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TWF - Tex Willer Forum

[519/520] Muddy Creek


Voto alla storia  

42 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Vincenzo Monti - Bruno Brindisi
Periodicità mensile: Gennaio 2004 - Febbraio 2004
Inizia nel numero 519 e finisce nel numero 520

 

Harry Macomber, un vecchio amico di Tex e Carson, è davvero un uomo fortunato. Neppure lui, in verità, è in grado di immaginare quanto. Eppure, è proprio questa fortuna la fonte dei guai che stanno per abbattersi su lui e la sua famiglia. Forse, però, anche il fatto che i due ranger si trovino in visita al ranch di Macomber proprio quando la vicina miniera inizia a inquinare le acque dei suoi pascoli è una circostanza da addebitare alla dea bendata...

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Secondo me la maggior parte dell'interesse della storia è che il compianto Monti non l'abbia putroppo terminata. Dopo un paio di iniziali fiammate ho iniziato a provare un sentimento di noia e di rigetto. La voglio rileggere, però, per essere più obiettivo. Comunque il ricordo non è esaltantissimo.

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Io la ricordo come una storia piacevole, a dispetto delle critiche contrarie, ma dovrei rileggerla anch'io per poterla analizzare meglio...... ottimi anche i disegni di Brindisi, che mi piacerebbe rivedere ogni tanto alle prese con il nostro ranger!

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  • 11 mesi dopo...

Letta or ora!L' ho trovata piacevole, una buona oretta spesa in modo soddisfacente. Preferisco i disegni di Monti a quelli di Brindisi, anche se quest' ultimo non è male, anzi.. mi spiace solo che il primo non sia riuscito a finire in tempo la storia. Per quanto riguarda il lavoro di Nizzi direi che non c'è male, trovo la storia ben fatta e leggibile. Bello l' espediente dell' acqua inquinata!Interessante il personaggio di Nat Macomber, l' impulsivo figlio di Harry Macomber; speriamo di incontrarlo ancora in futuro! A proposito, è la prima volta di Harry nella serie o è già apparso?Due cose non mi tornano:

Perchè Belmont non viene ucciso da Colby e dai suoi 'compari' è Scoprono che è una spia, sarebbe logico averlo fatto fuori dopo averlo usato come esca per la trappola ai pards..
e poi
Trovo alquanto ingenuo il comportamento di Tex nella sparatoria finale. Anzi, è una cosa che proprio non ti aspetti da un personaggio come lui!Dopo aver saldato i conti con l' avvocato Dillon si reca alla prigione dove Carson, con lo sceriffo e Bruce in cella, subisce uno scontro a fuoco con i minatori; Tex interviene e, dopo una fase di stallo, i manigoldi decidono di prenderlo alle spalle. Tex, come si vede nell' ultima vignetta di pagina 100, si accorge del fuoco di copertura, quindi in teoria mangia la foglia, no?Eppure, poche vignette dopo, viene quasi sorpreso dai killer! Solo il miagolio di un gatto lo rende conscio della trappola.. con GLB una cosa del genere non sarebbe successa. E, sempre in questa situazione, il nostro eroe non si accorge alle spalle perchè chiaramente abbassa la guardia. Altra cosa che con GLB sarebbe inimmaginabile!
A parte queste due cosucce non mi è parsa una cattiva storia.. non un capolavoro ma pur sempre accettabile :indianovestito:
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  • 2 anni dopo...

Interessante storia, un buon soggetto sceneggiato bene che fa passare qualche oretta in buona compagnia di Tex. Io l'ho letta nella versione a colori ed anche il passaggio fra i due disegnatori abbastanza diversi come tratto non mi ha dato fastidio. In conclusione un bel nove sia ai disegni che alla storia. Quel che più mi ha sorpreso a dir la verità è il parallelo con la storia di Medda, che tante proteste ha suscitato fra una parte dei lettori per una scena ritenuta troppo osè per Tex e per il riferimento esplicito a delle prostitute nella sceneggiatura della storia. In "Muddy CreeK" Nizzi fa lo stesso, la bella Katleen disegnata da Brindisi è una prostituta e c'è una scena in cui viene mostrata in compagnia dello sceriffo in abiti discinti e quel che stavano facendo è abbastanza esplicito eppure attorno a questa storia, che io sappia, non c'è stata nessuna polemica e nessuna protesta. Perchè due pesi e due misure dunque?Medda non poteva trattare certi temi solo perchè era alla sua prima storia? Se così fosse il comportamento dei lettori che hanno protestato mi sembrerebbe un p? ipocrita.

