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TWF - Tex Willer Forum

[420/422 ] La Minaccia Nel Deserto


Voto alla storia  

56 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Mauro Boselli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Ottobre 1995 - Dicembre 1995
Inizia nel numero 420 a pag. 79 e finisce nel numero 422



Mentre i pards inseguono il rapinatore Link Johnson che ha svaligiato la banca di Silver Bell con due complici, una meteora solca il cielo dell'Arizona. Il giorno successivo, i gaglioffi fanno irruzione nel ranch Good Water prendendo in ostaggio i Mason° Doug, uno dei farabutti, bevendo l'acqua del pozzo contagiato da una sorta di misterioso morbo, impazzisce finendo ucciso dallo stesso Link! I rangers irrompono, ma Johnson, ormai infettato a sua volta, riesce a fuggire. Anche il cane dei Mason, contagiato dal cadavere di Doug, diventa pericoloso e viene abbattuto! Intanto, mentre i rangers e lo sceriffo di Silver Bell lo inseguono, Johnson ammorba un villaggio di Papagos e gli indiani, mutati in zombie dagli occhi luminescenti, attaccano una diligenza! I pards e il gruppo di volontari di Silver Bell uccidono i mostruosi Papagos sui monti Saguaro, e salvano l'unica superstite, la giovane Janet. Il giorno seguente, mentre i rangers scoprono che il villaggio indiano è popolato soltanto di cadaveri dissanguati, Link Johnson e il postiglione della diligenza, anche lui infettato, giungono in città, e il morbo inizia a dilagare! Dopo una notte di sparatorie e di incendi, tutti i mostri vengono eliminati e dal pozzo dei Mason, origine del male, viene ripescato un piccolo meteorite!



© Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Storia molto positiva di Boselli e Letteri, che stavolta mi sono piaciuti entrambi. La vicenda parla, in sostanza, di un morbo estremamente contagioso e estremamente letale venuto dallo spazio, ed in questo Boselli è in linea con la tradizione di GLB (vedi il fiore della morte ), anche se in questo caso gli elementi fantastici sono molti di più della storia ispiratrice. La storia non è priva di incongruenze, ad esempio le diverse modalit? di contagio ed i diversi effetti sui vari personaggi, la cui volont? alternativamente rimane oppure svanisce, oppure l'arrivo di un meteorite in un pozzo in maniera completamente silenziosa (?). Questi però sono solo dettagli. La storia scorre benissimo e Letteri si conferma grande narratore, rendendo tutti i passaggi estremamente chiari. Credo Boselli non potesse trovare interprete migliore di lui in questo genere di storie, come il grande Guglielmo aveva già ampiamente dimostrato. Il cattivo Link Johnson si dimostra spietato e carogna, oltre che astuto e difficile da fermare. IMHO la prima parte è la più interessante ed avvincente, in seguito la storia si perde un poco nel caos della cittadina, diventando più disordinata e meno godibile. Comunque buona prova, decisamente da 8, anche +.

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  • 4 mesi dopo...

Bella storia

per la caratterizzazione di Link Johnson, all'inizio sembrava una storia normale, invece piano piano diventa drammatica, con indiani e bianchi che si trasformano in mostri, partendo proprio da Link e dai suoi compari. Poi i mostri cominciano a nutrirsi uccidendo i membri di una diligenza e poi continuando a Silver Bell, finisce che Tex uccide Link e gli altri mostri colpendoli alla testa. Voto: 8
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Giudizio senz'altro positivo sulla storia e sui disegni, ben caratterizzato nella sua fredda crudeltà il bandito Link Johnson, ma personalmente ho preferito "Il fiore della morte", forse più "semplice" ma arricchita dalla presenza del Morisco. Un 8 comunque non glielo toglie nessuno.

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  • 10 mesi dopo...

