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TWF - Tex Willer Forum

[001] Il Totem Misterioso


ymalpas
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Storia leggendaria.
Rileggendo dopo tanto tempo i primi albi, ciò che colpisce particolarmente è il ritmo serrato delle azioni  intraprese da Tex, il quale si dimostra un uomo tutto d'un pezzo, deciso, (iper)attivo e perfettamente a suo agio nel ruolo di giustiziere.
Il totem misterioso, per numero di pagine, potrebbe quasi essere considerato una storia breve; considerata la quantità di avvenimenti che vi succedono, oggi sarebbe stata una storia sviluppata in almeno 2 albi.
Ho notato che nel racconto in questione, ma in generale nell'intero albo, svolge un ruolo importante "la finestra", attraverso la quale Tex si introduce per cogliere di sorpresa i suoi nemici e per sfuggire a situazioni per lui pericolose.
Un ringraziamento particolare va a Coffin ;) ,

che salva Tex e Tesah da una fine immediata (mentre sono legati al palo sotto la Roccia Parlante)  decidendo di riservare loro una morte lenta e dolorosa con la mitica frase : "Ah, ah! Vi piacerebbe che vi liquidassi alla svelta come quel cane rosso, eh?"



Voto ai disegni: 10. (il primo Galep è fenomenale)
Interessantissimi i particolari sulla collocazione temporale dei racconti di Tex da parte di Ymalpas

  • Confuso (0) 1
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  • 3 mesi dopo...

Tex Willer entra nella storia...
Una lettura piacevole, un Tex duro che non perdona, diversi aspetti interessanti, peccato per la lunghezza eccessiva della storia, ma tutto sommato niente male per essere agli inizi...
Non mi entusiasmano le storie dove Tex è solo contro tutti ma questa è ben fatta, i disegni sono ottimi, non ci poteva essere esordio migliore per il grande Galep.
Copertina: 5
Sceneggiatura: 6,5
Disegni: 7
Tex: 7,5

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  • 3 anni dopo...

Prima di incominciare a seguire la nuova mensile Tex Willer oggi, sotto una scrosciante pioggia novembrina, mi sono sentito in dovere di rileggere quella epica e ormai mitica prima storia del Nostro! Siccome questa storia la conosco alla nausea e ieri mi è arrivata una splendida anastatica della raccoltina non censurata non sono riuscito a non leggerla in questa per me nuova e inedita versione. Non valuterò la storia perchè non riuscirei ad essere oggettivo, vi dirò soltanto le mie impressioni rispetto alla versione non censurata.

Beh che dire... Non avevo mai letto la storia come venne scritta in origine e devo dire che non mi dispiace poi così tanto la versione rivista. Tralasciando le frasi e le parole "forti" per l'epoca (scagnozzi in primis) che a me piacciono davvero tanto, ho trovato troppi troppi errori di battitura. Me li sono segnati: Whisky diventa Wisky, Piutes diventano Pinte, Sakem diventa Sachem, Black Canyon diventa Back Panyon. Tesah, poi, viene chiamata anche Tesak e Tesach... :lol: 

La revisone postuma che ha corretto queste corbellerie secondo me è stata davvero molto importante. Le espressioni colorite poi eliminate e le donnine coperte purtroppo sono arrivate fino a noi ma gli errori di scrittura, che nel 2018 non siamo più abituati a trovare da nessuna parte, nel 2018 stonano in maniera irrimediabile.

