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TWF - Tex Willer Forum

[45/46] La Voce Misteriosa


Pedro Galindez
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Voto alla storia  

22 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Luglio 1964 - Agosto 1964
Inizia nel numero 45 a pag. 45 e finisce nel numero 46 a pag. 13


Una nuova, oscura minaccia si para davanti a Tex Willer! Un'apparizione mostruosa sta terrorizzando i dintorni di Morelos: uno spaventoso scimmione urlante, cavalcando un nero destriero, galoppa nella notte armato di machete in cerca di teste da mozzare! L'invalido Juan Barrera, la sua assistente meticcia Mayumba e sua figlia Miranda nascondono un inconfessabile segreto... Qualcosa di terribile è accaduto molti anni addietro nel lontano Borneo, scatenando nel West di Tex una follia omicida: l'indagine sul demoniaco tagliatore di teste si conclude con un colpo di scena!

Copyright Sergio Bonelli Editore

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Guest Wasted Years

Uh... un Tex che si dichiara assolutamente scettico riguardo la soprannaturale ed una vicenda che, per quanto breve, è rimasta impressa nei lettori. In effetti il soprannaturale non c'entra, c'entra una lontana esperienza. Ci sono delle donne decisamente interessanti nella vicenda... ehm.. ahm.. in senso buono... ehm.. ahm..:D :D :D :D

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  • 6 mesi dopo...
  • Rangers

Giustamente come ha detto Wasted, una breve storia, ma che rimane impressa nei lettori. Erano tempi veramente d'oro per Tex, quando GBL passava con estrema facilit? da trame classiche western, a storie atipiche (come quella della città d'oro), al filone fantastico (Mefisto o di l' a breve la storia dell'Alieno). In questa storia GBL si è divertito a dare un tocco di misterioso a tutta la vicenda. Nella prateria Tex incontra un gruppo di Cowboy, terrorizzati (l'inizio sarà poi ripreso da Nizzi nella sua storia dell'Uomo Serpente). Una strana presenza si aggira per quei territori, ammazzando chiunque si trovi in giro di notte. Il mistero si infittisce quando salta fuori che ad uccidere le vittime ?

un'enorme scimmione, che a cavallo e armato di una scimitarra le decapita selvaggiamente.
Ovviamente Tex non crede che sia un qualcosa di soprannaturale e comincia ad indagare. Interessante il finale con il flashback, che ci porta nel Borneo. :trapper: La fantasia di Gianluigi non aveva limiti. Voto 9. :trapper::)
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  • 1 anno dopo...

Una delle migliori "prime" storie e una delle preferite dallo stesso Gianluigi Bonelli (ebbe infatti "l'onore" di essere riproposta a colori, assieme a ?Le Terre dell'Abisso?, sul primo cartonato Mondadori). Forse non è un capolavoro, ma si nota l'evoluzione del personaggio rispetto al periodo del primo Tex. Qui siamo a tutti gli effetti davanti a un Tex cristallino, per linguaggio, luoghi comuni, caratterizzazione e complessit? delle situazioni. E poi vi si tratta in maniera seria e matura dell'inconscio di un uomo, tema mai trattato prima su Tex. Uno degli elementi di fascino consiste nel fatto che Tex si comporti in modo forse più "umano" di quanto visto fino ad allora (da non trascurare anche l'insolita gentilezza nei confronti di Miranda Barrera). Ha dei passaggi straordinari come l'orrenda notte e delle scene indimenticabili come lo scimmione a cavallo armato di scimitarra. Forse il suo unico difetto sta nel fatto che diventa subito palese chi possa essere il colpevole.

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  • 1 anno dopo...

