Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[576/578] Omicidio In Bourbon Street


ymalpas
 Share

Voto alla storia  

94 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

  • Rangers

Bene... come promesso ecco un mio personalissimo commento:IMHO questa è la miglior storia del 2008, sceneggiata magistralmente e altrettanto magistralmente disegnata dalla coppia Bianchini-Santucci. E' una storia che tiene incollati pagina dopo pagina i lettori e tiene aperte, fino alla fine molte ipotesi o supposizioni. Carfax era l'indiziato principale essendo stato protagonista di qualche scena che lasciava molto sospettare: dal sradicare un inferriata a essere bello arzillo dopo una coltellata alla spalla. Che avesse una doppia identit?, il professor Robinson, devo essere sincero non me lo aspettavo. Secondo me, in un futuro non tanto remoto, sarà possibile rivedere qualcuno di questi protagonisti: da Diamond a Doudou, soprattutto Gaston Lagrange, che son sicuro, combiner? qualche altro guaio a New Orleans che farà ricomparire sulla scena Tex..... Ah già, Tex: il finale mi lascia un p? con l'amaro in bocca in quanto lascia la scena ad altri protagonisti, facendosi uccellare assieme a Carson da Robinson e Lagrange. Comunque sia rester? negli annali come una storia particolare..... questo trio meriterebbe il bis!!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

una bellissima storia, soprattutto un bellissimo primo albo(notevoli i disegni che secondo me sono "caduti" di tono un pochino negli albi successivi). Dico la verità: è stata un po complicata da seguire e, trattandosi di un giallo alchimistico, non ci si poteva perdere neanche un minimo particolare. Capolavoro? certamente vicina al capolavoro Boselliano e non accostabile ad un capolavoro Bonelliano: ad ognuno i suoi capolavori. Diciamo che a me è piaciuta perchè piace il genere. domanda: sarebbe stata buona anche per qualche altro personaggio al posto di Tex?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

<div align="justify">
Gli omicidi rituali



Il bibliofilo Edward Robinson cerca di scoprire il segreto dell'eterna giovinezza e della conseguente immortalit?, impossessandosi dei libri appartenuti a Raphael Tenebres, ma compiendo anche una serie di omicidi rituali, ovvero le 12 tappe della "Grande Opera" alchemica. Gola tagliata e strani simboli arcani tracciati sul petto.

<div align="center">
Mi sembra di capire che le dodici tappe corrispondano anche a dodici omicidi rituali.


MORTI A PARIGI

1)Eminente studioso possessore di un libro con annotazioni
2) persona comune
3) persona comune

MORTI A ROMA

1)Bibliofilo possessore di un libro con annotazioni
2) uno sconosciuto
3) uno sconosciuto

MORTI A NEW ORLEANS

1)Scarry, nella biblioteca di Labourie
2) un marinaio di passaggio
3) un nottambulo che tornava a casa


Quali sono le ultime tre morti che chiudono la "Grande Opera" ?

<div align="justify">
Una potrebbe essere quella del professore Richard Levins, che muore impiccato e senza simboli rituali, se non ricordo male. Comunque alla fine, col libro ritrovato da Doudou a Maison Estrahan, Robinson dichiara di avere a partata di mano tutti i tasselli mancanti. E se da un lato, la quarta e ultima vittima sacrificale potrebbe essere nella sua mente proprio il suo rivale Carfax/Tenebres ( con Tex e Carson undicesima e dodicesima vittima ) mi sembra strano che Boselli non ne abbia fatto cenno allorch? essi si trovano tutti riuniti a bordo della nave.

Poi un altra domanda. Se l'assassino di Scarry è Robinson, a chi cercava di rivendere il libro nelle pagine iniziali dell'albo è A Carfax ?

Quindi, perchè Tenebres sente il bisogno di trascrivere delle annotazioni sui suoi libri e quindi questi, eccetto quelli ritrvati da Doudou e gelosamente nascosti nella palude, si disperdono misteriosamente fino ad arrivare in Europa ?

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

( Ymalpas@ 15 dicembre 2008 ore 16:35 )

Poi un altra domanda. Se l'assassino di Scarry è Robinson, a chi cercava di rivendere il libro nelle pagine iniziali dell'albo è A Carfax ?Quindi, perchè Tenebres sente il bisogno di trascrivere delle annotazioni sui suoi libri e quindi questi, eccetto quelli ritrovati da Doudou e gelosamente nascosti nella palude, si disperdono misteriosamente fino ad arrivare in Europa ?

Gli interrogativi che si pone Ymalpas sono IMHO parecchio fondati, e derivano dal fatto che, nonostante questa sia una storia con una evidente coloratura occultistico - fantasy, Boselli ha scelto di non diffondersi troppo su questi contenuti ( molto meno, in fin dei conti, di quanto non abbiano fatto con temi affini GLB ne "L'ombra di Mefisto", per altro anch'essa non del tutto chiara su di essi, e Nolitta ne "Il segreto del Morisco" ), IMHO un po' perchè lasciando molto nel vago e nell'indefinito avrebbe contribuito ( come è in effetti accaduto ) ad aumentare la suspence e il senso d'attesa dei lettori e un po' forse perchè, se avesse concesso maggior spazio all'elemento paranormale, il clima sarebbe apparso ai lettori troppo affine a quello di Zagor o Dampyr. Il problema è stato però che, così facendo, non tutto è apparso chiaro a tutti ( lo stesso "spiegone" finale è stato sè meno lungo rispetto agli esempi nizziani, ma ha anche spiegato assai meno ), anche se è forse possibile azzardare una risposta alle due domande di Ymalpas: nel primo caso, probabilmente Scarry cercava di rivendere i libri del suo padrone al professor Levins, il quale, non dimentichiamolo, viveva a New Orleans completamente alla luce del sole. Per quanto invece riguarda la dispersione dei libri di T?n°bres, probabilmente è stata operata da lui per impedire che qualcun altro scoprisse il segreto dell'elisir di lunga vita ( anche se ci si può chiedere se per raggiungere lo scopo non gli sarebbe bastato distruggerli tutti, tranne quelli a sua esclusiva disposizione a Maison Estrahan; tanto nel caso che abbia agito per egoismo, come gli rinfaccia Delouches alla fine, quanto in quello che si sia comportato così perchè una tale scoperta era pericolosa, come rivendica lui stesso, il suo comportamento è stato illogico e incoerente, anche se necessario per dare avvio alla vicenda ).
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Una curiosità: lo scontro finale T?n°bres - Delouches, oltre ad avere, come ho scritto in un precedente post, la stessa funzione narrativa del repentino colpo di scena che porta al lieto fine de "Il segreto del Morisco", presenta altresè uno stretto parallelismo con il finale di un'altra storia di Nolitta, ovvero "Le colline della paura".
Infatti

