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TWF - Tex Willer Forum

[232/233] Scacco Matto


Voto alla storia  

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Febbraio 1980 - Marzo 1980
Inizia nel numero 232 a pag. 61 e finisce nel numero 233 a pag. 64



Dalle parti di Tucson, tre rapinatori di diligenze piazzano una pallottola tra le scapole del postiglione, un vecchio amico di Tex e Carson. I gaglioffi vengono subito braccati e il primo a cadere è il bieco Big Tatum. Tex e Carson puntano su Nogales, dove il resto della banda di Big Tatum si riunisce ad altri complici, l'infido vicedirettore della Southern Bank e Paco Cardena, un desperado messicano. Purtroppo per loro, invece dell'oro che contavano di arraffare su un treno portavalori, dovranno accontentarsi di vile piombo!

 


 © Sergio Bonelli Editore

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  • 5 mesi dopo...

Essendo una storia breve ( 114 pagine, ossia poco più di un albo; fosse stata pubblicata oggi e non nel 1980 avrebbe anche potuto essere collocata in un Almanacco del West ), per giunta piazzata come riempitivo tra sceneggiature di ben altra taglia come "Il Clan dei Cubani" e "Il cerchio di sangue", "Scacco Matto" non è certo fatta per attirare un particolare interesse da parte dei lettori, tanto più in quanto parecchie situazioni

(l'assalto alla diligenza in cui perisce Hayden, l'ex vicesceriffo amico di Tex e Carson, la sparatoria nel saloon di Prieto, l'"interrogatorio" del disgraziato barman, il diverbio al Golden Horse tra Tex e i due banditi che gli restano da sistemare e l'assalto al treno)
sono elementi topici del West e della saga texiana. Tuttavia la trama acquista in interesse dal momento che Tex, pur senza sottolineare la cosa in maniera accentuatamente sentimentale ( tale è del resto la prassi di GLB ) , entra in gioco contro i criminali soprattutto per vendicare un caro amico, ben deciso a liquidare senza merc? i responsabili della sua morte. Il coinvolgimento emotivo non rende però Tex incline a gettarsi a testa bassa contro gli avversari; al contrario il ranger si mostra come tante altre volte un intelligente segugio e un abilissimo stratega che stringe la sua morsa contro i criminali
soprattutto dopo aver liquidato Big Tatum nel saloon di Prieto
come uno scacchista che, con mosse imprevedibili da parte dell'avversario
in particolare, è piuttosto originale e indovinato lo stratagemma delle casse dentro le quali Tex e Carson entrano nel treno che dovrebbe essere assalito dai complici del defunto Big Tatum in unione coi desperados del messicano Cardena, in arte "El Lobo"
, lo mette sempre più all'angolo fino, appunto, a dargli "scacco matto"
anche se poi, per una paradossale ironia della sorte, Bender e Gloster, i complici di Tatum, quando cadranno nella trappola di Tex, verranno liquidati da un paio dei loro "amici" messicani
. Gli avversari di Tex, del resto, per quanto ( almeno quelli americani ) ben conoscano la fama del ranger, non riescono nemmeno lontanamente a fronteggiare il ranger su questo piano, ma si illudono di non essere braccati da lui e stabiliscono la loro linea d'azione come se lui non ci fosse, in tal modo dimostrandosi agli occhi del lettore dei balordi certo feroci, ma abbastanza stupidi
per quanto non più stupidi di Carter, il vicedirettore della banca di Nogales che si era messo d'accordo con loro per la rapina al treno, non tenendo conto del fatto che i suoi complici ( Cardena in primis; ma anche Big Tatum, se fosse stato vivo )gli avrebbero pagato la sua parte in piombo; così, anche qui paradossalmente, malgrado urli e imprechi contro Tex e Carson, Carter deve ai due rangers se rimane in vita, per quanto in galera
. La vicenda è gestita da GLB con fluidità e naturalezza ( soltanto
il fatto che Big Tatum parli della progettata rapina al treno a Prieto, anche se forse spiegabile se si pensa che per i due compari questi racconti sono di "vita quotidiana", può essere visto come una lieve forzatura di GLB per consentire a Tex e Carson di "pizzicare" nel più breve tempo possibile Bender e Gloster
), sicch? risulta sempre IMHO gradevole da seguire nel suo sviluppo. I disegni di Letteri sono per me di buon livello, con note di particolare merito per la resa grafica di Prieto e Cardena. In sintesi, a mio parere:soggetto 7sceneggiatura 7 +disegni 8.
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  • 1 mese dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Cio che ha detto Pedro è indubbiamente puro vangelo. Scacco matto soffre indubbiamente la vicinanza di due colossali capolavori come Il clan dei cubani e Gli eroi di Devil Pass, ma è anche necessario ammettere che questa "storiellina" di 114 pagine, anche se si fosse trovata in mezzo a storie meno "mastodontiche" sarebbe comunque risultata alquanto scialba e poco incisiva.
Eh si, a mio parere Scacco matto fa parte di quella sparuta schiera di storie marchiate GLB che sarebbe meglio chiudere nel dimenticatoio.
La morte di un postiglione amico di Tex è la molla che fa scattare la sua rabbia vendicativa, si mette sulle tracce di poco convincenti cattivi di turno, e li abbatte uno ad uno. Lo spunto, seppur classico, è buono, ma a mio parere non riesce ad esser sfruttato al meglio dal pap? di Tex.
Tex e Carson sono veramente poco incisivi in questa storia, Big Tantum e suoi accoliti sono dei banditelli d mezza tacca ce, sulla scala evolutiva si trovano poco al di opra dell'uomo i neanderthal per quanto concerne le facolt? intelletive.
E non dimentichiamoci il "caso" Paco Cardena... Un personaggio che, dalle premesse, sembrava essere potenzialmente interessante è stao utilizzato a mio parere in maniera poco proficua... Poteva avere un peso sicuramente maggiore in tutta la storia, dando così ad essa un taglio molto più avvincente, ed invece è stato relegato in secondo piano... Peccato!
Lo stesso dicasi per il verminoso vicedirettore dell a souther bank... la sua fine, così come la sua figura sono pallidi e privi di ersonalit?.
Ci sono solo due cose che ho realmente apprezzato in questa storia e che la salvano da un voto miseramente al di sotto della sufficienza:
1) I disegni di un sempre magnifico Letteri
2) Lo stratagemma delle "casse da morto".

