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TWF - Tex Willer Forum

Claudio Nizzi


ymalpas
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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, borden dice:

Non ci sono molti autori in giro che conoscano Tex, perciò, con buona pace di Diablero, Nizzi è una risorsa. Ha anche il suo fedele pubblico, felice del suo ritorno. 

Scriverà storie buone e altre così così? Capita a tutti. E' normale.

 

Saranno sempre meglio di quelle di (quasi)chiunque altro.

 

Ipse Dixit.

Null'altro da aggiungere.

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per quanto riguarda l'inyerviata fi Nizzi lui non ha detto che non vuole Tex agressivo

ha detto solo che il suo e' meno aggressivo di quello di Glb

se guardiamo bene, il Tex di Boselli di oggi non fa mica quei lunghi pestaggi che faceva quello di Nizzi

 

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Grande Tex dice:

per quanto riguarda l'inyerviata fi Nizzi lui non ha detto che non vuole Tex agressivo

ha detto solo che il suo e' meno aggressivo di quello di Glb

se guardiamo bene, il Tex di Boselli di oggi non fa mica quei lunghi pestaggi che faceva quello di Nizzi

 

Vero anche questo. Tex picchia sempre meno.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Ti avevo detto di chiuderla lì. Non mi hai ascoltato.

 

Li leggi i post  di Diablero? Sono troppo lunghi e complicati per te? Provaci.

 

Vedrai che non solo Nizzi ha scritto annualmente meno di quanto scriva io e di quanto scrivesse Bonelli, ma che ha addirittura aumentato la sua produzione quando io sono subentrato. Ci sono state occasioni in cui io NON AVEVO un disegnatore libero per Tex, avevo solo quelli che non piacevano a Claudio, ossia Letteri, Marcello, Capitanio e poi Font. Ho fatto Dampyr anche per  quello, perché NON AVEVO STORIE DA SCRIVERE.

 

La crisi per mancanza di aiuti è una comoda leggenda urbana, come i soggetti cassati da Sergio. Chi era il mio curatore?? LO STESSO SERGIO! Anche a me ha bocciato dei soggetti. E io ne scrivevo altri!

 

Il bravo Claudio è andato in crisi come si va in crisi a volte, per motivi suoi, come Jack Nicholson in Shining. Forse non sa perché neppure lui.

Se non gli piacesse scrivere Tex avrebbe detto picche al mio invito a tornare, no? 

E io l'ho invitato a tornare, perché ho capito che era un suo grande desiderio. Che non gli  andava di tirare i remi in barca e starsene in pensione.

Non ci sono molti autori in giro che conoscano Tex, perciò, con buona pace di Diablero, Nizzi è una risorsa. Ha anche il suo fedele pubblico, felice del suo ritorno. 

Scriverà storie buone e altre così così? Capita a tutti. E' normale.

 

Saranno sempre meglio di quelle di (quasi)chiunque altro.

 

 

 

 

Una fortuna che a Nizzi non piacessero Marcello e Capitanio. Una sfortuna per noi che tu non potessi scrivere piu storie  nel periodo di crisi di Nizzi. 

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

L'ultima storia di Letteri l'ha scritta Nizzi

Storia con Cinesi che sia Letteri che Nizzi adoravano

 

Fidati. A Nizzi non piaceva lavorare con Letteri, lo ha detto lui stesso, e difatti da quando è arrivato Boselli lo ha sempre lasciato a lui.

L'ultima storia per Letteri lìha scritta lui perché in quel periodo Boselli era ammalato ed aveva quasi cessato di scrivere Tex e Zagor per questo motivo.

Tu puoi farti tututti i film che vuoi nella tua testa ma le cose stanno così.

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Just now, andreadelussu74@gmail.com dice:

L'ultima storia di Letteri l'ha scritta Nizzi

Storia con Cinesi che sia Letteri che Nizzi adoravano

Forse questa coi Cinesi a Nizzi  poteva andar bene che la disegnasse Letteri, visto che le storie orientaleggianti gli venivani molto bene, pero tutte le altre le ha sbolognate a Boselli. O almeno io ho capito cosi leggendo qua e la nei forum. Boselli sicuramente ne sa qualcosa.