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  • Collaboratori

Quel che più mi ha sorpreso a dir la verità è il parallelo con la storia di Medda, che tante proteste ha suscitato fra una parte dei lettori per una scena ritenuta troppo osè per Tex e per il riferimento esplicito a delle prostitute nella sceneggiatura della storia. In "Muddy CreeK" Nizzi fa lo stesso, la bella Katleen disegnata da Brindisi è una prostituta e c'è una scena in cui viene mostrata in compagnia dello sceriffo in abiti discinti e quel che stavano facendo è abbastanza esplicito eppure attorno a questa storia, che io sappia, non c'è stata nessuna polemica e nessuna protesta. Perchè due pesi e due misure dunque?

Il tutto sta nel modo di presentare le cose. Anche nel quarto texone di Zaniboni c'è un bordello e delle prostitute ma Nizzi riesce a usare tanta ironia che quasi non ce ne accorgiamo. Medda invece nella sua prima storia mostra due a letto e nella seconda fa del bordello addirittura uno dei temi portanti del racconto.
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Quel che più mi ha sorpreso a dir la verità è il parallelo con la storia di Medda, che tante proteste ha suscitato fra una parte dei lettori per una scena ritenuta troppo osè per Tex e per il riferimento esplicito a delle prostitute nella sceneggiatura della storia. In "Muddy CreeK" Nizzi fa lo stesso, la bella Katleen disegnata da Brindisi è una prostituta e c'è una scena in cui viene mostrata in compagnia dello sceriffo in abiti discinti e quel che stavano facendo è abbastanza esplicito eppure attorno a questa storia, che io sappia, non c'è stata nessuna polemica e nessuna protesta. Perchè due pesi e due misure dunque?

Il tutto sta nel modo di presentare le cose. Anche nel quarto texone di Zaniboni c'è un bordello e delle prostitute ma Nizzi riesce a usare tanta ironia che quasi non ce ne accorgiamo. Medda invece nella sua prima storia mostra due a letto e nella seconda fa del bordello addirittura uno dei temi portanti del racconto.
Il quarto texone ancora non l'ho letto, ma lo farà fra poco visto che l'ho comprato alcune settimane fa e poi ti sapr? dire. Per quanto riguarda le due scene io non ci vedo molto differenza, in entrambi i casi, sia nella prima di Medda sia in Muddy Creek, ci sono due a letto, cosa stavano facendo è evidente almeno ad un occhio adulto o di un ragazzo, agli occhi ingenui di un bambino in entrambe le scene non ci sarebbe niente di male avrebbe dato solo uno sguardo distratto alla vignetta e avrebbe tirato avanti a leggere il fumetto senza capire niente. Comunque per tornare al nocciolo della questione le due vignette delle due storie in questione sono egualmente esplicite, il perchè la prima ha suscitato un sacco di lettere di proteste e la seconda no non lo capisco. Che poi Medda nella seconda storia ha continuato ad ambientare una storia in un bordello è un altro discorso, se ne può parlare, ma io mi riferivo alla prima storia che ha suscitato lettere di proteste da costringere SB ad una risposta/giustificazione nella posta dei lettori. Ora inviare lettere di protesta solo per una scena come quella secondo me è esagerato, chi ha inviato quelle lettere ha avuto un comportamento da lettore un p? "bacchettone". Ricordo che nella storia Medda fa fare una bella figura alla prostituta, l'unica ad aiutare Tex in mezzo ad un sacco di onesti cittadini omertosi, la stessa cosa che fa Nizzi con la prostituta che trova il coraggio di riscattarsi per amore. In queste due storie io non vedo grosse differenze di sensibilit? da parte dei due autori, ovviamente il mio è un parere personale e chiaramente non mi aspetto che tutti la pensano come me.
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  • 7 mesi dopo...

