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TWF - Tex Willer Forum

[407/409] Il Passato Di Carson


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Voto alla storia  

128 utenti hanno votato

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Il sito della Sergio Bonelli ufficializza la paternit? di Carson, il che non è mi è piaciuto per niente: la cosa bella era proprio l'ambiguit?. Non sarei d'accordo con reinserire nel filone Lena e Donna: al di l' dello stravolgimento dello Status Quo che ne deriverebbe, non trovate che sia bello che un personaggio sia tipico di una e una sola storia? Tra l'altro, i loro personaggi sono già stati reinseriti nella volgarissima storia di Jack Thunder ( non mi riesco a capacitare come dalla stessa penna possano venire fuori capolavori e paccottiglia)... :S: :S: :S: :S: :S:

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Volevo porre alcune domande a borden ma non so perchè non mi permette di postare domande. :capoInguerra: Qualcuno mi può indicare il messaggio nel topic delle domande a Borden dove dice che Donna è figlia di Carson°Comunque io inserirei quasto "particolare" nella saga, Donna è una donna (scusate il gioco di parole)!, di certo non può diventare il quinto pard! :D Non sarebbe un "particolare" (scusatemi, non so come chiamarlo) che stravolgerebbe chissàcch?, anzi farebbe da spunto per alcune storie

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Riletta ieri e oggi dopo 9 anni dalla prima volta, che tra l'altro è coincisa con la prima volta che ho letto Tex in assoluto... Che dire: fin dall'inizio si capisce che non è la solita rievocazione del passato di un uomo raccontando un episodio in flashback, ma la rievocazione di un passato che ad un certo punto si intreccia con il presente, nel quale Carson è chiamato ad agire per chiudere definitivamente questo fatto della sua vita. Subito dalle prime pagine si vede che i superstiti degli Innocenti non sono una semplice banda di criminali come se ne vedono tante, ma ciascuno ha caratteristiche diverse dagli altri e una fisionomia particolare e che rimane impressa nella mente del lettore. Sempre nel primo albo appare un Carson un p? diverso dal solito, molto più astuto ed in forma, per esempio quando parla con lo sceriffo di Tucson del sospetto che siano stati seguiti dall'uomo che era uscito dal barbiere prima di lui. Bello anche il racconto spezzettato del passato degli Innocenti da parte di Tex al figlio, che ad un certo punto (a pag. 55) si fa "portavoce'' dei lettori, chiedendo al padre di finire il racconto! Inoltre le vignette in cui Kit rievoca in qualche modo il suo passato (l'ultima di pag. 45 o la penultima di pag. 47 tutte del primo albo) sono praticamente da film, e riescono a trasmettere una carica emotiva unica. Ottimamente architettata la resa dei conti finale, anche se mi sembrato un p? strano il fatto che Clemmons sia stato mostrato così crudele da sparare a Johnny Lame alle spalle e poi si sia sacrificato per salvare il figlio di Tex che praticamente non conosceva neanche... Anche se pensandoci forse gli era grato per aver salvato Donna... E poi che finezza Boone che spara a Clemmons senza estrarre la pistola dalla fondina!I disegni di Marcello sono meravigliosi, i tre Pards sono tra i migliori che abbia mai visto e mi hanno colpito soprattutto i disegni della prateria e di Bannock quando orami era diventata una città morta. La nota positiva di tutta la storia è stata la figura di Carson, finalmente non rappresentato come un vecchio brontolone ma come un Ranger capace di fare fuoco e fiamme e che sa il fatto suo, come andrebbe sempre rappresentato!Direi che qui il 10 ci sta davvero tutto!

  • +1 1
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Comunque io inserirei quasto "particolare" nella saga, Donna è una donna (scusate il gioco di parole)!, di certo non può diventare il quinto pard!  Non sarebbe un "particolare" (scusatemi, non so come chiamarlo) che stravolgerebbe chissàcch?, anzi farebbe da spunto per alcune storie

E' vero, sicuramente non sarebbe male inserire Donna e Lena in altre storie, però poi secondo me nascerebbe il problema di come resterebbero i rapporti tra loro e Carson... Mi riesce difficile pensare che Lena non dica per un'altra a Kit che il vero padre è lui e non Ray Clemmons, perciò penso che i nostri Pards non potrebbero semplicemente andarsene come hanno fatto dopo Bannock... In definitiva, forse è meglio che le cose restino così, anche perchè di solito il seguito (anche se in questo caso non si tratterebbe esattamente di un seguito) delude quasi sempre le aspettative.
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In definitiva, forse è meglio che le cose restino così, anche perchè di solito il seguito (anche se in questo caso non si tratterebbe esattamente di un seguito) delude quasi sempre le aspettative.

