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TWF - Tex Willer Forum

Claudio Nizzi


ymalpas
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Sono un po' restio a spiegare per filo e per segno dove ha sbagliato Valerio nel "leggere" il mio post, conosco abbastanza i forum da sapere che poi tutti leggerebbero solo quelle risposte saltando i miei post originari. Dove invece ho scritto post così lunghi proprio perchè non sarei riuscito a spiegarmi in due righe...

 

Al massimo posso dire la più "facile" da smentire. Trovate in quei miei post dove avrei detto che...

11 hours ago, valerio said:

4) il Nizzi post 300 non ti ricordi nemmeno più le storie perchè non le leggi, ma sei sicuro che siano molto brutte e piene di errori, perchè all'epoca li contavi.

 

io ho detto che in un momento che non ricordo più esattamente dopo il ritorno di Nizzi (cioè oltre il 400) ho cominciato a VEDERE quello che molti qui invece NON VEDEVANO, cioè l'opera di totale distruzione di Tex, messo apertamente in ridicolo e mostrato come un pomposo coglione.

 

Quindi, IN UNA SOLA RIGA, valerio riesce a stravolgere quello che dico CINQUE VOLTE.

 

1) Anticipa la data di più di DIECI ANNI.

2) dice che non le leggo, mentre le ho lette con molta più attenzione (evidentemente) di lui, visto che ho notato aspetti che non ha notato.

3) dice che sono "sicuro che sono brutte", no, sono sicuro che in ciascuna Tex viene smitizzato e reso ridicolo.

4) dice che avrei detto che "sono piene di errori" e questa se l'è proprio inventata.

5) all'epoca non li "contavo", li VEDEVO.

 

Cinque castronerie in una riga sola, e tutto il suo "riassunto" è così.

 

E visto che mi sa che anche lui sa come funzionano i forum, ad avere un comodo "riassuntino" dopo, sappiamo benissimo entrambi che molti forumisti salteranno i miei post per leggersi direttamente il suo "veritiero riassunto" (e l'ho già notato in diverse risposte), e semplicemente rispondendogli sposto la discussione LONTANO da quello che ho DAVVERO detto, verso una discussione con me che perdo un sacco di tempo a dire "ma non ho detto questo, ma non ho detto questo" sui temi su cui vuole portarci lui...

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<span style="color:red;">18 minuti fa</span>, Leo dice:

 

In realtà sono intellegibilissimi. Diablero ha una qualità di scrittura che rende agevole anche uno spiegone lunghissimo (e quindi per me non risulta mai estenuante, per fugare un suo timore).

 

Solo che, non volendo ora fare l'esegesi del suo bello e lungo post, anch'io avevo capito, in soldoni, le stesse cose. 

E appunto, non si capisce nulla.

Lo dico anche io che scrive bene, ma se scrivi bene e nessuno capisce nulla, o sei Umberto Eco o è meglio che impari a spiegarti, ecco..

<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sono un po' restio a spiegare per filo e per segno dove ha sbagliato Valerio nel "leggere" il mio post, conosco abbastanza i forum da sapere che poi tutti leggerebbero solo quelle risposte saltando i miei post originari. Dove invece ho scritto post così lunghi proprio perchè non sarei riuscito a spiegarmi in due righe...

 

Al massimo posso dire la più "facile" da smentire. Trovate in quei miei post dove avrei detto che...

 

io ho detto che in un momento che non ricordo più esattamente dopo il ritorno di Nizzi (cioè oltre il 400) ho cominciato a VEDERE quello che molti qui invece NON VEDEVANO, cioè l'opera di totale distruzione di Tex, messo apertamente in ridicolo e mostrato come un pomposo coglione.

 

Quindi, IN UNA SOLA RIGA, valerio riesce a stravolgere quello che dico CINQUE VOLTE.

 

1) Anticipa la data di più di DIECI ANNI.

2) dice che non le leggo, mentre le ho lette con molta più attenzione (evidentemente) di lui, visto che ho notato aspetti che non ha notato.

3) dice che sono "sicuro che sono brutte", no, sono sicuro che in ciascuna Tex viene smitizzato e reso ridicolo.

4) dice che avrei detto che "sono piene di errori" e questa se l'è proprio inventata.

5) all'epoca non li "contavo", li VEDEVO.

 

Cinque castronerie in una riga sola, e tutto il suo "riassunto" è così.

 

E visto che mi sa che anche lui sa come funzionano i forum, ad avere un comodo "riassuntino" dopo, sappiamo benissimo entrambi che molti forumisti salteranno i miei post per leggersi direttamente il suo "veritiero riassunto" (e l'ho già notato in diverse risposte), e semplicemente rispondendogli sposto la discussione LONTANO da quello che ho DAVVERO detto, verso una discussione con me che perdo un sacco di tempo a dire "ma non ho detto questo, ma non ho detto questo" sui temi su cui vuole portarci lui...

Ciccino bello, non ti ha capito nessuno, visto che gli altri che hanno scritto dopo, hanno detto di aver capito le stesse cose che ho capito io. Quindi i casi sono due.

1) Siamo tutti analfabeti e tu no

2) Non si capisce un tubo di quello che scrivi.

Scegli tu quale delle due è la risposta giusta.

P.S. rispondo sul tuo punto 1. Dici che ho anticipato la data di più di dieci anni. Ebbene io ho scritto "il Nizzi post 300",300 inteso evidentemente come centinaio, il che significa dal 400 in poi. Quindi ho detto esattamente quello che hai detto tu, dato che dici che "dopo il 400" hai cominciato a vedere certi errori.

Sul punto 2. Non le leggi più e lo hai detto tu. Hai detto che le storie dal 400 in poi non le rileggi e molte non te le ricordi nemmeno più. Sugli altri punti prendo atto, in ogni caso continui a dire che gli altri non vedono gli errori. Magari li vedono ma non li considerano tali oppure non ne sono infastiditi, in determinate storie particolarmente belle, tu che ne dici?

<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Gulliver... dice:

Trovo molto interessante il discorso aperto da Diablero sulle differenti generazioni di lettori e sul loro Tex di formazione. Riconosco che c’è del vero, se mi volto indietro vedo facilmente come la mia concezione dei personaggi sia stata tutta condizionata dai primi anni in cui li ho avvicinati. Ho sviluppato un approccio al fumetto Bonelli, non a ciascun personaggio in particolare ma a tutto quel mondo assieme, che poi nelle sue linee essenziali non è più cambiato. Non è tanto una questione di gusti in senso stretto - il giudizio critico con il passare del tempo ovviamente cambia - ma proprio di inquadramento ideologico. 

Ho avvicinato i Bonelli nel 2006, quando andavo in seconda media e poco prima di iniziare a conoscere e leggere i forum, tra cui TWO (mi chiamavo “jacopo93”). Avevo capito che mi piacevano i fumetti, dunque naturale che cercassi la miglior qualità: presto mi fu chiaro che per le serie storiche non l’avrei trovata se non nei vecchi albi e nelle ristampe. Tex fu quello cui mi fu più facile avvicinarmi, dato che mio nonno collezionava la NR, allora giunta al 160/170 e che usciva due volte al mese. Avevo solo l’imbarazzo della scelta, infatti in pochi mesi lessi pressoché tutte le storie della golden age, ricavandone una forte impronta. D’altra parte, quel Tex per me divenne sì la normalità, ma in chiaroscuro. Per la mia sensibilità di dodicenne del terzo millennio, alcuni aspetti non mi piacevano: le storie erano perlopiù troppo lunghe, i dialoghi erano verbosissimi e la grafica d’antan appesantiva. Per i numeri ex-striscia sotto il 90, con le vignette ancora più compatte, avevo un completo rigetto, non riuscii a prenderli in mano se non molto tempo dopo (questo credo tra l’altro sia alla base del mio completo disinteresse per i tremendi stravolgimenti di Tex che starebbe attuando Boselli secondo i più accesi degli sparuti forumisti di TWO rimasti gli ultimi anni). Soprattutto, raramente empatizzavo con i personaggi, mi sembrava si prendessero tutti troppo sul serio. Insomma, il Tex con cui mi sono battezzato e che amo è quello di GB, qualsiasi versione se ne distanzi per me resta apocrifa, ma non posso dire sia mai diventato il “mio” fumetto. 