Storia più che discreta:Boselli si rivela ottimo autore con un soggetto forse non troppo adatto a Tex ma sviluppato nei canoni tradizionali dell'alchimia e della magia Texiana. La trama è appunto ben sviluppata con un Tex intuitivo e d'azione al tempo stesso;storia buona fino alla sparizione di Link Johnson, poi comincia a calare di spessore ma si riprende con un finale pura azione e suspence. Piuttosto avrei preferito Fusco o Ticci per i disegni per il maggiore spessore grafico che avrebbero dato alla storia... Nel complesso però le tavole di Letteri sono accettabili. I voti sono dunque:Boselli:7+Letteri:6-Voto complessivo alla storia:6,5

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  • 1 mese dopo...

nle prime pagine sembra di leggere il vecchio Bonelli, è uno di quegli inizi che ti aiutano a stare in famiglia. Poi le cose ritornano al loro posto ma con buoni risultati, a mio parere.

Ci sono dentro cose che avrei preferito più succinte ma che alla fine mi hanno lasciato lo stesso delle sensazioni positive. L'assedio alla casa da parte di Tex e Carson dura mezzo albo, un cinquantina di pagine, e si risolve in maniera strana: Tex spara al cavallo di Link, che è in fuga con la moglie di Mason, e questi salta al volo su un altro cavallo senza neanche toccare terra (a parte il fatto che quando Tex spara nella vignetta sono in tre -lui Carson e Mason- nel campo lungo successivo Mason non c'è più).
Mi è piaciuta di più nella rilettura e l'ho trovata quasi cult. Si, il meteorite che cade dal cielo fa venir in mente l'eccezionale "Fiore della morte" ma io non ci vedo troppe analogie con quella storia: la dissemina dei cadaveri, gli inseguitori, la famiglia, la cittadina etc.. mi ricordano vagamente più "La voce Misteriosa". Ma è solo la mia sensazione.

Letteri, qui nella sua fase decadente e aiutato da Monti e Corteggi ma con guizzi decisamente validi, d' sempre una marcia in più a questo tipo di racconti.
L'elemento fantastico, tanto caro a GLBonelli, tanto caro ai lettori ma dosato perbacco col contagocce dalla redazione, riesce molto bene pure a Boselli. E ci mancherebbe.
per me 7, una storia riuscita.

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  • 5 mesi dopo...

Anche secondo me questa è una storia molto buona: senz'altro una delle prove più GLBonelliane di Boselli, che nella trattazione del fantastico si avvicina più del solito all'illustre predecessore, almeno secondo il mio parere. Rispetto alle ultime prove dello sceneggiatore sulla serie mensile, poi, si trovano uno stile indubbiamente più fresco e un approfondimento più curato delle psicologie dei personaggi, anche con pochi tratti, come nel caso della ragazza della diligenza e del mutilato di guerra che torna a casa, figure che appaiono poco, ma che lasciano il segno. Per la sceneggiatura, infine, ritengo encomiabile la scelta di borden di puntare sul fantastico e di realizzarlo in modo tanto efficace, incantandomi anche se, lo ammetto, non ho mai troppo amato il filone fantastico e, anzi, apprezzo decidsamente la svolta realistica voluta dalla casa editrice negli ultimi tre decenni. Per i disegni mi sembra ci sia poco da dire: Letteri in spaventosa caduta libera, ma il sapore del grande Tex c'è ancora, a patto di guardare i disegni più con la testa che col cuore. Il suo Tex, in ogni caso, è il Tex per antonomasia, con una grinta paurosa anche quando, come nell'ultimo Maxi "Il veleno del cobra", non fa altro che chiacchierare per 330 pagine. Globalmente, secondo me, un 7 più che pieno è ben meritato.

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  • 6 mesi dopo...
  • 8 mesi dopo...

E fu così che anche Borden non ha resistito alla tentazione di infilare il filone fantastico dentro Tex con meteoriti che si infilano, non si sa come, dentro un pozzo senza che nessuno se ne accorga, microorganismi che vengono da pianeti lontani e che trasformano in zombie viventi le persone con cui in un mdo o nell'altro vengono a contatto. Tutto bello se avessimo a che fare con Dylan Dog o con Zagor, peccato che siamo in Tex... bahComunque Borden riesce a mettere dell'altro oltre i soliti mostri e la storia risulta comunque accettabile. Voto otto meno.

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  • 1 anno dopo...

