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TWF - Tex Willer Forum

[295/296] Luna Comanche


Voto alla storia  

24 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Maggio 1985 è Giugno 1985
Inizia nel numero 295 a pag. 53 e finisce nel numero 296 a pag. 102.




Il diabolico Sam Stanton, figlio di un proprietario terriero, incarica un killer di far fuori per questioni di eredità il fratellastro Billy, un meticcio molto legato al navajo Tiuba. 




© Sergio Bonelli Editore

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  • 2 mesi dopo...

Ho appena finito di leggere questa storia. Non è probabilmente un capolavoro, ma è comunque IMHO una delle migliori storie dell'ultima parte dell'attività di GLB. A darle spessore vi sono da una parte il cinismo e la ferocia del "cattivo" e dei suoi complici

Sam Stanton non solo commissiona l'omicidio del fratellastro, ma arriva a percuotere il padre, provocandone, sia pure involontariamente, la morte; i cowboys del suo ranch non solo accettano con grande facilit? di fare i killer, ma si fanno decimare da Tex e Carson anche dopo che il loro capo è morto
, dall'altra il "pard occasionale" di Tex e Carson, il navajo Tiuba, pronto anche a morire pur di vendicare l'uccisione del suo amico Billy Stanton. Altra nota positiva è il ruolo autonomo di Carson nella parte finale del n. 295: il "vecchio cammello" si dimostra un ottimo segugio e riesce a fronteggiare validamente il subdolo e spietato nemico che sta seguendo. L'unica nota difettosa è forse la parte iniziale dedicata a Tex e Carson
con il loro inseguimento del comanchero Carlos e la morte di costui nel Little Colorado
: sembra una microstoria raccordata alla vicenda principale all'unico scopo di arrivare ad una adeguata lunghezza della sceneggiatura. Buoni i disegni di Letteri. In sintesi:soggetto 8sceneggiatura 8 --disegni 8.
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  • 2 anni dopo...
  • Rangers

Luna Comanche è tra le ultime storie del tardo GLB ancora di buonissimo livello. Come trama ricorda un p? qualche altra storia del passato (nonchè la precedente a questa "Il Passaggio Segreto" di Nizzi - Civitelli). In ogni caso rimane tra le storie più crude dell'ultimo periodo Bonelliano. Il cattivo è Sam Stanton ed è il mandante dell'omicidio del proprio fratellastro e senza volerlo provoa la morte anche dello stesso padre, solo per ereditare l'intera proprietà. GLB a sorpresa inserisce anche un ottimo comprimario, il navajo Tiuba che si dimostra un perfetto pard. La parte più toccante è imho quella finale, arricchita dalla vendetta del Navajo e da una triste conclusione difficile da digerire. Da ricordare anche la parte importante che ha Carson, che insegue in solitaria il criminale per un bel numero di pagine. Dando un voto direi 8, mentre ancora magnifici i disegni di Letteri!! :):trapper:

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  • 4 mesi dopo...

In questa storia ho trovato cose buone e meno buone. Di buono trovo la parte iniziale che si conclude con Carson che ha ragione del Killer, trovo anche interessante l'idea di inserire una sorta di cappello, l'inseguimento del comanchero Carlos. Altrettanto interessante il ruolo di Tiuba. Non trovo buono invece la parte che GLB fa recitare ai cattivi di turno a cominciare dal protagonista principale Sam Stanton, una figura un p? troppo fiacca, fino ai cowboy che

di punto in bianco si tramutano tutti, nessuno compreso, in una banda di cialtroni pronti a diventare killer per una manciata di dollari col solo risultato di farsi impallinare come tordi. In fondo erano fino a poco tempo prima alle dipendenze del padre che fino a prova contraria era un galantuomo, non si capisce come mai nessuno si oppone alle idee malsane del figlio una volta morto il padre.
Nel complesso assegno un 7 e mezzo
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  • 7 mesi dopo...