Una storia molto piacevole con una trama ben orchestrata e dotata di spunti interessanti o originali. Da ricordare soprattutto per essere stata l'ultima opera del grande Monti purtroppo da lui non completata. Reputo giusta l'idea di pubblicarla lo stesso mantenendo i disegni originali completati poi da un secondo artista. La trama e avvincente e piana di colpi di scena. Mi è piaciuto molto quando Tex nel secondo albo entra in città e fa una bella pulizia tra sceriffo, Bruce e l'avvocato Dillon. Tex vecchia maniera. Come già diceva qualcun altro in effetti però si fa un p? fregare quando i cattivi cercano di prenderlo alle spalle pur lui stesso accorgendosi di essere sottoposto a fuoco di copertura. Buoni i disegni di entrambi i disegnatori anche se preferisco quelli di Monti. Ottima la copertina del primo albo "Muddy Creek"Voto 8 alla tramaVoto 7,5 a Brindisi e 8 a Monti

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Dimenticavo di dire che i dialoghi a mio avviso sono un p? troppo prolissi e si dilungano il discorsi talvolta di poco conto e di scarso interesse per il lettore. Ciò a mio avviso accade soprattutto nel secondo albo e più in generale nella parte disegnata da Brindisi. Distoglie un po l'attenzione a mio avviso.

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  • 1 mese dopo...

Buona storia, mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di piu' sul legame tra i 2 pards e il vecchio proprietario, bello l'approfondimento psicologico tra figli e padre, ma la mamma???non ci parlva mai coi figli???vabbe' molto ingegnosa la macchinazione, anche se non riesce a prendere piede, c'e un grosso stacco secondo me tra i 2 disegnatori lontani anni luce, piu' di una volta ho dovuto rallentare o stoppare la lettura per cercare di capire bene chi era il personaggio che parlva....

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  • 4 mesi dopo...

una storia + che sufficiente, i classici avidoni che sbattono contro una cassa da morto, ci sono trovate e caratterizzazioni buone, un degno saluto a Monti valente operaio nella vigna di tex. Pensavo che tutti i vari padri eterni che si incontrano in tex sono già ricchi non vedo perchè si cercano sempre rogne quando potrebbero vivere a lunga da benestanti mah sarà la natura umana sarà la necessit? di mandare avanti la serie ....voto 6,5

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Beh, Waco, il discorso potrebbe valere per tanti nostri contemporanei che potrebbero ritirarsi a vita privata con tutti i quattrini accumulati ed invece vogliono di più, di più e di più. E' la natura umana, è il desiderio di prestigio e di potere. Chi ha poco, pensa che se avesse di più penserebbe solo a godersi la vita. Ma evidentemente non è così. Chi ha già tanto, pensa sempre ad ottenere di più, perchè il "di più" sembra a portata di mano. Perchè accontentarsi di una casa, quando si può avere una villa? perchè di una villa, quando si può avere un castello? perchè di una barca, quando si può avere un mega yatch? La verità è che i bisogni secondari dell'uomo sono potenzialmente illimitati... La realtà supera spesso la fantasia. E nello scegliere tale tipologia di antagonisti, gli autori di Tex non fanno alcuna forzatura: basta guardarsi attorno ancora oggi...

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hai ragione Leoil tuo discorso non fa na grinza, questo affanno all'accumulo avrebbe senso se fossimo immortali, si uno potrebbe farlo x i figli ma spesso quelli che si trovano la pappa pronta sono ricchi fuori ma vuoti dentro e allora non credo ne valga la pena sisi

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  • 3 mesi dopo...