E? un thriller psicologico quello che Bonelli mette in scena, questa volta. Una vicenda essenzialmente tragica che riesce a toccare punte di pathos non indifferenti- l'unico motivo per cui non ho dato un bel 10, sta nella piccola incongruenza finale, quando Barrera non si accorge che il suo travestimento è tutto crivellato dai colpi usciti dalla pistola di Tex. Mi sembra, questo, un buco logico, perchè se Barrera se ne fosse accorto (come appunto sarebbe stato logico) probabilmente avrebbe cambiato i suoi piani- anche se si potrebbe obiettare che forse non si accorge dei fori di proiettile perchè preso dai suoi raptus di follia (e questa possibile giustificazione comunque mi convince poco). In ogni caso siamo di fronte a un vero e proprio gioiello!La caratterizzazione dei personaggi è pressoch? perfetta:notevole quella di Mayumba! A Bonelli bastano pochi colpi di penna per tratteggiare un personaggio sicuramente inquietante, il cui fascino tenebroso risiede forse proprio nel fatto che le poche parole che biascica sono per noi incomprensibili, ma sicuramente oscure e minacciose- e qui, ovviamente, la maestria di Galep nel far manifestare le espressivit? dei personaggi ha un gran ruolo!Poche, se non del tutto inesistenti, le scene d'azione. Come per compensare tale assenza,Bonelli usa uno dei suoi tipici modi narrativi:l'intermezzo in cui Tex può mettere in mostra le sue qualità, magari a spese del bulletto di paese. E comunque la scena in cui il Nostro, in mezzo alla prateria notturna, viene inseguito dal Tagliatore di Teste,? davvero straordinaria:perchè quel demone è davvero spaventoso, e quella situazione ci fa davvero paura-quindi, si viene a creare un'empatia intensa col protagonista, con Tex:ci sembra di stare con lui nella notte, mentre un demonio urlante ci insegue per farci la pelle!Splendida sensazione:un senso lieve di paura mentre siamo sotto le coperte nella nostra stanza semioscura, col fumetto tra le mani, al sicuro. E che dire poi di quando Tex preme il grilletto e la pistola non spara? Peste, che momento! Perchè quando vedi un mostro di quel genere di fronte alla sputa fuoco di Tex, pensi esultante :?La tua ora è finita,Mostro!!?? ma quando poi vedi che la pistola non spara ecco che dalle pagine non riesci proprio più a scollarti!Grandi momenti texiani (empatia a gog?)!Il finale, come dicevo,? tragico. Ed è proprio questo finale a rendere la storia più o meno anomala. Perchè il mondo del Tex bonelliano è solitamente diviso nettamente in Buoni e Cattivi. Qui invece ci troviamo di fronte a un cattivo che sembra uscito dalle pagine di Zagor, un cattivo, cioè, verso cui proviamo tanta umana pietà e comprensione, quasi che lo giustifichiamo ( Lucero). L'ennesima dimostrazione che la poetica bonelliana è molto più complessa di quanto credono alcuni tradizionalisti!Quindi, per chiudere, voto 9,5 alla storia:da leggere!!E voto 10 ai disegni di un Galep evocativo, straordinario davvero!

  • +1 1
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  • 4 mesi dopo...