Alcune tra le ultime storie dell'ultimo Bonelli mi danno l'impressione di essere crepuscolari, maggiormente pessimistiche, per certi versi lontane dalla classicit? che lo contraddistingue. Prendiamo la vicenda familiare di ?Luna comanche? e paragoniamola a quella di ?Sunset ranch?. L' tutto si conclude nella maniera migliore: il figlio traditore diventa ?figliol prodigo? che grazie all'intervento di Tex ritorna sulla retta via. Qui invece nessuno sopravvive, nessuno può avere la possibilità di redimersi (e mi si potrebbe giustamente obiettare che qualcosa del genere avviene anche nella classicissima ?Piombo caldo?): Sam, che aveva ordinato la morte del fratellastro e che aveva causato la morte accidentale del padre ci lascia le penne per mano di Tiuba, che a sua volta viene crivellato di colpi. Certamente Tex e Carson sono i due soliti satanassi di sempre, che dove arrivano riportano la Giustizia affrontando il Male col sorriso sulle labbra e la rassicurante spacconeria di sempre. Però anche loro, questa volta, possono ben poco di fronte alla piega tragica che prendono gli eventi: l'ultima cosa che gli rimane da fare è seppellire Tiuba sotto la luce della luna piena, in un finale tragico e sanguinoso, segnato dall'influsso di quel segno divino che il navajo attendeva. Letteri, da parte sua, impreziosisce il tutto con quella che io considero come una delle sue prove migliori (e le prove migliori di Letteri sono decine, sparse qua e l' in vari centinai): il suo stile chiaro e pulito rende ancor più inquietante e in certo modo magica la notte di luna comanche che fa da teatro all'ultimo scontro. Storia semplice, alla fine dei conti, ma bellissima nella sua semplicit? tragica: una delle più riuscite tra quelle che costituiscono la produzione texiana del vecchio Bonelli. Voto 8. Ps. Menzione speciale per il capolavoro di copertina realizzata da Galep: è una delle mie preferite in assoluto!

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  • 8 mesi dopo...

Storia di livello normale che ho trovato simile alla precedente avventura targata Nizzi. Gli elementi simili sono i seguenti:- Un ranch in gioco,- il padre e padrone del ranch che muore,- uno dei figli del padrone del ranch che fa una brutta fine,- il fratello, una volta mandante e una volta accusato di esserlo. Inizio un p? discutibile, con il povero comanchero che fa una brutta fine. Sinceramente questo fatto a mio avviso si collega poco al resto della vicenda. Bella e spietata la figura di Sam Stanton, cattivo senza scrupoli o quasi. Voto 6/7 alla tramaVoto 7,5 ai disegni

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  • 4 mesi dopo...

Storia non troppo esaltante, stranamente similare alla precedente, con fratelli o fratellastri coinvolti, Carson che si becca un coltello nella spalla da un rubagalline di bassa tacca???e l'incendio della prateria???basta fare un largo giro e tutto ok???i disegni nella media!!

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  • 8 anni dopo...

Visto che si parlava delle ultime storie di Bonelli disegnate da Letteri, mi sono riletto, dopo davvero un sacco di tempo (mi sa che non l'ho più riletta dal mese in cui è uscita) "Luna Comanche.

 

All'epoca, con ancora nella testa le epiche avventure di GL Bonelli di pochi anni prima (ma anche le spaventose ciofeche antitexiane di Nolitta) questa avventura non mi aveva lasciato particolari motivi per ricordarla, nel bene o nel male, e infatti non me la ricordavo.

 

Rileggendola, a distanza di anni, pensando al "tex sbirro integerrimo" che ci siamo dovuti sorbire in seguito, presenta aspetti che l'hanno fatta rivalutare. Prima di tutto, il Tex "giustiziere" che presenta. Che se ne frega di "prove" e "tribunali", c'è gente che ha ucciso il figlio di una donna navajo? Lui va e li fa secchi (quasi) tutti. Non c'è alcun cenno al cercare prove (non dopo che muore anche il padre, almeno), o a tribunali. La posta in gioco è chiara, Sam Stanton e i suoi uomini vogliono uccidere Tex e Carson, e Tex e Carson vogliono uccidere Sam Stanton e i suoi uomini (e, davvero...  che bello ritrovare QUEL Tex, sia pure in  un avventura "minore"....)

 

E quando Tiuba parte nella sua missione di vendetta (che è praticamente un suicidio)? Tex non lo ferma. Anzi, capisce e rispetta la sua decisione. Per lui è una decisione da guerriero, un debito di sangue con il suo amico ucciso. Non viene detto, ma pensandoci, cosa farebbe Tex se qualcuno uccidesse Carson?

 

Il west di GL Bonelli è un luogo di conflitti fra titani, dove  non ci si rifugia dietro "prove", "confessioni" o scartoffie, la lotta per la sopravvivenza e contro predoni e prepotenti è quotidiana, e senza spazio per debolezze.

