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TWF - Tex Willer Forum

[64/65] Mexico


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

16 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini - Francesco Gamba
Periodicità mensile: Febbraio 1966 - Marzo 1966
Inizia nel numero 64 a pag. 62 e finisce nel numero 65 a pag. 120

 

Tex indaga sulle malefatte della cricca di El Caimán, nome d'arte del ceffo Steve Randall: finanziati dal ricco ranchero messicano Don Romero, i banditi attaccano ed espropriano i ranch a sud del confine con l'Arizona...

La combriccola guidata da El Caimán per conto di Don Romero è troppo numerosa anche per i quattro pards! A Tex serve un alleato che risponda colpo su colpo, usando gli stessi metodi dei bandidos… e chi meglio di quel buon diavolo di El Cisco? Il contrattacco riesce ed El Caimán termina bruscamente la sua esistenza sul fondo di un burrone! Tempo dopo, tre rapinatori abbigliati da predicatori mormoni svaligiano una banca del Texas...


© Sergio Bonelli Editore

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Conosco questa storia nell'edizione a colori di Repubblica. Pur non essendo probabilmente un capolavoro, a mio parere risulta estremamente piacevole per il tono insolito adottato da GLB nella narrazione, un tono comico - avventuroso che mira quasi costantemente a suscitare il sorriso del lettore. Nonostante il suo scopo sia fin troppo serio ( acciuffare un pericoloso ricercato americano rifugiato in Messico ), anche Tex si mostra spesso incline all'ironia e alla beffa quando affrontai bandidos di El Caim?n ( che nasconde sotto il suo pseudonimo e sotto un fantasioso abito messicano il suo vero nome di Steve Randall ) e i rurales. Carson e Kit Willer hanno un ruolo abbastanza marginale nella vicenda ( Tiger è addirittura assente, come capita quasi sempre nelle storie comprese tra "Sangue Navajo" e "Incubo!" ); la principale spalla di Tex diviene dunque il bandido Cisco, vera incarnazione della "simpatica canaglia" Anche i "cattivi" non mancano di suscitare più di una risata, specialmente il principale tra loro, il ranchero Don Romero, la cui fine

( muore bruciato nel suo ranch, assediato da Tex e Cisco)
sarebbe in sè tragica se non fosse per il fatto che
l'incendio è stato provocato da lui stesso, che, ubriaco fradico, ha sparato ad una lampada a petrolio, il cui contenuto si è riversato a terra
. I disegni di Gamba ( con diverse facce di Tex ridisegnate da Galep) tendono al caricaturale, ma in una vicenda simile la cosa ci sta tutta e inoltre probabilmente il colore li rende pure più godibili di quanto non fossero nella loro originaria veste in bianco e nero. In sintesi ( e a mio parere):soggetto 8sceneggiatura 8,5disegni 7
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  • 2 settimane dopo...

Riletta proprio oggi...
hai detto bene Pedro, la storia è divertente e avventurosa!!
Belissimo il dialogo tra tex e cisco al loro primo incontro:

Tex: ... e dite un po', cisco.... non si d' il caso che, quando andate per comprare il bestiame, voi e i vostri muchachos abbiate in pugno delle grosse pistole?
Cisco: sè, senor, ma è solo per far vedere come le teniamo pulite!
Tex: povero cisco! che uomo incompreso!
Cisco: potete dirlo, senor Willer. il mio solo sbaglio è stato di non essere nato qualche secolo prima... credete che Cortez e la sua gente pagassero il bestiame e le terre agli indiosè?... caramba, quelli erano uomini!
Tex: cosa mi tocca sentire...!

GLB era geniale a costruire dialoghi come questi... :D :D

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  • 8 mesi dopo...
  • Rangers

Storia alquanto atipica per me, ma per questo non è da dimenticare. Atipica (per l'epoca) non per la quasi totale assenza dei pards (in questo caso di Carson e Kit, che giocano un ruolo quasi inutile ai fini della storia), ma soprattutto per la presenza di Cisco, ladro di bestiame che poi si associa a Tex. Il personaggio assume un ruolo fondamentale per la storia, oltre a far da spalla a Tex, diventa il personaggio principale ad un certo punto della storia

quando nella fase finale, con i suoi uomini riesce ad occupare una parte del ranch di Don Romero
. Il prepotente di turno è tale Don Romero, messicano che come al solito vuole che la sua ricchezza cresca sempre più. In realtà Don Romero si dimostra per tutta la storia come un incapace, la cui potenza e ricchezza è assicurata da El Caiman, pericolo bandito Americano cui Tex da la caccia da tempo. La fine di Don Romero mi ha ricordato quella di altri personaggi di GLB, tra cui Il Grande Re, i quali abbandonati da tutti, ormai in preda al delirio, finiscono tragicamente la carriera di furfanti, senza l'aiuto di nessuno. :bandito: La storia per me è da 8, mentre i disegni di Gamba pur belli, sono spesso corretti da Galep, i cui stili male si amalgamano.
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Una curiosità: alla fine della storia, dopo che Cisco ha promesso che da quel momento in poi avrebbe rigato dritto, Tex ( nella versione "colorata" di Repubblica ) afferma che l'ex bandido messicano sarebbe diventato un "rispettato tanghero" nel suo paese d'origine. Secondo alcuni ( non so però se sia vero visto che non possiedo l'albo originale ) "tanghero" sarebbe una maldestra correzione di "ranchero". Anche se ciò fosse vero, però, la corrrezione si rivela IMHO perfettamente intonata all'atmosfera della storia: mentre infatti "ranchero" avrebbe una semplice funzione denotativa, "tanghero" si presterebbe a meraviglia per esprimere l'atteggiamento scherzosamente infastidito di Tex per aver dovuto collaborare con una canaglia, sia pure simpatica.

