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[27/28] Assedio Al Posto N°6


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Soggetto e sceneggiatura : Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Ottobre 1962 - Novembre 1962
Inizia nel numero 27 a pag. 13 e finisce nel numero 28 a pag. 13


I guai con gli indiani non sono finiti: bande di Apaches ribelli, guidate da Rayakura, attaccano gli avamposti militari e razziano le fattorie lungo il Green River. Il capo pellerossa trova la morte per mano di Tex, ma un altro guerriero prende il comando della rivolta: Nokal. Sua è la responsabilità del massacro della pacifica cittadina di Aultman. Gli Apaches di Nokal, che assediano i pards allo Squaw Peak, vengono sbaragliati dai militari.

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 1 anno dopo...

Storia straordinaria, da fiato sospeso, da apnea, una di quelle letture troppo tristi che fai fatica ad apprezzare veramente. Storia che surclassa anche tante storie del cosiddetto periodo d'oro! Assedi, battaglie, cattivi memorabili! Una rivolta che è come l'apocalisse, atmosfere surreali, indiani come una calamit? inarrestabile, badilate di epica, eroismo e violenza. Una volta iniziata la lettura è impossibile staccarsi, il ritmo è da mozzare il fiato e si respira un senso del fato incombente da classico della letteratura avventurosa. Molto accurata e convincente la rappresentazione psicologica dei personaggi, per un'avventura "matura", dinamica, epica, esaltante, tesa, drammatica, triste ed al contempo divertente. Un gioiello, senza dubbio. Anche la copertina è emozionante e coinvolgente: l'unica di quel periodo senza la presenza di Tex (anche in seguito non saranno più di 2 o 3).

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  • 1 anno dopo...

A quanto pare manca un mio commento su questa storia che non si può non definire epica
Su una trama apparentemente lineare G. L. Bonelli imbastisce una storia serrata, fatta di azione, folli corse contro il tempo, stupidit? ed eroismo ed incontri col destino.

Ma andiamo con ordine:

1) Ritorno di Carson dopo la separazione al termine dell'avventura "La traccia di Sangue". Il suo compito è coinvolgere Tex nel tentativo di bloccare le scorrerie dell'Apache Rayakura. Inutile dire che Tex e gli altri non si tireranno indietro.

2) Per la prima volta i quattro pards agiscono tutti insieme. Li avevamo già visti tutti e quattro nella medesima avventura, ma mai sino ad oggi avevano collaborato tutti insieme dall'inizio alla fine della storia.

3) Gli Apaches sono illustrati con un abbigliamento a meta tra il loro tipico e quello con ornamenti di piume, tipico, invece, degli indiani delle Grandi Pianure.

4) Rayakura ed i suoi Apaches sono illustrati più come forze della natura che come esseri umani. Sono come un'onda che tutto travolge sul suo cammino.

5) Per gli Apaches questo è un comportamento anomalo, inutile negarlo. Se davvero Rayakura avesse radunato dietro di se migliaia di guerrieri sarebbe stato un avvenimento epocale nel costume di un popolo abituato ad agire in piccole bande con tattiche da guerriglia e non certo ad assalire intere città e tantomeno forti militari. Ma quei stiamo parlando del West della leggenda e su Tex queste cose ci stanno benissimo.

6) Nella storia principale s'innesta la sottotrama del vecchio scout Puzzy John e del giovane orfano Dick Hammer, destinati, dopo mille traversie ed aver salvato molte volte la pelle, ad incontrare una brutta fine durante l'assalto degli Apaches alla cittadina di Aultman. Due interessanti e ben caratterizzati comprimari, specie il vecchio scout, che ben si affiancano a Tex assurgendo per un breve periodo a veri coprotagonisti. Dispiace la loro fine. Sembrano, specie il piccolo Dick, vittime di un destino ineluttabile a cui erano riusciti a sfuggire più volte sino all'ultimo fatale incontro. Aultman è stata la loro Samarcanda, in fondo.

7) Troviamo nella storia due tipiche caratterizzazioni di militari: il comandante del Posto n. 6, rigido applicatore dei regolamenti, porterebbe i suoi uomini alla morte per mancanza di un ordine scritto d'evacuazione, alla fine, però capisce i propri errori e trover? una morte eroica nel successivo assedio del Posto n. 1. Fisicamente Galep l'ha modellato sul colonnello interpretato da Henry Fonda nel film ?Il massacro di Fort apache?.

8) L'altro è il comandante del Posto n. 3, il quale è invece tanto incompetente da ritenere cessato il pericolo Apache solo perchè Rayakura è morto e, pertanto, si rifiuta di obbedire agli ordini di sgombero, causando, così, indirettamente, il massacro di Aultman e quello del Posto n. 1

9) Tex si dimostra un vero stratega e dirige in maniera impeccabile la fuga notturna dei militari.