 

Altro aspetto che ricorda miei post recenti, il Tex "fallibile". Il Tex di GL Bonelli non è un figurino da rivista che si vanta e compiace della sua infallibilità. Come tante altre, anche questa avventura inizia con uno smacco. Questo Tex non ha origlioni che vanno a spifferare tutto subito, questo Tex deve spendere fatica e sudore a seguire piste e spesso per niente. E questa fallibilità alla fine lo rende più epico (a volte leggo post di lettori contentissimi perchè Tex viene sconfitto, o viene ingannato, smitizzato, etc, come se non aspettassero altro. Di solito dico che non li capisco, ma recentemente mi sono ricordato che anch'io, ad un certo punto, avevo reagito con lo stesso entusiasmo a storie "smitizzanti" come i delitti del lago ghiacciato e fuga da anderville. Oggi non mi fanno lo stesso effetto. E mi sa che ho capito. Quando Nolitta e Nizzi tramutano Tex nello "sbirro infallibile" (che poi nelle avventure fa spesso magre figure) lo rendono antipatico, e ti capita di fare il tifo per i "cattivi". Con GL Bonelli non mi capitava mai. Rileggendolo, credo che il far vedere Tex che a volte fallisce, associato ad un immagine meno da sbirro, rendesse il suo Tex molto più simpatico, ti veniva di più di fare il tifo per lui.)

 

Detto questo, a parte queste caratteristiche tipiche del Tex di GL Bonelli che non sono certo uniche in questa storia, non c'è tanto da dire. La vicenda parte in maniera ambiziosa, ma si sgonfia in un unica sfida finale che copre tutta la seconda parte. Le due metà non si legano molto assieme. Sono troppo diverse.

 

Ma non è solo la storia. Guardate i disegni. Onestamente io non sono mai stato uno che sappia riconoscere a colpo d'occhio non solo l'autore di un disegno ma pure l'epoca, quindi potrei sbagliarmi, ma...  il Letteri che disegna le prime tavole non mi sembra quello che disegna le ultime.

 

Appunto perchè non ho mai avuto molto occhio per queste cose, chiedo la consulenza degli "esperti Letteriani" del forum... non sembra anche a voi che le prime pagine siano disegnate in uno stile "precedente" di alcuni anni a quello delle tavole finali? (certo, magari è solo che verso la fine era in ritardo nelle consegne e ha disegnato più in fretta)

 

E la storia...  è noto che GL Bonelli scriveva "a braccio", aveva magari un idea generale dell'argomento della storia (ovvio che nel figlio di mefisto era previsto lo scontro con il figlio di mefisto...) ma poi sceneggiava senza un soggetto scritto o una scaletta. A volte cambiava idea e direzione in corsa, seguendo magari qualcosa che di colpo gli interessava di più e abbandonando la trama principale.  Per chi scrive così, penso che capito ogni tanto che, in assenza di un idea "forte", sceneggino magari le tavole iniziali sperando sul fatto che l'idea gli arrivi "in corsa".

 

Qui, all'inizio, la sceneggiatura ha i "tempi lunghi e rilassati" più tipici del bonelli degli anni 70. Anzi, persino troppo lunghi e rilassati! Per tutta la prima parte ci sono le storie in parallelo dell'assassinio di Billy (che era probabilmente la "scintilla" su cui costruire la storia) e Tex e Carson che seguono un losco mercante perchè stanno indagando su un traffico di armi e whisky con gli indiani. In questa prima parte la gara fra i pards e il mercante (terminata con la morte accidentale di quest'ultimo, che fa fallire il piano dei pards) pare solo un qualcosa da far fare a Tex e Carson fra una scena della congiura contro Billy e l'altra. Solo dopo trenta pagine i pards incontrano Tiuba con il cadavere di Billy.

 

A questo punto, i due si dividono, e....  mi pare strano che questa non sia una delle avventure preferite di Leo! Ci sono ben 36 pagine di Kit Carson in solitaria, che insegue e fa secco un bandito, nonostante i suoi trucchi!  :laugh:

 

È una bella sequenza, in cui il vecchio Carson si dimostra all'altezza di Tex, anche se più saggio e meno irruento. Anche di fronte alla prateria in fiamme, non si scompone, si accende tranquillamente un sigaro, e poi aggira l'incendio!  :lol:

 

(non capisco l'incredulità di kaciaro nel post precedente al riguardo. Certo che si aggiravano gli incendi, cosa credeva, che si mettessero a fare a gara di velocità`con il fuoco?)

