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TWF - Tex Willer Forum

[369/ 371] Ladri Di Bestiame


Voto alla storia  

32 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: C. Nizzi
Disegni: Jesès Blasco
Periodicità mensile: Luglio 1991 - Settembre 1991
Inizia nel numero 369 a pag. 69 e finisce nel numero 371 a pag. 50



Giunti a Holbrook per l'acquisto di una mandria, i pards vengono informati dallo sceriffo che un bieco affarista di nome Patton sta per impadronirsi della contea, e che l'ultimo suo ostacolo è l'onesto allevatore MacKenzie. John MacKenzie giura vendetta! Talbot e i suoi ladri di bestiame prezzolati da Patton hanno distrutto una sua mandria destinata ai Navajos di Tex, uccidendo alcuni suoi uomini. Intanto, in città, viene montato ad arte il malumore contro lo sceriffo Walker, per farlo scalzare da Jerry Nolan, un tirapiedi del boss. E mentre MacKenzie e i suoi stanno per cadere in un agguato mortale che gli hanno teso gli sgherri di Patton, i pards arrivano appena in tempo per risolvere lo scontro a fuoco! Dopo il mancato agguato a MacKenzie, il bieco speculatore Patton piazza una spia in un saloon per ascoltare i piani dei pards: il trucco viene scoperto e anche la nuova imboscata contro l'onesto allevatore fallisce. Nolan, il braccio destro di Patton, viene costretto a tradire il padrone e il boss finisce la sua carriera tra le solide sbarre di una prigione.



© Sergio Bonelli Editore

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  • 3 mesi dopo...

Anche se l'impostazione generale della trama non brilla certo per originalità ( il "cattivo" principale è il solito "padreterno del paese" che vuole mettere le mani sulla roba altrui per utilizzarla in lucrosi investimenti ), "Ladri di bestiame" è a mio parere un buon esempio di "western cittadino". La sceneggiatura è infatti ricca di azione e non priva di colpi di scena

(il modo in cui Tex riesce a giocare la spia di Patton è brillante, anche se forse un po' troppo da investigatore privato)
, mentre i personaggi, anche quando appartengono a una ben definita tipologia ( come lo sceriffo Amos Walker, vecchietto terribile che fa da "spalla comico - combattente" ai pards; o come Mackenzie, pioniere tutto d'un pezzo, autorevole e paterno con tutti i suoi dipendenti ) recitano la loro parte in maniera molto convincente. Il più riuscito tra loro è comunque IMHO proprio il cattivo: Patton, infatti, a differenza di tanti altri furfanti del suo stampo, tenta di accreditare alla sua azione motivi nobili e ( quasi) disinteressati, presentando la sua brama di terre e di speculazioni come una spinta verso il progresso e la prosperit? della regione in cui opera; sul piano dell'azione, poi, non si accontenta di servirsi di mezzi diretti, legali o illegali che siano, ma mostra di conoscere bene i meccanismi di mobilitazione dell'opinione pubblica, grazie ai quali per poco non riesce a silurare Amos Walker e a sostituirlo con il suo braccio destro Nolan. Patton commette comunque l'errore fondamentale di sottovalutare Tex ( invano Nolan, che conosce il ranger meglio di lui, prova a metterlo in guardia ), e lo paga caro perchè il Tex che Nizzi ci presenta in questa vicenda è al massimo della sua forma di uomo d'azione e ancora più rapido del solito nell'afferrare le situazioni, in cui è fiancheggiato alla solita maniera efficace e brontolona da Carson. I disegni di Blasco, anche se presentano il consueto repertorio di baffi e capelli unti ( affibbiati, sempre come al solito, a Carson ) sono efficaci nella resa dei personaggi ( Tex compreso ) e pregevoli nella presentazione di Holbrook, la cittadina del West in cui si svolge la storia. Insomma, a mio parere:soggetto 8sceneggiatura 8,5disegni 8 +
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  • 1 anno dopo...

