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TWF - Tex Willer Forum

[536/537] Tumak L'inesorabile


Voto alla storia  

43 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Fabio Civitelli
Periodicità mensile: Giugno 2005 - Luglio 2005
Inizia nel numero 536 e finisce nel numero 537

 

 

Il professor Lovestock, ricercatore inglese giunto nel sudovest degli Stati Uniti per studiare le civiltà precolombiane, incontra Link Miller, un uomo che qualche mese prima aveva fortunosamente scoperto un pueblo abbandonato in una valle nascosta. Lovestock è convinto che il monile che Miller ha dissotterrato in quel luogo appartenga all'antico popolo scomparso degli Anasazi e decide di approntare una spedizione archeologica. Durante il viaggio, però, gli uomini della spedizione si scontrano con dei giovani indiani Hopi che non vedono di buon occhio che gli uomini bianchi calpestino le tombe degli antenati del loro popolo. L'ambizioso guerriero Tumak è deciso a compiere un massacro per rivendicare la sacralità del luogo e i diritti della sua gente. Tex, chiamato in causa dallo stregone Tasupi, dovrà impedire che nella valle scorra il sangue...

 

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Il titolo dell'albo Tumak l'inesorabile, sarebbe dovuto esere, IMHO, Tumak il serpentello inesperto che non riesce a cavare un ragno dal buco.
Riceve un bel ceffone da Tex, viene battuto ed umiliato, disarmato da Carson (con Tex pollo alla diavola) e bloccato con irrisoria facilit? insieme ai suoi lupacchiotti. Tumak l'imbranato sarebbe andato molto meglio, per brevit?.

Meriterebbe un premio per il meno azzeccato della serie, credo.

Tex, nel primo albo, fa una figura "piuttosto" magra.

In vantaggio due volte, si fa ferire e senza Tasupi sarebbero finite le sue traversie, poi confessa a Carson "senza un uomo saggio ed esperto come te, mi sento un cucciolo smarrito.

Immagine postata

Immagine postata

In seguito si fa sorprendere di spalle Da Tumak l'ammazzasette. E L'uomo saggio ed esperto gli salva la pellaccia.

La storia è così, inconsistente e con dei protagonisti da operetta, menzione a parte per i bellissimi disegni del grande Civitelli.

L'ultima parte è tanto stiracchiata da non potersi dire. Tex lega un uomo che si libera immantinente, ed il vecchio Cammello pure lo dice in seguito , ho legato gli altri in maniera diversa da come tu hai legato quello (o come sia, non ricordo le parole esatte).

Risoffro a leggere queste storie, ma ber? l'amaro calice fino in fondo.

Io, fossi inTex, mi preoccuperei dell'influenza aviaria, di questi tempi.

:bisonte:

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  • Collaboratori

Il titolo non fu scelto da Nizzi, che anzi lo giudic? giustamente inappropriato basandosi su un personaggio di cui volutamente aveva, a mio parere, acuito l'inconsistenza. Quindi l'errore è tutto della redazione. Per il resto, Nizzi batte su un terreno fin troppo battuto. La pianificazione editoriale è vergognosa: nel giro di un anno abbiamo addirittura due storie sugli Anasazi dei quali raramente fino ad allora si era parlato. E' tutto dire. Spettacolari le tavole di Civitelli e altrettanto le copertine di Claudio Villa ( quella dell'albo "Anasazi" molto evocativa ).

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Guest Wasted Years

Già. Due storie vicinissime sugli antichi pueblo degli Anasazi la dicono lunga su quanto sono coordinati gli autori dalla redazione. Oppure sono storie pensate in momenti diversi e pubblicate così per necessit? di uscita in edicola? Non saprei. Sul titolo ero convinto non fosse Nizzi ad averlo scelto, ma è veramente un titolo azzeccato, in una scala da uno a 100, qualcosa come 0,1. Non ho menzionato i disegni di Civitelli, un piacere ENORME per gli occhi. DA URLO! è un grandissimo!Disegni fantastici applicati ad una storia, beh.. lasciamo stare.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

