Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[19/20] Impronte Misteriose


 Share

Voto alla storia  

19 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

e7d7e2c8d8cde3223a1d3350d5d39d95.jpg--la_fine_di_lupo_bianco.jpg - 52d9e8dafa9eaf4e67f33b3d5d4c99c9.jpg--un_piano_ardito.jpg

Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Gennaio 1962 - Febbraio 1962
Inizia nel numero 19 a pag. 3 e finisce nel numero 20 a pag. 13


Tex, Kit Willer e Kit Carson devono indagare su una serie di attentati ai danni della linea ferroviaria tra Brush e Union City. Il capo dei sabotatori è Tom Osborne, proprietario di una compagnia di diligenze e complice di Rosita e Pablo Valverde. Un legame di sangue unisce i due viscidi fratelli messicani a James Horton, padrone delle miniere di Union City, e a una donna smemorata soccorsa dal pawnee Volpe Rossa, e che vive con lui in una caverna... Quando Pablo Valverde e sua sorella Rosita vedono riapparire Carol, la prima moglie di James Horton, da tutti creduta morta, si spaventano come davanti a un fantasma e confessano di essere stati loro ad aver cercato di ucciderla.

Copyright Sergio Bonelli Editore

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Wasted Years

Uh che storia! Il trucco per far recuperare la memoria, un diafano fantasma, una terribile sposa messicana, un diabolico piano per spossessare una ragazza. Disegnata da Dio, è una storia memorabile, di quelle storie bellissime di un tempo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...
  • Rangers

Storia indimenticabile. Dopo aver sepolto Sterling, alias Lupo Bianco, orribilmente torturato dai Pawnee, Tex e pards continuano il loro giro nei territori ormai funestati dalla guerra, che ancora comunque non si è vista, ma viene più volte citata. :capoInguerra: I nostri arrivano a Fort Morgan e partono poi per una nuova missione. Il soggetto pur non essendo del tutto originale, viene arricchito di elementi che ne hanno fatto secondo me una storia memorabile e stupenda.

Intanto i nostri agiscono inizialmente separati Tex da una parte, sotto il nome di Tiger Jack :generaleN: e Carson e Kit dall'altra, con i nomi di Kansas Bill e kit Miller. Nella storia abbiamo il solito pezzo grosso del paese che vuole mettere le mani ovunque, il solito sceriffo impotente e pauroso, e quindi il solito paese in cui la violenza ha sepolto la legge.
Alcune parti memorabili per me della storia sono, Tex e soldati che sfuggono dall'incendio nel bosco;Carson che interviene in aiuto a Tex, impegnato nella sparatoria coi banditi e asserragliato nell'ufficio ormai in preda alle fiamme. Poi il finale per ridare la memoria alla moglie del padrone delle miniere, e la sua apparizione in casa, che terrorizza i "cattivi" di turno e chiude questo capolavoro. Il lettore per tutta la storia è secondo me rapito dagli eventi che si susseguono pagina dopo pagina, senza mai annoiare. Un bel 9 sia per la storia che per i disegni. :inch:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Avventura un po' dimenticata, forse perchè tratta la solita storia del pezzo grosso che fa il boss di turno nella cittadina, ma le prime 5 strisce sono tra le più belle della saga texiana. La storia è progettata magnificamente, rapisce ed invoglia alla lettura tra indagini, attentati e colpi di scena. Si respira una coinvolgente atmosfera di ambienti montagnosi, boschivi e se non fosse per il finale un po' troppo velocizzato sarebbe una storia indimenticabile.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 9 mesi dopo...

Molto bella anche questa storia, sicuramente non quanto la precedente, ma comunque validissima e in alcuni punti addirittura entusiasmante!Inizio dalla parte grafica, che, nelle prime pagine dell'albo, presenta un elemento secondo me molto interessante:la rottura della tipica striscia formata da tipiche vignette quadrate. Pag.18 del n.19, per esempio:qui la vignetta centrale ha la forma abbastanza inusuale di un rombo;e che dire dell'ultima striscia di pag.6, con la prima vignetta chiusa da una linea arcuata? Si giunge così a un effetto visivo interessante, sicuramente molto più animato del solito:la prima striscia di pag.10 è in questo senso esemplare. Per quanto riguarda la storia è da rilevare la bravura con cui Bonelli gestisce i tre pards:li divide, regalando a ognuno il proprio momento di gloria e mostrandone la piena autonomia- inutile dire che l' espediente della divisione sarà, tra gli espedienti narrativi bonelliani, quello forse più ripreso, e con ottimi risultati, da Boselli. Prendiamo Kit Carson:nel momento dell'assedio a Tex lui è assente. Ecco che lo sceneggiatore gli fa fare un'entrata in scena spettacolare:pistole in pugno e cavallo al galoppo, il vecchio satanasso toglie dai guai il pard nel giro una pagina!E tutta la vicenda è gestita ottimamente:gli avversari, tosti e subdoli, meritano davvero la divisione dei pards su due fronti separati, e le sparatorie e i momenti al cardiopalma non mancano!In un contesto così avventuroso risalta la resurrezione del fantasma:ecco che la psicologia (Tex meglio di Freud!) entra in una storia tutta azione!Voto 8!