Non è male come storia, ma ad essere sincero non mi ha coinvolto un granch?. Quella sorta di virus si ispira sicuramente alla storia bonelliana "Il fiore della morte". Anzi le similitudini con quella vicenda sono abbastanza numerose e mi sorprende che Tex non ci ripensi mai (a parte nel finale, quando è tutto ormai risolto):1) l'organismo viene dallo spazio, con la caduta di un meteorite2) la persona, come i ricci di Bonelli, succhiano il sangue e i liquidi vitali attraverso degli aculei3) le vittime vengono ridotte a carcasse rinsecchitePer via di queste analogie, non tengo molto in considerazione questa storia, perchè mi viene sempre in mente la storia di Bonelli (che mi era piaciuta molto). Anche questa ha comunque i suo punti positivi: una certa dose di azione, il clima di panico e paranoia che si scatena in città. Letteri però, già non mi entusiasmo molto per lui; aggiungici che non è nemmeno nella sua fase migliore. Di conseguenza i disegni non mi aumentano il coinvolgimento. Concludendo do un sei e mezzo.

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  • 2 mesi dopo...

Ho apprezzato molto questa storia, nonostante non ami per niente il filone fantastico in Tex. Il fatto è che la trama è imbastita davvero bene, i personaggi sono curati al punto giusto, i dialoghi sono efficaci. Insomma, è una storia ben fatta, con diverse situazioni interessanti e con un pregevole cattivo, intrigante anche quando è un semplice bandito e non ancora un mostro. Storie di tale fattura non possono non essere apprezzate, anche se il fantastico non lo si ama particolarmente. Letteri sempre molto suggestivo: ancorch? in declino, il suo Tex è Tex. Bellissime (anche nei colori) entrambe le copertine.

Modificato da Leo
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  • 1 anno dopo...

Buonissima storia, nonostante non sono un grande estimatore del filone fantastico in Tex. L'antagonista principale, Link Johnson, viene presentato benissimo da Boselli, che trova anche il modo di coniugare la crudeltà del personaggio con le esigenze della vicenda ( si veda la scena in cui Link rifiuta di dare l'acqua ai bambini, che permette a questi ultimi di non contrarre il morbo). Bellissime le scene a Silver Bell. Le ingenuità sono state già rilevate, come ad esempio il diverso comportamento dei batteri a seconda della persona che viene contagiata, o il fatto che il meteorite cada proprio nel pozzo e guarda caso proprio la notte prima dell'arrivo di Link e complici ( penso sia più probabile vincere 10 volte consecutivamente al superenalotto). Letteri davvero a suo agio in questa storia, splendidi i suoi paesaggi. Soggetto: 7,5Sceneggiatura: 8,5Disegni:8Voto complessivo alla storia: 8

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  • 10 mesi dopo...

E' sicuramente uno degli episodi più inquietanti di tutta la serie.

 

Non amo molto l'elemento soprannaturale, ma bisogna riconoscere che qui (come anche nel fiore della morte) l'elemento ha un'origine assolutamente verosimile (parliamo pur sempre di fumetti, e un po' di licenza poetica ce la si può anche prendere).

 

Molto ben realizzato a livello di trama e di personaggi, ad ogni modo.

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Mi è piaciuta molto, avrei però aggiunto una postilla al finale. Ossia due occhi luminosi nell'oscurità della prateria.

 

IDEA BELLISSIMA !!!! Avventura strepitosa,voto 10. Il voto va,però,giustificato con un post,soprattutto se è 1.

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  • 3 anni dopo...

Un soggetto tipicamente Glbonelliano,reso da Borden in maniera magistrale.l idea dei bacilli che infettano i corpi con spore è inquietante ma allo stesso modo semplicemente geniale!Personaggi molto ben resi,sia Mason il sognatore sia la canaglia Link Walker diventato una sorta di zombie assassino.albi che si leggono con emozione crescente, finale letteralmente infernale con la città che brucia a causa della paura e della follia che ha letteralmente pervaso gli abitanti.il finale è classico.una storia horror western di altissimo livello,che non fa certo rimpiangere quelle di GLB

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  • 3 mesi dopo...

Primo mezzo passo falso di Boselli, almeno per i miei gusti. Si é detto che questa storia ricorda molto "Il fiore della morte": ci sta! Infatti a me non piacque neanche quella.
Comunque, prima parte molto carina, finché si tratta di affrontare dei banditi che hanno appena perpetrato un sequestro di persona multiplo. Appena, però, ci si allontana dal ranch di Mason, iniziano le esagerazioni e la storia, ai miei occhi, perde di mordente.

