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TWF - Tex Willer Forum

[575] Sul Sentiero Dei Ricordi


ymalpas
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Voto alla storia  

80 utenti hanno votato

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Non infierire, AtTheRocks! Sai bene che, ormai, sono ridotto talmente male da leggere criticamente ogni cosa... :snif: Ho in gran parte perso il gusto di divertirmi e lasciarmi affascinare da ciò che leggo. Quantomeno, l'avevo perso... mi sa che ultimamente mi sta ritornando, perchè leggendo Tex e Mister No mi sto facendo coinvolgere più del solito. L'innocenza dell'infanzia, quando leggevo i romanzi di Clive Cussler e sognavo a occhi aperti, è un bel dono! :deserto

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Ho in gran parte perso il gusto di divertirmi e lasciarmi affascinare da ciò che leggo. Quantomeno, l'avevo perso... mi sa che ultimamente mi sta ritornando, perchè leggendo Tex e Mister No mi sto facendo coinvolgere più del solito.

Bene! Per fortuna io leggo Tex come quando ho cominciato a farlo quasi 10 anni fa, come un sempliciotto che voleva (e vuole anche adesso) soltanto divertirsi, senza stare a cercare il pelo nell'uovo dovunque sia possibile... Fine OT, comunque!
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  • 3 mesi dopo...
  • 4 mesi dopo...

Devo dire che non è tra le mie storie preferite (nella categoria capolavori, per intenderci), ma sicuramente è stata un'idea diversa di celebrare un anniversario;infatti, siamo di fronte ad un racconto di Tex e non all'avventura in "presa diretta". Buona, comunque, ed impreziosita dai grandi disegni di Civitelli e dalla copertina splendida (a dir poco) di Claudio Villa.

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  • 4 mesi dopo...

Ora che noto questa storia in bacheca non posso fare a meno di commentare. Mi fa piacere rivedere lilith, molto bello e commovente il rapporto tra i due e il finale. Però purtroppo la storia non mi ha emozionato più di tanto, se non nei particolari sopra elencati. Poi sarà anche io che non prediligo le storie dove i nemici sono indiani.. comunque voto:un semplice 6

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La storia non è un gran che ma un 6 pieno lo prende. I disegni si commentano da soli.............. :inch: i cavalli al galoppo a piena pagina sono da favola. Civitelli voto 9!!!!Satan

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  • 2 mesi dopo...

Appena finito di leggere questa storia. La storia in se non mi convince del tutto , trovo la trama un po banale . le uniche cose chi mi sono piaciute dell'albo sono : il combattimento finale tra Tex e Cuervo Malo ma soprattutto la vignetta finale da brividi , dove Tex cavalca con l'unico amore della sua vita. Per quanto riguarda i disegni a me sono piaciuti un sacco e sono rimasto soddisfatto della colorazione , credevo peggio. Il mio voto a questa storia è 6-alla prossima pards

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  • 5 mesi dopo...

La storia non è un capolavoro ma è assolutamente godibile e di facile lettura. La trama è semplice e non troppo sviluppata, spesso ai dialoghi vengono preferite sparatorie e azione pura. Comunque la trovo una bella occasione per vedere Tex in un momento di vita con Lilith. Da ricordare inoltre per il sessantennale di Tex, la splendida copertina, i disegni di Civitelli che si adattano bene al colore, di sicuro tra i più adatti. Voto 7 alla tramaVoto 9 ai disegni

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E' stata l'occasione giusta per rivedere Dinamite,Satan(forse),Tex con i guanti e la Colt Navy(peccato che Villa non l'abbia riprodotta nella sua straordinaria copertina) e per apprezzare quanta tenerezza, complicità e sè, quanto Amore ci fosse fra Tex e Lilith, e come era affascinantissima quest'ultima, grazie anche alla (solita)performance strepitosa di Civitelli. Non è stata, a mio avviso, un'occasione persa, anzi. La giusta avventura celebrativa da un albo, con l'ultima vignetta che, per un inguaribile romantico qual sono, vale "il prezzo del biglietto".