Il capitano Larrimer è vissuto nelle Blue Hills dando vita alla leggenda dello Spirito delle Colline esattamente come T?n°bres - Carfax, coi suoi ritorni a New Orleans ha dato origine alla leggenda del Vecchio di Mezzanotte; nella storia di Nolitta Tex & C. verrebbero sicuramente fatti a pezzi dai Sioux di Mahonga se Larrimer non riprendesse la sua vecchia maschera, mettendoli in fuga in virt? della loro superstiziosa paura; nella storia di Boselli Tex & C. verrrebbero uccisi dai Chochtaw di Robinson - Delouches se T?n°bres - Carfax non si valesse della sua incipiente metamorfosi nel Vecchio di Mezzanotte per convincerli che hanno a che fare con uno spirito; infine, come Mahonga, pur spaventato, tenta di resistere e, prima di morire, riesce a colpire a morte Larrimer, così Robinson - Delouches, prima di avere l'osso del collo rotto dall'avversario, gli infligge una letale coltellata
.

Anche stavolta, comunque ( come già era capitato, a mio avviso, in "Cercatori di piste" e "Il fuggiasco" ) Boselli cambia notevolmente di segno gli spunti presi da Nolitta.
IMHO, infatti, mentre le colpe di Larrimer sono messe in piena luce, quelle di T?n°bres sono in gran parte occultate ( per usare un facile gioco di parole ) da una fitta tenebra

si ricorda semplicemente, e in maniera obbligata, che è stato un pirata; certo, il padre dell'agente Chabrol, nel flashback del n. 578, si dichiara convinto che egli compisse "riti innominabili e perversi", ma il lettore, che ha di fronte l'affabile, decisa e intelligente figura dell'agente Henri Carfax si può sentire perfettamente autorizzato a trattare questa affermazione come una superstizione del popolino
.

Di conseguenza, mentre il finale della storia nolittiana è amaro e malinconico, quello di "Omicidio in Bourbon Street" riesce a mio parere consolatorio e, almeno in parte, catartico.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Una curiosità: lo scontro finale T?n°bres - Delouches, oltre ad avere, come ho scritto in un precedente post, la stessa funzione narrativa del repentino colpo di scena che porta al lieto fine de "Il segreto del Morisco", presenta altresè uno stretto parallelismo con il finale di un'altra storia di Nolitta, ovvero "Le colline della paura".
Infatti

Il capitano Larrimer è vissuto nelle Blue Hills dando vita alla leggenda dello    Spirito delle Colline esattamente come T?n°bres - Carfax, coi suoi ritorni a New Orleans ha dato origine alla leggenda del Vecchio di Mezzanotte; nella storia di Nolitta Tex & C. verrebbero sicuramente fatti a pezzi dai Sioux di Mahonga se Larrimer non riprendesse la sua vecchia maschera, mettendoli in fuga in virt? della loro superstiziosa paura; nella storia di Boselli Tex & C. verrrebbero uccisi dai Chochtaw di Robinson - Delouches se T?n°bres - Carfax non si valesse della sua incipiente metamorfosi nel Vecchio di Mezzanotte per convincerli che hanno a che fare con uno spirito; infine, come Mahonga, pur spaventato, tenta di resistere e, prima di morire, riesce a colpire a morte Larrimer, così Robinson - Delouches, prima di avere l'osso del collo rotto dall'avversario, gli infligge una letale coltellata
.

Anche stavolta, comunque ( come già era capitato, a mio avviso, in "Cercatori di piste" e "Il fuggiasco" ) Boselli cambia notevolmente di segno gli spunti presi da Nolitta.
IMHO, infatti, mentre le colpe di Larrimer sono messe in piena luce, quelle di T?n°bres sono in gran parte occultate ( per usare un facile gioco di parole ) da una fitta tenebra

si ricorda semplicemente, e in maniera obbligata, che è stato un pirata; certo, il padre dell'agente Chabrol, nel flashback del n. 578, si dichiara convinto che egli compisse "riti innominabili e perversi", ma il lettore, che ha di fronte l'affabile, decisa e intelligente figura dell'agente Henri Carfax si può sentire perfettamente autorizzato a trattare questa affermazione come una superstizione del popolino
.

Di conseguenza, mentre il finale della storia nolittiana è amaro e malinconico, quello di "Omicidio in Bourbon Street" riesce a mio parere consolatorio e, almeno in parte, catartico.

Mi sento di specificare che non non ho neanche un lontano ricordo della storia Lo spirito delle colline (mea culpa) e che non bisogna (lo dico per i critici) confondere le funzioni narrative e le trame (che sono le stesse fin dall'epoca dell'Odissea e quindi si possono reiterare) con fantomatici "spunti" presi qua o l' da storie di altri autori. E ribadisco che per precisa scelta, pur apprezzando le storie molto personali del grande Nolitta, se proprio devo prendere uno "spunto" lo prendo solo da GL Bonelli in quanto autore principale e creatore di Tex.


Borden

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Letto anche l'ultimo albo, ma confesso di aver dovuto tener sottomano anche i due precedenti perchè altrimenti mi sarei persa tra la folla di personaggi e i vicoli e cunicoli della trama (e mi sono ritrovata a rimpiangere una vecchissima edizione del "Dottor Zivago" che elencava minutamente personaggi e funzioni del romanzo in un'apposita pagina iniziale :trapper: )

Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

Circa l'intreccio, considerando la storia da un punto di vista giallistico, devo dire che in un punto almeno sembra venire a mancare quella che in gergo si definisce la "lealt?" dell'autore nei confronti dei lettori (ossia l'indizio che potrebbe portare alla soluzione):

in nessun punto infatti si accenna all'aspetto esotico del professor Robinson - se è effettivamente un mezzosangue Choctaw, qualche tratto fisico particolare avrebbe dovuto averlo (occhi allungati, pelle più scura) - invece neanche Tex, nonostante le sue doti di enciclopedia ambulante sui nativi americani sembra accorgersi di niente. La cosa curiosa poi è che Robinson, nel suo ruolo di leader dei Choctaw, d' gli ordini in inglese a squarciagola perchè tutti lo possano sentire. Non so, ma mi è sembrata una piccola incongruenza.