Quell’anno, avvicinai anche il fratello western Zagor, ne lessi per un po’ l’inedito ma arrivato al 500 cifra tonda me ne allontanai senza rimpianti: incredibile a dirsi, ma che non fosse una collana in salute già mi sembrò evidente allora. I due personaggi cui più mi legai furono così quelli di cui in quel periodo iniziarono le ristampe: il Dylan Dog di Sclavi (talmente originale da non essere ripetibile) e il Mister No di Nolitta e Castelli. In particolare quest’ultimo, che di Nolitta fu la creatura a mio parere più matura e che infine mi insegnò cosa cercavo: un compromesso di genere tra spensieratezza e drammaticità, un eroe che fosse il migliore ma non il più forte, storie lunghe ma con il gusto per i ritmi rilassati. E’ dunque su queste basi, che ho riconosciuto come le mie preferenze in fatto di fumetti, che mi approccio oramai a ogni storia Bonelli, anche di Tex.

Quel che mi capita, dunque, è d’adorare storie come “Giungla crudele”, pur essendo perfettamente consapevole che nulla hanno a che vedere con il Tex più puro, e d’essere singolarmente indulgente per molte scene che lettori più impostati di me giudicherebbero come grandi mancanze di rispetto al personaggio. Li capisco, mi è perfettamente chiaro come Diablero si possa sdegnare così ampiamente della produzione del secondo Nizzi (voialtri, che capite l’equazione “Tex di Nizzi” = “Tex si slaccia il cinturone”, pensate che lui sia prevenuto contro Nizzi perché a voi non sorge quello che per lui è un assoluto automatismo, cioè “Tex si slaccia il cinturone” = “Brutta storia di Tex”). Quel che importa a me però è solo di divertirmi, al di là di quale sia il logo di copertina. Quindi ecco: se non mi diverto, può essere solo perché la storia è scritta male. In quest’ottica, io credo che il Tex di Nolitta e quello del secondo (e terzo) Nizzi molto spesso siano semplicemente scritti male, cioè siano stonati rispetto al contesto. Fare un personaggio molto più fallibile del Tex di GB e inserirlo in un contesto gbonelliano può darsi sia per alcuni un errore ideologico, ma a mio parere è senz’altro e in primis un errore tecnico. Mister No ha scritto in fronte sin dall’inizio che non salverà il mondo, la gente attorno lo considera un illuso, l’impresa è disperata e le storie raccontano di come lui, eroicamente, non s’arrenda all’evidenza per un senso morale superiore: questo ha senso. Il Tex di “Caccia all’uomo” è circondato da personaggi che lo considerano un supereroe, è sempre descritto come un satanasso abituato all’impossibile, eppure alla fine non salva comunque dall’impiccagione Faccia d’angelo: questa è una presa in giro per il lettore. In storie di questo genere l’incoerenza è intrinseca, è come se il personaggio principale vivesse al di sopra delle proprie possibilità. In altre, invece, pur rimanendo la stessa impostazione ideologica “umanizzante”, mi pare che il minor eroismo di Tex sia calibrato molto meglio. In questi casi, se c’è il giusto brio, la storia non di rado mi lascia molto contento. Il Nizzi di epoca 400 secondo me nel prendere botte in testa non appare così pallone gonfiato come nella centuria successiva, è più basso profilo di quello degli anni successivi. Fateci caso: il Tex di Nizzi più fantozziano è quello che riceve le lodi più sperticate da chi gli sta attorno, quasi come se il Nizzi post-500, perso ormai completamente il polso della narrazione, cercasse di compensare con le parole quel che nella sceneggiatura non si vede nei fatti. C’è uno squilibrio evidente, che di solito è quel che fa più innervosire. 

 

 

 

Sull’unità d’azione hai ragione, Diablero, non ricordavo gli esempi che mi hai fatto e in effetti credo sia uscito qui il mio orientamento nolittiano😅 Ripensandoci, mi era già venuto in mente nei giorni scorsi l’inizio de “Gli eroi di Devil Pass”. A proposito, quell’assolutamente gbonelliano non citare Aquila della Notte se non con reverente timore da parte dei suoi navajos per tutta la prima lunghissima sequenza, tra l’altro, crea una forte suspance che è del tutto funzionale al seguito della storia. Si induce nel lettore l’attesa di un eroe che c’è, che viene prima nominato e poi quando compare mantiene le promesse. Più o meno la stessa cosa, in piccolo, capita in “Tex 500”: miti indiani, un sacrilegio da vendicare, attesa di fuoco e fiamme..poi però lì la montagna partorisce un topolino. Il contrasto è da parodia, e non ci credo propria sia voluto.

 

P.S. Dagli appunti che presi ormai anni fa, leggo che giudicai “I predatori del Grande Nord” come la storia peggiore della fascia 300-400, di sicuro anche in proporzione alla carne al fuoco. Mi stupisce un giudizio tanto severo perché so che viene considerata molto bene dalla stragrande maggioranza dei lettori, ma la ricordo molto poco. A pelle, direi che la mia stroncatura poteva essere motivato solo dalla presenza in quantità abnorme dei difetti del Nizzi successivo. Al di là dei gusti personali, vi risulta? 

(Diablero, potresti rileggere questa per dare il colpo di grazia alla tua residua benevolenza verso l’autore: o la va o la spacca)

 

P.P.S. Valerio, mi pare di capire che quel che Diablero sta riconsiderando del Nizzi pre-400 sia la qualità complessiva delle sue storie, non l'utilizzo più o meno Gbonelliano che fa di Tex e dei suoi pards. Insomma, detto alla mia maniera, il lato prettamente tecnico dei suoi lavori, non l'aspetto ideologico.

 

Non lo so. In realtà Diablero parla pochissimo del Nizzi pre 400, non so se volutamente. Ha approfondito solo Fuga da Anderville, nella quale non gli è piaciuto, alla rilettura, il Tex fallibile, quindi esattamente l'aspetto ideologico di quella storia, altrimenti universalmente riconosciuta bellissima.

Hai ragione quando dici che per Diablero vige, probabilmente, il calcolo matematico Tex si slaccia il cinturone = pessima storia di Tex. deve essere esattamente così. A me questa equazione manca, non certo perchè non sia nato con il Tex Bonelliano, ma perchè un Tex meno infallibile (ma che alla fine vince sempre) a me non dispiace, a patto che sia inserito in una storia bella e appassionante. Quello che rimprovero a Nizzi non sono affatto le botte in testa, di cui non me ne può fregar di meno, quanto le sceneggiature scialbe e senza guizzi del post 500. Insomma, non mi incavolo per lo slacciamento di cinturoni, ma per la noia che aleggia in quelle sceneggiature senza più nerbo e con poche idee.

E' proprio una diversa visione della lettura. Per me, forse, è più rilassata e meno..come dire..fanatica. Per Diablero è ipercritica e volta alla negazione di ogni minima umanizzazione del personaggio, a cui non è concesso sbagliare per nessun motivo.

Lo stesso dicasi per Nolitta, che a differenza di Nizzi non è mai stato Bonelliano nemmeno per un momento (il miglior Nizzi era quasi interamente bonelliano) e a botte in testa e comportamenti isterici e ansiosi di Yex è andato avanti per tutte le sue storie. Ciononostante, anche li, spesso finisco per divertirmi. Anzi, se dovessi dire la più bella storia di Tex, potrei considerare El Muerto tra le più appassionanti che abbia mai letto e quelle più iconiche.

Come vedi metto la bellezza della storia prima di tutto il resto.

Sui predatori del grande nord, mah, non ricordo ogni singola scena, ma la ricordo come una storia stupenda con un finale affrettato. E ricordo un Tex in grandissimo spolvero.

<span style="color:red;">23 minuti fa</span>, valerio dice:

E appunto, non si capisce nulla.

Lo dico anche io che scrive bene, ma se scrivi bene e nessuno capisce nulla, o sei Umberto Eco o è meglio che impari a spiegarti, ecco..

Ciccino bello, non ti ha capito nessuno, visto che gli altri che hanno scritto dopo, hanno detto di aver capito le stesse cose che ho capito io. Quindi i casi sono due.

1) Siamo tutti analfabeti e tu no

2) Non si capisce un tubo di quello che scrivi.

