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TWF - Tex Willer Forum

[311/312] Il Ranch Degli Uomini Perduti


Voto alla storia  

39 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: C. Villa
Periodicità mensile: Settembre 1986 è Ottobre 1986
Inizia nel numero 311 e finisce nel numero 312 a pag. 21




Le scorrerie del giovane cheyenne Lungo Coltello, affiancato dal sakem Testa di Pietra, rischiano di scatenare una guerra indiana. I pellerossa attaccano un carro del ranch di Gorman e ne rapiscono la figlia Lisa, sfuggendo alle colt di Tex e Carson. I pards, raggiunta la fattoria resistono ai feroci assalti dei ribelli fino all'arrivo della cavalleria. Tex punta quindi sul campo di Testa di Pietra per ottenere il rilascio della ragazza e scongiurare l'intervento dell'esercito, ma Lungo Coltello non cede e subisce da parte di Aquila della Notte un'umiliante sconfitta in duello. Lungo Coltello, sconfitto in un corpo a corpo, cerca di trafiggere Tex a tradimento, pagando con la morte la sua vilt?.



© Sergio Bonelli Editore

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Questa storia, una delle ultime di GLB ( anche se, a quanto pare, limata da T. Sclavi, per quanto, a mio avviso, in una maniera che resta indistinguibile a un profano ), rinuncia sostanzialmente alla trama, in quanto è costituita essenzialmente da una successione di situazioni topiche:

Tex e Carson che intervengono in aiuto di un carro di pionieri, l'assedio nel ranch, Tex che nella sua doppia veste di ranger e capo navajo si reca a trattare con Testa di Pietra, il duello con Lungo Coltello e il successivo attacco a tradimento da parte sua
. Esse sono comunque rese gradevoli e leggibili dalla maestria nella stesura dei dialoghi da parte di GLB, sicch? il lettore, pur non scoprendo nulla di nuovo o di sensazionale, capisce di avere comunque davanti Tex nella sua forma più autentica. I disegni di Villa, all'esordio nel mondo texiano, sono IMHO piuttosto buoni, anche se, rispetto alle prove successive, appaiono lievemente legnosi. La mia valutazione ?:soggetto 6sceneggiatura 7-disegni 8+
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  • 3 mesi dopo...

Che bella storia!
Ma sopratutto che bei disegni!

Indiani cattivi che mostrano tutta la loro ferocia,
(vedi la seconda vignetta di pagina 23, la terza di pagina 56.)

Un ranch che non sfigura certo con quello de "Bonanza" o "Ai confini dell'Arizona",
fantastica l'inquadratura di pagina 46 prima vignetta.

Inseguimenti, assedio da gustare pagina per pagina, dall'inizio alla

carica delle giacche azzurre.
poi scene nella prateria, nel campo indiano...


Davvero disegni perfetti, fantastici...

E quello era "solo" il "primo" Villa.

Rileggendola ritengo che Villa dovrebbe disegnare più storie di Tex. e cedere le copertine
a qualcun altro...




Voto:
Testo 7

Disegni 8

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  • 7 mesi dopo...

Il mio voto per la storia è un bel 7 + (7, visto che il + non esiste). Ma oggi - rileggendo il numero 312, mi sono accorta di qualcosa di strano. Leggete le parole di Testa di Pietra nella terza vignetta di pagina 8. E', praticamente, la dichiarazione di resa del capo Cheyenne. Che ricalca pari pari - o poco meno - il reale e poetico discorso di Capo Joseph (Hin-mah-too-yah-lat-kekht), dei Nez Perc?. Domanda: erano, quelle parole, tanto comuni in una dichiarazione di resa o armistizio? E se no, era proprio necessario "frodare" un grande e nobile capo di uno dei discorsi più famosi che risultino essere mai stati pronunciati?

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Forse sè, Cheyenne, almeno IMHO; molto spesso i personaggi di Tex sono le "controfigure fantastiche" di personaggi reali ( cfr. pochi numeri prima, il colonnello Middleton di Nizzi, che si appropria dell'aspetto e di una frase di Custer ). e probabilmente GLB ha ritenuto di poter assegnare tranquillamente le parole di Capo Giuseppe a Testa di Pietra, dato che ben difficilmente il grande capo Nez - Perc? sarebbe comparso sulle pagine di "Tex" ( non fosse altro per il fatto che il nostro ranger, per ragioni storiche, non sarebbe stato in grado n° di far rendere giustizia alla tribù di Capo Giuseppe n° di assecondarne la fuga in Canada ), mentre esse avrebbero aggiunto un tocco poetico alla storia.