Storia indimenticabile. Un thriller horror psicologico come non ci saremmo mai aspettati di vedere in una storia di Tex. In relativamente poche pagine (9 albetti da 32 pagine a striscia per un totale di 96 pagine odierne) G. L. Bonelli ci offre uno spaccato vivido delle paure umane e degli abissi della follia. Si, forse c'è davvero un fantasma che si aggira di notte nei pressi di Morelos ed abita la mente devastata di un uomo. Ma procediamo con ordine.1) Qui Tex agisce in solitaria. Scelta giustificatissima a mio parere. La presenza di anche uno solo degli altri pards avrebbe interferito col delicato equilibrio di questa storia.2) Qualcuno si è chiesto: Tex prova veramente paura quando vede il temibile scimmione (o quello che lui crede tale in quel momento) arrivare urlando e brandendo il temibile spadone Dayak, pronto a tagliargli la testa e lui è disarmato, visto che le polveri delle sue armi si sono bagnate dopo un tuffo nel fiume? La mia risposta ?: perchè no? Di fronte ad un avversario comune Tex sa dominare le naturali paure umane, ma quello che aveva di fronte non era un avversario normale ed un minimo di panico era più che giustificato. In quel commento Tex non sa, non può essere sicuro, di poter prevalere in uno scontro fisico con un tale avversario, anzi? visto che al momento lo crede un vero gorilla è praticamente certo del contrario. La fuga resta l'unica opzione saggia.3) Le sequenze dello scontro con lo scimmione sono altamente drammatiche e piene di suspense. Ancor oggi, rileggendole, non posso non sentire la tensione di quei momenti.4) Un serial Killer nel West? E perchè no? Perchè debbono essere appannaggio dei tetri vicoli di Londra o di una qualunque altra grande città?5) Uno scimmione che monta un cavallo nero dagli zoccoli forcuti e decapita poveri disgraziati con uno spadone Dayak collezionando poi le loro teste. Decisamente una combinazione insolita per un western non vi pare? Di sicuro GLB si sarà divertito a questa commistione che gli ha permesso di trasfondere in una storia di Tex un'altra delle sue passioni: i paesi esotici dell'estremo oriente. Passione presumibilmente derivatagli sia da Salgari che da Joseph Conrad.6) Se poi qualcuno pensa che uno scimmione a cavallo e con uno spadone sai una cosa ridicola, si rilegga questa storia e poi mi dica cosa ne pensa.7) Da notare che Tex non saprebbe scoprire il trucco usato dallo scimmione per scomparire se non fossero gli Indiani a metterlo sulla pista giusta. Quel che vuol dire avere buone amicizie.8) Che i Barrera siano implicati in tutto questo GLB non tenta nemmeno di nasconderlo. Il nostro dubbio rimane solo su chi e quanto lo sia nella famiglia.9) Un personaggio che spicca tra tutti è Mayumba, follemente devota a Barrera e sua complice nei delitti rituali. Nel suo modo di vedere questi sacrifici rituali ad un oscuro dio sono pienamente giustificati.10) Cosa ha passato Barrera nelle mani dei Dayak, cosa lo ha sconvolto al punto di portare la sua mente negli abissi di una terribile follia omicida? GLB non ce lo dice. 11) La Voce che incita Barrera ad uccidere e conservare le teste degli uccisi come una sorta di dono ad un dio di sangue, è solo un parto della mente malata di Barrera o forse esiste veramente, frutto di quel qualcosa di oscuro che è accaduto al campo Dayak in Borneo? In qualunque altra serie non avrei dubbi, ma visto ciò a cui Tex ci avrebbe abituati in futuro, si può davvero escludere che Barrera fosse davvero succube di un'entit? soprannaturale di cui Mayumba era la sacerdotessa? Non lo sapremo mai ed è meglio così probabilmente.12) Ulltima notazione su Barrera: ci viene mostrato in sedia a rotelle anche quando sarebbe incongruo perchè non ci sono in giro altri che sua figlia Miranda e Mayumba. Si potrebbe pensare ad un depistaggio di GLB se no n fosse praticamente lo stesso Barrera ad ammettere in un dialogo di essere spinto ad uccidere dalla voce (anche se al momento il lettre no può escludere del tutto che lui non si limiti a liberare il sinistro scimmione). Che la sua follia arrivi al punto di liberarlo da una paralisi isterica solo quando viene il momento di tornare ad uccidere? Altro punto non chiarito.13) E qual è la posizione di Miranda Barrera? La potremmo considerare complice dei delitti? Difficile, visto che, a parte denunciare il padre, fa quel che può (non molto a dire il vero) per impedirli. Tecnicamente il suo sarebbe favoreggiamento, che in quasi tutte le legislazioni non è punibile se fatto in favore di un familiare, quindi più che alla legge deve rispondere alla propria coscienza. Ricordiamoci che quello che noi vediamo solo come un povero folle per lei è pur sempre suo padre. Mayumba la percepisce come un pericolo e cerca ripetutamente di eliminarla. Una vota la salva Tex e la seconda suo padre. Ala fine non potr? far altro che abbandonare il paese e ricominciare altrove una nuova vita, finalmente libera dal suo incubo.14) Decisamente molto buona la prova di Galep ai disegni, efficacissimo nel rendere l'oscura atmosfera che grava su Morelos.15) Annotazione finale: c'è davvero chi pensa che trovate come quella di questa storia siano troppo ingenue e quindi improponibili oggi, io ribadisco che dovremmo tutti essere più pronti a lasciarci prendere dalla fantasia e sospendere allegramente l'incredulità. Quanto poi a chi dice che certe tematiche sono più adatte a Dampyr o Dylan Dog o Martin Mystere o qualunque altro personaggio, io ribatto che non credo a queste rigide divisioni tra generi e la serie di Tex per prima non le ha mai rispettate. Non ingabbiamo inutilmente autori che già hanno altri paletti da rispettare.