La storia in sè non brilla n° per la sua originalità n° tantomento per la sua epicit?... Il buon Nizzi ci regala ( al modico prezzo di 2,50 euro ) una storia abbastanza insipida dove Tex riesce a mettersi in mostra solo nel secondo albo ( con quella bellissima scalatona fuori programma che ha poi ispirato la bellissima copertina di Claudio... Anche i pard, seppure non facciano ( per usare un termine caro a Wast ) delle piccionate eccessivamente vistose, non brillano come in altre storie precedenti. Bellissimi i disegni del sempre fenomenale Fabio Civitelli!!! Puliti, dinamici, precisi... Insomma... UNICI!!!!Voto complessivo : 6 su 10

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  • 2 mesi dopo...

Hahaha che storia :D Intanto il cattivo più ridicolo della storia di Tex, definibile "Tumak l'imbecille" o "Tumak l'incapace" in base all'azione che si sceglieva di fargli intraprendere (e fallire)... Il resto... banale... Tex contro 4 banditi di mezza tacca, 3 su 4 che vanno a gettarsi tra le loro braccia (si perchè io se in territorio indiano non vedo uno dei nsotri tornare mando sicuro gli altri un alla volta)... Stenderei un velo pietoso sui pipistrelli killer (quasi peggio dei ragni del pueblo sacro. Menzione d'onore al Lee Van Cleef (fisionomia spesso usata da Civitelli la grinta del Cattivo direi) armato di Remington che a monenti frega Tex.. anzi, che a dirla tutta FREGA TEX e solo per grazia divina gli becca la gamba invece della testa... merito della remington... Cosa darei per averne una replica...(della rem, non della storia). Voto 4.

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  • 1 mese dopo...

In effetti, anche per me il difetto principale della storia è la scarsa consistenza degli antagonisti: tanto Tumak che i tizi privi di scrupoli che accompagnano il professor Lovestock non sono quel che si dice dei nemici memorabili ( anzi.... ); il fatto poi che questi ultimi escano di scena a una trentina di pagine dalla fine contribuisce a rendere il finale della storia particolarmente stentato e stiracchiato

n° la morte dell'assistente di Lovestock, caduto vittima della propria avidit?, riesce ad essere altro che un focherello di paglia
. Di conseguenza la storia finisce per essere una specie di piatto remake de "Il Pueblo Perduto", contaminato con elementi desunti da storie bonelliane come "L'enigma della lancia" o "Il ranch degli uomini perduti" ( che analogamente vedono Tex affrontare giovani capi indiani dalla testa calda ). Non sarei invece così duro per le cosiddette "piccionate" segnalate da Wasted: nel caso dello scontro coi mercanti di whisky, anzi, si può semmai osservare che una volta tanto i nemici di Tex dimostrano un po' più di mira, mentre, per quanto riguarda il duello con Tumak, si tratta semplicemente del topos del nemico che, vinto lealmente da Tex cerca slealmente di ucciderlo. Anche la tanto criticata frase rivolta a Carson IMHO è da intendere come ironica ( dopo tante battute con cui Tex aveva ironicamente "smontato" il "vecchio cammello", qui lo esalta in maniera altrettanto ironica e iperbolica ). I disegni di Civitelli sono tecnicamente splendidi, con la chicca del sogno di Tex realizzato all'acquerello.

In sintesi, per me:
soggetto 5,5
sceneggiatura 5,5
disegni 9,5.

Modificato da Pedro Galindez
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  • 9 mesi dopo...

Per quanto riguarda il titolo sono d'accordo con chi mi ha preceduto...veramente uno dei meno azzeccati di tutta la serie, se non il peggiore in assoluto per la coerenza con la storia:Tumak non si dimostra affatto inesorabile

