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TWF - Tex Willer Forum

[96/98] La Caccia


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

29 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Virgilio Muzzi - Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Ottobre 1968 - Dicembre 1968
Inizia nel numero 96 a pag. 69 e finisce nel numero 98 a pag. 99


Gilas Kid: è questo il falso nome scelto da Tex per rimestare nel fango di Mohawk, villaggio appestato dai ladri di bovini. Inutilmente gli scherani del maggiore Farriman, che ha sul libro paga anche la stella di latta del luogo, cercano di tendere trappole ai pards: si ritrovano tutti o all'inferno o con le mani maciullate. E per stanare i topi, quale miglior medicina di un crepitante incendio? Del Dixie, mal frequentato saloon di proprietà di Farriman, non rimane che un mucchio di braci ardenti.

Tex e Kit Carson si scatenano: dopo il saloon, le fiamme da loro appiccate inceneriscono anche l'albergo e il ranch di Farriman, facendo schiumare di rabbia l'indegno colonnello. E la rabbia acceca la ragione: la gang di razziatori faceva perdere le tracce del bestiame con un astuto stratagemma... ma stavolta i bandidos trovano ad attenderli un folto nugolo di rappresentanti della Legge!

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 2 settimane dopo...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

La caccia è una di quelle storie che di solito definisco dal "sapore classico", un po' Retr?.... Ma la classicit? della storia si ferma alle sole linee generali in questa bellissima avventura suddivisa su tre albi!!! In questa storia Tex e Carson non sono al massimo della forma ma DI PIU'!!!! Duri, inflessibili maniaci inceendiari dal pugno facile e dal grilletto veloce!!! Insomma i grandi eroi GLBonelliani!!! Bellissimi e memorabili molti dei loro battibecchi ( davvero frequenti e spesso spassosi in quest'albo ). Ricordo sempre con piacere la "clada notte" del maggiore Farriman, durante la quale perde il locale "dixie" e l'albergo.
Molto simpatica la figura della vedova Payoton... la vecchia matrona che affitta la camera a Tex e carson e che chiede al vecchio cammello quand'? stato il suo ultimo incontro col sapone!!!
Molto ben congegnato anche il trucchetto di Tex in prossimita del passo... una sequenza davvero avvincente!!!
L'unico personaggio che ho trovato poco "interessante" è stato proprio il maggiore Farriman, n po' troppo monolitico e caratterialmente monodimensionale come cattivo.
I disegni? Muzzi non è mai stato uno dei miei disegnatori preferiti, ma a mio parere riesce a rendere molto bene la dinamicit? delle varie sparatorie!!!!

Voto complessivo : 8 su 10

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  • 3 mesi dopo...

La caccia?La caccia? inaugura quello che può essere definito il periodo d'oro di Tex anche se, a mio avviso, l'inizio della striscia del periodo d'oro, o la facciamo risalire al n 90 ?Vendetta indiana? (? quasi d'obbligo partire da questa bellissima storia di Bonelli e Ticci), o la paracadutiamo direttamente nel centinaio 100/200 saltando questa bella avventura di Muzzi e Bonelli. Tecnicamente questa storia nasce dopo la chiusura delle serie a striscia ed infatti nel Giugno del ?67 col 19?albetto della serie ?RODEO? le storiche e amatissime strisce conclusero la loro formidabile cavalcata durata quasi un ventennio: avevano virtualmente ancora più di un anno di vantaggio sugli albi giganti (?La caccia? è dell'ottobre 1968) ma quell' anno serv? alla redazione per organizzare la pubblicazione mensile di un unico albo formato gigante che avrebbe ospitato le avventure inedite di TEX. In sostanza il numero 96 può essere, di diritto, considerato il primo albo originale della II^ Serie Gigante. Mi piace fare questa premessa anche perchè la pubblicazione dell'albo gigante inedito ?ufficializza? e definisce il ruolo di ognuno dei 5 disegnatori e la fine degli impiastri grafici fatti fino a quel momento: non più matite di quello e chine di quell'altro?almeno, in maniera così sistematica. Ad onor del vero nei miei cassetti sono rimasti degli appunti che vedono Muzzi, in qualche tavola, aiutato proprio da Ticci. Ne ho parlato con i due autori qualche anno fa: ??non ricordiamo bene?, ??forse?, questi gli ammiccamenti, tanto per essere sintetici :generaleN: . La storia. Io la considero da ?Marchio Bonelli?. I dialoghi della prima parte sono davvero spassosi ed il clich? Tex che sistema l' avversario mentre Carson intrattiene il compare funziona che è una bellezza. Ci sono subito dopo l'arrivo in città di Gilas e Silver 3-4 scontri tra pistolettate, duelli e risse varie, una cosa che al lettore di Tex di oggi manca più che le famose patate fritte, poi la scena si sposta via via in altri lidi ma sempre con buonissima dinamica narrativa. Faccio notare che nella sceneggiatura Bonelli dedica più di 3 pagine allo ?scontro? tra i poveri Tex e Carson e la terribile signora Rita. L'impressione che mi è rimasta è che il vecchio Bonelli in questa storia faccia ben capire di come Tex DEVE AVERE CAMPO LIBERO! Il temibile Ruby Scott che lo ?strapazza? usando un trucco vigliacco nell'episodio successivo è semplicemente una libera concessione fatta al figlio e? chiusa parentesi!note: la cover del 98 "lo straniero" (che è un bellissimo titolo) è ripresa dagli Albo d'Oro