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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

L'ultima storia di Letteri l'ha scritta Nizzi

Storia con Cinesi che sia Letteri che Nizzi adoravano

Volevo sapere un fatto, sempre che non sia OT (ma poi, OT chevvordì?):

E' chiaro che Nizzi poteva scegliersi i disegnatori per le sue storie, e mi sembra di conseguenza

che Nolitta e Boselli si spartivano gli "scartati".

 

Questo diritto di veto sui collaboratori è una cosa normale nel mondo del fumetto in generale,

o era una cosa che si era guadagnato sul campo per la storia che all'inizio copriva GLB?

E attualmente ha ancora questo privilegio?

 

Io pensavo che le sceneggiature venissero scritte a prescindere di chi le illustrava e venissero

affidate da parte dell'editore o della redazione all'artista disponibile in quel momento,

anche se nella fase classica era chiaro che a Ticci venivano spesso affidate storie con rivolte indiane,

a Letteri quelle con El Morisco o altri personaggi che aveva contribuito a creare graficamente.

Okay, a Galep spettavano i centenari e le storie con Mefisto e Yama, ma tutti se lo aspettavano.

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1 minuto fa, Letizia dice:

Ma è ovvio: fuori tema.

OT, O come Fuori e T come Tema.

 

Lapalissiano.

Nizzi è il salvatore di Tex (credo di averlo anche già detto), quindi non mi scandalizzo se aveva questo potere decisionale.

O se lo ha ancora.

 

Modificato da Dix Leroy
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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Che io ricordi Nizzi aveva un ottimo rapporto con Civitelli Villa Fusco e Monti

Ricordo che nella storia d'esordio di Medda Bande Rivali Nizzi la criticò molto perchè lo sceneggiatore aveva mostrato un Bordello con donne molto scoperte

Medda stesso nella sua seconda storia disegnata da Letteri scrisse una storia sempre con lo stesso tipo di donne che nizzi criticò molto

Comunque forse avete ragione voi in confronto a Fusco Civitelli e Ticci Letteri ha collabborato con lui molto meno

Nientemeno...

E ora capite chi è il secondo maestro della mia filosofia di vita. L'altro era un romanziere prestato al fumetto e mai più restituito.

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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Nel modo più assoluto non avevo mai letto che Nizzi non andasse daccordo con Letteri

Certo è che Letteri era un artista meraviglioso e con le storie di Cinesi era bravissimo

Più che non andare d'accordo, se non ricordo male disse che lo avrà visto due volte in tutta la sua vita perchè era un tipo un pò riservato e forse scostante. E che quindi non aveva molto feeling con uno che conosceva appena e a cui doveva mandare le sceneggiature senza nemmeno incontrarlo mai. Una roba del genere.

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<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Diablero dice:

Per me non sono state le pagine a far "sbroccare" Nizzi.  Sono state quelle pagine associate alla fatica di farle,e non parlo solo della fatica di sceneggiare (che quella ce l'hanno tutti gli sceneggiatori), parlo della fatica di adattarsi ad un personaggio che non gli piaceva e a uno stile non suo.

 

Nizzi temo che rispetto a Tex fosse come Nolitta, Tex non gli piaceva, non lo leggeva da "semplice lettore" preferendogli altri personaggi. Non gli piacevano le storie di G.L. Bonelli, da lettore le evitava e ne aveva lette pochissime!

 

Quando lo mettono a scrivere su Tex, che fa? Da vero professionista, si legge un sacco di numeri arretrati (borden potrà confermare come questa cosa sia davvero il segno di serietà professionale, molti sceneggiatori o anche curatori non lo fanno quando scrivono per un personaggio), si SEGNA un tot di frasi fatte (certi "tormentoni" Texiani tipo le patatine fritte in realtà sono "tormentoni Nizziani"...  GLBonelli era un vulcano di idee e di trovate, il linguaggio che i pard usano è estremamente vario, è che da lì Nizzi si è scelto le 3-4 espressioni più comuni o che gli piacevano tipo "tizzone d'inferno" e poi HA USATO SOLO QUELLE per decine e decine di storie, andando "a pappagallo"

Ma è uno sforzo infame, una gran fatica, "scrivere come un altro autore" (e infatti dopo poco le sue peculiarità spuntano fuori, nonostante tutti i suoi sforzi), aggiungici la frustrazione prima del non poter firmare le storie, poi del fatto che Bonelli (secondo lui) gli cassava tutte le buone idee e lo "costringeva" a scrivere storie che non lo appassionavano...

