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TWF - Tex Willer Forum

[573/574] Terre Maledette


ymalpas
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Voto alla storia  

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  • Collaboratori

Non ho ancora scritto una parola per commentare questa nuova storia di Boselli e Font, per cui mi decido. La parte iniziale che presenta i quattro fili principali della trama ( Tex diretto a Amarillo / la famiglia di coloni che abbandona la propria terra / i cacciatori di uomini / l'avvocato Lyman e lo scout Porter in fuga verso Amarillo ) è piuttosto lenta, anche se necessaria ( ovviamente ) alla presentazione dei personaggi e dell'azione. Mi sono un pochino annoiato, lo confesso. Ma ho ammirato la maestria di Boselli, che ha saputo spaziare abilmente da una scena all'altra con una finezza d'autore ( sul piano grafico, se fate bene attenzione, ogni scena si conclude alla fine dell'ultima tavola, cioè in una tavola non abbiamo mai due scene diverse ). La storia decolla veramente da pagina 80, circa... e da allora si fa veramente emozionante e sottolineo questo aggettivo. Arrivato a pagina 114, con il tornado a ridosso dei nostri, con una situazione impossibile da gestire, avrei voluto avere tra le mani l'albo successivo e invece dovr? aspettare una ventina di giorni. Boselli alimenta la trama aggiungendo a quelli di partenza, numerosi altri personaggi, tutti molto interessanti, ma anche situazioni che non ti aspetteresti e in primis cito quella dell'arroyo... Non c'è spazio per l'ironia e/o la presenza di situazioni comiche, tutto è molto tirato e certi stacchetti sarebbe stati del tutto fuori luogo. E' un albo che si fonda quindi tutto su una forte tensione narrattiva, e mi piace anche per questo!Font è un maestro, ma non stravvedo per lui. Però il vecchio Porter sembra un delicato omaggio allo scout Kit Carson ( quello vero ) e la cosa forse è voluta ( e mi fa piacere ). Per muovere un appunto a Boselli, forse converrebbe citare i testi di qualche altra canzone, perchè quelli dell'albo ( almeno uno ) li conosciamo ormai a memoria. Per concludere, la storia mi è sembrata decisamente superiore all'ultima, certo manca ancora un albo alla conclusione e mi sa che sarà decisivo in tutti i sensi ( qualche sorpresa ci aspetta dietro l'angolo, no è )... speriamo dunque per il meglio!P. S. ... Ma Bennet, secondo voi, è un morto che cammina è Anche questo personaggio meriterebbe, in my very humble opinion, una seconda chance...

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Finita di leggere ieri sera :) Vedere una storia cosi malinconica e cupa mi ha lasciato spiazzato, ma l'ho letta tutta d'un fiato e ho trovato molto originale l'inserimento delle forzze della natura come nuovo nemico di Tex (anche se ho la sensazione che non sarà un nemico così temibile: prevedo veloce sparatoria, tutti nel rifugio con magari qualche cattivo che svolazza via). I disegni di font mi son piaciuti per certe cose (per esempio la cavalcata di tex verso la pianura spazzata dal vento ) non per altre (continuo a non gradire i volti, troppo stile manga e tesi). Sicuramente una storia migliore di quella che ho letto nell'albo precedente, aspetto pure io il seguito per un giudizio definitivo :)

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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

" Tornado":Storia ricca di colpi di scena e disegnata magistralmente da Font; come quasi tutte le ultime storie recenti non si conclude con il classico lieto fine ma comunque il colpo di scena finale c'è sempre.

Infatti sin dall'inizio compare sulla scena il giovane amico dei contadini, "Hank", che si riveler? oltre che a un ottimo tiratore con la colt anche un ex bandito. Attratto dalla possibilità di arricchirsi con la taglia che pende sulla testa dell'avvocato loro compagno di viaggio, non ci pensa due volte a tentare di incassare i soldi e sposarsi la bella Rhonda, figlia dei contadini. Alla fine lepre e cacciatori avranno lo scontro finale con duello 2vs2 ma il bandito Bennett non muore per il colpo ricevuto e riesce a saldare il conto all'ex amico Hank. Giunti ad Amarillo, con la comparsa di Carson, riescono ad assicurare alla giustizia il mandante,Ben Lowe, e per una volta, lo sceriffo del paese non è al saldo del tiranno di turno ma si rivela integerrimo nelle sue funzioni e assicura alla giustizia il sucitato Lowe.
Nota a margine, possibile un refuso di stampa nel dialogo dello sceriffo a pag.110:
".... e sentiremo cosa avrà da dire UN tribunale, su questa ingarbugliata faccenda!"
Modificato da TexFanatico
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  • Collaboratori