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  • 8 mesi dopo...
  • Rangers

Non c'è dubbio, ci troviamo davanti ad una classica storia ma con parti veramente memorabili. Intanto Tex e Carson sono in formissima (come diceva il Colonnello Jim Brandon, prima di me), non mancano battibecchi e pensieri pessimistici marca Carson, come non mancano le scazzottate. Notevoli le scene d'azione con sparatorie dietro l'angolo (o meglio dietro la pagina :D). GLB si diverte ad inserire numerosi personaggi, che servono a rendere ancora più godibile questa storia. Tra tutti quelli che il lettore può scovare tra le pagine, spicca la vedova che affitta le camere (bellissima la scena in cui Carson vuole scappare dopo che hanno bussato alla porta :D:inch: ). Il Maggiore Farriman è il classico prepotente, veramente odioso, che si prende comunque delle belle lezioni. Alla storia darei un 9 e sicuramente consiglio a tutti di rileggerla e rivalutarla. Buoni i disegni di Muzzi. :)

Modificato da Sam Stone
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  • 2 anni dopo...

Grande avventura bonelliana!Qui c'è tutto quello che è Tex Willer in quanto ranger: un raddrizzatore di torti implacabile, uno che non guarda in faccia a nessuno; un uomo che, soprattutto, pur agendo in un mondo pericoloso e trovandosi costantemente al centro del pericolo, non rinuncia al sorriso, allo scherzo, al divertimento: voglio dire che il Tex bonelliano ?classico?, o della maturit?, è uno che nonostante tutto sa godersi la vita, la sa prendere alla leggera e col sorriso sulle labbra. Nulla è da lui più lontano del giustiziere ombroso e musone. Memorabile è in questa storia, più di ogni altra cosa, più delle sparatorie e delle azioni che si susseguono a un ritmo vertiginoso, il modo di affrontare gli avvenimenti di Tex e Carson. Il tutto è infarcito di frasi, battibecchi, modi di dire che rendono la lettura quanto mai fluida, scorrevole, divertente nel senso più alto del termine. Qui Bonelli sembra quasi voler dare fondo all'inimitabile vocabolario texiano (solo il Nizzi del primo grande periodo ci è riuscito), quasi a volerlo dispiegare in tutte le sue enormi potenzialità. ?La caccia?, storia bellissima, tutta azione e divertimento puro, ha nei dialoghi il suo elemento d'eccellenza. E così tutto sembra facile, per Tex e Carson, che riescono in meno di ventiquattro ore a sgominare quasi del tutto una banda organizzata e pericolosa: la velocit? e la facilit? della lettura si accompagnano alla facilit? con cui la trama viene risolta dai protagonisti e alla velocit? del tempo stesso della storia. Non che manchi qualche scena che, se scritta oggi (e specie se da Nizzi), avrebbe fatto indignare i ?tradizionalisti? e i ?veri texiani? !Oltre allo slacciamento di cinturone e al Carson non proprio reattivo che nella scazzottata non fa altro che buscarle, abbiamo i due pards che si fanno mettere in riga da una vedova qualsiasi- a me, che non sono n° ?tradizionalista? n° ?vero texiano?, queste scene non hanno dato fastidio (specie quella della vedova armata, simpatica e ottima come snodo narrativo. Voto:9,5