Per il resto invece proprio non ci siamo....

Voto complessivo : 5

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Guest Wasted Years

Ci sono solo due cose che ho realmente apprezzato in questa storia e che la salvano da un voto miseramente al di sotto della sufficienza:1) I disegni di un sempre magnifico Letteri 2) Lo stratagemma delle "casse da morto". Per il resto invece proprio non ci siamo.... Voto complessivo : 5

E poi dai un buon voto al "sentiero dei ricordi" e al "tramonto del piccione in salm?". Ma come? La storia è breve e senza chissà quali intrecci di trama, ma è ricca di tocchi di classe, come Tex che si scontra con il vicedirettore perchè vuole il principale oppure il citato sistema delle casse. GLB scriveva dei signori riempitivi, e questo è un ottimo esempio. Semplice ed efficace. La trappola al giuda è poi un EVERGREEN. Ma è inutile: ti rimando alla lettura del tuo PICCIONE INNAMORATO contro IL CUERVO MALO.:P :P :P :P :P :P :P :P
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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Avventura breve, posizionata come già detto in precedenza tra le ultime storie - capolavoro di GLB, quasi fosse una pausa per far respirare il lettore. Si presenta non proprio originale, dato che tutte le varie situazioni sono classiche e già viste molte volte. La trama è abbastanza esile, ricorda un p? alcune storie vecchie (soprattutto tra il n. 50 e il 100) ma si nota già qualche strappo quà e là nella sceneggiatura. Nonostante questo risulta comunque una buona lettura: Tex e Carson sono in forma, spinti soprattutto dal desiderio di vendicare il vecchio amico assassinato. Da sottolineare (come ha già fatto Pedro prima di me) le parole dure di Tex desideroso di farsi giustizia con le colts piuttosto che consegnare i criminali ad un giudice. Criminali non certo scaltrissimi, ma ci vengono comunque presentati come dei perfetti ladroni: infatti dopo l'assalto e la rapina alla diligenza, già stanno preparando il colpo al treno (80000 $) rifiutando un altro furto di bestiame. Sparatoria con distruzione dell'intera banda e giustizia è fatta!!Voto 7Disegni di Letteri come sempre ispirati!! :trapper:

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  • 6 mesi dopo...