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  • 1 anno dopo...

Questa storia, che ricordavo molto ma molto poco, si è rivelata una vera e propria illuminazione!... perchè insieme a "Pueblo bonito", "Wanted", "Una campana per Lucero", "Morte di un soldato", indica che il "canone texiano", per come è stato scritto da Gl Bonelli, è ben più complesso di quanto sembri a prima vista! Quindi, questa storia mi permette di toccare un bel po' di questioni che stiamo toccando in questi giorni nel fortunato e bellissimo topic sull'integralismo e avanguardismo dei lettori di Tex?.

 

1-Tex e il "grigio".

 

Quello di Cisco è un personaggio fondamentale. Fondamentale innanzitutto per questa storia, e poi perchè per suo tramite si possono mettere in forse un po' di teorie. La prima è quella, sostenuta da Nizzi (oltre che dal nostro Don Fabio), della presunta impossibilità di Tex di affrontare il "grigio". Chi è infatti Cisco? A prima vista un bandito, anche lui intrallazzato col ricco e panciuto Don Romero. Un furfante,insomma, non molto diverso da quelli a cui Tex da la caccia. Ma così non è-o meglio, c'è ben più di questo:da subito si vede in Cisco un'indole ribelle, da uomo che non si piega:con lui Don Romero ha sbagliato, e a lui non importano le scuse:ormai il pancione con lui ha chiuso!E quando viene a sapere dell'omicidio di Gonzales,il padrone del magazzino,il nostro ha un momento di sdegno: ?Caramba! Don Romero sta davvero esagerando!?.

 

Quindi, un fondo di bontà,in questo bandito c'è (=grigio). E l'amicizia con Tex sembra redimerlo del tutto:quando viene catturato non tradisce il suo compagno, preferendo lasciarsi ammazzare di botte! E la sua rabbia verso i rurales che lo hanno tradito, dopo una lunga amicizia e tanti affari in comune, ci dimostra che Cisco il senso dell'onore ce l'ha tutto! Ecco,Cisco sembra un personaggio di Boselli, ma esce dritto dritto dalla penna di Bonelli. Dunque, siamo ancora sicuri che Nizzi abbia ragione? Io dico di no.

 

2-Tex e i comprimari.

 

Io sono stato il primo ad accusare Boselli di fare troppo uso di "personaggi ruba-scena". Ma Cisco, a questo proposito, ci insegna una gran cosa:che i "personaggi ruba-scena" non li ha inventati Boselli, e che invece sono una tipologia di personaggio che Bonelli ha usato più di una volta. E Cisco, protagonista di intere sequenze, non è nemmeno il più ruba-scena:ricordate il ragazzino di "Wanted" che, pur comparendo poco, rubava a Tex il ruolo di Giustiziere?

 

Comunque il nostro messicano è assoluto protagonista di alcune tra le scene più belle e importanti della storia:paradigmatico è il fatto che, dopo la sua liberazione, non è Tex a sbatacchiare i cattivi, ma Cisco. Ecco che allora il comprimario ruba la scena a Tex, prendendone il posto, facendo quello che tutti pensavamo toccasse a Tex. Perchè Bonelli l'ha fatto? Perchè ai fini della buona riuscita della storia, della sua coerenza, era giusto che non fosse Tex a scazzottare i rurales, era giusto lasciare la scena a Cisco.

 

3- "I cattivi non è Tex a ucciderli".

 

Più o meno questa è la frase con cui si riassume il disappunto di alcuni che vedono i finali coi cattivi non giustiziati da Tex, ma dal solito personaggio "ruba-scena". Premesso che questo fatto, per quanto riguarda alcune storie boselliane, continuo a trovarlo odioso ("Terre maledette" su tutte), bisogna dire una cosa: che il primo a togliere a Tex il ruolo di Giustiziere è stato proprio Bonelli! - e questo Bonelli lo ha fatto innumerevoli volte! In "Pueblo Bonito" e "Wanted" sono altri personaggi a uccidere il cattivo (ricordate il valoroso Navajo che si butta su Zhenda facendola precipitare nell'abisso?), innumerevoli altre volte è un'entità ben più forte di Tex: il Destino! Io credo che il titolo del n.217, "La mano del destino", sia uno di quelli che più esprime il senso della serie "Tex". E in Bonelli succede spesso che il Destino prenda il posto del ranger (una cosa che forse gli autori di oggi non possono più permettersi perchè sanno di rischiare di essere messi in croce): "Fuga nella notte", "La sconfitta", "Una campana per Lucero", "Il grande Re", "Requiem per una canaglia" è un Destino che, spesso alleatosi con la Follia, ruba la scena e il ruolo a Tex Willer!La fine di Don Romero rientra in questa casistica.4-Tex e le sbatacchiate. Lungi da me sostenere che Bonelli non facesse fare a Tex numerose e gustose sbatacchiate!

 

Ma per venire alla controversia sulle storie attuali, al fatto che le ripassate ai cattivi non sono mostrate tutte, io ho sostenuto che questa "censura" avviene per ragioni aventi a che fare con la buona riuscita della storia- col bisogno, per esempio, di sacrificare una scena nota per far posto a un'altra più importante nel contesto della storia (per esempio, era più importante vedere Tex scazzottare Luke, o vedere Kit alle prese col misterioso giustiziere?). Ebbene, questa mia idea credo che questa storia la sostenga: infatti a pag.34 il povero magazziniere è vittima di un pestaggio allucinante: CRASH, SLAM, CRASH, e quando lo vediamo ha un bell'occhio nero e un'espressione quanto meno rintronata. Bonelli, di quello che è successo, non ci ha fatto vedere niente!, perchè ha spostato la camera all'esterno, verso gli uomini di Cisco. Perchè lo ha fatto? Perchè probabilmente trovava divertente far vedere al lettore la reazione degli uomini fuori; perchè probabilmente contava sulla complicità del lettore, sul fatto che per una volta egli si sarebbe potuto accontentare di "immaginare". Insomma, la scena gli sembrava più bella così, e così l'ha fatta,"censurando" il pestaggio: ecco, la buona riuscita della storia è più importante delle scene topiche; se esse devono essere tagliate, allora vanno tagliate (anche se comunque, come sappiamo tutti, quelle scene Bonelli le presentava praticamente in ogni storia).

