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TWF - Tex Willer Forum

[341/ 343] Polizia Indiana


Voto alla storia  

34 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Vincenzo Monti
Periodicità mensile: Marzo 1989 è Maggio 1989
Inizia nel numero 341 a pag. 93 e finisce nel numero 343 a pag. 46




Colpevoli dell'eccidio dei pacifici pellerossa di Kalabah e dell'assassinio di due amici navajo di Piccolo Falco, gli Yuma Policemen guidati dal sergente Wolson vengono impacchettati da Tex e Tiger Jack e riportati a Fort Whipple per ottenere giustizia. Wolson, che stava braccando Na-Ta-Wah, uno scout indiano accusato di omicidio, sostiene che la pattuglia era stata attaccata, mentre Tex è certo che si sia trattato di una vendetta tribale! Durante un'animata discussione, Kit Willer finisce in guardina e viene fatto evadere dal padre con la complicità di alcuni cercatori d'oro. Quando Tex scopre perchè Na-Ta-Wah ha ucciso due soldati ed è fuggito sulla Black Mesa con l'amico messicano Mike Tuxedo, il bieco sergente Wolson non può più mentire sui misfatti dei suoi Yuma Policemen!



© Sergio Bonelli Editore

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  • 3 settimane dopo...

"Polizia indiana" è una storia di dimensioni ridotte ( circa 170 pagine, poco più di un albo e mezzo ) ma piuttosto interessante, in quanto il tema di partenza ( l'ingiustizia commessa ai danni degli indiani, in questo caso i Navajos di Tex, da alcuni militari ) è trattato in maniera piuttosto originale rispetto agli esempi "canonici" di "Sangue Navajo", "Vendetta Indiana", "Messaggero di morte" e parecchie altre storie. Infatti, in questo caso, il comportamento criminoso degli uomini in divisa non è motivato dal consueto motivo della sete di gloria, ma da un ben più prosaico movente,

quello di far tacere uno scout navajo, scomodo testimone di un tentato omicidio e vittima designata di un piano per fargli confessare dove fossero le miniere d'oro della riserva navajo
, cosa che però il lettore inizia a capire soltanto a metà storia, dato che fino a quel punto esso gli era nascosto da quella che poteva apparire pura e semplice brutalit? da parte del "vilain" della storia
il cinico e avido sergente Wolson, affiancato, come si scopre poi, da un paio di suoi subordinati
e dall'odio tribale che divideva i "poliziotti indiani" Yuma dai Navajos ( riguardo a quest'aspetto della storia non mi sento di condividere le critiche di chi afferma che non è stato sfruttato a dovere; una critica del genere avrebbe senso se i crimini ai danni dei Navajos fossero dovuti all'iniziativa dei "poliziotti indiani", ma ne ha ben poco se si pensa che è semplicemente un dato di fatto sfruttato dal principale "cattivo" per i suoi loschi scopi ). Altro carattere piuttosto originale della storia è la presentazione piuttosto sfumata e convincente dei due militari più alti in grado che incontriamo nella vicenda: il colonnello Moresby e il capitano Buntline, tutti e due galantuomini, ma estremamente solleciti della dignit? dell'esercito Usa, cosa che fa sè che tengano testa a Tex con molta decisione e ( nel caso di Buntline ) anche con molta ottusit?. Come il lettore, Tex non dispone all'inizio del bandolo della matassa, cosa che lo mette in seria difficolt?, dato che il "cattivo" della storia sa invece benissimo cosa vuole ottenere ( l'oro dei Navajos ) e quali fattori sfruttare allo scopo ( l'atteggiamento di Buntiline e Moresby ) e che Kit Willer, non contento di affrontare in questa storia una delle tappe più significative della sua "carriera di menagramo"
un paio di suoi amici con cui andava a caccia vengono ammazzati da Wolson e dai suoi Yuma policemen perchè hanno resistito al suo arresto; vero che hanno sparato per primi agli Yuma, ma le uccisioni sommarie dei pastori Navajo di Kalabah scoperte da Tex e Tiger all'inizio della storia fanno capire che Wolson non avrebbe esistato a farli torturare per avere notizie dello scout navajo ricercato, liquidandoli poi (del resto, dopo averli uccisi, lui e i suoi cercano di uccidere anche Kit, e lo farebbero se non intervenissero Tex e Tiger al momento giusto )
, d' tale sfogo a suoi bollenti spiriti da finire in guardina e costringere Tex a fare proprio la mossa auspicata dai suoi avversari; certo, dato che non ci si chiama Tex per caso, saranno proprio gli avvenimenti successivi a dargli modo di dipanare l'intrigo, ma alla fine soltanto l'intervento di Carson in veste di "deus ex machina" potr? consentirgli di inchiodare defintivamente i colpevoli dei crimini contro i Navajos. La presenza del "vecchio cammello" è quantitativamente ridotta nell'economia della storia, ma è brillante nei dialoghi, oltre che fondamentale nello scioglimento della vicenda; meno importante è Tiger, qui soprattutto usato come "spalla" di Tex, mentre di Kit si è già detto ( anche se nella parte finale della storia assume il ruolo di Tiger, lasciato nelle retrovie a tener calmi i Navajos ). I disegni di Monti sono sui suoi consueti ed elevati standard. La mia valutazione ?, in sintesi:soggetto 8,5sceneggiatura 8,5disegni 8,5
  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Una storia che stranamente non ho piu' riletto da quando la lessi in diretta nel 1989 e adesso gustata a colori nel Tex di Repubblica. Come gia' detto da Pedro, la storia e' di un albo e mezzo, quasi un riempitivo, perfetta per Vincenzo Monti, data la sua riconosciuta lentezza. Avventura dal sapore classico, con tutti gli elementi del genere. Oltre ai soliti ufficali in giacca blu, qui troviamo un nuovo corpo dell'esercito, gli "Yuma Policeman", capitanati da quel farabutto di Wolson. La storia ruota attorno a questo nuovo corpo che coinvolgera' la tribu' Navajos, pestando i piedi a quel tizzone d'inferno di Tex Willer, qui per tutta la durata della storia, nei panni di Aquila della Notte. Uno degli intenti di Nizzi in questa storia e' di riservare uno spazio piu' in evidenza a Kit Willer, impiegandolo come spalla di Tex, ma fa poco o niente, a parte l'inseguimento iniziale, che come afferma Raffaeli nella prefazione del volume a colori, e' uno dei piu' belli e lunghi dell'intera serie. Neanche Tex si rivela decisivo, ma i suoi dialoghi contro gli ufficiali dell'esercito sono da incorniciare, come e' da incorniciare la batosta che gli riserva a Wolson quando gli toglie dalle mani il povero Kit. Un Tex considerato piu' di una volta un arrogante e presuntuoso, ma che alla fine ha sempre ragione. Tiger usato con il contagocce e un Kit Carson che inaspettatamente si rivelera' decisivo con un entrata in scena magnifica. La storia finisce con una bella considerazione di Tex sugli "Yuma Policeman" ritenedoli ancora poco maturi per indossare quella divisa. Saranno sciolti di li' a poco. Bellissimi i disegni di Monti che si rivela uno dei migliori disegnatori di Tex in quel periodo. Storia:7Disegni:8