Scegli tu quale delle due è la risposta giusta.

P.S. rispondo sul tuo punto 1. Dici che ho anticipato la data di più di dieci anni. Ebbene io ho scritto "il Nizzi post 300",300 inteso evidentemente come centinaio, il che significa dal 400 in poi. Quindi ho detto esattamente quello che hai detto tu, dato che dici che "dopo il 400" hai cominciato a vedere certi errori.

Sul punto 2. Non le leggi più e lo hai detto tu. Hai detto che le storie dal 400 in poi non le rileggi e molte non te le ricordi nemmeno più. Sugli altri punti prendo atto, in ogni caso continui a dire che gli altri non vedono gli errori. Magari li vedono ma non li considerano tali oppure non ne sono infastiditi, in determinate storie particolarmente belle, tu che ne dici?

Non lo so. In realtà Diablero parla pochissimo del Nizzi pre 400, non so se volutamente. Ha approfondito solo Fuga da Anderville, nella quale non gli è piaciuto, alla rilettura, il Tex fallibile o comunque impotente, quindi esattamente l'aspetto ideologico di quella storia, altrimenti universalmente riconosciuta bellissima.

Hai ragione quando dici che per Diablero vige, probabilmente, il calcolo matematico Tex si slaccia il cinturone = pessima storia di Tex. deve essere esattamente così. A me questa equazione manca, non certo perchè non sia nato con il Tex Bonelliano, ma perchè un Tex meno infallibile (ma che alla fine vince sempre) a me non dispiace, a patto che sia inserito in una storia bella e appassionante. Quello che rimprovero a Nizzi non sono affatto le botte in testa, di cui non me ne può fregar di meno, quanto le sceneggiature scialbe e senza guizzi del post 500. Insomma, non mi incavolo per lo slacciamento di cinturoni, ma per la noia che aleggia in quelle sceneggiature senza più nerbo e con poche idee.

E' proprio una diversa visione della lettura. Per me, forse, è più rilassata e meno..come dire..fanatica. Per Diablero è ipercritica e volta alla negazione di ogni minima umanizzazione del personaggio, a cui non è concesso sbagliare per nessun motivo.

Lo stesso dicasi per Nolitta, che a differenza di Nizzi non è mai stato Bonelliano nemmeno per un momento (il miglior Nizzi era quasi interamente bonelliano) e a botte in testa e comportamenti isterici e ansiosi di Yex è andato avanti per tutte le sue storie. Ciononostante, anche li, spesso finisco per divertirmi. Anzi, se dovessi dire la più bella storia di Tex, potrei considerare El Muerto tra le più appassionanti che abbia mai letto e quelle più iconiche.

Come vedi metto la bellezza della storia prima di tutto il resto.

Sui predatori del grande nord, mah, non ricordo ogni singola scena, ma la ricordo come una storia stupenda con un finale affrettato. E ricordo un Tex in grandissimo spolvero.

 

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40 minutes ago, valerio said:

P.S. rispondo sul tuo punto 1. Dici che ho anticipato la data di più di dieci anni. Ebbene io ho scritto "il Nizzi post 300",300 inteso evidentemente come centinaio, il che significa dal 400 in poi. Quindi ho detto esattamente quello che hai detto tu, dato che dici che "dopo il 400" hai cominciato a vedere certi errori.

 

Tu avresti scritto "post 300" per indicare i numeri dopo il 400, e sarei IO quello che si spiega alla cazzo...  🙄   :lol:   :craniate:

 

40 minutes ago, valerio said:

E' proprio una diversa visione della lettura. Per me, forse, è più rilassata e meno..come dire..fanatica. Per Diablero è ipercritica e volta alla negazione di ogni minima umanizzazione del personaggio, a cui non è concesso sbagliare per nessun motivo.

 

Questa è un invereconda cazzata (sia il fatto che Tex non debba mai sbagliare, sia il fatto che io l'abbia detto)

 

Trovo ancora incredibile che si commentino le storie senza capire cos'è una storia. Cioè, facendone una valutazione come se fossero eventi slegati, se non ci fosse una fine, un plot, una premise, un tema, e considerandole un immenso mischione senza senso in cui un evento è uguale ad un altro. In cui quindi dire che Tex non deve cadere inciampando e sbattendo il naso su una merda equivale a dire che Tex non deve sbagliare mai, e  in cui il venire completamente e totalmente sconfitto equivale a cadere in un agguato nelle prime pagine (mancando, appunto, ogni concetto di "finale" e "incipit", tutto è uguale a tutto, le storie non esistono, se Tex caga in scena vuol dire che non caga mai...)

 

Ti faccio un piccolo esempio, sperando che il film non sia "troppo vecchio" come dice Peter Parker in Infinity War.  Considera il film Star Wars.

 

Ad inizio film, la principessa Leia viene catturata, e nel corso del film Alderaan viene distrutto.

 

L'atteggiamente tu ed altri avete per gli "sbagli" di Tex equivale a dire che questi potevano essere benissimo IL FINALE DEL FILM e NON CAMBIAVA NIENTE.  Cioè, il film poteva finire con Leia (e Luke e Jan e Chwwbacca) catturati, e Alderaan distrutto, con "the end" sullo sfondo, ED ERA LA STESSA COSA.

 

Perchè ad una critica sul fatto che Tex viene SCONFITTO COME UN FESSO NEL FINALE, rispondete, apparentemente convinti che sia UNA RISPOSTA SENSATA, che anche nelle storie di GLBonelli ogni tanto Tex veniva ingannato, magari ad inizio storia quando diceva che aveva perso le tracce degli indiani e doveva tornare in paese.

 

Insomma, per discutere bisogna avere basi di partenza comuni. Partiamo proprio dalle basi: siete consapevoli che quelle di Tex sono storie, e che le scrive qualcuno, e quindi se scrive che Tex viene visto mentre caga non è "normale, lo fanno tutti"? Avete chiaro il concetto che le storie hanno un senso e un plot, che l'eroe sconfitto nel finale e nel mezzo della storia sono cose un tantino diverse?  (ma poco, dai, come appunto la differenza Fra Indiana Jones che viene fregato da Belloq ad inizio film e avere i Nazisti che vincono alleandosi a Dio nel finale dopo aver ucciso Indiana Jones e Marion...)

Modificato da Diablero
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Just now, Diablero dice:

 

Tu avresti scritto "post 300" per indicare i numeri dopo il 400, e sarei IO quello che si spiega alla cazzo...  🙄   :lol:   :craniate:

 

 

Questa è un invereconda cazzata (sia il fatto che Tex non debba mai sbagliare, sia il fatto che io l'abbia detto)

 

Trovo ancora incredibile che si commentino le storie senza capire cos'è una storia. Cioè, facendone una valutazione come se fossero eventi slegati, se non ci fosse una fine, un plot, una premise, un tema, e considerandole un immenso mischione senza senso in cui un evento è uguale ad un altro. In cui quindi dire che Tex non deve cadere inciampando e sbattendo il naso su una merda equivale a dire che Tex non deve sbagliare mai, e  in cui il venire completamente e totalmente sconfitto equivale a cadere in un agguato nelle prime pagine (mancando, appunto, ogni concetto di "finale" e "incipit", tutto è uguale a tutto, le storie non esistono, se Tex caga in scena vuol dire che non caga mai...)

 

Ti faccio un piccolo esempio, sperando che il film non sia "troppo vecchio" come dice Peter Parker in Infinity War.  Considera il film Star Wars.

 

Ad inizio film, la principessa Leia viene catturata, e nel corso del film Alderaan viene distrutto.

 

L'atteggiamente tu ed altri avete per gli "sbagli" di Tex equivale a dire che questi potevano essere benissimo IL FINALE DEL FILM e NON CAMBIAVA NIENTE.  Cioè, il film poteva finire con Leia (e Luke e Jan e Chwwbacca) catturati, e Alderaan distrutto, con "the end" sullo sfondo, ED ERA LA STESSA COSA.

 

Perchè ad una critica sul fatto che Tex viene SCONFITTO COME UN FESSO NEL FINALE, rispondete, apparentemente convinti che sia UNA RISPOSTA SENSATA, che anche nelle storie di GLBonelli ogni tanto Tex veniva ingannato, magari ad inizio storia quando diceva che aveva perso le tracce degli indiani e doveva tornare in paese.

