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TWF - Tex Willer Forum

[265/268] L'ombra Di Mefisto


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La storia l'ho letta per la prima volta pochi giorni fa ed ero molto curioso perchè era una delle poche dell'accoppiata Mefisto-Yama che non avevo letto. Ha buoni spunti ed è tutto sommato interessante la prima parte della storia, quella ambientata a Tampa, mentre la seconda, quella in Messico, fa fatica a stare in piedi. C'è anche da dire che i disegni di Galep non sono più quelli di una volta.

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La storia l'ho letta per la prima volta pochi giorni fa ed ero molto curioso perchè era una delle poche dell'accoppiata Mefisto-Yama che non avevo letto. Ha buoni spunti ed è tutto sommato interessante la prima parte della storia, quella ambientata a Tampa, mentre la seconda, quella in Messico, fa fatica a stare in piedi. C'è anche da dire che i disegni di Galep non sono più quelli di una volta.

non sono d'accordo. I disegni per me sono molto buoni, maturi e precisi. La sequenza nel mondo sotterraneo fatto di pipistrelli e cascate, con Mefisto che parla a Yama è molto bello. E cosa dire della scena nell'oceano, con il veliero che ospita Tex e pards in balia delle onde? Stesso dicasi per le splendide scene di rissa coi neri del vudoo. Pure la brutta strega che gioca il malefico tiro a Tex è ben rappresentata nei lineamenti e un El Morisco così ben disegnato io non lo avevo mai visto. E poi in quel periodo sono uscite anche due altre storie scritte da Nolitta e splendidamente disegnate da un Galep molto maturo. MI riferisco a "Il Vendicatore Mascherato" e ala storia di "La Vendetta di Tiger Jack". Albi posteriori a questi ma disegnati in modo esemplare. Il declino purtroppo c'è stato nelle ultime due tre storie ma qui, sempre per me, Galep è ai massimi livelli.
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Condivido Ulzana: I disegni di Galep sono ancora buoni, i paesaggi e gli ambienti sono molto suggestivi. Per la prima volta è coinvolto direttamente El Morisco (se si esclude la previsione di Mefisto da parte di Tex ne "Il tesoro del tempio") nella lotta contro l'avversario (e suo filgio) più temibile di Tex. Importante notare che pure El Morisco ha ottime conoscenze di magia sebbene lui a differenza di Mefisto e Yama la usi per scopi benefici. In questa storia i rimandi col passato sono numerosi: in primis i Voodoo di Tampa (presenti in "Black Baron", "Il figlio di Mefisto"), i Figli del Sole (presenti in "El Morisco"), la citazione di Mefisto riguardo la sua seconda apparizione ("La gola della morte"), la ricostruzione della casa di El Morisco durante la vicenda con il sacerdote egiziano Rakos. I personaggi usati sono pure molti e molto differenti, secondo me lo scopo di tutto ciò era appunto di creare un episodio storico nella lotta fra Tex e Mefisto. A mio parere non è stato raggiunto in pieno: Yama ormai non è Mefisto, il Sacro Figlio del Fuoco è uno dei pochi avversarà che riesce a mettere in seria difficolt? Tex, vi ricordate in "La gola della morte" quanti Navajos sono morti e la furia/tristezza di Tex?

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Resto del mio parere che il peggioramento sia evidente. Il tratto non è più bello definito ma lascia trasparire molte incertezze e imprecisioni. Il peggioramento è ancora più evidente nella seconda parte della storia dove i disegni risultano particolarmente scarni e poveri. Comunque questa è solo la mia opinione che potete benissimo non condividere.

  • +1 1
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Resto del mio parere che il peggioramento sia evidente. Il tratto non è più bello definito ma lascia trasparire molte incertezze e imprecisioni. Il peggioramento è ancora più evidente nella seconda parte della storia dove i disegni risultano particolarmente scarni e poveri. Comunque questa è solo la mia opinione che potete benissimo non condividere.

rispetto moltissimo la tua opinione però, caro Tigre Nera, davvero non vedo questo peggioramento di cui tu parli. E' vero, siamo di fronte alle ultime storie di Galleppini dopo anni e anni di avventure ma secondo me per vedere questo declino (dovuto purtroppo a una malattia che gli impediva di usare bene le mani) bisogna andare secondo me nelle ultime quattro storie, dove il tratto ha subito davvero delle pesanti ripercussioni in negativo. Quindi in questa avventura con Yama noto un tratto delizioso. Se magari fai qualche esempio per farmi capire dove vedi questa penuria di particolari... Dopo questa avventura, se controlli i disegni di "La vendetta di Tiger Jack", vedo invece un tratto maturo e ricco di particolari. I disegni delle scene di sparatoria con gli indiani, le foreste, il Tex con la barba o il volto fiero di Tiger al momento della sua vendetta, il ponte sospeso che crolla eccetera, sono elementi che dimostrano una maturit? di Galleppini. Quello che dici tu succede, a mio parere, con l'albo gigante numero tre, "Il Segno del Serpente" dove purtroppo il tratto ha subito un impoverimento (causa malattia) e i disegni sembrano meno definiti.
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  • 3 settimane dopo...