  • +1 1
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  • Sceriffi

Prendo una storia a caso di GLB, una di quelle del primo centinaio, che forse non ho mai più riletto dopo la prima volta, e... guarda un po'! C'è un personaggio "grigio", un ladro di bestiame col senso dell'onore! E Tex si allea con lui! Aspetta, aspetta... nell'ultima parte della storia questo ladrone, Cisco, diventa addirittura il protagonista, conduce le danze dell'assedio al ranch di Don Romero, sì, proprio così... ruba la scena a Tex! Ma dai... allora non le ha inventate Boselli queste cose, allora c'erano anche prima!

 

Prendo una storia a caso, e ci ritrovo tutti quegli elementi che solitamente sono considerati il marchio di fabbrica della scrittura di Boselli. Leggete il post di Paco prima del mio, che analizza in grande dettaglio questo aspetto e mette in luce come questa storia sia paradigmatica della presenza di questi elementi anche in GLB.

 

Trovo che tante discussioni che facciamo sul forum spesso si basano su cliché, su luoghi comuni che si sono radicati nella nostra percezione da anni e anni di discussioni, ma che alla resa dei conti non sono altro, appunto, che cliché: è vero che Boselli, nel suo approccio a Tex, ha sviluppato molto di più alcuni elementi, ma sbaglia chi nega che in GLB fossero sporadiche eccezioni, sono invece più presenti di quanto si tenda a pensare comunemente.

Poi, ovviamente, questo non vuol dire che l'approccio dei due autori sia lo stesso, anzi le differenze sono profondissime, anche nella frequenza con cui certe situazioni sono proposte. Borden ci costruisce una storia attorno a un personaggio tormentato, le storie di GLB sono invece pura azione, in cui i personaggi si ritagliano uno spazio e sono sempre definiti da ciò che fanno (lo stesso Cisco di questa storia non ha lo spessore psicologico dei personaggi boselliani).

 

Beh, per concludere con un commento a questa storia, ci sono senza dubbio alcuni elementi di interesse, come quelli appena menzionati, e scene decisamente gustose come da tradizione del grande GLB. Al di là di questo è una lettura piacevole, anche se quel modo di narrare - tipico delle storie del primo centinaio - risulta sempre un po' datato.

  • +1 1
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<span style="color:red;">19 minuti fa</span>, pecos dice:

Poi, ovviamente, questo non vuol dire che l'approccio dei due autori sia lo stesso, anzi le differenze sono profondissime, anche nella frequenza con cui certe situazioni sono proposte. Borden ci costruisce una storia attorno a un personaggio tormentato, le storie di GLB sono invece pura azione, in cui i personaggi si ritagliano uno spazio e sono sempre definiti da ciò che fanno (lo stesso Cisco di questa storia non ha lo spessore psicologico dei personaggi boselliani).

 

Hai detto tutto quanto c'era da dire, pard; da ciò, credo, deriva non soltanto il cliché, ma anche la differenza percepita fra i due autori: i personaggi potranno anche fare cose molto simili, ma il taglio dato dal diverso stile dei due narratori li fa percepire come molto diversi.

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10 hours ago, pecos said:

Prendo una storia a caso di GLB, una di quelle del primo centinaio, che forse non ho mai più riletto dopo la prima volta, e... guarda un po'! C'è un personaggio "grigio", un ladro di bestiame col senso dell'onore! E Tex si allea con lui! Aspetta, aspetta... nell'ultima parte della storia questo ladrone, Cisco, diventa addirittura il protagonista, conduce le danze dell'assedio al ranch di Don Romero, sì, proprio così... ruba la scena a Tex! Ma dai... allora non le ha inventate Boselli queste cose, allora c'erano anche prima!

 

Prendo una storia a caso, e ci ritrovo tutti quegli elementi che solitamente sono considerati il marchio di fabbrica della scrittura di Boselli. Leggete il post di Paco prima del mio, che analizza in grande dettaglio questo aspetto e mette in luce come questa storia sia paradigmatica della presenza di questi elementi anche in GLB.

 

Trovo che tante discussioni che facciamo sul forum spesso si basano su cliché, su luoghi comuni che si sono radicati nella nostra percezione da anni e anni di discussioni, ma che alla resa dei conti non sono altro, appunto, che cliché: è vero che Boselli, nel suo approccio a Tex, ha sviluppato molto di più alcuni elementi, ma sbaglia chi nega che in GLB fossero sporadiche eccezioni, sono invece più presenti di quanto si tenda a pensare comunemente.

Poi, ovviamente, questo non vuol dire che l'approccio dei due autori sia lo stesso, anzi le differenze sono profondissime, anche nella frequenza con cui certe situazioni sono proposte. Borden ci costruisce una storia attorno a un personaggio tormentato, le storie di GLB sono invece pura azione, in cui i personaggi si ritagliano uno spazio e sono sempre definiti da ciò che fanno (lo stesso Cisco di questa storia non ha lo spessore psicologico dei personaggi boselliani).