I disegni, bellissimi al primo albo, sono scesi indubbiamente di livello: tra le cose più bizzarre, un Lin Yang con tratti quasi da afro-americano, un primo piano di Lagrange con un ciuffo che sembra sfrecciargli fuori dalla mascella come una specie di zanna e le espressioni di Cairfax perennemente con le labbrotte carnose sensualmente (o comicamente) semiaperte. Sempre molto belle invece le scene d'insieme, spettacolare quella ripresa dall'alto.

Una piccola curiosità per gli appassionati di indiani: la tribù Choctaw, qui rappresentati nudi e cerbottano-muniti, un po' come gli Hualapai di Mefisto, erano in realtà una delle famose "cinque tribù civilizzate" e non furono mai in guerra con gli Stati Uniti: tra l'altro, il ramo della tribù rimasto nell'area del Mississippi (una parte emigr? invece in Oklahoma, in un "sentiero delle lacrime" affine a quello Cherokee) si un' alle truppe americane negli scontri contro quelle inglese (1813) e successivamente un grande numero di Choctaw si arruol' volontario nelle file confederate durante la Civil War (Jackson McCurtain, uno di loro, raggiunse il grado di tenente colonnello). Alla fine della guerra, la tribù fu largamente ignorata e talvolta dovette subire gli abusi dei residenti locali; contrariamente a quanto si vede nella storia di Tex, questi indiani si guadagnavano da vivere lavorando come mezzadri e facendo lavori di tessitura e artigianato. Ecco come appariva un villaggio Choctaw dell'area del Mississippi intorno al 1870:

Immagine postata

Notare come tutti indossino abiti di foggia occidentale.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti


Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

(Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Dare una valutazione complessiva di questa storia non è facile: a mio parere vi sono infatti diversi elementi pregevoli, ma non mancano anche particolari discutibili e criticabili. Tra i primi possono essere citati in generale i disegni ( anche se, come altri hanno detto, si avverte un lieve calo passando dal n. 576 al 577 e uno un po' più marcato nell'ultimo numero ), il crescendo dell'azione passando da un albo all'altro e la caratterizzazione di alcuni personaggi, in particolar modo di Carfax (che, malgrado il suo passato non troppo limpido, sul quale peraltro non si insiste particolarmente, assurge quasi a protagonista assoluto ), ma anche, in misura minore, Nat ( molto più attivo della media ), i due boss Gaston Lagrange e Diamond Johnny e il ladruncolo Doudou. Tra i secondi, invece, bisogna innanzi tutto rilevare, anche qui come è stato già detto da altri, il fatto che l'incidenza sull'azione di Tex e Carson tende a ridursi man mano che si va avanti, finch?

, giunti all'epilogo, malgrado cerchino affannosamente di intervenire, la situazione viene risolta da Carfax; anche nelle altre circostanze in cui i due pards si sono dovuti confrontare con Robinson e i suoi Choctaw , hanno avuto sistematicamente la peggio ( nella scena della bettola finiscono con Carfax in una cantina a lento allagamento, salvandosi grazie al tempestivo intervento di Nat e, in misura minore, ai superpoteri di Carfax; nello scontro tra le paludi, gli indiani stanno per avere la meglio quando arriva in buon punto Lagrange allertato da Doudou ). E' vero che Tex e Carson fanno faville con la banda di Diamond Johnny ( il secondo però, dopo il suo show nella bisca, si fa mettere in trappola in maniera davvero ingenua ) ma, se si considera che i malavitosi neri sono complessivamente ai margini della trama, la cosa finisce per apparire IMHO una specie di premio di consolazione per i nostri eroi, destinato a ricordare il loro valore al lettore ( a tale scopo rispondono pure le non poche dichiarazioni di elogio nei loro confronti da parte dei membri delle due gang )
. E' vero che gli avversari dei pards sono ( relativamente ) inconsueti, al pari del loro ambiente, ma, in altre circostanze del genere ( come ne "I figli della Notte", citata del resto nel n. 578 ) Tex ( malgrado in quel caso i suoi avversari disponessero di poteri magici non irrilevanti ) riusciva a portare lo scontro su un terreno a lui favorevole, mentre qui, se dipendesse solo da lui, il "cattivo" potrebbe vincere su tutta la lineaAnche l'atteggiamento di Tex nei confronti di Gaston Lagrange può apparire un po' strano e comunque poco giustificabile ( anche se
finisce indirettamente per salvare la vita a lui, Carfax Carson, Nat e l'agente Chabrol, intervenendo contro i Choctaw
): sebbene si tratti di un gangster, il nostro ranger sembra esserne affascinato, lo tratta con molto rispetto, lo mette a parte di segreti che potrebbe benissimo non confidargli
esplorando insieme a lui il passaggio segreto della casa di Robinson che porta alle paludi
e alla fine
nonostante Lagrange volesse liquidare lui e i suoi amici, una volta arraffato il tesoro di T?n°bres ( in un ironico rovesciamento della situazione di poco prima, è Robinson con i suoi indiani ad evitare che ciò accada )
perora addirittura la sua causa presso Nat, assicurandolo che nel gangster di origine francese "c'è del buono" ( IMHO, ha ragione lo sceriffo a fare fatica a notare questo "buono", dato che l'unico titolo di superiorit? di Lagrange su Diamond Johhny sono le sue maniere raffinate ). Vi sono anche alcune altre sbavature, anch'esse in gran parte già segnalate da altri lettori, come
il fatto che Tex non capisca che Robinson ha origini in parte indiane ( lo capisce, invece, Carfax ); l'uso da parte di costui dell'inglese per dare ordini ai suoi indiani ( strano che Robinson non capisca la lingua di sua madre, e abbia così tanto ascendente sui Choctaw ); il fatto che Nat e l'agente Folsom dicano poi, alle pp. 36 - 37 del n. 578, che T?n°bres aveva un grande prestigio presso i Choctaw giunge al lettore del tutto inaspettato e non ha alcuna influenza nell'epilogo, in cui, malgrado Robinson stesso dica che Carfax è T?n°bres, gli indiani non esitano a colpirlo con i proiettili avvelenati, scappando a gambe levate soltanto quando lo vedono, diciamo così, "avvizzire"
, ma rivestono tutto sommato una importanza minore. Insomma, IMHO:soggetto 7,5sceneggiatura 7 +disegni 7,5 Modificato da Pedro Galindez
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Permettetemi un messaggio "spam", ma la finezza delle vostre osservazioni non mi permette di rinunciarvi, è una lettura critica dell'opera veramente appassionante. Spero che Borden impreziosisca questa discussione con qualche altra risposta...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti



Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

(Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

Mi domando se tu conosca davvero Tex e Ken Parker! Ma quando mai c'è stata una storia fantastica in Ken Parker?????? Invece in Tex ce ne sono molte. Ho scritto una storia in linea con la tradizione texiana e sfido a dimostrare DAVVERO il contrario. Ken Parker (!!!!) Dampyr o Zagor non c'entrano una mazza!



Borden :colt: :capoInguerra:


:indianovestito:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Dare una valutazione complessiva di questa storia non è facile: a mio parere vi sono infatti diversi elementi pregevoli, ma non mancano anche particolari discutibili e criticabili. Tra i primi possono essere citati in generale i disegni ( anche se, come altri hanno detto, si avverte un lieve calo passando dal n. 576 al 577 e uno un po' più marcato nell'ultimo numero ), il crescendo dell'azione passando da un albo all'altro e la caratterizzazione di alcuni personaggi, in particolar modo di Carfax (che, malgrado il suo passato non troppo limpido, sul quale peraltro non si insiste particolarmente, assurge quasi a protagonista assoluto ), ma anche, in misura minore, Nat ( molto più attivo della media ), i due boss Gaston Lagrange e Diamond Johnny e il ladruncolo Doudou. Tra i secondi, invece, bisogna innanzi tutto rilevare, anche qui come è stato già detto da altri, il fatto che l'incidenza sull'azione di Tex e Carson tende a ridursi man mano che si va avanti, finch?

, giunti all'epilogo, malgrado cerchino affannosamente di intervenire, la situazione viene risolta da Carfax; anche nelle altre circostanze in cui i due pards si sono dovuti confrontare con Robinson e i suoi Choctaw , hanno sistematicamente la peggio ( nella scena della bettola finiscono con Carfax in una cantina a lento allagamento, salvandosi grazie al tempestivo intervento di Nat e, in misura minore, ai superpoteri di Carfax; nello scontro tra le paludi, gli indiani stanno per avere la meglio quando arriva in buon punto Lagrange allertato da Doudou ). E' vero che Tex e Carson fanno faville con la banda di Diamond Johnny ( il secondo però, dopo il suo show nella bisca, si fa mettere in trappola in maniera davvero ingenua ) ma, se si considera che i malavitosi neri sono complessivamente ai margini della trama, la cosa finisce per apparire IMHO una specie di premio di consolazione per i nostri eroi, destinato a ricordare il loro valore al lettore ( a tale scopo rispondono pure le non poche dichiarazioni di elogio nei loro confronti da parte dei membri delle due gang )
. E' vero che gli avversari dei pards sono ( relativamente ) inconsueti, al pari del loro ambiente, ma, in altre circostanze del genere ( come ne "I figli della Notte", citata del resto nel n. 578 ) Tex ( malgrado in quel caso i suoi avversari disponessero di poteri magici non irrilevanti ) riusciva a portare lo scontro su un terreno a lui favorevole, mentre qui, se dipendesse solo da lui, il "cattivo" potrebbe vincere su tutta la lineaAnche l'atteggiamento di Tex nei confronti di Gaston Lagrange può apparire un po' strano e comunque poco giustificabile ( anche se
finisce indirettamente per salvare la vita a lui, Carfax Carson, Nat e l'agente Chabrol, intervenendo contro i Choctaw
): sebbene si tratti di un gangster, il nostro ranger sembra esserne affascinato, lo tratta con molto rispetto, lo mette a parte di segreti che potrebbe benissimo non confidargli
esplorando insieme a lui il passaggio segreto della casa di Robinson che porta alle paludi
e alla fine
nonostante Lagrange volesse liquidare lui e i suoi amici, una volta arraffato il tesoro di T?n°bres ( in un ironico rovesciamento della situazione di poco prima, è Robinson con i suoi indiani ad evitare che ciò accada )
perora addirittura la sua causa presso Nat, assicurandolo che nel gangster di origine francese "c'è del buono" ( IMHO, ha ragione lo sceriffo a fare fatica a notare questo "buono", dato che l'unico titolo di superiorit? di Lagrange su Diamond Johhny sono le sue maniere raffinate ). Vi sono anche alcune altre sbavature, anch'esse in gran parte già segnalate da altri lettori, come
il fatto che Tex non capisca che Robinson ha origini in parte indiane ( lo capisce, invece, Carfax ); l'uso da parte di costui dell'inglese per dare ordini ai suoi indiani ( strano che Robinson non capisca la lingua di sua madre, e abbia così tanto ascendente sui Choctaw ); il fatto che Nat e l'agente Folsom dicano poi, alle pp. 36 - 37 del n. 578, che T?n°bres aveva un grande prestigio presso i Choctaw giunge al lettore del tutto inaspettato e non ha alcuna influenza nell'epilogo, in cui, malgrado Robinson stesso dica che Carfax è T?n°bres, gli indiani non esitano a colpirlo con i proiettili avvelenati, scappando a gambe levate soltanto quando lo vedono, diciamo così, "avvizzire"
, ma rivestono tutto sommato una importanza minore. Insomma, IMHO:soggetto 7,5sceneggiatura 7 +disegni 7,5
I tuoi appunti sono legittimi e in parte condivisibili, anche se credo che Tex e Caosn se la sarebbero cavata comunque... Ma chi ha detto che Robison non capisca il Choctaw? E' una tua illazione! In quanto alla sua origine Choctaw, Carfax la intuisce solo perchè conosceva la storia di Delosuches, che Tex invece ignorava. Fisicamente Robinson ha i tratti somatici di un bianco e così è stato disegnato. Borden
Collegamento al commento
Condividi su altri siti



Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

(Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

Mi domando se tu conosca davvero Tex e Ken Parker! Ma quando mai c'è stata una storia fantastica in Ken Parker?????? Invece in Tex ce ne sono molte. Ho scritto una storia in linea con la tradizione texiana e sfido a dimostrare DAVVERO il contrario. Ken Parker (!!!!) Dampyr o Zagor non c'entrano una mazza!