 

Non si può escludere che questa lettura sia quella corretta. Che Nizzi non leggesse Tex è risaputo, probabilmente non gli piaceva. Ha anche ammesso però che, leggendolo, si è reso conto di quanto il vecchio Bonelli fosse in gamba, e si è appuntato mentalmente quelli che riteneva essere i punti di forza della scrittura di GLB e quindi di Tex. Senz'altro sarà stato uno sforzo doversi adeguare allo stile di un altro, e sarà stato altrettanto frustrante non potersi firmare. Forse questi primi anni, queste continue frustrazioni, hanno inciso, alla lunga, nella resa del Nostro; forse queste insoddisfazioni iniziali si sono palesate solo molto più tardi, quando ormai era più libero e firmava i suoi lavori. All'inizio tiene botta, deve affermarsi, è teso e concentrato sull'obiettivo. Dopo diversi anni, saturato dalle tensioni dei primi periodi, ha un crollo, una sorta di burnout. Può starci.

 

<span style="color:red;">20 ore fa</span>, Diablero dice:

tanto sa che gli basta riempire pagine con bistecche e patatine, far dire ai pards "tizzone d'inferno" e "vecchio cammello" ogni pagina, e ci sono dei lettori che sono già contentissimi così, e non occorre nemmeno sforzarsi per creare misteri, ci piazzi un origlione subito che svela tutto una volta, la fai raccontare da Tex a quello scemo di Carson una seconda volta e alla fine la fai rispiegare di nuovo dai pards allo sceriffo per la terza volta, fra questo e le patatine sono cinquanta pagine riempire ad albo, facile così arrivare alle 1768 pagine all'anno post-crisi...

 

Mi piacciono molto, come a quasi tutti, i tuoi commenti sul forum. Per mancanza di tempo è un periodo che sono poco assiduo, ma quando mi capita di leggerti apprezzo (quasi) sempre. Qui invece non apprezzo, per niente. Dopo la crisi del '93, secondo la tua lettura Nizzi scriverebbe quasi col pilota automatico: origlioni, Tex che spiega e rispiega, poi patatine ed eccoci arrivati a 2000 pagine. Poi però scorro le sue opere del periodo post crisi e ci trovo: L'Uomo di Atlanta, L'Ultima frontiera, il buon ritorno della Tigre Nera, la bellissima storia di Lincoln, il bel Texone di Milazzo, la storia di Alison, la classica ma molto bella l'Ultimo Ribelle, il tragico ritorno di Nuvola Rossa, il bel Texone di Kubert e altre ancora.

 

Sei un indubbio grande conoscitore di Tex e in genere del fumetto. Hai competenza e capacità espositive e di analisi notevoli. Ma non vorrei che, qualche volta, tu incappassi nell'errore che attribuisci ai feroci nizziani, cioè parlare per "partito preso": non pretendo che tutte le storie da me elencate sopra ti piacciano, ma ammetterai che la qualità di tali sceneggiature - almeno di alcune - è ben lontana dalla descrizione pesantemente ingenerosa che ne fai.     

  • +1 2
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42 minuti fa, Leo dice:

 

Non si può escludere che questa lettura sia quella corretta. Che Nizzi non leggesse Tex è risaputo, probabilmente non gli piaceva. Ha anche ammesso però che, leggendolo, si è reso conto di quanto il vecchio Bonelli fosse in gamba, e si è appuntato mentalmente quelli che riteneva essere i punti di forza della scrittura di GLB e quindi di Tex. Senz'altro sarà stato uno sforzo doversi adeguare allo stile di un altro, e sarà stato altrettanto frustrante non potersi firmare. Forse questi primi anni, queste continue frustrazioni, hanno inciso, alla lunga, nella resa del Nostro; forse queste insoddisfazioni iniziali si sono palesate solo molto più tardi, quando ormai era più libero e firmava i suoi lavori. All'inizio tiene botta, deve affermarsi, è teso e concentrato sull'obiettivo. Dopo diversi anni, saturato dalle tensioni dei primi periodi, ha un crollo, una sorta di burnout. Può starci.

