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TWF - Tex Willer Forum

[40/41] Rinnegato


Pedro Galindez
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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Francesco Gamba
Periodicità mensile: Febbraio 1964 - Marzo 1964
Inizia nel numero 40 a pag. 120 e finisce nel numero 41 a pag. 56


A Diamondville, una folla esagitata sta per impiccare un innocente...

Tom Bayon è vivo, ma nessuno deve saperlo a Diamondville! Con questo trucco, Tex può indagare liberamente: perchè un pacifico uomo di colore che ha aperto un saloon con Lucy Aronson, sua amica bianca, ha rischiato il linciaggio? La pelle nera è soltanto un pretesto, come scopre il nostro eroe: dietro la fallita impiccagione c'è Randolph, padrone di un locale concorrente, che, per giunta, ha messo gli occhi su Lucy.

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 1 anno dopo...

Storia breve (una sessantina di pagine) che ha quel ritmo e quella tensione narrativa che costituiscono l'essenza irrinunciabile di un fumetto western, o comunque di avventura. La sceneggiatura propone dialoghi comunque incisivi e una trama interessante. Pur nella sua brevit? parte con un inizio a toni drammatici che permette al nostro eroe di ?entrare? subito in scena (non disdegner? di usare un ?terrorismo? psicologico per fiaccare il morale della cricca). Buoni i disegni di Gamba.

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  • 1 anno dopo...

Storia breve e di poche pretese. Si segnala soprattutto perchè, per la prima volta. abbiamo un comprimario di colore di un certo spessore e non una macchietta.1) Prima storia in cui G. L. Bonelli affronta il tema del razzismo che potrebbe definire classico, ovvero quello di bianchi contro i neri. Lo fa in tono minore, però, perchè il tema del razzismo è poco più di un pretesto.2) Pu? anche darsi, infatti, che il bieco (non mi capita spesso di poter usare quest?aggettivo, ma qui ci sta a pennello :lol2:) Randolph detesti Tom Bayon perchè nero, ma il suo vero obiettivo è Lucy e come si diceva una volta, le sue intenzioni non sono affatto onorevoli.3) Quel che è certo è che spinge la folla a linciarlo perchè vive insieme ad una giovane bianca. La cosa non viene mai esplicitata (era, dopotutto, un fumetto per tutti nell'Italia di fine anni 50 :malediz...), a è chiaro che non si sottintende una convivenza platonica e tanto basta per aizzare la folla.4) I nemici sono di bassa caratura per la verità, ma il racconto fila liscio sino ad una conclusione, come al solito, scoppiettante.5) Tex qui agisce in solitaria. In quel periodo era ormai venuta meno la rigida continuity prima in vigore. Avrebbero continuato ad apparire ancora per un po' didascalie iniziali come: ?Dopo l'ultima avventura??, ma sembrano quasi messe a bella posta. Non si sente quindi la necessit? di spiegare perchè Tex sia nel Nevada e perchè sia da solo. Se non fosse che dal Kansas per arrivare in Arizona non si passa per il Nevada (che è molto più a Ovest) si potrebbe inserire questa storia nel mini ciclo in cui Tex si era separato da Carson e Pat in seguito ad un infortunio i Dinamite e quindi questa sarebbe un'altra storia che doveva essere pubblicata in precedenza, cosa avallata anche dal fatto che è disegnata da Gamba come ?La Regina dei fuorilegge?. Ovviamente dovremmo spiegare perchè Tex avrebbe dovuto superare i confini dell'Arizona (e quindi quelli della Riserva a cui era diretto) per spingersi sino in Nevada, ma ho la sensazione che di questo particolare GLB non si sarebbe curato più di tanto.6) Disegni, dicevamo, di Francesco Gamba. Il motivo? Indubbiamente consentire un po' di respiro ad un Galep troppo oppresso dalle scadenze.7) Confesso che ogni tanto ho avuto la strana (ma non per questo spiacevole) sensazione di leggere ?Il Piccolo Ranger?, perchè Gamba usa fisionomie e tipi fisici che ero abituato a vedere, per l'appunto, nelle sue storie del Piccolo Ranger. :generaleN:

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  • 1 anno dopo...
Il 30/7/2011 at 11:15, Carlo Monni dice:

Storia breve e di poche pretese. Si segnala soprattutto perchè, per la prima volta. abbiamo un comprimario di colore di un certo spessore e non una macchietta.1) Prima storia in cui G. L. Bonelli affronta il tema del razzismo che potrebbe definire classico, ovvero quello di bianchi contro i neri. Lo fa in tono minore, però, perchè il tema del razzismo è poco più di un pretesto.2) Pu? anche darsi, infatti, che il bieco (non mi capita spesso di poter usare quest?aggettivo, ma qui ci sta a pennello :lol2:) Randolph detesti Tom Bayon perchè nero, ma il suo vero obiettivo è Lucy e come si diceva una volta, le sue intenzioni non sono affatto onorevoli.3) Quel che è certo è che spinge la folla a linciarlo perchè vive insieme ad una giovane bianca. La cosa non viene mai esplicitata (era, dopotutto, un fumetto per tutti nell'Italia di fine anni 50 :malediz...), a è chiaro che non si sottintende una convivenza platonica e tanto basta per aizzare la folla.4) I nemici sono di bassa caratura per la verità, ma il racconto fila liscio sino ad una conclusione, come al solito, scoppiettante.5) Tex qui agisce in solitaria. In quel periodo era ormai venuta meno la rigida continuity prima in vigore. Avrebbero continuato ad apparire ancora per un po' didascalie iniziali come: ?Dopo l'ultima avventura??, ma sembrano quasi messe a bella posta. Non si sente quindi la necessit? di spiegare perchè Tex sia nel Nevada e perchè sia da solo. Se non fosse che dal Kansas per arrivare in Arizona non si passa per il Nevada (che è molto più a Ovest) si potrebbe inserire questa storia nel mini ciclo in cui Tex si era separato da Carson e Pat in seguito ad un infortunio i Dinamite e quindi questa sarebbe un'altra storia che doveva essere pubblicata in precedenza, cosa avallata anche dal fatto che è disegnata da Gamba come ?La Regina dei fuorilegge?. Ovviamente dovremmo spiegare perchè Tex avrebbe dovuto superare i confini dell'Arizona (e quindi quelli della Riserva a cui era diretto) per spingersi sino in Nevada, ma ho la sensazione che di questo particolare GLB non si sarebbe curato più di tanto.6) Disegni, dicevamo, di Francesco Gamba. Il motivo? Indubbiamente consentire un po' di respiro ad un Galep troppo oppresso dalle scadenze.7) Confesso che ogni tanto ho avuto la strana (ma non per questo spiacevole) sensazione di leggere ?Il Piccolo Ranger?, perchè Gamba usa fisionomie e tipi fisici che ero abituato a vedere, per l'appunto, nelle sue storie del Piccolo Ranger. :generaleN:

 

Storia atipica con parecchi sottintesi sparsi fra le frasi che coinvolgono il "negro" Tom e la bionda Lucy. Concordo con @Carlo Monni relativamente ai disegni di Gamba che ci riportano alle storie per Il Piccolo Ranger, per cui tutto appare un pò meno serio e adulto del solito, nonostante il tema del razzismo di questa vicenda.

 

Siamo ormai fuori continuity, ma qui si dice esplicitamente che sono trascorsi almeno 3 anni dalla fine della Guerra di Secessione.

 

Il fatto che non sia palesemente presente Kit Willer potrebbe far quindi rientrare, a posteriori, questa storia nel canone texiano?

 

Chissà !

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  • 1 anno dopo...

Ho ripreso, dopo una lunga pausa, la rilettura degli albi del primo centinaio composti dall'inossidabile Bonelli.

 

La storia in questione è breve e con poche pretese, ma si fa leggere senza annoiare e raggiunge una piena sufficienza.

Tex, in solitaria, riesce a sventare un linciaggio ai danni del povero Tom, un gestore di locanda che ha come unica colpa il colore scuro della pelle.

 

A dirla tutta, l'azione criminosa oltre a essere dovuta al razzismo imperante, serve al capoccia di paese, Randolph, per strappare Lucy, una dolce fanciulla che convive con Tom e di cui è palesemente attratto, sebbene la notevole differenza di età.

 

Tex studia un piano per mettere al sicuro le vittime e passare al contrattacco del villain e i suoi accoliti.

Contrattempi a parte, l'azione del ranger è risolutiva, anche per via di avversari tutt'altro che memorabili.

 

Sotto l'aspetto grafico, Gamba caratterizza con il suo stile le tavole facenti parte dell'episodio.

Nulla togliendo all'opera dell'autore, il gap con Galep si palesa in maniera impetuosa e lo stile alquanto naif di Gamba, appare oggi molto datato e al limite con la serie.

Molto più utile il suo apporto come ghost drawer. Il mio voto finale 6

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