L'ho riletta domenica. Storia che si legge ma con un p? di fatica. Ecco alcune considerazioni. I primi due albi mi sono piaciuti di più. Gli ultimi due mi sono sembrati molto stanchi, un p? scialbi. Secondo me non è improbabile che la prima parte fosse stata scritta (o quanto meno messa già a livello di soggetto) da GLB tempo prima quando era più in forma. Me lo fa pensare l'inizio in stretta continuit? con la fine dell'avventura di Tex e Yama con i Maya. La seconda parte mi è parsa molto scollegata dalla prima anche nelle piccole cose. Ad esempio nella prima parte Aryman viene presentato come un potente signore dei cerchi inferiori del regno oscuro. Un potente che si presta a dare il suo aiuto a Yama con l'intercessione di Mefisto. Insomma una figura di potere nel mondo occulto tanto che Yama gli dice "così farà o potente Aryman " (pag. 53 de L'ombra di Mefisto). Nella seconda parte Aryman diventa il luogotente di Yama, al punto che gli si rivolge dicendogli "salve padrone" (pag. 97 di Tex contro Yama) e svolge un ruolo da subordinato. I disegni, invece, mi sono piaciuti. In questo quoto Ulzana e Ely Parker. Come ho già detto in altri post la parabola discendente di Galep inizia più avanti e si manifesta sopratutto nel Texone del 1990 e nell'albo n. 400. Ma qu? Galep e ancora bravissimo . Forse non ai livelli della golden age texiana ma è cmq ancora superbo da ammirare. Infine lasciatemi fare una considerazione forse leggermete OT. Alcune scene con Carson protagonista. la prima a pag. 17 (albo La strega) a Carson saltano un p? i nervi per lo scherzo di Yama di parlare attraverso una candela accesa. Le altre riguardano l'uso della dinamite controla Black Queen e contro gli Atzechi. Carson sembra divertirsi come un ragazzino a sparare candelotti. Orbeme, se queste scene le avesse scritte l'ultimo Nizzi ho la sensazione che qlc, magari su altri siti, lo avrebbe massacrato dicendo che ha ridotto Carson al ruolo di macchietta. Invece le ha scritte GLB. Quindi? E' proprio vero che a volte ci si fissa su certi pregiudizi ed è altrettanto vero che Carson è un pard fantastico che si presta ad essere utilizzato in situazioni di tutti i tipi e con approcci diversissimi. Scusate l'OT.

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  • 5 settimane dopo...

Infine lasciatemi fare una considerazione forse leggermete OT. Alcune scene con Carson protagonista. la prima a pag. 17 (albo La strega) a Carson saltano un p? i nervi per lo scherzo di Yama di parlare attraverso una candela accesa. Le altre riguardano l'uso della dinamite controla Black Queen e contro gli Atzechi. Carson sembra divertirsi come un ragazzino a sparare candelotti. Orbeme, se queste scene le avesse scritte l'ultimo Nizzi ho la sensazione che qlc, magari su altri siti, lo avrebbe massacrato dicendo che ha ridotto Carson al ruolo di macchietta. Invece le ha scritte GLB. Quindi? E' proprio vero che a volte ci si fissa su certi pregiudizi ed è altrettanto vero che Carson è un pard fantastico che si presta ad essere utilizzato in situazioni di tutti i tipi e con approcci diversissimi. Scusate l'OT.

Su questo aspetto concordo con te! Per alcune storie un p? improbabili Nizzi è stato attaccato e massacrato dalla critica mentre per dei passaggi a vuoto di altri sceneggiatori non è stata mossa la minima critica.
  • +1 1
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  • 5 mesi dopo...

Senza dubbio la peggiore storia degli scontri di Tex con Mefisto e Yama. La successiva storia di Nizzi, nonostante sia così criticata, recuperer? decisamente un po' di livello. Purtroppo la storia riesce a carburare un po' solo nella parte iniziale, che visto gli effetti finali