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Beh, non l'avevo vista sotto questo aspetto, Pedro. E' naturale che Tex non possa cambiare la storia - soprattutto quando è "Storia" con la S maiuscola. Stando così le cose, posso parzialmente perdonare il "sacrilegio" a GLB. Però avrei preferito un'altra frase. Non ricordo quale fosse la frase di Custer. Forse perchè Capo Joseph mi era molto più simpatico. :capoInguerra:

Modificato da Cheyenne
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  • 1 mese dopo...

Una delle prime cose che ho notato leggendo questa storia è il suo incipit "ex abrupto", per dirla alla latina.. Ossia, e questo succede raramente nelle avventure del nostro eroe, la storia inizia praticamente con l'azione già in corso (gli attacchi degli indiani), senza che ci sia stata n° la spiegazione n° la descrizione della rivolta.. Questa particolarit?, unita alla velocit? quasi da videoclip con cui vengono presentate le varie sequenze d'azione e agli stupendi disegni di Villa, contribuisce a rendere particolarmente scorrevole e gradevole la lettura. IMHO, una storia che non è di certo un capolavoro, ma che merita un 8 pieno.

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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Unica collaborazione tra Gianluigi Bonelli e Claudio Villa, qui al suo esordio ufficiale sulla serie!Se la storia è semplice, come del resto tutte le ultime che ci ha regalato il "grande vecchio", i disegni del giovane Villa sono già una gioia per gli occhi. Nonostante dovesse ancora maturare e trovare il Suo tratto, andava già alla grande. Gli alberi, i paesaggi, i fieri indiani, il ranch, i pards e i vari personaggi della storia, sono resi magnificamente. Soprattutto si respira davvero l'aria del vecchio e selvaggio West. clap -ave_ La storia come detto è semplice e non c'è praticamente nulla di originale, solite scene classiche che comunque ogni buon lettore è sempre felice di incontrare. Di certo la storia scivola via bene, senza momenti morti e senza pause noiose. Non si arriva al capolavoro, ma rileggere oggi storie di questo tipo emoziona ancora moltissimo!Verr? ricordata comunque come l'esordio del mitico Villa!! -ave_ Voto: 7 :trapper:

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  • 2 mesi dopo...

Si inizia a leggere e già si è nel mezzo dell'azione, ci sono gli indiani sul piede di guerra e non si sa il perchè ma non si ha il tempo di chiederselo perchè gli avvenimenti si susseguono, scene da vero west abbastanna violento magistralmente illustrate da un Villa alla sua prima esperienza con Tex ma che già fa vedere di che pasta è fatto con delle bellissime scene di cavalli al galoppo e di cadute da cavallo. Il Tex di Villa non è ancora quello della maturit? ma se ne intravede il tratto, anche i muscoli di Tex non sono quelli a cui ci ha abituati ma in alcune scene in cui appare a torso nudo si vede che è sulla buona strada. La storia è abbastanza semplice ma con un buon ritmo che supplisce alla semplicit? del racconto.

Magari avrei preferito che gli indiani di Lungo Coltello fossero presentati un p? meglio invece sembra che fanno a gara a farsi ammazzare come polli. Tenendo conto delle scene al ranch, della parte svolta dai soldati con un generale una volta tanto assennato, le scene con gli scout, il duello, e l'epilogo finale, la parte di Testa di Pietra, la storia poteva meritare anche un bel 9 se le scene di combattimento degli indiani di lungo coltello fossero state migliori.
Voto 8.
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  • 1 anno dopo...

Una storia carina ma niente di eccezionale che si lascia apprezzare per gli ottimi disegni di Villa alla sua prima prova su Tex. La trama non ha uno sviluppo eccessivo ne molto articolato infatti si lascia trasportare dagli eventi che accadono ai nostri pards. Colpi di scena non ce ne sono e tutto si risolve nel breve spazio di poche vignette quando il capo Testa Di Pietra si lascia convincere da Tex alla resa incondizionata pur di evitare al suo popolo un massacro. Menzione particolare per gli ottimi disegni di Villa che offrono dei primi piani da paura. Si nota però una rappresentazione di Carson diversa dal solito stile di Villa. Notate il pizzetto diverso dal solito. Un piccolo appunto... ho trovato che il titolo del primo albo non c'entri molto. Magari mi sbaglio io, in questo caso spiegatemi. Soggetto 7,5 (un classico)Disegni 9,5 (magnifici)Trama 6,5

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Storia dalla trama classica che alterna vari discorsi all'azione pura. Il voto più adeguato alla sceneggiatura secondo me si aggira verso il 7. Infatti almeno secondo me la storia non è molto epica. Per quanto riguarda i disegni, il mio voto è un 9. Di certo quello de "Il ranch degli uomini perduti" non è il grandissimo Villa di oggi, anche se anche tempo fa dimostrava di una grande abilità. Voto generale 8.