 

Insomma, per discutere bisogna avere basi di partenza comuni. Partiamo proprio dalle basi: siete consapevoli che quelle di Tex sono storie, e che le scrive qualcuno, e quindi se scrive che Tex viene visto mentre caga non è "normale, lo fanno tutti"? Avete chiaro il concetto che le storie hanno un senso e un plot, che l'eroe sconfitto nel finale e nel mezzo della storia sono cose un tantino diverse?  (ma poco, dai, come appunto la differenza Fra Indiana Jones che viene fregato da Belloq ad inizio film e avere i Nazisti che vincono alleandosi e Dio nel finale dopo aver ucciso Indiana Jones e Marion...)

Sul primo punto, io parlo dempre di centinai, se mi hai letto qualche volta. I 200 è il centinaio 200, il 300 è il centinaio 300 e così via. Se dico dopo i 300 mi riferisco a dopo il numero 399. come se uno dice "dopo gli anni 80" è chiaro che si riferisce a dopo la fine degli anni 80, quindi ai 90.

Ok, chiarito questo.

Sul secondo punto, capisco il tuo discorso, ma sono punti di vista diversi. Per me Tex deve uscirne vincitore. Ovvio. E ne esce sempre vincitore o quasi, persino con Nizzi e con Nolitta (ricordo documento d'accusa in cui invece non vince, non mi sovviene altro, al momento). Mi infastidisce se Tex viene catturato TROPPE VOLTE. Cose che, tornando in topic e quindi a Nizzi, a volte nei 500 accade in modo fastidioso. Certo, se accade due o tre volte in una storia diventa un fatto difficilmente accettabile. Ma la cattura o un fallimento in se, non mi rende la storia indigeribile. L'importante è che alla fine Tex ne esca vincitore e che la storia sia appassionante. Quello che non perdono è una sceneggiatura scialba e noiosa. Quello davvero non lo sopporto. Prendiamo due maxi, per non parlare sempre della regolare. Fort sahara e il veleno del cobra. Due buoni soggetti, anche intriganti, ma risolti con storie di una noia indescrivibile. Botte in testa? No, noia. E' quello il problema, per quanto mi riguarda.

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Diciamo così: Tex alla fine vince sempre, ma, se con GB vinceva la guerra vincendo quasi sempre ogni singola battaglia, con Nolitta e il Nizzi post-crisi arriva perlopiù a vincere la guerra avendo vinto un numero spesso irrisorio di battaglie. Il rischio connesso alla loro scrittura, dunque, è dare al lettore l'idea che Tex non si sia propriamente meritato la vittoria finale, cosa che con GBonelli non succede mai, neanche nelle pochissime occasioni in cui una battaglia viene effettivamente persa (il duello con slealtà de "La sconfitta", la botta in testa in "Il grande intrigo", etc). 

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25 minutes ago, Gulliver... said:

Diciamo così: Tex alla fine vince sempre, ma, se con GB vinceva la guerra vincendo quasi sempre ogni singola battaglia, con Nolitta e il Nizzi post-crisi arriva perlopiù a vincere la guerra avendo vinto un numero spesso irrisorio di battaglie. Il rischio connesso alla loro scrittura, dunque, è dare al lettore l'idea che Tex non si sia propriamente meritato la vittoria finale, cosa che con GBonelli non succede mai, neanche nelle pochissime occasioni in cui una battaglia viene effettivamente persa (il duello con slealtà de "La sconfitta", la botta in testa in "Il grande intrigo", etc). 

 

Non è nemmeno una mera questione di "vittorie" e "sconfitte". La scrittura, quando è fatta da autori BRAVI, non si riduce a "a dà una botta in testa a B, poi B dà una botta in testa ad A"

 

Molto recentemente ho postato nel thread su "Diablero - la Regina della Notte", una storia che mi piace molto (come era facile intuire dal mio nickname, suppongo,...) e che ho riletto appunto per parlarne in quel topic (dove appunto trovi il mio post sulla storia, se sei interessato)

 

Nel corso di quella storia ad un certo punto Tex e Mitla, senza interagire direttamente, si sfidano in una serie di trappole e deduzioni, usando la loro INTELLIGENZA.  Mitla agisce intelligentemente, sa che non ha la minima speranza contro le pistole dei pard, ma a lei basta ritardarli (ha già deciso di attaccare gli indiani un ultima notte, e poi di tornare ai loro "antichi covi"), quindi con un trucco davvero perfido riesce a eliminare la "guida" dei pards, rimanendo silenziosa e invisibile. Ma il Tex di GLBonelli è un eroe INTELLIGENTE, non un bestione capace solo di mangiare patatine, citare regolamenti e dormire mentre gli fregano una barca da sotto il culo, e quindi anche se non la vede, DEDUCE come ha fatto a uccidere la guida, e gli manda Kit e Tiger a seguire la sua pista, ma senza farsi vedere. Lei però è eccezionalmente cauta, e per quanto possano rimanere a distanza Kit e Tiger devono avanzare allo scoperto, e lui li vede. A sua volta escogita una trappola per seppellirli sotto le roccie, ma Tiger la nota in tempo e i due si salvano...  poi non vado avanti a raccontare tutta la storia, rileggitela e non te la ricordi, ma è UNA SFIDA FRA TITANI. una lotta di astuzie e contro-astuzie fra Mitla e i pards, con lei e Tex che giganteggiano, persino per far fuori i lupi Tex usa l'astuzia (oltre ai fucili) usando Kit e Carson come esca. NESSUNO DEI DUE FA ERRORI, nessuno dei due prende botte in testa, nessuno dei due è ridicolizzato. È una lotta senza esclusione di colpi, che è narrata così bene che anche se sai che Tex si salverà ti tiene con il fiato sospeso, fino a che uno dei due non fa il primo errore. È Mitla, che per la fretta ha un attimo di distrazione, e scivola su gradini umidi e sdrucciolevoli. E quell'unico errore è quello che fa la differenza.

 

Poi chiudo l'albo, mi vado a leggere queste discussioni nel forum, e trovo gente che dice che è impossibile rendere un nemico "temibile e pericoloso" o "memorabile", senza far prendere botte in testa a Tex, che se non fa prendere botte in testa al protagonista, un autore non può scrivere storie appassionanti, e mi chiedo..., ma che cavolo hanno letto in vita loro? Solo Nizzi? Probabilmente no, hanno letto anche loro GLBonelli, ma probabilmente se lo sono scordato (più difficile capire come mai non ricordino le storie attuali di borden...)

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<span style="color:red;">7 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Non è nemmeno una mera questione di "vittorie" e "sconfitte". La scrittura, quando è fatta da autori BRAVI, non si riduce a "a dà una botta in testa a B, poi B dà una botta in testa ad A"

 

Molto recentemente ho postato nel thread su "Diablero - la Regina della Notte", una storia che mi piace molto (come era facile intuire dal mio nickname, suppongo,...) e che ho riletto appunto per parlarne in quel topic (dove appunto trovi il mio post sulla storia, se sei interessato)

 

Nel corso di quella storia ad un certo punto Tex e Mitla, senza interagire direttamente, si sfidano in una serie di trappole e deduzioni, usando la loro INTELLIGENZA.  Mitla agisce intelligentemente, sa che non ha la minima speranza contro le pistole dei pard, ma a lei basta ritardarli (ha già deciso di attaccare gli indiani un ultima notte, e poi di tornare ai loro "antichi covi"), quindi con un trucco davvero perfido riesce a eliminare la "guida" dei pards, rimanendo silenziosa e invisibile. Ma il Tex di GLBonelli è un eroe INTELLIGENTE, non un bestione capace solo di mangiare patatine, citare regolamenti e dormire mentre gli fregano una barca da sotto il culo, e quindi anche se non la vede, DEDUCE come ha fatto a uccidere la guida, e gli manda Kit e Tiger a seguire la sua pista, ma senza farsi vedere. Lei però è eccezionalmente cauta, e per quanto possano rimanere a distanza Kit e Tiger devono avanzare allo scoperto, e lui li vede. A sua volta escogita una trappola per seppellirli sotto le roccie, ma Tiger la nota in tempo e i due si salvano...  poi non vado avanti a raccontare tutta la storia, rileggitela e non te la ricordi, ma è UNA SFIDA FRA TITANI. una lotta di astuzie e contro-astuzie fra Mitla e i pards, con lei e Tex che giganteggiano, persino per far fuori i lupi Tex usa l'astuzia (oltre ai fucili) usando Kit e Carson come esca. NESSUNO DEI DUE FA ERRORI, nessuno dei due prende botte in testa, nessuno dei due è ridicolizzato. È una lotta senza esclusione di colpi, che è narrata così bene che anche se sai che Tex si salverà ti tiene con il fiato sospeso, fino a che uno dei due non fa il primo errore. È Mitla, che per la fretta ha un attimo di distrazione, e scivola su gradini umidi e sdrucciolevoli. E quell'unico errore è quello che fa la differenza.

