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TWF - Tex Willer Forum

[321/322] L'arma Del Massacro


Voto alla storia  

31 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Claudio Nizzi
Disegni: Vincenzo Monti
Periodicità mensile: Luglio 1987 / Agosto 1987
Inizia nel numero 321 a pag. 27 e finisce nel numero 322




Tex e Carson indagano su una banda di rapinatori che compie razzie armati di Gatling, una micidiale mitragliatrice rubata a Fort Huachuca grazie al corrotto sergente Holbrook. Il capo dei ceffi è il desperado Contreras, legato al ranchero don Guillermo e al suo futuro genero, l'ex capitano Lafferty. Ma, confidandosi con i pards, Lafferty afferma di essere ancora nell'esercito e di agire sotto copertura per spiare il ricco hidalgo che sogna di riconquistare le sue terre oggi annesse all'Arizona! Guidati dal capitano Lafferty e da Zeke, un gaglioffo pentito, Tex e Carson irrompono nel pueblo nascosto, covo della banda di Contreras e deposito dell'oro e dei dollari rapinati a suon di gatling per conto di don Guillermo, un folle che sogna di riconquistare militarmente le sue terre, ora annesse all'Arizona. La micidiale mitragliatrice sputa il suo ultimo piombo prima di venire ridotta in ferraglia a colpi di dinamite e, con la resa dei conti al ranch di don Guillermo, quando viene svelato l'infame triplo gioco di un volgare traditore, cala il sipario sulla tragedia.



© Sergio Bonelli Editore

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Ho finalmente acquistato e letto anche il n. 322; in effetti, il riassunto della Bonelli mi aveva messo sulla giusta strada. Va comunque detto che, sulla base soltanto di testo e disegni, non era così facile arrivare al vilain principale, il cui complesso carattere lo rende al tempo stesso un epigono del suo "collega" di "Un ranger del Texas" ( che come lui riesce a strumentalizzare Tex & Co. per i suoi fini ) e un'anticipazione di "Cobra" Galindez ( per la sua abilità nel triplo gioco ); anche Tex, del resto, arriva a lui soltanto con gradualità ed è certo della sua colpevolezza soltanto all'ultimo istante ( la cosa metterebbe del resto a serio rischio la sua pelle, se non si verificasse un ultimo inaspettato colpo di scena; qualcosa del genere era comunque capitata nella storia del ritorno del Drago Nero, ai nn. 109 - 113 ), un po' come un detective alla Sherlock Holmes o alla Hercule Poirot ( ancora la passione giallistica di Nizzi :) ) . Se però la trama ha una forte connotazione "gialla", l'aspetto avventuroso non ne risente: la gatling dei banditi ( qui un po' più idealisti, anche se non meno feroci del solito ) e la dinamite dei pards producono davvero un bel "concerto".... :D :D . Non è nemmeno trascurato l'aspetto ironico: i siparietti tra Tex e Carson sono forse persino tra i migliori del genere. I disegni di Vincenzo Monti sono molto buoni e interpretano con originalità il modello ticciano, a cui si rifanno.

 

La mia valutazione è, in sintesi:

 

soggetto 8

sceneggiatura 8,5

disegni 8,5

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  • 1 anno dopo...

Riletta a colori. Che dire, una storia del primo Nizzi che si fa leggere ben volentieri. Molta azione, con un Tex piu' dinamitardo che mai, e con un Carson che gli fa da perfetta spalla. Una classica storia con un finale che svela il triplo gioco del capitano Lafferty(come detto gia' nel post precedente, l'antesignano di Pedro "Cobra" Galindez), anche se sin da subito si puo' sentire una certa "puzza" di bruciato. Abbastanza buona l'idea di una banda che si serva di una "Gatling", come mezzo per rapinare le banche e il personaggio che la usa assomiglia molto a Klaus Kinsky, chissa' se e' stato veramente preso come riferimento da Monti.

Storia: 7

Disegni:7

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  • 5 mesi dopo...

Storia riletta, dopo molto tempo, proprio in questi giorni. La storia della banda assoldata