cioè la distruzione del Black Baron e della Black Queen, e di conseguenza la fine del Voodoo di Tampa
, poteva benissimo essere utilizzata come conclusione finale della saga di Yama. Purtroppo la storia si rovina nella parte degli Aztechi che, come detto da Tex, non valgono niente. La storia in questa parte è anche piuttosto noiosa e a volte non mi riesce neanche di rileggerla. Il povero Yama si dota sempre più di poteri ma il suo contrasto anche psicologico con Tex, non è niente rispetto a quello con Mefisto: quest'ultimo lo abbiamo visto diventare sempre più ossessionato e anche "traumatizzato" da Tex; la situazione riusciva a continuare ne "Il figlio di Mefisto" ma già dall'avventura successiva si notava questo calo che qui tocca il fondo. Non vedo come Boselli intenda recuperare Yama specialmente se accanto a Mefisto (un confronto tra i due sarebbe impietoso come si nota già qui). A mio parere la conclusione della storia di Yama l'ha scritta Nizzi e consiglierei di puntare su Mefisto e magari chiudere anche con lui. Al calo di Bonelli scrittore si associa anche il calo di Galep disegnatore, che si vede come fatichi nella stesura delle tavole. Non tolgo a niente a loro due, rimaranno sempre dei miti, anche se a questo punto avevano già abbandonato il picco.
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Non vedo come Boselli intenda recuperare Yama specialmente se accanto a Mefisto

neanch'io riesco ad immaginare come possa Boselli recuperare Yama :fumo: Mah, spero che mi stupisca, ma ho i miei dubbi...
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  • 4 mesi dopo...

Episodio secondo me assai difficile da valutare, con una trama che regge nei primi due albi, ma dopo si fa sempre più esile. Per molti versi, si tratta di una sorta di congedo di Bonelli senior rispetto al "suo" mondo: Tampa, i grandi battelli-bisca, il voodoo, e poi il Messico del Morisco e delle antiche civilt? del periodo anteriore alla Conquista. Mi pare significativo, in questo senso, il passaggio in cui a Yama si dice che il suo proposito di servirsi dei figli del sole è destinato in ogni caso alla sconfitta. Se si sceglie di prescindere dall'"intreccio", i momenti degni di nota non mancano: mi limito a citare lo scontro - purtroppo non decisivo - fra Yama ed El Morisco (un cerchio che si chiude, dopo la scena dei funghi sacri nel n. 77?). C'è una piccola incongruenza, che mi ha sempre colpito: nella prima parte la storia sembra svolgersi immediatamente dopo i fatti dei nn. 162-163-164. Durante la sosta a casa del Morisco, invece, si dice che la casa di Pilares è stata ricostruita dopo essere stata devastata dal "selvaggio branco" di Rakos (228-229). Complessivamente buoni i disegni di Galep, anche se risulta evidente una sua maggiore stanchezza nella parte "messicana" della storia.

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Insisto sul fatto che in questi disegni di Galleppini siano ancora ai fasti di una carriera incredibile. John Walcott se hai la bontà di riguardarti due gemme scritte da Nolitta (e posteriori a questa storia di Mefisto) come "La Grande Minaccia" e "La Vendetta di Tiger Jack" si nota una stile immenso, ricco nei particolari e nei detagli, un west disegnato in un modo realistico con paesaggi degni di un pittore; per non parlare delle scene ricche di pathos nel cimitero della prima storia che ho citato, o la caduta del ponte nella sstoria della vendetta di Tiger: insomma se di parabola si deve parlare, di caduta ecco, io direi che Galleppini ha avuto qualche tentennamento nelle storie scritte da Nizzi per lui. Io noto una cura nei dettagli migliore che in altre storie più vecchie dello stesso Galep: una maturit?pienamente raggiunta se vogliamo dirla tutta, quel momento in cui un artista ?al meglio della sua carriera, un po' come Eduardo de Filippo quando decise di girare le sue commdie per la Rai, nel celeberrimo ciclo a colore (scusate questa divagazione teatrale ma era per capirci). Tornando alla storia di Mefisto, confesso che seppure essere stata quella più debole dell'intera saga-scontro fra il mago e il nostro ranger, le sono talmente legato che mi piace sempre un sacco, soprattutto la prima parte. Forse non originale, non esplosiva come "Il Figlio di Mefisto" ma con dialoghi e scene degne della tradizione texana. Mio padre l'adora, ad esempio. Il canto del cigno dell'ultimo periodo di Bonelli come sceneggiatore? Non saprei dirlo con certezza. Sta di fatto che c'è qualcosa di commovente nel modo di scrivere quelle storie, si nota un'anima, un cuore, una voglia di avventura... insomma, si parla dei pap? di Tex qui, pards, e della loro ultima storia con Mefisto e Yama!! Immensi! :generaleN:

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Insisto sul fatto che in questi disegni di Galleppini siano ancora ai fasti di una carriera incredibile. John Walcott se hai la bontà di riguardarti due gemme scritte da Nolitta (e posteriori a questa storia di Mefisto) come "La Grande Minaccia" e "La Vendetta di Tiger Jack" si nota una stile immenso, ricco nei particolari e nei detagli, un west disegnato in un modo realistico con paesaggi degni di un pittore; per non parlare delle scene ricche di pathos nel cimitero della prima storia che ho citato, o la caduta del ponte nella sstoria della vendetta di Tiger: insomma se di parabola si deve parlare, di caduta ecco, io direi che Galleppini ha avuto qualche tentennamento nelle storie scritte da Nizzi per lui. Io noto una cura nei dettagli migliore che in altre storie più vecchie dello stesso Galep: una maturit?pienamente raggiunta se vogliamo dirla tutta, quel momento in cui un artista ?al meglio della sua carriera, un po' come Eduardo de Filippo quando decise di girare le sue commdie per la Rai, nel celeberrimo ciclo a colore (scusate questa divagazione teatrale ma era per capirci).