 

Poi chiudo l'albo, mi vado a leggere queste discussioni nel forum, e trovo gente che dice che è impossibile rendere un nemico "temibile e pericoloso" o "memorabile", senza far prendere botte in testa a Tex, che se non fa prendere botte in testa al protagonista, un autore non può scrivere storie appassionanti, e mi chiedo..., ma che cavolo hanno letto in vita loro? Solo Nizzi? Probabilmente no, hanno letto anche loro GLBonelli, ma probabilmente se lo sono scordato (più difficile capire come mai non ricordino le storie attuali di borden...)

Diablero, hai ragione. Non credo nessuno dimentichi GLB, figurarsi. E tutti leggono Borden. E ancora, nessuno dice che la maggior parte delle storie del Nizzi del quinto centinaio siano capolavori. Però non puoi ridurre tutto il lavoro di Nizzi a quelle brutte storie del declino. Nizzi è stato anche un grande autore, ed è stato anche profondamente Bonelliano. Probabilmente qui ti si contesta il fatto che insisti sempre solo sul Nizzi bollito. Prima di bollire è stato anche molto ben al dente e per molti anni ha sfornato bellissime storie e un bellissimo Tex.

Detto questo, andrebbe anche detto che ogni autore è diverso. Tex è immutabile ed è solo quello di GLB? Non so...qui la discussione è aperta. Certo, nessuno degli autori che si sono succeduti è Bonelliano come Bonelli. Ci si è avvicinato Nizzi per un decennio. Non certo Sergio, che è l'antitesi del padre su Tex. Il Tex di Sergio è proprio un altro personaggio. Quello di Nizzi è stato Bonelliano in modo quasi miracoloso per un decennio (al punto da essere accusato di manierismo, per quanto era fedele), poi ha fatto di Tex un eroe più fallibile. Boselli è nello spirito di Tex ma non si può pensare che il suo Tex sia quello di Bonelli. Il Tex di Borden è spesso un pò "nascosto" dai comprimari e non c'è dubbio che Borden proponga storie molto diverse da quelle di GLB, vale a dire molto più complesse ed elaborate. Borden, esattamente come altri autori, è stato più volte accusato di distaccarsi troppo dal modello Bonelliano. Io non vedo dove sia il problema. Borden non è Bonelli e scrive a modo suo. Manfredi ha pure un suo stile, che c'entra poco col modello. Ruju è abbastanza fedele, anche se in modo piuttosto piatto. Segura? A me piaceva molto ma non c'è dubbio che il suo Tex e ancor più il suo Carson fossero delle invenzioni personali. Non parliamo poi di Faraci.

Ognuno ha il suo stile.

Nel caso di Nizzi mi pare curioso che le stesse persone lo accusino ora di essere troppo manieristico e di copiare GLB senza metterci del suo, e ora invece di esserne troppo distante creando un Tex fallibile.

Stento a capire questo passaggio.

 

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Ciascun autore ha un suo stile. E ogni personaggio ha un suo canone.

 

Le due cose non sono in contraddizione. O almeno, non dovrebbero esserlo.  Poi un autore può anche essere totalmente inadatto ad un personaggio, o non sforzarsi nemmeno di rispettarne il canone.

 

Nolitta era completamente inadatto a Tex, e non è mai riuscito a rispettarne il canone. Nizzi ha invece dimostrato che (almeno quando non era ancora andato in crisi) era in grado di rispettarlo. Ma ad un certo punto ha smesso di farlo, o anche solo di provarci.

 

Non confondiamo lo stile, unico di ogni autore, con il rispetto del personaggio. Altrimenti nessun personaggio sopravviverebbe mai al suo creatore.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ciascun autore ha un suo stile. E ogni personaggio ha un suo canone.

 

Le due cose non sono in contraddizione. O almeno, non dovrebbero esserlo.  Poi un autore può anche essere totalmente inadatto ad un personaggio, o non sforzarsi nemmeno di rispettarne il canone.

 

Nolitta era completamente inadatto a Tex, e non è mai riuscito a rispettarne il canone. Nizzi ha invece dimostrato che (almeno quando non era ancora andato in crisi) era in grado di rispettarlo. Ma ad un certo punto ha smesso di farlo, o anche solo di provarci.

 

Non confondiamo lo stile, unico di ogni autore, con il rispetto del personaggio. Altrimenti nessun personaggio sopravviverebbe mai al suo creatore.

Certo.

Ma comunque, io continuo a ritenere più grave lo scrivere storie scialbe. Prendi Segura, non ha mai azzeccato in pieno il personaggio, però le sue storie sono, per me, bellissime. E quindi mi piace. Su Nizzi non sto tanto a vedere se fa fare a Tex tutto quelle che Tex "deve" fare. Prendi l'assedio di Mezcali. Tex fa tutto quello che deve fare. Non fa errori. E' Tex. Ma la storia non lascia il segno, si dipana in una generale buona routine. A me questa storia non ha lasciato traccia. Preferirei un Tex "distratto" ma una storia appassionante. Questa è la mia opinione.

Volevo chiederti, infine, cosa ne pensi del Tex di Nolitta. Ok, non lo ha mai azzeccato come personaggio e concordo pienamente. Ma questo ti basta per dire che ha scritto schifezze? A me non basta. El Muerto come lo consideri? Giungle crudele come la consideri? E la strage di Red Hill? Sono storie inaccettabili?

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Nolitta spazia da storie anche belle, ma che non hanno davvero nulla a che fare con Tex (il giudice Maddox, in cui Tex assolutamente irriconoscibile, come vedere l'Uomo Ragno che gira vestito da Satanik, o anche El Muerto, che sembra ambientato in un mondo alternativo) a storie in cui si intravede nel personaggio pasticcione protagonista una parodia di Tex (il segno di Cruzado, la storia del Cheyenne Club, etc.) e che quindi non sono buone nemmeno come storie generiche, sono davvero da buttare.

 

Preferisco nettamente le prime, ma non capisco perchè abbiano pubblicato quelle storie su Tex e non sulla collana Rodeo.

 

(vedere il mio post sulla storia del Cheyenne Club per una cosa più dettagliata e meno generica, lì faccio anche vedere come non basti dire "dimenticati che è una storia di Tex e goditela", il fatto che sta scrivendo Tex spinge Nolitta a scrivere male il protagonista, rovinando la storia. Se al posto di Tex ci fosse stato un personaggio diverso non avrebbe passato tante inutili pagine per far disprezzare il protagonista. In generale comunque le storie di Nolitta hanno problemi più vari, mentre quelle di Nizzi hanno sempre gli stessi, identici, da trent'anni)

 

Sia con Nizzi che con Nolitta, un concetto che vedo che davvero non passa, per quanto sia di una semplicità cristallina, è che dire che si può scrivere bene un personaggio violandone il canone e gli aspetti fondamentali, è una totale assurdità.

 

Se scrivi Sherlock Holmes, e lo fai fregare da tutti, mostrando che anche Watson è più intelligente di lui, non mi puoi dire che hai scritto una bella storia di Sherlock Holmes. Se mi scrivi una storia di Conan in cui Conan è timido, complessato, vergine, e vienbe picchiato anche dai vecchi paralitici, quella non sarà mai una bella storia di Conan.