Questa storia lascia un p? di dispiacere per quel che avrebbe potuto essere se GLB gli avesse dato un p? più di respiro, l'impianto è buono ma si ha la sensazione che la si voglia chiudere in fretta. Non si capisce ad esempio perchè i compagni di Paco Cardena si debbano rivoltare contro i due ladroni pensando subito al tradimento... una forzatura enorme tanto per chiudere tutto e subito. Apprezzabili i disegni di Letteri che prosegue con questa storia nell'affinamento del suo tratto, ora i vari personaggi sono più caratterizzati e i volti dei due pard più profondi. Voto otto.

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  • 2 anni dopo...

Storia decisamente poco ricordabile anche se scritta comunque con un po' di ispirazione; in effetti non ci sono grossi intoppi. Tuttavia la morte dei due ladroni è probabilmente il punto più "insolito"; almeno non muoiono in un banale scontro a fuoco con Tex; in tal caso ci sarebbe stato da aggiungere un altra nota di piattezza alla storia.

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  • 1 anno dopo...

Anche se racconto di "collegamento" fra storie memorabili,ho trovato "Scacco matto" piacevole e scorrevole,con buone trovate (le bare,la fine di Gloster e Bender a sorpresa per mano dei complici) e con i soliti eccellenti disegni di Letteri. Non ho capito,però,e per me è una pecca non di poco conto,perchè lo sceriffo di Tucson non fosse Tom Rupert. Voto 7.

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Non ho capito,però,e per me è una pecca non di poco conto,perchè lo sceriffo di Tucson non fosse Tom Rupert. Voto 7.

 

All'epoca l'idea di una continuità rigorosa in tal senso era ancora al di là da venire. ;)

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Non ho capito,però,e per me è una pecca non di poco conto,perchè lo sceriffo di Tucson non fosse Tom Rupert. Voto 7.

 

All'epoca l'idea di una continuità rigorosa in tal senso era ancora al di là da venire. ;)

 

Era trascorso solo un anno e mezzo dai tempi della trilogia di "Tucson !",comunque....Tom Rupert sarà ripreso da Boselli 28 anni dopo con il leggendario "Il passato di Carson".

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Era trascorso solo un anno e mezzo dai tempi della trilogia di "Tucson !",comunque....Tom Rupert sarà ripreso da Boselli 28 anni dopo con il leggendario "Il passato di Carson".

 

Come hai detto bene, si tratta di una continuità che viene creata a posteriori proprio da Boselli. "Tucson!" è, se non sbaglio, l'unica apparizione di Tom Rupert in una storia di GLB. Non è che GLB si distraesse; è che, semplicemente, la cosa non gli interessava.

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Era trascorso solo un anno e mezzo dai tempi della trilogia di "Tucson !",comunque....Tom Rupert sarà ripreso da Boselli 28 anni dopo con il leggendario "Il passato di Carson".

 

Come hai detto bene, si tratta di una continuità che viene creata a posteriori proprio da Boselli. "Tucson!" è, se non sbaglio, l'unica apparizione di Tom Rupert in una storia di GLB. Non è che GLB si distraesse; è che, semplicemente, la cosa non gli interessava.

 

 

Decisamente corretto. All'epoca, tranne sporadiche eccezioni, ogni volta che Tex capitava più di una volta in qualche cittadina lo sceriffo era sempre diverso e spesso sembrava comunque che fosse lì da una vita.

Per la cronaca è giusto segnalare che Tom Rupert è menzionato anche in "L'uomo con la frusta" di Nizzi & Fusco ((n. 365 per la precisione).

Va anche detto che in "bande rivali" ancora una volta lo sceriffo di Tucson è un altro.

