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TWF - Tex Willer Forum

[95/96] La Carovana Dell'oro


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Voto alla storia  

24 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Settembre 1968 - Ottobre 1968
Inizia nel numero 95 a pag. 35 e termina nel numero 96 a pag. 68


Tex segue la pista di un carico d'oro trafugato dagli Shoshones durante la Guerra di Secessione, nel corso dell'assalto a una carovana...

Tom... Piccolo Coltello... Zanna Bianca! Tre nomi per uno stesso capo indiano dal viso pallido: rapito da piccolo durante un assalto degli Shoshones a una diligenza, il carico d'oro frutto della rapina è oggi custodito da lui, nell'inquietante tempio del Totem di Pietra, e vi attinge per rifornimenti e armi. Tex Willer, però, riesce a far seppellire l'ascia di guerra al fiero condottiero.

 

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 2 settimane dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Una storia che non mi ha mai particolarmente appassionato... GLB ci propone una storia abbastanza "lineare" con personaggi originali ma a mio parere davvero poco sfruttati... primo fra tutti il bainco capo degli shosones Zanna bianca. Tex non brilla particolarmente, anzi... a dire il vero si lascia addirittura tirare in faccia della sabbia il che lo costringe a bendarsi gli occhi sinch? non trova un corso d'acqua in cui sciacquarsi ( a quanto pare qualche "piccionata" gliela faceva fare anche GLB... :P :P :P ). Ricordo però con piacere la "vendetta" di Tex per l'onta subita... a colpi di sapone da barba, cazzotti e abbeveratoi per cavalli!!!Letteri? E' sempre un grande, ma a mio avviso questo non è uno dei suoi lavori migliori.... Voto complessivo: 6 su 10

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Parlare di "picccionata" per quanto riguarda il fatto che Tex si ritrova negli occhi la sabbia del deserto è IMHO eccessivo ( si tratta semplicemente di un colpo riuscito da parte del bandito durante il loro corpo a corpo; piu' affine alla "piccionata" è semmai il fatto che

in precedenza lo stesso bandito aveva colto con la guardia abbassata Tex, Carson e il comandante del forte che li aveva convocati, usando l'ufficiale come ostaggio e assestando una botta in testa ai due rangers, che non avevano fatto il minimo tentativo per giocargli un brutto tiro
. Per quanto riguarda la vicenda, è vero in effetti ( almeno a mio giudizio ) che, a causa del formato a striscia in cui era inizialmente uscita, è condotta in maniera rapida, ma non incalzante e anzi un po' affannosa: si potrebbe descriverla come la "prova generale", delle storie dei nn. 117 - 120 e 131 - 134, ad essa accomunabili per il tema ( lo scontro con dei trafficanti d'armi ) ma condotte con maggiore abilità e con situazioni di maggior presa per il lettore ( Tex e Carson che rischiano di morire in ambedue le storie, a differenza di quanto accade in questa ). Per quanto riguarda i disegni di Letteri, sono a mio avviso buoni, anche se non rappresentano uno dei suoi capolavori. La mia valutazione ?, in sintesi:soggetto 7+sceneggiatura 6+disegni 7,5
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  • 11 mesi dopo...
  • Rangers

Sono d'accordo con Pedro, io non la vedo la "piccionata". :DTex è l'eroe, ma è giusto che ogni tanto sbagli anche lui. Più che sbagliare direi che è giusto che incontri dei cattivi astuti e abili. Tornando alla storia in questione, è vero che si presenta abbastanza "lineare" come diceva il Colonnello, ma non per questo da buttare. Anzi di parti indimenticabili ne è ricca, soprattutto quando assistiamo alle scazzottate e lezioni varie di Tex. :inch: Una buona parte della storia è occupata dall'inseguimento del bandito, ma è presente anche la lezione al prepotente di turno, tale Wendy. Forse la storia poteva essere prolungata un p?, soprattutto nel raffigurare gli indiani ribelli comandati da Zanna Bianca, che alla fine si arrende subito davanti a Tex. Comunque sicuramente una storia da rivalutare. :D Come voto alla storia darei 7.

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  • 3 anni dopo...