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Non credo che i tradizionalisti - non parliamo di texiani veri o artificiali se no si innesca una carica di dinamite a rischio di esplosione- siano quelli che vogliono Tex e i pards sempre in trionfo, o che si mettono le mani nei capelli a vedere un cinturone slacciato. Prova ne sia che a me, che mi annovero tra i tradizionalisti, questo tipo di scena in sè e per sè non dava eccessivo fastidio allora, e non me ne ha dato adesso. Chiaro che non si deve esagerare. Ed è altrettanto chiaro che l'ultimo texone di Nizzi, per quanto pregevole (dal mio punto di vista, naturalmente) impallidisce davanti al fuoco di fila di trovate, azioni, battute... di questa avventura. La Payson, poi, dal mio personale punto di vista è un piccolo gioiello: ma chi può dimenticarla, la vedova che spedisce i due mostri sacri a dormire altrove? :D Non avevo votato prima, ma faccio in tempo adesso. 9 pieno pieno!

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  • 1 anno dopo...

Ho appena finito di rileggere questa storia, non è che le rileggo in continuazione, anzi e devo dire di aver ritrovato un Tex che più Tex non si può. Sempre protagonista, sempre duro e spietato con il cattivone di turno. La storia che si protrae da "La caccia","Lo straniero" e "I razziatori" è un fuoco di fila di puro stile Texiano dove sempre e comunque i protagonisti sono loro i due pards che non perdono mai la situazione dalle mani. Bellissima la sequenza dove i due imbsatiscono il trucco delle tracce sul passo, finanche il luogo occluso in una fenditura, dove si nascondono insieme ai loro cavalli. Effettivamente concordo anche io sul fatto che il maggiore Farriman, preso nel suo insieme, come cattivone vale ben poco, ma la cosa salta all'occhio solo alla fine della storia, dopo che ha scatenato orde di delinquenti alle costole di "Gilas" e "Silver". Bellissimo il siparietto tra la vedova Payson e i due ranger, che dalla loro durezza verso i banditi, filano diritti come scolaretti, quando la vedova li manda a nanna altrove. Questo è il tipo di donna in Tex che apprezzo, quando la stessa non sia una cattivona di turno sempre benvenuta, e con questo smentisco il mio "antifemminismo", venuto fuori dalla bocca di qualcuno di recente. Disegni di Muzzi spettacolari e dinamici, il gusto classico di un tempo che non c'è più..... Un bel 9 a questa avventura G. L. Bonelliana...:)

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  • 5 anni dopo...

Che dire,una storia fenomenale,una delle migliori del "filone cittadino"mai scritte da Glb...senza dubbio inferiore ad una "Stella per Tex" ma comunque favolosa.

Tutto mi è piaciuto:l' arresto dei pard con seguente evasione,l' idea della "deadline" che divide il paese,la distruzione del Ranch e delle attività economiche del Maggiore.un Tex tanto astuto quanto risoluto

 

  • +1 1
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Grandissima storia tra le migliori cittadine: se la gioca con Canyon Diablo.

Un immenso Tex fa fuori i due più veloci pistoleri del paese e, successivamente, lo sceriffo. Divertente la prima "ripassata" che il nostro dà al Maggiore in albergo. Esagerata, forse, quella nelle tavole finali. Che dire poi della distruzione del regno di Farriman e del trucco usato per lasciare a piedi i suoi uomini?
Fenomenale!
Voto alla storia: 8,8

Voto ai disegni: 8

P.S. alla fine il Maggiore lo chiama Gilas Kid, perché?

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  • 2 anni dopo...

