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TWF - Tex Willer Forum

[259/261] Segnali Di Fumo


Voto alla storia  

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Giovanni Ticci
Periodicità mensile: Maggio 1982 - Luglio 1982
Inizia nel numero 259 a pag. 99 e finisce nel numero 261 a pag. 32



Mentre Tex e Nuvola Rossa sognano sinistri presagi di morte, un gruppo di cacciatori di scalpi, agli ordini dell'alcalde di Santa Rita del Cobre, medita un massacro ai danni dei pacifici Apaches di Juan Josè. Cannoneggiati a mitraglia e finiti a fucilate: questa l'atroce trappola tesa agli inermi Apaches di capo Juan Josè... Ma alcuni indiani è come il mimbreno Mangas Coloradas è riescono a salvarsi e a dare l'allarme: per fortuna, la diplomazia di Aquila della Notte, calma gli animi dei sakem in un raduno organizzato da Cochise, evitando una guerra indiana! E così i pards radono al suolo con fuoco e dinamite il paese messicano origine della strage. Mentre Santa Rita si spopola, il bieco Johnson e gli altri carnefici finiscono sotto il piombo dei pards!



© Sergio Bonelli Editore

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Questa storia ha avuto nel 2003 l'onore della ristampa nel vol. 2 dei "Classici del Fumetto" di Repubblica ( insieme con "A sud di Nogales"; in questa veste ho potuto leggerla ); probabilmente la scelta è caduta su di essa perchè mostra Tex in uno dei suoi ruoli più tipici: quello di difensore degli indiani e di vendicatore dei crimini commessi contro di loro. A mio parere, la scelta è stata valida, almeno in buona parte: i disegni di Ticci sono ottimi come sempre, mentre la storia scorre bene, anche se lo spunto iniziale, come è abbastanza noto, è stato fornito a GLB da una strage realmente accaduta nel 1837 a Santa Rita ( che coinvolse davvero il capo Apache Juan Josè e un cacciatore di scalpi americano di nome James Johnson ); a ciò però si deve anche l'anacronismo della presenza dei soldados messicani in piena Arizona ( all'inizio di "A sud di Nogales" vi è una carta dell'Arizona che mostra chiaramente come Santa Rita ne faccia parte ) e, probabilmente,

anche il fatto che Tex e i suoi pards non si mostrino mai ai loro nemici che subiscono devastazioni ( nel caso degli abitanti di Santa Rita ) e, infine , la morte ( nel caso degli autori della strage ) senza mai sapere chi è che li attacca, cosa che indebolisce un po' la tensione narrativa ( anche se gli attacchi in stile guerrigliero a Santa Rita sono narrati in modo molto efficace )
. Tex mostra, come di solito in GLB, la sua vera personalit? ( lo stesso vale per i pards ), anche se non si può dire che debba faticare molto per venire a capo dei suoi antagonisti, alcuni dei quali gli sono offerti su di un piatto d'argento dalla sorte. La mia personale valutazione ?:soggetto 6,5sceneggiatura 7,5 disegni 8+
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  • 8 mesi dopo...