Io mi chiedo a che pro introdurre un personaggio interessante come Zanna Bianca, un bianco a capo degli indiani, se poi deve fare poco più che la comparsa in un finale peraltro buttato via davvero malamente. Storia che io, a differenza di Sam, non rivaluterei. In questa storia a mio parere è ben visibile (come in tante altre) quanto afferma Nizzi in Tex secondo Nizzi: quando parla di GlB, afferma che i soggetti di Bonelli padre qualche volta avevano delle falle, aggiungendo che la cosa può capitare in un narratore fluviale come lui, che non scriveva soggetti ben definiti ed anzi, come lo stesso GlB ammetteva, erano i personaggi nel corso della storia a dirgli dove andare e cosa fare. In questa storia il soggetto era buono, ma Zanna Bianca è stato buttato via in una sceneggiatura che brucia e si brucia troppo rapidamente. Una scena però mi è rimasta impressa: Tex chiede ad un fuorilegge impaurito se voglia una sigaretta. Quello, un p? rassicurato (perchè ha paura che Tex lo meni), l'accetta e se l'accende, ma non ha fatto la prima tirata che già un formidabile pugno di Tex lo mette al tappeto facendogli ovviamente cadere anche la sigaretta. :DRiguardo a Letteri, era in un periodo il cui stile non mi è particolarmente gradito. Il Letteri Grande e Definitivo sarebbe venuto dopo.

  • +1 1
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  • 2 anni dopo...

L'ho ripresa  a leggere, e devo dire che Letteri con le facce squadrate non mi piace molto, il suo stile su Tex aveva ancora ampi margini di miglioramento. Bella la scena del Tex con la sabbia negli occhi, ma la storia finisce appena decolla. Troppo breve, un andamento a picco. Belle scene, bella azione, anche bei personaggi che meritavano più spazio.
Vabbé, prelude ad un periodo meraviglioso, quindi...

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Siamo nella fase di transizione con la penultima storia storia pubblicata a strisce (nn. 6-10 Serie Rodeo) quando era ormai evidente il favore mostrato dal pubblico per il formato gigante che di lì a poco avrebbe raggiunto e soppiantato le mitiche strisce. La ristampa dell'ultima storia a strisce era stata anticipata per cui questa risulta essere l'ultima ristampa pubblicata sul Tex Gigante, tutte le altre storie erano invece inedite,anche se alcune concepite per la pubblicazione a striscia. E' evidente come storie destinate a esordire in formato 21/16 presentino oltre a un diverso studio grafico delle tavole su tre strisce anche un diverso impegno nella sceneggiatura, riducendo la necessità di avere climax ravvicinati o comunque interruzioni frequenti che nel racconto a striscia, rimontato in sequenze rapide implica la sensazione di frammentazione e di rapido passaggio di alcune situazioni e diversi personaggi,  che possono pertanto apparire "bruciati" in poche tavole.

E l'evoluzione si coglie anche nel tratto di Letteri che dopo questa storia ha realizzato due autentici capolavori come El Morisco (Il signore degli abissi nn.101-103) e Il ritorno del Drago (Chinatown nn.109-113)

  • +1 1
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Gli ultimi 15/20 numeri del primo centinaio sono davvero tra i miei preferiti, ad iniziare dalla costa dei barbari con gli strani disegni di Raschitelli e per finire con Vendetta indiana e Giustizia, con Ticci e Galep Muzzi che sono già proiettati in pieno secondo centinaio. Manca ancora qualcosa però, e questo qualcosa scatta IMHO, proprio nella storia del signore delle pietre, che è un affresco, paragonata alle precedenti. Questa storia ha qualcosa di frettoloso, di inconcluso, di arcaico, e natural killer ha spiegato benissimo la ragione. Devo dire che mi capita spesso di mollarla in rilettura, per quanto mi piacesse da ragazzino. La scelta di privilegiare il formato "quaderno" ha dato moltissimo alla serie, e qua ci siamo quasi. SOLO QUASI.

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  • 5 anni dopo...