Riposto in soffitta il vecchio formato a striscia, il grande Bonelli si accinse a inaugurare la nuova lineup. Un esordio col botto che, sebbene non ai livelli di capolavori del calibro di “Sangue Navajo” o “Vendetta Indiana”, ci mostra un autore in stato di grazia e già all’apice della maturità artistica e stilistica. Il compianto sceneggiatore fornisce l’ulteriore prova di come sia possibile proporre storie scoppiettanti e divertenti nonostante si attinga al classico e ripetitivo spunto di soggetto. In effetti non sarà la prima, né l’ultima volta, che Tex dovrà indagare su furti di bestiame e fronteggiare i tipici padreterni di paese, che credono che tutto gli sia possibile grazie al loro potere, tuttavia ogni volta il vulcanico G.L.Bonelli riesce a stupire il lettore, con trame avvincenti, condite da ottimo ritmo narrativo e dialoghi efficacissimi. Ciò che più salta all’occhio durante la lettura, la pura essenza della texianità che esala da ogni tavola. Il Tex che agisce nei dintorni di Mohawak è la sintesi perfetta dell’eroe duro come il granito, ironico al punto giusto, abile e deciso come non mai e fine stratega. Il ranger, sotto falso nome, non si ferma dinanzi a nulla pur di punire i colpevoli e non si crea minimamente il problema di infrangere le regole pur di far valere la giustizia. Seguendo il proverbiale detto che “la farina del diavolo finisce tutta in crusca” in sequenze davvero esplosive riduce in tizzoni fumanti l’impero del villain di turno, abilmente manda a farfalle il grosso della manovalanza nemica (a tal proposito molto interessante la trappola del passo di Tule) e mostra per tutta la durata degli albi di aver ben salda in mano la matassa dell’indagine. Come ovvio trionferà alla fine, ma lo fa in maniera netta e meritevole, senza troppi “aiutini” esterni. Molto bello pure l’incipit coll’eremita indiano che gli riferisce alcuni indizi criptici, che sebbene sembrano i vaneggiamenti di un folle (come pure sostenuto da Carson dopo il colloquio), si riveleranno importanti, una volta decifrati, per far luce sul furbo piano usato dalla banda del maggiore Farriman, per far transitare il bestiame rubato in Messico, lungo la linea ferroviaria. Non mancano le furiose scazzottate e i gustosissimi siparietti ironici col fido Carson e giunti all’epilogo, si chiude l’albo soddisfatti, consci di aver gustato una divertente e avvincente storia. Proprio su Carson vorrei soffermarmi un attimo: ho letto che qualcuno sostiene che il vecchio Bonelli lo trascurasse un po’ e che fra i pards era quello meno riuscito, ma reputo che una tale affermazione sia del tutto errata. Prendendo come riferimento “La caccia” (solo perchè in topic ma l’elenco sarebbe lungo), il Carson che agisce a fianco di Tex è sfavillante; una valida spalla ma non troppo, visto che non è subordinato al fido pard, bensì un ottimo comprimario, rapido, affidabile e ben sveglio. Un lontano parente dal Kit che necessita che Tex gli spieghi paro paro ogni cosa; la sua intesa con il pard è perfetta, il suo intuito vivo e visibile, recita la parte del polemico pessimista ma non si tira minimamente indietro dinanzi il pericolo. Che dire poi degli splendidi scambi di battutine fra i due o le divertenti scenette con la burbera arpia affitta camere, che li rimprovera di non usare da tempo il sapone e che li lascia fuori per aver fatto tardi la notte. Prende qualche bottarella di troppo in zucca durante la zuffa di saloon ma si riscatta ampiamente con le colt in pugno. Alto che Carson sottovalutato, la caratterizzazione bonelliana è a mio avviso perfetta, magari tutti gli autori successivi avessero seguito questi stilemi ben definiti! Ricapitolando: non un capolavoro ma un episodio notevole, che rileggo sempre volentieri, mantenendo intatto il livello di divertimento. Ai pennelli di Muzzi, come di consueto, fu affidata questa storia cittadina. Il tratto del disegnatore milanese si mostra alquanto datato agli occhi critici di oggi, ma è indubbio che conserva comunque un particolare fascino. L’artista fa camminare a braccetto classicità e dinamismo e col suo stile riconoscibile, traccia con decisione e discreta resa le scene scoppiettanti che abbondano lungo la sceneggiatura. Gli sfondi sono meno curati rispetto ad altri colleghi, le sue figure forse troppo affusolate e i visi allungati, pure le colt sembrano avere canne troppo lunghe e le donne rappresentate non sono il top del fascino, tuttavia l’indubbia capacità narrativa di Muzzi, fa trascurare gli appunti appena mossi e gli fece meritare appieno la vetrina prestigiosa di Tex. A tal proposito, come già scritto in altri post, continuo a non capire l’assurda scelta redazionale di far ridisegnare i volti di Tex a Galep. Non credo che le fattezze Del ranger tratteggiate da Muzzi fossero così pessime da giustificare una tale opzione e soprattutto, visto l’esito finale che palesa sproporzioni per il 90% dei casi e un Tex che sembra una caricatura stile Franco Bruna, con corpo esile e testa macroscopica, mi fa pensare che il presunto rimedio fosse peggio del “problema”. Può reggere la tesi di Sergio che giustificava questo pasticcio solo per non “disorientare” i lettori con una rappresentazione non canonica del loro eroe? Come la prendeva Muzzi visto che era il solo a dover subire una tale imposizione? Nessuno si lamentava dell’esito finale di alcune vignette non del tutto decoroso? A mio avviso il grossolano errore di valutazione di Sergio, figlio della sua presunta bassa stima delle doti di Muzzi, al giorno d’oggi avrebbe suscitato una indignata sequela di proteste dei lettori, molto più attenti agli aspetti tecnici delle tavole, ma come sovente scriveva Bonelli “inutile piangere sul latte versato”. Il sottoscritto è convinto che senza le rapide e poco ispirate, correzioni redazionali, le tavole di Muzzi sarebbero giunte a noi meno rovinate, ma col senno di poi sono piene le fosse e non ci resta che prenderne atto. Il mio voto finale è 8