dal ricco haciendero che, ignaro dei tempi e della storia, rivendica un territorio che gli aveva assegnato il re d Spagna
cattura l'attenzione del lettore, che naturalmente all'inizio ignora questi coinvolgimenti politici e vede solo il massacro della posse perpetrato con la gatling. Interessante anche la figura di Pablo Contreras
indubbiamente bandito senza scrupoli, ma non tanto da non mostrarsi fedele a Don Guillermo e redarguire senza complimenti il bandito che cerca di fare il furbo
In quanto al volgare triplogiochista, è tutto sommato facile sgamarlo quando si sa che c'è - come ha detto Pedro - ma perchè dimenticare
la parte giocata da Zeke, bandito falsamente pentito e collaborativo... che collabora solo con Lafferty, e solo per i propri interessi. Anche il suo è un triplo gioco, e anche il suo finisce nella polvere
anche se porter? con sè, come uno scherzo del destino
colui che per la sua ostinazione aveva dato il via all'intera vicenda, e che in qualche modo avrebbe dovuto pagare il suo debito alla giustizia.
Voto alla storia un buon 7, tendente quasi all'8 direi.
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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Storia che rileggo sempre molto volentieri. Sia per i disegni di Monti, parecchio in linea con il modello Ticciano e soprattutto adattissimi per questo tipo di storia. Sia per la trama: infatti Nizzi riesce a costruire un solido impianto con cattivi di buon livello e soprattutto riesce a rendere ancora più interessante la vicenda con l'entrata in scena della micidiale gatling, che rende la banda ancora più temibile. Indubbiamente l'avversario principale è il Capitano Lafferty, un gran traditore che arriva addirittura a fare il triplo gioco. Ed in questo Nizzi ha fatto davvero un ottimo lavoro. Per il resto concordo con i pareri positivi che mi hanno preceduto. Aggiungo solo questo: Tex e Carson in perfetta forma, come curati risultano parecchi siparietti tra i due!

Consigliata!! 

Voto: 8 :trapper:

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  • 3 mesi dopo...

Ci troviamo di fronte a una storia con una forte connotazione "gialla" che spesso si ritrova nelle storie di Nizzi. Comunque l'azione è anch'essa molto presente e si coniuga bene, ne risulta un racconto godibile con un'imperdibile scena di

Tex che incurante dei commenti del sergente comincia a sondare le casse che dovrebbero contenere le gatling con il piede... il vero Tex capace di scoprire il cattivo da ogni minimo accenno... "l'ho visto impallidire" e già un pugno per farlo cantare... scena da vera "goduria"
Ottimi i disegni di Monti. Voto 9 meno.
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  • 1 anno dopo...

Non potevo che iniziare da questa storia, la prima che ho letto più di 20 anni fa. Iniziai da "il pueblo nascosto" e solo con la ristampa tuttotex, quindi 10 anni dopo, ho potuto leggere anche "l'arma del massacro".

Un'ottima storia - voto 9 - una delle migliori di Nizzi.

L'ingresso nel pueblo è carico di tensione, poi è tutto molto, direi.. adrenalinico!

Il colpo di scena finale, con il triplo gioco del capitano lafferty, è in parte rovinato dal ritrovamento del fazzoletto con le iniziali, che in pratica rivela tutto. IMO è l'unico difetto di questa storia.

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Storia carina, anche se

Lafferty in effetti "puzza" sin da subito
. I disegni di Monti sono invece bellissimi. Mi piace il sorriso scanzonato, ironico e lievemente beffardo, da gran sbruffoni, che hanno i suoi Tex e Carson, mi piacciono i suoi cappelli ergonomici, le sue luci e le sue ombre. Grande Monti.
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  • 1 mese dopo...

Anche a me la storia e' piaciuta molto, anche se poi il punto di maggior interesse ossia il capitano traditore si rileva anche quello piu' debole e facilmente intuibile. Poi ho trovato un po' troppo scollegate le parti dei colpi della banda della mitragliatrice,(bella la scena i cui tex trova la cassa vuota al forte)ed invece la parte che i nostri vanno all'assalto del pueblo, interessante la parte storica che parla della vendita dei terreni, belli i disegni, solitamente non mi esalta Monti ma qua ha fatto un bel lavoro!!!!!!!!!!

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Storia piena di siparietti mitici (ad esempio, quando Tex "interroga" il sergente traditore, oppure la rissa nel saloon :D ) più una giusta dose d'azione e di colpi di scena (anche se dipende dallo spirito investigativo di ognuno). Monti è ispirato come sempre; grazie a lui, la storia è davvero ottima (ma lo era già). Una curiosità: rivedendo le tavole, ho l'impressione che per disegnare il capitano Lafferty, il disegnatore si ispiri a John Walcott. Magari non è così, ma questa idea proprio non me la stacco di dosso. Comunque si tratta di una storia sottovalutata; anche se non è un capolavoro, merit? più considerazione, per il suo brillante impianto nella storia, nei personaggi e nei disegni.

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  • 2 mesi dopo...

Una storia più avvincente che mai, ricca di colpi di scena e di azione in grande stile. Molto buona la prova di Nizzi, che per l'ennesima volta ci ha offerto in meglio della sua creatività e del suo inossidabile talento narrativo.

