storia disney secondo Inducks) Ed infine ci sono le copertine spettacolari di Villa, nella prima per quanto mi riguarda c'è il più bel Carson che io abbia mai visto, nella seconda invece c'è Tex che attacca fisicamente Otis dopo essere stato scoperto,infine nella terza si vede una mano di un uomo che tiene in mano una pistola. Il mio voto per questa storia è 10 a tutto! 

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<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

@Leo Hai preso il cartonato a colori? Io prendo raramente questi formati ma Il passato di Carson è la mia storia preferita e se lo merita. :-)

 

Ho a casa il cartonato a colori uscito un po' di tempo fa. È praticamente identico al tomo appena uscito, con la sola differenza che la copertina di quello che ho in casa è del tutto anonima rispetto a quella del volumone appena pubblicato, che ripropone la cover del n.407 in grande formato. La sola copertina - l'unico elemento di diversità rispetto al cartonato che già posseggo - vale l'ulteriore spesa di 24 euro? 

 

Io credo di no, ma ciononostante acquisterò il cartonato, in barba alla razionalità, all'economia domestica, allo spazio in casa e a qualunque altra considerazione di buon senso che si possa fare. Questa storia ha rappresentato per me - e rappresenta tuttora, posto che, pur conoscendola a memoria, la leggo almeno una volta all'anno - qualcosa di ineffabile, non spiegabile a parole, ha suscitato emozioni che vanno al di là del suo stesso valore, pur eccelso: non ho amato solo il miglior Carson di sempre, ma mi son centellinato, nel corso di questi 26 anni, le singole parole, mi son sorbito lentamente e con voluttà ciascuna vignetta, quei dialoghi maiuscoli, quelle tante scene madri.

 

Proprio stasera, spinto da un commento letto su Facebook, ho riletto l'articolo che scrissi anni fa per il Tex Willer Magazine 12 su questa storia: la parte più interessante è l'intervista di Boselli - che come al solito non è mai banale - ma mi ha emozionato anche rileggere le mie entusiastiche parole, rivivere quel mio esercizio di scrittura da cui traspare nettamente un sentimento viscerale per Il Passato di Carson, qualcosa ripeto che non si spiega solo col valore dell'opera in sé ma che dipende da qualcosa di radicato in me, forse il mio amore per Carson, la mia fascinazione triste per il senso del Tempo che passa, per i temi classici ma sempre commoventi dell'Amicizia e del Tradimento.

 

Senza pudore, ti invito a leggere quel mio articolo del Magazine, non per il valore in sé del testo (ché scrittore non sono, ma solo un dilettante allo sbaraglio) ma perché quel commento penso faccia capire realmente cosa sia per me questa storia, e spiega perché io la ritenga non solo magnifica, ma uno dei più grandi capolavori fumettistici di sempre.

 

Tutto questo pippone - spesso mi succede di partire a razzo sull'onda dell'entusiasmo - per dire che 24 euro mi sembrano sprecati per qualcosa che già ho e che, se anche non avessi, conosco a memoria, ma ciò non toglie che li "sprecherò", pur di stringere tra le mani quella copertina rigida col cielo caldo del tramonto e con, al posto del sole declinante, quel sorriso generoso che affronta con sicurezza la vita ;)

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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, Leo dice:

 

Ho a casa il cartonato a colori uscito un po' di tempo fa. È praticamente identico al tomo appena uscito, con la sola differenza che la copertina di quello che ho in casa è del tutto anonima rispetto a quella del volumone appena pubblicato, che ripropone la cover del n.407 in grande formato. La sola copertina - l'unico elemento di diversità rispetto al cartonato che già posseggo - vale l'ulteriore spesa di 24 euro? 

 

Io credo di no, ma ciononostante acquisterò il cartonato, in barba alla razionalità, all'economia domestica, allo spazio in casa e a qualunque altra considerazione di buon senso che si possa fare. Questa storia ha rappresentato per me - e rappresenta tuttora, posto che, pur conoscendola a memoria, la leggo almeno una volta all'anno - qualcosa di ineffabile, non spiegabile a parole, ha suscitato emozioni che vanno al di là del suo stesso valore, pur eccelso: non ho amato solo il miglior Carson di sempre, ma mi son centellinato, nel corso di questi 26 anni, le singole parole, mi son sorbito lentamente e con voluttà ciascuna vignetta, quei dialoghi maiuscoli, quelle tante scene madri.

 

Proprio stasera, spinto da un commento letto su Facebook, ho riletto l'articolo che scrissi anni fa per il Tex Willer Magazine 12 su questa storia: la parte più interessante è l'intervista di Boselli - che come al solito non è mai banale - ma mi ha emozionato anche rileggere le mie entusiastiche parole, rivivere quel mio esercizio di scrittura da cui traspare nettamente un sentimento viscerale per Il Passato di Carson, qualcosa ripeto che non si spiega solo col valore dell'opera in sé ma che dipende da qualcosa di radicato in me, forse il mio amore per Carson, la mia fascinazione triste per il senso del Tempo che passa, per i temi classici ma sempre commoventi dell'Amicizia e del Tradimento.

 

Senza pudore, ti invito a leggere quel mio articolo del Magazine, non per il valore in sé del testo (ché scrittore non sono, ma solo un dilettante allo sbaraglio) ma perché quel commento penso faccia capire realmente cosa sia per me questa storia, e spiega perché io la ritenga non solo magnifica, ma uno dei più grandi capolavori fumettistici di sempre.

 

Tutto questo pippone - spesso mi succede di partire a razzo sull'onda dell'entusiasmo - per dire che 24 euro mi sembrano sprecati per qualcosa che già ho e che, se anche non avessi, conosco a memoria, ma ciò non toglie che li "sprecherò", pur di stringere tra le mani quella copertina rigida col cielo caldo del tramonto e con, al posto del sole declinante, quel sorriso generoso che affronta con sicurezza la vita ;)

In primis mi hai emozionato :-)

Poi leggerò il tuo articolo sul magazine.

Il passato di Carson è il motivo per cui sono un Texiano. Il mio primo albo fu Topeka (398 se non erro). Questo venne dopo un po' e me ne innamorati. All'epoca, avevo 10 anni, non leggevo i nomi degli autori. Poi ho imparato e il Boss+Marcello è la mia coppia d'oro.

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