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TWF - Tex Willer Forum

[89/90] Fuga Nella Notte


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

18 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Marzo 1968 - Aprile 1968
Inizia nel numero 89 a pag. 118 e termina nel numero 90


Una folta combriccola di inquietanti cavalieri mascherati attacca un gruppo di Navajos ai margini del Deserto Dipinto...

Sono i cavalieri della Morte che terrorizzano i pastori Navajos agendo per conto di un paio di pendagli da forca, Ben Corliss e Timothy Slade. I brutti ceffi non gradiscono ficcanaso: scoperto un ricco giacimento di smeraldi nella riserva Hopi, hanno asservito gli ingenui pellerossa ai loro sporchi traffici, dandogli a bere che le pietre preziose sono magiche e dispensatrici di prosperità. Tex e i pards gli rompono le uova nel paniere: vista la mala parata, Corliss fredda il suo stesso socio e fugge con una bisaccia piena di smeraldi, trovando un'orrenda morte nel Deserto Dipinto!

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 2 mesi dopo...

ogni tanto mi capita di non poter commentare una storia per motivi di "affetto": questa è una di quelle!la lessi da ragazzo è quindi ogni volta che la riprendo tra le mani mi fa uno strano effetto!insomma, per me è bella... ma meglio lasciare il commento agli altri. La copertina con Tex e Carson cavalieri notturni sulla collina dovrebbe essere quella che ha ispirato Villa per IL PASSATO DI CARSON

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... dimenticavo di dire che i disegni sono opera di Galleppini e Raffaele Cormio. Non so se la cosa può interessare ma sarebbe utile citare, al fianco d ogni storia, tutti quei ghost artists che aiutarono Galep dal momento che nessuno lo fa mai. Per me rappresenta un giusto tributo a questa gente...

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  • 9 mesi dopo...
  • Rangers

Continua la mia rilettura in ordine cronologico della serie. Capisco l'emozione di cui parlava Corvo nell'apprestarsi a questa lettura, anche se la differenza di età tra noi due è elevata. La storia per me è bellissima, ricca di situazioni memorabili. L'inizio è tra i più azzeccati, con I Cavalieri della Morte, uno strano gruppo di persone col volto coperto da maschere indiane rituali che decimano inspiegabilmente un gruppo di Navajos in perlustrazione. La battaglia al pozzo è resa ancora più spettacolare grazie ai disegni di Galep in piena forma e ispiratissimo come sempre grazie a queste trame dal sapore classico. GLB mostra tutta la sua abilità nel riuscire a raccontare la storia da diversi punti di vista e con varie situazioni che poi si riuniscono in un tutt'uno. Tiger e il giovane Kit nei guai che riescono da soli a tirarsi fuori dai guai e ad arrecare la distruzione del carico d'armi. Tex che prosegue implacabile e deciso accompagnato dai Navajos, in cerca di vendetta e di giustizia. Poi stupendo il personaggio di Ben Corliss, che fino alla fine è avido di quegli smeraldi che lo porteranno a morire tragicamente nel deserto. Voto 9 sicuramente. :trapper::D

  • +1 1
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  • 6 mesi dopo...

Bella storia che tuttavia mi ha un p? deluso. L'inizio è scoppiettante e lascia il lettore incollato alla pagina;il tutto prosegue poi con la dimostrazione di maestria di Bonelli, maestro nel lasciare fili narrativi in sospeso per prenderne altri:la lettura si fa così dinamica, avvincente, sopratutto perchè Bonelli sa muovere i pards separati come meglio non si potrebbe(sbaglier?, ma non mi meraviglierei se scoprissi che questa storia piace a Boselli). E Bonelli quindi abbandona Tex e i suoi guerrieri per spostarsi su Kit e Tiger:e la sequenza con i due pards è stupenda, ricca d'azione e suspance, con un Tiger Jack monumentale. Purtroppo, nella seconda parte della storia il tutto si sgonfia(secondo me). Intendiamoci, la storia prosegue bene e su binari consolidati, però la prima parte, favolosa, mi aveva fatto pensare ad un successivo sviluppo che fosse altrettanto brioso e coinvolgente. Anche se(sempre secondo me)così non è stato, la storia prosegue e si conclude bene, con il classico epilogo bonelliano che vede il cattivo di turno morire a causa della sua stessa malvagit? e delle sue stesse azioni criminose. Forse questa storia avrebbe avuto bisogno di qualche pagina in più per potersi sviluppare meglio;tuttavia rimane una buona storia, con gli ottimi disegni di Galep ad abbellire il tutto(tra l'altro le ultimissime pagine Galep le ha inchiostrate nuovamente per conto proprio):quindi, un 7,5 ci sta tutto!