10) Buona anche la prova di Carson che, pur agendo spesso come "portavoce" di Tex, mostra una bella grinta e non esita a far valere il suo grado di maggiore nei confronti degli ottusi militari con cui si ritrova ad avere a che fare.

11) Vorrei anche ricordare, anche se non sono il primo, la memorabile sequenza in cui Tex, per rallentare l'inseguimento degli Apaches e dar modo ai suoi compagni di salvarsi, a un certo punto si ferma ad affrontarli. Decide di affiancarlo il capitano del Posto n. 6, desideroso di riscattare con un bel gesto gli errori commessi. In rapida successione si uniscono a loro: Tiger Jack e Carson . Nessuno di loro morir? quel giorno, ma la sequenza è davvero emozionante ancor oggi, almeno per me.

12) Questa è quasi certamente la prima storia interamente disegnata da Aurelio Galleppini, matite e chine.

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  • 1 mese dopo...

Semplicemente, questa storia è un assoluto Capolavoro!Una delle storie più drammatiche, tese, violente, di tutta la saga!Ci sono alcuni momenti da assoluta antologia:1)la distruzione della fattoria da parte degli apache è forse la più drammatica tra tutte le distruzioni di ranches e fattorie viste su Tex;2)la scena in cui Tiger, senza pensarci due volte, raggiunge Tex e il capitano in battaglia, subito seguito da un Carson che non ha la minima idea di abbandonare i suoi amici:eroismo allo stato puro!3)Il massacro di Aultman, violentissimo e terribile, e la conseguente distruzione della pattuglia militare.4)il momento in cui i quattro pards entrano ad Aultman, trovandosi di fronte tutto quello spettacolo di morte, e i loro amici puzzy e Dick scalpati.5)Tex e Tiger che, impotenti, assistono al massacro del fortino!Inoltre, mi ha stupito la grande abbondanza di incapaci con cui Tex ha a che fare, dai vari militari allo scout indiano; e la violenza di questa storia, quasi la crudeltà:non avrei mai pensato che anche Dick sarebbe morto scalpato! Una violenza assolutamente reale, che in molti nemmeno Tex può riuscire a fermare!Se questa storia è un capolavoro dal punto di vista della sceneggiatura, lo è anche a livello grafico:Galep è assolutamente magnifico:centinaia di cavalieri in movimento, massacri e distruzioni, la drammaticit? stessa degli avvenimenti esaltati dalla sua matita in assoluto stato di grazia!Dunque:a questa storia non si può che dare un 10 tondo tondo. Del primo periodo texiano è sicuramente un caposaldo. Bonelli e Galep semplicemente magnifici!

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  • 1 anno dopo...

sono d'accordo con tutti i pards che hanno parlato prima di me e non posso aggiungere nulla di nuovo a quella che considero una storia serrata e avventurosa tra le migliori del primo periodo di Tex, una storia che, se uscisse oggi, accoglierebbe le stesse entusiastiche lodi. L'unico punto, se Carlo mi puoi rispondere... è sul fatto di Galep autore completo per la prima volta. Ricordando i primi albi (devo rileggere i primi cinquanta e settanta Tex assolutamente sono anni che non lo faccio!) so che molto spesso intervenivano altri autori a dare una mano, come Lino Jeva, Uggeri e Gamba, poi Muzzi... poi più avanti anche Cormio in un alcune storie (come quella classica e stupenda di Zhenda dove si vede bene il tratto galleppiniano quando è autore completo dal tratto in cui si riconoscono i "fondi" tecnici di Cormio) ma non riesco a capire la tua tesi che questa sia la prima storia di Tex di Galleppini autore completo...

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  • 2 anni dopo...

Daccordo con tutti voi, una bella storie, tra le più belle dei primi 30 albi sicuro, mi è piaciuto il Tex riflessivo che promette vendetta sulla morte del povero ragazzo... la fine un pò tirata via secondo me... i disegni di galep sono ottimi.
Sceneggiatura: 7,5
Disegni: 7,5
Tex: 7+

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  • 5 anni dopo...

Un vero capolavoro di storia, che resta sicuramente tra le migliori, se non la migliore nel filone Tex/giacche azzurre/indiani. Certo risente del periodo in cui fu scritta e gli indiani appaiono senza nessuna connotazione psicologica. Sarebbe bello se ci fosse un remake attualizzato di questa storia, come è avvenuto nel corso della storia di Tex per altri temi come ad esempio quello della diligenza oppure della miniera misteriosa nelle varie declinazioni.

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  • 6 mesi dopo...