Un commento approfondito solo la settimana prossima in quanto detesto gli spoiler. Comunque albo ricco di azione, tensione, di sorprese, capovolgimenti di fronte, personaggi ricchi di personalit?, che il destino scherza di mettere a confronto e

l'ennesima corda ballerina (tipicamente boselliana) a chiudere l'avventura!
Una tra le migliori storie di Borden degli ultimi anni, tra molte luci e qualche ( piccola ) ombra. Voto 8/10Disegni di Font come al solito inguardabili.
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Ho letto "Tornado" ieri sera. Devo rileggermi i due albi perchè evidentemente le perturbazioni atmosferiche mi hanno un po' confuso le idee (a un certo punto non capivo più chi erano i buoni e chi i cattivi :o:unsure::lol: ). Scherzi a parte, avevo già intuito un ruolo non marginale di Hank, e quindi non mi ha sorpreso troppo

vederlo trasformare in pistolero sicuro di sè e non certo ingenuo come aveva cercato di far credere nel primo albo
tuttavia
pur intuendo che aveva qualcosa da nascondere, non ero arrivata a pensare che fosse un complice dei banditi, e addirittura il traditore di Bennet
e man mano che andavo avanti nella lettura mi sono chiesta più volte
se si sarebbe dimostrato, alla fine, una persona leale. Mi spiace che abbia così deluso le mie aspettative, dimostrandosi fino alla fine un perfetto opportunista
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(Santana@ Venerdì 8 agosto 17:21 )

Nota a margine, possibile un refuso di stampa nel dialogo dello sceriffo a pag.110:

".... e sentiremo cosa avrà da dire UN tribunale, su questa ingarbugliata faccenda!"[/spoiler[
Nella mia copia il refuso in questione non è presente; in ogni caso, quella grafia non avrebbe senso, perchè non si capisce che significato abbia enfatizzare con le lettere maiuscole l'articolo indeterminativo in quella frase. Per quanto riguarda la storia, devo rileggerla bene per darne un giudizio articolato; posso già dire comunque che IMHO il secondo albo è assai ricco di azione, mentre i disegni di Font, se sono buoni quando è alle prese con il tornado e le inquadrature panoramiche, mi risultano sgradevoli come al solito quando si passa ai personaggi e specialmente a Tex e Carson.
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Guest Wasted Years

Signori, ho letto e riferisco.

i disegni sono davvero indefinibili. Diamine, ho fatto una fatica nera a discernere i personaggi uno dall'altro, perchè hanno la simpatica caratteristica di assomigliarsi spesso tra loro e spesso di non autoassomigliarsi, come diavolo fanno ad affidare le storie di Boselli ad uno così poco chiaro? Non capisco.

La storia presenta i difetti dell'ultimo Boselli. Too busy. Troppo complessa. Non mi piace... rovina tutto. Diventa pesante senza diventare più varia. Mi fa l'effetto di alcune delle sue storie di Zagor. Se Burattini ne fa leggere ed avventurose Boselli ne fa complessissime e pesanti. Poi saranno pura letteratura, ci farai una tesi di laurea, esclamerai che intreccio! che trama! Che ventina di personaggi pieni di spessore! Ma piacermi non mi piacciono. Mancano d'immediatezza, ed è un difettaccio. E Tex è solo uno fra i tanti e certo non il protagonista. E finisce, con questo disegnatore, ad assomigliare fisicamente a tutti. L'ho detto e mi sento più leggero. è la mia opinione per quanto sarà in netta minoranza.
Non ci siamo proprio.

Dove sarà finito quel Boselli che apprezzavo non saprei. Di certo non è in questo albo.
Il finale

non esiste al mondo. Che è 'sta pagliacciata? Lo sceriffo onesto deve saltare fuori in un contesto in cui i ranger (che lo sapevano bene essere onesto) fanno una cosa che ricorda il biondo del buono, brutto e cattivo. Non mi è proprio piaciuto. Adesso lo spettacolo si fa a tutti i costi?


Far intervenire

Carson per questa farsa mi è apparso inutile, non c'era nella storia ed essa stava meglio senza. Quel poco di ironia che mette mi è apparsa forzosa, come dire a chi si potesse lamentare: "Vedi che c'era alla fine?"


I prossimi lavori di Font ho deciso di non leggerli più. Li piazzo solo nello scaffale. Meno male c'è Civitelli, dopo.

Deludente.