L'ho riletta un altra volta in questi ultimi giorni perchè la ricordavo come una storia non eccezionale e volevo vedere se l'idea veniva confermata. Devo dire che un pochettino l'ho rivalutata. Non è una storia così pessima soprattutto nella prima parte (quella svolta a Tampa) pur non toccando le vette di altre storie con Yama-Mefisto. Ho avuto modo anche di osservare con attenzione la qualità dei disegni di Galep: parte bene pur non essendo al massimo poi dalla scena dell'attacco alla Black Queen fino alle ultime 80-100 pagine di storia si può notare un calo piuttosto evidente. Torna poi su buoni livelli appena dopo l'inizio dell'ultimo albo. Concordo con Ulzana nel dire che il vero e proprio calo, quello più evidente, inizia con le storie di Nizzi a partire da "Gli strangolatori".
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Insisto sul fatto che in questi disegni di Galleppini siano ancora ai fasti di una carriera incredibile. John Walcott se hai la bontà di riguardarti due gemme scritte da Nolitta (e posteriori a questa storia di Mefisto) come "La Grande Minaccia" e "La Vendetta di Tiger Jack" si nota una stile immenso, ricco nei particolari e nei detagli, un west disegnato in un modo realistico con paesaggi degni di un pittore; per non parlare delle scene ricche di pathos nel cimitero della prima storia che ho citato, o la caduta del ponte nella sstoria della vendetta di Tiger: insomma se di parabola si deve parlare, di caduta ecco, io direi che Galleppini ha avuto qualche tentennamento nelle storie scritte da Nizzi per lui. Io noto una cura nei dettagli migliore che in altre storie più vecchie dello stesso Galep: una maturit?pienamente raggiunta se vogliamo dirla tutta, quel momento in cui un artista ?al meglio della sua carriera, un po' come Eduardo de Filippo quando decise di girare le sue commdie per la Rai, nel celeberrimo ciclo a colore (scusate questa divagazione teatrale ma era per capirci).

Ho rivisto tutte le storie che hai citato: concordo che Galep da ancora delle prove da vedere e da apprezzare ma ritengo comunque che non era proprio nel suo periodo migliore. Intendo in tutte queste storie appaiono diverse incertezze anche se i disegni sono ancora di livello buono. Nella storia "Il ritorno di Yama" Galep utilizza anche l' uno stile attento ai dettagli ma a mio parere più efficace senza sbavature. Oppure ancora in "El Muerto" adoro i disegni che ci mette, con quel suo gioco di luci e ombre, con l'intensit? che metteva nelle diverse vignette, specialmente nella scena finale nel cimitero. In queste prove più recenti non avverto la stessa grande intensit? anche se come dici tu non mancano i momenti di gloria. In ogni caso però io do più importanza ai testi che ai disegni quando leggo; di conseguenza la prova di Galep, buona o no, non basta ad alzare la mia opinione su questa storia che io ritengo sempre da una seconda parte decisamente scialba e noiosa nonostante qualche brillantezza nella prima parte.
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  • 5 anni dopo...