Letta poco tempo fa nella collezione storica a colori.. Questa avventura, anche se non è delle più conosciute, costituisce secondo me un'ottima storia. Innanzitutto, perchè l'ho interpretata come una conclusione di quella che io chiamo "trilogia della vendetta indiana", che si era aperta con SANGUE NAVAJO, aveva proseguito con VENDETTA INDIANA, e ora si chiude con SEGNALI DI FUMO. Si badi bene che la mia è una schematizzazione, visto che ovviamente ci sono molte altre vicende in cui Tex compie giustizia quando il popolo rosso subisce dei soprusi a danno dei bianchi. Mi sembra che però queste storie abbiano un filo conduttore comune: ci sono tre tribù diverse (rispettivamente, navajo, cheyenne, e apache), che vengono massacrate dall'autorit? militare, e Tex interviene facendo giustizia per punire i colpevoli senza però scatenare una guerra indiana. Queste avventure sono tutte e tre dei capolavori: la più ricca di carica emotiva è senza dubbio SANGUE NAVAJO, proprio perchè Tex viene toccato più da vicino; ma la storia, fra le tre, che io preferisco, è proprio la meno conosciuta, ossia SEGNALI DI FUMO. La spiegazione sta nel fatto che, non so se l'ho mai detto, a me non piace il Tex troppo "buonista", che si limita a cercare i colpevoli, ridicolizzarli, e poi darli in mano al giudice o al destino. Io preferisco il Tex giustiziere (come quello de L'IMPLACABILE, per intenderci), e in SEGNALI DI FUMO troviamo proprio un Tex nei panni del giustiziere implacabile (d'i non ditemi che sono troppo violento! Il West è questo in fondo :D). A livello grafico, preferisco invece il Galep di SANGUE NAVAJO e lo splendido Ticci di VENDETTA INDIANA. Il Ticci di SEGNALI DI FUMO è entrato IMHO in quella fase che non apprezzo molto, ma che comunque è ancora gradevole, soprattutto se colorato.

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  • 1 anno dopo...

Davvero molto bella questa storia!Quando apparve nell'albo speciale di Repubblica, insieme a "A sud di Nogales", rimasi molto sorpreso della scelta:mi sarei aspettato, per l'occasione, una storia di Bonelli e Galep. Eppure la scelta è stata giusta, perchè, a mio parere, questa storia è paradigmatica del rapporto tra Tex e gli indiani;ed è paradigmatica anche del suo modo di agire e portare giustizia. Come faceva notare Ray Clemmons la storia è molto simile a "Sangue Navajo" e a "Vendetta indiana";non solo perchè anche qui Tex si mette dalla parte degli indiani, ma perchè è simile anche il modo in cui Tex porta a compimento la giusta vendetta. Tex non cala sul villaggio come un giustiziere assetato di sangue;non fa un massacro indiscriminato. Si "limita" a distruggere il villaggio e a terrorizzare i suoi abitanti e i soldados del presidio. Tex ha sempre questo atteggiamento "moderato":perchè, come dicevo, lui non è un'assassino o un vendicatore spietato, e perchè sa bene che, se anche sono nel giusto, gli indiani non possono "esagerare";un massacro avrebbe portato ad una reazione dell'esercito spietata, e la guerra contro gli apache sarebbe stata inesorabile:Tex sa bene che questo avrebbe portato solo sciagure ai suoi amici rossi. Ecco perchè si accontenta di radere al suolo il villaggio. Sorte diversa tocca ai veri fautori della strage, alle anime nere della vicenda:per l'uomo con la cicatrice e i suoi compari non c'è scampo, la loro sorte è segnata!Forse è proprio nel finale che la storia scende di livello:? un finale affrettato, a cui si giunge in maniera quasi fortuita. E ancora una volta il Destino ci mette la mano:questo elemento, l'intromissione del fato, mi sembra una delle caratteristiche della narrazione bonelliana;? come se Bonelli volesse porre il Destino a garante dell'azione giustiziera di Tex;? come se il Destino aiutasse Tex perchè sa che le azioni del ranger sono giuste, indirizzate a contrastare i malvagi. Se il finale della storia è parzialmente deludente, tutto quello che viene prima è straordinario!Troppe scene sono bellissime, come quella in cui i nostri entrano nel saloon con l'avvertimento per Jonhson e soci;ed è tutta la costruzione della storia che è encomiabile, dall'incipit col sogno nefasto di Tex, alla visione dello stregone, al raduno al villaggio di Cochise:tutto perfetto, e sorretto da dialoghi splendidi, di pura marca bonelliana. Molto particolare, inoltre, la scena in cui i nostri mangiano la polvere della diligenza:strana e inusuale perchè non ha alcun collegamento con la storia, che mostra i nostri in una situazione di normale quotidianit? e più sfigati del solito. Inoltre questa è la storia con una delle più belle guerriglie mai raccontate su Tex!Da pag.60 in poi "Segnali di fumo" diventa un'albo entusiasmante, con i quattro pards semplicemente spettacolari!Che dire poi di Ticciò.. ogni complimento non basta, per descrivere la bellezza dei suoi disegni in questa storia!Segnalo, come prova della sua magnificenza in questi albi, l'ultima vignetta di pag.6 di "Segnali di fumo":splendida nella sua terribilit?!Una storia bellissima, quindi, anche se con un finale non proprio all'altezza:"Segnali di fumo" ?, secondo me, uno dei migliori albi della storia di Tex. Voto alla storia:8,5Voto al Maestro Ticci:11