Forse hai ragione, ma non solo perche' dopo "Il passato di Carson" e dopo "I sette assassini" un eventuale storia che vede il ritorno delle due donne potrebbe deludere le aspettative, ma anche perche' ci sarebbe il rischio di sconvolgere i gradi di parentela tra i pards, data la relazione tra Kit e Donna. Vi immaginate che Carson per Kit Willer non sarebbe piu' lo zio Kit, ma il suocero?oppure che Tex e Carson da amici per la pelle diventerebbero consuoceri?vi immaginate i litigi tra quei due consuoceri? :D Solamente Tiger Jack ne sarebbe fuori dai gradi di parentela che ne scaturirebbero!
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  • 2 mesi dopo...
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La vicenda sentimentale tra Lena e Carson, nella storia de "Il passato di Carson", rappresenta da parte di Boselli un omaggio alla "Stella del Polo" di Carl Barks, dove un vecchio taccagno si innamora di... una cantante di saloon!

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  • 2 mesi dopo...

L'ho letta solo oggi negli oscar Mondadori e ancora adesso (dopo 2 ore che l'ho finita) ripenso a Boone,Waco e a tutti gli Innocenti. La storia comincia con un flash back abbastanza veloce e preparatorio anche se con il leggero difetto che sarebbe impossibile che Tex conoscesse i personaggi in tutte le loro sfaccettature in una storia che anche Carson esitava a raccontare. La battaglia è molto texiana

con la morte di Clemmons in stile spaghetti western (di quelli seri- ex. I Giorni Dell'Ira)
I disegni di Marcello sono sublimi alla vista e l'interpretazione grafica di tutti i personaggi è ottima. Con questi elementi si può arrivare a parlare di capolavoro. Voti:Soggetto:10Sceneggiatura:9+Disegni:9,5Voto generale:9,5
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  • Collaboratori

La storia comincia con un flash back abbastanza veloce e preparatorio anche se con il leggero difetto che sarebbe impossibile che Tex conoscesse i personaggi in tutte le loro sfaccettature in una storia che anche Carson esitava a raccontare...

Io dico che Carson e Tex non hanno segreti da nascondersi a vicenda. Anzi, lo stesso fatto che sia Tex a raccontare le vicende passate al figlio, dimostra che sulla faccenda eccoe se ne sa! Piuttosto è sempre Kit Willer a chiedere il racconto di vecchie vicende del passato, ma questa è un risorsa narrativa ben spiegabile.
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  • Collaboratori

Nel West esisteva una Bannack, era il rifugio di una banda di rapinatori, il cui capo era lo sceriffo del villaggio. E' una notizia storica che capt? tutto l'interesse di Mauro Boselli che se ne serv? per inbastire la vicenda che fa da sfondo alla sua seconda storia. Cosi la cittadina di Bannack divent? Bannock e una lunga, appassionante avventura, incominciò a prendere forma.. Mauro Boselli che per anni fu segretario e collaboratore di Gianluigi Bonelli per il quale leggeva e cercava eventuali soggetti nella nutrita collezione di riviste e libri del West americano, ha spesso e volentieri tratto ispirazine da fatti storici realmente accaduti. Ricordiamo a questo proposito anche la successiva avventura de "I cercatori di piste" oppure quella irlandese de "Gli Invincibili".

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  • 3 settimane dopo...

La copertina scartata è UN CAPOLAVORO!!!!Molte volte la redazione, a mio parere, ha sbagliato a non far pubblicare delle copertine al posto di altre... la prova netta è questa copertina, superiore di gran lunga a quella finale. Anche se secondo me la scusa della copertina-malinconica è assurda. Se la storia è malinconica, dato che tratta di una storia vecchia, perchè la copertina non lo deve essere???????????????????...........