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Ranger Willer, Kitwiller95.
Questa volta vi siete superati, lo ammetto: non solo i vostri messaggi sono puro spam, ma sono addirittura nella sezione sbagliata.
Quindi, prima di postare, pensateci un pochino: non scrivete messaggi spam e scrivete nella sezione giusta.
La prossima volta i messaggi saranno cancellati, anche dal contatore messaggi.
Paco

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  • 5 settimane dopo...

L'ho riletta stamattina e l'ho trovata migliore di come la ricordavo (per la verità la ricordavo poco). E' vero che siamo nella fase crepuscolare dell'autore, tuttavia, senza scrivere un capolavoro GLB ci presenta Tex e Carson in gran forma. La storia ha ritmo. I personaggi pur non restando nella memoria (forse) mi sembrano caratterizzati più che dignitosamente. Forse un p? forzata la figura di Testa di Pietra (un Sakem anziano che si lascia illudere da un giovane scapestrato e che poi repentinamente cambia idea su suggerimento di Tex mi è sembrato un p? fuori dalle righe). Da ricordare l'esordio dell'immenso Claudio Villa. Se devo valutare direi Soggetto 6/7 - Sceneggiatura 7 - Disegni 9

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curioso che la rilessi qualche mese fa e ora ne vedo che commentate il topic... beh è una bella storia... con qualche limatura di Sclavi si è spesso detto... ancora più preziosa per questo e per l'esordio di Villa. Mi garba il finale con Tex e Carson, eroi veri, che galoppano all'orizzonte sotto gli occhi riconoscenti del padrone del ranch... una delle ultime storie di bonelli quelle del periodo che io modestamente ho definito "crepuscolare", ovvero le ultime avventure del Grande Vecchio... prendiamola come una di quelle storie che hanno da un lato il sapore del classico e dall'altro quello malinconico di un tempo che, inesorabilmente passato, si avvia alla fine di un ciclo... il ciclo di un autore leggendario.

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  • 3 settimane dopo...
  • 4 mesi dopo...

Riletta di recente. Una storia senza grosse pretese e non particolarmente ricca di originalità, ma comunque emozionante e sempre gradevole da leggere, pari alla media delle storie firmate da G. L. Bonelli negli anni Ottanta. :indianovestito:
Tipica del Western classico e orientata prevalentemente all'azione, comprende una discreta gestione dei personaggi ed è caratterizzata da una narrazione scorrevole ed immediata.

Semplice e lineare nella sua brevit? l'avvincente trama imbastita da Bonelli Padre, pienamente fedele al suo stile narrativo. ::evvai::
Tex e Carson si trovano casualmente coinvolti nella fase iniziale di una nuova guerra indiana fomentata da Lungo Coltello, un giovane guerriero Cheyenne desideroso di combattere e sconfiggere in battaglia le giacche azzurre dell'Esercito Americano; la situazione si fa via via più grave e complicata, poich? Lungo Coltello è riuscito a schierare dalla sua parte Testa Di Pietra, un saggio e anziano sakem che guida la più numerosa tribù della riserva, garantendogli anche l'appoggio degli Apache Mescaleros stanziati sui Monti Sacramento. :indiano:

Dopo avere inizialmente salvato dalla furia dei Cheyennes i Cowboys del ranch di Mister Gorman, i due pards ottengono una tregua dal generale Carrington e successivamente partono in cerca degli indiani per liberare la giovane Lisa Gorman, figlia dell'allevatore.

La seconda parte della vicenda vicenda prosegue inesorabile tra numerose e varie peripezie. _ahsisi
Arrivato al campo di Testa Di Pietra, Tex riesce, dopo aver sconfitto in duello Lungo Coltello, a dissuadere il vecchio capo Cheyenne dall'impugnare le armi contro i bianchi. Pazzo di rabbia per l'onta subita, il giovane indiano tende un agguato ai nostri, rimettendoci ingloriosamente la pelle... sisi
La vicenda ha termine con un sensazionale quanto commovente epilogo, in cui Gorman, riavuta la sua amata figlia Lisa, osserva pieno di gratitudine e con sguardo assorto i due pards, che si allontanano nella rosseggiante luce del tramonto... :trapper::wub:


Ottima e perfettamente equilibrata la sceneggiatura, caratterizzata da una discreta e ben studiata suddivisione delle sequenze e da dialoghi freschi e coinvolgenti, seppur lievemente più contenuti nel linguaggio. :indianovestito:

Di buona qualità e pienamente adatti all'ambientazione i disegni dell'allora esordiente Claudio Villa, qui ancora "ibernati" in uno stadio inevitabilmente primitivo, ma ugualmente eleganti, dinamici e accurati, in particolar modo nella rappresentazione dei cavalli e dei paesaggi. :shock: Leggermente difettosa, invece, la resa dei cappelli Stetson dei due pards, come da lui stesso dichiarato, "vittime di un'inconsapevole esasperazione delle proporzioni". :asf:

VOTO: 7 ai testi, 8 ai disegni.