Suppongo che per gli appassionati dei primi anni ’80 la notizia di un grande ritorno di Yama, dopo un decennio circa di assenza sulla saga, avrà suscitato grande curiosità e impazienza. In effetti Bonelli per l’occasione, decise di imbastire una storia di grande respiro, che nel suo intento avrebbe dovuto assumere le sembianze di un grande kolossal della serie del ranger. Purtroppo come recita un vecchio detto: la via dell’inferno è lastricata di buone intenzioni; l’esito finale infatti non collima del tutto con l’ambizioso progetto dello sceneggiatore. A dire il vero l’inizio è promettente: molto originale la trovata del salvataggio di Yama nelle caverne del fiume sotterraneo, con l’aiuto di un folto stormo di pipistrelli; così come risulta abbastanza piacevole tutta la prima parte ambientata a Tampa con i seguaci del voodoo in prima linea. Bonelli imbecca un’altra bella idea con le scene della strega che sottopone il nostro eroe a supplizi di magia nera mediante un wanga e tutto sommato, sebbene superflua, si fa leggere pure la sequenza dell’affondamento del “Black Queen”. Unico neo (o vantaggio!) della prima sessione, la scarsa presenza del maggiore antagonista, che delega gli alleati di colore a fronteggiare i suoi odiati nemici. L’apparizione del Morisco è breve, ma si fa ricordare grazie alla splendida sequenza del duello a distanza a colpi di magia con Yama, ma l’episodio praticamente finisce qui. Il proseguo che vede i nostri pards inoltrarsi nella terra degli Aztechi, scelti da Yama per alleati finali del suo farraginoso piano, ha lo stesso effetto di un tampone di cloroformio. La sceneggiatura diventa lenta e prevedibile, le pagine si riempiono di dialoghi verbosi e ripetitivi; Yama conclude il suo processo d’involuzione rivelandosi un avversario isterico e poco lucido che sbaglia tutte le scelte. Anche i famigerati “Figli del sole” finiscono solo col fare il solletico ai nostri, che si possono perfino permettere il lusso di sparare senza uccidere. Morale della favola: la voglia di strafare di Bonelli, ha finito col fargli sciupare una buona occasione. Senza la seconda parte e strutturando meglio il duello a Tampa, l’episodio forse avrebbe convinto di più. Così delude abbastanza, visto che anche il coinvolgimento dei seguaci voodoo suona come una forzatura, se il piano finale era quello di finire i nemici in terra messicana. Grottesca anche la scelta dell’alleato alato di Yama, richiamato con la formuletta “Hary Hary Arymar” che pare un insulso coretto da stadio, per non tacere della calotta indossata dal diabolico villain, che sembra essere uscita da un film spaziale di serie B. Ciò che comunque appare chiaro nell’idea dello sceneggiatore, è  mettere in evidenza i limiti caratteriali del figlio di Mefisto, ma così facendo il giovane stregone, che aveva impressionato nella sua prima uscita nella serie (autentico capolavoro), diviene una macchietta incapace di mettere in difficoltà Tex e co. Anche gli amuleti in forma di anello forniti da Morisco (espediente narrativo ripetitivo), provano quanto il brujo egiziano sia all’altezza del famigerato antagonista, se non superiore. Tutto ciò descritto, influisce molto nella mia valutazione finale e nemmeno i disegni possenti di Galep, che se la cava abbastanza bene per la lunga distanza (tranne un fisiologico calo finale), contribuiscono a dare più della sufficienza piena a questa storia. In fin dei conti sembra un “greatest hits” di scene già viste in precedenti uscite, unite alla bene o meglio senza un convincente filo narrativo, che si perde poi in un finale sciatto e molto noioso. Il mio voto finale è 6

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On 16/8/2010 at 05:38, paco ordonez dice:

MA TEX WILLER E' PIU' FORTE DEL VODOO!")! 

Mamma  bellissima quella scena  in cui elenca tutti quelli del voodo che hanno  provato a farlo fuori.  E quella frase così  spavalda: MAGNIFICA!:clapping:

Non condivido i pareri negativi su questa  storia: i disegni di Galep sono  molto buoni, e la storia è  quasi  certamente  la migliore  di Bonelli post 250. La prima  parte è semplicemente  splendida  con le visioni sulla nave  in tempesta  , gli scontri a Tampa, il furto dei capelli, ( bellissimoquabdo non capiscono  cosa abbiano  loro rubato), la strega,  il Wanga usato contro Tex       ( mamma che scena mitica quando ha le fitte) , il raduno dei  forzuti, la distruzione  del Black Baron e della nave, il personaggio di Aryman, lo scontro tra Yama e El Morisco. La parte con gli aztechi è un po'   noiosa, ma Bonelli  in quel periodo  ha scritto  cose che lo sono molto di più. Ottimo il finale, con Yama che perde i suoi poteri. Insomma, io la giudico un ottima  storia, e non capisco tutte le critiche, che fa perfino Carlo che é  in grande fan di Bonelli  e dice che questa è  l'unica storia di Bonelli  che non gli è  piaciuta. :blink:E allora cosa  dovresti dire del " Medaglione  Spagnolo?" :azz:

Modificato da Grande Tex
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La peggior storia con Mefisto/Yama.Non basta El Morisco a salvare la frittata,a parer mio...

Troppo lunga la storia, noiosissima la parte degli Aztechi.Gli unici punti simpatici sono lo scontro a Tampa sulla Black Queen e contro i negri del wodoo, e il maleficio della strega Louise col Wanga.un po' ingenuo da parte di Glb mostrare Tiger che conosce il modo di neutralizzare un wanga!

Per il resto,nulla di memorabile.Premesso che da sempre non sono un fan del duo Mefisto/Yama...