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mi sono letto, con attenzione tutte e 11 le pagine, e devo dire come sempre che la verita' sta' nel mezzo , e' vero che la storia e' un po' facilotta, e vero che mancano vari approfondimenti ma e' anche vero che ogni tanto un po' di romanticismo ci sta', il tex che si fuma la sigaretta malinconico, mi piace parecchio, magari che so' ci si poteva inserire che lui passeggiava da solo e dentro i ruderi della missione trovava, qualche appunto scritto della sua amata, ma magari a quel punto scendevamo troppo nel melenso, lancio l'idea, ma sarebbe carino se magari in qualche storia futura, riapparissero i frati pistoleri che ne pensate???Molto belli secondo me i disegni e i colori e la carta mi sembra di una qualita' ben superiore hai passati numeri colorati o mi sbaglio???ciao

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  • 2 mesi dopo...

Buona trama, anche se non originalissima. Ogni tanto fa piacere vedere Tex nel suo lato più umano e malinconico. Non si può essere sempre e solo spaccamontagne... Sono comunque del parere che, se non fosse stato per celebrare i 60 anni del Ranger nelle edicole, non sarebbe stato così semplice inserire questa storia nella serie regolare. In soldoni:7,5 alla trama8 ai disegni di Civitelli8 al colore10 alla copertina di Villa, evocativa e solenne come poche altre volte (al momento mi viene in mente solo quella di "Vendetta navajo")

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  • 2 mesi dopo...

Storia normale, con Nizzi un po più in forma rispetto ad alcune sue precedenti uscite. Condivido quelli che dicono che i disegni di Civitelli si adattino bene al colore. Lui ha un tratto più pulito e definito rispetto ada ltri, e il colore non appiatisce troppo le sue tavole (rimango sempre un sostenitore del bianco e nero). Mica male l'idea di utilizzare Lilith e di impegnarla in scontri a fuoco; mi rovinano la storia se mi mettono figure femminili che devono sempre essere salvate (e qualcosa del genere avviene purtroppo nella seconda parte); almeno all'inizio si difende bene. Molti hanno gridato allo scandalo per questa scena e hanno anche delle giuste motivazioni. Considerando però che non si sa molto della vita di Lilith, chissà che non si sia già trovata in scontri del genere? Qualche altro autore potrebbe farci un pensierino. L'antagonista, Cuervo Malo, non ha niente da spartire con grandi antagonisti del genere;c'è però da rabbrividire nel sentire la tranquillit? e anche l'orgoglio con cui dice di aver fatto fuori il padre per avere il comando. Lo scontro finale di lui con tex ha anche la sua dose di ritmo. Molto bella la scena finale, con Tex rammaricato dai ricordi e dal quel breve periodo con la moglie ormai perduto. Sono ricordi piuttosto significativi, anche se a dire la verità trovo un po' forzata la maniera con cui Tex dice di essersi innamorato di Lilith (non parlo di Nizzi, ma di tutto il rapporto in se). Tex, duro e integerrimo, senza problemi, un tipo d'uomo che mi sembra un po' difficile che si innamori di una in poco tempo e che dopo addirittuta lo lasci così triste per la perdita. Ma poco importa, molto bello vedere Tex malinconico e anche un po' triste; è una grande carica di umanit? e di personalit? ddel nostro Ranger, non sempre così duro e infallibile.

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  • 1 anno dopo...

Io invece ho un giudizio negativo su questa storia: la presenza di Lilith ci porta un Tex non solo malinconico e più umano ( cosa che mi piace molto e che trovo indispensabile si riproponga periodicamente ) ma in alcuni momenti sembra di assistere a una telenovela argentina! Un altro argomento sul quale sono critico è

la presenza dei frati con il fucile! Non solo Tex non fatica a convincerli nel prendere in mano un fucile ma sembrano fin troppo convinti del ruolo che devono interpretare. A momenti son più battaglieri loro di tante altre comparse di Tex
Civitelli invece sempre impeccabile, le tavole con il personaggio illustrato dal basso che si staglia contro il sole, suo marchio di fabbrica, sono davvero irraggiungibili, fin dalle scene della miniera di Corvada o fuori da Escalante. Lilith poi è meravigliosa... pareggiata Alison Sydor!Storia 5Disegni 9
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  • 1 anno dopo...

bella storia. E buon Nizzi. L'ho riletta in questi giorni pensando proprio a Lilyth che, secondo me, dovrebbe ritornare con qualche storia nuova.