 

Beh, per concludere con un commento a questa storia, ci sono senza dubbio alcuni elementi di interesse, come quelli appena menzionati, e scene decisamente gustose come da tradizione del grande GLB. Al di là di questo è una lettura piacevole, anche se quel modo di narrare - tipico delle storie del primo centinaio - risulta sempre un po' datato.

 

Quoto, e aggiungo anche questo caso a quelli di cui parlavo qui..

http://texwiller.ch/index.php?/topic/1205-130131-il-cacciatore-di-taglie/&do=findComment&comment=158242

 

Davvero, molte cose che si dicono delle vecchie storie di GLBonelli sono clichè sparati da qualcuno molti anni più tardi e che non hanno alcun legame con la realtà.

 

P.S.: Una curiosità (forse) su questa storia. Molti anni fa, ancora da bambino, mi misi a cercare l'ultima apparizione di Dinamite negli albi di Tex. Se non ricordo male, avviene proprio in questa storia, nel numero 64.

Questo "temporaneo ritorno" di Dinamite (che non era più nominato nella serie da diverso tempo, questo fu un fugace ritorno) mi fa sospettare che questa storia sia stata scritta prima delle altre storie "contemporanee". La prima pubblicazione originale (1964) fu subito dopo la prima storia disegnata da Nicolò, all'inizio della serie "Nebraska" (la 33a serie a striscia, la prima brossurata).  Con quella serie la produzione di striscie di Tex era passata da 32 alla settimana (equivalenti a circa 50 pagine attuali al mese) a 72-80 (equivalenti a circa 110-120 pagine attuali al mese) un ritmo non più sostenibile dal solo Galep nemmeno con l'aiuto di Muzzi e Gamba. Quindi era diventato necessario mettere su Tex altri disegnatori (Nicolò e poi Letteri), e anche a Gamba fu data la possibilità di disegnare quasi completamente una storia, questa (con le solite faccine di Galep...). Beh, non penso che si sia partiti "alla garibaldina" con questo aumento di pagine e con disegnatori nuovi senza avere già diversi albi disegnati (cosa facevano se poi i nuovi disegnatori non completavano le storie?)

E l'accenno a "Dinamite" mi fa sospettare che almeno l'inizio di questa storia risalisse a diverso tempo prima, forse in un primo tempo "bocciato" e messo in un cassetto...

 

Qualcuno sa qualcosa al riguardo?

 

 

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red;">11 ore fa</span>, pecos dice:

Prendo una storia a caso di GLB, una di quelle del primo centinaio, che forse non ho mai più riletto dopo la prima volta, e... guarda un po'! C'è un personaggio "grigio", un ladro di bestiame col senso dell'onore! E Tex si allea con lui! Aspetta, aspetta... nell'ultima parte della storia questo ladrone, Cisco, diventa addirittura il protagonista, conduce le danze dell'assedio al ranch di Don Romero, sì, proprio così... ruba la scena a Tex! Ma dai... allora non le ha inventate Boselli queste cose, allora c'erano anche prima!

 

Prendo una storia a caso, e ci ritrovo tutti quegli elementi che solitamente sono considerati il marchio di fabbrica della scrittura di Boselli. Leggete il post di Paco prima del mio, che analizza in grande dettaglio questo aspetto e mette in luce come questa storia sia paradigmatica della presenza di questi elementi anche in GLB.

 

Trovo che tante discussioni che facciamo sul forum spesso si basano su cliché, su luoghi comuni che si sono radicati nella nostra percezione da anni e anni di discussioni, ma che alla resa dei conti non sono altro, appunto, che cliché: è vero che Boselli, nel suo approccio a Tex, ha sviluppato molto di più alcuni elementi, ma sbaglia chi nega che in GLB fossero sporadiche eccezioni, sono invece più presenti di quanto si tenda a pensare comunemente.

Poi, ovviamente, questo non vuol dire che l'approccio dei due autori sia lo stesso, anzi le differenze sono profondissime, anche nella frequenza con cui certe situazioni sono proposte. Borden ci costruisce una storia attorno a un personaggio tormentato, le storie di GLB sono invece pura azione, in cui i personaggi si ritagliano uno spazio e sono sempre definiti da ciò che fanno (lo stesso Cisco di questa storia non ha lo spessore psicologico dei personaggi boselliani).

 

Beh, per concludere con un commento a questa storia, ci sono senza dubbio alcuni elementi di interesse, come quelli appena menzionati, e scene decisamente gustose come da tradizione del grande GLB. Al di là di questo è una lettura piacevole, anche se quel modo di narrare - tipico delle storie del primo centinaio - risulta sempre un po' datato.

Tutto giustissimo.

Comunque davvero poi quello che ci fa GLB con i grigi e quello che ci fa Borden è qualcosa di profondamente diverso. In GLB non erano mai il perno della storia, o quasi mai. Come costruzione delle storie sono molto diversi, direi agli antipodi. Azione vs scavo psicologico.

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Diablero dice:

P.S.: Una curiosità (forse) su questa storia. Molti anni fa, ancora da bambino, mi misi a cercare l'ultima apparizione di Dinamite negli albi di Tex. Se non ricordo male, avviene proprio in questa storia, nel numero 64.