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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Piccola curiosità che ho trovato dopo l'ennesima rilettura di questa storia. A pagina 53 dell'albo Polizia Indiana, Tex e il figlio Kit sono a colloquio con il Colonnello Moresby. Ecco le parole di quest'ultimo: "Immagino che abbiate sentito parlare del famoso Pawnee Battalion del maggiore Frank North". Tex: "Naturalmente, ma nel caso del maggiore North, la faccenda era ben diversa". Questa storia scritta da Nizzi esce nell'aprile del 1989. Nel 2004 esce "I Lupi Rossi", dove Boselli fa incontrare Tex con Frank North. A dimostrazione del fatto che Tex ben conosceva il Pawnee Battalion cui accennava il colonnello Moresby! _ahsisi :trapper:

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  • 3 mesi dopo...

Storia perfetta, nella sua brevit? riesce a dipanare bene la vicenda senza lasciare il dubbio che forse una maggiore lunghezza avrebbe giovato. I diegni di Monti sono stupendi, l'inseguimento di Kit Willer con tuffo finale dello stesso è uno spettacolo. I pard sono bene utilizzati e l'entrata in scena nel finale di Carson da applausi. A me "Polizia Indiana" è piaciuta molto. Voto 10 alla storia e ai disegni.

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  • 3 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...

Bella storia, con la freschezza tipica del Nizzi di quegli anni, nei dialoghi e nella caratterizzazione dei personaggi (davvero ben riusciti Moresby e Buntline, militari che sanno ragionare e chiedere scusa). Monti ottimo.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Storia mediocre... poteva essere sviluppata meglio. Non mi piacciono i personaggi scelti da Nizzi per affiancare i pards ( anonimi Na Ta Wah e Mike Tuxedo), non mi piace Wolson, non mi piace soprattutto l'atteggiamento negativo di Tex ( e quindi di Nizzi) verso gli "Yuma policemen". Davvero esagerato inoltre l'utilizzo del quartetto ( e infatti Tiger fa solo una comparsata), che a mio giudizio va usato quando i nemici sono numerosi o partono da posizioni di evidente vantaggio rispetto ai pards, altrimenti si sminuisce il ruolo di Tex. Sinceramente Claudio Nizzi ha fatto molto di meglio e purtroppo devo constatare che le sue storie che ho apprezzato di meno sono quelle più corte, in genere meno di due albi, come questa. Monti non è il mio disegnatore preferito ma qui il risultato mi sembra più che discreto. Trama: 5Disegni: 7

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  • 6 mesi dopo...