 

Per un altro po' la storia prosegue con i tempi lunghi iniziali, poi...  nel finale tutto viene accelerato, Tex e Carson tornano al ranch, sparatoria finale (in cui i cow boys si dimostrano stranamente fedeli al nuovo padrone, anche se magari li avrà ben forniti di dollari prima), e il sacrificio di Tiuba che chiude in fretta la storia.

 

Alla fine, è una storia strana. Con un ritmo discontinuo. Eppure... non ci vedo aggiustamenti di Sclavi o di altri. I dialoghi mi sembrano davvero tipicamente GLBonelliani, e anche la vendetta finale non mi sembra (anche se potrei sbagliarmi) nelle corde degli altri autori che hanno sistemato le sue ultime storie.

 

Il dubbio che ho, è che questa storia sia stata iniziata da GL Bonelli all'inizio dei suoi problemi, magari facendola disegnare subito man mano da Letteri. Che all'inizio ci sia tanto girovagare perchè Bonelli sono aveva ben chiaro dove andare a parare. Che poi l'abbia interrotta e lasciata incompiuta, e poi l'abbia ripresa e terminata anni dopo. Questo spiegherebbe il ritmo discontinuo, il fatto che sia stata disegnata da Letteri in un periodo in cui Letteri lavorava già con Nizzi (prima dei problemi fra di loro) e anche il finale frettoloso con dialoghi meno ispirati della prima parte.

 

O forse sono solo fantasie mie, è una storia scritta e disegnata tutta in una volta, la discontinuità è solo GLBonelli che si era rotto le balle, e a furia di scrutare dei Tex inizio a vederci cose che non esistono...  :laugh:

  • +1 2
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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, Diablero dice:

Visto che si parlava delle ultime storie di Bonelli disegnate da Letteri, mi sono riletto, dopo davvero un sacco di tempo (mi sa che non l'ho più riletta dal mese in cui è uscita) "Luna Comanche.

 

All'epoca, con ancora nella testa le epiche avventure di GL Bonelli di pochi anni prima (ma anche le spaventose ciofeche antitexiane di Nolitta) questa avventura non mi aveva lasciato particolari motivi per ricordarla, nel bene o nel male, e infatti non me la ricordavo.

 

Rileggendola, a distanza di anni, pensando al "tex sbirro integerrimo" che ci siamo dovuti sorbire in seguito, presenta aspetti che l'hanno fatta rivalutare. Prima di tutto, il Tex "giustiziere" che presenta. Che se ne frega di "prove" e "tribunali", c'è gente che ha ucciso il figlio di una donna navajo? Lui va e li fa secchi (quasi) tutti. Non c'è alcun cenno al cercare prove (non dopo che muore anche il padre, almeno), o a tribunali. La posta in gioco è chiara, Sam Stanton e i suoi uomini vogliono uccidere Tex e Carson, e Tex e Carson vogliono uccidere Sam Stanton e i suoi uomini (e, davvero...  che bello ritrovare QUEL Tex, sia pure in  un avventura "minore"....)

 

E quando Tiuba parte nella sua missione di vendetta (che è praticamente un suicidio)? Tex non lo ferma. Anzi, capisce e rispetta la sua decisione. Per lui è una decisione da guerriero, un debito di sangue con il suo amico ucciso. Non viene detto, ma pensandoci, cosa farebbe Tex se qualcuno uccidesse Carson?

 

Il west di GL Bonelli è un luogo di conflitti fra titani, dove  non ci si rifugia dietro "prove", "confessioni" o scartoffie, la lotta per la sopravvivenza e contro predoni e prepotenti è quotidiana, e senza spazio per debolezze.

 

Altro aspetto che ricorda miei post recenti, il Tex "fallibile". Il Tex di GL Bonelli non è un figurino da rivista che si vanta e compiace della sua infallibilità. Come tante altre, anche questa avventura inizia con uno smacco. Questo Tex non ha origlioni che vanno a spifferare tutto subito, questo Tex deve spendere fatica e sudore a seguire piste e spesso per niente. E questa fallibilità alla fine lo rende più epico (a volte leggo post di lettori contentissimi perchè Tex viene sconfitto, o viene ingannato, smitizzato, etc, come se non aspettassero altro. Di solito dico che non li capisco, ma recentemente mi sono ricordato che anch'io, ad un certo punto, avevo reagito con lo stesso entusiasmo a storie "smitizzanti" come i delitti del lago ghiacciato e fuga da anderville. Oggi non mi fanno lo stesso effetto. E mi sa che ho capito. Quando Nolitta e Nizzi tramutano Tex nello "sbirro infallibile" (che poi nelle avventure fa spesso magre figure) lo rendono antipatico, e ti capita di fare il tifo per i "cattivi". Con GL Bonelli non mi capitava mai. Rileggendolo, credo che il far vedere Tex che a volte fallisce, associato ad un immagine meno da sbirro, rendesse il suo Tex molto più simpatico, ti veniva di più di fare il tifo per lui.)