infatti se la da a gambe alla prima difficolt? che incontra lungo la sua spedizione punitiva.
Per quanto riguarda l'inizio della storia sono d'accordo con Pedro Galindez, per una volta Tex viene colpito e se la vede brutta, cosa che non accade spessissimo. Inutile ripetere cose gia dette da altri (che condivido), aggiungerei solo che, secondo me,Tex non riesce nell'intento di evitare la profanazionedella "camera sacra".
Infatti sotto i suoi occhi, l'aiutante dell'archeologo riesce a rubare un prezioso monile (anche se, poco dopo farà una brutta fine), non è questa ugualmente una profanazione?
Civitelli sta cominciando a piacermi :). In questa occasione, fornisce un prova veramente con i fiocchi, ad esempio la rappresentazione del pueblo:unica. VOTO:Storia:6Disegni:9
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Ahaahaaa, non so perchè, mi piace di più recensire le cavolate dei capolavori!La storia non esiste, e pare un remake mal riuscito del texone ticciano 'Il Pueblo Perduto', che aveva il suo forte nei paesaggi del maestro senese. Qu? invece il disegno di Civitelli, più adatto alla città che ai paesaggi, che io non amo, ma di cui riconosco la capacità tecnica, è sprecato. Per il titolo, io suggerisco una citazione dostoevskjiana, 'L'Idiota', al posto di 'Tumak il C-****e' : un titolo assurdo, per un personaggio nullo (mi ricorda il caso di 'Mingo il Ribelle' ). Ridicola la pianificazione editoriale, mi associo a Ymalpas. Voto:2

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  • 2 mesi dopo...

Forse sono un lettore che si accontenta di poco... perchè io alcune critiche feroci a questa storia, lette da più parti sulla rete, proprio non le capisco... a dirla tutta, a me questa storia piace, e non poco... Certamente non è un capolavoro, e il titolo è ridicolo(ma chi se ne frega del titolo?)... ma Tex qui non è affatto un piccione. E bisognerebbe mettersi d'accordo con se stessi:Tex non piace perchè le pallottole lo sfiorano sempre, perchè tutti i cattivi "sparano come coscritti", e per una volta che incontra gente con la mira buona, che lo mettono in difficolt?, ci si lamenta invocando al piccione?... non capisco... Anche nel duello con Tumak Tex fa la sua bella figura;non poteva certo aspettarsi che in pieno campo indiano, alla presenza dei capi del villaggio, l'indiano gli giocasse un tiro tanto sporco... in questa scena Tex non fa la figura del piccione, e in ogni caso si potebbe sempre cominciare a leggere Superman:a lui le pallottole non gli fanno niente, e ha una vista che gli permette di vedere attraverso i muri... Ed è bellissima la scena del sogno in cui a Tex compaiono i teschi, stupenda!E anche la scena dello scontro nel pueblo secondo me è orchestrata molto bene, con un bel gioco di squadra dei 4 pards.. Quindi, non un capolavoro, ma comunque, secondo me, una storia molto bella:voto 8.. Su Civitelli non mi dilungo, basta riguardarsi i due albi e la spettacolare pagina 55... come si fa a pensare che il suo tratto non è adatto al west?boh..10 e lode al Maestro!!

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  • 2 settimane dopo...

Ho riletto di recente questa storia che vede il soggetto iniziale di Civitelli(le altre storie in cui l'artista aretino collabora nella stesura dei soggetti sono "Il presagio"-"La banda dei tre" e Il Duello, storia fuori serie) e la sceneggiartura di Claudio Nizzi.
L'idea e' buona ma e' la sceneggiatura a lasciarmi molto perplesso, trovandola senza sapore, ma soprattutto senz'anima. So che il soggetto originale proposto da Civitelli e' stato modificato in piu' punti da Nizzi, e in certi casi anche stravolto. Dopo un inizio accettabile con un Tex ferito ed esausto raccolto da uno sciamano Hopi che lo cura, la storia stenta ad ingranare. Il quartetto e' al completo, ma nessuno, eccetto Tex, brilla piu' di tanto. In piu' ho trovato il personaggio di Tumak inutile ai fini della storia, dando la sensazione di essere messo li' solo per riempire le pagine. Il secondo albo e' forse leggermente migliore del primo, con qualche scena da segnalare, come la spettacolare scalata di Tex sopra il villaggio degli Anasazi. Certo l'incredibile coincidenza dell'equinozio d'autunno che permette la scoperta della stanza segreta degli antichi sacerdoti e' l'emblema di una sceneggiatura che regge a fatica e che fa acqua da tutte le parti.