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Dimenticavo: Sergio Bonelli, alias Guido Nolitta, ha segnalato questa storia, come quella che gli sarebbe piaciuto scrivere, tra tutte quelle di suo padre . Non lo trovate interessante? :wink: :lol:

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E se non sbaglio anche GianLuigi la segnal' come una delle sue storie preferite!... comunque il fatto che a Sergio piaccia tanto non mi stupisce:nel suo Zagor molto spesso i cattivi sono personaggi tormentati anche da un punto di vista psicologico, e le loro azioni sono spesso legate a fatti tragici del passato (penso a "Tigre", in primis), quasi a renderli non del tuto colpevoli (quasi!).

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  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

2) Qualcuno si è chiesto: Tex prova veramente paura quando vede il temibile scimmione (o quello che lui crede tale in quel momento) arrivare urlando e brandendo il temibile spadone Dayak, pronto a tagliargli la testa e lui è disarmato, visto che le polveri delle sue armi si sono bagnate dopo un tuffo nel fiume? La mia risposta ?: perchè no? Di fronte ad un avversario comune Tex sa dominare le naturali paure umane, ma quello che aveva di fronte non era un avversario normale ed un minimo di panico era più che giustificato. In quel commento Tex non sa, non può essere sicuro, di poter prevalere in uno scontro fisico con un tale avversario, anzi? visto che al momento lo crede un vero gorilla è praticamente certo del contrario. La fuga resta l'unica opzione saggia.

Nel momento in cui Tex vede il tagliatore di teste e si dichiara "perduto" non ha ancora provato a premere il grilletto della sua colt. E' una vignetta conclusiva dell'albetto a striscia in cui si deve creare un po' di suspence. E' un attimo, Tex quindi cerca inutilmente di sparare, scaraventa l'arma sulla testa dello scimmione e si getta nei flutti cercando di approfittare dell'oscurit?! E' un attimo di stupore e incredulità, un istante in cui Tex ha paura, prima di riprendersi e cercare di sottrarsi alla furia animalesca che l'avversario sprigiona. Paura, terrore, probabilmente per la prima e ultima volta in vita sua. Ma Bonelli ci lascia saggiamente nel dubbio e Galep lo aiuta mostrandocelo solo di spalle.



5) Uno scimmione che monta un cavallo nero dagli zoccoli forcuti e decapita poveri disgraziati con uno spadone Dayak collezionando poi le loro teste.  Decisamente una combinazione insolita per un western non vi pare? Di sicuro GLB si sarà divertito a questa commistione che gli ha permesso di trasfondere in una storia di Tex un'altra delle sue passioni: i paesi esotici dell'estremo oriente. Passione presumibilmente derivatagli sia da Salgari che da Joseph Conrad.