 

 

Mi piacciono molto, come a quasi tutti, i tuoi commenti sul forum. Per mancanza di tempo è un periodo che sono poco assiduo, ma quando mi capita di leggerti apprezzo (quasi) sempre. Qui invece non apprezzo, per niente. Dopo la crisi del '93, secondo la tua lettura Nizzi scriverebbe quasi col pilota automatico: origlioni, Tex che spiega e rispiega, poi patatine ed eccoci arrivati a 2000 pagine. Poi però scorro le sue opere del periodo post crisi e ci trovo: L'Uomo di Atlanta, L'Ultima frontiera, il buon ritorno della Tigre Nera, la bellissima storia di Lincoln, il bel Texone di Milazzo, la storia di Alison, la classica ma molto bella l'Ultimo Ribelle, il tragico ritorno di Nuvola Rossa, il bel Texone di Kubert e altre ancora.

 

Sei un indubbio grande conoscitore di Tex e in genere del fumetto. Hai competenza e capacità espositive e di analisi notevoli. Ma non vorrei che, qualche volta, tu incappassi nell'errore che attribuisci ai feroci nizziani, cioè parlare per "partito preso": non pretendo che tutte le storie da me elencate sopra ti piacciano, ma ammetterai che la qualità di tali sceneggiature - almeno di alcune - è ben lontana dalla descrizione pesantemente ingenerosa che ne fai.     

Poso dirti che, e così spero di chiudere per sempre certe diatribe con Diablero, piace molto anche a me. Scrive benissimo e direi quasi che lo ammiro, anche per la conoscenza enorme.

Mi piace sempre meno quando parla di Nizzi, ma non perchè io sia un fan di Nizzi, come ho già spiegato...non lo sono. Semplicemente critico quando c'è da criticare elogio quando c'è da elogiare, secondo il mio gusto, ma perchè purtroppo a lui non piace mai, nemmeno per sbaglio. Vedo che gli ha dato fastidio persino la balena de la congiura, una delle storie più belle, obbiettivamente, degli ultimi 30 anni. Quindi avrà una sua idiosincrasia. Succede. Vorrà dire che quando parla di Nizzi va preso con beneficio di inventario e sul resto ce lo godremo alla grande.

Modificato da valerio
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Diablero è bravo ma sbaglia su Nizzi.

La bravura di un autore è fare immedesimare un lettore in una storia del proprio eroe,farlo sentire a casa:i fuochi d artificio diventano spesso fatui se riprosti ad libitum.Nizzi riesce a fare immedesimare il lettore medio con il suo stile essenziale,lineare, magari banale a volte, ma sa sempre trovare la miscela giusta di sapori:sembra facile scrivere Tex,non lo è per NULLA. mi sono sempre chiesto perché le storie di Nizzi (a parte alcune ciofeche illeggibili) posso rileggerle anche 50 volte e mi piacciono sempre come la prima volta.certo, possono a volte disturbare la presenza dell'origlione, le patatine,gli spiegoni. Ma le sue storie sono Texiane al 100% e mi sento a casa.Facili da leggere e essenziali, magari non sempre epiche ma Tex c è. Se voglio storie più complesse e intriganti mi prendo una sera intera e rileggo le opere di Boselli: le sue storie sono più complesse e spesso vanno rilette una seconda volta per cogliere tutti i passaggi.ma Tex è un eroe epico e mi sento anche con il suo Tex a casa.coinvolgente e spesso commovente.un altro stile,ma sempre un grande Tex.

Se voglio le radici,leggo GLB...stile picaresco e sopraffino. e non si può prescindere da lui,per Bacco. 