 

Detto questo, a parte queste caratteristiche tipiche del Tex di GL Bonelli che non sono certo uniche in questa storia, non c'è tanto da dire. La vicenda parte in maniera ambiziosa, ma si sgonfia in un unica sfida finale che copre tutta la seconda parte. Le due metà non si legano molto assieme. Sono troppo diverse.

 

Ma non è solo la storia. Guardate i disegni. Onestamente io non sono mai stato uno che sappia riconoscere a colpo d'occhio non solo l'autore di un disegno ma pure l'epoca, quindi potrei sbagliarmi, ma...  il Letteri che disegna le prime tavole non mi sembra quello che disegna le ultime.

 

Appunto perchè non ho mai avuto molto occhio per queste cose, chiedo la consulenza degli "esperti Letteriani" del forum... non sembra anche a voi che le prime pagine siano disegnate in uno stile "precedente" di alcuni anni a quello delle tavole finali? (certo, magari è solo che verso la fine era in ritardo nelle consegne e ha disegnato più in fretta)

 

E la storia...  è noto che GL Bonelli scriveva "a braccio", aveva magari un idea generale dell'argomento della storia (ovvio che nel figlio di mefisto era previsto lo scontro con il figlio di mefisto...) ma poi sceneggiava senza un soggetto scritto o una scaletta. A volte cambiava idea e direzione in corsa, seguendo magari qualcosa che di colpo gli interessava di più e abbandonando la trama principale.  Per chi scrive così, penso che capito ogni tanto che, in assenza di un idea "forte", sceneggino magari le tavole iniziali sperando sul fatto che l'idea gli arrivi "in corsa".

 

Qui, all'inizio, la sceneggiatura ha i "tempi lunghi e rilassati" più tipici del bonelli degli anni 70. Anzi, persino troppo lunghi e rilassati! Per tutta la prima parte ci sono le storie in parallelo dell'assassinio di Billy (che era probabilmente la "scintilla" su cui costruire la storia) e Tex e Carson che seguono un losco mercante perchè stanno indagando su un traffico di armi e whisky con gli indiani. In questa prima parte la gara fra i pards e il mercante (terminata con la morte accidentale di quest'ultimo, che fa fallire il piano dei pards) pare solo un qualcosa da far fare a Tex e Carson fra una scena della congiura contro Billy e l'altra. Solo dopo trenta pagine i pards incontrano Tiuba con il cadavere di Billy.

 

A questo punto, i due si dividono, e....  mi pare strano che questa non sia una delle avventure preferite di Leo! Ci sono ben 36 pagine di Kit Carson in solitaria, che insegue e fa secco un bandito, nonostante i suoi trucchi!  :laugh:

 

È una bella sequenza, in cui il vecchio Carson si dimostra all'altezza di Tex, anche se più saggio e meno irruento. Anche di fronte alla prateria in fiamme, non si scompone, si accende tranquillamente un sigaro, e poi aggira l'incendio!  :lol:

 

(non capisco l'incredulità di kaciaro nel post precedente al riguardo. Certo che si aggiravano gli incendi, cosa credeva, che si mettessero a fare a gara di velocità`con il fuoco?)

 

Per un altro po' la storia prosegue con i tempi lunghi iniziali, poi...  nel finale tutto viene accelerato, Tex e Carson tornano al ranch, sparatoria finale (in cui i cow boys si dimostrano stranamente fedeli al nuovo padrone, anche se magari li avrà ben forniti di dollari prima), e il sacrificio di Tiuba che chiude in fretta la storia.

 

Alla fine, è una storia strana. Con un ritmo discontinuo. Eppure... non ci vedo aggiustamenti di Sclavi o di altri. I dialoghi mi sembrano davvero tipicamente GLBonelliani, e anche la vendetta finale non mi sembra (anche se potrei sbagliarmi) nelle corde degli altri autori che hanno sistemato le sue ultime storie.