 

Piacevole e piena di avventura la trama, ben stabile e calibrata in base alla suddivisione; interessante e sicuramente vincente l'idea di inserire come comprimari una banda di efferati rapinatori dotati di una mitragliatrice Gatling, fatto piuttosto insolito, all'epoca... Dopo una prima parte non particolarmente calda, in cui il colonnello chiede l'aiuto di Tex e Carson, si passa immediatamente all'azione con la spettacolare quanto inaudita rapina alla banca di Bisbee, in cui entrano in scena le otto minacciose canne della Gatling, che radono al suolo gli uomini dello sceriffo, buttatisi all'inseguimento dei furfanti. Altra scena saliente quella che va dal momento in cui il sergente Holbrook viene smascherato e si da alla fuga nottetempo, fino al successivo scoppiettante conflitto a fuoco nel saloon, dove all'ex ufficiale viene saldato il conto... :trapper: Inutile commentare l'attacco dei due rangers al vecchio pueblo, elettrizzante e combattuto a suon di dinamite, e la scena finale della storia, in cui il bravo capitano Lafferty si rivela inaspettatamente un doppiogiochista di prim'ordine... 

 

La narrazione è fluida e scorre via veloce, caratterizzata da dialoghi intriganti e da numerosi siparietti comici, che contribuiscono a movimentare le pesanti atmosfere laddove il lettore può annoiarsi. Insomma, una storia western di impianto classico, in cui prevalgono principalmente l'azione e i conflitti a fuoco, senza contare l'immancabile suspence...

 

Qualitativamente migliori rispetto alle storie precedenti i disegni di Vincenzo Monti, che pur mantenendo una certa somiglianza con lo stile ticciano e giolittiano, cominciano ad indirizzarsi verso uno stile più personale. Disegni, inoltre, che ben si adattano alla trama e all'ambientazione della storia. :trapper:

 

VOTO: 8 ai testi, 8 ai disegni.

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  • 2 anni dopo...
  • Collaboratori

Un primo albo tutto sommato noioso, ma la storia si riscatta pienamente nella seconda parte, con autentici colpi di classe da parte di Nizzi, che spiazza il lettore nelle pagine finali con una conclusione come mai avremmo immaginato. Credibili tutti gli antagonisti - menzione per Joe addetto alla gatling che ricorda Klaus Kinski, e soprattutto per l'indiavolato e macchiavellico Lafferty, un personaggio che avrebbe meritato l'onore di un'altra storia. La sua fidanzata, Dolores, invece, è la fotocopia di tante eroine nate dalla matita di Monti - che sembra davvero poco preoccuparsi della caratterizzazione dei suoi personaggi ( lo stesso Lafferty ricorda da vicino il ticciano John  Walcott di "Fuga da Anderville" ) - disegni peraltro che accompagnano magnificamente la storia, in modo particolare nella sequenza della sparatoria nel pueblo. Mi è piaciuto, in ultimo, il riferimento storico da parte di Nizzi alla cessione dei territori a sud del Gila river agli Stati Uniti da parte dei corrotti politicanti messicani, che segna l'avvio di quest'avventura!

 

Voto: 8.

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  • 3 anni dopo...

Episodio della serie che mi è sempre molto piaciuto. Nizzi trae spunto dalla storica vendita di Santa Ana, che cedette ai confinanti Stati Uniti una fetta di territorio al sud del Gila River, e architetta una trama avvincente e gradevole da leggere. I folli sogni del ricco haciendero Don Guillermo di rimpossessarsi delle sue proprietà, con la violenza e un piccolo agguerrito esercito, sbattono presto contro la decisa azione dei nostri due pards. La banda di banditi, foraggiata dal ricco messicano e affidata ai comandi del pericoloso Pablo Contreras, può disporre di una gatling, con cui semina morte e terrore lungo il confine. Il soggetto è interessante, l'azione non manca, come brillano per freschezza, ironia e efficacia i dialoghi di un Nizzi particolarmente ispirato. La sceneggiatura fila via che è un piacere e il colpo di scena finale, funge da ciliegina sulla torta. La caratterizzazione del capitano Lafferty è l'ulteriore fiore all'occhiello della storia; l'autore riesce a ricamare con estrema abilità un ruolo da doppiogiochista (triplo gioco a essere pignoli!) che spiazza Tex e i lettori. Solo l'entrata in scena della delusa Beatriz, corteggiata per scopo dal villain principale, aiuterà i nostri eroi a cavarsi fuori da una situazione resasi complicata. Molto bella la sparatoria al pueblo, così come c'è da togliersi il cappello dinanzi alle tante battute esilaranti che Tex e Carson si scambiano durante la storia. Il Nizzi del centenario 300-400 è uno sceneggiatore brillante, in piena verve creativa, meritevole dell'oneroso ruolo affidatogli dalla casa editrice in quegli anni. Le sue scoppiettanti sceneggiature, permisero alla celebre saga di uscire dal pericoloso guado, in cui si era impantanata, con lo spegnimento della stella compositiva di Bonelli padre e la debole sintonia di Nolitta col personaggio. Ammetto che furono proprio storie come "L'arma del massacro" e successive del periodo, ideate dall'autore di Fiumalbo, a farmi affezionare al mitico ranger. Molto validi i disegni di Vincenzo Monti, sempre a proprio agio con ambientazioni marcatamente western, peccato solo per la sua tendenza alla ripetitività della fattezze dei personaggi. Il mio voto finale è 8