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Secondo me invece la copertina definitiva è migliore di quella che è stata scartata: infatti guardando quella scartata sembra quasi che Carson (con Tex) si "allontani dal suo passato" che è ormai definitivamente risolto (con un fare piuttosto malinconico, tra l'altro). Invece per quanto riguarda quella definitiva Kit e Tex si dirigono a spron battuto verso un luogo ben definito, e viene lasciato intendere al lettore che la vicenda del passato di Carson è bel lontana dal considerarsi conclusa!

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Concordo completamente con AtTheRocks: la bellezza della copertina 'ufficiale' è proprio nel contrasto tra l'aspetto malinconico ( Carson giovane sullo sfondo) e l'azione ( i due pards subito in movimento). La copertina scartata, più che malinconica, mi sembra bucolica ...

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Concordo completamente con AtTheRocks: la bellezza della copertina 'ufficiale' è proprio nel contrasto tra l'aspetto malinconico ( Carson giovane sullo sfondo) e l'azione ( i due pards subito in movimento). La copertina scartata, più che malinconica, mi sembra bucolica ...

Condivido. C'erano ottime ragioni per scartare la prima copertina. Borden
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non sono d'accordo!!!!Questa copertina è mille volte più evocativa dell'originale. L'originale non e male!!!Ma in questa copertina si evince un tramonto favoloso con Carson quasi rammaricato da un passato che non ritorner? mai più... e al suo fianco l'innosidabile amico tex che sembra consolare il suo vecchio pards... FAVOLOSA!!!!perde molto per i colori , ma con un p? di fantasia, questa copertina può nascondere molto più di un significato.

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  • 3 mesi dopo...

Finalmente anche io ho letto con molto piacere questa formidabile storia che vede come assoluto protagonista il vecchio ranger compagno di mille avventure, la figura di Tex viene un p? messa da parte per rendere omaggio a un altro grande personaggio della saga, che nell'albo appare in forma smagliante ancora in grado di ragionare e dare del filo da torcere,

riguardo ai comprimari non posso non soffermarmi sulla banda degli innocenti, quelle simpatiche canaglia che tutti credevano ormai morti, quelle vecchie glorie che riappaiono dal nulla come fantasmi per chiudere un vecchio conto lasciato aperto, personaggi che, devo essere sincero alla fine dispiace veder morire, nel corso della storia non vengono infatti ritratti solo come delinquenti, appare infatti anche il loro lato umano, ed è questo a renderli unici ed indimenticabili, personaggi in cerca di un riscatto proprio come i protagonisti del sequel di questa storia, ovvero jack thunder e company. Indimenticabile anche la figura di Ray clemmons, lo sceriffo dalle due facce disposto a qualsiasi sacrificio in nome dell'amicizia ma senza scrupoli quando in gioco c'è il denaro, un p? le due facce dell'essere umano, quella buona e quella sempre desiderosa di accumulare. Sono invece poco d'accordo sul modo in cui viene proposta la figura Kit willer, ma che fine ha fatto il ragazzino incosciente e scalmanato? Questo sembra veramente un adolescente dei nostri tempi, per il resto invece questa storia è bellissima.
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  • 6 mesi dopo...

Ho avuto modo di imbattermi ne "Il Passato di Carson" un giorno che passeggiavo in libreria, alla ricerca di qualcosa da mettere... sotto gli occhi :DEro ancora alle mie prime esperienze con Tex, e quel libretto arancione, spesso 2 cm, che riportava il classico logo del Nostro, cattur? la mia attenzione. TEX - IL PASSATO DI CARSON, Boselli - Marcello, Best Sellers Mondadori. Non conoscevo n° Boselli n° Marcello, ma ad una rapida occhiata mi parvero in gamba. Beh, credo di non aver mai letto così velocemente nessun fumetto, neanche Topolino!Una storia che non esagero a definire epocale! Un Boselli che ha dato l'anima, ed un Marcello che è riuscito a raffigurare su semplici fogli di carta tutta la tensione ed il sentimento che ruotano attorno a questa vicenda. Aver modo di addentrarsi nel passato dei pard è quanto spero di fare ogni volta che apro un albo, e non sono mai rimasto deluso. Signori, Il Passato di Carson mi ha colpito nel profondo, perchè non è una semplice storia come potrebbe esserlo una delle centinaia pubblicate dal '54 ad oggi, ma è un frammento di vita che da un lontano passato ecco che si riaffaccia, con timidezza, poi con spavalderia. L'invecchiamento dei personaggi, che comunque mantengono le loro caratteristiche principali (salvo il povero Waco, che ha fatto "ciao ciao" alla sua fluente chioma :D), l'incontro di Carson con la sua bella Lena ed il suo caro amico Ray, il mitico Homer che non rinuncia ad abbandonare le sue donne, Donna che vedremo regalare, nella storia successiva, un bacio colmo di passione al buon Kit Willer. Sono tutti elementi che contribuiscono a rendere questa storia una delle più realistiche ed emozionanti che io abbia mai letto. E solamente un'altra volta mi è sembrato di vivere in prima persona le tavole che sfogliavo. Quando ho letto Sangue Navajo.