Mi pare di aver letto da qualche parte (ma prendetelo col beneficio del dubbio perché la mia memoria comincia a fare cilecca) che la storia in questione fu una delle ultime composte da Bonelli appositamente per il vecchio formato a strisce. Il grande autore tira fuori un episodio alquanto breve ma intenso, come di suo consueto. La sequenza iniziale, ambientata durante i tempi della guerra civile, introduce la trama vera e propria e mostra un primo colpo a sorpresa: in effetti la ribellione di Grosso Cane, che ripaga con piombo sonante il raggiro dei rinnegati bianchi dopo l’assalto alla carovana, spiazza un po’ il lettore, che magari prevedeva un diverso sviluppo della scena. Sarà proprio il recupero dell’oro a distanza di un decennio a dare l’input alle azioni nel presente, con i nostri incaricati dall’esercito a svolgere indagini per individuare e recuperare il carico, dopo il rinvenimento nelle mani di alcuni banditi di un vecchio lingotto. Forse la coincidenza che mette subito i nostri sulla giusta strada è un tantino semplificata, ma non sarà tutto rose e fiori, visto che Derek, superstite dei banditi annientati dalla pattuglia dei soldati, si mostra inaspettatamente un avversario pericoloso. Tex sarà costretto a ingoiare due bocconi amari ravvicinati: il primo consistente in una botta in testa durante la fuga dall’infermeria del forte del bandito e poi una manciata di sabbia negli occhi durante un successivo corpo a corpo, che lo costringe a una cecità temporanea, in una sequenza atipica ma interessante, con Carson che guida il pard fino al primo ruscello di acqua. Qualcuno potrebbe gridare allo scandalo: ma come il vecchio Bonelli scrive scene che umiliano così il suo eroe? Sicuro che non le abbia sceneggiate il figlio, non nuovo a trovate simili? La differenza è comunque sostanziale; il Tex di G.L. Bonelli anche se cade, si rialza in fretta e recupera alla grande. Da notare come si vendica subito di Derek, spalmandogli in viso la saponata, nella divertente sequenza nel salone del barbiere e soprattutto come riprende in mano le redini della situazione, studiando un piano ad hoc, per mettere nel sacco l’avversario e recuperare l’oro, scongiurando pure la rivolta dei Shoshone. Forse il finale paga una forte accelerazione e Zanna Bianca (nome che suona come un chiaro omaggio allo scrittore Jack London) troppo facilmente si lascia convincere da Tex, ma tutto sommato la storia, sebbene minore, si fa leggere volentieri e merita un buon voto. Molto possente il contributo di Letteri, con un tratto forte ed essenziale, d’altronde il disegnatore romano in quei tempi si accingeva a raggiungere il top della sua carriera creativa. Stile personale e molto diverso da quello di Galep a cui erano abituati i lettori dell’epoca, ma comunque molto narrativo e dinamico. Chiudo con due piccole curiosità: la prima consiste nell’insolita tavola a pag. 34 dell’albo 96, con prima una vignetta che mostra le linee cinetiche del volto di Wendy appena colpito da Tex e subito dopo lo stesso mercante che vede l’uccellino e sé stesso vestito da angioletto con l’arpa in mano (una soluzione ironica che al giorno d’oggi è raro riscontrare sulla saga), mentre la seconda è l’errore del disegnatore, che di colpo nella seconda vignetta di pag. 57 dello stesso albo, rappresenta Derek senza i baffi. Da notare pure il massiccio utilizzo di mappe descrittive che Bonelli usava durante la narrazione, per fornire riferimenti geografici al lettore, oggi molto più rare negli albi e la maestria verbale dell’autore che gli permette di scrivere dialoghi esplosivi ed efficacissimi: vedasi la similitudine, con tanto di pallottola posta sulla scrivania, per minacciare il tremante Wendy e fargli capire di dover rigare dritto. Definire vulcanico Bonelli è quasi riduttivo. Il mio voto finale è 7

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  • 1 anno dopo...

Allora...I disegni di Letteri mi mettono sempre di buonumore e mi riportano alla mia giovinezza di lettore. Non ci sono cinesi ma Letteri è sempre accattivante con il suo tratto "semplice". Passando alla storia vediamo un Tex gabbato due volte (fortunatamente opera di GLB altrimenti sai quante polemiche ;) ), un rivale (Derek) ostico nella sua semplicità, dialoghi sfiziosissimi, ed in generale una storiella forse poco approfondita ma scorrevole.

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Il 21/3/2013 at 12:32, Leo dice:

Io mi chiedo a che pro introdurre un personaggio interessante come Zanna Bianca, un bianco a capo degli indiani, se poi deve fare poco più che la comparsa in un finale peraltro buttato via davvero malamente. Storia che io, a differenza di Sam, non rivaluterei. In questa storia a mio parere è ben visibile (come in tante altre) quanto afferma Nizzi in Tex secondo Nizzi: quando parla di GlB, afferma che i soggetti di Bonelli padre qualche volta avevano delle falle, aggiungendo che la cosa può capitare in un narratore fluviale come lui, che non scriveva soggetti ben definiti ed anzi, come lo stesso GlB ammetteva, erano i personaggi nel corso della storia a dirgli dove andare e cosa fare. In questa storia il soggetto era buono, ma Zanna Bianca è stato buttato via in una sceneggiatura che brucia e si brucia troppo rapidamente. Una scena però mi è rimasta impressa: Tex chiede ad un fuorilegge impaurito se voglia una sigaretta. Quello, un p? rassicurato (perchè ha paura che Tex lo meni), l'accetta e se l'accende, ma non ha fatto la prima tirata che già un formidabile pugno di Tex lo mette al tappeto facendogli ovviamente cadere anche la sigaretta. :DRiguardo a Letteri, era in un periodo il cui stile non mi è particolarmente gradito. Il Letteri Grande e Definitivo sarebbe venuto dopo.

Sì...Concordo...Personaggio poco approfondito Zanna Bianca. Alcuni dialoghi e scenette sono splendide. Poi Tex beffato due volte in poche pagine lo rende molto molto umano. Essendo GLB non ci sono molte polemiche 😉

Comunque globalmente storiella scorrevole.