 

È una cosa che capiscono bene i fan di tutti i personaggi dei fumetti. Tutti, tranne quelli di Tex cresciuti con Nolitta e Nizzi. Anche questo fa capire i danni irreparabili fatti da quel duo al personaggio, i cui lettori ora non sanno più nemmeno chi è, con una parte convinta che sia uno sbirro ottuso e prepotente a cui non frega nulla della giustizia. Cioè, non solo non hanno più le idee chiare su chi sia Tex, ma non hanno più le idee chiare nemmeno su come si scrive una storia restando fedeli al personaggio. Anzi, trovano stravagante il concetto. 

(la cosa pazzesca, che mostra questa confusione, è che gli stessi lettori che non fanno una piega a vedere un Tex che se ne frega della giustizia e pensa solo ai regolamenti, e che si mostra stupido, vigliacco, pomposo e ridicolo...  considererebbero una violazione del personaggio una cena al ristorante in cui Tex e Carson per una volta mangiassero pesce)

  • +1 1
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14 minuti fa, Diablero dice:

Nolitta spazia da storie anche belle, ma che non hanno davvero nulla a che fare con Tex (il giudice Maddox, in cui Tex assolutamente irriconoscibile, come vedere l'Uomo Ragno che gira vestito da Satanik, o anche El Muerto, che sembra ambientato in un mondo alternativo) a storie in cui si intravede nel personaggio pasticcione protagonista una parodia di Tex (il segno di Cruzado, la storia del Cheyenne Club, etc.) e che quindi non sono buone nemmeno come storie generiche, sono davvero da buttare.

 

Preferisco nettamente le prime, ma non capisco perchè abbiano pubblicato quelle storie su Tex e non sulla collana Rodeo.

 

(vedere il mio post sulla storia del Cheyenne Club per una cosa più dettagliata e meno generica, lì faccio anche vedere come non basti dire "dimenticati che è una storia di Tex e goditela", il fatto che sta scrivendo Tex spinge Nolitta a scrivere male il protagonista, rovinando la storia. Se al posto di Tex ci fosse stato un personaggio diverso non avrebbe passato tante inutili pagine per far disprezzare il protagonista. In generale comunque le storie di Nolitta hanno problemi più vari, mentre quelle di Nizzi hanno sempre gli stessi, identici, da trent'anni)

 

Sia con Nizzi che con Nolitta, un concetto che vedo che davvero non passa, per quanto sia di una semplicità cristallina, è che dire che si può scrivere bene un personaggio violandone il canone e gli aspetti fondamentali, è una totale assurdità.

 

Se scrivi Sherlock Holmes, e lo fai fregare da tutti, mostrando che anche Watson è più intelligente di lui, non mi puoi dire che hai scritto una bella storia di Sherlock Holmes. Se mi scrivi una storia di Conan in cui Conan è timido, complessato, vergine, e vienbe picchiato anche dai vecchi paralitici, quella non sarà mai una bella storia di Conan.

 

È una cosa che capiscono bene i fan di tutti i personaggi dei fumetti. Tutti, tranne quelli di Tex cresciuti con Nolitta e Nizzi. Anche questo fa capire i danni irreparabili fatti da quel duo al personaggio, i cui lettori ora non sanno più nemmeno chi è, con una parte convinta che sia uno sbirro ottuso e prepotente a cui non frega nulla della giustizia. Cioè, non solo non hanno più le idee chiare su chi sia Tex, ma non hanno più le idee chiare nemmeno su come si scrive una storia restando fedeli al personaggio. Anzi, trovano stravagante il concetto. 

Diablero, è un concetto che non è universale. E' un concetto tuo.

Se fosse un concetto universale e se fosse un dogma il fatto che Nolitta o Nizzi o altri non rispettano Tex, Boselli non avrebbe chiamato Nizzi a scriverlo (e prima la Bonelli non lo avrebbe fatto lavorare per decenni). E parimenti GLB non avrebbe permesso al figlio di scrivere Tex per molti anni. Quindi, evidentemente, la tua idea purista è la tua idea, ma non è detto che sia quella di tutti i lettori e nemmeno dei vertici Bonelli.

Io lavoro in teatro. Anzi..lavoravo..perchè ormai ci siamo fottuti per almeno un anno. Ed è perfettamente normale mettere in scena un autore o un personaggio in modo completamente rivisitato. Non vedo il problema. Poi certo, mi scandalizzerei anche io a vedere Tex COMPLETAMENTE stravolto. Se qualcuno facesse un Tex che piange davanti a un nemico, un Tex che diventa vegetariano, un Tex che gira per l'Arizona in cerca di avventure sessuali, un Tex che rinnega i pard eccetera...lascerei subito la testata. Ma a me il Tex di El Muerto piace. E' un Tex alternativo in una storia MOLTO bella. Il Tex di Segura mi piace. Molto. Il Tex di Borden mi piace e non me ne frega niente se si vede per dieci pagine in tutta la storia. Il Tex di Nizzi mi piace, mi diverte, le sue storie migliori le ritengo irresistibili. Il Tex di Nizzi del quinto centinaio mi piace solo qualche volta. Di solito non mi piace, ma non perchè si prende una botta in testa, ma perchè i dialoghi sono lontanissimi da quelli del miglior Nizzi, perchè i soggetti sono diventati banali, perchè le sceneggiature sono fiacche e noiose.

Modificato da valerio
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<span style="color:red;">49 minuti fa</span>, valerio dice:

Certo.

Ma comunque, io continuo a ritenere più grave lo scrivere storie scialbe. Prendi Segura, non ha mai azzeccato in pieno il personaggio, però le sue storie sono, per me, bellissime. E quindi mi piace. Su Nizzi non sto tanto a vedere se fa fare a Tex tutto quelle che Tex "deve" fare. Prendi l'assedio di Mezcali. Tex fa tutto quello che deve fare. Non fa errori. E' Tex. Ma la storia non lascia il segno, si dipana in una generale buona routine. A me questa storia non ha lasciato traccia. Preferirei un Tex "distratto" ma una storia appassionante. Questa è la mia opinione.

Volevo chiederti, infine, cosa ne pensi del Tex di Nolitta. Ok, non lo ha mai azzeccato come personaggio e concordo pienamente. Ma questo ti basta per dire che ha scritto schifezze? A me non basta. El Muerto come lo consideri? Giungle crudele come la consideri? E la strage di Red Hill? Sono storie inaccettabili?

Concordo. Per me è fondamentale scrivere storie belle ed interessanti rispettando i limiti del personaggio. Chi li stabilisce questi limiti? Secondo me il curatore (GLB, Sergio, Mauro) e la Storia del personaggio. Scrivere cose belle ed interessantu su un personaggio del 1948, in un genere con topos ben precisi e ampiamente sviscerati è difficile. Ben vengano idee che sviluppino Tex (ed i suoi pards) sempre all'interno di una bella storia e di un canovaccio che ha dei limiti. Ben vengano le idee alla Nolitta, alla Nizzi, alla Boselli. Magari non sempre fanno centro ma se non ci fossero per me ci sarebbe la stagnazione di un personaggio troppo cristallizzato.

Ora torno all'ultimo albo di Furia Rossa che mi sta piacendo tantissimo... 🙂

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Just now, valerio said:

Il Tex di Nizzi del quinto centinaio mi piace solo qualche volta. Di solito non mi piace, ma non perchè si prende una botta in testa, ma perchè i dialoghi sono lontanissimi da quelli del miglior Nizzi, perchè i soggetti sono diventati banali, perchè le sceneggiature sono fiacche e noiose.

 

E non vedi come le botte in testa e gli origlioni sono una diretta conseguenza di sceneggiature fiacche e noiose? Ti sembrano davvero cose scollegate fra di loro?

 

In altre parole, il mancato rispetto per il personaggio e quello per i lettori per te sono cose che non hanno davvero niente che le colleghi?

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<span style="color:red;">3 minuti fa</span>, valerio dice:

Diablero, è un concetto che non è universale. E' un concetto tuo.

Se fosse un concetto universale e se fosse un dogma il fatto che Nolitta o Nizzi o altri non rispettano Tex, Boselli non avrebbe chiamato Nizzi a scriverlo (e prima la Bonelli non lo avrebbe fatto lavorare per decenni). E parimenti GLB non avrebbe permesso al figlio di scrivere Tex per molti anni. Quindi, evidentemente, la tua idea purista è la tua idea, ma non è detto che sia quella di tutti i lettori e nemmeno dei vertici Bonelli.