Il tutto coadiuvato dagli imprecisi disegni di Letteri.
Voto alla storia: 6,2
Voto ai disegni: 6

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  • 6 mesi dopo...

Storia fantascientifica dall' inizio troppo lento e con un cattivo, Link Jhonson, che non mi ha convinto( troppo anonimo e poco caratterizzato), ma quando il morbo inizia a propagarsi si crea una grande suspense e la storia sqle di valore. Dopo un albo e mezzo un po'lento, ancorché  gradevole, abbiamo delle sequenze degne di un grande film di fantascienza. L' albo 422ti tiene attaccato alla lettura: terrrore a piene mani. E non si puo' negare che l' idea sia originale, pur se rimanda a un classico di Glb.

Belli i disegni

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  • 1 mese dopo...

Seguendo la regola del noto modo di dire “non c’è due senza tre”, la terza prova di Boselli avrebbe dovuto mantenere gli stessi livelli (elevatissimi) delle due storie che la precedettero, ma non fu esattamente così. Sia ben chiaro, l’episodio non è affatto male, anzi ricordo che da ragazzino mi appassionò parecchio, tuttavia è innegabile che non regge il confronto con i precedenti. Per l’occasione l’autore rispolvera un’idea affine alla vena soprannaturale Bonelliana e la sviluppa con molta abilità, rendendo la sceneggiatura molto avvincente e carica di suspense. Bisogna dare merito a Boselli per come riesce a gestire l’evolvere della narrazione, tenendo il lettore sulla corda fino alle ultime tavole, grazie a molti colpi a effetto e dialoghi brillanti, però non si può far a meno di notare alcuni aspetti un po’ troppo sui generis che caratterizzano il bizzarro soggetto. Lo sceneggiatore sforna un pepato sufflè in salsa fanta-horror, mischiando vari ingredienti non del tutto originali sulla saga. L’idea di un contagio misterioso derivante dalla caduta di un meteorite, richiama al rosso fiore della morte di Bonelliana memoria; i batteri “killer” fanno indubbiamente pensare alla prima storia del “Maestro”, così come pure il rinsecchimento delle vittime fa rievocare i “vampiri vegetali” della storia col Morisco. Boselli di suo, ci aggiunge una contaminazione vampiresca molto fantasiosa e avvincente, ma il mix finale tirando le somme appare un po’ forzato e a tratti confusionario. Anche le trovate dell’invulnerabilità alle pallottole dei corpi contagiati, gli occhi fosforescenti, il “tallone d’Achille" dei mostri consistente nel colpire la testa (mi si perdoni il gioco anatomico di parole), o la lingua aliena pronunciata dallo stregone Papago, seppur molto suggestive, aumentano l’idea di una pietanza resa acre dall’aggiunta di molte spezie. Non aiutano ad amalgamare il tutto nemmeno i disegni di un decadente Letteri. Il declino di tratto dello stanco disegnatore è palese, tuttavia bisogna pure dir che un simile soggetto andava affidato a un artista più “splatter” e dark (come un recente Bocci per fare l’idea), capace di rendere più coinvolgenti e “paurose” le scene cardine del thriller. Le deformazioni del ventre dei contagiati con tanto di aghi erettili, a mio avviso necessitavano una cura più attenta e mostrarsi più ripugnanti rispetto all’esito molto sempliciotto ottenuto dal disegnatore romano; anche le espressioni degli “zombie alieni dagli occhi rifrangenti” incutono poco timore e purtroppo le costruzioni del trading post all’inizio, e del paese in seguito, appaiono molto elementari e quasi naif per la serie regolare. Purtroppo anche i grandi artisti non scappano alla legge naturale dell’invecchiamento. Il mio voto finale è 7

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  • 1 anno dopo...

Dopo due storie appartenenti al filone che potremmo definire "innovativo" (grandi comprimari, flashbacks, finali amari), filone affidato per anni a Carlo Marcello, ecco l'esordio di un altro filone che pure si può riconoscere nella prima produzione boselliana, quello che rispolvera certe atmosfere glbonelliane, filone attribuito invece a Letteri. È come se l'autore meneghino volesse caratterizzare i suoi due Tex attraverso il tratto del disegnatore: il Tex 2.0 affidato al disegnatore ligure, il Tex tradizionale al decano romano. 