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Leo, ti devo correggere: GL Bonelli non è che scriveva "soggetti non ben definiti", non li scriveva proprio...  :laugh:

 

E devo dire che è una delle caratteristiche che rendono le sue storie così varie e poco prevedibili: tu SAI che Zanna Bianca è "un personaggio interessante", così PREVEDI che avrà una grande importanza, così come sai che Tex essendo il protagonista deve apparire entro tot pagine, e la storia deve seguire la falsariga di tutte le storie di questo tipo, COME DICE NIZZI secondo cui "sono tutte uguali".

 

E invece GL Bonelli se ne fregava. Non faceva le storie con il bilancino seguendo sempre lo stesso schema. improvvisava. A volte la storia riusciva meglio di altre volte, ma in ogni caso, non potevi prevedere che un personaggio sarebbe stato importante solo perchè "in qualunque fumetto" sarebbe stato importante...

42 minutes ago, Diablorojo82 said:

Poi Tex beffato due volte in poche pagine lo rende molto molto umano. Essendo GLB non ci sono molte polemiche 😉

La mia copia deve essere fallata, manca il pezzo in cui Tex si cala le braghe e rimane in mutande chiedendo scusa, così come quello in cui si fa salvare dalla persona che è andato a salvare, o o quello dove il suo intervento peggiora la situazione per tutti...

 

È incredibile come, dopo tutti questi anni, ci sia gente che ancora non ha capito (o fa finta di non capire) cos'è una "nizzata", e pensa che sia semplicemente non far sempre vincere l'eroe in ogni pagina (cioè, confonde lo scrivere BENE una STORIA e lo scrivere una PARODIA)

 

Devo ricominciare a spiegarlo per la centesima volta? Servirà stavolta? Se stai solo facendo finta di non aver capito dimmelo così almeno risparmiamo al resto del forum la solita solfa con spiegazioni di cose arci-note ed evidentissime a tutti gli altri...

  • +1 1
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Leo, ti devo correggere: GL Bonelli non è che scriveva "soggetti non ben definiti", non li scriveva proprio...  :laugh:

 

E devo dire che è una delle caratteristiche che rendono le sue storie così varie e poco prevedibili: tu SAI che Zanna Bianca è "un personaggio interessante", così PREVEDI che avrà una grande importanza, così come sai che Tex essendo il protagonista deve apparire entro tot pagine, e la storia deve seguire la falsariga di tutte le storie di questo tipo, COME DICE NIZZI secondo cui "sono tutte uguali".

 

E invece GL Bonelli se ne fregava. Non faceva le storie con il bilancino seguendo sempre lo stesso schema. improvvisava. A volte la storia riusciva meglio di altre volte, ma in ogni caso, non potevi prevedere che un personaggio sarebbe stato importante solo perchè "in qualunque fumetto" sarebbe stato importante...

Il che però é necessariamente un tipo di scrittura che puo' risultare spesso non bilanciata e qualcuno puo' non gradire.Non é il mio caso ma a qualche lettore questo " sbandamento" va a infastidire

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

sono molte polemiche 😉

La mia copia deve essere fallata, manca il pezzo in cui Tex si cala le braghe e rimane in mutande chiedendo scusa, così come quello in cui si fa salvare dalla persona che è andato a salvare, o o quello dove il suo intervento peggiora la situazione per tutti...

 

È incredibile come, dopo tutti questi anni, ci sia gente che ancora non ha capito (o fa finta di non capire) cos'è una "nizzata", e pensa che sia semplicemente non far sempre vincere l'eroe in ogni pagina (cioè, confonde lo scrivere BENE una STORIA e lo scrivere una PARODIA)

 

É vero

 

C é una differenza tra " Tex viene fregato" e " Tex fa una figuraccia" come spesso succedeva in Nizzi

Il problema é che spesso , proprio con le sue storie,questa distinzione non si fa( nel senso che il giudizio su alcune storie viene falsato da ALTRE storie sempre scritte da lui) 

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Il 27/2/2021 at 22:31, Condor senza meta dice:

Mi pare di aver letto da qualche parte (ma prendetelo col beneficio del dubbio perché la mia memoria comincia a fare cilecca) che la storia in questione fu una delle ultime composte da Bonelli appositamente per il vecchio formato a strisce

 

Fu la penultima ad uscire in quel formato, ma dopo quella Bonelli ne scrisse sicuramente altre otto. In pratica tutta la sequenza che parte da pag. 69 del n. 96 e termina con il n. 115, escluso il n. 100, era stata pensata per il formato a striscia e ci sono stati aggiustamenti in corso ma la divisione in blocchi di 80 strisce è ancora percepibile.