Borden :colt: :capoInguerra:


:indianovestito:

Ehi amico, facciamo lo stesso lavoro solo che io scrivo musica!

Però non ho l'abitudine di piccarmi quando qualcuno non la sente come la sento io.
E non gli do lezioni di musica. Anzi.
Beh, menomale che ho usato le parentesi all'inizio del mio post. La prossima volta ci metto un paio d'occhiali :generaleN: .

Tutto il fumetto è fantastico: anche Tex e Ken Parker lo sono stati.

Ps comunque complimenti per la storia, cui se non 10 ho dato 9 di sicuro. (già, perchè ho scritto anche questo)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti



Ripeto quanto avevo detto tempo fa: il soggetto della storia è molto buono anche se probabilmente avrebbe funzionato altrettanto bene e forse meglio senza Tex, magari in una lunga graphic novel indipendente (e magari un detective meno granitico e più permeabile a tratti di ironia, un po' come il Johnny Depp di "Sleepy Hollow" - approfitto per dire che a me il gothic piace alla Tim Burton). In altre parole, sicuramente memorabile come storia, ma non come "storia di Tex": ricorderemo mai una parola, un gesto, una situazione gestita dal ranger in questi albi? Credo di no, mentre sicuramente ci verranno in mente Cairfax, Langrange, l'ambiguo Robinson e magari anche Doudou e Lin Yang (Mercedes proprio no, si è confermata ciò che prevedevo: il soprammobile con le concavit? haha ).

(Personalmente). Mentre leggevo la storia mi è venuto naturale swicciare da Tex ad altro. Altro qui è rappresentato da "tutt?altro": Ken Parker. :generaleN:

Si, Parker più che Dyd o Dampyr, perchè mi sembra che Ken ben si accosti a questo giallo-alchimistico. Anzi, sarebbe stato fantastico.

Mi domando se tu conosca davvero Tex e Ken Parker! Ma quando mai c'è stata una storia fantastica in Ken Parker?????? Invece in Tex ce ne sono molte. Ho scritto una storia in linea con la tradizione texiana e sfido a dimostrare DAVVERO il contrario. Ken Parker (!!!!) Dampyr o Zagor non c'entrano una mazza!



Borden :colt: :capoInguerra:


:indianovestito:

Ehi amico, facciamo lo stesso lavoro solo che io scrivo musica!

Però non ho l'abitudine di piccarmi quando qualcuno non la sente come la sento io.
E non gli do lezioni di musica. Anzi.
Beh, menomale che ho usato le parentesi all'inizio del mio post. La prossima volta ci metto un paio d'occhiali :generaleN: .

Tutto il fumetto è fantastico: anche Tex e Ken Parker lo sono stati.

Ps comunque complimenti per la storia, cui se non 10 ho dato 9 di sicuro. (già, perchè ho scritto anche questo)

Ma se t'avessi detto che i Beatles sono un gruppo heavy metal, almeno mi avresti tirato le orecchie, no? Ed è quel che ho fatto io... :generaleN:

Nun t'arrabbia'! Diritto di critica, diritto di replica. E poi in questo forum ci sono a disposizione pistole, bisonti e poche faccine sorridenti, altrimenti ne avrei messe di più! :indianovestito:

Borden

PS "Tutto il fumetto è fantastico" ?, scusami, una facile scappatoia. Qui non si parla di FICTION, ma di genere fantastico, mostri e simili. E in Ken Parker NON ci sono. Sorriso, strizzata d'occhio ecc...

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Guest Wasted Years

V. Oliva, su UBC, boccia sostanzialmente questa storia, pur precisando che rispetto all'ultimo Nizzi siamo su un altro livello. Cito (? UBC fumetti) :

M?illumino di esiguo Il ritorno sulle pagine di Tex delle amate tematiche del sovrannaturale ha suscitato in rete parecchio entusiasmo, che una lettura scremata della lunga attesa per tale ritorno non porta a condividere: la montagna ha partorito un topolino. Resta inteso che a paragone delle perle di Claudio Nizzi non c'è appunto paragone, ma ora che la stagione del "degno erede" è avviata al tramonto è ben più difficile accontentarsi di prove sotto tono.

Tex commette piccionaggini, è in balia degli eventi, nessun personaggio buca la pagina, Carfax/T?n°bres è una figura patetica, in senso buono e cattivo, e i Choctaw tutti insieme non valgono un singolo Hualpai. Giudizio impietoso, a cui si aggiunge

? E il vero problema di questa storia è proprio il dampyreggiare? Ossia quel compiaciuto riflettersi boselliano in un'impostazione artatamente dottissima, che in realtà si sostanzia in un sovraccarico di dettagli nozionistici il cui solo valore narrativo è scenico: gettare fumo negli occhi. Il Tex di Boselli era finora immune dalla deriva narcisistica del suo autore, ma questa volta, complice probabile l'argomento, vi affonda dentro

Pensare che io mi ero lamentato per uno spione!!!

A salvare la storia e renderla leggibile resta l'impianto solido di un soggetto che altrimenti sceneggiato e dialogato - e disegnato - poteva mutarsi in un racconto dal potente fascino retr?; 

Sceneggiatura e disegni non sono certo esaltati in questo passo, direi. Mi meraviglia molto questa recensione, perchè la storia non è male, n° mi sembra che abbia tutti questi difetti. Mah... resto perplesso. Tutto mi aspettavo fuorch? questo.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

In quanto alla sua origine Choctaw, Carfax la intuisce solo perchè conosceva la storia di Delosuches, che Tex invece ignorava. Fisicamente Robinson ha i tratti somatici di un bianco e così è stato disegnato.

