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TWF - Tex Willer Forum

[63/64] Dramma Nella Prateria


Pedro Galindez
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13 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Erio Nicolò - Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Gennaio 1966 - Febbraio 1966
Inizia nel numero 63 a pag. 69 e finisce nel numero 64 a pag. 62


Riunitosi con Carson, Willer scopre che il paese di Delmar è spremuto dal pingue banchiere Big Ben Berries e dal losco Rock Hammer: i due, che hanno corrotto lo sceriffo e pregustano grasse speculazioni in vista dell'arrivo della ferrovia, vogliono arraffare i ranch circostanti. Tex e Carson sfuggono alla trappola sotterranea in cui Big Ben Berries, spalleggiato dal lugubre maggiordomo Long Jim, li ha precipitati, e aiutano la vedova Everett a respingere i predoni di fattorie. Messi fuori gioco tutti i suoi complici, il banchiere tenta la fuga con i soldi dei concittadini ma il carro su cui viaggia si rovescia, stritolandolo!

 

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 7 mesi dopo...
  • Rangers

Tex e Carson non giungono in tempo ad evitare il massacro al ranch dei Fergus, assediati dagli uomini di Rock Hammer, solito ranchero prepotente che vuole il dominio delle terre, almeno apparentemente.

In realtà in coppia con il banchiere Big Ben Berries, hanno in progetto di accapparrarsi il tutto per poi rivenderlo alla ferrovia, e quindi di sconfinare in Messico a continuare i loro loschi affari.
Ma non hanno fatto i conti con i nostri due rangers, che micidiali come ai bei tempi, porteranno alla distruzione della banda.

Memorabile, la scena in cui Carson che sta conducendo il carro coi morti in paese, è inseguito dai banditi e fa tutta una manovra per arrivare al fucile.

Dopo vari scontri in paese, tra cui il duello col pistolero, Tex e Carson si trovano faccia a faccia col banchiere Berries, e cascano nella trappola posta davanti alla scrivania, cadendo nei sotterranei.

Qui esce il solito pessimismo di Carson, che per fortuna risulta infondato, infatti i nostri trovano la salvezza uscendo da un torrente.
All'uscita dal torrente trovano la giovane vedova Everett, poco prima aiutata dai nostri, intenta a rinfrescarsi nelle acque, e ho notato le parole di Tex e Carson, che possono essere considerate come un doppio senso:

Tex: Per Giove La Signora Everett
Carson: Questa è davvero straordinaria, che può significare: questa è bella; ma può anche indicare cosa sta pensando il vecchio reprobo in quel momento. :trapper::trapper:

Poco dopo ci si mette anche Tex, dicendo:

"E l'ultima cosa che io e Carson avremmo pensato, era di poter rivedere la luce del sole" :trapper: Non credo comunque che GLB avesse voluto alludere a doppi sensi, ma tant?.... :indianovestito:

Indimenticabile più avanti , la parte in cui Carson, separatosi da Tex rimane a difesa della giovane Everett e del fratello, sventando l'attacco dello sceriffo e degli uomini di Hammer, uccidendone ben 7 da solo. :soldaton: :colt:

Una buonissima storia, insomma, con figure interessanti e ben inserite:
il già citato banchiere Big Ben Berries, il losco Long Jim, il fratello della vedova, ubriacone che però si riscatta poco prima di morire.

Alla storia darei un 8, mentre per quanto riguarda i disegni, è importante ricordare la prima parte che segna l'arrivo del bravissimo (almeno per me) Nicol'.
Buona comunque la prova di Galep, che non riesce però ad amalgamarsi con lo stile del precedente.

  • +1 1
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  • 11 mesi dopo...

Storia molto gradevole e divertente dove Carson gioca un ruolo di primo piano. Un soggetto non proprio originalissimo (pressioni e omicidi per impossessarsi di terre da rivendere poi a prezzi salati a una compagnia ferroviaria) per una storia ben costruita e con molti personaggi azzeccati. Esordio di Nicol'.

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  • 1 anno dopo...

Ottima storia. Una che amavo rileggere più spesso. Il motivo, a parte la tarma e i disegni, era che Carson aveva un suo ruolo. Tra l'altro, Kit Carson difende da solo la fattoria, spedendo all'inferno un bel po' di aggressori.

Ma la caratteristica che segna, per me, questa storia è una frasetta pronunciata dal tetro maggiordomo del boss quando deve descrivere Tex e Carson. In particolare, dopo aver detto che il primo è davvero letale, aggiunge - vado a memoria - "e l'altro vale quasi altrettanto". Ecco, in quel QUASI, io che avrei voluto vedere spesso Carson alla pari di Tex e che, invece, lo vedevo relegato sempre al ruolo di spalla, beh, quel "quasi" (che ora sembra riduttivo), mi pareva già un bel progresso.

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Questa é una storia che minera sempre piaciuta molto

Mi dispiace che abbia cosi ppchi commenti

Ci sono personaggi interessanti e bei momenti drammatici

Nel primo centinaio Bonelli scriveav ancora con molto pathos con un Tex e Carson più umani

Secondo me questo é stato il suo periodo migliore,piu é diventato troppo " freddo" 

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Storia minore di GL Bonelli ma scritta bene, che non annoia neanche un po', nonostante il soggetto abusatissimo già all'epoca (il solito ranchero prepotente che in combutta col banchiere e lo sceriffo vuole eliminare i piccoli allevatori circostanti per i suoi loschi affari).