 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Fu la penultima ad uscire in quel formato, ma dopo quella Bonelli ne scrisse sicuramente altre otto. In pratica tutta la sequenza che parte da pag. 69 del n. 96 e termina con il n. 115, escluso il n. 100, era stata pensata per il formato a striscia e ci sono stati aggiustamenti in corso ma la divisione in blocchi di 80 strisce è ancora percepibile.

 

 

Grazie per l'interessante precisazione Carlo; sempre molto preciso e prezioso il tuo contributo. :) 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Diablero dice:

Leo, ti devo correggere: GL Bonelli non è che scriveva "soggetti non ben definiti", non li scriveva proprio...  :laugh:

 

E devo dire che è una delle caratteristiche che rendono le sue storie così varie e poco prevedibili: tu SAI che Zanna Bianca è "un personaggio interessante", così PREVEDI che avrà una grande importanza, così come sai che Tex essendo il protagonista deve apparire entro tot pagine, e la storia deve seguire la falsariga di tutte le storie di questo tipo, COME DICE NIZZI secondo cui "sono tutte uguali".

 

E invece GL Bonelli se ne fregava. Non faceva le storie con il bilancino seguendo sempre lo stesso schema. improvvisava. A volte la storia riusciva meglio di altre volte, ma in ogni caso, non potevi prevedere che un personaggio sarebbe stato importante solo perchè "in qualunque fumetto" sarebbe stato importante...

La mia copia deve essere fallata, manca il pezzo in cui Tex si cala le braghe e rimane in mutande chiedendo scusa, così come quello in cui si fa salvare dalla persona che è andato a salvare, o o quello dove il suo intervento peggiora la situazione per tutti...

 

È incredibile come, dopo tutti questi anni, ci sia gente che ancora non ha capito (o fa finta di non capire) cos'è una "nizzata", e pensa che sia semplicemente non far sempre vincere l'eroe in ogni pagina (cioè, confonde lo scrivere BENE una STORIA e lo scrivere una PARODIA)

 

Devo ricominciare a spiegarlo per la centesima volta? Servirà stavolta? Se stai solo facendo finta di non aver capito dimmelo così almeno risparmiamo al resto del forum la solita solfa con spiegazioni di cose arci-note ed evidentissime a tutti gli altri...

Diablero, diablero, diablero...Non ergerti sempre a professore. Tex viene fregato due volte. Ci può stare e anzi mi piace sempre il lato "umano" dei nostri pards in primis Tex. Se naturalmente a mio parere c'è un filo logico, un modus operandi, una dinamica a mio parere costruita bene.

Non tutte le volte quando i nostri pards sono fregati mi aggradano. Le analizzo ogni volta con il mio punto di vista (con tutti i limiti) e le valuto anche e soprattutto all'interno della storia.

Ti prego risparmia a me un'altra lezione non richiesta.

Sei molto interessante nelle tue analisi tranne quando vuoi fare il professore secondo me.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Grande Tex dice:

Il che però é necessariamente un tipo di scrittura che puo' risultare spesso non bilanciata e qualcuno puo' non gradire.Non é il mio caso ma a qualche lettore questo " sbandamento" va a infastidire

É vero

 

C é una differenza tra " Tex viene fregato" e " Tex fa una figuraccia" come spesso succedeva in Nizzi

Il problema é che spesso , proprio con le sue storie,questa distinzione non si fa( nel senso che il giudizio su alcune storie viene falsato da ALTRE storie sempre scritte da lui) 

Appunto...Ci sono molte sfumature di "fregatura", "figuraccia". 

Poi si analizzano singolarmente e all'interno della storia che è stata costruita.

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  • co fondatore
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Condor senza meta dice:

 

Grazie per l'interessante precisazione Carlo; sempre molto preciso e prezioso il tuo contributo. :) 

Correggo Carlo, l'ultima storia concepita per le strisce è Massacro. Non ho mai visto segni redazionali in Chinatown e Tra due bandiere.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Mister P dice:

Correggo Carlo, l'ultima storia concepita per le strisce è Massacro. Non ho mai visto segni redazionali in Chinatown e Tra due bandiere.

 

Ripensaci. Io ne sono abbastanza sicuro. 

 

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  • co fondatore

Forse hanno cominciato a disegnarla per le strisce ma poi è arrivato l'ordine di continuare direttamenre per il gigante. La stessa impressione me la danno Gilas e Massacro.

 

Che poi, c'erano ancora scorte di storie pensate per le strisce da pubblicare tra l'autunno del '69 e l'inverno/primavera del '70?

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Vediamole una per una.