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  • 4 mesi dopo...
  • Rangers

Condivido i commenti entusiastici per questa storia. Nonostante appartenga all'epoca in cui le storie firmate GLB presentavano qualche debolezza, rimane comunque di buon livello fino alla fine. I sogni premonitori di Tex che lo rendono stranamente agitato, sono un preludio per l'atroce trappola a Santa Rita del Cobre con la strage di moltissimi Apaches. Tanti sono i colpevoli: l'alcalde e i civili, la guarnigione di Rurales e non utlimo uno spietato gruppo di americani che desiderano guadagnarsi il premio in dollari per la pelle degli Apaches oltre che strapparne gli scalpi da rivendere. Quindi GLB mette sul piatto molti avversari. Tex però appare più buonista del solito: si limita a radere al suolo l'intera Santa Rita del Cobre, dopo aver terrorizzato gli abitanti. Mentre la fine del gruppo di americani è in mano al Destino e soprattutto di un pugno di Apache che vendicheranno i compagni trucidati a tradimento. Curioso il ritorno di Cochise, ultimamente GLB lo faceva tornare molto spesso, anche se in semplici comparsate. Piccola incongruenza: Tex cerca in tutti i modi che gli Apaches partecipino alla distruzione di Santa Rita, in modo che le autorit? non possano mai attribuire agli indiani alcuna colpa. Però quando coi suoi pards comincia la guerriglia al paese, non disdegna urli di guerra, freccie incendiarie, ecc. Oltretutto gli abitanti fino alla fine non hanno dubbi e identificano negli assalitori gli Apaches in cerca di vendetta. :indiano: Buona storia, voto 7. I disegni di Ticci sono stupendi!! :trapper:

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(Sam Stone@ domenica 1 agosto 2010 ore 17.52 )

Piccola incongruenza: Tex cerca in tutti i modi che gli Apaches partecipino alla distruzione di Santa Rita, in modo che le autorit? non possano mai attribuire agli indiani alcuna colpa. Però quando coi suoi pards comincia la guerriglia al paese, non disdegna urli di guerra, freccie incendiarie, ecc. Oltretutto gli abitanti fino alla fine non hanno dubbi e identificano negli assalitori gli Apaches in cerca di vendetta.

Probabilmente questa incongruenza deriva dallo spostamento temporale che ha subito il massacro di Santa Rita e a cui ho fatto cenno in un post precedente: Tex nel suo discorso a Cochise e Mangas, si comporta presupponendo ( come in effetti è nella sua epoca ) che Santa Rita sia in territorio Usa. Quando invece la storia è ambientata nel paesello ci ritroviamo nel 1837 con alcade, peones e soldados tutti rigorosamente messicani; di conseguenza Tex può giocare le sue carte con sicura sfrontatezza ( di fatto, l'unica cosa che i messicani non riescono ad indovinare è l'identit? personale di chi li attacca, dato che l'uso della dinamite fa capire loro pure che tra gli attaccanti ci sono dei "rinnegati bianchi" ). Perchè allora non ha lasciato fare agli Apache quel che sarebbero stati in grado di fare benissimo da soli? Probabilmente perchè ( come ha detto Paco )la loro vendetta sarebbe stata infinitamente più feroce della pur dura rappresaglia di Tex e dei pard; la cosa inoltre non sarebbe stata accettata dai lettori del terzo centinaio di Tex e ( forse ) neppure dallo stesso GLB, le cui storie tarde tendono ad essere sempre meno cruente. La cosa comunque mette in luce la principale debolezza del soggetto: nonostante GLB renda Tex protagonista con buoni risultati sul piano dell'azione, la cosa riesce soltanto grazie ad alcune forzature spazio - temporali.
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  • 5 mesi dopo...