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...

Un commento, si spera, interessante anche a questa storia dei vecchi tempi.

Per la seconda volta G. L. Bonelli affronta il tema dell'espansione ferroviaria, ma lo fa non solo da un'angolazione insolita, ma mescolando anche il tutto con un po' di elementi da feuilleton, come all'epoca gli piaceva spesso fare.

Ma veniamo a qualche dettaglio:

1) Innanzitutto una noterella geografica: siamo in Colorado e questa non è un'incongruenza: il Territorio del Colorado fu costituito nel febbraio 1861 unendo la parte più occidentale del Territorio del Kansas (la restante sarebbe stata ammessa nell'Unione in aprile come Stato del Kansas), della zona sudoccidentale del Territorio del Nebraska, un pezzetto del Territorio del New Mexico (la restante parte oggi costituisce gli Stati di new Mexico e Arizona) ed una buona parte del settore più orientale del Territorio dello Utah (oggi gli Stati di Utah e Nevada). Il territorio fu costituito per meglio controllare zone in cui era stato scoperto l'oro. Ma a noi che interessa tutta questa pappardella, mi chiederete? Nulla in fondo, era solo per dire che una volta tanto in quel periodo G. L. Bonelli aveva un'idea azzeccata del contesto in cui faceva muovere i suoi personaggi. :colt:

2) In ogni caso, non cercate Union City e Brush sulla cartina geografica, non avreste molta fortuna. :generaleN:

3) Tex, Kit e Carson accettano di occuparsi degli attentati alla ferrovia per fare un favore ad un amico ufficiale di cavalleria.

4) Per agire meglio decidono di separarsi: Tex si farà assumere alla ferrovia col nome di Tiger Jack (ma guarda un po' :lol2:), Carson, col nome di Kansas Bill e Kit con quello di Kit Miller faranno indagini presso la vicina Union City.

5) Questa non è la prima avventura che ha per soggetto attentati ai danni di una compagnia ferroviaria, ma è la prima che mette sotto i riflettori il classico personaggio dell'eroico ingegnere. La ferrovia è vista, comunque in chiave positiva, apportatrice di progresso.

6) Il salvataggio della giovane Nita Horton da quello che sembra un tragico incidente col calesse, porta Kit e Carson a smascherare i loschi traffici dell'ambiguo Pablo Valverde e della sua bella ma infida sorella Rosita, seconda moglie del proprietario delle miniere di Union City per impadronirsi delle miniere.

7) La prima moglie di Horton, a quanto pare, è anche lei morta in un incidente circa un anno prima e Horton da vedovo inconsolabile è caduto resto preda delle arti di seduzione della bella Rosita.

8) In realtà Carol Horton non è morta, è riuscita a sopravvivere all'attentato apparentemente riuscito, ai suoi danni. Ora, in preda ad una forte amnesia, è custodita dal giovane Pawnee Volpe Rossa e dal di lui padre Corvo Grigio in una grotta dove scorre un fiume sotterraneo, lo stesso da cui Carol è stata salvata.

9) Quando lo viene a sapere, Tex si improvvisa psichiatra e riesce a restituire ragione e memoria facendole rivivere il trauma subito (Freud morditi le mani laughing).

10) Come scopriremo nel corso della storia, dietro gli attentati ci sono gli interessi congiunti di Osborne, proprietario della linea di diligenze che unisce Union City alla vicina Brush, e dei Valverde. L'avvento della ferrovia, infatti, farebbe cessare il loro traffico per impadronirsi dell'oro di Horton organizzando rapine più o meno finte alle spedizioni di oro via diligenza.