 

Le strisce terminano a pagina 68 del numero 96 ("La caccia"), la storia successiva è di Muzzi:

 

Muzzi: l'inizio de "la caccia" era sicuramente a striscia (c'è ancora la testatina) e il primo "cambio" doveva avvenire a pagina 95 (le tre strisce "uniche" e ripetitive sono un chiarissimo indizio), e infatti l'80-ma striscia è la seconda di pagina 95.  Anche il "cambio" successivo, terza striscia di pagina 12 del 97, è evidentissimo. Idem per quello della striscia 2 di pagina 39.  A pagina 67 il "cambio" non è più tanto chiaro, la striscia di mezzo sembra aggiunta ma dal dialogo non si direbbe. Idem a pagina 94, c'è la striscia finale ma non è chiaro dov'è l'iniziale. Passando al numero 98 il cambio si vede a pagina 10 e fra la 36 e 37, e a pagina 63. A pagina 90 non è tanto evidente e la storia finisce nella prima striscia (segno evidente che era sceneggiata ancora a strisce) a pagina 99. Mia ipotesi: sono 747 strisce (328 per albo x2 + 91 finali) che sarebbero 9 strisce (ricordiamo che le strisce andavano a 3 per 3) + 27 strisce (quelle finali) che sono state o sceneggiate "liberamente" senza più il limite delle 80 strisce, oppure sono state aggiunte per arrivare di precisione al numero 100 (o forse, entrambe le cose)

 

Galep: "Silber Bell" inizia a pagina 99 del 98, e a pagina 17 del 99 addirittura c'è ancora la testatina di "tramonto rosso!" (cancellata nelle ristampe successive). Non corrisponde a 80 strisce precise, probabilmente sempre per arrivare con precisione a fine del 99.  A pagine 43 il secondo "cambio", a pagina 70 dovrebbe esserci il terzo ma non lo vedo (in poche pagine comunque ci sono un sacco di strisce "larghe" che si presterebbero) e in ogni caso il conto non torna con la durata totale (328+46=374 strisce) assolutamente incompatibile con blocchi di tre strisce, secondo me le prime 240 strisce sono state sceneggiate per il formato a striscia, le successive no. (Galep aveva disegnato le ultimissime strisce, quindi era probabilmente quello che aveva disegnato meno tavole per la storia successiva quando fu deciso il cambio, direi quindi che come minimo ne avevano fatte 3 tutti)

 

Successivamente c'è "SuperTex", fatta evidentemente per la pubblicazione in albo. La successiva, "Il giuramento", idem, per me è stata fatta per la pubblicazione in albo gigante.

 

Letteri: la storia "el morisco" inizia evidentemente a striscia, con i cambi ben visibili (fine pag. 31, pag.58 2a striscia, 85 1a striscia, poi pagina 111 o pagina 113, direi la seconda ma non è chiaro, pagina 30 del 102, pag 56 o 60, e da lì non è più chiarissimo, è chiaro che ci sono strisce aggiunte o tolte, ma il finale "a un terzo di pagina" di pagina 107 del 103 fa pensare che tutto sia stato realizzato fino alla fine a striscia (sarebbero 962 strisce, pari a 12 albi netti + 2 strisce aggiunte, direi che la cosa più probabile è che questa storia fosse stata finita ancora con la sceneggiatura "a strisce", troppo precisa come durata come multiplo di 240 strisce...)

 

La storia successiva di Letteri, "Chinatown", conferma l'impressione, ci sono tracce di "strisce" nei primi 2 albi, segno che il supervelocissimo Letteri aveva fatto almeno 15 o 18 strisce già pronte all'epoca del cambio, ancora da pubblicare! Diavolo di un Letteri! :laugh:

 

Nicolò: "Pista di Morte" nel numero 106 (più conosciuta come "Gilas") è a striscia (primo cambio a pagina 109, poi a pagina 27 del 107, pag 54, 80, 107,  pag 24 del 108,  ma poi non coincide con il finale. Ipotesi: avevano 6 strisce pronte, chiusura della storia sceneggiata direttamente in albo gigante (altro indizio, la storia termina a fine pagina).

 

Ticci, "Territorio Apache", inizia nel numero 108 a pagina 45 "a striscia" con una strip aggiunta ad inizio storia e cambio a fine pagina 71 poi a pag 98, pag 14 del 109, forse pag 41, forse 68 e termina a pagina 89, totale 462 strisce. Secondo me ci sono 3 strisce come Galep (ma Ticci era più lento) e poi si prosegue sulla tavola.

 

Insomma, secondo me è vero che si è arrivati con le strisce fino a "Chinatown", ma solo perchè quel diavolo di supervelocista di Letteri era in vantaggio di almeno 15 albi strisce all'epoca del "cambio". Gli altri sono durati meno! Galep aveva solo tre strisce (fino al numero 99), idem Ticci (numero 109), Nicolò ne aveva 6 (numero 108), Muzzi aveva una storia quasi completa con 9 strisce ed è stata pubblicata subito e completata già nel 98.