Questo "temporaneo ritorno" di Dinamite (che non era più nominato nella serie da diverso tempo, questo fu un fugace ritorno) mi fa sospettare che questa storia sia stata scritta prima delle altre storie "contemporanee". La prima pubblicazione originale (1964) fu subito dopo la prima storia disegnata da Nicolò, all'inizio della serie "Nebraska" (la 33a serie a striscia, la prima brossurata).  Con quella serie la produzione di striscie di Tex era passata da 32 alla settimana (equivalenti a circa 50 pagine attuali al mese) a 72-80 (equivalenti a circa 110-120 pagine attuali al mese) un ritmo non più sostenibile dal solo Galep nemmeno con l'aiuto di Muzzi e Gamba. Quindi era diventato necessario mettere su Tex altri disegnatori (Nicolò e poi Letteri), e anche a Gamba fu data la possibilità di disegnare quasi completamente una storia, questa (con le solite faccine di Galep...). Beh, non penso che si sia partiti "alla garibaldina" con questo aumento di pagine e con disegnatori nuovi senza avere già diversi albi disegnati (cosa facevano se poi i nuovi disegnatori non completavano le storie?)

E l'accenno a "Dinamite" mi fa sospettare che almeno l'inizio di questa storia risalisse a diverso tempo prima, forse in un primo tempo "bocciato" e messo in un cassetto...

 

Qualcuno sa qualcosa al riguardo?

 

Confermo la presenza di Dinamite in questa storia, nominato però soltanto nelle prime pagine, cosa che confermerebbe i sospetti di Diablero. (Leggendo il nome di Dinamite sono quasi sobbalzato sulla sedia... ma che ci fa in questa storia?? :lol:). Però non so dirti altro. Aspettiamo @Carlo Monni

 

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Mi ero accorto anch'io della presenza di Dinamite dopo molto tempo . Ho sempre pensato che la storia sia stata scritta parecchio tempo prima e utilizzata in un momento di bisogno, visto che è stata disegnata da Gamba e nella storia precedente l'aiuto di Nicolò a Galep. Sono solo mie ipotesi. Aspetto anch'io  il parere di Carlo Monni

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16 ore fa, virgin dice:

 

Hai detto tutto quanto c'era da dire, pard; da ciò, credo, deriva non soltanto il cliché, ma anche la differenza percepita fra i due autori: i personaggi potranno anche fare cose molto simili, ma il taglio dato dal diverso stile dei due narratori li fa percepire come molto diversi.

 

Il taglio è diverso, come diversa è la quantità. Agli inizi della sua carriera, Boselli ne ha proposti davvero tanti, segno che aveva una predilezione per un certo tipo di figure che GLB invece non aveva: non che non sapesse usarli (anzi ha dimostrato di saperlo fare fin troppo bene) ma preferiva proporre storie con cattivi più facilmente riconoscibili, anche forse per venire incontro a un pubblico più corposo in termini numerici ma magari meno sofisticato. Comunque, quali che fossero le motivazioni, due o tre rondini (come questa storia, Lucero, Il cacciatore di taglie) non fanno la primavera boselliana: dimostrano solo che GLB era quel narratore di razza che nessuno di noi si è mai sognato di mettere in discussione, e che sapeva scrivere storie varie e avvincenti  con tutto un ventaglio di characters che riusciva a far muovere al meglio, divenendo punto di riferimento per tutti i suoi successori, il più immediato Nizzi e il più lontano Boselli (dove gli aggettivi "immediato" e "lontano" non sono da intendersi in termini esclusivamente cronologici ma anche di taglio, di stile). 

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5 hours ago, Leo said:

Comunque, quali che fossero le motivazioni, due o tre rondini (come questa storia, Lucero, Il cacciatore di taglie) non fanno la primavera boselliana:

 

Direi che sono ben più di "due o tre" queste rondini...  :lol:

 

Torniamo sul pezzo: NESSUNO ha detto "GLBonelli e Boselli sono uguali", quindi sforzarsi di negarlo è uno sforzo abbastanza superfluo e irrilevante. E rischia di spostare il discorso su un vicolo cieco (quello in cui si incaglia abitualmente ogni volta che si parla di questo argomento)

 

Dimenticati Boselli. È un autore diverso, è OVVIO che scrive in modo diverso. Quello di cui si parlava è un tema specifico, che NON riguarda Boselli. Si parlava NON di quanto Bonelli assomigli a Boselli, ma piuttosto di quanto GL Bonelli SOMIGLI ALLA SUA CARICATURA DESCRITTA IN TANTI POST E ARTICOLI.

 

E direi che è appurato che quella caricatura non gli somiglia per niente.

- non è vero che GLB scrivesse storie con personaggi solo "bianchi o neri", senza sfumature di grigio

- non è vero che le sue storie si riducono a "tex arriva e le suona a tutti"

- non è vero che nelle sue storie non c'è approfondimento psicologico, il fatto è che è espresso solo tramite le azioni, senza "spiegoni", e quindi in maniera inconsueta per i lettori di oggi.

- non è vero che il suo Tex non è mai messo in difficoltà

e potrei andare avanti per un bel pezzo, perchè su GLB di assurdità se ne sono dette tante (e fra le tante cose per cui critico Nizzi, c'è anche il fatto che alcune di queste le ha diffuse lui, per tirare l'acqua al suo mulino e presentarsi come il custode della tradizione).

 

C'è questo peculiare fenomeno, che accade probabilmente un po' con tutti gli autori "popolari" e di successo, per cui si forma quasi subito il gruppo di quelli che sanno tutto di loro senza averli mai letti (o averli letti poco o con poca attenzione). oggi lo vedo avvenire con Zerocalcare per esempio. E poi c'è il fenomeno ancora più peculiare per cui, se queste "verita rivelate" circolano per abbastanza tempo... diventano verità rivelate senza le virgolette, che tutti danno per buone, ANCHE chi l'autore invece l'ha letto!