Se voglio l anti Tex,leggo Nolitta.e spesso mi piace.

ma le storie degli altri autori difficilmente riesco a rileggerle.perche non riesco a sentirle veramente Texiane...non so se riesco a spiegarmi.la difficoltà sta nel mescere bene trama e tradizione,i dialoghi e le situazioni.Nizzi ha un suo schema preimpostato e non ha bisogno di innovarsi perché se no Tex non saprebbe più scriverlo. Boselli lo sa e lo ha richiamato non per fargli scrivere un Tex diverso o un Tex come il suo (che Nizzi non vorrebbe o potrebbe mai scrivere) ma per fargli scrivere il Tex secondo Nizzi...

23 ore fa, borden dice:

Non ci sono molti autori in giro che conoscano Tex, perciò, con buona pace di Diablero, Nizzi è una risorsa. Ha anche il suo fedele pubblico, felice del suo ritorno. 

Scriverà storie buone e altre così così? Capita a tutti. E' normale.

 

Saranno sempre meglio di quelle di (quasi)chiunque altro.

 

 

Mi sembra che sia questo il pensiero giusto.

Modificato da Barbanera
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16 minuti fa, Barbanera dice:

Diablero è bravo ma sbaglia su Nizzi.

La bravura di un autore è fare immedesimare un lettore in una storia del proprio eroe,farlo sentire a casa:i fuochi d artificio diventano spesso fatui se riprosti ad libitum.Nizzi riesce a fare immedesimare il lettore medio con il suo stile essenziale,lineare, magari banale a volte, ma sa sempre trovare la miscela giusta di sapori:sembra facile scrivere Tex,non lo è per NULLA. mi sono sempre chiesto perché le storie di Nizzi (a parte alcune ciofeche illeggibili) posso rileggerle anche 50 volte e mi piacciono sempre come la prima volta.certo, possono a volte disturbare la presenza dell'origlione, le patatine,gli spiegoni. Ma le sue storie sono Texiane al 100% e mi sento a casa.Facili da leggere e essenziali, magari non sempre epiche ma Tex c è. Se voglio storie più complesse e intriganti mi prendo una sera intera e rileggo le opere di Boselli: le sue storie sono più complesse e spesso vanno rilette una seconda volta per cogliere tutti i passaggi.ma Tex è un eroe epico e mi sento anche con il suo Tex a casa.coinvolgente e spesso commovente.un altro stile,ma sempre un grande Tex.

Se voglio le radici,leggo GLB...stile picaresco e sopraffino. e non si può prescindere da lui,per Bacco. 

Se voglio l anti Tex,leggo Nolitta.e spesso mi piace.

ma le storie degli altri autori difficilmente riesco a rileggerle.perche non riesco a sentirle veramente Texiane...non so se riesco a spiegarmi.la difficoltà sta nel mescere bene trama e tradizione,i dialoghi e le situazioni.Nizzi ha un suo schema preimpostato e non ha bisogno di innovarsi perché se no Tex non saprebbe più scriverlo. Boselli lo sa e lo ha richiamato non per fargli scrivere un Tex diverso o un Tex come il suo (che Nizzi non vorrebbe o potrebbe mai scrivere) ma per fargli scrivere il Tex secondo Nizzi...

Mi sembra che sia questo il pensiero giusto.

Io penso che ognuno di noi abbia le sue idiosincrasie. Diablero ce l'ha con Nizzi, è molto evidente, e quindi non gli piace più nula di Nizzi, nemmeno se riprende le vecchie storie, dove crede di vederci i difetti che poi sarebbero spuntati fuori dopo. Si arriva a un punto in cui ti dà fastidio tutto di un certo autore, anche solo vederne il nome. Penso che per lui la cosa stia così. Ha detto di non riuscire più a rileggere nemmeno fuga da Anderville che, caspita, la si metta come si vuole, è una delle storie feticcio dell'intera saga. E' come quando divorzi e non puoi più vedere la ex moglie nemmeno dipinta.

Modificato da valerio
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<span style="color:red;">50 minuti fa</span>, Barbanera dice:

 mi sono sempre chiesto perché le storie di Nizzi (a parte alcune ciofeche illeggibili) posso rileggerle anche 50 volte e mi piacciono sempre come la prima volta.certo, possono a volte disturbare la presenza dell'origlione, le patatine,gli spiegoni. Ma le sue storie sono Texiane al 100% e mi sento a casa.Facili da leggere e essenziali, magari non sempre epiche ma Tex c è.