Le tavole di Civitelli sono eccezionali, superbe e lasciano letteralmente senza parole. I suoi aquerelli a pagina 55 del primo albo sono a dir poco stupendi. Inoltre il maestro si diverte a dare il volto di attori famosi ad alcuni coprotagonisti di questa storia. E' il casi di Link Miller che ricorda moltissimo lee Marvin:

Immagine postata

Non se ne saranno accorti molti, ma essendo io un estimatore degli spaghetti western ho notato una certa somiglianza tra un componente della banda Miller con un caratterista di molti western all'italiana e cioe' Al Mulok:

Immagine postataImmagine postata


In definitiva:

Soggetto: 6
Sceneggiatura: 5-
Disegni 9

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  • 1 anno dopo...

Bei disegni di Civitelli, belle copertine di Villa, buon inizio (sono concorde con Paco no si può gridare al piccione di Tex una volta tanto che incontra un avversario che sa come si regge in mano una colt o un winchester, poi il nulla storia debole, a quanto già detto aggiungo anche che l'archeologo doveva proprio essere un idiota per avventurarsi con la sola compagnia di una specie di maggiordomo e della nipote alla ricerca del pueblo ben sapendo che gli accompagnatori erano dei poco di buono. Neanche l'ultimo degli ingenui lo avrebbe fatto. Voto sette

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a quanto già detto aggiungo anche che l'archeologo doveva proprio essere un idiota per avventurarsi con la sola compagnia di una specie di maggiordomo e della nipote alla ricerca del pueblo ben sapendo che gli accompagnatori erano dei poco di buono. Neanche l'ultimo degli ingenui lo avrebbe fatto.

Beh, a me quella dell'archeologo sembra la figura classica del "piedidolci" sprovveduto che non ha una idea molto chiara di quali possano essere i pericoli del selvaggio West... Niente di troppo inverosimile o inusuale, insomma...
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  • 8 mesi dopo...

Forse sono un lettore che si accontenta di poco... perchè io alcune critiche feroci a questa storia, lette da più parti sulla rete, proprio non le capisco... a dirla tutta, a me questa storia piace, e non poco... Certamente non è un capolavoro, e il titolo è ridicolo(ma chi se ne frega del titolo?)... ma Tex qui non è affatto un piccione. E bisognerebbe mettersi d'accordo con se stessi:Tex non piace perchè le pallottole lo sfiorano sempre, perchè tutti i cattivi "sparano come coscritti", e per una volta che incontra gente con la mira buona, che lo mettono in difficolt?, ci si lamenta invocando al piccione?... non capisco... Anche nel duello con Tumak Tex fa la sua bella figura;non poteva certo aspettarsi che in pieno campo indiano, alla presenza dei capi del villaggio, l'indiano gli giocasse un tiro tanto sporco... in questa scena Tex non fa la figura del piccione, e in ogni caso si potebbe sempre cominciare a leggere Superman:a lui le pallottole non gli fanno niente, e ha una vista che gli permette di vedere attraverso i muri... Ed è bellissima la scena del sogno in cui a Tex compaiono i teschi, stupenda!E anche la scena dello scontro nel pueblo secondo me è orchestrata molto bene, con un bel gioco di squadra dei 4 pards.. Quindi, non un capolavoro, ma comunque, secondo me, una storia molto bella:voto 8.. Su Civitelli non mi dilungo, basta riguardarsi i due albi e la spettacolare pagina 55... come si fa a pensare che il suo tratto non è adatto al west?boh..10 e lode al Maestro!!

Le mie opinioni su questa storia sono simili a quelle espresse da Paco. Io la trovo una buona storia, forse mi accontento di poco pure io, ma a me è piaciuta davvero. L'ambientazione mi piace e anche la trama di Nizzi è sviluppata bene. A mio avviso rispetto ad alcune storie precedenti è di livello superiore. Ottimi i disegni di Civitelli, ma questa non è una novità, e la copertina di "Anasazi" disegnato magistralmente da Villa. Concordo invece con chi dice che il titolo del primo albo è poco azzeccato. La storia me la ricordavo bene fin dai tempi della sua uscita e l'idea del pueblo nascosto e dimenticato nella valle mi ha sempre affascinato. Peccato che l'idea però fosse già stata realizzata in maniera simile solo qualche albo prima dalla coppia Boselli-Letteri. Poca pianificazione. Voto 8 alla tramaVoto 9 ai disegni (molto adatti al pueblo abbandonato)
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  • 3 mesi dopo...