Riletta da poco nella versione colorata di Repubblica. Come diceva Raffaeli, nella prefazione del volume, e' una storia dal sapore molto classico, con tanti elementi western:il signorotto del paese che fa' il bello e il cattivo tempo(Patton), lo sceriffo anziano(Walker), impotente ad arginare le continue razzie e i soprusi dei piu' potenti, un proprietario terriero(Mackenzie)duro come una roccia e galantuomo dalla testa ai piedi e una banda di brutti ceffi con uno spolverino al soldo di Patton per compiere le azioni piu' sporche. Per finire, due tizzoni d'inferno che corrispondono ai nomi di Tex e Carson inviati dal cielo per stabilire la giustizia e l'ordine in un paese dove il progresso corre troppo velocemente ai danni dei piu' deboli e dei piu' giusti. Nizzi scrive una storia perfetta per i pennelli di Blasco, l'unico artista spagnolo da me gradito, molto abile nel descrivere quell'atmosfera del vecchio West classico, e in un certo senso anche crepuscolare. Riuscitissima la caratterizzazione dei comprimari. Lo sceriffo Walker, prossimo alla pensione conquista subito per la simpatia e per il senso del dovere, cosi' come Mackenzie, proprietario terriero all'antica, che non si lascia piegare dai piu' forti, ma anzi disposto a combatterli con l'aiuto di Tex. Quest'ultimo insieme al suo pard sono una furia,Bella e a tratti comica la scazzottata contro coloro che volevano pensionare lo sceriffo Walker. La banda degli spolverini, capitanati da Talbot, non puo' fare a meno di far ricordare quella presente nel film di Leone "C'era una volta il West", dove il leader era nente di meno che Henry Fonda. La caratterizzazione grafica del braccio destro di Patton,Jerry Nolan, e' chiarissimamente ispirato all'attore Clark Gable.
In definitiva, una bella storia, mai noiosa pur se condita da tanti elementi visti e rivisti nel corso della serie.

Storia 7.5
Disegni 7.5

Curiosita':il volto di Tex, in alcune vignette, e' chiaramente rifatto da Vincenzo Monti.


Frasi da segnalare:

Mackenzie:"amici come Tex e Carson li incontri una sola volta nella vita!."

Walker:"gia', e quando succede puoi dirti un uomo fortunato".

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  • 4 settimane dopo...
Guest Wasted Years

Secondo me questa storia è una piccola perla nizziana. Un Tex spavaldo e un Carson quanto mai in forma affrontano una folla chiaramente istigata e riescono a calmarne i bollenti spiriti, dopodich? aiutano un amico ed un uomo onesto ad aver ragione di una banda di prepotenti spezzando da soli la cortina di paura che li proteggeva, ribaltando completamente gli umori popolari,Queste due semplici righe che ho adoperato per riassumere la trama sono la chiave di volta del Tex d'annata: l'arrivo in un covo di vipere, un buono ed onesto contro tanti e cattivi disonesti, Tex che devia il corso di un fiume, metaforicamente parlando, per ripulire la città. Novello Eracle e grande eroe, che può anche essere sovrastato ma mai spezzato, e i cui amici possono dormire tra due guanciali se lui c'è. Che ricetta saporita, pure se "antica". A me questa storia piacque da subito, e rileggendola trovo che sia davvero molto interessante. La consiglio caldamente anche per i disegni di Blasco, che appunto perchè "vintage" li loro, la rendono ancora più azzeccata.

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  • 1 anno dopo...

