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TWF - Tex Willer Forum

[67/68] Mano Gialla


theLord
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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini e Francesco Gamba

Periodicità mensile: Maggio 1966 - Giugno 1966
Inizia nel numero 67 a pag. 105 e termina nel numero 68 a pag. 74

 

Gli operai della Overland Telegraph Company uccidono il figlio di Mano Gialla, sakem cheyenne, scatenando le ire degli indiani. Alleati con i Seminoles di Grosso Serpente, i Cheyennes aggrediscono Fort Reno: soltanto il genio militare di Willer, che allaga la zona facendo saltare gli argini del Powder River, evita il peggio. Viene discussa la resa: sconfitto il bellicoso Grosso Serpente in un duello apache, un carico di rifornimenti riporta il bel tempo.

Copyright: Sergio Bonelli Editore

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Devo dire che, pur essendo una storia dai caratteri molto classici, mi è sempre piaciuta, per il fatto che tex non esita a schierarsi dalla parte della giustizia... infatti, pur difendendo il forte assediato, si limita solamente a sparare ai cavalli senza provocare nessun morto tra le file di cheyenne e seminoles, poich? non stavano completamente dalla parte del torto. Questi ultimi, infatti, erano stati spinti a dissotterare l'ascia di guerra perchè i bianchi non avevano rispettato gli accordi, e non avevano esitato a piantare i pali del telegrafo e a uccidere i bisonti in territorio indianoE per evitare che una nuova guerra indiana insanguini il territorio, tex da prova di notevole coraggio sfidando il capo Seminole in un cruento duello apache, e non esitando a proporsi come ostaggio fino a quando non fossero sopraggiunti i carichi di rifornimenti

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  • 8 mesi dopo...
  • Rangers

Una storia di stampo classico, questa di Mano Gialla. La linea telegrafica viene fatta passare sulle terre dei Cheyennes, i trattati vengono stracciati e i diritti degli indiani calpestati. La scintilla che fa divampare l'incendio è l'uccisione del figlio di Mano Gialla, il capo Cheyenne rimane comunque dubbioso se far partire la guerra o meno. L'alleanza coi Seminoles segna l'inizio dei conflitti, con l'uccisione degli operai e dello squadrone guidato dall'ottuso capitano Kerry (il solito soldato fresco d'accademia, prepotente e arrogante). Grazie alla strategia marchio Tex Willer (con la bella pensata dell'allagamento) il forte militare viene salvato, e la pace torna ancora per un p?. Bello il duello finale di Tex con il Seminole e l'idea di fare da ostaggio volontario, fino all'arrivo dei rifornimenti. Risulta un p? strano l'eccessiva fiducia che Tex pone nei confronti dei militari, infatti cosa sarebbe successo se non fossero arrivati i rifornimenti?Voto 7 alla storia.

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  • 3 mesi dopo...

Scusate, volevo fare una domanda su questa storia: avevo sentito dire che, vista l'improbabilità dell'intera situazione (gli Cheyenne, la cui suddivisione meridionale arrivava massimo alle zone più a sud del Colorado, alleati con i Seminole che stanno quasi tutti in Florida?!?! E poi i Seminole non schiattavano di freddo nella zona del Powder!?!) la Sergio Bonelli aveva fatto una "correzione" nelle ristampe, trasformando i Seminole in Arapaho. Qualcuno può confermarlo? Grazie.

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Dubbi legittimi i tuoi, NuvolaRossa, ma i Seminoles non furono, come altre tribù, soggette a deportazioni? Chissà, magari qualcuno è riuscito ad abituarsi al clima decisamente più freddo del Wyoming e zone limitrofe (non accadde qualcosa di simile con Navajos e Apaches, migrati dalle regioni del nord in Arizona e New Mexico?). Ma per rimanere più terra terra, credo che Bonelli, ancora "grezzo" dal punto di vista storico, etnico e geografico, semplicemente non ci abbia fatto caso, proprio come affibbiava Manito come dio supremo a tutti gli indiani del nord America, o come ornava tutti di penne e i loro villaggi di totem. E, detto tra noi, credo di aver amato di più il fumetto "semplicione" che leggevo a quei tempi. Comunque, per rispondere alla tua domanda, io ho l'edizione "nuova ristampa" e l' si parla di Seminoles.

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Ciao Cheyenne e grazie della risposta. :) Un gruppo di Seminole fu effettivamente deportato nell' Oklahoma centrale (dove fa ancora calduccio, visto che il clima è temperato, in alcuni punti addirittura sud-tropicale) dopo la seconda guerra Seminole (1835-42), ma la loro riserva era situata piuttosto lontano da quella degli Arapaho-Cheyenne meridionali, che del resto si form? molto più tardi (1867). Inoltre, visto che la storia è ambientata nella zona del Powder, gli Cheyenne coinvolti dovrebbero essere quelli settentrionali, che in Oklahoma ci arrivarono solo dopo la grande guerra Sioux (1877) e da cui poi cercarono in gran parte di scappare... soprattutto a causa del clima troppo caldo e insalubre per loro. Probabilmente la cosa è davvero frutto di una semplificazione grossolana, anche se l'ispirazione storica evidente (la guerra di Nuvola Rossa 1866-68) e gli ammiccamenti a un film ispirato a questa stessa vicenda ("Tomahawk"del 1951 - in cui Nuvola Rossa attacca un forte perchè gli hanno ammazzato un figlio) farebbero pensare che un po' di documentazione dietro ci sia stata. Secondo me hanno preso due tribù bellicose a caso e basta :trapper: Certo, è vero che siamo in un fumetto dove Kit Carson è grande amico dei Navajo... haha haha haha

Modificato da NuvolaRossa75
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... la Sergio Bonelli aveva fatto una "correzione" nelle ristampe, trasformando i Seminole in Arapaho. Qualcuno può confermarlo? Grazie.