 

Per rispondere al vecchio post sopra di Chunz: se non sbaglio alcuni frati che imbracciano il fucile lo fanno sì per sopravvivere (e solo questo credo basterebbe a convincere chiunque) ma l'opera di convincimento con alcuni di loro Tex non è che era chiamato a farla, visto che un paio di loro erano ex banditi (Nizzi lo fa capire in un punto della storia).

 

Bello il Tex malinconico... d'altronde ogni volta che si rievoca Lilyth ci sta che Tex mostri un lato più umano.

I disegni di Civitelli sono straordinari.

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  • 4 anni dopo...

Bella copertina (classica), pulito Civitelli(poi le sue colt...), classici i temi (bivacco storia, conflitto generazionale indiano, vecchia missione), Tex umano, romantico, innamorato e con bacio. Tutto quadra.

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  • 4 mesi dopo...
On 17/3/2020 at 15:54, andreadelussu74@gmail.com dice:

Sul Sentiero Dei Ricordi

Ho dato a questa storia il massimo del voto per due motivi

1)Nizzi quì si impegna molto a raccontare un'avventura di Tex con Lilith e con l'aiuto di Civitelli che come artista nell staff di Tex non ha da invidiare a nessuno come bravura ci riesce appieno

La storia scorre bene anche e qualcuno ha avuto da obbiettare che viene scelta una vecchia missione come base del racconto ma comunque ci sta

Lilith va con Tex a far e visita  a un vecchio frate morente che quando era bambina gli ha insegnato a leggere e scrivere

Quì Nizzi segue appieno le Orme di Bonelli padre narrando  una storia che si colloca in linea temporale a cavallo fra il nome 9 e il 10

Il finale ci mostra un Tex pensieroso e malinconico  a cui manca tantissimo la dolcissima Lilith

Da quello che avevo letto in un altro forum Boselli avrebbe riscritto parte di una sequenza nel'ultima parte dove Tex e Lilith lottano con gli Indiani nemici

Vorrei sapere se è vera questa cosa

 

 

 

Non è vera. Mai intervenuto su una storia di Nizzi prima di essere curatore di Tex. Inammissibile! Non ne avrei certo avuto né l'autorità né  il mandato per farlo!

Modificato da borden
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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Borden allora mi scuso con te

In un vecchio forum avevo letto di un tuo intervento assieme a Masiero in questa storia

Non volevo assolutissimamente mettere falsità in giro

  

Chi lo dice pecca di anacronismo. Masiero è il direttore ADESSO. All'epoca era curatore di Mister No e neanche lui titolato a metter mano a Tex. Cosa che non fa neppure ora, tra l'altro. Gli unici interventi possibili erano di Canzio e Bonelli.

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  • 2 mesi dopo...

Riletto questo numero speciale a colori.

Il giudizio è, nel complesso, positivo.

Molto bello il soggetto, la scelta di narrare la storia alla vecchia missione, e una storia addirittura dell'epoca di Lilith.

La sceneggiatura è buona, non eccezionale. Una buona parte della storia si risolve con un bang bang forse troppo lungo e con lunghe vignette senza dialoghi.

Però ci sono dei bei momenti. Intanto c'è Lilith (bellissima), c'è il nostro eurostar preferito (Freccia Rossa)😀, c'è il Tex giovane. C'è soprattutto un finale molto bello.

Splendido il bacio tra Tex e Lilith, bello anche il turbamento e direi quasi...la commozione finale di Tex nel ricordare la moglie scomparsa.

Nel complesso un buon albo che sarebbe potuto essere ottimo con una sceneggiatura più fresca e articolata, che però non faceva più parte del Nizzi di quell'epoca.

Spettacolari i disegni di Civitelli. Poco da dire.