BK

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  • 1 mese dopo...

prendiamola come una di quelle storie che hanno da un lato il sapore del classico e dall'altro quello malinconico di un tempo che, inesorabilmente passato, si avvia alla fine di un ciclo... il ciclo di un autore leggendario.

MI piace il commento di Ulzana che mi trae dall'impaccio di dover commentare questa storia che, a parte i già bellissimi (ma ancora imperfetti nei volti dei pards) disegni dell'esordiente Villa, non ha molto da dire.
  • +1 1
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  • 5 anni dopo...

Premetto che, per l'episodio in questione, sarà difficile per il sottoscritto fornire un giudizio imparziale. Si sostiene che il primo amore non si scordi mai e in par modo, non potrò mai dimenticare il giorno in cui mi capitò fra le mani la Ristampa Tre Stelle di quest'albo. Dopo vari anni trascorsi a divorare Topolino e Diabolik, alla soglia del decimo compleanno, la mia pista incrociò quella di Aquila della Notte e da allora nulla fu più come prima. Chiamatelo colpo di fulmine, folgorazione o sortilegio, fatto sta che fin dalla prima lettura fui totalmente rapito dalle gesta di quella coppia di eroi a cavallo lungo le polverose praterie. Era forse già scritto nel destino che dovessi divenire un autentico fan della serie, visto che la prima storia che lessi portava la firma del suo celebre creatore, giunto nella sua fase crepuscolare sebbene ovviamente allora lo ignorassi, e ai disegni debuttava un certo Claudio Villa, un fumettista di prospettiva che negli anni diverrà la colonna portante della saga, nonché amatissimo copertinista. Saranno proprio i disegni di Villa, uniti a quelli di Galep nel successivo albo, a stregarmi e farmi innamorare del disegno in B/N; ricordo con affetto le ore e ore trascorse a ricopiare con amore e passione quei primi piani stupendi per tratto ed espressività. Chiusa questa dolce parentesi malinconica, cerco con la giusta dose di imparzialità di fornire il mio commento relativo alla trama. Ovviamente il G.L. Bonelli che si apprestava alla sceneggiatura del breve episodio, era lontano anni luce dai picchi artistici raggiunti negli anni '70, tuttavia l'esito della storia fu nettamente superiore alle prove incolori che il patriarca del fumetto italico confezionò precedentemente nella sua fase d'involuzione. Il soggetto seppur smilzo e semplice, incarna in pieno l'amato canovaccio western con indiani sul piede di guerra e ranch presi d'assalto, ma ciò che più rende piacevole la breve lettura, una sceneggiatura col giusto ritmo e molto scorrevole. Anche i dialoghi si mantengono di buon livello e pazienza se manca il colpo di scena o se le azioni che si susseguono siano poco originali, la storia si rivela comunque piacevolmente leggibile. I disegni di Villa, sebbene ancor lievemente acerbi, mostrano prepotentemente le potenzialità di un grande talento. Ottimi per pulizia, bilanciamento di chiari e scuri, inquadrature splendide e discreta dinamicità. Encomiabile pure la realizzazione dei paesaggi e dei cavalli: uno stupendo esordio, che sarà seguito da una maturazione di tratto e acquisizione di consapevolezza dei propri mezzi sul genere, che porteranno il buon Claudio a diventare uno dei migliori disegnatori del panorama internazionale. Stima immensa!

La storia sarebbe da sette scarso, ma anche i sentimenti hanno il loro peso ed essendo così tanto legato a questi miei primi albi, mi permetto di aggiungere un voto in più, seguendo il mio cuore texiano. Il mio voto finale è 8  

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Quoto tutto  quello che ha detto  Condor Senza Meta, perché  è  esattamente  quello che penso io, a parte il voto  che per me è  7. Tra l' altro, anche  per me questa  fu una delle primissime storie, anzi fu la prima storia  completa che  avessi, ed ero contentissimo. Quindi anche io ci sono molto affezionato.

  • Grazie (+1) 1
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  • 3 settimane dopo...

La storia è scorrevole e piacevole con belle sparatorie e, soprattutto, un grande duello indiano illustrato immensamente
da Villa.

Voto alla storia: 6,7

Voto ai disegni: 9,5

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  • 1 anno dopo...

Avventura rapida e ritmata. Le vicende narrate non hanno nulla di originale, ma filano bene insieme fino all'epilogo.

 

Alla fine, la cosa più notevole è l'esordio di Claudio Villa.

Certo, a posteriori si può facilmente apprezzare l'evoluzione nel tratto dell'Artista, mentre nelle tavole di questa storia si nota un'accentuata incertezza nei tratti somatici dei pard, a mio avviso abbastanza lontani da quelli che ci deliziano sulle copertine. Ma si tratta comunque di un bel vedere.

 

In sintesi, il voto complessivo non può che essere positivo.

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