Questo è interessante - Robinson/Delouches era stato concepito fisicamente con tratti caucasici al 100%? Oppure si è deciso di non insistere graficamente su questo particolare?Visto che il fumetto è in bianco e nero, è ovvio che al lettore sfuggano particolari come la pigmentazione della pelle, ma ad esempio, anche se a un lettore che prendesse in mano per la prima volta un numero di Tex dove non venga esplicitamente citato il fatto non verrebbe mai in mente che Kit Willer sia mezzo Navajo, ai personaggi del fumetto il particolare non sfugge mai (Quanti "Sporco mezzosangue!" ecc. ha rimediato Kit dai cattivoni di turno?)Poi certo, l'autore può proporre al lettore un patto finzionale in cui il personaggio metà indiano sia fisicamente un bianco al 100%; a quel punto resta al lettore l'accettare tale patto oppure no. :) Quanto al fatto che Robinson parli Choctaw, difficilmente si poteva intuire visto che in una vignetta esorta i suoi ad "Ammazzare i cani bianchi" in inglese - penso che il messaggio potesse essere benissimo trasmesso nella lingua degli indiani. Forse (non lo so per certo, mi limito a fare un'ipotesi che può essere tranquillamente smentita) la cosa era pensata come "indizio" per il lettore, ma a quel punto si poteva far funzionare anche la situazione facendo riconoscere a qualcuno il timbro della voce del personaggio. Mi è rimasto a questo punto un dubbio: visto che, nel patto finzionale, non c'è alcun tratto fisico di Robinson che possa farne intuire l'origine Choctaw, come ha fatto Carfax a ricostruire la connessione Robinson/Delouchesè Poteva averlo visto da piccolo, ma crescendo la gente cambia... e, posto anche che Robinson fosse la fotocopia del padre, l'abbigliamento e i modi possono mimetizzare alla perfezione eventuali somiglianze (tra un pirata e un distinto studioso c'è la stessa distanza che corre tra un porporato e un venditore di caldarroste).
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

In quanto alla sua origine Choctaw, Carfax la intuisce solo perchè conosceva la storia di Delosuches, che Tex invece ignorava. Fisicamente Robinson ha i tratti somatici di un bianco e così è stato disegnato.

Questo è interessante - Robinson/Delouches era stato concepito fisicamente con tratti caucasici al 100%? Oppure si è deciso di non insistere graficamente su questo particolare?Visto che il fumetto è in bianco e nero, è ovvio che al lettore sfuggano particolari come la pigmentazione della pelle, ma ad esempio, anche se a un lettore che prendesse in mano per la prima volta un numero di Tex dove non venga esplicitamente citato il fatto non verrebbe mai in mente che Kit Willer sia mezzo Navajo, ai personaggi del fumetto il particolare non sfugge mai (Quanti "Sporco mezzosangue!" ecc. ha rimediato Kit dai cattivoni di turno?)Poi certo, l'autore può proporre al lettore un patto finzionale in cui il personaggio metà indiano sia fisicamente un bianco al 100%; a quel punto resta al lettore l'accettare tale patto oppure no. :) Quanto al fatto che Robinson parli Choctaw, difficilmente si poteva intuire visto che in una vignetta esorta i suoi ad "Ammazzare i cani bianchi" in inglese - penso che il messaggio potesse essere benissimo trasmesso nella lingua degli indiani. Forse (non lo so per certo, mi limito a fare un'ipotesi che può essere tranquillamente smentita) la cosa era pensata come "indizio" per il lettore, ma a quel punto si poteva far funzionare anche la situazione facendo riconoscere a qualcuno il timbro della voce del personaggio. Mi è rimasto a questo punto un dubbio: visto che, nel patto finzionale, non c'è alcun tratto fisico di Robinson che possa farne intuire l'origine Choctaw, come ha fatto Carfax a ricostruire la connessione Robinson/Delouchesè Poteva averlo visto da piccolo, ma crescendo la gente cambia... e, posto anche che Robinson fosse la fotocopia del padre, l'abbigliamento e i modi possono mimetizzare alla perfezione eventuali somiglianze (tra un pirata e un distinto studioso c'è la stessa distanza che corre tra un porporato e un venditore di caldarroste).
Conoscevo una famiglia etiope, padre bianco e madre nera, così ripartita: figlio maggiore nero nero, sorella bianca (ma bianca!) e fratellino caffelatte. La genetica è così. Anche Kit Willer e Delouches hanno tratti caucasici. C'è il 25 per cento di possibilità che ciò accada. Come poi abbia fatto Carfax a intuire la sua identit?, mica era poliziotto per niente!BordenPS In quanto alla critica di uBC non è che mi abbia fatto piacere, è ovvio, anche se sono il primo a non trovare un capolavoro questa mia storia. Credo anche io che Dampyr non c'entri nulla. Il fantastico è in stile Tex, a mio parere, tanto varrebbe allora scomodare Dylan Dog o i Ghostbusters! Ma la critica che trovo "strana" è quella su Tex che non è abbastanza Superman. Forse nel finale non è risolutivo del tutto, è vero (come fosse la prima volta!) e anch'io ne sono consapevole, ma è andata così.. Però ammazza una ventina di cattivi e distrugge una casa da gioco... E non ho dimenticato che un anno fa la stessa uBC, a proposito di Spedizione in Messico, mi accusava, invece, di aver fatto un Tex troppo Superman! Ma chi ?, qui, che ha le idee poco chiare? :indianovestito::trapper:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io conoscevo una famiglia etiope, padre bianco e mamma nera, i cui figlio erano così ripartiti: maschio nero nero, sorella bianca (ma bianca!!), e fratellino caffelatte. C'è un famoso film di Douglas Sirk su una bianca figlia di madre nera, "Lo specchio della vita". Occh? nun le sapevi, 'ste cose?

Beh, pure in una telenovela che vedeva una mia zia anziana, c'era l'innamorato (mi pare) di Veronica Castro, figlio di una donna africana e colorito anemico... e da piccola già mi interrogavo sulla questione. Poi avendo conosciuto non una, ma diverse coppie multietniche (una mia amica è sposata con un giovane congolese e hanno 2 bimbi e negli anni in cui ho vissuto tra Cina e Taiwan di coppie sino/euro - americane con prole ne ho conosciute un bel po' :indianovestito: ), posso assicurare che casi del genere non ne ho visti praticamente mai, anche perchè la percentuale non dipende solo dalla statistica ma dal fatto che un carattere fisico sia dominante o recessivo. Probabilmente Robinson ha avuto una botta di... fortuna (o di sfortuna, considerando quant'? brutto :D ), però, visto che con i Choctaw parla inglese e ha un fisico all-american, pardon all-canadian, io a posto dei Choctaw un dubbio sulla sua effettiva appartenenza alla tribù me lo sarei fatto venire ("ma chisto fusse davero uno 'e nui?")... :lol: Circa l'aspetto di Kit Willer, mi pare di ricordare almeno una storia ("I due rivali") in cui lo "sgamavano" subito come mezzosangue. Per lo spiegone: a me sarebbe piaciuto anche qualche particolare in più (adoro i finali di Rex Stout in cui Nero Wolfe convoca tutti a casa e spiega ai collaboratori babbasoni come ha fatto a risolvere il mistero). Buona serata!
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

(Wasted Years@ 19 dicembre 2008 ore 15: 37 )

V. Oliva, su UBC, boccia sostanzialmente questa storia, pur precisando che rispetto all'ultimo Nizzi siamo su un altro livello.