Gli elementi che la rendono piacevole - oltre che i dialoghi e la trama solida - sono i personaggi di contorno, ben caratterizzati: la bella e giovane vedova Everett, vittima dei pregiudizi e dell'ignoranza dei suoi cittadini che non accettano il fatto che una giovane donna (per di più proveniente da una famiglia povera), possa mandare avanti un ranch quasi da sola dopo la morte del marito (e anzi malignano che forse sia stata proprio lei a provocarne la morte); il fratello della vedova, ubriacone buono a nulla ma capace di ritrovare la dignità perduta e riscattarsi nel finale; il tetro maggiordomo del banchiere, Long Jim, ben disegnato da Nicolò e poi da Galep, quasi un personaggio da film horror dell'epoca; e insomma un po' tutti i comprimari che, pur non avendo nulla di particolarmente originale, "recitano" bene dall'inizio alla fine.

 

Buona anche la prova di Kit Carson, vero coprotagonista insieme a Tex, come lui capace di cavarsela brillantemente in ogni circostanza, tranne che nella scena del fiume sotterraneo, dove il vecchio cammello perde un po' di sangue freddo e, nel buio e nel gelo delle acque, si lascia prendere dal pessimismo e dallo sconforto (ma senza esagerare, senza che le sue lamentele lo trasformino in una macchietta).

 

La storia è anche un bel riassunto delle caratteristiche principali del Tex di GLB: gli avversari sono i i notabili del paese, il banchiere, il grande allevatore, lo sceriffo da cui il Nostro non si fa intimorire, e contro cui si scontra senza nemmeno far sapere che lui e Carson sono dei rangers. Scena esemplare: Tex che risponde per le rime allo sceriffo corrotto e prepotente, e che alla sua richiesta di mettere via le pistole risponde (spalleggiato da Carson) con un: "solo dopo che anche voi avrete dato il buon esempio, sceriffo. Anche quando si porta una stella di latta è pericoloso puntare un'arma contro gente come noi. Stanco di vivere?"

Naturalmente è lo sceriffo a rimette la pistola nella fondina, non Tex e Carson, che possono continuare a fare il bello e il cattivo tempo in città, infischiandosene della legge.

 

Insomma, una discreta e onesta storia di passaggio, con molti cliché già collaudati e visti (l'attacco al ranch dato alle fiamme, il duello sleale nella main-street, il finale con la morte del banchiere affidata alla giustizia divina), ma che funziona, ha un buon ritmo e scorre bene senza forzature o scene improbabili. Già molto buoni i disegni realistici di un Nicolò all'esordio, che ricreano l'atmosfera dei vecchi film western in bianco e nero; meglio ancora fa Galep (proseguendo la storia) soprattutto nelle scene del fiume sotterraneo e nei visi espressivi dei personaggi.

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Primo albo a striscia della Collana Nebraska, cioè primo albo a striscia da 80 pagine e non più da 32 (anche se osservando bene le strisce 32 e 33 si capisce che c'era lo stacco fra due strisce con titoletto e riassunto, cancellati prima della pubblicazione. Idem per le strisce 64 e 65, ), e primo albo disegnato da Erio Nicolò.

 

Nicolò dura poco però, ad un certo punto compare Galep e Nicolò scompare. Qualcuno sa la storia dietro? Mollò Nicolò o fu una decisione redazionale? Comunque, questa fu l'unica apparizione di Nicolò negli albi a striscia, nel 1964, tornò solo 5 anni dopo (nel 1969), con "Gilas"

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

Qualcuno sa la storia dietro? Mollò Nicolò o fu una decisione redazionale?

Stando a quanto riportato nel volume Allagalla dedicato a Nicolò, il motivo per cui l'autore non proseguì subito a lavorare per Tex fu dovuto al fatto che non era ancora scaduto il suo contratto con la casa editrice Universo e lui, correttamente, chiese a Bonelli di poter concludere dall'altra parte e poi sarebbe tornato.

 

Mi scuso se ne sto parlando in maniera approssimativa, ma non ho il libro sottomano e sto andando a memoria.

  • +1 1
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Valter Favaro dice:

Stando a quanto riportato nel volume Allagalla dedicato a Nicolò, il motivo per cui l'autore non proseguì subito a lavorare per Tex fu dovuto al fatto che non era ancora scaduto il suo contratto con la casa editrice Universo e lui, correttamente, chiese a Bonelli di poter concludere dall'altra parte e poi sarebbe tornato.

 

Mi scuso se ne sto parlando in maniera approssimativa, ma non ho il libro sottomano e sto andando a memoria.

Confermo!

Lo stesso Sergio Bonelli nella posta di TuttoTex ne fa cenno, stando in verità un pò sul vago:

"Anche se la verità si perde un po' nella nebbia di quei tempi eroici, mi pare di ricordare che il bravo Erio avesse un impegno precedente, che da serio professionista intendeva rispettare. Dovemmo liberarlo dall'impegno preso con noi; e nella storia dei nostri rapporti professionali, che era appena iniziata, si aprì una parentesi. Durò almeno tre anni. Poi Nicolò disegnò la storia che comparve nel 1969 nei numeri 106-107-108 (Gilas!)".

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  • co fondatore

La prima metà di Gilas peraltro fu disegnata prima del giugno 1967, perché di 80 in 80 strisce ci sono le coperture redazionali dei titolini. Ciò, en passant, fa chiedere se la sospensione della pubblicazione settimanale fu una decisione presa all'ultimo momento o no. Ma qui siamo OT, forse possiamo aprire un thread apposito.

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