Non avevo molti ricordi di questo episodio, che ho riletto da poco. La trama è abbastanza risaputa, anche se Nizzi sa maneggiarla con grande maestria: anzi, quel "mestiere" che forse nelle sue prove più recenti costituir? un peso qui gli consente di tenere sapientemente le fila della vicenda. Nella storia mi sembrano emergere due campi di forza che a conti fatti la rendono accattivante. Da un lato, un West in trasformazione, in cui il corso dell'azione sembra dipendere (ma non sarà così) dal risultato di un'analisi di laboratorio ed è difficile dare un volto agli avversari (una grande compagnia di Chicago, un avvocato piuttosto incolore, ecc.; all'opposto, nella sua recente avventura "ferroviaria" Boselli sceglier? la via di una "personalizzazione" estrema). Dall'altro, invece, non mancano i richiami alla memoria texiana, che danno inevitabilmente luogo a una certa complicità col lettore: i rapporti padre-figlio rinviano forse a "Sunset Ranch", mentre il dualismo fra i due fratelli richiama alla mente avventure come "L'aquila e la folgore" oppure "Fuga da Anderville" (in quel caso, però, si trattava di cugini).

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  • 11 mesi dopo...

Buona storia, mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di piu' sul legame tra i 2 pards e il vecchio proprietario

Anche io preferirei in linea generale che questi amici di Tex che spuntano all'improvviso avessero qualche connotazione più precisa ma questo è un cruccio che mi accompagna dai tempi di Amos Walker. Mi rendo tuttavia conto che non si possano impegnare albi interi per spiegare il perchè e il per come delle amicizie e che non si possano sempre riciclare personaggi di storie precedente, per quanto Tex abbia conosciuto una valanga di gente. E' una mia impressione o la storia ricalca molto "ladri di bestiame", a proposito di Amos Walker?
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  • 8 mesi dopo...

storia buona senza infamia e senza lode. Si ricorda perché fu l'ultima disegnata dal compianto Monti.

 

Nella sceneggiatura secondo me ci sono alcune forzature e in più i soliti personaggi che spiano dalle finestre (vedi l'ingegnere della miniera) difetti che Nizzi proprio non riesce ad evitare.

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  • 1 anno dopo...

Storia che dimostra l'abilità di Nizzi nel raccontare storie e muovere personaggi con maestria unica. Anche nell'ultimo periodo, in cui la sua verve creativa stava scemando, riusciva a scrivere storie estremante piacevoli e coinvolgenti. Monti e Brindisi si alternano ai disegni (vista la prematura scomparsa del primo) con una certa omogeneità di tratto. Voto 9.

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  • 2 anni dopo...
On 10/1/2016 at 23:05, Landi dice:

Storia che dimostra l'abilità di Nizzi nel raccontare storie e muovere personaggi con maestria unica.

 

La storia è scritta bene, ma è molto debole nel personaggio di Steve: un bravo ragazzo, un vero bamboccione, che però non si fa scrupoli ad ammazzare paparino e fratellino per un insopportabile sentimento di gelosia per il rapporto tra il padre e il fratello minore. No, il personaggio di Steve per me non è credibile. Troppo bravo ragazzo per rendersi complice di un gesto così efferato e tremendo (l'uccisione della sua famiglia). E per che cosa, poi? Per avere il ranch, da rivendere subito dopo? Il ragazzo sembra solo distrutto dalla gelosia, non ha nulla dell'avidone che ammazzerebbe letteralmente il suo stesso padre per un po' di dollari.

 

Macomber padre è invece molto simpatico; anche lo sceriffo bastardo è un bel personaggio (peraltro è reso in maniera efficace da entrambi i disegnatori), mentre Katleen è la iper-classica prostituta dal cuore d'oro. In definitiva, storia che si fa leggere agevolmente, ma tutto sommato abbastanza dimenticabile.

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<span style="color:red;">9 ore fa</span>, Leo dice:

Il ragazzo sembra solo distrutto dalla gelosia, non ha nulla dell'avidone che ammazzerebbe letteralmente il suo stesso padre per un po' di dollari.