(visto che un mio post precedente sull'argomento è stato equivocato, ribadisco che qui non sto parlando dei comuni lettori che scrivono nei forum, che per scrivere un post non è necessario studiarsi tutta l'opera o ricordarsela a memoria. La costruzione della caricatura di GL Bonelli è avvenuta in primo luogo da parte della cosiddetta "critica fumettistica", in particolare quella più recente che di "critica" ha rimasto ben poco e si è specializzata nell'esaltazione di qualunque cosa appaia "nuova" e nella rimozione degli autori e delle opere del passato)

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<span style="color:red;">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Direi che sono ben più di "due o tre" queste rondini...  :lol:

 

Torniamo sul pezzo: NESSUNO ha detto "GLBonelli e Boselli sono uguali", quindi sforzarsi di negarlo è uno sforzo abbastanza superfluo e irrilevante. E rischia di spostare il discorso su un vicolo cieco (quello in cui si incaglia abitualmente ogni volta che si parla di questo argomento)

 

Dimenticati Boselli. È un autore diverso, è OVVIO che scrive in modo diverso. Quello di cui si parlava è un tema specifico, che NON riguarda Boselli. Si parlava NON di quanto Bonelli assomigli a Boselli, ma piuttosto di quanto GL Bonelli SOMIGLI ALLA SUA CARICATURA DESCRITTA IN TANTI POST E ARTICOLI.

 

E direi che è appurato che quella caricatura non gli somiglia per niente.

- non è vero che GLB scrivesse storie con personaggi solo "bianchi o neri", senza sfumature di grigio

- non è vero che le sue storie si riducono a "tex arriva e le suona a tutti"

- non è vero che nelle sue storie non c'è approfondimento psicologico, il fatto è che è espresso solo tramite le azioni, senza "spiegoni", e quindi in maniera inconsueta per i lettori di oggi.

- non è vero che il suo Tex non è mai messo in difficoltà

e potrei andare avanti per un bel pezzo, perchè su GLB di assurdità se ne sono dette tante (e fra le tante cose per cui critico Nizzi, c'è anche il fatto che alcune di queste le ha diffuse lui, per tirare l'acqua al suo mulino e presentarsi come il custode della tradizione).

 

C'è questo peculiare fenomeno, che accade probabilmente un po' con tutti gli autori "popolari" e di successo, per cui si forma quasi subito il gruppo di quelli che sanno tutto di loro senza averli mai letti (o averli letti poco o con poca attenzione). oggi lo vedo avvenire con Zerocalcare per esempio. E poi c'è il fenomeno ancora più peculiare per cui, se queste "verita rivelate" circolano per abbastanza tempo... diventano verità rivelate senza le virgolette, che tutti danno per buone, ANCHE chi l'autore invece l'ha letto!

(visto che un mio post precedente sull'argomento è stato equivocato, ribadisco che qui non sto parlando dei comuni lettori che scrivono nei forum, che per scrivere un post non è necessario studiarsi tutta l'opera o ricordarsela a memoria. La costruzione della caricatura di GL Bonelli è avvenuta in primo luogo da parte della cosiddetta "critica fumettistica", in particolare quella più recente che di "critica" ha rimasto ben poco e si è specializzata nell'esaltazione di qualunque cosa appaia "nuova" e nella rimozione degli autori e delle opere del passato)

 

E' un post che mi trova perfettamente d'accordo. Sulle rondini sono ben di più, ho usato l'espressione per richiamare poi la "primavera" boselliana.

Se Nizzi abbia diffuso alcune delle assurdità che si dicono su Bonelli per tirare acqua al proprio mulino non lo so. So invece di non essere per nulla d'accordo con la lettura che lui ha sempre dato (e dà tuttora) del Tex boselliano. 

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18 ore fa, Diablero dice:

P.S.: Una curiosità (forse) su questa storia. Molti anni fa, ancora da bambino, mi misi a cercare l'ultima apparizione di Dinamite negli albi di Tex. Se non ricordo male, avviene proprio in questa storia, nel numero 64.

 

Direi 65, visto che magari non viene più nominato espressamente ma è comunque lì fino alla fine della storia.

 

 

18 ore fa, Diablero dice:

Questo "temporaneo ritorno" di Dinamite (che non era più nominato nella serie da diverso tempo, questo fu un fugace ritorno)

 

La memoria ti tradisce. Dinamite è nominato varie volte nelle storie precedenti a questa tra cui quella immediatamente precedente a "Dramma nella prateria" disegnata da Muzzi. In ogni caso, il fatto che in alcune storie non venga chiamato per nome non toglie che sia sempre lui il cavallo di Tex. 

 

18 ore fa, Diablero dice:

mi fa sospettare che questa storia sia stata scritta prima delle altre storie "contemporanee".

 

Su questo potresti aver ragione perché nella storia precedente, "Dramma nella prateria", il cavallo di Tex viene ucciso e non è Dinamite ovviamente. Lo cappii già all'epoca per la mancanza di una qualunque emozione di Tex.

 

 

18 ore fa, Diablero dice:

E l'accenno a "Dinamite" mi fa sospettare che almeno l'inizio di questa storia risalisse a diverso tempo prima, forse in un primo tempo "bocciato" e messo in un cassetto.

 

Nessuno ha mai bocciato una storia di G.L. Bonelli.🤣

Quello che è accaduto più di una volta è che le storie non siano state pubblicate nell'ordine in cui sono state pensate e scritte. Per ora ti faccio solo due esempi: nel n. 35 si fa riferimento alla storia dell'Asso di Picche pubblicata solo ni n. 37 e 38. Nel n. 47 Tip Durbin mostra ai pards un giornale dove si parla di tre rangers che hanno messo a soqquadro San Francisco, cosa successa solo nei n. 61/63.Ci sono anche altri esempi.

Perché accadeva questo? Temo che non lo sapremo mai.