Gran bella storia!Credo che qui si palesi chiaramente quanto Nizzi sia riuscito a comprendere e riproporre il Tex bonelliano del "centinaio d'oro":perchè questa storia, nella sua semplicit? e linearit?, si basa su alcuni fattori tipici della tradizione texiana:1)un gruppo di cattivi cattivi e basta, privi di personalit? complesse e contorte, che agiscono "semplicemente" per il potere e il vil denaro;2)un gruppo contrapposto di "buoni", di persone senza macchia e senza peccato che non riescono a far fronte alla spregiudicatezza dei cattivi;3)e soprattutto, la caratterizzazione dei protagonisti,Tex e Carson nella fattispecie. Ed è proprio in quest'ultimo elemento che Nizzi dimostra di aver assimilato alla grandissima la lezione bonelliana:la trama è infatti semplice e lineare, le psicologie dei comprimari chiare e "monotone", ma quando in scena entrano i due Tizzoni d'Inferno, ecco che tutto va alla grandissima:basta la loro presenza; tutto il resto è superfluo!E i Tex e Carson di questi albi sono, semplicemente, gli autentici Tex e Carson:divertenti, ironici, invincibili, pronti a difendere chi se lo merita senza pensarci due volte. Emblematica la sequenza della scazzottata nel paese:la scena è tutta per loro. E inoltre:avete mai assistito a qualche rissa per strada? Tutto è confusione, la lotta è convulsa e disordinata;qui, invece,Tex si concede il lusso di chiedere una pausa al suo avversario per "godersi lo spettacolo" dello scontro tra Carson e l'altro tipo. Insomma, anche la ricerca della realisticit? è allegramente messa in secondo piano:il primo piano è tutto per l'eroismo guascone dei due Satanassi!Dal canto loro, i disegni di Blasco sono al solito ottimi:la sua caratterizzazione di Tex e Carson io l'ho sempre trovata splendida, e il suo tratto tra i più adatti per rappresentare il selvaggio West. Bellissima la scena con l'attacco alla mandria!Quindi, il mio voto alla storia e ai disegni è molto alto:8,5!

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  • 9 mesi dopo...

Questa storia la ricordo con piacere e non perchè fosse una storia memorabile ma perchè fu una delle prime che lessi dopo aver ereditato i miei primi Tex oltre dieci anni or sono. Mi ricordo una storica sparatoria in una gola che teneva impegnati Tex e Carson per tantissime pagine. Memorabile quel conflitto a fuoco. Mi ricordo anche i bei disegni di Blasco.

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  • 2 anni dopo...

Questa storia mi é piaciuta moltissimo. Come hanno già scritto altri utenti, la trama era abbastanza "semplice". Si sa chi sono i cattivi, poi c'é il bravo sceriffo e il capo-ranch, uomo onesto.

 

Secondo me questo sarebbe anche una tipica storia da farne un film.. Film che però poi alla fine si é già visto tante altre volte. Dunque il tipico western anni 50.. ;)

 

Ah già.. il disegnatore Blasco... non so voi, ma a me piace tantissimo! Secondo me ha uno stile molto vicino al grande Galep!

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  • 2 anni dopo...

Soggetto già visto,ma comunque la storia è piacevole e molto ben strutturata. Mi è sempre piaciuta la figura del vecchio sceriffo Amos che, nonostante sia vecchio, non fa il leccapiedi di Patton. La figura di MacKenzie è chiaramente ispirata a quella del ranchero Bronson in "Io sono la Legge" con Burt Lancaster.l'unica differenza è che Bronson si riteneva al di sopra della legge, mentre MacKenzie  è dalla parte della legge. Ma entrambi i personaggi rappresentano quell'ideale di pionere "made selfman" tanto in voga nell'epopea western dei film anni '50..entrambi hanno combattutto i Comanches ma li stimano.Bellissima la scena di quando i cowboys di MacKenzie, dopo l'attacco di Talbot e della banda degli spolverini, riportano al ranch il cadavere di "Zio" Clum e si vede il giovane cowboy piangere sulla sua salma e chiedere giustizia per la sua morte...tanto pathos in una storia comunque minore della saga texiana

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  • 1 anno dopo...