 

Infatti non vuole fare uccidere il padre e il fratello per i soldi, ma solo appunto  per la sua gelosia.

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Una delle migliori storie nizziane del quinto centinaio...

Si parte dallo stra abusato spunto del mandriano in difficoltà, lasciato sullo sfondo, poi ci si avventura in una storia con i due fratelli/coltelli, il biondino cocco di papà e il moretto che rosica e viene utilizzato in modo subdolo dagli avversari.Lieto fine obbligato e ricomposizione della famiglia.

Nizzi sembra esagerare un poco con il ritorno del figliol prodigo nel nido famigliare, con addirittura ex battona (scusate l' espressione) al  seguito come futura moglie e nuora di Macomber: una sottana  che tra l' altro aveva complottato in un primo momento contro il suo spasimante e la sua famiglia...

Anche Steve, effettivamente,ha complottato contro il fratello e il padre,arrivando persino a macchinare un omicidio per gelosia.Per cui il  ravvedimento  del ragazzo appare  un tantino buonista ed esagerato,e lo è:ma,d altra parte,anche nell'ottimo "Sunset Ranch" di Glb a me era parso esagerato il ravvedimento del figlio di Cardigan, anch'esso troppo "manieristico". C'é comunque da dire che in questo tipo di storie con traumi familiari bisogna operare delle semplificazioni narrative per far quadrare la trama....

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  • co fondatore

Lo spunto (la gelosia tra fratelli e i sentimenti di vendetta che covano) era ottimo, ma già in fase di soggetto viene mortificato da troppi buchi mentre la sceneggiatura, appena appena decente nella prima parte e in caduta libera nella seconda, fa il resto.

Storia che ricordo e ricorderò solo per essere stata l'ultima di Vincenzo Monti, un po' legnoso ma texiano di razza.

Comunque Nizzi ha fatto di peggio.

 

SOGGETTO: 5

SCENEGGIATURA: 3

 

Per dare un voto ai disegni dovrei riprenderla, ma al momento mi è impossibile, ricordo che comunque Brindisi ha fatto con onestà il proprio compito.

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  • 2 settimane dopo...

Senza infamia e senza lode, storia che include una rivalità tra fratelli, uno sceriffo corrotto, un ex sceriffo diventato allevatore, una miniera che avvelena l'acqua del suddetto ranch, oro nascosto, una prostituta che si redime e poche scene d'azione.
Il Tex che mi è piaciuto di meno? Quello che si fa sorprendere dall'avvocato Dillon e, nonostante abbia già il fucile puntato contro di lui, lo mette da parte per farsi sparare addosso per ben due volte prima di colpirlo. ma per il Nizzi di allora era ordinaria amministrazione.
Ai disegni meglio Brindisi di Monti, ma comunque entrambi positivi.
Voto alla storia: 6,2
Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