Un inizio eccellente, riprendendo un episodio storico realmente accaduto, e narrandolo in modo efficace, un buon ingresso in campo di Tex insieme ai tre pard ma due incongruenze che guastano un p? l'evolversi della storia. La prima, già citata da Sam

dopo i discorsi di Tex al villaggio di Cochise per calmare gli apache ci si aspetterebbe dai 4 pard un intervento diverso, invece non solo non si preoccupa di mascherare l'intervento ma anzi fa di tutto per addebitarlo agli apache con urli e quant'altro. La spiegazione di Pedro a me convince poco, ci avevo pensato anch'io al fatto che comunque il villaggio è stato spostato per comodit? in territorio messicano ma anche l'attacco ai rifornimenti non viene mascherato e le persone si salvano e sono liberi di andare a riferire dell'attacco subito da parte degli apache. La seconda incongruenza è data dal fatto che mentre per i 4 cacciatori di scalpi sin dall'inizio Tex dichiara di volerli morti, ed a proposito farei un piccolo inciso per segnalare un episodio in cui il nostro ranger si dimostra apertamente favorevole alla pena di morte sia pure per un caso così abominevole, per l'alcalde del villaggio non è altrettanto "giustiziere" anche se questi era sicuramente altrettanto colpevole. Anzi a dirla tutta nei confronti dell'intero villaggio è abbastanza buono. E pensandoci bene c'è una terza incongruenza in quanto Tex non si preoccupa di indagare nel villaggio per scoprire chi della popolazione aveva le maggiori responsabilità.
La storia nonostante queste incongruenze è godibile ed anche i disegni sono buoni anche se un pelino sotto lo standard di Ticci. Mi riferisco ai volti dei messicani un p? troppo macchiettistici. Voto 8-
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  • 2 anni dopo...

L'inizio è eccellente, come giustamente dice West, ma quando Tex se ne è uscito con la solita lista stile "Mano rossa" ho lasciato l'albo. Da quel momento cosa mi posso aspettare dalla storia? Solo azione, niente più da scoprire, niente che intrighi, tutto è svelato, e il finale non può che essere la scontatissima vittoria di Tex su tutta la linea. Sono andato avanti e l'impressione iniziale ha trovato conferma. Queste storia di sola azione proprio non mi prendono...

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  • 1 anno dopo...

La mia classica e ciclica rilettura di un "centinaio" è piombata in qs giorni su "Segnali di fumo". Racconto sempre godibile,esaltato sia dai meravigliosi (ma è una novità ???) disegni di Ticci,sia dalla sceneggiatura di GLB,perfetta sino al fortuito incontro finale tra Tex e la cricca di Johnson,momento in cui il racconto viene un po' tanto buttato via (sarebbe stato bello vedere l'evoluzione dell'inchiesta in quel di Tucson,magari con l'ausilio del bravo Tom Rupert)

 

Voto complessivo : 7

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  • 4 anni dopo...