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Il compianto sceneggiatore fornisce l’ulteriore prova di come sia possibile proporre storie scoppiettanti e divertenti nonostante si attinga al classico e ripetitivo spunto di soggetto. In effetti non sarà la prima, né l’ultima volta, che Tex dovrà indagare su furti di bestiame e fronteggiare i tipici padreterni di paese, che credono che tutto gli sia possibile grazie al loro potere, tuttavia ogni volta il vulcanico G.L.Bonelli riesce a stupire il lettore, con trame avvincenti, condite da ottimo ritmo narrativo e dialoghi efficacissimi.

Secondo me hai centrato in pieno un concetto fondamentale.

Una delle grandezze di GLB sta proprio qui, in come riesce a sceneggiare con brio, pathos e tanta tanta azione soggetti western decisamente classici e già sfruttati in passato.

Storie come queste sono come il pane quotidiano per un lettore come il sottoscritto. Ne sento veramente il bisogno.

Ben vengano i Mefisto, i dinosauri, i vichinghi, le mummie e tutti quegli altri soggetti che esulano dalla pura tematica western, ma sono queste storie che rappresentano la testata d'angolo della serie.

Pur non amando lo stile di Muzzi trovo anch'io che gli interventi di Galep provochino un effetto veramente negativo.

Sostanzialmente peggiorano tavole che già non mi fanno impazzire, sia qui che in altri episodi della serie (forse il peggior risultato è nel "Cacciatore di taglie").

 

  • Grazie (+1) 1
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3 ore fa, Juan Ortega dice:

Una delle grandezze di GLB sta proprio qui, in come riesce a sceneggiare con brio, pathos e tanta tanta azione soggetti western decisamente classici e già sfruttati in passato.

G.L. Bonelli s'impersonava così tanto nel suo personaggio da arrivare a scriverlo in maniera del tutto naturale. Credo che proprio questo aspetto sia alla base del suo inimitabile stile. Qualsiasi soggetto scegliesse, riusciva a svilupparlo in maniera esplosiva. Era in grado di rendere avvincenti anche storie che partivano da spunti deboli o ripetitivi; suppongo che nel periodo in cui era all'apice dell'ispirazione, se gli avessero dato come spunto di partenza un manuale d'istruzione di un frullatore, sarebbe comunque riuscito a partorire qualcosa di buono :D. Le sue innate doti di narratore sono fuori discussione a mio modo di vedere!  

Modificato da Condor senza meta
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  • 1 anno dopo...

Altra storia che rileggo sempre con grandissimo piacere...pura commedia, ritmo incredibile, e un meccanismo narrativo implacabile !

GLB qui era in grazia di Dio, e si vede anche dai dialoghi ai livelli massimi concepibili...tutta la parte "paesana" a Mohawk tocca vette da delirio, col "povero" sceriffo deriso e umiliato a più riprese (quando intima a Tex di abbandonare il paese il giorno dopo, e si sente rispondere da Tex che farà un nodo al fazzoletto), e con la notte incredibile dove succede di TUTTO : Tex e Carson partecipano a 2 sparatorie, 3 pestaggi, e riducono in cenere un saloon un albergo e un ranch !

La seconda parte in aperta campagna invece registra un vertiginoso scarto di tempi narrativi, dalla "densità" della prima parte, la vicenda si srotola qui su più giorni che scorrono alla velocità della folgore, mentre entra in gioco tutto l'acume strategico dei ranger, intenti a tessere la rete... Il trappolone finale culmina con un godurioso pestaggio del losco Farriman, tra le ovazioni festanti di tutto il corpo dei rangers (impagabile Tex che da un'altro cazzottone al decaduto signorotto, solo per fare un favore all'amico Horne)...ed è la degnissima conclusione di una storia a mio avviso tra i punti più alti di questo filone "paesano", assieme a "L'aquila e la folgore".