 

 

Modificato da Carlo Monni
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17 minutes ago, Carlo Monni said:

Nessuno ha mai bocciato una storia di G.L. Bonelli.

 

"Bocciato" no, ma probabilmente qualche storia è stata messa "temporaneamente" in sospeso. Pensa per esempio proprio alla storia di Nicolò che inizia la serie Nebraska, terminata da Galep:  o è rimasta ferma per un po' mentre Galep terminava la storia a cui stava lavorando, o Galep ha sospeso la storia a cui stava lavorando per terminare quella di Nicolò...

 

E poi ci sono gli strani accavallamenti di storie che hai citato...

59 minutes ago, Carlo Monni said:

Quello che è accaduto più di una volta è che le storie non siano state pubblicate nell'ordine in cui sono state pensate e scritte. Per ora ti faccio solo due esempi: nel n. 35 si fa riferimento alla storia dell'Asso di Picche pubblicata solo ni n. 37 e 38. Nel n. 47 Tip Durbin mostra ai pards un giornale dove si parla di tre rangers che hanno messo a soqquadro San Francisco, cosa successa solo nei n. 61/63.Ci sono anche altri esempi.

 

...che fanno pensare che alcune sceneggiature siano state "scavalcate" da storie successive, pur essendo destinate allo stesso disegnatore. Forse GL Bonelli era molto in anticipo con le sceneggiature rispetto ai disegnatori? Se inviava sceneggiature complete ci sta che in redazione avessero un tot di sceneggiature "pronte", e che magari non venissero affidate a Galep in ordine di scrittura.

 

Questa discussione comunque mi ha spinto a riguardare la serie Nebraska, e davvero è un punto di notevole cambiamento per Tex: su questa serie hanno esordito sia Nicolò che Letteri, le storie cambiano il loro ritmo (non dovendo più avere un cliffhanger ogni 32 strisce, ma ogni 80 strisce), e sparisce Dinamite. È iniziata nel 1964, poche settimane dopo l'arrivo della Collana Tre Stelle, che sancisce il successo del formato Tex Gigante, e credo (anche se non ne ho la certezza) che sia anche il definitivo abbandono del formato a striscia spillato per tutte le pubblicazioni della casa editrice. Forse l'abbandono di Dinamite, oltre che ad esigenze narrative, fu dovuto anche alla consapevolezza che ormai Tex aveva un pubblico un po' più grandicello (e che poteva permettersi l'acquisto dei giganti)? Boh, vallo a sapere, sono ragionamenti un po' oziosi visto che non sapremo mai esattamente com'è andata, ma mi piace farli lo stesso...  (è un hobby anche questo...  :P).

 

A dar credito a wikipedia (che comunque è sempre una cosa abbastanza azzardata su questioni come queste) Gamba era assente dalle strisce di Tex sin da "Sulla pista di Laredo", pubblicato nel 1961 sulla serie Alabama (la ventiseiesima). Wikipedia accredita Gamba su tutte le 17 strisce che compongono l'avventura, ma su "TuttoTex" Gamba appare nei credits solo nelle prime due strisce (pubblicate su Tex Gigante 48), che sono le uniche in cui si vede l'inchiostrazione di Gamba (il resto dell'avventura è inchiostrato da Galep tranne che per qualche intervento di Bignotti, non so se Gamba possa avere collaborato alle matite).

Da allora, sempre secondo wikipedia, ci sono 6 serie (dalla 27 alla 32), 160 strisce, cioè più di 3 anni, solo di Galep e Muzzi.  Che è un periodo abbastanza lungo in cui poter collocare la realizzazione delle prime strisce di questa storia (anche se Gamba era già occupato da anni a realizzare il Piccolo Ranger)

 

Però mi è venuta in mente anche una diversa ipotesi, legata al fatto che ricordi...

 

1 hour ago, Carlo Monni said:

nella storia precedente, "Dramma nella prateria", il cavallo di Tex viene ucciso e non è Dinamite ovviamente. Lo cappii già all'epoca per la mancanza di una qualunque emozione di Tex.

 

...non è che il nome "Dinamite" l'hanno aggiunto in redazione all'avventura successiva per tranquillizzare i lettori sul fatto che quel cavallo morto non fosse Dinamite?  :laugh:

 

In ogni caso, vedo che sei molto più aggiornato di me sulle apparizioni di Dinamite: non è che hai un elenco delle ultime apparizioni del cavallo?

 

E sarebbe interessante anche la risposta ad un altra domanda: da quanto tempo prima di questa storia Dinamite non faceva il fenomeno? Cioè, nelle sue ultime apparizione, ogni tanto Tex chiama Dinamite il suo cavallo, ma appare in tutto e per tutto un cavallo normale, senza più i "numeri" che faceva una volta tipo levare Tex dalle buche a zoccolate. Qual è l'ultima volta che Dinamite ha fatto il "fenomeno"?

 

 

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  • co fondatore

Io ricordavo Oltre il deserto come ultima storia in cui compariva Dinamite. Pur avendo gli albi, questa non l'ho mai finita (Gamba...).

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<span style="color:red;">22 minuti fa</span>, Mister P dice:

Io ricordavo Oltre il deserto come ultima storia in cui compariva Dinamite.

 

 E invece no, era "Mexico":laugh:

 

<span style="color:red;">24 minuti fa</span>, Mister P dice:

. Pur avendo gli albi, questa non l'ho mai finita (Gamba...).

 

Male, molto male.

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Grazie Carlo per le spiegazioni esaurienti e complimenti per la memoria.

Io avevo pensato che la priorità fosse per le storie disegnate da Galep e che ci fossero nel cassetto alcune storie disegnate (in parte o completamente) da altri da usare in caso di necessità.