Gli scimmioni nella simbologia bonelliana rappresentano il "male". E' così in "Satania!" oppure nelle storie di Mefisto. Secondo Sergio Bonelli, il padre (in tutte queste rievocazioni) era debitore del racconto di Poe "I delitti della Rue Morgue" dove il colpevole degli omicidi era un animale, un enorme orango del Borneo fuggito da una nave maltese... con il rasoio del padrone! Ma è impossibile non citare anche Salgari e i dayaki "tagliatori di teste" che figuravano nei romanzi del ciclo malese. Non a caso l'orango proviene da quelle regioni, e un orango è anche il King Kong di una cinematografia americana che era impossibile fosse sconosciuta a Bonelli. Basta guardare il King Kong dell'immagine sottostante per renderci conto della stretta parentela, anche perchè gli oranghi non hanno nulla di terribile nella loro fisionomia, al contrario sembrano degli enormi e bonari peluches!



Immagine postata



7) Da notare che Tex non saprebbe scoprire il trucco usato dallo scimmione per scomparire se non fossero gli Indiani a metterlo sulla pista giusta. Quel che vuol dire avere buone amicizie.

Forse questo è l'anello debole della storia, se ce n'? uno. Non ho potuto fare a meno di notare come ancora una volta siano tirati in ballo i comanches, che in questa storia fungono però da coadiuvanti mentre nella precedente erano i nemici da abbattere. Viene tirata in ballo anche la "favola" della "fratellanza indiana" che è un falso storico, ma come la fascia di wampum concediamo volentieri il beneficio della finzione letteraria.


15)  Annotazione finale: c'è davvero chi pensa che trovate come quella di questa storia siano troppo ingenue e quindi improponibili oggi, io ribadisco che dovremmo tutti essere più pronti a lasciarci prendere dalla fantasia e sospendere allegramente l'incredulità. Quanto poi a chi dice che certe tematiche sono più adatte a Dampyr o Dylan Dog o Martin Mystere o qualunque altro personaggio, io ribatto che non credo a queste rigide divisioni tra generi e la serie di Tex per prima non le ha mai rispettate. Non ingabbiamo inutilmente autori che già hanno altri paletti da rispettare.

Io sono uno di quelli che di solito vanno cauti davanti a certe tematiche trattate su Tex. Dipende ovviamente da come sono trattate, in questo caso non ho nessuna reticenza.
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7) Da notare che Tex non saprebbe scoprire il trucco usato dallo scimmione per scomparire se non fossero gli Indiani a metterlo sulla pista giusta. Quel che vuol dire avere buone amicizie.

Forse questo è l'anello debole della storia, se ce n'? uno.
A me invece la cosa non d' nessun fastidio. Per il semplice fatto che non vedo Tex come un vero e proprio detective, in quanto tale infallibile: non è Sherlock Holmes, insomma. E dunque, mentre Holmes da una cosa del genere (scoprire la verità solo grazie a un imbeccata) ne uscirebbe davvero male in quanto personaggio, Tex no. Lui è un uomo del West, di una intelligenza rara, ma non un "risolutare di gialli" per definizione: può anche esserlo, ovviamente, ma spesso è aiutato dalla fortuna e dalla semplice applicazione-cosa che giustamente avviene spesso anche in Nizzi (vedasi "Una pallottola per il presidente" o "L'uccisore di indiani").
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  • 7 anni dopo...

A più di dieci anni dalla mia prima e sinora ultima lettura di questa storia, ho deciso di rileggerla nel pomeriggio, (ri)traendone un'impressione abbastanza positiva. Un'avventura decisamente fuori dagli schemi per Tex, alle prese con un assassino seriale reso folle da eventi tragici ed inverecondi, assecondato da una domestica folle quasi quanto lui (benché nel suo caso la ragione precisa della sua follia non è stata del tutto chiarita) ed assistito da una figlia incapace di gestirne la malattia. Lo stesso Tex si presenta nell'infrequente ruolo - ripreso altre volte negli anni successivi - di investigatore, ponendo parzialmente da parte i soliti efficaci metodi: per quel che mi riguarda, è stata una felice variazione.