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  • Rangers

@pedro galindez: scusami ma, è vero, sui dialoghi dell'albo non compare la scritta in maiuscolo, ma la ho messa volutamente io per far capire che forse l' l'articolo "un" non era appropriato. Forse era meglio un bel "in".... tutto qua.

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Forse lo sceriffo ha usato l'articolo indeterminativo perchè non sapeva ( n° immaginava ) a quale giudice e a quale giuria sarebbe stato affidato il processo e quale avrebbe potuto essere la loro sentenza su di una storia che non capiva; anche la tua interpretazione, Santana, è comunque plausibile e forse più lineare...

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Guest Wasted Years

Per scrupolo l'ho riletta ancora. Dal punto di vista grafico non riesco a digerirla, anzi, non riesco nemmeno ad ingoiarla. I disegni pregiudicano anche il godimento della trama, la rilegger? ancora tra un po' di tempo per pesare meglio il tutto, anche se dubito di cambiare idea. Per ora ribadisco che mi ha sufficientemente deluso.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

beh, anche se con un po' di ritardo eccomi a dire la mia sull'ultima storia del bravissimo Boselli. Come mi aspettavo fin dalla pagina prima pagina ( anzi dalla copertina ) dell'albo numero 574 Boselli ci regala una storia che si tinge di fosco, una storia dove neppure le forze della natura riescono a fermare l'ooprtunismo e l'egoismo di un uomo (Hank) una storia dove il nostro ranger si vede costretto a stringere dei momentanei "patti col diavolo" per riuscire a sbrogliare la sempre più pericolosa situazione. Una storia a mio parere bellissima!!!Coem sempre Boselli si mostra il maestro che è nel dar vita agli antagonisti del ranger, tutti i suoi personaggi si muovono alla perfezione nello scacchiere dal lui allestito e solo nelle ultime pagine danno una motivazione sensata a tutte le loro azioni. Geniale!!!!Unica pecca, forse, l'entrata in scena di Carson. Sono dell'idea che la sua entrata in scena sia poco incisiva ai fini della storia, forse Borden poteva dargli più spazio. I disegni di Font? Insomma... non è proprio il mio favorito, ma devo ammettere che le scene col tornado era tutte parecchio accattivanti, peccato per i personaggi un po' troppo rassomiglianti. Voto complessivo : 8\10

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Ho comprato questo numero giusto oggi, e l'ho letto tutto d'un fiato... forse un po' superficialmente... .. ma per ora mi è parsa una storia davvero ben costruita da Boselli... forse questa seconda parte è leggermente inferiore alla prima.. ma riesce comunque a coinvolgermi, nonostante abbia riscontrato alcune piccole incongruenze, che comunque non disturbano la lettura.. :).. IMHO se Borden avesse avuto più pagine a disposizione, ne sarebbe venuta fuori una storia molto più profonda e completa, perchè IMHO, l'impressione che ho avuto leggendo questa seconda parte, è una certa frettolosit? nel racconto, non da attribuire a Boselli, ma al numero limitato di pagine.... :huh:

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.. IMHO se Borden avesse avuto più pagine a disposizione, ne sarebbe venuta fuori una storia molto più profonda e completa, perchè IMHO, l'impressione che ho avuto leggendo questa seconda parte, è una certa frettolosit? nel racconto, non da attribuire a Boselli, ma al numero limitato di pagine....

Hai colto nel segno!! Come mai non fanno più quelle belle storie di tre o quattro albi? Quelli sè che erano veri capolavori.. queste sono sè belle storie, ma appunto troppo corte..
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Probabilmente, quella del numero limitato di pagine, è una scelta editoriale... credo che questa scelta sia dovuta ad una necessit? di "incastrare" tra loro tutte le prossime uscite... ... anche se è una scelta, per certi versi, che non condivido... Le storie di Boselli sono molto complesse, e molto profonde, ma IMHO questo autore, per esprimersi al meglio, ha bisogno di maggiori pagine... ho già riscontrato questo problema anche nella storia "spedizione in messico", dove il primo albo introduceva i personaggi, e l'ambiente, mentre nel secondo si svolgeva tutta l'azione.. ma ne è venuta fuori una storia molto stringata, che non è riuscita a svilupparsi al meglio... ed è un vero peccato... :unsure:

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  • Collaboratori

Posto qualche immagine per aiutarmi nel commento della storia. Inizio dai disegni di Font. Molta era la curiosità, qualche mese fa, nel sapere come egli avrebbe "gestito" le scene del tornado affidategli da Boselli, il quale tra l'altro ha ammesso che è stato proprio l'artista spagnolo a suggerirgli una storia con questo elemento devastante della natura che non di rado infesta le contrade nordamericane.