Magari la contraddizione può essere spiegata con la coesistenza del Town Marshall e del County Sheriff. In Italia i due termini, per antica tradizione, sono stati pressoché sempre tradotti con sceriffo. Solo una volta, almeno a mia memoria, Marshall è stato tradotto, correttamente da punto di vista letterale ma un po'  incongruamente nel contesto con "Maresciallo", nel film "Ombre rosse" . Quando non lo si traduce con sceriffo, di solito lo si lascia in originale.

Il Marshall aveva come giurisdizione i confini cittadini e lo sceriffo l'intera contea.

Nel caso di Tucson all'epoca di Tex c'erano sia il city Marshall che lo Sceriffo della Contea di Pima di cui Tucson è il capoluogo.

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  • 4 anni dopo...

Storia discreta, senza sussulti particolari ma comunque con un buon ritmo

Il trio di scampaforche che uccidono il postiglione non è ben definito... lo stesso ruolo di Big Tatum,che dovrebbe fare da tramite con il mezzemaniche della banca, è poco pregnante ai fini della trama.anche il fatto che i due banditi superstiti non colleghino l arrivo di Tex a Nogales con il ritardo di Big Tatum (precedentemente eliminato da Tex nella robbers roost di Prieto) è un po' ingenuo e denota il loro scarso "peso" da avversari. più interessante il ruolo di El Lobo,che diventa il cattivo principale della storia,senza per altro incrociare mai Tex,se non nella sparatoria finale.

Il Greaser dimostra più astuzia e cinismo, rispetto ai suoi soci NorteAmericani.rimane però un cattivo mediocre, tirato in ballo "per caso".

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  • 4 mesi dopo...

Storia che, se si volesse rinfocolare alcune recenti polemiche sul significato di "riempitivo", sarebbe da definire proprio... "riempitivo". :D

Va be', parlando seriamente è senza dubbio una storia non memorabile, ma che si rivela decisamente gradevole: molto western soprattutto la sezione ambientata nella taverna di Prieto, dove, esattamente come in tutto il resto della vicenda, Tex e Carson sono determinati e tostissimi, affrontando i cattivi a muso duro come solo Gianluigi Bonelli sa far fare loro. Questo non vuol dire che il tutto fili a meraviglia: al di là degli avversari che non mettono particolarmente in difficoltà i nostri (ma il trucco delle tracce è comunque interessante, così come la figura di Cardena), c'è tutta una serie di pezzi che Gianluigi Bonelli si perde qua e là e rimangono come fili pendenti:

- il dettaglio iniziale dell'anello a forma di serpente: il fatto che uno dei passeggeri della diligenza lo faccia notare è segno che l'autore aveva qualche idea sulla risoluzione della vicenda, che però poi si dimentica per virare altrove;

- Big Tatum che praticamente si incastra da solo: non credendo che Tex e Carson sono sulle tracce, tutto ciò che fa da Prieto è senza senso;

- anche Carter, de facto, si incastra da solo: tutte le persone che possono testimoniare contro di lui sono morte; gli basterebbe negare per farla franca. Alla fine viene tra l'altro incarcerato in vista del processo; ma in base a quali prove potrà essere condannato? Insomma, Carter è ancora a piede libero, nel mondo di Tex. :D

Eppure, a dispetto di queste sbavature, la storia si fa leggere molto volentieri: si respira aria di West e di Tex e perfino il finale acceleratissimo con i messicani che falciano i due banditi loro complici completamente a caso non rovina la piacevole sensazione di fondo.

A tale risultato molto contribuiscono i meravigliosi disegni di Letteri: molto belle le caratterizzazioni degli sceriffi di Tucson (anche se, come già discutemmo cinque anni fa pochi messaggi più sopra, non è Tom Rupert, chissenefrega) e Nogales, di Prieto e di Cardena, così come del direttore della South Bank. Perfetti, come sempre, Tex e Carson. Il west di Letteri... è proprio un west, ma comunque è molto suo: sempre desertico e spoglio; ad ogni modo, io lo adoro.