Ho controllato la ristampa a colori di "Repubblica" e l' effettivamente i Seminole si sono magicamente trasformati in Arapaho :indianovestito: Mi sa che i Seminole in Wyoming era troppo grossa anche per il "buon tempo andato".... :lol:
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Ecco due vignette che mettono a confronto la versione originale con quella ultimamente modificata, evidenziando la metamorfosi:

Immagine postata

Immagine postata


Anche l'abbigliamento di Grosso Serpente ricorda più quello tradizionale delle tribù delle pianure, come gli Arapaho

Immagine postata

che quello tipico dei Seminole:

Immagine postata

Non so se la modifica redazionale sia anche dovuta al fatto che all'epoca della pubblicazione era già prevista l'uscita del texone "Seminoles", in cui invece questi indiani sono rappresentati in modo molto accurato, e che quindi si volesse evitare che i lettori facessero il confronto, sottolineando l'improbabilità della situazione.

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Ovviamente, per poco che si conosca di storia indiana, ci si aspetterebbe di trovare tra gli alleati dei Cheyennes per l'appunto gli Arapahos. Anche le acconciature dei Seminoles, forse più ancora dell'abbigliamento, erano particolari e diverse da quelle delle tribù "tradizionali" dell'iconografia western. Penso che il buon GLB si sia lasciato prendere la mano dal romanticismo e dal desiderio di inserire tra i protagonisti della sua saga una tribù forse ancora misteriosa. D'altra parte anche quando li fa intervenire nell'ultima avventura in vita di Mefisto, li sposta nella loro Florida ma non modifica le loro caratteristiche. Come dicevo sopra, era un Tex semplice e naif, meno attento ai particolari della realtà storica e geografica... ma forse, e senza forse, a me piaceva di più. Tanto tu stessa hai ricordato che abbiamo un Kit Carson amico dei Navajos :blink::lol:

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Forse i Seminole sono stati scelti anche perchè sono state una delle poche tribù a opporre una resistenza coronata da successo contro gli Stati Uniti. Per quanto riguarda la mancanza di rigore storico-antropologico nel primo Tex, non credo che in questo caso la storia ci abbia perso più di tanto, visto che in fondo si tratta solo di cambiare un nome; per altri (adesso mi viene in mente "Morte di un soldato", ma si potrebbero fare tanti altri esempi) il cambio avrebbe snaturato completamente la vicenda. Concordo però sul fatto che in "Tex" la storia dovrebbe essere sempre al servizio e seconda alla fantasia e non viceversa, come dimostrano anche storie recenti a mio avviso non molto esaltanti ;)

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  • 3 anni dopo...

Letta stamattina. Una storia classica complessivamente buona e piacevole da leggere, che ci propone il travagliato tema delle guerre tra i soldati degli Stati Uniti e gli Indiani per il riconoscimento dei diritti di questi ultimi, in passato ripetutamente calpestati o messi in discussione dall'uomo bianco (come accennava Sam). _ahsisi >:azz: Indubbiamente azzeccata la trama scodellata da Bonelli padre in questa occasione.

La parte iniziale della vicenda, piuttosto movimentata, presenta parecchi risvolti drammatici e sanguinosi. :( La storia ha infatti inizio con uno scontro a fuoco fra gli operai della compagnia telegrafica "Overland" e gli indiani Cheyennes capeggiati da Piccolo Cervo (figlio del sakem Mano Gialla), che perde prematuramente la vita nel bel mezzo del combattimento. Afflitto per la scomparsa del figlio, Mano Gialla, su sollecitazione del consiglio degli anziani, stringe alleanza coi Seminoles di Grosso Serpente e scende sul sentiero di guerra, annientando in breve tempo gli operai della compagnia e sterminando, dopo una lunga battaglia, la colonna militare del capitano Kerry, un ufficiale presuntuoso e troppo sicuro di se stesso... ::evvai:: La vicenda prosegue inesorabile senza alcuna tregua. Tex e Carson, inviati a Forte Reno dal comando dei Rangers, dopo aver concepito un piano audace, coordinano e predispongono la difesa del piccolo avamposto ormai sguarnito, facendo saltare con la dinamite gli argini del Powder River e inondando, così, lo spazio circostante. Arrivati sul posto, i pellerossa si trovano nell'impossibilità di attaccare le odiate giacche azzurre... :trapper: Emozionante e pieno di suspence l'epilogo della vicenda: dopo aver combattuto Grosso serpente in un duello Apache, Tex riesce, mettendo in gioco la propria vita, a far arrivare dai forti vicini i rifornimenti per le tribù indiane e convincendo Mano Gialla a deporre le armi... -ave_
Di ottima qualità la sceneggiatura, composta da una corretta suddivisione delle sequenze e da dialoghi altrettanto avvincenti e tipici dello stile GLB, anche se lievemente carenti di esclamazioni e siparietti comici fra i due pards... Semplice e scorrevole la narrazione. ::evvai:: Il punto forte di questa storia sono senz'altro i disegni di Francesco Gamba, caratterizzati da un segno grafico molto "morbido" e da uno stile pulito e delicato, in grado di rendere alla perfezione l'ambientazione e i paesaggi. Impossibile dimenticare le sue perfette ricostruzioni degli indiani e dei loro costumi, per tacere delle rappresentazioni dei cavalli, estremamente realistiche e accattivanti... ::evvai:: clap VOTO: 7 ai testi, 9 ai disegni.
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