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Il Tex Di Sergio Bonelli


ymalpas
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IMHO si tratta di un bell'articolo, molto ricco di dati e piuttosto interessante in diverse analisi ( vedi quella sulla caratterizzazione di Tiger nelle storie nolittiane ) anche se talora forse lievemente apologetico nei confronti del Tex di Sergio Bonelli ( cosa comunque comprensibile visto l'antinolittianesimo che, seppure meno frequente dell'avversione nei confronti di Nizzi, è tuttavia ampiamente presente nella critica fumettistica e anche nel Web ).

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Un articolo che trovo assolutamente fantastico!! Palumbo ha, IMHO, espresso al meglio le caratteristiche del Tex Nolittiano, uno dei Tex che ho apprezzato in assoluto... Storie indimenticabili quell e regalateci dal grande Nolitta, storie in cui il nostro rangers si trova spesso ad affrontare momenti violenti e tragici... Su tutti io ricordo sempre con immenso piacere la scena iniziale di "la strage di Red Hill", dove Tex, vedendo cadere sotto il barbaro attacco dei Wolfers, il capo indiano Red Dog si lancia in suo aiuto e finisce colpito da uno degli assalitori... E tra i momenti comici come possiamo scordarci il "siparietto" ( sempre nella stessa storia ) in cui un disgustato Kit Carson scaglia lontano il "bug Juice" imprecando come un satanasso? Oppure come scordare il nerboruto Pat MacRyan che nella storia Golden pass si avventa su un vitello e lo porta all'interno del saloon solo per mostrare al barista le dimensioni di una "vera bistecca"? Nolitta ci ha regalato un grande Tex, innegabile, un Tex diverso da quello di GLB, è vero, ma come ha scritto Palumbo, molto più reale, umano e psicologicamente profondo!!! Che dire se non GRAZIE SERGIONE!!!!!!!!!!!! :inch::inch::inch::inch::inch:

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Seguo i pareri sin'ora positivi riguardanti l'articolo gentilmente postato da Ym.

Siamo di fronte ad un articolo che, secondo me, dipinge in modo molto ben strutturato quello che Tex è per Bonelli figlio.

Leggendo con attenzione ci si render? conto che si parla di un albo appena uscito riferendosi a "I Dominatori Della Valle" (o Cheyenne Club). Ora, tale storia è racchiusa tra i numeri 289 e 292. Tutt'ora, quasi al 600, possiamo notare come quest'ottica di un Tex Zagoriano sia rimasto ancorato nell'idea che Sergio Bonelli ha di "Tex".

La sua "antipatia" per Carson, riportata nell'articolo con le seguenti parole; "... Meno frequenti i sodalizi con Carson, tipici invece delle storie di G. L. Bonelli e di quelle di Claudio Nizzi. Il vecchio cammello sembra essere maneggiato con una certa difficolt?, oscillando fra la maschera del duro e la spalla comica. ..." ha portato lentamente alla trasformazione di Kit Carson in un Cico abile con le armi. L'idea di base di un Tex umano ha portato pian piano il fumetto ad arrivare a stravolgere alcune peculiarit? forti di Tex; penso in primis al linguaggio, tanto da riprendere un aspetto analizzato anche da Angelo Palumbo, ma si potrebbe considerare anche il 6° senso di fronte ai bugiardi, oppure le sberle per "invitare" qualcuno a vuotare il sacco.

Sergio Bonelli ha, a mio umile giudizio, creato il suo Tex, facendo si che oggi come oggi ci si trovi di fronte ad un Tex che con quello iniziale ha in comune il nome suo e dei pards.

? innegabile che ci siano storie di ottimo livello, ma è altrettanto vero che reputo sia stato subito voluto da Bonelli figlio un vero cambiamento del personaggio.

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  • 1 anno dopo...

Molto bello questo articolo, e molto veritiero!Quello che l'autore mi sembra voglia sostenere è una cosa che penso da sempre:Nolitta è stato l'autore più antitradizionale e "rivoluzionario" della storia di Tex. Constatato questo, mi sento di poter dire che le dispute tra i cosidetti "nizziani"(generalmente considerati tradizionalisti) e i cosidetti "boselliani"(generalmente considerati innovatori) lasciano il tempo che trovano:perchè, se paragonato a Nolitta,Boselli è un fior di tradizionalismo. Se si parla di "innovazione",? soprattutto il nome di Nolitta che deve essere tirato fuori(non cito Segura perchè, secondo me, se c'è un Tex che non è Tex,? proprio il "Tex" dello sceneggiatore spagnolo!)!L'articolo inoltre evidenzia alcune cose che possono essere rapportate alle questioni sullo stile dell'ultimo Nizzi;nel senso che tante cose che vengono rimproverate al Nizzi post-500(le piccionate, le botte in testa, gli slacciamenti di cinturone, l'eccessiva umanizzazione che sovrasta l'eroicit? del personaggio), sono tutte ben presenti nelle storie di Nolitta. Ad esempio:quante volte il Tex nolittiano è stato pestato o si è preso pugni singoli o botte in testa?"Caccia all'uomo","Quattro sporche canaglie","Tortura","Contro tutti","Il colonnello Watson","Artigli nelle tenebre"... Il fatto è che mentre il Nizzi post-500 è un'autore ormai nella sua fase calante(anche se capace di scrivere ancora piccoli gioielli!!), il Nolitta texiano era un'autore nel pieno della sua maturit? artistica:la bellezza delle sue storie "distraeva" e non faceva notare più di tanto(almeno per me è così)tali evidenti strappi alla "regola texiana". Credo, in conclusione, che specialmente quando affrontiamo le questioni annose sullo "scontro" tra tradizionalismo e innovazione, sia necessario tenere ben presente il periodo nolittiano, forse dimenticato o comunque poco chiamato in causa. ps. mi chiedo se, oggi,Sergio Bonelli consentirebbe a uno sceneggiatore come Guido Nolitta di scrivere Tex...