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  • 2 settimane dopo...

ho appena finito di rileggere questa pietra miliare di Tex da 30 e lode:-) avevo tra le mani puro west, pura adrenalina, pura suspance, puro diluvio di piombo..? una miscela spettacolare la storia di Boselli: retroscene del passato di Carson, una banda spietata di "innocenti" fuorilegge pronti a vendicarsi, scontro epocale finale alla città fantasma di Bannock tra uomini che strisciano sotto le tavole marce delle case, donne prese in ostaggio, tuffi nelle finestre, colpi alle spalle e tanto tanto piombo caldo.. e i disegni di Marcello straordinariamente eccessivi nella perfezione.. WOW!!!!!concludo con questa frase di Kit Carson che riassume benissimo il tutto: "Non sanno che io sono qui... da te avranno l'oro... e da me il piombo!" :inch::inch::inch:

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  • 4 settimane dopo...

Dopo il passato di Tex ("Il giuramento") e quello di Tiger ("Furia Rossa") mi sono dedicato a quello di Carson.

Storia davvero coinvolgente ed emozionante, ho avuto veramente un tuffo al cuore quando Clemmons entra nel saloon e "strappa" Lena a Kit che ci stava parlando (tra l'altro il buon Carson è decisamente un figo da giovane, ben più di Tex secondo me). Inizialmente avevo creduto che anche Kit avesse un passato "da nascondere" come Tex, poi quando ho realizzato che è sempre stato un prode paladino della legge ne sono stato davvero felice. Man mano che proseguivo con la lettura cresceva dentro di me la voglia di vedere come sarebbe andata a finire tutta la vicenda, e l'epilogo si è mostrato decisamente all'altezza delle aspettative. Una storia "stand alone", come un sogno, di quelle che quando chiudi l'ultimo albo ti fanno sospirare. Grandissimo Carson, veramente, dopo aver letto queste pagine non si può non amarlo ancor di più. Sul fatto di chi fosse figlia Donna la storia lasciava comunque il dubbio, in quanto la frase "volevo salvare il futuro padre etc etc", può essere riferita sia a Carson ferito, sia a Ray al quale il Ranger stava dando la caccia in quel momento.
Storia da 10. Ciao :)
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  • 1 mese dopo...

Mi sono riletta questa storia negli Oscar Mondadori. Sinceramente non la ricordavo così splendida. La storia eccelle in tutto ma soprattutto nella sceneggiatura perfetta di Boselli che bilancia momenti di tensione, di azione, e di tenerezza(il rapporto tra Lena e Carson è gestito magnificamente). Inoltre Boselli non poteva trovare patner migliore del compianto Marcello , qui, in forma davvero strepitosa. Quindi non posso che convenire con coloro che lo ritengono un capolavoro e, tra le migliori storie mai narrate, del ranger.

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  • 5 mesi dopo...