 

Quindi: prima sceneggiatura "a tavola" già nel numero 98, con Muzzi, poi ancora con Galep (numero 100 e poi numero 103) con in mezzo il velocissimo Letteri ancora a finire le strisce, poi l'ultima a strisce di Nicolò terminata a tavole nel 108, poi quella iniziata a strisce e terminata a tavole di Ticci (massacro) e infine le ultime a striscia di Letteri.

 

Quando sono finite le strisce? "Chinatown", numero 110. Quando sono iniziate le tavole? "Lo straniero", numero 98. 

 

Escluderei che "fra due bandiere" sia mai stata a strisce, Galep aveva già fatto due storie precedenti a tavole.

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Diablero dice:

Vediamole una per una.

 

Le strisce terminano a pagina 68 del numero 96 ("La caccia"), la storia successiva è di Muzzi:

 

Muzzi: l'inizio de "la caccia" era sicuramente a striscia (c'è ancora la testatina) e il primo "cambio" doveva avvenire a pagina 95 (le tre strisce "uniche" e ripetitive sono un chiarissimo indizio), e infatti l'80-ma striscia è la seconda di pagina 95.  Anche il "cambio" successivo, terza striscia di pagina 12 del 97, è evidentissimo. Idem per quello della striscia 2 di pagina 39.  A pagina 67 il "cambio" non è più tanto chiaro, la striscia di mezzo sembra aggiunta ma dal dialogo non si direbbe. Idem a pagina 94, c'è la striscia finale ma non è chiaro dov'è l'iniziale. Passando al numero 98 il cambio si vede a pagina 10 e fra la 36 e 37, e a pagina 63. A pagina 90 non è tanto evidente e la storia finisce nella prima striscia (segno evidente che era sceneggiata ancora a strisce) a pagina 99. Mia ipotesi: sono 747 strisce (328 per albo x2 + 91 finali) che sarebbero 9 strisce (ricordiamo che le strisce andavano a 3 per 3) + 27 strisce (quelle finali) che sono state o sceneggiate "liberamente" senza più il limite delle 80 strisce, oppure sono state aggiunte per arrivare di precisione al numero 100 (o forse, entrambe le cose)

 

Galep: "Silber Bell" inizia a pagina 99 del 98, e a pagina 17 del 99 addirittura c'è ancora la testatina di "tramonto rosso!" (cancellata nelle ristampe successive). Non corrisponde a 80 strisce precise, probabilmente sempre per arrivare con precisione a fine del 99.  A pagine 43 il secondo "cambio", a pagina 70 dovrebbe esserci il terzo ma non lo vedo (in poche pagine comunque ci sono un sacco di strisce "larghe" che si presterebbero) e in ogni caso il conto non torna con la durata totale (328+46=374 strisce) assolutamente incompatibile con blocchi di tre strisce, secondo me le prime 240 strisce sono state sceneggiate per il formato a striscia, le successive no. (Galep aveva disegnato le ultimissime strisce, quindi era probabilmente quello che aveva disegnato meno tavole per la storia successiva quando fu deciso il cambio, direi quindi che come minimo ne avevano fatte 3 tutti)

 

Successivamente c'è "SuperTex", fatta evidentemente per la pubblicazione in albo. La successiva, "Il giuramento", idem, per me è stata fatta per la pubblicazione in albo gigante.

 

Letteri: la storia "el morisco" inizia evidentemente a striscia, con i cambi ben visibili (fine pag. 31, pag.58 2a striscia, 85 1a striscia, poi pagina 111 o pagina 113, direi la seconda ma non è chiaro, pagina 30 del 102, pag 56 o 60, e da lì non è più chiarissimo, è chiaro che ci sono strisce aggiunte o tolte, ma il finale "a un terzo di pagina" di pagina 107 del 103 fa pensare che tutto sia stato realizzato fino alla fine a striscia (sarebbero 962 strisce, pari a 12 albi netti + 2 strisce aggiunte, direi che la cosa più probabile è che questa storia fosse stata finita ancora con la sceneggiatura "a strisce", troppo precisa come durata come multiplo di 240 strisce...)

 

La storia successiva di Letteri, "Chinatown", conferma l'impressione, ci sono tracce di "strisce" nei primi 2 albi, segno che il supervelocissimo Letteri aveva fatto almeno 15 o 18 strisce già pronte all'epoca del cambio, ancora da pubblicare! Diavolo di un Letteri! :laugh:

 

Nicolò: "Pista di Morte" nel numero 106 (più conosciuta come "Gilas") è a striscia (primo cambio a pagina 109, poi a pagina 27 del 107, pag 54, 80, 107,  pag 24 del 108,  ma poi non coincide con il finale. Ipotesi: avevano 6 strisce pronte, chiusura della storia sceneggiata direttamente in albo gigante (altro indizio, la storia termina a fine pagina).