Nizzi 7+

Civitelli 9

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Forse sull’onda del successo della “Collezione storica a colori” allegata a Repubblica e l’Espresso, Sergio Bonelli avallò la scelta di celebrare il sessantennale con un albo multicolor, contravvenendo alla regola non scritta della saga, di destinare solo ai numeri centenari la colorazione. Altra novità furono i disegni di Civitelli, che sostituì il suo corregionale Ticci alla realizzazione dell’albo celebrativo, mentre la stesura dei testi, ancora una volta fu affidata a Nizzi, per quella che col senno di poi si rivelò la sua ultima storia “speciale”. Abbiamo ormai ripetuto fino alla nausea che lo sceneggiatore di Fiumalbo in quei mesi era giunto “ai minimi termini” e vederlo impegnato sulla breve distanza di un albo celebrativo (prove in cui non aveva eccelso nemmeno nel suo periodo più florido) non lasciava ben sperare. L’idea di recuperare Lilyth e affiancarla a Tex in un aneddoto di gioventù, narrato ai pards attorno al fuoco di bivacco, fu d’impatto. Purtroppo il soggetto esile e una sceneggiatura un po’ sciapa, carente soprattutto nell’approfondire il rapporto affettivo tra i due giovani sposi, delude un po’. Non manca l’azione, soprattutto nelle scene della missione, anche Lilyth mostra il suo valore aiutando Tex in uno dei primi agguati, ma personalmente, mi sarei aspettato un pathos emotivo diverso essendoci la dolce Navajo che Civitelli caratterizza splendidamente. Cuervo Malo non brilla come antagonista, eppure riesce a mettere troppo in difficoltà Tex, vedi quando da solo sguscia dalla missione facendosi scudo della giovane indiana, oppure nella trappola prima del duello decisivo dell’epilogo, dove riesce a far slacciare il cinturone (a dire il vero solo gettare le pistole ma è lo stesso😀) al giovane Tex. Dopo tavole e tavole cariche di azione ma sostanzialmente lineari e piatte, Nizzi salva la sua prova sui titoli di coda, con una sequenza di pagine davvero notevoli. Prima vignetta azzeccata, e non scontata per la saga, il dolce bacio fra i due sposi, ma il picco l’autore lo raggiunge nella sequenza in cui Tex si allontana malinconico dal bivacco rievocando l’amata col vignettone finale che è pura poesia. Una sequenza che basta da sola a recuperare l’esito incerto dell’albo. I disegni di Civitelli sono una garanzia: evocativi, impeccabili, ricchi di dettagli e dinamismo. Ennesima prova di spessore dell’artista, che con la sua tecnica avvalora il colore e non in contrario. A tal proposito, vista la sua innata perizia nel realizzare chiaroscuri stupendi, ammetto che preferisco di gran lunga godermelo in bianco e nero; alcune vignette “vuote” con sfondi lasciati al colorista, con i suoi puntinati sarebbero state perfette. Un purosangue imbrigliato, questa la sensazione che emerge tra le tavole. Chiudo con un doveroso elogio alla copertina di Villa: splendida! Non sempre mi soffermo nei miei commenti sul lavoro eccelso del copertinista (essendo il mio disegnatore preferito dovrei ogni volta dedicare righe e righe di positive valutazioni) ma in questo caso specifico sono costretto a fare un’eccezione. La cover di “Sul sentiero dei ricordi” è un gioiello, avvalorata dalla colorazione pittorica e da un’espressività intensa nei volti della giovane coppia a noi cara. La copertina da sola basterebbe a valere il prezzo dell’albo. Chapeau! Il mio voto finale è 7