11) Da ricordare di quest?episodio: la lunga sequenza dell'incendio nel bosco realizzata in modo decisamente drammatico ed avvincente; la reazione di Kit Carson quando crede che il giovane Kit sia morto nel suddetto incendio e la sua successiva, reazione quando invece scopre che, grazie alla sua inventiva, il ragazzo è sopravvissuto. Degna di nota anche l'arrivo provvidenziale di Carson a salvare Tex assediato dagli uomini di Osborne (che Tex aveva comunque già provveduto a falcidiare abbondantemente).

12) Anche lo scontro cittadino con il prepotente Osborne si chiude con un incendio. Decisamente GLB si sentiva Nerone. :lol2:

13) Alla fine, per smascherare i Valverde, Tex escogita l'apparizione di Carol Horton in veste di fantasma, uno stratagemma che sarebbe piaciuto a Edgar Wallace, che li fa crollare entrambi pressoch? immediatamente.

14) Quanto a quel brav'uomo di Horton, si rende conto di aver fatto la figura del fesso e c'è da star sicuri che d'ora innanzi Carol lo terr? d'occhio molto da vicino, giusto in caso che qualche bellezza esotica ricapiti da quelle parti. :capoInguerra: :lol2:

15) Per sua esplicita ammissione Mauro Boselli ha voluto citare l'apparizione di Carol Horton nel finale di questa storia nella scena dell'apparizione di Anita De Villahermosa in ?Vendetta per Montalesè.

16) C?? chi si è lamentato della brevit? del finale. Odio farlo, ma devo rammentare ancora una volta come il formato a striscia da 32 pagine imponesse fatalmente ritmi serrati e finali bruschi. Semplicemente non c'era spazio.

17) Quest'avventura inizia con la seconda vignetta di pag. 8 dell'albo a striscia "La fine di Lupo Bianco". Si tratta dell'ultima volta in cui si passa da un'avventura all'altra senza soluzione di continuit?. D'ora innanzi, ogni episodio avrà un inizio ed una fine ben delimitati.

18) Stando ad autorevoli fonti, in questo episodio oltre all'ormai consueta (e, come di consueto, non accreditata) presenza di Pietro Gamba come inchiostratore delle matite di Galep, vi sarebbe anche il debutto di suo cugino Francesco Gamba, (anche lui non accreditato) in veste di inchiostratore.

In sintesi: non un capolavoro, ma una storia gradevole. ::evvai::

  • +1 2
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 10 mesi dopo...
  • Rangers

Piccola segnalazione (sto rileggendo nuovamente la serie in ordine cronologico anche se a singhiozzi) - il losco messicano Pablo a pagina 61 sta dando una sua descrizione di Carson e Kit Willer alla perfida sorella (nonchè nuova compagna di James Horton):"Due tipi mai visti prima, uno è sui quarantacinque anni (Carson), l'altro è quasi un ragazzo"! :trapper:

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...

Storia che ricorda il film "Continuavano a chiamarlo trinità" dove c'è un pezzo del genere con la battuta "Sapete, ho sentito dire che un colpo uguale a quello ricevuto può far tornare un uomo in sentimenti" mitico!
Comunque, la storia è piacevole, forse un pò troppo lunga a mio avviso, la fine è tirata via ma ci sono certe scene che potevano essere tagliate...
I disegni sono buoni seppur non eccezionali...
Sceneggiatura: 7
Disegni: 7
Tex: 6,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 6 mesi dopo...

Classica storia del primo GLB con le sue "ingenuità" ma piena di colpi di scena, di azione, di "epicità", con una struttura semplice ma articolata. Insomma un classico Tex degli inizi... da amare

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

E' una bella storia, anche per come sono gestiti i pards. Su Carson, è vero che viene descritto come un uomo sui 45 (dunque, l'età che dovrebbe avere, circa, Tex nel suo "presente"). Tra l'altro, continuerà ad essere descrito come uno sui 45 anni, ancora per diversi albi.
Mi chiedo, allora, se non sia un po' forzata la frase che gli si fa pronunciare quando, salvata Nita Horton dal finto incidente col calesse, impugna la colt per bloccare il tentativo di sguainare il coltello da parte di Valverde. Più o meno, suona così: "E' vero che ho i capelli grigi, ma non occorre essere più giovani per premere il grilletto della colt"? almeno, questo è il senso. Ma come, a soli 45 anni Carson dovrebbe sentirsi in là con gli anni?!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 5 anni dopo...