Storia che, senza la triste staffetta ai pennelli tra Monti e Brindisi, molto probabilmente sarebbe passata quasi inosservata. Vincenzo Monti con umiltà e tanto sudore, si ritagliò un posto ben importante fra la schiera dei disegnatori texiani e il suo addio diffuse molta tristezza tra i lettori affezionati. Un tratto solido e facilmente riconoscibile che, tavola dopo tavola, ognuno di noi amanti dell’universo di Aquila della Notte imparammo ad adorare e che ci faceva sentire aria di casa ogni volta che sfogliavamo un albo che portava la sua firma. Il sapere che da quella fatidica tavola di “Muddy Creek” non l’avrei più assaporato sulla serie inedita, mi fece un triste effetto; l’identica mestizia ogni volta provata allorché un autore storico della saga si congedava dai lettori e alla vita. Bruno Brindisi riprese di par suo la storia e la portò al termine brillantemente, dando ulteriore conferma dopo il bel texone, di essere molto portato pure per il genere western (non a caso Boselli ha deciso di arruolarlo nello staff della nuova serie Tex Willer). Molto bello l’omaggio a Monti fatto dal talentuoso fumettista salernitano nella prima vignetta di pag. 113 del secondo albo: difatti il sorridente capotreno che annuncia la partenza, altri non è che il compianto Vincenzo. Un “ideale” ringraziamento della casa editrice e noi fans per il notevole lavoro svolto in moltissimi anni di onorata carriera grafica. Purtroppo la sceneggiatura di Nizzi non fu eccelsa e aldilà di un soggetto interessante, pecca di parecchi snodi narrativi discutibili. Che Dillon e soci attuino tutti i loro sabotaggi ai danni di Macomber proprio durante la casuale presenza di Tex e Carson al ranch dell’amico, suona come una leggera forzatura. Ancor più stona la leggerezza di Tex quando non vieta al ranchero di far menzione ai figli della scoperta dei giacimenti, suggeritagli dall’ingegnere Belmont: ovviamente i villain non impiegheranno molto a capire da chi è partita la soffiata, di conseguenza la vita del tecnico minerario è messa a repentaglio dalla incauta scelta. Sorvolo sulle continue origliate dell’ingegnere che serviranno a portare avanti la trama fra scoperte e trappole. Pure forzato l’incontro fra i nostri e il prezioso alleato; tutte scorciatoie narrative che non fanno fare salti di gioia in una storia. Un Tex che verrà addirittura salvato da un gatto randagio durante un agguato, per par condicio dopo il topo provvidenziale della storia illustrata da Ortiz e che incomprensibilmente si fa disarmare da Dillon nella scena clou sulla scalinata. Mai capito come mai rischiare di farsi impiombare, quando col winchester in pugno sarebbe bastato poco a disarmare l’avversario. Detto questo verrebbe logico pensare che l’esito finale della prova di Nizzi sia del tutto insufficiente, ma tuttavia qualcosina da salvare c’è, infatti il rapporto tra Macomber e i figli, annessa la gelosia di Steve per il fratello, dona un tocco di sale alla minestrina e anche il colpo di scena con Katleen che si pente delle sue macchinazioni scoprendo di provare del tenero per il giovane, tutto sommato fa effetto. Certo Nizzi avrebbe dovuto caratterizzare meglio Harry, e anche Steve appare alquanto controverso e poco credibile. In effetti, sebbene pentito e consapevole di essere stato raggirato dallo sceriffo, credo se la cavi a buon mercato visto che inizialmente era propenso a reggere il sacco ai farabutti. Si desume così che non volesse la morte del fratello e del padre, anche se non vedo come poter ereditare in modo diverso; ingenuo oltre modo o disposto a tutto pur di ottenere ranch e l’amore della bella ballerina di dubbia fama? I nostri nutrono dubbi, per sciogliere le riserve sul finire battezzandolo un bravo ragazzo finito fra le grinfie di sciacalli, ma la perplessità nel lettore rimane, sebbene l’autore cerchi di mostrarcelo simpatico e indurci a fare il tifo per lui. Ho trovato fiacche le scene finali delle sparatorie e un po’ stucchevole il finale del “vissero tutti felici e contenti”, ma in fondo può starci come epilogo in una trama simile. Il mio voto finale è 5

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Due cose di questa storia mi hanno infastidito tantissimo, il comportamento del figlio assolutamente  non credibile, e la decisione di far finire la storia  dopo la morte di Monti a  Brindisi  che ha un  segno stilistico veramente lontano da Monti. Selta presa quasi sicuramente da Sergio Bonelli e che Nizzi prese molto male, e a ragione secondo me perche questa decisione ha rovinato di molto la storia, anche se aveva i suoi difetti. Io avrei visto molto bene  Rossano Rossi a portarla a termine  che ha un tratto molto simile e che forse aveva gia iniziato a disegnare Tex.

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Si ma...voglio dire. Si parla di continuo di imposizioni di Sergio di qua e imposizioni e censure di là.

Con tutti sti ostacoli ci credo che Nizzi si è rotto le palle e scriveva alla caxxo di cane.

Sarebbe strano il contrario.

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