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  • 1 anno dopo...

Buona storia di GLBonelli che si ricorda in particolare per tre scene: la prima è l’iniziale strage dei Navajos compiuta da cavalieri che nascondono il volto dietro maschere rituali indiane (scena che verrà ripresa anni dopo nell’incipit dell’albo “L’oro del Colorado”); la seconda è la fuga di Tiger Jack, in una delle sue performance migliori, che riesce a salvarsi dalla cattura degli Hopi, liberando nottetempo anche il giovane Kit; la terza è il finale, con l’agente indiano Corliss che cerca di scappare nel deserto dove troverà la morte nell'assurdo tentativo di recuperare gli smeraldi tra la sabbia (e qui Galep dà il meglio di sé, in tavole che rendono magnificamente l’aridità del deserto e la disperazione allucinata del fuggitivo, quasi un anticipo di simili sequenze de “Il giuramento”).

 

Per il resto, la storia è avvincente nella prima parte, un po’ meno nella seconda, con Tex che lascia spazio anche agli altri personaggi, ritagliandosi uno spazio minore del solito (ma va bene così).

 

Memorabile anche la misera figura che fanno qui gli Hopi. Popolo di miti pastori, si lasciano turlupinare dall’agente indiano bevendosi la storiella che gli smeraldi siano pietre magiche che porteranno grande prosperità a tutta la tribù. Così i pacifici Hopi si trasformano in poco tempo in lupi, diventano complici dei banditi, occupano alcune terre dei Navajos, tradiscono l’antica amicizia che li univa, dimenticano la riconoscenza che dovevano a Tex, sempre generoso con loro, e alla fine, quando le cose vanno male, vista la malaparata se ne escono con questo bel ragionamento: “Non è stato forse l’agente Corliss a convincere gli Hopi?… Non è stato forse Corliss a dire agli Hopi che avevano il diritto di occupare queste terre navajos?… Sua è stata la colpa e sua sia dunque la punizione”.

Insomma, gli Hopi (dopo aver cercato di uccidere Tiger e Kit) declinano ogni responsabilità, mollano i complici, se la svignano ritornando a pascolare le loro greggi, in attesa che la collera di Aquila della notte si plachi. “E le pietre magiche?”, chiede qualcuno al capo Hopi. Beh, visto che le cose sono andate male: “la magia è finita”, è la risposta sbrigativa: “A suo tempo manderò un buon gregge di pecore quale segno di amicizia al popolo navajo...”

Complimenti agli Hopi! :lol:

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Il 5/2/2024 at 21:24, Poe dice:

Buona storia di GLBonelli che si ricorda in particolare per tre scene: la prima è l’iniziale strage dei Navajos compiuta da cavalieri che nascondono il volto dietro maschere rituali indiane (scena che verrà ripresa anni dopo nell’incipit dell’albo “L’oro del Colorado”); la seconda è la fuga di Tiger Jack, in una delle sue performance migliori, che riesce a salvarsi dalla cattura degli Hopi, liberando nottetempo anche il giovane Kit; la terza è il finale, con l’agente indiano Corliss che cerca di scappare nel deserto dove troverà la morte nell'assurdo tentativo di recuperare gli smeraldi tra la sabbia (e qui Galep dà il meglio di sé, in tavole che rendono magnificamente l’aridità del deserto e la disperazione allucinata del fuggitivo, quasi un anticipo di simili sequenze de “Il giuramento”).

Sono convinto che fuga nella notte sia stato il primo albo del nostro passato per le mie mani...versione tutto Tex...8 anni circa. Lo possiedo ancora:)

La scena iniziale al pozzo in particolare, ma anche il finale con Corliss nel deserto mi rimasero impresse.

E poi quelle località dai nomi esotici...Riletta ieri confermo il giudizio positivo su questa storia, al di là dell'effetto nostalgia. Un ottimo Tiger e disegni di Galep che trovo ottimi. Effettivamente gli Hopi, pur turlupinati, mollano senza pensarci i soci bianchi e se la sfangano senza problemi. Comunque darei almeno un 7,5:indiano:

 

 

Modificato da Il Biondo
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