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Diablero dice:

E poi ci sono gli strani accavallamenti di storie che hai citato...

8 ore fa, Carlo Monni dice:

Quello che è accaduto più di una volta è che le storie non siano state pubblicate nell'ordine in cui sono state pensate e scritte. Per ora ti faccio solo due esempi: nel n. 35 si fa riferimento alla storia dell'Asso di Picche pubblicata solo ni n. 37 e 38. Nel n. 47 Tip Durbin mostra ai pards un giornale dove si parla di tre rangers che hanno messo a soqquadro San Francisco, cosa successa solo nei n. 61/63.Ci sono anche altri esempi.

 

...che fanno pensare che alcune sceneggiature siano state "scavalcate" da storie successive, pur essendo destinate allo stesso disegnatore. Forse GL Bonelli era molto in anticipo con le sceneggiature rispetto ai disegnatori? Se inviava sceneggiature complete ci sta che in redazione avessero un tot di sceneggiature "pronte", e che magari non venissero affidate a Galep in ordine di scrittura.

 

G.L. Bonelli scriveva a tempo pieno e nel periodo 1958/1963 scriveva: Tex, Un ragazzo nel Far West e poi anche Zagor. Di quesi solo Tex era settimanale, gli altri due erano quindicinali  Il che voleva dire che nel momento di masso lavoro doveva assicurare la produzione di almeno 480 pagine a striscia al mese equivalenti a 160 pagine moderne  Boselli che fa pure il redattore part time, scrive già di più secondo me. Mi pare ovvio che come scrittura GLB fosse più avanti rispetto alle pubblicazioni.

 

<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Diablero dice:

In ogni caso, vedo che sei molto più aggiornato di me sulle apparizioni di Dinamite: non è che hai un elenco delle ultime apparizioni del cavallo?

 

Più facile di quello che pensi. Che sia o meno chiamato per Nome , Dinamite è il cavallo di Tex per tutti i primi  65 numeri della sri gigante con l'eccezione già detta. In seguito compare in tutti i flashback ambientati in quel periodo anche se non è quasi mai chiamato per nome.

Secondo me, poi, è per pura fortuna che in "Furia rossa" Nizzi non ha scritto una scena in cui a Tex ammazzano il cavallo perché che avrebbe dovuto essere Dinamite non se lo ricordava proprio.

 

<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Diablero dice:

E sarebbe interessante anche la risposta ad un altra domanda: da quanto tempo prima di questa storia Dinamite non faceva il fenomeno? Cioè, nelle sue ultime apparizione, ogni tanto Tex chiama Dinamite il suo cavallo, ma appare in tutto e per tutto un cavallo normale, senza più i "numeri" che faceva una volta tipo levare Tex dalle buche a zoccolate. Qual è l'ultima volta che Dinamite ha fatto il "fenomeno"?

 

Così a memoria, se si eccettuano performance classiche del tipo essere velocissimo e saltare burroni e magari qualche nitrito di avvertimento in occasione di in agguato, non ricordo nulla  di particolare dal n. 10 in poi.

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<span style="color:red;">40 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

Male, molto male.

 

Dirò, anche a me da ragazzo su Tex Gamba era assai indigesto. Dovrei dargli una seconda possibilità, ora che sono adulto.

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Nessuno ha mai bocciato una storia di G.L. Bonelli.🤣

Quello che è accaduto più di una volta è che le storie non siano state pubblicate nell'ordine in cui sono state pensate e scritte. Per ora ti faccio solo due esempi: nel n. 35 si fa riferimento alla storia dell'Asso di Picche pubblicata solo ni n. 37 e 38. Nel n. 47 Tip Durbin mostra ai pards un giornale dove si parla di tre rangers che hanno messo a soqquadro San Francisco, cosa successa solo nei n. 61/63.Ci sono anche altri esempi.

Perché accadeva questo? Temo che non lo sapremo mai.

 

 

Tra gli altri "sfasamenti" ricordo l'episodio di Vindex, inserito tra una convalescenza e l'altra di Carson in un ranch.

Una storia che invece è stato pubblicata certamente molto tempo dopo è "Il mistero delle Montagne Lucenti" (Tex gigante n. 22), ultima prova ai pennelli di Mario Uggeri, in cui Tiger viene rappresentato ancora come i tempi dell'"Ultima battaglia", e pubblicata in un momento di difficoltà di Galep, subito dopo la bizzarra "Avventura a Cedar Mines". 😊

 

Un'altra storia tenuta ferma per molti anni fu l'inizio di "A sud di Nogales" (mollata e poi conclusa da Ticci parecchi anni dopo), mentre è curioso notare che gli episodi "La caccia", "La sconfitta", "El Morisco", "Il giuramento", "Gilas" e "Massacro!" furono preparati - almeno per le pagine iniziali - per la consueta pubblicazione a striscia... Lo si nota dalle sistemazioni grafiche dell'ottantesima striscia di ognuna di esse. ;)

 

SuperTex a parte, il primo episodio pensato quindi per una pubblicazione nell'albo Gigante fu forse "Chinatown". :)

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, kento dice:

mentre è curioso notare che gli episodi "La caccia", "La sconfitta", "El Morisco", "Il giuramento", "Gilas" e "Massacro!" furono preparati - almeno per le pagine iniziali - per la consueta pubblicazione a striscia... Lo si nota dalle sistemazioni grafiche dell'ottantesima striscia di ognuna di esse. ;)

 

Curioso per chi non conosce le dinamiche editoriali. Mi pare ovvio che che le storie sono state scritte prima che fosse presa la decisione di chidere le strisce, decisione su cui GLB non aveva alcuna voce in capitolo, peraltro.

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