Il titolo "Fiesta di sangue", col quale viene introdotto l'episodio, è molto forte e già indirizza il lettore verso gli aspri sentieri su cui correrà la trama. Il vile eccidio ai danni degli Apaches, tra le mura di Santa Rita, rappresenta una delle scene più cruente e malvagie dell'intera serie e l'aspetto che fa più rabbrividire, la consapevolezza che l'autore si sia ispirato a fatti realmente accaduti. Purtroppo, nella vita reale nessun "Tex" si prodigò a punire i colpevoli di un simile atto infame e tali stragi dimostrano quanto il razzismo sia sempre stato una piaga vergognosa nell'umanità, in ogni epoca. Chiusa la triste considerazione, bisogna dire che G.L. Bonelli orchestrò una prima parte di sceneggiatura molto possente e valida, che via via sfocia però nel classico schema narrativo che accomuna simili storie, senza grandi sussulti o colpi di scena. Solo molta azione e i pards decisi a tutto (anche distruggere a suon di dinamite un intero villaggio) pur di ottenere la sacrosanta vendetta. Il finale risulta molto affrettato e il casuale incontro dei nostri con i beceri cacciatori di scalpi, delude un po'. L'incongruenza geografica che ci mostra Santa Rita in terra messicana in un'epoca in cui i confini degli Stati Uniti correvano ormai più a sud, o la strana scelta di inscenare un attacco Apache con tanto di urla e frecce incendiarie, dopo aver convinto Cochise a non far disseppellire l'ascia di guerra per evitare ripercussioni alla sua gente, rappresentano i primi segnali di un cedimento del grande Bonelli.

Nei primi anni '80, sebbene il vecchio leone fosse ancora in grado di ruggire, divenne evidente che il suo fiato cominciò a diventar sempre più corto. L'età dell'oro della saga, nel terzo centinaio, fu solo un ricordo e la stella compositiva del patriarca del fumetto italiano cominciò lentamente (ma inesorabilmente!) a spegnersi. Discorso inverso per Ticci, in piena parabola ascendente, forte di uno stile grafico sempre più espressivo e raffinato, che diverrà il punto di riferimento per folte schiere di disegnatori attuali. Il mio voto finale è 7

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Da una storia vera GLB ricava un'avventura niente male, ma che poteva essere scritta meglio. I personaggi principali non sono affatto caratterizzati, tanto da risultare molto anonimi. L'azione, invece, é tanta ed anche divertente a volte.
Ticci molto buono.

Voto alla storia: 6,5

Voto ai disegni: 8,5

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  • 1 anno dopo...

Un antefatto storico preciso,vale a dire il massacro a cannonate degli Apache di capo San Juan del 1837,serve a GLb per cucinare una storiella che si "perde"letteralmente in una vendetta insipida ed affrettata...anche in questa storia, assistiamo a tipici topos Texiani già utilizzati dal Grande Vecchio in storie precedenti...

1) i cacciatori di scalpi,ispirati in questo preciso caso ai realmente esistiti  sculphunter del Kentucky (o Tennessee,ora non sono sicuro)Kirker e Johnson,che formarono delle bande di "professionisti"assetati di pesos e violenza,dal momento che i governi regionali del Chihuahua,della Sonora e del Cohauilla,contro il parere del governo centrale di Messico City, avevano istituito taglie sugli scalpi Apache

2) il ruolo negativo della Guardia Rural

3) la vendetta portata avanti da Tex,che vuole evitare guai agli Apache di Cochise facendoli ritornare sul sentiero di Guerra.

 

Il risultato è soporifero e non ottimale. poca tensione.

Piccola nota storiografica:il massacro di Santa Rita portò i Bedonkoe Chiricahua ,(gli Apache di Mangas Coloradas e poi di Geronimo) ad allearsi nella vendetta non solo ai Chokonen Chiricahua (la banda di Cochise) ma anche ai Mimbres di Victorio e Nana...40 anni di guerre Apache che devastarono l Arizona

 

Modificato da Barbanera
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  • 1 anno dopo...

Storia sicuramente intelocutoria, però ben scritta e che non annoia.

Tex e i pards in versione piromani incendiari, come spesso accadeva con GLB (a un certo punto Tex si piglia del "Nerone" da Carson).

Il tema della storia è la guerriglia, messa in atto per vendicare un massacro di indiani, e a parte nel finale, i nostri non uccidono nessuno, ma si divertono con la dinamite, le urla apache e le sparatorie a scopo di terrorismo.

Ticci è la solita meraviglia. Il miglior disegnatore Texiano, per mio conto.

GLB: 7

Ticci: 8:50

Modificato da valerio
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