Anche stavolta mi sono divertito a rileggerla. GLB tesse un notevole intreccio di situazioni, passando dagli attentati alla ferrovia alle malefatte dei due fratelli messicani. Spassosa la cura per far tornare la memoria alla povera signora Horton: Tex neurologo! Fantasia senza limiti nel verso senso della parola. 

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 5 mesi dopo...

Anche questa una piacevole storia che affronta un tema già usato in precedenza e reiterato nella serie ancora parecchie volte. Le trovate per far avanzare la storia però sono tutte abbastanza originali per le avventure di Tex, come già discusso da altri. L'enorme debito per queste soluzioni va al feuilleton ottocentesco, in particolare quando si tratta della moglie data per morta dell'ingegnere coinvolto nella costruzione della linea ferroviaria. Lei è caduta in acqua, salvata senza memoria da un indiano reietto dal suo popolo che per un anno e mezzo le si dedica. Ovviamente G.L. fa intendere che la convivenza è stata casta, dato lo stato mentale della donna e perché l'indiano è ormai un anziano dal pelo bianco. Ciò permette alla rediviva di ripresentarsi (dopo che Tex le ha fatto tornare la memoria con uno shock) sottoforma di fantasma a casa propria scacciando la perfida nuova moglie messicana (matrigna dell'innocenza Nita) dell'ingegnere e il suo altrettanto diabolico fratello. Il cattivo di turno muore invece colpito per sbaglio dal suo servo di colore, così da evitare a Tex di passare per un omicida a sangue freddo. Molto intense le scene d'azione e perfetto anche il contributo del giovane Kit.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 6 mesi dopo...

Archiviata la “pratica” Lupo Bianco, Tex e company si ritrovano immediatamente invischiati in una avvincente indagine.

 

Una compagnia ferroviaria vittima di sistematici attentati di sabotaggio e una pista parallela con manovre poco chiare nei confronti di un proprietario minerario e la giovane figlia, che, anche se apparentemente scollegata, col procedere dell’inchiesta s’intreccia a doppio filo.

 

Interessante l’idea della divisione dei pards, che permette all’autore di sviluppare al meglio le due sottotrame e dare visibilità a tutti i tre pards. Se poi aggiungiamo la consueta verve di sceneggiatura e la tanta azione e colpi di scena, ci facciamo un quadro abbastanza chiaro della piacevolezza della storia.

 

Personalmente però, giunti nella fase finale dell’episodio, noto un lieve calo, sia di ritmo, ma soprattutto qualche forzatura narrativa, vedi il rinsavimento quasi miracoloso della moglie di Horton, e, nella sequenza dell’epilogo, la poco credibile ( e accelerata!) resa dei Valverde, che di colpo si tramutano in due tremanti gelatine.

 

Per il resto non mancano scene molto belle, come l’incendio della foresta, l’arrivo di Carson in aiuto dell’amico assediato o il salvataggio della giovane Nita a opera di un validissimo Kit.

Pure discreta l’intessitura della trama col piano criminale di Osborne o la figura positiva dell’ingegnere della compagnia.

 

Da notare come Tex sia disposto a sacrificare la sua vita pur di non abbandonare il fido Dinamite e di quanto sia particolare un epiteto scherzoso che lo stesso ranger rivolge al figlio: “Fulmine in scatola”. :D

 

Una nota dolente, a mio avviso, la totale assenza sullo sfondo di indizi che portino a pensare alla guerra che cronologicamente dovrebbe essere in corso; capisco che il fronte non fosse proprio dietro l’angolo ma la vita di paese è troppo tranquilla per essere un periodo bellico. Ulteriore conferma che a Bonelli poco interessasse la congruenza o la continuity narrativa, sceneggiava di getto e già l’ambientazione bellica era passata in secondo piano. Non stupisce quindi, che anni dopo avesse scelto di mettere una pezza e scrivere l'imponente “Tra due bandiere”.

 

Sotto l’aspetto grafico è davvero molto interessante l’esperimento delle prime strisce di rendere originale il formato, con vignette a rombo, curve o a stacchi inclinati. Peccato però che una simile scelta grafica di Galep (anche in questo episodio coadiuvato da Gamba mi par di capire) duri solo poche pagine, per poi sparire nel proseguo del racconto. Il mio voto finale è 7

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.