"Chi non beve in compagnia, o è un ladro o una spia!": il noto detto si attaglia perfettamente alla scena clou dell'episodio in questione, visto che lo spione al soldo di Patton, viene individuato da Tex e company proprio per la leggerezza di fingere una sbronza, lasciando quasi intatta la bottiglia. Un' astemio svezzato all'alcool o un giuda rincitrullito? I nostri non avranno ovviamente dubbi in proposito e da qui, monteranno la trappola destinata a far crollare, come un castello di carte sotto il soffio di un bambino dispettoso, i loschi piani del prepotente villain di turno. Saltando la premessa, è palese che il lettore si trovi al cospetto di una storia minore e non è un caso che la sceneggiatura sia stata assegnata a Blasco, (non era un mistero che Nizzi avesse verso l'artista spagnolo una considerazione inferiore rispetto ad altri disegnatori della saga). Ciò non toglie che l'episodio si fa ben apprezzare lo stesso, vuoi per il marcato sapore tradizionalmente western della trama, vuoi per il giusto mix di azione, ottimi dialoghi e ritmo narrativo. Da un soggetto molto basilare e scontato, l'autore ricava un'ottima storia, facendo leva sull'indiscussa capacità di gestire i due pards e la presenza di comprimari e antagonisti, vedi lo sceriffo Walker, il ranchero Mckenzie, il bieco Patton e Nolan, magari poco sfaccettati caratterialmente (d'altronde il grigio era un colore indigesto pure al vecchio Bonelli per le anime delle sue creature!) ma molto funzionali nello svolgersi della vicenda. Tex si mostra nel suo consueto ruolo di duro raddrizzatorti, implacabile con i prepotenti e molto disponibile ad aiutare gli amici in difficoltà, coadiuvato da un Carson spigliato ed efficiente. Episodi simili, non fanno gridare al capolavoro ovviamente, ma alla fine della lettura lasciano soddisfatti e fanno notare che Nizzi in quel periodo, aveva così tanto assimilato il personaggio, da non far rimpiangere eccessivamente il grande creatore della serie. Prova grafica di Blasco senza infamia e senza lode. Alcune incertezze anatomiche dei corpi si evidenziano molto chiaramente, come non si fa fatica a distinguere molti "ritocchi redazionali". Tuttavia il suo stile latino, si prestava bene a questa tipologia di storie ed evidentemente anche in redazione la pensavano così, visto che in seguito gli venne assegnata la storia "Topeka" molto simile per struttura e ambientazione. P.s. Forse la fretta non ha permesso ai redattori di correggere lo sgraziato primo piano di Tex contenuto nella vignetta n°3 di pag 39 dell'albo "La spia". "Gran putifarre" esclamerebbe Carson: cosa costava ritoccare almeno con una pecetta o del bianchetto, l'occhio sinistro del ranger, totalmente fuori simmetria e inguardabile? :P:D Il mio voto finale è 7

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10 ore fa, Condor senza meta dice:

Chi non beve in compagnia, o è un ladro o una spia!": il noto detto si attaglia perfettamente alla scena clou dell'episodio in questione, visto che lo spione al soldo di Patton, viene individuato da Tex e company proprio per la leggerezza di fingere una sbronza, lasciando quasi intatta la bottiglia. Un' astemio svezzato all'alcool o un giuda rincitrullito? I nostri non avranno ovviamente dubbi in proposito e da qui, monteranno la trappola destinata a far crollare, come un castello di carte sotto il soffio di un bambino dispettoso, i loschi piani del prepotente 

Ecco, parto dal prologo della tua recensione...la scena della Spia,che dà il nome addirittura ad un albo di Tex, è davvero una forzatura esagerata di Nizzi, un escamotage che da questo albo in avanti diventerà purtroppo troppo ricorrente nelle sue sceneggiature.

L episodio in sé è buono,ottimo in alcune parti,per esempio la morte di zio Clum è commovente, così come è ben reso l'agguato nel canyon.ma a mio modo di vedere questa scenetta ad uso e consumo di Patton e co,in cui Tex finge di non accorgersi dello spione, è troppo forzata...

Sulla recensione mi trovo del tutto e accordo con te.la classica media texiana,dopo un capolavoro,"L uomo con la frusta"...

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">14 ore fa</span>, Barbanera dice:

la scena della Spia,che dà il nome addirittura ad un albo di Tex, è davvero una forzatura esagerata di Nizzi, un escamotage che da questo albo in avanti diventerà purtroppo troppo ricorrente nelle sue sceneggiature.

Esatto pard! La penso perfettamente come te. La scena della spia risulta uno snodo narrativo troppo forzato. Uno dei primi segnali dell'appannamento creativo dell'autore.

P.s.  Evidentemente parlando di alcool e bottiglie, anche il sottoscritto ha preso la sbornia, visto che mi accorgo di essere incappato in uno svarione grammaticale nel mio commento; un apostrofo galeotto nell'articolo indeterminativo che sembra essere uscito da una strampalata missiva di Pat Mc Ryan...  :D 

 

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Uno dei primi segnali dell'appannamento creativo dell'autore.