Appena riletta, "Il passato di Carson" si conferma un assoluto capolavoro. Forse, insieme a "Sulla pista di Fort Apache" e "L'uomo senza passato", uno degli ultimi dell'intera saga. Ha IMHO l'enorme pregio di essere innovativa e allo stesso tempo tradizionale, soprattutto nei dialoghi secchi, puntuali, mai superflui, tanto lontani dall' ultima storia boselliana. Dopo quattrocentosei numeri, conosciamo un Carson (qui in un insolito scambio di ruoli con Tex) diverso, che si trova nel presente (e qui la più netta differenza con "Furia rossa" di Nizzi, che ci aveva appena raccontato il passato di Tiger Jack) a confrontarsi con un passato che credeva alle spalle. Le quattro catapecchie di Bannock riprendono vita e gettano un personaggio ormai consolidatissimo come il nostro Kit in un'insolita posizione di crisi, che lo splendido, delicatissimo dialogo con Lena acuir?. L' approfondimento psicologico dei personaggi va di pari passo con l'azione, come nella migliore tradizione bonelliana. Il ritmo è sempre alto, senza che ciò vada a detrimento dello spessore umano della storia. In tal senso, la copertina del n.407 è perfetta nella sua capacità di sintetizzare in un'immagine il senso della storia (tutta basata su un perfetto contrasto di malinconia e azione), risultando IMHO una delle più belle di Villa. Mentre Carson è in viaggio verso Bannock, è Tex, come di consueto abilissimo narratore, a ripercorrere gli avvenimenti del tempo che fu, a beneficio del figlio (e del lettore). E' un racconto (per quanto sia assai improbabile che Tex conosca anche i dettagli di quanto narrato: ma, aggiungo io, chi se ne frega? :indianovestito: ) emotivamente splendido, in cui il nostro capo Navajo mostra un affetto davvero profondo per l'amico (molto delicato il passaggio in cui tergiversa col figlio sul reale sentimento di Carson per Lena). Ad aspettarli nella città fantasma una schiera di avversari, lontanissima dalla moltitudine caricaturale quanto fasulla dell'ultima storia e dello spin-off "I sette assassini" . Se è vero che già non mancano personaggi un po' eccessivi o caricaturali (Waco Dolan, l'indiano One-Eyed Hawk, che peraltro non ci è stato presentato nel flash-back di Tex, o Larry il Contabile), altre figure si presentano davvero di spessore. Penso in particolare a Boone, perfetto nella sua descrizione di uomo puramente rozzo e violento, specie di belva, e a Laval, disilluso dalla vita e dalle carte. Memorabile il personaggio di Johnny Lame (cognome o soprannome? 'Lame' significa zoppo in inglese...), la cui valenza drammatica è degna dei Tragici greci. Vile nell'animo e inetto all'azione nel corpo, ha scelto una strada criminosa che non poteva permettersi. Umanissimo nella sua paura, prova una fuga impossibile, cadendo sotto i colpi dell'ambiguo sceriffo Clemmons. Già, Clemmons. Amico e nemico? Il finale catartico non risolve i dubbi, la cui irrisolutezza è uno dei punti forti dell'esordio di Boselli su Tex. E i dubbi sopravvivono anche a Bannock, quando la città torna a lasciar spazio al deserto. Marcello, nonostante quello stile molto spigoloso (non saprei come definirlo: gli addetti ai lavori mi perdonino il linguaggio da vaccaro!) talvolta quasi mi innervosisca, è qui eccezionale nel seguire con le immagini il senso della storia. Perfetto nei personaggi, è grandioso nel ricreare l'atmosfera di un Montana freddo e inospitale. Mozzafiato il campo lungo iniziale (e simmetricamente ripreso a pag.68 del secondo albo) e la scena del recupero della diligenza sotto la tempesta nel flashback di Tex al figlio Kit. In sintesi, ecco i voti, cui aggiungo la valutazione complessiva in stelle, seguendo la mia proposta di qualche tempo fa. Soggetto: 10Sceneggiatura: 10Disegni: 10*****

  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

Confesso che l'ho letta all'incirca tre anni fa, quindi i miei ricordi sui particolari si sono sbiaditi, ma non dimentico che mi era piaciuta l'idea di una storia sul passato di Capelli d'Argento. Di getto, mi pare che la storia avesse un buon ritmo narrativo (anche se ricordo alcuni "eccessi logorroici" haha tipici del, comunque grande, Mauro). Marcello efficace come sempre, ma è la copertina di Villa del primo numero della storia che non mi fa smettere di applaudire:bella, bella e ancora bella.

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