Insomma: una storia da poco? Forse sì. Ma se Tex è un mito, con le sue atmosfere peculiari, i suoi riti e le sue scene tipiche, il merito va in gran parte a storie come queste, non solo ai grandi capolavori. Quindi, viva "Assalto alla diligenza"! Un bel sette se lo merita tutto.

 

P.S.: piccola curiosità linguistica: in un dialogo fra i due complici di Big Tatum ed El lobo spunta incongruamente la parola portoghese "fazenda" in luogo della spagnola "hacienda". Mi sembra che GLB fece questo errore anche da altre parti, ma al momento non ricordo dove.

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1 ora fa, virgin dice:

nsomma: una storia da poco? Forse sì. Ma se Tex è un mito, con le sue atmosfere peculiari, i suoi riti e le sue scene tipiche, il merito va in gran parte a storie come queste, non solo ai grandi capolavori. Quindi, viva "Assalto alla diligenza"! Un bel sette se lo merita tutto.

 

la classica "media"Texiana del Grande Vecchio...

 

1 ora fa, virgin dice:

c'è tutta una serie di pezzi che Gianluigi Bonelli si perde qua e là e rimangono come fili pendenti

in effetti, in diverse storie dal 200 in avanti, GLB perde a volte dei pezzetti...

mi sono sempre chiesto perche le sue trame, pur non essendo a volte perfette in ogni passaggio, hanno per me un che di magico.

semplicemente e molto banalmente, per il fatto che io vorrei fare quello che fa Tex: prendere a calci nei denti il malvagio di turno ed essere sempre dalla parte dei più debole. GLB si sentiva Tex...e questo lo faceva immedesimare nel personaggio in ogni situazione che scriveva, e fa immedesimare il lettore in Tex, il giustiziere perfetto in un mondo di ingiustizie... 

 

 

 

Modificato da Barbanera
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Non solo, secondo me. Di sicuro Tex ha una parte notevole in tutto ciò e del resto è un personaggio particolarissimo: che io sappia, non esiste in tutta la narrativa un personaggio tetragono come lui e, soprattutto, un altro personaggio che sia sostanzialmente Dio. :D Però credo che ci sia anche altro: le atmosfere, il tenore dei dialoghi, la caratterizzazione dei personaggi e il loro esistere in una dimensione di pura avventura (niente psicologismi o caratterizzazioni che non siano strettamente funzionali alla trama)... tutto ciò crea un'atmosfera magica. E quest'atmosfera in "Assalto alla diligenza" (o "Scacco matto" che dir si voglia :D ) è vivida come mai.

 

Insomma, va bene "Fuga da Anderville", "Il passato di Carson", etc. Ma se noi tutti amiamo Tex lo dobbiamo a storie come "Assalto alla diligenza": storie con personaggi forti, passioni e via così funzionano anche con altri personaggi e su altre serie; "Assalto alla diligenza" funziona solo e soltanto con Tex e su Tex.

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Esattamente.Una storia di Tex funziona sempre e solo se c è Tex... ed è per questo che le ultime tre di Nizzi mi sono tutte e tre piaciute...con buona pace di chi lo critica sempre in ogni circostanza. Ah,mi sembra che in Assalto alla Diligenza ci sia anche un assalto iniziale alle bistecche 😉😉 ....ed una caccia spietata ad un trio di farabutti per vendicare un amico assassinato a sangue freddo...e la trama si scrive praticamente da sola...

Modificato da Barbanera
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Questa è una storia minore non tanto perché breve  (114 pagine in tutto) ma soprattutto perché incastrata tra due storie di ampio respiro (non solo come lunghezza) come "Il Clan dei Cubani" e "Gli eroi di Devil Pass" ma la ricordo cpmunque come una storia piacevole.

Purtroppo, come era praticamente la regola per lui quando non si trattava di trasferte in luoghi, diciamo cos', esotici, GLB si dimentica completamente che uno Sceriffo di Tucson l'aveva già introdotto nella persona di Tom Rupert (lasciamo stare che tecnicamente sarebbe il Marshal ed atteniamoci alla tradizionale traduzione italiana), una cosa che, me lo ricordo bene, mi irritava fin da quando ero ragazzino e per fortuna Boselli vi ha posto fine.