 

Non mi hanno invece del tutto convinto la caratterizzazione e soprattutto la gestione di colui che si cela sotto le sembianze dell'orango cacciatore di teste, Barrera: in particolare, non ho ben compreso la scelta di Galep (solito lavoro di grande livello) di disegnarlo sulla carrozzina anche quando si trova solo in casa con la figlia e la domestica. Mi è in sostanza rimasto un piccolo dubbio se la sua fosse una banale falsa invalidità oppure, per misteriosi motivi, la "voce" che sentiva risuonargli in testa ed ordinargli di compiere quegli atroci delitti determinasse in lui il sopravvento di un'altra personalità in grado di camminare e cavalcare :huh:...

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  • 2 settimane dopo...

Disegni di Galep migliori di altre volte in questa storia horror che si ricorda come quella nella quale la paura dello scimmione ha fatto fuggire Tex (ma come poteva affrontarlo disarmato? Piuttosto mi chiedo perché sia scappato la prima volta, quando era a cavallo. Questo non l'ho mai capito) e quella nella quale Tex ha pareggiato un incontro a braccio di ferro, ma il suo
avversario era un energumeno.

Storia che sicuramente ha procurato patemi d'animo ai bambini che la lessero tanti anni fa e che, probabilmente, é diventata un mito proprio a causa di questo. Io l'ho letta già adulto e mi é sembrata una buona storia, molto buona per l'epoca.
Voto alla storia: 7,2

Voto ai disegni: 8

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  • 2 anni dopo...

Riproposta a colori in "Tex classic".

E la domanda è sempre la stessa: può una storia che vede Tex alle prese con uno scimmione armato di machete che cavalca di notte su un nero destriero in cerca di vittime da decapitare, essere emozionante, coinvolgente e non risultare ridicola? E la risposta, dopo tanti anni dalla sua uscita, è sempre la stessa: sì.

GL Bonelli riesce a costruire una vicenda semplice ma piena di atmosfera, di mistero, una storia "folle", surreale, ma allo stesso tempo credibile (nel mondo della fantasia). Merito molto dei disegni curati di Galep, delle sue splendide sequenze notturne (in cui era insuperabile) e dei personaggi atipici ben delineati.

Una follia omicida in cui la vittima di passate violente si trasforma a sua volta in carnefice. Un' ossessione di morte che deve ripetere all'infinito il trauma subito per poter placare la Voce misteriosa che rimbomba nella testa dell'assassino. Un delirio di sangue e teste umane da tagliare.  Un Tex comprensivo e più umano del solito, sia nella paura come nella capacità di comprendere i conflitti interiori degli altri, un Tex anche meno manesco, visto che l'unica sfida da saloon la risolve a braccio di ferro!

Bello il finale e il flash back sugli orrori vissuti dall'assassino nel Borneo. Memorabile e mitica la sequenza notturna di Tex inseguito dallo scimmione che gli si avventa addosso pensando:  "Un uomo! Una vittima per placare la Voce!". E la pistola di Tex che fa "click...click"...

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  • 1 anno dopo...

Riletta per la terza volta anche questa godibilissima storia, perfetta in tutto anche oggi, nonostante i molti anni trascorsi. Situazioni ɓen congegnate, dialoghi fluidi e disegni ai massimi livelli del percorso artistico di Galleppini.

 

La storia, come evidenziato da chi mi ha preceduto, è un ottimo incrocio tra il western classico e il romanzo d'avventura di salgariana memoria.

 

I riferimenti al Borneo, ai tagliatori di teste, la caverna sacra, l'uso del classico kriss malese, sono tutti ingredienti di grande impatto evocativo e, sebbene l'esito finale sia abbastanza prevedibile, il risultato finale è oltremodo positivo.

 

Punteggio complessivo: 9

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  • 5 mesi dopo...

Una delle prime storie che lessi di Tex, quel lontano Natale in cui mio padre mi regalò il primo cartonato delle Mondadori Il mio nome è Tex e un doppio 33 di Elvis. 

Mistero e bei personaggi coronano questa fantastica avventura di Tex.

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