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Secondo me l'autore più antitradizionale della saga di Tex è stato... un altro autore, del quale non dico il nome, che tanto lo sappiamo tutti :mellow: : il Tex di Nolitta, infatti, per quanto diverso da quello del padre come ben ha sottolineato il bellissimo articolo pubblicato da Yamplas, ha comunque sempre avuto un temperamento eroico, qualsiasi fossero le sua sfumature, soltanto più problematico ed introspettivo dell'originale. Tuttavia, il fatto che la sua statura sia più umana, invece di sminuirne il coraggio e l'eroismo, io trovo che tali caratteristiche vengano esaltate: il Tex di GLB è superiore, imperturbabile, quasi freddo, mentre il Tex nolittiano... secondo me sarebbe capace di piangere, davanti alla morte di Lilyth.

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Mi chiedo se, oggi,Sergio Bonelli consentirebbe a uno sceneggiatore come Guido Nolitta di scrivere Tex...

Secondo me, no! :D Salvo rari casi, Sergione non ha mai permesso agli altri ciò che poi ha permesso a se stesso... e probabilmente a ragione: quanti, ai giorni d'oggi, sarebbero capaci di scrivere ciò che ha scritto lui meglio di lui stesso? Non molti, credo, per non dire nessuno. Secondo me Sergio Bonelli... pardon, Guido Nolitta, è il più grande sceneggiatore vivente in Italia: quando ha potuto esprimersi liberamente e senza freni, come nella grande, magniloquente e sublime saga conclusiva di Mister No, ha trasceso i confini stessi di fumetto. E, preciso, non amo alla follia il suo Tex: le sue storie sono scritte molto bene, ma trovo quelle del fu Nizzi pre-400 ben più rassicuranti e rilassanti.
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  • 3 settimane dopo...
Guest Gilbertfan

Concordo con virgin. Il figlio d'arte del mitico GLB (ci siamo capiti, insomma...) ha saputo eguagliare il padre, essendo stato ed essendo ancora oggi un autore eccelso. Rivolgendomi a coloro che oggi criticano tanto Nolitta, io domando:chi sarebbe capace di scrivere ciò che ha scritto lui nelle molteplici avventure texiane?Grazie, Guido... :inch::inch::inch::inch:

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  • 1 anno dopo...

mi unisco al dolore di tanti appassionati... è difficile dire in questo topic qualcosa sull'autore Sergio. Analisi a parte, texanietà, se così si può dire, dall'altra io penso che sia stato un autore avventuroso, di quelli che ti incollano alla pagina, autori della vecchia guardia capaci di farti credere in quello che leggi. Le sue storie scritte nelle domeniche e nei giorni festivi o nelle ore della notte lontano da quella che considerava la sua attività di editore, il suo VERO lavoro (e lo è stato. Guardiamo alla mole di lavoro che ha prodotto e ai tanti suoi dipendenti che lavorano per lui per farcene una seppur minima idea), quelle storie appassionate e diverse dal padre ma non meno emozionanti e avventurose. Ecco, il canone in questo caso è stato rispettato: seppur meno duro e sbruffone, meno "supereroe" il suo è un Tex umano ma con lo spirito avventuroso e leale. Le sue storie vanno rilette per capire quanto le sue sceneggiature per l'epoca siano state innovative in una saga che contava un unico e insostituibile autore capace di creare un linguaggio purtroppo irripetibile. E Sergio ne era consapevole. Alle volte penso a quelle sue storie e penso alle parole di mio padre quando mi dice che dentro c'era un'anima... e certo che c'era! L'anima di Sergio Bonelli e la sua passione per l'avventura!Vorrei dire inoltre discostandomi solo un attimo dall'argomento, che Sergio ci ha regalato anche gli almanacchi, pubblicazioni così innovative, splendido mix di cultura e storie a fumetti. Ecco, dobbiamo essere orgogliosi di quanto quest'uomo ha fatto per tutti noi e per l'Italia.

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  • 3 anni dopo...
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