Una curiosità: credo che in moltiqui  pensino che sia stato Boselli con "Il passato di Carson" a riportare in scena Tom Rupert ed è vero se parliamo di presenza fisica ma Tom Rupert è menzionato in "L'uomo con la frusta". A quell'epoca a certe cose ci stava attento anche lui.

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  • Collaboratori

 Ripropongo un vecchio messaggio che forse ti era sfuggito:

 

 

 

On 3/4/2020 at 15:12, ymalpas dice:

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   TOM RUPERT (Letteri)                                                           BILL  (Letteri)                                                                       BILL (Letteri, di profilo)

 

 

Parliamo dello sceriffo di TUCSON e di tre storie di Tex in modo particolare.

 

La prima, ASSALTO AL TRENO, disegni di TICCI, presenta un altro sceriffo del tutto diverso da TOM RUPERT, immagino sia il suo predecessore.

 

La seconda, TUCSON, disegni di LETTERI, introduce il nuovo sceriffo TOM RUPERT, nel trittico di vignette in alto è il primo da sinistra.

 

La terza, SCACCO MATTO, disegni ancora di Letteri, ha come sceriffo un amico di Tex di nome BILL, nel trittico di vignette in alto appare in quella centrale e in quella a destra.

 

Nella successiva avventura IL PASSATO CI CARSON, disegni di Marcello, Mauro Boselli riprende come sceriffo RUPERT e non BILL come sarrebbe logico aspettarsi.

 

Però, guardando le vignette in alto RUPERT e BILL si assomigliano molto, se non fosse per le sopracciglia vistose di RUPERT sarebbero quasi la stessa persona.

 

Ora, Bonelli padre si curava pocodi questi dettagli.

 

Letteri, invece, autore dei disegni di entrambe le storie, che pur non essendo consecutive nella realizzazione grafica (tra le due Letteri disegna anche "La piramide misteriosa" ) sono abbastanza vicine temporalmente parlando, doveva pur ricordarsi di aver DA POCO TEMPO disegnato uno sceriffo a Tucson! Si accorge che GLB nella sceneggiatura ha indicato un altro nome, BILL, cioè di un'INCONGRUENZA, e pur non disegnando il nuovo sceriffo tale e quale a Rupert, lo disegna in modo abbastanza simile tanto che se nell'albo non apparisse ripetuto più volte il nome BIll, i lettori memori della precedente avventura potrebbero proprio prenderlo per Rupert.

 

Naso  più pronunciato di quello di Rupert che ha comunque un nasone, basette più lunghe, sopracciglia più sottili, ma stesso viso longilineo magro e scavato, stesso fisico asciutto, stesse labbra, stesse rughe sul viso, presente in entrambi uno stesso modello di gilet, insomma tantissimi punti in comune....

 

Come nel caso del precedente sciamano dei navajos, dobbiamo credere che questo Bill sia in realtà RUPERT il quale avrebbe un doppio nome, per esempio THOMAS WILLIAM RUPERT ?

 

 

 

Si può aggiustare così ?

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<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Barbanera dice:

Ah,mi sembra che in Assalto alla Diligenza ci sia anche un assalto iniziale alle bistecche

 

C'è una bella bevuta col postiglione! Comunque a due terzi di storia i nostri e lo sceriffo di Nogales vanno  a pranzo al French restaurant insieme al direttore della banca.

 

<span style="color:red;">16 ore fa</span>, ymalpas dice:

Si può aggiustare così ?

 

Ricordo questo tuo messaggio, Sandro. La tua abilità di inserirti nei meandri della storia texiana è davvero impareggiabile. Solo, non so quanto sia realistico che Letteri abbia richiamato un po' Tom Rupert nei tratti di Bill: anzitutto, come dici tu stesso ci sono delle differenze somatiche abbastanza marcate; mentre le somiglianze si spiegano abbastanza facilmente col fatto che Letteri tendesse a disegnare personaggi tra loro abbastanza simile. Sono sicuro di aver già visto la fisionomia di Bill in altre storie di Letteri, ad esempio, più o meno scavata a seconda dei casi.