A differenza di Paco e Tigre, non mi sento davvero di poter dare la sufficienza a questa storia. Personaggi nulli e trovate risibili (i pipistrelli finali sono sconcertanti). Peccato, perchè l'ambientazione alla Indiana Jones l'ho sempre amata molto, ed in effetti quell'atmosfera ha contribuito a farmi leggere la storia fino all'ultimo. Ma ciò che proprio rester? indelebile nella mia mente è Civitelli. I paesaggi western (che io trovo invece molto belli), gli acquerelli del sogno, il bellissimo pueblo perdido (concordo che la copertina sia altrettanto suggestiva), e soprattutto la spettacolare e incredibile alba di pag.11 dell'albo Anasazi... E' talmente viva, quella luce, che mi sembra di assistere al sorgere del sole alle 23:25: sono semplicemente estasiato. Civitelli IMMENSO.

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La storia è tutto sommato godibile, ma non esente da punti deboli. Il primo è il titolo del primo albo, "Tumak l'inesorabile", che mi sembra del tutto fuori luogo in quanto Tumak mi è sembrato una comparsa sostanzialmente inconsistente, e tutt'altro che inesorabile come il titolo spergiura (e ne avremo la miglior dimostrazione nell'albo seguente, quando scapperò dinanzi al fuoco e non credo sentiremo più parlare di lui). Il secondo è la trovata finale dei pipistrelli assetati di sangue, che io avrei evitato, utilizzando al loro posto qualche diavoleria come tranelli nascosti. Comunque, tirando le somme, d' un 7 di incoraggiamento alla sceneggiatura ed un 8 ai disegni di Civitelli, davvero in grande forma.

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  • 1 mese dopo...

Nonostante non sia affatto la storia ideale per cominciare una collezione, devo dire che questa fu la prima avventura che lessi di Tex. Mio fratello, grazie ai suoi amici, aveva letto un po' di storie e questo fu il primo numero comprato. A me piace sempre leggere qualcosa e fu così che feci la conoscenza di Tex. Da allora abbiamo comprato diversi numeri della serie regolare e ci siamo procurati un po' di arretrati. Fu l'inizio per me della collezione e leggendo diverse altre avventure, noto con gran sconcerto i limiti di questa storia. :shock: Disastroso il primo albo, per le ragioni già dette (anche se comunque di gusto la scena in cui Tex schiaffeggia Tumak, gran babbeo). Nel secondo diventa più interessante anche se Tumak viene liquidato in una maniera piuttosto... :fumo: Molto belle le scene nel pueblo ( ma che vergogna leggere di un Tex che non fa bene i nodi, nella successiva storia invece li farà strettissimi) e curioso anche il finale della storia: invece che di sparatorie si legge di archeologia e esplorazioni (non si tratta comunque di scene prive di fascino). Peccato che alla fine, risulta come un mescolaggio poco riuscito di elementi triti e ritriti in Tex ( e usare quei elementi porta anche storie ottime, come "Il presagio", sempre di Nizzi). Ciò che invece rimane sempre di molto positivo, sono i disegni del gran maestro Fabio Civitelli, ben delineati e con il dovuto dosaggio di luci e ombre. Un disegnatore simbolo del Tex che passa ma rimane nel suo successo.

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  • 3 settimane dopo...

inutile infierire sul titolo e sul fatto che pochi albi prima nel "diadema indiano" la storia finiva sempre in un identico pueblo, una collana blasonata come tex dovrebbe evitare certe sciocchezze, nessuno spunto interessante pure nello svolgimento della trama do 5 solo perchè civitelli è sempre un grande

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  • 1 anno dopo...