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<span style="color:red;">21 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Forse sull’onda del successo della “Collezione storica a colori” allegata a Repubblica e l’Espresso, Sergio Bonelli avallò la scelta di celebrare il sessantennale con un albo multicolor, contravvenendo alla regola non scritta della saga, di destinare solo ai numeri centenari la colorazione. Altra novità furono i disegni di Civitelli, che sostituì il suo corregionale Ticci alla realizzazione dell’albo celebrativo, mentre la stesura dei testi, ancora una volta fu affidata a Nizzi, per quella che col senno di poi si rivelò la sua ultima storia “speciale”. Abbiamo ormai ripetuto fino alla nausea che lo sceneggiatore di Fiumalbo in quei mesi era giunto “ai minimi termini” e vederlo impegnato sulla breve distanza di un albo celebrativo (prove in cui non aveva eccelso nemmeno nel suo periodo più florido) non lasciava ben sperare. L’idea di recuperare Lilyth e affiancarla a Tex in un aneddoto di gioventù, narrato ai pards attorno al fuoco di bivacco, fu d’impatto. Purtroppo il soggetto esile e una sceneggiatura un po’ sciapa, carente soprattutto nell’approfondire il rapporto affettivo tra i due giovani sposi, delude un po’. Non manca l’azione, soprattutto nelle scene della missione, anche Lilyth mostra il suo valore aiutando Tex in uno dei primi agguati, ma personalmente, mi sarei aspettato un pathos emotivo diverso essendoci la dolce Navajo che Civitelli caratterizza splendidamente. Cuervo Malo non brilla come antagonista, eppure riesce a mettere troppo in difficoltà Tex, vedi quando da solo sguscia dalla missione facendosi scudo della giovane indiana, oppure nella trappola prima del duello decisivo dell’epilogo, dove riesce a far slacciare il cinturone (a dire il vero solo gettare le pistole ma è lo stesso😀) al giovane Tex. Dopo tavole e tavole cariche di azione ma sostanzialmente lineari e piatte, Nizzi salva la sua prova sui titoli di coda, con una sequenza di pagine davvero notevoli. Prima vignetta azzeccata, e non scontata per la saga, il dolce bacio fra i due sposi, ma il picco l’autore lo raggiunge nella sequenza in cui Tex si allontana malinconico dal bivacco rievocando l’amata col vignettone finale che è pura poesia. Una sequenza che basta da sola a recuperare l’esito incerto dell’albo. I disegni di Civitelli sono una garanzia: evocativi, impeccabili, ricchi di dettagli e dinamismo. Ennesima prova di spessore dell’artista, che con la sua tecnica avvalora il colore e non in contrario. A tal proposito, vista la sua innata perizia nel realizzare chiaroscuri stupendi, ammetto che preferisco di gran lunga godermelo in bianco e nero; alcune vignette “vuote” con sfondi lasciati al colorista, con i suoi puntinati sarebbero state perfette. Un purosangue imbrigliato, questa la sensazione che emerge tra le tavole. Chiudo con un doveroso elogio alla copertina di Villa: splendida! Non sempre mi soffermo nei miei commenti sul lavoro eccelso del copertinista (essendo il mio disegnatore preferito dovrei ogni volta dedicare righe e righe di positive valutazioni) ma in questo caso specifico sono costretto a fare un’eccezione. La cover di “Sul sentiero dei ricordi” è un gioiello, avvalorata dalla colorazione pittorica e da un’espressività intensa nei volti della giovane coppia a noi cara. La copertina da sola basterebbe a valere il prezzo dell’albo. Chapeau! Il mio voto finale è 7

Accetti i miei complimenti per la bellezza delle tue recensioni?

Mi piacciono tantissimo. Sono esaustive, belle da leggere e scritte con una totale libertà mentale e completa mancanza di pregiudiziali verso alcun disegnatore e sceneggiatore.

Davvero davvero bravo.

  • Grazie (+1) 1
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  • 3 anni dopo...

Partiamo dall’unica parte emozionante di quest’albo: le ultime due pagine, che vedono un Tex malinconico, aggirarsi insonne per il bivacco notturno, dopo aver narrato una pagina del suo passato ai pards che ora dormono beati, mentre lui, ormai solo, ripensa a Lilyth, con struggente nostalgia. Due pagine veramente riuscite, sia nei testi che nei disegni.

Peccato solo che le 108 precedenti non siano minimamente all’altezza, anzi sono talmente piatte e banali da far cadere le braccia.

 

Il soggetto: Tex e Lilyth si recano a trovare frate Venancio (ex maestro di Lilyth da bambina) che ormai morente vorrebbe rivederla. Durante il tragitto vengono braccati da Cuervo Malo, apache ribelle nemico dei Navajos e anche dei frati. Cuervo Malo attacca la missione, rapisce Lilyth e Tex ovviamente la salva.