Immagine postata


Immagine postata


Font è riuscito a rendere bene la forza e la violenza dell'uragano, giostrando da una parte sul terrore dei protagonisti e su quello degli animali, ma soprattutto caratterizzando con linee decise il movimento rotatorio delle masse d'aria del ciclone. Il punto dolente però sta, forse, proprio nella resa grafica della tromba d'aria del tornado... che non mi ha convinto ( non la si vede nelle due immagini che ho postato, cercatela nell'albo ).

Il tornado è uno dei tanti, troppi, elementi su cui si basa la sceneggiatura di Mauro Boselli. Forse per molti versi ne è addirittura una componente marginale, non domina l'azione, si limita semplicemente a influenzarla, certo poi comunque resta un fatto d'interesse per il lettore e la statistica, visto che se non mi sbaglio è la prima volta che se ne vede uno nelle storie di Tex.

Quello che mi ha dato leggermente fastidio è stato il passaggio del tornado proprio a ridosso dei nostri, che sono riusciti, miracolosamente non so quanto, a uscirne indenni. Come dire, mettiamo un tornado nella storia è Si, che non sia però un elemento di contorno, ma che investa direttamente il ranger, complicandogli inverosimilmente la vita. E' emozionante, ma tutto sommato poco texiano e molto boselliano, si vede proprio che è il marchio di fabbrica dell'autore.

Boselli esagera. Molte volte si lascia prendere la mano e questo non sempre giova o risulta positivo per le sue storie.

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  • Collaboratori

Per i lettori più attenti la chiave di volta di questa storia è rappresentata da questa pagina ( vedi sotto ) dove tutto è insinuato e suggerito.

Il turbinio di sorprese e tradimenti, che sorprende, spiazzando il lettore disattento, che ha ancora in mente l'idea dei personaggi che si è fatto nelle pagine che compongono il primo albo, trova qui la sua giustificazione.

In effetti la scrittura di Mauro Boselli richiede ( l'ho già detto in più di un'occasione ) uno sforzo non indifferente da parte del lettore, il quale deve essere attentissimo ai particolari, ad esempio ( come nella tavola riprodotta sotto )alle frasi sibilline pronunciate dai vari protagonisti della storia.

Frasi che, come in un romanzo giallo, costituiscono i tasselli di un mosaico, e se la lettura non è stata attenta, alla fine il mosaico risulter? di difficile comprensione.

Molti si lamentano di quanto Boselli sia molto complicato, le sue storie risultano confuse perchè si serve di decine di artifizi... in realtà nella trama non c'è un elemento che sia fuori posto: se vedete un personaggio che dice o fa qualcosa, con Boselli questo non avviene mai per caso.

Il lettore attento non rester? deluso dal voltafaccia improvviso di Hank, nonostante sia chiaro sin dalle prime pagine che il suo passato nasconde qualcosa di negativo. Quello che brucia, che fa male, in fondo è la scoperta della vera natura umana di quello che sembrava un bravo ragazzo, che a differenza del killer che abbiamo visto in azione nella storia precedente, non è un uomo redento, ma uno scanzonato omicida. Sembra, in queste pagine, che Boselli tradisca le attese dei suoi lettori e questa sensazione deriva, come dicevo, proprio da una lettura sbagliata.

Con Nizzi, ma anche con Nolitta e lo stesso Bonelli, la lettura è decisamente più lineare e quindi meno faticosa. Però se leggete Boselli con la naturale calma, senza lasciarvi sfuggire niente, pagina dopo pagina, allora la lettura diventer? un gioco nel quale voi sarete complici dello sceneggiatore e questo è indubbiamente molto appagante. Solo allora l'opera acquister? tutta la sua maestosa imponenza.



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Rhonda. C'è poco da dire su questa giovane se non che Font un tempo le ragazze le disegnava meglio.

Il legame nascente che sembra unirla a Hank costituisce uno dei tanti fili secondari dell'intreccio narrativo architettato dallo sceneggiatore.

Sono stati in molti a storcere il naso davanti a questo ennesimo tentativo di approccio sentimentale alla storia da parte di Mauro Boselli. Insomma sono cose che stonano e che su Tex in genere non si vedono o si vedono raramente ( e un eccezione sarà proprio quella dell'albo del sessantennale, il mese prossimo ).

Peraltro vale la pena spendere qualche parola in difesa del buon Borden, che mi permette di riallacciarmi anche al discorso che facevo nel mio post precedente.