Io lavoro in teatro. Anzi..lavoravo..perchè ormai ci siamo fottuti per almeno un anno. Ed è perfettamente normale mettere in scena un autore o un personaggio in modo completamente rivisitato. Non vedo il problema. Poi certo, mi scandalizzerei anche io a vedere Tex COMPLETAMENTE stravolto. Se qualcuno facesse un Tex che piange davanti a un nemico, un Tex che diventa vegetariano, un Tex che gira per l'Arizona in cerca di avventure sessuali, un Tex che rinnega i pard eccetera...lascerei subito la testata. Ma a me il Tex di El Muerto piace. E' un Tex alternativo in una storia MOLTO bella. Il Tex di Segura mi piace. Molto. Il Tex di Borden mi piace e non me ne frega niente se si vede per dieci pagine in tutta la storia. Il Tex di Nizzi mi piace, mi diverte, le sue storie migliori le ritengo irresistibili. Il Tex di Nizzi del quinto centinaio mi piace solo qualche volta. Di solito non mi piace, ma non perchè si prende una botta in testa, ma perchè i dialoghi sono lontanissimi da quelli del miglior Nizzi, perchè i soggetti sono diventati banali, perchè le sceneggiature sono fiacche e noiose.

Concordo su quasi tutto. Devo recuperare ancora il Tex di Segura. 🙂

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Just now, Diablorojo82 dice:

Concordo. Per me è fondamentale scrivere storie belle ed interessanti rispettando i limiti del personaggio. Chi li stabilisce questi limiti? Secondo me il curatore (GLB, Sergio, Mauro) e la Storia del personaggio. Scrivere cose belle ed interessantu su un personaggio del 1948, in un genere con topos ben precisi e ampiamente sviscerati è difficile. Ben vengano idee che sviluppino Tex (ed i suoi pards) sempre all'interno di una bella storia e di un canovaccio che ha dei limiti. Ben vengano le idee alla Nolitta, alla Nizzi, alla Boselli. Magari non sempre fanno centro ma se non ci fossero per me ci sarebbe la stagnazione di un personaggio troppo cristallizzato.

Ora torno all'ultimo albo di Furia Rossa che mi sta piacendo tantissimo... 🙂

Stai leggendo una delle 10 storie più belle della saga, pard.

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<span style="color:red;">37 minuti fa</span>, valerio dice:

Certo.

Ma comunque, io continuo a ritenere più grave lo scrivere storie scialbe. Prendi Segura, non ha mai azzeccato in pieno il personaggio, però le sue storie sono, per me, bellissime. E quindi mi piace. Su Nizzi non sto tanto a vedere se fa fare a Tex tutto quelle che Tex "deve" fare. Prendi l'assedio di Mezcali. Tex fa tutto quello che deve fare. Non fa errori. E' Tex. Ma la storia non lascia il segno, si dipana in una generale buona routine. A me questa storia non ha lasciato traccia. Preferirei un Tex "distratto" ma una storia appassionante. Questa è la mia opinione.

Volevo chiederti, infine, cosa ne pensi del Tex di Nolitta. Ok, non lo ha mai azzeccato come personaggio e concordo pienamente. Ma questo ti basta per dire che ha scritto schifezze? A me non basta. El Muerto come lo consideri? Giungle crudele come la consideri? E la strage di Red Hill? Sono storie inaccettabili?

 

La penso come te. Quando Tex si fa infinocchiare dal Colonnello Watson, ho trovato la scena non texiana e devo dire che mi ha dato fastidio. Anzi, l'ho considerato un erroraccio di sceneggiatura da parte di Nolitta. Eppure, è una delle storie che amo di più. Red Hill invece mi da' più fastidio perché non si tratta solo di un momento di distrazione,  lì Tex fa proprio la figura del pollo, sbagliando una valutazione abbastanza facile circa il trattamento degli indiani da parte del governo canadese. Cosi tanto fastidio che invece quella storia non sono mai riuscito ad apprezzarla appieno...

 

Quando, ancora, Tex le busca da O Bannion ho ritenuto la scena una forte mancanza di rispetto del personaggio compiuta, cosa più grave, da un esordiente. Eppure, quella sequenza la ricordo come appassionante, finalmente uno scontro in cui Tex vince ma suda un po' di più. 

 

Questo per dire che effettivamente il modo di leggere di ciascuno di noi incide. Chi è attento all'ortodossia del personaggio pretende che esso debba rimanere sempre fedele a sé stesso, ritenendo legittimamente che questo si possa fare facendo comunque divertire il lettore (vedi Borden). 

Poi ci sono quelli con vedute più lasche, che pretendono sempre di leggere Tex ma che sono disposti (anche se non sempre e non troppo, perché altrimenti il personaggio si logora) a tollerare una botta in testa in più pur di leggere una storia avvincente (vedi ad esempio il Colonnello Watson, dove Tex fa un errore grossolano).

Su Fuga da Anderville, di cui tanto si dibatte, non ci sono errori grossolani eppure Tex viene, in qualche modo, "sconfitto". In realtà è incolpevole, perché l'autore ha fatto sì che il cattivo la facesse franca senza che a Tex si possa imputare nulla, a meno che non si pretendano da lui qualità magiche. Si tratta quindi, a mio modo di vedere, di una storia bellissima e pienamente texiana

 

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Just now, Diablero dice:

 

E non vedi come le botte in testa e gli origlioni sono una diretta conseguenza di sceneggiature fiacche e noiose? Ti sembrano davvero cose scollegate fra di loro?

 

In altre parole, il mancato rispetto per il personaggio e quello per i lettori per te sono cose che non hanno davvero niente che le colleghi?

Si, sono scollegate, perchè gli origlioni erano strapresenti sin dall'inizio, e parlo dalle storie del secondo centinaio addirittura.

Anzi, c'erano più origlioni nel terzo centinaio che nel quinto.

E non hanno mai inficiato quelle storie, che restano molto belle.

<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Leo dice:

 

La penso come te. Quando Tex si fa infinocchiare dal Colonnello Watson, ho trovato la scena non texiana e devo dire che mi ha dato fastidio. Anzi, l'ho considerato un erroraccio di sceneggiatura da parte di Nolitta. Eppure, è una delle storie che amo di più. Red Hill invece mi da' più fastidio perché non si tratta solo di un momento di distrazione,  lì Tex fa proprio la figura del pollo, sbagliando una valutazione abbastanza facile circa il trattamento degli indiani da parte del governo canadese. Cosi tanto fastidio che invece quella storia non sono mai riuscito ad apprezzarla appieno...

 

Quando, ancora, Tex le busca da O Bannion ho ritenuto la scena una forte mancanza di rispetto del personaggio compiuta, cosa più grave, da un esordiente. Eppure, quella sequenza la ricordo come appassionante, finalmente uno scontro in cui Tex vince ma suda un po' di più. 

 

Questo per dire che effettivamente il modo di leggere di ciascuno di noi incide. Chi è attento all'ortodossia del personaggio pretende che esso debba rimanere sempre fedele a sé stesso, ritenendo legittimamente che questo si possa fare facendo comunque divertire il lettore (vedi Borden). 

Poi ci sono quelli con vedute più lasche, che pretendono sempre di leggere Tex ma che sono disposti (anche se non sempre e non troppo, perché altrimenti il personaggio si logora) a tollerare una botta in testa in più pur di leggere una storia avvincente (vedi ad esempio il Colonnello Watson, dove Tex fa un errore grossolano).

Su Fuga da Anderville, di cui tanto si dibatte, non ci sono errori grossolani eppure Tex viene, in qualche modo, "sconfitto". In realtà è incolpevole, perché l'autore ha fatto sì che il cattivo la facesse franca senza che a Tex si possa imputare nulla, a meno che non si pretendano da lui qualità magiche. Si tratta quindi, a mio modo di vedere, di una storia bellissima e pienamente texiana

 

D'accordo su tutto, ma ti faccio notare che il nostro Borden è stato a lungo accusato di stravolgere Tex. A un certo punto, su TWO hanno preso persino a deriderlo in modo non differente da Nizzi. Purtroppo il purista Texiano è molto rigido.

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Credo che gli ultimi post abbiamo dimostrato ampiamente la mia tesi: che non esiste più un "canone" condiviso su Tex, e anzi ci sono lettori che leggono Tex agognando qualcos'altro, "qualcosa di diverso",  a questo punto ci metti un cowboy con il cappello che fa "pum pum" e sarà una bellissima storia di Tex...