In effetti la recensione, presa in sè e per sè, è tutt'altro che tenera ed è complessivamente fin troppo severa ( anche se alcuni punti possono essere comunque condivisibili e sono del resto emersi pure nella nostra discussione ). Ad ogni modo, quando si viene al voto, Oliva assegna comunque un punteggio discreto al soggetto ( 4/7 ) e sufficiente alla sceneggiatura ( 3/7 ) premettendo altresè, come ricorda Wasted, che "resta inteso che a paragone delle perle di Claudio Nizzi non c'è appunto paragone"; l'atteggiamento assunto dal critico nei confronti dello sceneggiatore è anche altrove improntato ad un rispetto in gran parte assente nelle stroncature quasi costantemente riservate a Nizzi su Ubc a partire dal 2000 ( curiosamente Oliva è stato anche autore dell'ultima recensione - credo - apparsa su Ubc in cui una storia di Nizzi è stata valutata in maniera almeno parzialmente positiva: quella dell'Almanacco del West 2006 "Mescalero Station" ). Insomma, se Oliva ( o qualche altro redattore di Ubc ) avesse formulato un giudizio del genere su "Lo squadrone infernale", "Sul sentiero dei ricordi" e "Dieci anni dopo" non staremmo certo a parlare di stroncatura. Meno tenera ( e anche meno giustificata ) mi è parsa la valutazione dei disegni ( anche se, pure in questo caso, il critico non si è sentito di negare loro alcuni pregi ed è stato in genere rispettoso nei confronti degli artisti ): non mi pare che le figure di Bianchini & Santucci siano così statiche ( anche se nell'ultimo albo mi sono parse alquanto inferiori a quelle dei due precedenti ); certo, se dovessi indicare gli albi graficamente meno riusciti di Tex nel 2008, non sceglierei quelli di "Omicidio in Bourbon Street"
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma se t'avessi detto che i Beatles sono un gruppo heavy metal, almeno mi avresti tirato le orecchie, no? Ed è quel che ho fatto io... :generaleN:
Nun t'arrabbia'! Diritto di critica, diritto di replica. E poi in questo forum ci sono a disposizione pistole, bisonti e poche faccine sorridenti, altrimenti ne avrei messe di più!? :indianovestito:

Borden

PS "Tutto il fumetto è fantastico" ?, scusami, una facile scappatoia. Qui non si parla di FICTION, ma di genere fantastico, mostri e simili. E in Ken Parker NON ci sono. Sorriso, strizzata d'occhio ecc...

ehi, Borden, che rispostaccia che ho infilato. :bandito:

mm, però pure tu non è che sei un tenerone.
Vabb?, a parte il fatto che "nun t'arrabbia" è meglio che lo fai con una sola "R" :indianovestito: ,
... e, a proposito di musica ;), prima o poi spero di farti inforcare un paio di cuffie con dentro un p? delle mie note così ci scambiamo un altro paio di battute.

Volevo invitare gli utenti ad evitare le citazioni a catena. Riducono la leggibilità e sono oggettivamente brutte da vedere.
? molto più semplice citare solo la parte che interessa, evitando di appesantire inutilmente la discussione. Come si può notare da questo post modificato.
Grazie a tutti per la collaborazione ;)

Modificato da Wasted Years
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Anche secondo me è stata un'ottima storia questa: trovo che si uniscano l'azione tipica di tutte le avventure di Tex e un pizzico di mistero degno di un buon giallo intrigante (e intricato!)La figura evanescente e sfuggente del "vecchio di mezzanotte" mi ha lasciato con il fiato sospeso per tutto lo svolgimento della storia e il finale è un assoluto colpo di scena!Che dire d'altro?Io ho dato il massimo a questi albi:10! ;):)

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Questi tre albi sono stati fantastici. Con il giallo rischiava di non esserci azione, ma sia lo sceneggiatore che i disegnatori sono stati capaci di fare una storia che non stanca per un attimo e tiene incolllati i lettori in attesa dell'albo successivo. Sono riusciti a fare dei colpi di scena fenomenali, chi si aspettava infatti che