La storia è tutto sommato godibile, ma non esente da punti deboli. Il primo è il titolo del primo albo, "Tumak l'inesorabile", che mi sembra del tutto fuori luogo in quanto Tumak mi è sembrato una comparsa sostanzialmente inconsistente, e tutt'altro che inesorabile come il titolo spergiura (e ne avremo la miglior dimostrazione nell'albo seguente, quando scapperò dinanzi al fuoco e non credo sentiremo più parlare di lui). Il secondo è la trovata finale dei pipistrelli assetati di sangue, che io avrei evitato, utilizzando al loro posto qualche diavoleria come tranelli nascosti. Comunque, tirando le somme, d' un 7 di incoraggiamento alla sceneggiatura ed un 8 ai disegni di Civitelli, davvero in grande forma.

Caro Juan, hai praticamente detto tutto. In effetti il titolo del primo albo ha creato un'aspettativa simile a quella di Narvaez, salvo poi scoprire che si trattava davvero di una comparsa! I pipistrelli... trovata originale, così come quella delle acque nere che hanno creato una bella variante rispetto alla solita frana nel canyon; trovate originali come queste secondo me o le ami o le odi :-)Civitelli a me piace in maniera assoluta eppure c'è una cosa che non mi convince fino in fondo: i suoi personaggi sono sempre perfettamente pettinati, alcune acconciature somigliano a Cristiano Ronaldo ingellato :-)Concludo con la copertina: a mio modo di vedere una delle più belle di sempre.
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La storia francamente e' scialba, pochissimi sussulti, emozioni pari quasi a zero. Tumak e' un personaggio inesorabilmente... nullo. Cose da salvare: la copertina del secondo albo ( una delle piu' suggestive della serie) ed i fantastici disegni di Civitelli con ambientazioni rese in modo spettacolare e volti che sembrano scolpiti ( viene il magone specie a confrontarli con i disegni della storia attualmente in edicola...).

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  • 1 anno dopo...

Questa storia è stata riproposta nei recenti libri di Tex editi dalla Bonelli. Non si capisce perché la scelta sia andata proprio su questa, perché la storia in sè, pur leggibile e godibilissima, non ha nulla di particolare, dove Nizzi con mestiere fa il compitino, ma nulla più. Ancor più inspiegabile questa storia sia stata pubblicata pochi albi dopo "Il diadema indiano" con lo stesso scenario (senza alcun riferimento dei protagonisti alla precedente avventura)... Il vero pregio di questi due albi sono i magnifici disegni di Civitelli, con la particolarità del sogno disegnato in acquarello, con scenari molto ben disegnati e con i volti dei protagonisti decisi e precisi. Voto 8 (media fra il 6 della storia e il 10 dei disegni).

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  • 2 anni dopo...

Ennesima storiella nizziana senza guizzi particolari ma tutto sommato decente,supportata egregiamente dai magnifici disegni di Civitelli.Tumak alla fin fine è il classico sbarbatello Indiano "testa calda" messo in riga da Tex senza particolari difficoltà.non male la puntata al Pueblo con scoperta del "tesoro" di granaglie e poi della kiwa con dentro gli Antichi con addosso bracciali e mobili.

Comprimari simpatici i due nobili inglesi:

In questa storia Nizzi riprende lo spunto degli Inglesi nel West già utilizzata in "Gli Uccisori" con la differenza che in questo caso sono le vittime e non i carnefici.

 

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Storia  piuttosto brutta e con dialoghi  terribili  e pesantissimi , supportata pero da un buon soggetto  nel primo  albo in particolare ( ma con una brutta sceneggiatura) da un buon inizio e dalle buone sequenze del duello e del sogno. Ma sono gli unici pregi. Tumak che si squaglia davanti a un fuoco è  una cosa  che fa pena, da Topolino.  Splendidi i disegni, sprecati per questa  storia. Il voto  è  6, ma per un pelo.

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  • 3 settimane dopo...