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Una noia pazzesca, una storia, a mio parere, senza senso, non degna di Tex ma di Topolino.
E che non mi si venga a criticare il Mefisto di Nizzi.
Voto alla storia: 4
Voto ai disegni: 7,5

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  • 6 mesi dopo...
  • 2 settimane dopo...
  • 1 anno dopo...

Sono rimasto piacevolmente colpito da questo ritorno di Yama, che mantiene, a mio avviso, l'altissima qualità che ha contraddistinto tutte le storie con Mefisto/Yama.
La storia sembra quasi divisa in due (la parte con i seguaci del Voodoo e la parte con gli Aztechi), e la prima parte è quella che mi è sembrata più bella ed avvincente.
Si susseguono infatti delle scene epiche, fin da subito: l'inizio, che mostra cosa sia immediatamente successo dopo l'ultimo scontro con Yama, le apparizioni ai quattro pards sulla nave e la vicenda legata alla strega e alla Wanga, senza dimenticare le divertentissime scazzottate al Black Baron e sulla nave. Nella vicenda legata alla strega, ottima la scena in cui vengono presi i capelli a Tex e quella in cui Aquila della Notte sente delle fitte causate dalla strega. Fantastico il faccia a faccia tra i pards e la strega.
La seconda parte mi è anche piaciuta, seppur un po' meno. Il fatto che Yama si rivolga agli Aztechi mi ha ricordato la precedente storia in cui lo stesso si avvalse dell'aiuto dei discendenti dei Maya. Magnifica la scena del faccia a faccia tra Yama e El Morisco. Infine, ho apprezzato molto anche il finale.
Galep mi è sembrato ancora ottimo, non ho visto un calo nel suo tratto. Realizzate ottimamente, come al solito, le scene di magia, molto evocative e suggestive.
Riuscite anche le copertine, soprattutto quella di "Tex contro Yama".

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  • 1 anno dopo...

Di tutte le storie che hanno visto antagonisti Mefisto e/o Yama, questa è di gran lunga la peggiore, purtroppo un passo falso di GLB, uno dei pochi commessi nel corso della sua lunga carriera. Una storia che, secondo una mia impressione, era stata al tempo pianificata come un'avventura di ampio respiro, con un impianto di base molto ambizioso, ma che purtroppo nella messa in pratica ho trovato assai malriuscita. Si salvano parzialmente i disegni di Galep, a mio giudizio un po' più statici del solito ma comunque di livello più che accettabile.

 

Come ormai era divenuta prassi consolidata nelle vicende che hanno visto Tex ed i pards scontrarsi con Yama, la storia inizia con la fine della precedente avventura: Yama, salvatosi dal vorticoso fiume posto sotto il teocalli dello Yucatan solo grazie a una torma di pipistrelli inviati dal padre Mefisto, si trova poi a colloquio virtuale col sinistro genitore, che gli detta una vera e propria "agenda della vendetta" contro Tex e compagni, ordinandogli di svolgerlo in due tempi, dapprima ricorrendo ai seguaci del voodoo di Tampa e successivamente ai superstiti aztechi della Sierra Encantada (ove i pards avevano a suo tempo sconfitto Tulac ed il Signore dell'Abisso).

 

Premettiamo che già la tempistica della storia mi ha lasciato molto perplesso, poiché il terzo capitolo di Yama vs Tex inizia già nel viaggio di ritorno dei quattro pards da Veracruz a Tampa, dove i Nostri non hanno alcuna difficoltà nello sgominare i tentativi, invero piuttosto goffi e inconsistenti (a partire dal tentativo di pestaggio per finire con la strega che tormenta Tex tramite la bambolina), che i seguaci del voodoo mettono in atto al solo scopo di lanciare una sorta di ammonimento ai quattro, che sulla via del ritorno verso l'Arizona fanno tappa dal Morisco (la cui casa ha fatto in tempo ad essere ricostruita dopo lo scontro con Rakos che, come sappiamo, avviene DOPO l'avventura contro Yama nello Yucatan, andando dunque di fatto ad intersecarsi tra due scontri con Yama tra loro contigui :unsure:), e da qui si recano nella Sierra Encantada per lo scontro finale, dove la magia dello stregone di Pilares consente a Tex di battere con sorprendente facilità uno Yama ormai allo stremo delle forze fisiche e psicologiche.

 

Per tutta la durata della lettura, che per quanto mi riguarda l'eccessiva verbosità - altro che il ritorno della señorita Montoya, verrebbe da dire :laugh:! - ha reso poco scorrevole ed anzi assai pesante, mai si ha l'impressione che Tex ed i pards possano correre reali pericoli e nemmeno avere particolari difficoltà, né contro i vuduisti, né tanto meno contro gli aztechi. Neanche la strega di Tampa, che si diverte a tormentare Tex con un paio di "pungiglionate", crea davvero problemi (un po' troppo forzatamente immediata, a tal proposito, l'intuizione di Tiger relativa alla bambola voodoo), ma la Palma d'oro per la peggiore performance tra gli antagonisti spetta senza alcun dubbio a Yama. 