 

Il dubbio che ho, è che questa storia sia stata iniziata da GL Bonelli all'inizio dei suoi problemi, magari facendola disegnare subito man mano da Letteri. Che all'inizio ci sia tanto girovagare perchè Bonelli sono aveva ben chiaro dove andare a parare. Che poi l'abbia interrotta e lasciata incompiuta, e poi l'abbia ripresa e terminata anni dopo. Questo spiegherebbe il ritmo discontinuo, il fatto che sia stata disegnata da Letteri in un periodo in cui Letteri lavorava già con Nizzi (prima dei problemi fra di loro) e anche il finale frettoloso con dialoghi meno ispirati della prima parte.

 

O forse sono solo fantasie mie, è una storia scritta e disegnata tutta in una volta, la discontinuità è solo GLBonelli che si era rotto le balle, e a furia di scrutare dei Tex inizio a vederci cose che non esistono...  :laugh:

Ottima rece Diablo, ma toglimi davvero una curiosità, se ieri sera verso le 23.30 stavi divagando con noi sul topic de "la Ballata", e alle 5 hai scritto questa rece, e prima delle 5 hai letto Luna Comanche, quando caspita dormi?:o

Ok che sei un Diablero, ma dormi un'ora per notte?

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  • 8 mesi dopo...

Dopo aver letto l'eccellente recensione di @Diablero, molto completa e dettagliata, diviene difficile trovare qualcosa da aggiungere, tuttavia, avendo riletto gli albi di recente, provo lo stesso ad articolare un commento. La storia fu composta nel tardo periodo crepuscolare del grande Bonelli e alcuni difetti tipici di quegli anni sono presenti e distinguibili. Comunque a differenza dell'episodio precedente, ricucito alla bene o meglio dalla redazione ma rivelatosi fiacco e alquanto sconclusionato, "Luna Comanche", possiede qualcosa di particolare che in qualche modo ti coinvolge durante la lettura. Vuoi per la presenza del buon comprimario Tiuba, a cui l'autore dona un meritato finale melodrammatico, o forse per la sottile allusione alle credenze indigene che spinge il giovane Navajo all'atto eroico, perpetrato per vendicare il vigliacco omicidio del caro amico-padrone. Se poi ci aggiungiamo il solito Tex bonelliano, e un ottimo Carson che si ritaglia con il suo inseguimento una lunga sfilza di pagine alla ribalta, forse centro il punto che tutto sommato mi ha fatto apprezzare questa storia minore. Certamente non si capisce cosa ci faccia la scena nell'incipit con il mercante messicano, totalmente slegata dal contesto e poco attinente (credo anch'io che fu recuperata da qualche bozza di spunto autonoma, per dilatare il numero esiguo di pagine). Anche l'altro appunto fatto già notare, ovvero lo strano (e volendo incomprensibile!) atteggiamento dei cowboy, che accettano senza battere ciglio la versione della morte del boss e si immolano per il piano del perfido figlio, non fa fare salti di gioia e si mostra come una forzatura narrativa, tuttavia, sebbene non eccelsa e facilmente dimenticabile, la storia trasuda texianità da ogni tavola e in un periodo in cui l'apporto di Nolitta "stravolse" questo aspetto, non è roba da poco. Il drammatico e poetico epilogo al chiar di luna, reso graficamente in maniera straordinaria dal sempre efficace Letteri, vale da solo "il prezzo del biglietto". Se ci furono interventi esterni o se la storia fu ripresa dopo una lunga interruzione, come acutamente fatto notare da Diablero, non lo so, posso solo dire che, a mio avviso, rappresenta una delle ultime sceneggiature valevoli del compianto papà di Tex; un acconto di quel testamento artistico immenso, a cui noi lettori dobbiamo essere sempre grati. I disegni di Letteri mostrano un lieve calo nella seconda parte, (come se l'artista fosse pressato dalle consegne, e visto la mole delle tavole che sfornava all'epoca, non mi stupisce), comunque il livello è ancora appropriato ed elegante.

P.s.  Visto come è rappresentato il Ranch, mi chiedo a cosa servisse la scala esterna laterale se poi nel poi nel ballatoio di arrivo non vi è alcuna porta d'ingresso ma solo due finestre. Refuso che il disegnatore ripete in più campi lunghi, poca cosa ma forse, per deformazione professionale, mi è subito saltata all'occhio :D Il mio voto finale è 7      

Modificato da Condor senza meta
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