Beh, adesso non corriamo  troppo. Premesso che comunque per me quella  scena non è  forzata, ricordiamoci che prima della  crisi Nizzi scriverà  ancora " La tigre nera" " Intrigo a Santa Fe"            " Guerriero Apache" , " Furia rossa", " La ballata di Zeke Colter".

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  • co fondatore

A me questo episodio minore non dispiace, perlomeno ho sempre apprezzato la lunga sequenza dell'agguato, probabilmente una delle migliori nel suo genere.

Anch'io penso che è troppo precoce parlare di appannamento creativo, si tratta solo di una scelta poco felice, ma ci poteva stare.

Blasco onesto.

 

Voto 7.

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  • 2 settimane dopo...

Tipica storia Bonelliana con i nostri due pards che giungono nel paesello dominato dal boss di turno, tale Patton, il quale vuole eliminare l'ultimo allevatore che gli tiene testa e che é amico di Tex.
C'é la variante dello sceriffo non corrotto, anch'egli amico di Tex, che ancora non é stato sostituito da uno degli uomini di Patton.
La storia scorre, Tex è Tex, ed anche Carson fa la sua bella figura: in un caso, addirittura, assistiamo ad un suo scontro, a
mani nude contro un bullo locale.

L'unica stonatura che in questo momento mi viene in mente é nello scontro finale con gli uomini di Talbot; proprio quest'ultimo, che ci era stato presentato come un avversario di prim'ordine, quasi che potesse stare alla pari con Tex, alla fine si rivela poca cosa. Non c'é un duello, neanche una scazzottata con Tex, cede subito senza dare il minimo filo da torcere. Poteva essere approfondito meglio.

Ben caratterizzata la figura dello sceriffo Walker, che ricorda il suo collega "Nolittiano" di "Caccia all'uomo". Lo vorrei rivedere.
Disegni di Blasco molto buoni, anche se leggermente inferiori alle sue precedenti prove.

Voto alla storia: 6.8

Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

Allora...Letta solo oggi e direi che un "buon classico" è stato il mio primo pensiero. Lo sceriffo vecchio e sottostimato, il potente di turno (ma con uno sguardo verso il progresso), il ranchero con vecchi principi (toccante la parte della morte dello "zio"), gli scagnozzi senza fronzoli, Tex e Carson che a suon di sganassoni, battute e proiettili ribaltano il paese. Trama già vista però ben orchestrata da Nizzi, disegnata in modo sufficiente da Blasco. Un bel 6,5...Lo " spione" non mi ha dato fastidio, idem il Tex investigatore. 

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  • 1 mese dopo...
On 5/11/2020 at 21:08, Diablorojo82 dice:

Trama già vista però ben orchestrata da Nizzi, disegnata in modo sufficiente da Blasco. Un bel 6,5...Lo " spione" non mi ha dato fastidio, idem il Tex investigatore. 

Concordo con questo giudizio finale, compreso il voto.

Storia poco pretenziosa ma ben fatta, quelle di cui hai bisogno di leggere proprio perché di stampo classico (nel senso GLBonelliano del termine).

Soprattutto se arriva dopo il tour de force de "L'uomo con la frusta" e prima di una storia che esce un pò dai consueti canoni come "Thonga il tiranno".

Su Blasco sarò sincero: a me non piace proprio. Non mi piaceva nei precedenti albi e non lo apprezzo nemmeno qui.

 

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Juan Ortega dice:

Concordo con questo giudizio finale, compreso il voto.

Storia poco pretenziosa ma ben fatta, quelle di cui hai bisogno di leggere proprio perché di stampo classico (nel senso GLBonelliano del termine).

Soprattutto se arriva dopo il tour de force de "L'uomo con la frusta" e prima di una storia che esce un pò dai consueti canoni come "Thonga il tiranno".

Su Blasco sarò sincero: a me non piace proprio. Non mi piaceva nei precedenti albi e non lo apprezzo nemmeno qui.

 

Potrei sbagliare ma credo non piacesse nemmeno all'autore.

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