Infine assolutamente da menzionare la terribile vedova Payson, l'unica in grado di mettere in riga i due pards che stanno rivoltando il paese...e un Carson a livelli stellari, sempre alla ricerca di saloon e bistecche alte tre dita ogni volta che mette piede in un centro abitato, come tradizione vuole.

Belli i disegni solidi e ultra-tradizionali di Muzzi : peccato per l'insensato innesto delle correzioni di Galep su tutti i volti di Tex.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Allora...Ci sono i pards in puro stile GLB. Dialoghi asciutti, taglienti, poi li vediamo in versione piromani ed infine non mancano duelli, pestaggi e pallottole per tutti.

GLB ci mette anche qualche personaggio di contorno (la proproetaria della pensione ad esempio) ma il fulcro sono Tex (soprattutto) e Carson.

Disegni così così...A volte in alcune vignette ci sono un po' di sproporzioni tra testa e corpo. Galep e Muzzi con qualche sbavatura che però non incidono molto su una storia dinamica e diretta.

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Visto che si stanno ritrovando cose impensabili negli archivi...  SE esistono ancora le tavole originali, e SE Galep ha disegnato le facce di Tex su foglietti incollati sopra (anche per far prima, riutilizzando più volte la stessa faccia fotocopiata), sarebbe bellissimo vedere pubblicata "la caccia" nella versione originale disegnata tutta da Muzzi. Ecchisenefrega se la faccia "non assomiglia", sarebbe in ogni caso meglio delle facce di Galep incollate sopra...

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Visto che si stanno ritrovando cose impensabili negli archivi...  SE esistono ancora le tavole originali, e SE Galep ha disegnato le facce di Tex su foglietti incollati sopra (anche per far prima, riutilizzando più volte la stessa faccia fotocopiata), sarebbe bellissimo vedere pubblicata "la caccia" nella versione originale disegnata tutta da Muzzi. Ecchisenefrega se la faccia "non assomiglia", sarebbe in ogni caso meglio delle facce di Galep incollate sopra...

Ah...Ecco perchè c'è questa sproporzione tra faccia e corpo a volte.

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2 ore fa, Diablero dice:

Visto che si stanno ritrovando cose impensabili negli archivi...  SE esistono ancora le tavole originali, e SE Galep ha disegnato le facce di Tex su foglietti incollati sopra (anche per far prima, riutilizzando più volte la stessa faccia fotocopiata), sarebbe bellissimo vedere pubblicata "la caccia" nella versione originale disegnata tutta da Muzzi. Ecchisenefrega se la faccia "non assomiglia", sarebbe in ogni caso meglio delle facce di Galep incollate sopra...

Muzzi ha disegnato almeno una dozzina (forse anche di più, vado a memoria) di storie di Tex. Poichè non ho gli albi sotto mano, qualcuno contiene anche i volti disegnati dallo stesso Muzzi e non da Galep? Quindi albi integrali di Muzzi.

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">56 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Muzzi ha disegnato almeno una dozzina (forse anche di più, vado a memoria) di storie di Tex. Poichè non ho gli albi sotto mano, qualcuno contiene anche i volti disegnati dallo stesso Muzzi e non da Galep? Quindi albi integrali di Muzzi.

"Contrabbando", albi 44-45 della serie gigante, è disegnata integralmente da Muzzi, con un risultato di gran lunga superiore rispetto ai capoccioni di Galep posticci di tutte le storie successive. 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, mangiatortillas dice:

"Contrabbando", albi 44-45 della serie gigante, è disegnata integralmente da Muzzi, con un risultato di gran lunga superiore rispetto ai capoccioni di Galep posticci di tutte le storie successive. 

Grazie, me li andró a rivedere.

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<span style="color:red">18 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Beh Virgilio Muzzi lo trovi su 37 numeri di Tex gigante. Quante son storie solo sue non so, ma certamente non sono poche. 

L'unica storia "solo sua" direi che è la prima, quella che ho citato io. In tutte le successive, il volto di Tex è disegnato da Galleppini. Non tutti i volti di Tex, ma almeno una parte, di solito quelli in primo piano. Se dici che ci sono certamente altre storie integralmente di Muzzi, potresti indicare quali?

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