 

(che non è molto diverso da quello che ha fatto Nizzi, ci mette un tizio sconosciuto che il lettore riconosce come Tex solo perchè veste uguale e mangia patatine. E il bello è che più Nizzi fa storie noiose stravolgendo il canone, più quel lettore vuole stravolgimenti del canone, perchè si annoia e vuole qualcosa di diverso...)

 

Che strani, quei personaggi con autori che fanno storie tanto appassionanti che non pensi mentre le leggi "vorrei tanto leggere qualcosa di completamente diverso da questa solfa", vero?

 

Credo che sia anche per un meccanismo simile che il fandom di Nizzi è diventato sempre più rumoroso nel contestare la tradizione texiana e convinto che rispettare il canone sia una roba vecchia e superata, man mano che le storie peggioravano. Non potendo dare la colpa al vero colpevole (Nizzi), per loro il problema è Tex.

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Just now, Diablero dice:

Credo che gli ultimi post abbiamo dimostrato ampiamente la mia tesi: che non esiste più un "canone" condiviso su Tex, e anzi ci sono lettori che leggono Tex agognando qualcos'altro, "qualcosa di diverso",  a questo punto ci metti un cowboy con il cappello che fa "pum pum" e sarà una bellissima storia di Tex...

 

(che non è molto diverso da quello che ha fatto Nizzi, ci mette un tizio sconosciuto che il lettore riconosce come Tex solo perchè veste uguale e mangia patatine. E il bello è che più Nizzi fa storie noiose stravolgendo il canone, più quel lettore vuole stravolgimenti del canone, perchè si annoia e vuole qualcosa di diverso...)

 

Che strani, quei personaggi con autori che fanno storie tanto appassionanti che non pensi mentre le leggi "vorrei tanto leggere qualcosa di completamente diverso da questa solfa", vero?

 

Credo che sia anche per un meccanismo simile che il fandom di Nizzi è diventato sempre più rumoroso nel contestare la tradizione texiana e convinto che rispettare il canone sia una roba vecchia e superata, man mano che le storie peggioravano. Non potendo dare la colpa al vero colpevole (Nizzi), per loro il problema è Tex.

Ma no...assolutamente. Sei davvero molto rigido, Diablero.

Nessuno contesta la tradizione texiana. Ma siamo pazzi? E' che poi ognuno ci mette del suo. Ripeto, fu GLB in persona a far scrivere le storie al figlio,. Non credo che fosse improvvisamente impazzito. Borden ha dichiarato in una fiera del fumetto che "quello che scrive Nizzi è Tex" e lo ha richiamato in testata. Non credo che questa gente sia tutta pazza.

Su Nizzi. Voglio specificare per l'ultima volta che non sono un fan e che ritengo offensivo essere chiamato fan.

Sulle storie del quinto centinaio, ribadisco, non ho mai detto che rispettare il canone sia vecchio e superato. Dico che non è quello il problema del Nizzi declinante. I problemi sono ben altri (per me). Non sono le patatine (che erano ben presenti anche nel terzo centinaio), non sono gli origlioni (idem. Non amo gli origlioni, ma sono un suo marchio che ha sempre usato e che non inficiavano certo le sue migliori storie. Non è dunque quello il problema). Ridurre tutto a patatine e origlioni non ha molto senso. Sono cose che Nizzi ha sempre fatto, anche quando era in gran forma. Il problema di Nizzi diventò la scarsissima vena di soggetti e sceneggiature.

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Perche Borden, così rispettoso del canone texiano, ha richiamato uno che non sa scrivere Tex? È alla canna del gas?

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Mi sa che hai una visione quasi "sovrannaturale" della "vena" di un autore. Mi stai dicendo che il fatto di utilizzare stantie scorciatoie narrative che gli evitano la fatica di scrivere vicende ed intrecci, riempiendo tutto lo spazio che rimane con scenette fotocopia sempre uguali, non ha assolutamente nulla a che fare con l'esaurimento della sua "vena creativa", e che quindi sarebbe perfettamente possibile avere un autore CHE FA LE STESSE COSE (cioè, NIENTE DI CREATIVO), "dimostrando" la sua prorompente creatività?

 

La creatività si applica sulla pagina, cambiandola. Non è un aura ineffabile che non cambia assolutamente una virgola in quello che scrivi, così come non è che puoi essere "creativo nello scrivere" non scrivendo nulla di creativo...  la creatività, l'impegno, o la vedi sulla pagina, o è solo una tua illusione.

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Just now, Leo dice:

Perche Borden, così rispettoso del canone texiano, ha richiamato uno che non sa scrivere Tex? È alla canna del gas?

Leo, esatto ma  forse non segui FB e non hai mai visto TWO, ma Borden è stato ed è accusato da diversa gente di stravolgere il personaggio, cosa che a me pare assurda, ma tant'è.

Gli strali dei puristi Texiani si sono abbattuti anche sul nostro Borden, che giustamente è fuggito da certi lidi pieni di fanatici.

 

Just now, Diablero dice:

Mi sa che hai una visione quasi "sovrannaturale" della "vena" di un autore. Mi stai dicendo che il fatto di utilizzare stantie scorciatoie narrative che gli evitano la fatica di scrivere vicende ed intrecci, riempiendo tutto lo spazio che rimane con scenette fotocopia sempre uguali, non ha assolutamente nulla a che fare con l'esaurimento della sua "vena creativa", e che quindi sarebbe perfettamente possibile avere un autore CHE FA LE STESSE COSE (cioè, NIENTE DI CREATIVO), "dimostrando" la sua prorompente creatività?

 

La creatività si applica sulla pagina, cambiandola. Non è un aura ineffabile che non cambia assolutamente una virgola in quello che scrivi, così come non è che puoi essere "creativo nello scrivere" non scrivendo nulla di creativo...  la creatività, l'impegno, o la vedi sulla pagina, o è solo una tua illusione.

Ma sul Nizzi recente siamo perfettamente d'accordo.

Però ti chiedo, perchè nel terzo e quarto centinaio metteva sempre patatine e origlioni eppure le storie erano belle? Evidentemente non li metteva per riempire pagine e buttare fumo negli occhi. Quindi cosa è cambiato? E' cambiato che ha perso la vena, le idee, la freschezza dei dialoghi.

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Just now, Leo said:

Perche Borden, così rispettoso del canone texiano, ha richiamato uno che non sa scrivere Tex? È alla canna del gas?

 

Secondo me si è rotto le scatole di quello che lo rimpiangevano, e vuole punirci tutti per i peccati di pochi...  🙄

 

(oppure semplicemente gli manca gente per scrivere Tex. Prima di gongolare all'idea che questo ritorno dimostri chissà quale straordinario valore nizziano, ricordati che prima li ha provati praticamente tutti, lo sta facendo scrivere persino a Mignacco...  )

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Just now, Diablero dice:

 

Secondo me si è rotto le scatole di quello che lo rimpiangevano, e vuole punirci tutti per i peccati di pochi...  🙄

 

(oppure semplicemente gli manca gente per scrivere Tex. Prima di gongolare all'idea che questo ritorno dimostri chissà quale straordinario valore nizziano, ricordati che prima li ha provati praticamente tutti, lo sta facendo scrivere persino a Mignacco...  )

Certamente c'è penuria di autori, ma Borden ha dichiarato che il Tex di Nizzi è Tex. E anche qui ha detto che uno come Nizzi gli serve. Poi se vogliamo far diventare Nizzi una sorta di incapace ok, ma non mi sembra il caso.

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3 minutes ago, valerio said:

Però ti chiedo, perchè nel terzo e quarto centinaio metteva sempre patatine e origlioni eppure le storie erano belle?

 

la risposta è ovvia:se quelle storie erano belle vuol dire che non erano SOLO patatine e origlioni. Torniamo sempre allo stesso punto, il valutare gli elementi di una storia come se non fosse una storia, contare le patatine senza guardare il peso che hanno, e cos'altro c'e. Come credere che la cattura di Leia sia uguale a far vincere Darth Vader alla fine del film.

 

(e comunque che le storie post-400 siano "belle" è una tua illusione ottica... )

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