Storia indimenticabile, epica, che si legge tutta d'un fiato. Una serie di scene d'azione drammatiche, che si susseguono una dopo l'altra senza respiro, in un crescendo di intensità. Personaggi che si salvano dalla furia degli Apaches per cadere poco dopo vittima del destino, lasciando il lettore amareggiato e sempre più coinvolto nella vicenda. I quattro pards eroici e determinati come non mai, mix di abilità nel combattimento e di intelligenza strategica.

Il 12/2/2010 at 09:01, champ dice:

Una rivolta che è come l'apocalisse, atmosfere surreali, indiani come una calamità inarrestabile, badilate di epica, eroismo e violenza. Una volta iniziata la lettura è impossibile staccarsi, il ritmo è da mozzare il fiato e si respira un senso del fato incombente da classico della letteratura avventurosa. Molto accurata e convincente la rappresentazione psicologica dei personaggi, per un'avventura "matura", dinamica,

Sicuramente una delle migliori storie del primo centinaio, sia per la sceneggiatura di GL Bonelli che per gli splendidi disegni di Galep, con un'atmosfera molto film anni '50 (uscì infatti a striscia nel 1956).

Memorabili i personaggi tragici dello scout Puzzy John, del ragazzino orfano Dick e del comandante dell'avamposto n. 6 (che poi si riscatta), così come tutta la parte della fuga di Tex e dei soldati per sfuggire all'assedio. Ma anche l'inizio, con gli indiani che sembrano una valanga che tutto travolge, e il massacro molto realistico (per l'epoca) della famiglia nella fattoria e l'altrettanto feroce distruzione della città di Aultman (che anticipa un po' quella più famosa di Goldeena, in "Massacro").

Nella memoria restano impresse anche le cartine geografiche del territorio, che ogni tanto compaiono per spiegare i piani dei nemici e le contromosse di Tex, con ben segnati gli avamposti, le montagne, i valichi, ecc., che rendono la vicenda più realistica e maggiore l'immedesimazione del lettore, come se la storia fosse accaduta veramente.

Modificato da Poe
  • +1 1
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  • pecos changed the title to [27/28] Assedio Al Posto N°6
  • 9 mesi dopo...

Concordo con tutti, storia breve ma epica, mozzafiato e di una crudezza estrema. 

 

Puzzy John e il giovane orfano Dick Hammer, dopo mille traversie e aver salvato diverse volte la pelle, incontrano una fine tragica ad opera degli Apaches, una fine che avrebbe potuto essere loro risparmiata.

 

La prima parte della storia di Dick sembra molto da vicino quella del giovane Zagor, tratto in salvo dopo la morte dei genitori.

 

Disegni d'azione di un Galep ormai esperto massimo in queste scene. Molti primi piani invece sono gli uni i cloni di altri. Ovviamente il riciclaggio dei volti era ormai divenuta una consuetudine.

 

Voto: 9 1/2

 

 

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  • 5 mesi dopo...

In questa breve storia sono condensati parecchi elementi che hanno reso grande la saga: epicità, azione, tensione narrativa, scene al cardiopalma e sequenze dall'alta liricità compositiva (l'eccidio dei coloni con il salvataggio di Dick nella canna fumaria del camino ne è un fulgido esempio) Troviamo i consueti portatori di stellette ottusi, che in nome di freddi regolamenti mettono a repentaglio la vita dei propri sottoposti e nella pipa il buon senso, personaggi simpatici come Puzzy che "familiarizzano col lettore" e ti lasciano un alone di tristezza con la loro morte.

 

Assedi, piani di difesa, e valanghe di piombo si susseguono senza soluzione di continuità e nonostante l'intreccio di trama non sia così intricato, ti lasciano il segno grazie al grande valore narrativo dell'autore. Unica nota dolente che riscontro, un finale troppo compresso in poche vignette ma nel complesso la storia è davvero splendida.

Quelle sceneggiature che ti trascinano per potenza e finezza narrativa e ti tengono davvero ancorato alle pagine. Lettura davvero soddisfacente.

 

Per ciò che concerne il comparto grafico, il lavoro di Galep è prezioso e raffinato. Rispetto ad altre prove del periodo, ho riscontrato una qualità ancora più sopraffina, con sfondi e vignette molto più accurati. Una vera delizia per gli occhi, nonché un valore aggiunto alla storia.

Proprio di recente si è discusso sulla controversa pratica dell'uso delle AI nel mondo del fumetto: quando la tecnologia riuscirà a creare il pathos espressivo raggiunto in sequenze come l'eccidio dei coloni (citato pocanzi), mi ricrederò sull'argomento, ma permettetemi di dubitare: l'autore riesce a far "recitare" divinamente le sue creature cartacee e c'è molto più della semplice tecnica in quei volti tratteggiati a punta di pennino, un'anima che un computer non potrà mai possedere. Il mio voto finale è 8

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