Poi va be', a me il fatto che a ogni storia di GLB gli sceriffi cambiassero fa dormire benissimo la notte, ma il tuo discorso è comunque molto interessante.

 

A proposito di sceriffi, una piccola notazione: ma quanto è bella la caratterizzazione grafica dello sceriffo di Nogales, in questa storia? Letteri lo disegna come un uomo di frontiera retto e scafato, ma in qualche modo ormai stanco, ciò che si adatta perfettamente all'atteggiamento che gli danno i dialoghi di GLB. Però tutta la sua storia rimane da immaginare, non ci viene neanche suggerita: in questo GLB era maestro, nel saper caratterizzare dei personaggi pur senza dirci quasi nulla di loro e del loro privato.

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  • Collaboratori

E' chiaramente una forzatura, ma è proprio partendo dal fattore della rassomiglianza (che dire di Tex che cambia volto praticamente con ogni nuovo disegnatore ???) che si può cercare di far dei due personaggi un unico sceriffo. Se infatti la rappresentazione grafica ben si presta a questa operazione, la difficoltà maggiore sta proprio nel nome BILL ripetuto diverse volte durante la storia. Però, dal momento che Boselli ha risolto il problema di Drigo e Jorge (nn. 3 e 6, della serie regolare) facendoli coincidere nella stessa persona nella storia del ritorno di Lupe dove figura per l'appunto Jorge (nome) Drigo (cognome), perché non dover immaginare per Rupert la stessa cosa ? Tom Bill Rupert, ovvero Thomas William Rupert. I due Drigo e Jorge nemmeno avevano il vantaggio della rassomiglianza fisica!

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1 ora fa, ymalpas dice:

E' chiaramente una forzatura, ma è proprio partendo dal fattore della rassomiglianza (che dire di Tex che cambia volto praticamente con ogni nuovo disegnatore ???) che si può cercare di far dei due personaggi un unico sceriffo.

 

Sì, proprio al fatto di Tex pensavo: la rassomiglianza fisica non è un grande problema; mi sembra un po' forzato dire che Letteri si accorse dell'errore (che comunque con le logiche del tempo errore non era) di Gianluigi Bonelli, però. :D

Ad ogni modo, Thomas William Rupert suona benissimo, molto statunitense.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, virgin dice:

Ad ogni modo, Thomas William Rupert suona benissimo, molto statunitense.

 

Molto anglosassone in genere. Nell'onomastica anglosassone è normale avere almeno due nomi di cui il secondo in genere indicato nei documenti con la sola iniziale. I nobili britannici ne hanno spesso anche cinque.Quello di uso comune di solito è il primo ma non sempre. Lo storico Direttore del FBI J. Edgar Hoover preferiva il secondo.

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Sì, è vero. Mio nonno e i suoi fratelli e sorelle, zii etc. infatti avevano tutti due nomi. Che poi va be', i maschi si chiamavano tutti con due nomi a scelta fra Francis, Charles e James, variamente assortiti. :D

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  • 2 anni dopo...

Episodio sinceramente trascurabile rispetto alla produzione di GL Bonelli del periodo: lento, molto semplice, senza grandi colpi di scena.

Lo definirei un "riempitivo" tra due storie molto belle e molto complesse.

Nulla di male e nulla di cui gridare allo scandalo, ci mancherebbe; non si può sempre pretendere capolavori uno dietro l'altro.

Resta il fatto che questo "Scacco matto" risulti senza dubbio episodio minore e poco interessante.

La parte migliore è l'incursione di Tex e Carson nel villaggio dove si è rifugiato Big Tatum, dove i nostri rifilano una solenne spazzolata al trafficone Prieto con alcuni siparietti esilaranti.

Sceneggiatura non sempre comprensibile, in particolare quando Tex afferma di non voler farsi vedere in giro a Nogales per timore di allarmare gli organizzatori della rapina al treno e poi subito dopo si reca nel saloon più malfamato dove ben sa che si trova la feccia del paese!

 

Sempre bravissimo Letteri (molto più che una garanzia): di grande effetto la caratterizzazione del Lobo Cardena, che dietro un'appariscente eleganza nasconde l'anima di un viscido serpente a sonagli.

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