 

Questo è proprio vero: le storie di Nizzi resistono benissimo alle riletture, puoi leggerle anche cento volte e in un certo senso filano via sempre lisce. Almeno, questo è l'effetto che fanno a me, anche se vedo che non sono il solo. Penso che ciò sia dovuto al fatto che in molte sue storie (non tutte, certo) l'intreccio sia prettamente secondario e il focus sia altrove, sull'atmosfera appunto familiare, i dialoghi spigliati e leggeri, la simpatia dei personaggi.

Mi rendo conto, ad esempio, che in proporzione rileggo meno le storie di Boselli: Mauro punta molto sull'intreccio, l'imprevedibilità, i colpi di scena e quindi una volta che conosco già questi aspetti lo stimolo alla rilettura mi viene meno. Per rileggermi una storia di Boselli in genere ho bisogno di non ricordarmi più diverse parti della trama, mentre rileggo una storia di Nizzi anche se me la ricordo perfettamente o quasi.

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Io non ho "idiosincrasie con Nizzi" (anzi, se andate a rileggere la mia recensione della storia del suo ritorno, volevo seppellire l'ascia di guerra. È lui che subito dopo nella seconda storia descrive Carson come un rincitrullito, Tiger come un dormiglione, Tex come un fesso che deve chiedere umilmente scusa ad un bandito in mutande, e di DI FRONTE A TEX CHE CHIEDE SCUSA IN MUTANDE, devo vedere sedicenti "texiani" che commentano tutti giulivi "questo sì che è il vero Tex, ha mangiato le patatine fritte!"

 

L'unica spiegazione che riesco a dare è che ci siano persone che non leggono Tex per l'avventura e l'intreccio (inesistenti da vent'anni nelle storie di Nizzi, sostituiti dagli onnipresenti origlioni), e che non amino Tex come esempio di audacia, coraggio, lealtà e giustizia. Che anzi non si curano per nulla di queste cose, per loro Tex può prendere botte in testa dalla mattina alla sera, chiedere scusa in mutande, senza mutande, piegato a 90 gradi, umilmente, piagnucolante, sempre più ridicolo: L'IMPORTANTE È CHE MANGI PATATINE!

 

QUELLO evidentemente è quello che si cerca in una storia di Tex! PATATINE! Se ci sono patatine, è una bella storia, una storia "texiana", se non ci sono, può anche essere "Il figlio di Mefisto", ma non vale un bel piatto di patatine! E Nizzi le patatine non le ha mai fatte mancare! Lui sa cosa cerca il suo pubblico!

 

Allora, mi pare che resista una soluzione molto semplice che può accontentare tutti. Esistono un sacco di serie di Tex, troppe. Tex Willer ha un senso perchè presenta storie di Tex giovane (prima che scoprisse le patatine, anche se nell'ultimo numero pare scoprire la patata...). Perchè non dare un senso anche ai Color?

 

Suggerisco di dedicare il Color a storie di 160 pagine dove Tex e Carson mangiano patatine. E basta. Patatine, battuta di Carson, patatine, altra battuta di Carson, etc.

Ovviamente, tutti sarebbero scritti dall'esperto Nizzi, che avrebbe una serie "sua" da confrontare alla serie "Tex Willer" creata da Boselli.

.

Grazie ai colori, l'appassionato texiano potrebbe gustarne la croccante doratura, e vedere quanto è bella rossa la bistecca alta quattro dita che l'accompagna. Grazie alle 160 pagine ci sarebbe finalmente lo spazio per far vedere nei dettagli ogni forchettata, e fra una forchettata e l'altra, ci sarebbe spazio per i tanti "gustosi siparietti" con Carson che i fan di Nizzi apprezzano tanto fra una patatina e l'altra. Tex potrebbe spiegargli in che posto sono a mangiare, visto che lui non lo sa (così ci mettiamo anche un bello spiegone, e siamo proprio tornati a casa, dal "vero Tex", che notoriamente era una serie famosa per gli spiegoni), poi potrebbe spiegargli che le bistecche vengono dalle mucche, e il lettore si potrebbe qui gustare la frizzante scenetta di Carson che va nel pallone a scoprire che ha sempre mangiato vacche e gli altri pards che si fanno una bella risata.