 

Ticci, "Territorio Apache", inizia nel numero 108 a pagina 45 "a striscia" con una strip aggiunta ad inizio storia e cambio a fine pagina 71 poi a pag 98, pag 14 del 109, forse pag 41, forse 68 e termina a pagina 89, totale 462 strisce. Secondo me ci sono 3 strisce come Galep (ma Ticci era più lento) e poi si prosegue sulla tavola.

 

Insomma, secondo me è vero che si è arrivati con le strisce fino a "Chinatown", ma solo perchè quel diavolo di supervelocista di Letteri era in vantaggio di almeno 15 albi strisce all'epoca del "cambio". Gli altri sono durati meno! Galep aveva solo tre strisce (fino al numero 99), idem Ticci (numero 109), Nicolò ne aveva 6 (numero 108), Muzzi aveva una storia quasi completa con 9 strisce ed è stata pubblicata subito e completata già nel 98.

 

Quindi: prima sceneggiatura "a tavola" già nel numero 98, con Muzzi, poi ancora con Galep (numero 100 e poi numero 103) con in mezzo il velocissimo Letteri ancora a finire le strisce, poi l'ultima a strisce di Nicolò terminata a tavole nel 108, poi quella iniziata a strisce e terminata a tavole di Ticci (massacro) e infine le ultime a striscia di Letteri.

 

Quando sono finite le strisce? "Chinatown", numero 110. Quando sono iniziate le tavole? "Lo straniero", numero 98. 

 

Escluderei che "fra due bandiere" sia mai stata a strisce, Galep aveva già fatto due storie precedenti a tavole.

Grazie per l'interessante ricostruzione.@Monni e gli altri concordano?

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  • co fondatore

Sbagliato sul Giuramento, salvo per il finale (allungato) ha gli interventi redazionali di 80 in 80 strisce (scena del giuramento compresa!).

Anche La caccia è allungata nel finale, ma poi rispetta lo "schema 80". Lo stesso per La sconfitta, probabilmente modificata in corso d'opera.

El Morisco ha due strisce aggiunte nel #101 (una si riconosce subito, l'altra bisogna leggere attentamente per individuarla, eh eh), poi rispetta lo "schema 80". Gilas e Il massacro cominciano a strisce ma la conclusione è pensata per il gigante.

Chinatown la devo rileggere.

Tra due bandiere scritta direttamente per il gigante.

 

EDIT: Chinatown scritta in due tempi potrebbe spiegare la cesura tra la parte "cinese" e quella messicana.

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<span style="color:red">48 minuti fa</span>, Mister P dice:

sul Giuramento, salvo per il finale (allungato) ha gli interventi redazionali di 80 in 80 strisce (scena del giuramento compresa!).

Anche La caccia è allungata nel finale, ma poi rispetta lo "schema 80". Lo stesso per La sconfitta, probabilmente modificata in corso d'opera.

El Morisco ha due strisce aggiunte nel #101, poi rispetta lo "schema 80". Gilas e Il massacro cominciano a strisce ma la conclusione è pensata per il gigante.

Chinatown scritta in due tempi potrebbe spiegare la cesura tra la parte "cinese" e quella messicana.

Prima di tutto grazie delle osservazioni e complimenti per la pazienza e l'occhio di falco.

Una piccola cattiveria che ho malignamente pensato e ignobilmente infilo in questa discussione visto che è preferibile che non intervenga più "in quell'altra": Ok, gli autori erano presenti (magari non consenzienti) e le modifiche alle storie vennero eseguite in prima persona, ma oggi "quella storia" non si può toccare, non si può modificare (ma si porta ugualmente a conclusione), mentre cinquant'anni fa per far entrare le strisce nella gigante era tutto (giustamente) permesso e lecito. Se scrivo che Tiger non può fumare sigari... mi tirano le frecce!

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Che strano, Leonardo quando ha dipinto La Gioconda se faceva un errore lo copriva e ci ridisegnava sopra, e lui poteva, mentre oggi se Dix Leroy vuole sbianchettare la Gioconda per disegnarci sopra non glielo lasciano fare al Louvre e chiamano la polizia. Non ha mica senso questa cosa...  :rolleyes:

 

...e Dix Leroy andrà ogni giorno, per ANNI, tutti i giorni, a dirlo alle guardie del Louvre, e a ribadire che non ha senso (finché le guardie non si fanno ricoverare per lo stress e l'esaurimento nervoso oppure gli sparano...:laugh:)

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