Ora, a parte l’eccessiva semplicità del soggetto, sorgono spontanee subito alcune domande:

 

1) Come si legge nel n. 7 "Il patto di sangue", Lilyth è stata educata dalle suore della missione di Alamosa. Come mai in quest'albo le suore diventano frati?

Ora, qui non è tanto un problema di mancanza di rispetto della tradizione ma piuttosto di buon senso (quando mai le bambine/ragazzine, soprattutto se indiane, venivano lasciate a studiare in una missione di frati, ossia di soli uomini?) e soprattutto per quale motivo non mettere una suora sul letto di morte e sostituirla invece con una sorta di “secondo padre” per Lilyth (lo dice lei stessa)?... Mah!

 

2) In ogni caso non si capisce neanche - almeno io non ho capito - perché utilizzare l’espediente del frate morente (Tex e Lilyth potevano recarsi alla missione per qualsiasi altro motivo) se poi l’incontro tra lei e padre Venancio è inesistente e totalmente privo di pathos (tre vignette mute, visto che il frate non riesce a parlare, che non dicono niente né sul piano emotivo né su quello narrativo), anzi padre Venancio morirà successivamente durante l’attacco indiano e noi neanche lo vediamo, lo veniamo a sapere solo dopo, da Lilyth: “Inutile tornare alla missione... fra’Venancio è morto durante l’attacco degli Apaches.” Amen.

 

3) Ancora sul soggetto: questo è un albo celebrativo, che vede il ritorno della moglie mai dimenticata di Tex, che non era mai riapparsa prima in flash-back, mai coprotagonista, l’unica donna che Tex abbia veramente amato, ecc. ecc. e Nizzi cosa fa? Tra tutte le centinaia di trame possibili la fa andare in un monastero a rivedere un frate in punto di morte? Boh...

 

4) Non basta: a un certo punto si viene a sapere che anche Cuervo Malo da bambino ha studiato dai frati, solo che era stato preso a nerbate da loro nella schiena per il suo comportamento irrispettoso (evvabbè, si vede che tutti i capi indiani, Navajo e Apache, all’epoca mandavano i loro figli nelle missioni...), cosicché la storia diventa quasi un confronto fra l’allieva prediletta del frate (Lilyth) e la pecora nera poco studiosa (Cuervo Malo).

 

Sorvoliamo poi sui troppi bang bang bang della trama, sul personaggio non proprio indimenticabile dell’antagonista (che oltretutto quasi ruba la scena a Lilyth per tutto il tempo), tralasciamo anche la sequenza del salvataggio di Lilyth costruita in modo ridicolo (Tex che non si accorge dell’ovvia trappola, lei che se la dorme invece di cercare di avvertirlo, Cuervo Malo che aspetta mezz’ora prima di saltare fuori e sparare a Tex ignaro), lasciamo perdere anche i dialoghi stereotipati e totalmente artificiali dei personaggi, e veniamo al punto centrale: Lilyth e Tex.

 

La storia è riuscita a trasmettere il loro amore? È riuscita a dirci qualcosa di più su Lilyth come personaggio? In entrambi i casi la risposta è no: non basta un bacio nel finale per trasmettere passione, così come non sono sufficienti i pochissimi dialoghi a farci conoscere meglio il carattere e la psicologia di Lilyth, che da quest’albo non viene fuori affatto. Non bastano due o tre colpi di fucile per renderla coraggiosa e intraprendente, se poi per tutto il resto della vicenda non fa che essere spaventata e dire che ha avuto paura, ripetendo ogni tanto "oh Tex”, e obbedendogli senza un minimo di autonomia.

 

Insomma, questa non è una storia che “tutto sommato si lascia leggere”, come si dice di solito solo perché scorre bene, c’è molta azione e rivediamo vecchi personaggi del passato (Lilyth, Freccia rossa, Dinamite), questo è un albo tirato via e svogliato, con dialoghi banali, un’operazione vintage che trasmette ben poco al lettore, se non - come si diceva - nelle ultime due pagine dove finalmente compare un po’ di sentimento, in cui Tex, rimasto solo nella notte, pensa: “E' passato tanto tempo, ma il ricordo dei brevi anni trascorso insieme a lei è rimasto sempre dentro di me, dolce e malinconico... incancellabile...”

Modificato da Poe
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