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Ottima  storia, la sua brevità non guasta affatto, anzi. E  con un colpo di scena  finale davvero  sorprendente , specialmente  per me, che quando l' avevo letta, avevo  saltato  per sbaglio la scena del fazzoletto. E considerato che era una delle mie prime storie, e non ero abituato  a questi voltafaccia, rimasi scioccato:o( comunque Nizzi poteva evitare lo spoiler del fazzoletto.:old:) Buon soggetto, originale l' idea della gatling, ottima sceneggiatura, molte belle scene, disegni di Monti semplicemente  da oscar. Ottima sceneggiatura, con alcuni dialoghi  memorabili ( " Paura di restare nel buio?" "Già,   nel buio eterno." " Amen":lol2:; oppure quelli nel finale di Beatriz e di suo padre.) Ottimi TUTTI i personaggi, da quelli che fanno una fugace apparizione come lo stalliere , a quelli più  importanti come Don Guillermo , personaggio direi grigio, commoventi la sua disillusione finale e la sua morte,:snif: e Contreras, bandito spietato, che pero crede per la causa  per cui combatte. Simpatici anche il colonnello e il bandito con  la mitragliatrice, fatto a meraviglia  da Monti. 

Un bel 9.

Modificato da Grande Tex
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Storia buona,con il finale a tinte gialle che è la ciliegina sulla torta...

 

Detto ciò, l'altisonante titolo del primo albo "l' arma del massacro"è quanto mai inesatto...la Gatling di Klaus Kinski :lol2: non fa manco un morto...

La storia si intreccia con la Storia: viene citato il trattato di Guadalupe Hidalgo,e da lì si comprende il motivo per cui il Don attempato vuole portare avanti, insieme a Pablo Contreras,una Revolution contro i gringos usurpatori.

Il capitano Lafferty è il classico verme in divisa che viene scoperto da Tex per caso,dopo il fortuito ritrovamento del fazzoletto nel Pueblo.Pazzesco come Monti disegnasse TUTTI gli ufficiali dell'Esercito con lo stampino :D:P

 

 

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  • 2 settimane dopo...

Storia retta totalmente da uno splendido cattivo: il capitano Lafferty. Solo per questo merita un’ampia sufficienza.

E aggiungerei, un cattivo simpatico, accompagnato da una bella… ed ingenua donna.

Voto alla storia: 6,8

Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 anno dopo...

Storia ben orchestrata, che scorre fluida come un buon giallo, seppur con tanti scontri a fuoco.

 

Sarò condizionato da alcune discussioni che negli ultimi mesi si sono svolte su questo forum, ma mi pare che nel corso dell'avventura si percepiscano le prime avvisaglie di difetti che Nizzi accentuerà nell'ultima parte della sua carriera di sceneggiatore di Tex.

Il nostro ranger, infatti, solo alla fine si rende conto delle trame di Lafferty, sottovalutando il significato del rinvenimento del fazzoletto cifrato nella "stanza  del tesoro". Ed infatti, si presenta all'ex ufficiale con la guardia abbassata, facendosi puntare la pistola contro e rimanendo inerme, mentre solo l'intervento di Beatriz lo salva. 

Peggio di lui fa Carson, che non si rende conto di nulla sino alla fine, senza che Tex ritenga di doverlo informare dei suoi sospetti.

 

I difetti segnalati non alterano il giudizio positivo, perché la buona scrittura della storia li bilancia; purtroppo in molte storie posteriori non sarà così.

 

Belli i disegni di Monti, anche se in queste tavole gli occhi di Tex mi sono parsi troppo chiari.

 

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  • 10 mesi dopo...

Rileggendola di recente, ho notato una "stonatura" che nel mio precedente commento non avevo ravvisato. Visto che, in linea di massima, la saga di Tex è ambientata nei primi anni del 1880 e la vendita di Santa Ana è avvenuta nel 1853, come mai Don Guillermo attende trent'anni prima di attuare il suo folle piano di rivalsa contro gli Stati Uniti? Ciò non influisce sul mio positivo giudizio, ma visto che di recente si parlava di cronologie, mi è venuto all'occhio questo particolare. 

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