Lagrange arrivasse con la sua barca e aiutasse i rangers spazzando via gli indiani chochtaw mandandoli in ritirata?
La storia può e credo debba essere letta da tutti gli appasionati texiani ma anche da chi lo acquista con irregolarit?. Una storia da 10 che merita di essere considerata nell'olimpo di quelle che sono stati dei capolavori nel passato. Una storia affascinante sotto tutti i punti di vista ed è la prima e per ora unica di questo decennio, secondo me, che verr? ricordata negli anni a venire. Se continuano così chissà che nei prossimi due anni non ci regali qualche altro piccolo capolavoro da essere classificato come miglior storia di questi dieci anni. Dalla SergioBonelliEditore bisogna aspettarci di tutto e di più. Voto: 10 e lode
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Che ci crediate o no Natale mi ha permesso di leggere anche gli ultimi 2 albi di questa storia. Difficile trovare ora qualcosa da "aggiungere" a quanto già detto tra i vari interventi. Da parte mia sono contento d'aver avuto ragione a sospettare, nel primo albo, di Robinson (rimando al mio messaggio dedicato al primo albo per i più scettici, consigliando lo spoiler :Dclick). Collegandomi mentalmente al messaggio di Tito relativo all'inutilit? dei forum come campione valido, e ad alcuni messaggi letti in giro, mi rendo conto di quanto non sia facile esser degli "autori". Siamo dei pelouovisti incredibili :sConcordo con Boselli quando dice che la genetica fa strani scherzi: pensate che ad una coppia di bianchi è nata una bambina nera (dopo accertamenti vari -a seguito delle chiare accuse da parte del marito e la costante proclamazione di buona fede della moglie- si è scoperto che una trisavola della donna era una nera) ma è anche vero che non m'aspettavo l'uscita del "mezzo-sangue". Robinson definisce i choctaw la sua nazione, allora perchè:1) agire mascherato?2) parlare in inglese?Voglio dire, personalmente credo che un membro della tribù avrebbe maggior ascendente sui suoi "fratelli" che un bianco, senza dimenticare che poteva forse esser una piccola carta in più da utilizzarsi in questi piccoli misteri che costellavano la storia, permettendo al tempo stesso di rendere meno "brutale" la carta del "mezzo-sangue". Per quanto riguarda la presenza della donna nella storia, personalmente non ci ho visto niente di male, anzi, ha permesso di ritrovare in un certo senso il vecchio Carson: dongiovanni ma anche pronto a farsi valere. Dire che è una figura "inutile" sarebbe come dire che erano inutili i Cajuns che hanno accompagnato i pards e Nat attraverso la palude... che senso c'era metterli nel gruppo solo per farli morire? Semplicemente il fatto che i nostri Pard si devono per forza di cosa muovere in un mondo nel quale ci sono altre persone, le quali possono essere "importanti" o no, ma ci sono. Inoltre non dimentichiamoci che Mercedes ha provveduto a liberare dai legacci i rangers. A voler parlare di "incongruenze", ma si tornerebbe ad essere dei pelouovisti, citerei la frase di Carson presente alla pagina 54:

Da costui non ricaverai più nulla! Chi andava a pensare che fossero dei tali fanatici da portare con sè del veleno?...

Ma se hanno ammazzato quasi tutti i Cajuns con delle freccette avvelenate?! (a pagina 28 "scoprono" i dardi avvelenati)Personalmente ho giudicato la storia molto ben pensata, ricca di dettagli e vicende finemente collegate. Niente da ridire sulla presenza di Nat che, come presupponevo, ha preso man mano che la storia avanzava maggior peso. Voto 10 per premiare la storia che, malgrado "l'immortale" (rammento a tutti che è un parere umilmente personale, ma non mi piacciono le cose "irreali" in Tex), risulta esser la migliore di quest'anno. Infatti il sovrannaturale sebben presente in tutto l'albo non è stato "pesante", lasciando fino alla fine unicamente una parvenza di "leggenda". Non posso quindi esser troppo critico per due paginette. Inoltre non va dimenticato il lavoro a livello grafico, ampiamente apprezzato, specialmente pensando che si tratta di una prima (e, ahimè, unica) su Tex.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Per quanto riguarda la presenza della donna nella storia, personalmente non ci ho visto niente di male, anzi, ha permesso di ritrovare in un certo senso il vecchio Carson: dongiovanni ma anche pronto a farsi valere. Dire che è una figura "inutile" sarebbe come dire che erano inutili i Cajuns che hanno accompagnato i pards e Nat attraverso la palude... che senso c'era metterli nel gruppo solo per farli morire? Semplicemente il fatto che i nostri Pard si devono per forza di cosa muovere in un mondo nel quale ci sono altre persone, le quali possono essere "importanti" o no, ma ci sono. Inoltre non dimentichiamoci che Mercedes ha provveduto a liberare dai legacci i rangers.... Voto 10 per premiare la storia che, malgrado "l'immortale" (rammento a tutti che è un parere umilmente personale, ma non mi piacciono le cose "irreali" in Tex), risulta esser la migliore di quest'anno. Infatti il sovrannaturale sebben presente in tutto l'albo non è stato "pesante", lasciando fino alla fine unicamente una parvenza di "leggenda". Non posso quindi esser troppo critico per due paginette. Inoltre non va dimenticato il lavoro a livello grafico, ampiamente apprezzato, specialmente pensando che si tratta di una prima (e, ahimè, unica) su Tex.

I lettori di gialli sono peluovisti (bel termine, migliore dell'"ammazzapidocchi" tanto caro a un mio amico ;) ) per definizione e se una storia si presenta come giallo (anche se in salsa esoterico-alchemica) il setaccio se lo deve aspettare. Se accettiamo che Tex non abbia i fondamentali per arrivare alla soluzione del mistero, sarebbe però legittimo (e corretto) sapere almeno come il protagonista della storia (Carfax) arrivi a trovare il bandolo della matassa. La cosa qui rimane invece persa nelle nebbie delle paludi della Lousiana... speriamo che il tutto possa essere spiegato in un futuro, ipotetico "Omicidio in Bourbon Street 2" :P:P:P La figura di Mercedes continuo a ritenerla stucchevole e inutile: se aveva un senso mandarla come specchietto per le allodole nella bisca di Diamond Johnny, non capisco perchè un gangster che ha al servizio tutti gli avanzi di galera del quartiere francese debba mandare una signorina abbigliata alla Rossella O'Hara (e alla fine della storia non ha neanche un capello fuori posto, come nei bei filmoni western degli anni '50) in mezzo al fango, alle piante e ai Choctaw. Per "provarne la lealt?"? :s Siamo alla stregua di quelle storielle sui mariti pensionati che fanno tentare la moglie da un fustacchione per provarne la fedelt?. A questo punto dovrei rivalutare anche la governante di "Moctezuma", anche lei esperta Circe scioglitrice di legacci... certo, è fisicamente meno dotata... immagino che questo basti a far di Mercedes un personaggio più riuscito. haha Di solito non valuto le storie, perchè come ha detto qualcuno (Doudou, credo) mi sembra ingiusto sintetizzare in un arido numero il lavoro, le idee e l'impegno di autori e disegnatori. In questo caso però credo di poterlo fare, perchè tutti i 10 assegnati mi sembrano veramente delle iperboli: una buona storia, un buono spunto ma troppe imprecisioni nello sviluppo, caratterizzazioni non portate a termine e la parte grafica un po' disomogenea. Forse sarebbe stato meglio farne un texone: dando più tempo all'autore e ai disegnatori, sarebbe potuta uscire un'opera più coerente e sicuramente più memorabile. Il tempo, si sa, è tiranno... :indianovestito:Voto : 7,5 / 8- (alla fine ho votato 8 perchè i mezzi punti non sono previsti dal sistema)
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.