 

Proprio lui, Yama, nonostante i propositi bellicosi di immediata vendetta nei riguardi di Tex, sembra invece giungere a tale appuntamento stanco ed agitato: certo, gli anelli magici che El Morisco fornisce ai quattro pards - uniti alle sue conoscenze di magia nera - sono un ostacolo che lui non poteva preventivare, ma al di là di questo lungo l'intero arco della storia il figlio di Mefisto dà l'impressione di stare progressivamente esaurendo le energie psicofisiche, e con esse le proprie capacità occulte, culminando nell'enigmatica dissoluzione della sua sagoma nel finale (a causa della quale, avremmo appreso in seguito, cade in depressione e rimuove qualsiasi conoscenza di magia), dimostrando quindi in maniera definitiva e roboante di essere una versione depotenziata del padre.

 

Piuttosto grottesca, a mio avviso, la decisione di GLB di affiancargli Aryman, pipistrello parlante con volto da diavoletto, che può essere evocato da Yama con una ridicola formuletta ("Ari, ari, Aryman!", roba che manco su Topolino credo propongano più...), o toccando il sigillo col serpente su quella specie di casco da parrucchiera per signore che Mefisto impone al figlio. In realtà un demone, inizialmente indicato come una sorta di consigliere per Yama e col passare delle pagine diventato una sorta di maggiordomo, a tratti non sembra trattenere una sorta di disprezzo per il figlio di Mefisto. Avrebbe potuto essere evitata, su tutte, la sequenza del suo conciliabolo con un avvoltoio, degno forse delle più scadenti fiabe di Esopo (quelle eventualmente mai pubblicate, intendo).

  • +1 2
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"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione.

Mefisto, già ridotto da tempo a "cameo" che fa solo da "consigliere" etereo al figlio Yama, è ormai una presenza virtuale, non fa (e non può fare) nulla per nuocere, con Tex e soci non sembra più avere nulla a che fare, se non per interposta persona (il figlio). Pertanto, il titolo del primo albo, "L'ombra di Mefisto", è tanto illusorio quanto fuorviante.

In questa storia, GLB recupera e mescola molti degli ingredienti che hanno funzionato nelle precedenti avventure con Mefisto e Yama. A cominciare dal metodo usato per il "flashback" iniziale, costituito dalla riproposizione delle vignette finali del precedente episodio e proseguendo narrando come sono andate poi le cose. Curiosamente, con una continuity temporale che pertanto ci fa posporre i quasi dieci anni di avventure (o almeno buona parte di esse) intercorsi tra la penultima e quest'ultima avventura con Yama.

Gli ingredienti recuperati, miscelati e ricomposti (Tampa, il voodoo, il castello, gli amuleti, la valle dei gjganti con i figli del sole, El Morisco) sanno di astuta ripresa di elementi che GLB sapeva aver funzionato bene, ma riproposti qui in un minestrone appaiono superficialmente sprecati. Comunque, producono un'ottima prima parte della storia, quella contro la setta voodoo: avvincente, densa di avvenimenti in rapida successione, ottimamente disegnata. Vi è poi lo spartacque rappresentato dall' incontro di Tex con El Morisco, che si sostituisce come "tutor" e fornitore di amuleti allo sciamano indiano della precedente avventura. Quindi inizia la seconda parte della storia, quella contro gli aztechi: al contrario della prima parte, è lenta, prevedibile, pochissima azione in troppe pagine (in pratica solo il telefonato scontro finale, quattro contro tutti), Yama è un ectoplasma che neppure spaventa più.

A Mefisto come consigliere presente al "quartier generale" si affianca il pipistrello Aryman "attendente sul campo". Non discuto la scelta, che ovviamente richiede sospensione di incredulità (specialmente quando il pipistrello dialoga con l'avvoltoio), ma non posso fare a meno di sorridere di fronte alla formula magica con cui esso viene evocato:  "hari, hari, Aryman" mi ricorda tanto il notissimo vocalizzo intonato in "Minnie the moocher" da Cab Calloway (o i Blues Brother, se preferite). Se Tex lo avesse sentito, avrebbe certamente risposto sbeffeggiante: "hori hori hori oh!".

In conclusione, una storia partita forte, veloce, ma terminata lenta, prevedibile, debole, con un progressivo affievolimento che è un po' la metafora del decadimento di poteri di Yama e della vena creativa di GLB con i due personaggi di Mefisto e Yama. Anche i disegni di Galep mi paiono progressivamente in calo, pur rimanendo sempre di livello più che buono.

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 6,5

disegni: 7

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1 ora fa, PapeSatan dice:

"MEFISTURI TE SALUTANT!"