 

In tal caso, l'ispirazione al classico bonelliano Il fiore della morte è abbastanza evidente: anche qui c'è un alieno, ma con un'inversione della specie: quello glbonelliano all'apparenza era un fiore nonostante si trattasse in realtà di un organismo animale mentre il parassita boselliano è un vegetale che si cela (in maniera orrenda e sconcertante) nel corpo umano. Quale che sia la natura dell'ospite indesiderato venuto dallo spazio ad infestare il West, esso è il protagonista di una storia che, pur non  brillando per originalità, è comunque densa di eventi e appassionante, puro intrattenimento horror che ogni tanto sulle pagine del ranger non guasta. Per la prima volta leggiamo il famoso "raaahhh" che poi diventerà una costante delle pagine che in futuro Boselli scriverà per il personaggio di cui è padre letterario, mettendo in scena esseri in fin dei conti non così dissimili da quei vampiri cui dedicherà larga parte della sua vita futura. 

 

Vera co-protagonista della storia è anche la cittadinanza di Silver Bell, di cui si mette in evidenza dapprima la codardia in occasione della rapina di Link Johnson (bel cattivo davvero!), poi la fatuità che li spinge a una "gita di piacere" per la caccia ad un bandito che credono ormai fuori gioco, per finire con il panico delle ultime, concitate sequenze in città, in cui tentano di linciare un povero indiano che da anni vive in paese, mostrando il lato razzista e la furia cieca della massa fuori controllo in preda ad un orgasmo di emozioni.

Insomma, storia promossa a pieni voti!

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  • Sceriffi
<span style="color:red">15 ore fa</span>, Leo dice:

Dopo due storie appartenenti al filone che potremmo definire "innovativo" (grandi comprimari, flashbacks, finali amari), filone affidato per anni a Carlo Marcello, ecco l'esordio di un altro filone che pure si può riconoscere nella prima produzione boselliana, quello che rispolvera certe atmosfere glbonelliane, filone attribuito invece a Letteri. È come se l'autore meneghino volesse caratterizzare i suoi due Tex attraverso il tratto del disegnatore: il Tex 2.0 affidato al disegnatore ligure, il Tex tradizionale al decano romano. 

 

Spunto interessante. In realtà mi sembra che Borden abbia riservato a Letteri le storie con atmosfere più fantasy/horror: dopo questa avremo la storia del Maestro e quella del ritorno del Morisco. E ha fatto bene, perché Letteri, anche se non più al top, rimane straordinario - la trasformazione del corpo di Link o i bubboni del Maestro sono indimenticabili!

 

Condivido il giudizio molto positivo su questa storia, una delle più GL Bonelliane tra queste prime avventure scritte da Borden, con anche qualche suggestione del mio racconto lovecraftiano preferito, il colore venuto dallo spazio. Da rileggere!

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25 minuti fa, pecos dice:

 

Spunto interessante. In realtà mi sembra che Borden abbia riservato a Letteri le storie con atmosfere più fantasy/horror: dopo questa avremo la storia del Maestro e quella del ritorno del Morisco. E ha fatto bene, perché Letteri, anche se non più al top, rimane straordinario - la trasformazione del corpo di Link o i bubboni del Maestro sono indimenticabili!

 

Condivido il giudizio molto positivo su questa storia, una delle più GL Bonelliane tra queste prime avventure scritte da Borden, con anche qualche suggestione del mio racconto lovecraftiano preferito, il colore venuto dallo spazio. Da rileggere!

 

Non so con quanta consapevolezza o se dietro ci fosse un disegno (può rispondere Borden se lo volesse), ma a Letteri vennero affidate tutte le storie di spunto classico e più tradizionale. Non solo le tre da te citate, ma anche La lunga pista e A sangue freddo, due storie senza alcuna venatura horror e attingenti largamente dalla lezione glbonelliana, oltre all'avventura di Juan Raza, che è una sorta di misto, perché mette in scena un personaggio "boselliano" in una storia che però ricordo priva di quelle componenti intime caratterizzanti le storie fatte disegnare a Marcello.

Modificato da Leo
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