Una delle mie storie preferite, bello il soggetto e sceneggiatura da applausi...

Le mie parti preferite: 1, quando Tex toglie Kit dalle mani di Wolson, e gli dà una bella lezione..

2 quando Kit aggredisce il capitano Buntline e viene arrestato.

3 La parte finale quando Kit Carson, alla testa di una grossa banda di Navajo, libera Tex dai soldati.

Una storia in cui si sente forte il legame tra i pards, e nella quale vengono messe in risalto alcune delle loro caratteristiche.

Altro che Carson macchietta e Kit spalla del padre! Queste sono le storie che mi piacciono, e che mi mancano tanto! Grande Nizzi!

Soggetto= 7

Sceneggiatura=9,5

Disegni=9

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  • 3 anni dopo...

Una storiella decisamente poco riuscita che parte da uno spunto in prospettiva interessante,la polizia indiana corrotta.

Mike Tuxedo e Na Tra Wa piuttosto mediocri come comprimari,Kit abbastanza scavezzacollo.Non malvagio l escamotage di far evadere Kit dalla prigione con l'ausilio dei cercatori d'oro,ma la storia è di una piattume e di una noia mortale, non certo all' altezza delle magnifiche storie nizziane del terzo centinaio.per me non raggiunge la sufficienza.lo stesso Nizzi l ha considerata un occasione mancata nel suo libro intervista.forse sarebbe stato meglio diluirla su più albi,e rendere la trama più intricata

Modificato da Barbanera
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Prima parte molto bella, nella seconda la storia si sgonfia un
po’, pur rimanendo su livelli più che accettabili.

C'é un buon Tex, soprattutto nella prima metà, anche se poi assistiamo ad un autogol di Nizzi, quando gli fa dichiarare che l'idea dell'evasione di Kit non gli era passata neanche dall’anticamera del cervello. Militari non ottusi, ma testardi.

Disegni abbastanza buoni.

Voto alla storia: 7,5

Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 mese dopo...
  • co fondatore

Per me rimane la storia da cui ho imparato il modo di dire "non piangere sul latte versato", non la rileggo completa da allora :o, quindi non ho un ricordo nitido del finale, a parte Kit Carson che per una volta in una storia di Nizzi è risolutivo. Invece avevo riletto anni più tardi la prima metà, sino all'arresto di Kit, molto bella anche grazie ai disegni del grande Vincenzo Monti.

 

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  • 3 settimane dopo...

Storia  molto bella, disegnata da Monti in modo ECCEZIONALE. La parte fino all' evasione  di Kit è  meravigliosa, con una scena più  bella dell' altra, soprattutto  l' inseguimento, il pestaggio del sergente ,  il colloquio  davanti al colonnello, e la rissa. Poi perde un po' di mordente, ma rimane molto bella. Mitica  l' entrata in campo di Carson, molto bello quando Buntline si rende conto  del suo  errore e  chiede  scusa: militare non crudele e ottuso, ma che sa chiedere scusa.

Voto 8.5

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  • 2 settimane dopo...

Gradevole "antipasto" servito da Nizzi, prima dell'arrivo di pietanze ben più corpose e saporite. Storia breve ma alquanto piacevole, sebbene la sceneggiatura perda un po' di tono nella sessione finale. Interessante lo spunto del corpo di polizia indiana, ma la trama, a tratti molto semplice e lineare, non lo sfrutta appieno. L'episodio, scivola via senza eccessivi sussulti. Ben presto si scopre a cosa fosse dovuto l'interessamento del turpe Wolson, disposto a tutto pur di rintracciare la giovane guida Na-Ta-Wah, costretta a disertare dal forte dopo uno spiacevole episodio. Tex riuscirà a dimostrare la verità e far trionfare la giustizia, non senza qualche grattacapo iniziale dovuto all'orgogliosa testardaggine degli ufficiali di Fort Whipple. Sempre ottimi i dialoghi di Nizzi, accompagnati da una sceneggiatura efficiente. Risultano molto ben caratterizzati il colonello Moresby e il capitano Buntline, militari dalla testa ai piedi, ma disposti ad ammettere i propri errori e chiedere scusa. Un po' sottotono invece il giovane Kit che durante il colloquio al quartier generale, perde lucidità e complica i piani del padre. Wolson è il tipico malvagio vigliacco e infido, mentre non brillano per caratterizzazione i soldati Yuma ai suoi ordini: sembrano più delle marionette che si limitano ad eseguire gli ordini del villain senza alcuna remora.