Sappiamo che lo sceriffo Bennet aveva una moglie indiana Kickapoo e che un tipo di cui si fidava, il suo vicesceriffo, gliela port? via... Ora analizzando il rapporto che pian piano va formandosi nella coppia Hank - Rhonda, non possiamo fare a meno di trarne un paragone con il precedente, pur non conoscendo ancora, in effetti, tutta la verità, ovvero che il vicesceriffo di Bennet era proprio Hank.

Forse era davvero difficile arrivarci, anche perchè sembra quasi impossibile che in una manciata di poche miglia possano trovarsi riuniti tanti personaggi che hanno un passato di sangue in comune ( altro eccesso boselliano ).

Ma è pur vero che il personaggio di Hank, proprio in base alle sue losche ( anche se apparentemente non sembra così ) mire su Rhonda, assume un maggiore spessore e la stessa cosa vale anche per Rhonda, che in queste pagine assume a sua volta i connottati dell'ennesima vittima sacrificale del maniaco Hank.

Se adottiamo questa chiave interpretativa, non c'è niente di troppo sentimentale in questa storia, anzi la sorte designata per la giovane ragazza fa quasi accapponare la pelle.

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Sarà meno prolisso nel descrivere questa pagina che è una delle migliori che Borden abbia scritto negli ultimi anni.

Una volta gli avversari morivano nella maniera più classica, con una pallottola sputata da qualche pistola.

Al limite, nei casi più emozionanti, se non di sete in un deserto sotto i raggi che non perdonano del sole, accanto a una pozza d'acqua ormai secca, il lettore poteva vederli morire come Andy Wilson, con un nodo scorsoio ben stretto intorno al collo.

Boselli questa volta ci ha sorpreso e si è liberato di uno dei cattivi semplicemente con la sfortuna. Eh si, siamo abituati a vederla piovere spesso sul capo di Tex e dei suoi pards, raramente la vediamo infatti affiggere qualcuno dei loro avversari.

Ma quello che è più degno di nota è trovare per la prima volta negli albi di Tex un fiume infestato da pericolosissimi serpenti d'acqua.

I fiumi hanno generalmente un carattere rassicurante per il lettore in quanto molte volte Tex vi ha trovato scampo nelle situazioni più difficili, se non disperate. E' vero che a volte qualche rapida, l'approssimarsi di una cascata, ha fatto fremere il lettore e bestemmiare il buon Carson...

Ma mai, ricordando le innumerevoli immersioni dei nostri, abbiamo pensato all'eventuale rischio che potevano correre... immaginando invece i mortali crotali, sempre nascosti al riparo di qualche roccia del deserto.

E' un merito mi sembra non da poco quello di Boselli nell'avercelo ricordato.

Sono pillole di saggezza che sorprendono e ravvivano il monotono scorrere della storia, ancora una volta ( devo ribadirlo ) tipici di questo sceneggiatore, tocchi di genio di cui dovrebbero in tanti prendere l'esempio.

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Voglio concludere la mia recensione con questa pagina, che ci presenta la scena di una finta impiccagione.

E' un escamotage tra i preferiti delll'autore, che se ne serve spesso nelle sue storie.

La "vittima" è il cattivo di turno: Mister Lowe.

Chi ha detto che i personaggi di Font si rassomigliano tutti, ha sbagliato. Lowe non ha niente dei cattivi texiani, è una figura quasi ridicola fisicamente parlando, un po' come il Batterbaum D'Antoniano a cui mi sento di accostarlo.

Ma veniamo al punto dolente della storia, quello della partecipazione finale di Kit Carson, dai più contestata.

A Boselli piace far intervenire prepotentemente il vecchio cammello nella storia fin l' dominata in solitaria dal suo pard. L'ha già fatto in altre occasioni e fin qui non c'è niente di male.

In effetti però quello che doveva essere uno dei suoi classici "coup de theatre", già adottati ad esempio in "Uccidete Kit Willer", risulta invece una delle sceneggiate tra le peggiori che mi sia capitato di leggere ultimamente.

Non c'è niente di cui gridare allo scandalo, ma il tutto è una nota di umorismo macabro che non appartiene certamente al repertorio classico dei nostri due tizzoni d'inferno. Stona vedere il vecchio Carson costretto nelle veci di rapitore e di potenziale boia. Tutto qui.

Come hanno ripetuto in tanti, dicevo, l'ultima parte è davvero da dimenticare... e se proprio si voleva introdurre la figura di Lowe sul patibolo, perchè non aspettare il giusto processo al quale era indubbiamente condannato ?

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