 

E va bene... occhio che ho la mira di Pat McRyan quindi ndo cojo cojio!

 

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Modificato da gilas2
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, PapeSatan dice:

un'ottima prima parte della storia, quella contro la setta voodoo

 

Personalmente, non ho granché gradito neanche questa prima parte della storia, in quanto come già ho avuto modo di dire la mia impressione è che Tex ed i pards non corrano mai alcun pericolo di particolare rilievo: l'accozzaglia di seguaci del voodoo che era stata incaricata di dargli un caloroso bentornato a Tampa non potrebbe mai impensierire realmente un quartetto del genere, e neanche la megera che si diletta a baloccarsi con le bambole voodoo di fatto crea veri e propri grattacapi a Tex, al massimo un po' di smarrimento iniziale cui però il Ranger, grazie alla dritta di Tiger Jack, pone immediatamente rimedio. Per il resto, anzi, sono i seguaci del voodoo ad essere presi di mira dalle rappresaglie di Tex, tra incursioni al Black Baron e battelli affondati. 

 

Sia Yama che, soprattutto, Mefisto, dopo i precedenti incontri credo sapessero sin troppo bene che Tex ed i suoi compagni fossero fuori portata per i vuduisti di Tampa, per cui analizzando la questione non colgo molto senso nella scelta di aizzarli contro i Nostri, oltretutto col solo incarico di lanciare loro un ammonimento (a maggior ragione, sia Yama che Mefisto dovrebbero ormai sapere bene quanto inutili siano certi avvertimenti per certuni avversari).

 

Per cui, dal mio punto di vista, questa prima parte posso al massimo considerarla meno peggio della seconda, pressoché impalpabile, poiché i Nostri possono addirittura concedersi il lusso di ridurre al minimo le maniere forti.

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54 minuti fa, juanraza85 dice:

 

Personalmente, non ho granché gradito neanche questa prima parte della storia, in quanto come già ho avuto modo di dire la mia impressione è che Tex ed i pards non corrano mai alcun pericolo di particolare rilievo: l'accozzaglia di seguaci del voodoo che era stata incaricata di dargli un caloroso bentornato a Tampa non potrebbe mai impensierire realmente un quartetto del genere, e neanche la megera che si diletta a baloccarsi con le bambole voodoo di fatto crea veri e propri grattacapi a Tex, al massimo un po' di smarrimento iniziale cui però il Ranger, grazie alla dritta di Tiger Jack, pone immediatamente rimedio. Per il resto, anzi, sono i seguaci del voodoo ad essere presi di mira dalle rappresaglie di Tex, tra incursioni al Black Baron e battelli affondati. 

 

Sia Yama che, soprattutto, Mefisto, dopo i precedenti incontri credo sapessero sin troppo bene che Tex ed i suoi compagni fossero fuori portata per i vuduisti di Tampa, per cui analizzando la questione non colgo molto senso nella scelta di aizzarli contro i Nostri, oltretutto col solo incarico di lanciare loro un ammonimento (a maggior ragione, sia Yama che Mefisto dovrebbero ormai sapere bene quanto inutili siano certi avvertimenti per certuni avversari).

 

Per cui, dal mio punto di vista, questa prima parte posso al massimo considerarla meno peggio della seconda, pressoché impalpabile, poiché i Nostri possono addirittura concedersi il lusso di ridurre al minimo le maniere forti.

Sono abbastanza d'accordo con te. Sulla prima parte, da me giudicata "ottima", posso dirti che avendola appena riletta, e soprattutto riletta subito dopo l'episodio precedente, ne ho tratto un godimento superiore rispetto alla prima lettura, ormai diversi anni fa. In che senso? Perchè la storia fila via in perfetta continuità rispetto all'episodio precedente, e non solo temporalmente: sembra che questa storia sia ancora la precedente, non la prosecuzione ma proprio la stessa:  stessa ambientazione, stesso ritmo, stesso sapore, stesso tratto grafico. Sembra, cioè, che tra le due storie non siano passati 100 albi ma GLB l'avesse scritta in un tutt'uno. Posso assicurarti che, avendo letto l'episodio precedente e questo uno dietro l'altro, mi è sembrato appunto di aver letto un'unica lunga storia, omogenea e coinvolgente. Poi purtroppo avviene il netto stacco introdotto dalo "spartiacque" El Morisco e l'inizio di una "nuova storia", con troppe pagine in allungamento del brodo fino al debole finale (in cui stavolta non c'è la morte data per certa di Yama). 

<span style="color:red">1 ora fa</span>, gilas2 dice:

E va bene... occhio che ho la mira di Pat McRyan quindi ndo cojo cojio!

 

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Dài... ancora un paio di storie con Mefisto/Yama e poi ho finito... :D

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