Come non citare inoltre l'azione brillante di Carson, molto autonomo e risolutivo nel finale? Eccellente la prova grafica di Monti, ormai ben calatosi nel ruolo di disegnatore effettivo della saga. Splendida la tavola con insolito vignettone verticale, con Kit che si tuffa dalla rupe per sfuggire dalle grinfie degli sgherri in divisa. Uniche note dolenti a mio avviso: la sua rappresentazione troppo matura di "Piccolo Falco" che in alcune vignette sembra quasi più anziano di Tex e la consueta ripetitività di fattezze dei suoi personaggi, che a ogni lettura danno sempre la convinzione di essere già stati visti in altre storie. Al contrario di Zaniboni, che dichiarò in una vecchia intervista di prendere spunto dai visi incontrati per strada per lo studio dei suoi personaggi, il compianto Monti forse usciva di rado o era troppo discreto per fissare insistentemente gli avventori, considerato il suo povero campionario di modelli facciali. :P  Il mio voto finale è 7

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  • Sceriffi
On 5/1/2019 at 11:43, Grande Tex dice:

Storia  molto bella, disegnata da Monti in modo ECCEZIONALE. La parte fino all' evasione  di Kit è  meravigliosa, con una scena più  bella dell' altra, soprattutto  l' inseguimento, il pestaggio del sergente ,  il colloquio  davanti al colonnello, e la rissa. Poi perde un po' di mordente, ma rimane molto bella. Mitica  l' entrata in campo di Carson, molto bello quando Buntline si rende conto  del suo  errore e  chiede  scusa: militare non crudele e ottuso, ma che sa chiedere scusa.

Voto 8.5

 

Prendo questo come esempio di un tuo tipico messaggio di commento dei classici. Il tuo commento si riduce in fin dei conti a questo:

- una sequenza di aggettivi iperbolici: "molto bella", "eccezionale", "meravigliosa", "mitica" 

- elenco di una serie di scene che ti sono piaciute

Questo non è altro che l'espressione dei tuoi gusti personali, cosa non sbagliata in sé, ma se mancante di motivazioni e osservazioni critiche risulta priva di interesse per i lettori del forum.

 

Non sei certo l'unico a commettere questi errori, ma l'effetto è accentuato dall'abbondanza dei tuoi messaggi, tutti molto simili fra loro e pubblicati a raffica.

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1 ora fa, pecos dice:

personali, cosa non sbagliata in sé, ma se mancante di motivazioni e osservazioni critiche risulta priva di interesse per i lettori del forum.

Hai scelto un mio commento  in effetti poco approfondito, ma di solito  non sono così .Sugli aggettivi  iperbolici, vedrò  di usarli meno.

Modificato da Grande Tex
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  • 2 anni dopo...

Voto ampiamente positivo per Polizia indiana.

A parte i sempre suggestivi disegni di Monti, la sceneggiatura di Nizzi ha diversi pregi.

Innazitutto, vi è una certa originalità, rispetto alle altre storie indiane apparse fino a quel momento nella saga di Tex.

Da notare, poi, la caratterizzazione del colonello Moresby e del capitano Buntline, schierati a difesa dei propri soldati, ma capaci di ammettere il loro errore. Che differenza rispetto al colonnelo Arlington o colonnello Elbert.

Ottima, infine, l'utilizzazione di Kit Carson, vero deus ex machina della vicenda.

 

La storia non è perfetta, in quanto io vi scorgo anche degli elementi negativi, a partire da una certa verbosità di alcuni dialoghi, soprattutto all'interno del forte.

Anche l'elaborazione dell'evasione ha un sapore strano: ma come è possibile che Tex non ci avesse pensato?

Da notare, comunque, come in questa storia Tex sia lontano dal ruolo di "poliziotto" ligio alle regole e bisognoso di un mandato per perquisire un locale (cfr. Il ritorno della mano rossai), che pure Nizzi ha spesso utilizzato.

 

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  • 2 anni dopo...

Allora...Storia godibilissima seppur breve. Disegni di Monti come al solito efficaci ed essenziali. Nizzi sviluppa una storia "militare" che mette in luce diverse sfumature di personaggi con la divisa. Dal meno peggio (colonnello Moresby), al mezzo fanatico (capitano Buntline) fino al delinquente sergente Wolson. Kit e Carson sono protagonisti, ci sono disertori innocenti, risse, botte.

Una piacevole lettura.

 

  • +1 1
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