Leggermente inferiore alla precedente, ma comunque sufficiente.
Il primo albo mi era piaciuto di più, poi il livello della narrazione é calato. Migliore, comunque, di altre del periodo.
Superbo lo schiaffo dato da Tex a Tumak!
Voto alla storia: 6,2
Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

Prima di iniziare a scrivere il commento di questo episodio, mi ero imposto di non soffermarmi su quanto fosse inadeguato il titolo del primo albo, visto che in maniera quasi unanime, tutti i forumisti intervenuti finora l’avevano ovviamente fatto notare; ma diamine come si può tacere su un tale scivolone? Il titolo di un albo deve avere cognizione di causa, non può essere affibbiato a capocchia. Se Tumak è inesorabile io sono Rambo! 🤣 Mai titolo coniato fu così errato, tanto valeva chiamarlo “Zucchero, miele e peperoncino”. :laughing:

Premessa a parte, analizzando più nel dettaglio la storia, non posso di certo essere totalmente soddisfatto. Sul fatto che Tumak sia uno sbarbatello pavido che si becca sganassoni a gogo, colleziona figure di shit e scappa a gambe levate dinanzi delle fiamme, credo ci sia poco da aggiungere. O meglio: ricordo che appena lessi per la prima volta la storia, constatando che mancassero ancora parecchie pagine dopo la morte di Miller, ero più che convinto che il “cuor di leone con la faccia presa a schiaffi” facesse ancora apparizione nell’epilogo per affrontare i nostri, invece mi sbagliavo di grosso. L’epilogo Nizzi lo dedicò con esasperante tedio narrativo alla scoperta della camera segreta del pueblo, con l’assurda (e forzatissima) coincidenza dell’equinozio e il raggio filtrante dalla torre (escamotage preso pari pari dalla storia boselliana dell’Ago del diavolo). Un altro aspetto che mi fa riflettere è che Tex in fondo non mantiene del tutto la parola data allo stregone Hopi: è vero che i preziosi monili non vengono sottratti, ma anche mettere il piede in una ambiente sacro a parer mio è profanazione. Non mi voglio soffermare sulla scena dei pipistrelli killer, perché è una grossa boiata e sotto sotto sistema una magagna di Tex, che proprio sotto il naso si stava facendo fregare dall’innocuo assistente. L’episodio ha pure alcune note che reputo positive. L’incipit lo trovo piacevole, ci sta che Tex trovi un avversario tosto che lo ferisca e lo metta in difficoltà, come mi è piaciuto parecchio il ricambio di favori con lo stregone Hopi e la farfalla nel monile usata come “telegramma misterioso”. Il soggetto si fa apprezzare ma la sceneggiatura difetta un po’ di qualità e i dialoghi si rivelano a tratti troppo verbosi e pesanti. La scena del duello non la stronco, stavolta Tex non poteva aspettarsi che Tumak recuperasse il fucile in quel modo e poi di tanto in tanto ci sta che Carson faccia un figurone salvandogli la vita. Trovo invece poco incidenti i villain visto la facilità con cui i nostri riescono a metterli fuori combattimento, mentre l’archeologo inglese e la nipote, seppur troppo simile a Montoia e figlia del “Pueblo perduto”, sono molto simpatici sebbene ingenui. Il secondo albo è un tantino più avvincente del primo, ma la trama non fa fare salti di gioia. Ulteriore aspetto già considerato da altri forumisti e che condivido appieno, la brutta coincidenza di programmazione che vide due storie con gli Anasazi ripetersi nell’arco di pochi mesi. Storie molto diverse, ma che ravvicinate disturbano un po’. Boselli ottenne allora un risultato migliore sulla trama ma dal punto di vista grafico, non c’è partita! Civitelli strepitoso! Le sue tavole sono sontuose, ricche di particolari e fanno fare il salto di qualità a scene narrative, vedi la scalata di Tex sul costone roccioso o la perizia con cui tratteggia il vecchio pueblo. Da lode la tavola onirica in acquerello, come strappano applausi tutti gli studi sui bagliori e le luci dei suoi paesaggi. Rispetto ad altre sue storie ho notato più neri e meni puntinati, forse dovuto a qualche verosimile fretta di realizzazione, ma indubbiamente l’artista aretino si confermò come un talento innato. Lo ammetto sono di parte, visto che adoro il suo tratto. Grazie anche al suo straordinario lavoro grafico, non mi sento di bocciare l’episodio e opto per una sufficienza, che senza i suoi disegni di certo non mi sarei sognato di dare. Il mio voto finale è 6

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