Non ci sarebbe nemmeno il fastidioso bisogno di metterci delle vicende e un intreccio, se proprio si pretende anche un servizievole "origlione" (che Nizziani incontentabili...) potrebbe passare di lì per caso e raccontare tutte l;e cose che sono successe mentre Tex mangiava!

 

Che bella serie sarebbe. un bell'angolo con il "vero Tex", dove tutti i fan di Nizzi potrebbero sempre trovare quello che cercano nelle storie di Tex...

 

...e magari così noi evitiamo di scoprire che cosa farebbe Nizzi la prossima volta sulla serie regolare (che sentire dire che "aveva ancora cose da dire su Tex" e vederlo subito partire in quarta con Tex che chiede umilmente scusa in mutande, mi viene qualche fondato sospetto riguardo a quelle "tante cose che deve ancora farci vedere". Ecco, io farei volentieri a meno di vederle, grazie.

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"vuoi un pugno sul muso"dice Tex a Carson "provaci"risponde il Vecchio Cammello...

"Vorrei vedere da vicino la pupattola"dice Carson a Tex

"Cosa le racconterai,le fiabe del Nonno"? Risponde Tex...ecco, queste battute rapide e virili mi fanno amare il Tex di Nizzi...poi ognuno la vede come vuole

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Diablero dice:

L'unica spiegazione che riesco a dare è che ci siano persone che non leggono Tex per l'avventura e l'intreccio (inesistenti da vent'anni nelle storie di Nizzi, sostituiti dagli onnipresenti origlioni), e che non amino Tex come esempio di audacia, coraggio, lealtà e giustizia. Che anzi non si curano per nulla di queste cose, per loro Tex può prendere botte in testa dalla mattina alla sera, chiedere scusa in mutande, senza mutande, piegato a 90 gradi, umilmente, piagnucolante, sempre più ridicolo: L'IMPORTANTE È CHE MANGI PATATINE!

Ciò lo aborro...il Tex di Nizzi non è così...vatti a leggere le storie indiane di Nizzi,e poi dimmi se Tex non è un esempio di giustizia e coraggio, lealtà...

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Non ha idiosincrasie e però fa un post assurdo lunghissimo dove parla di patatine.

Boh..

E nemmeno una parola, mai, sul Nizzi d'epoca, come se il Nizzi dei cospiratori fosse patatine.

Questa è idiosincrasia bella e buona.

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Mah, francamente sembra anche a me che Diablero abbia (provocatoriamente?) esagerato: ridurre le storie di Nizzi a una mangiata continua di bistecche e patatine è francamente inaccettabile.

Peraltro vorrei far notare una cosa: il periodo d'oro di Nizzi è proprio quello in cui le "bistecche e patatine" erano più presenti, mentre nella fase del declino post 500 a quei siparietti era dato molto meno spazio; voglio dire che le "bistecche e patatine", se inserite in una bella storia, sono un punto di forza, un modo per far sentire il lettore "a casa", un modo per spezzare con simpatia il ritmo dell'avventura. E credo che la decadenza nizziana vada cercata non nelle "bistecche e patatine", ma in storie spesse volte brutte, con svolgimenti sbagliati ed elementi - questi sì - davvero antitexiani come i cinturoni slacciati. 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

La parte finale della storia Il Marchio di Satana ricordate come Tex e Carson fanno la figura dei polli attirati in una trappola e poi Padre Krandall fa scattare una trappola altra storia di Bonelli padre meditate

Altra figura da pollo gliela fa fare nolitta Col Colonnello Whatson che rompe sulla testa dura di Tex una bottiglia di buon Whisky

Prima di scrivere frasi a vanvera leggetevi qualche avventura di Bonelli Padre

 

 

 

 

 

Bè Valerio,, a dire il vero, Tex nasce un po' pollo, basta vedere come si fa giuggiolare da Coffin due volte già nel Totem Misterioso. Ma almeno lì era distratto da un paio di lunghissime gambe... non dormiva della grossa come ultimamente

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