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Prima storia di Tex nella quale iniziano a delinearsi le caratteristiche del personaggio anche se, probabilmente, GLB non sapeva ancora cosa farne...o aveva già deciso che Tex sarebbe diventato un ranger? La risposta agli esperti.
Personaggio chiave della vicenda, che viene ricordato con affetto da tutti i Texiani, é Tesah, figlia del sakem dei Pawnee, che Tex dice di aver conosciuto 10 anni prima anche se, considerato che Tex dovrebbe avere 20/22 anni, ciò ovviamente non sarebbe possibile. Ma questa é un'incongruenza che ci sta in un fumetto che sta nascendo. Secondo personaggio importante della storia é Coffin, il super cattivo, già conosciuto da Tex, ma i loro precedenti ci verranno svelati qualche anno più tardi. Degno di menzione é anche Dente di lupo, se non altro perché é il primo indiano (di sesso maschile) a comparire nella serie, e per giunta traditore.
Tex viene preso alla sprovvista per ben due volte e, in entrambi i casi, si salva in maniera fortunosa. Questa storia dovrebbe essere presa ad esempio per tutti coloro che sostengono che Tex é e deve essere infallibile,che non deve farsi ingannare dai nemici ecc. ecc., e che se la prendono con gli sceneggiatori successivi a GLB i quali, in alcuni casi, hanno avuto il torto, a dir loro, di aver ritratto, in alcuni casi, un Tex diverso da quello
creato dal primigenio autore.

Voto alla storia: 6,2

Voto ai disegni: 7,5

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  • 1 anno dopo...
On 16/7/2011 at 20:00, Carlo Monni dice:

Ho deciso di commentare tutte le storie più vecchie di Tex che non avevo ancora commentato.
Quale punto migliore della primissima storia?

Un inizio fulminante (in medias res, come dicono quelli colti :old: ) una ragazza in pericolo ed un cavaliere che interviene a soccorrerla, solo che non ha armature o lance, ma due micidiali sei colpi che non esita ad usare come e quando si deve. Il suo nome è Tex Willer, ma c'è chi lo chiama Tex il fuorilegge, Tex il giustiziere solitario, Tex l'uccisore (Tex the Killer, come quello che avrebbe dovuto essere il suo cognome nelle intenzioni originarie dell'autore). A quanto pare lo conoscono tutti: lo sceriffo che lo stava inseguendo e di cui non si sapr? mai nulla, Coffin, che si è già scontrato con lui ed è sopravvissuto per raccontarlo (e per sapere come e perchè i due si conoscono dovremo aspettare ben 18 anni) e soprattutto Tesah, la giovane indiana Pawnee figlia del capo Orso Grigio, che Tex ha conosciuto quando era una bambina.
Il plot è semplice, per non dire semplicissimo: Tesah ha la mappa di un tesoro e Coffin la vuole.
Quello che è sorprendente è quante cose accadono nell'arco di quelle che in termini odierni sono solo 32 pagine. Tex si scontra tre volte con Coffin, sfugge due volte alla morte e si vendica in un modo tipicamente da feuilleton.
Da una trama così oggi anche il più scarso degli autori saprebbe trarre senza problemi una storia di almeno 220 pagine, eppure qui non si avverte la mancanza di niente, i tempi ed i ritmi sono perfetti.
Dovrebbe rileggerla chi sostiene che Tex non è adatto per le storie brevi.

Quanto ai disegni, buona la prova di Galep, il quale dovrebbe essere stato aiutato per le chine da un suo giovane allievo di nome Angelo Corrias (oggi ultraottantenne). Di una cosa sono certo, pur mancando di competenze tecniche specifiche: la tecnica di inchiostrazione non è quella tipica di Galep. Se sia dovuto ad una questione, diciamo così, di pura e semplice evoluzione o se anche in questa, come nelle storie immediatamente successive, c'è l'assistenza di Corrias, cosa molto probabile, non so dirlo con sicurezza.

Alcune notazioni, per così dire, a margine:

1) Tex dice di aver incontrato per l'ultima volta Tesah dieci anni prima, quando lei era solo una bambina. All'epoca una nota simile non creava alcun problema, ma col prosieguo della saga qualche piccolo imbarazzo lo crea, a mio parere: quando e come Tex ha incontrato Tesah? E quanti anni aveva? E che ci faceva nel Kansas o nel Nebraska, terra dei Pawnee (sempre che non sia stato Orso Grigio a viaggiare a Sud con la figlia per motivi suoi, ma è meno verosimile del resto, per me)? Tenendo per buona l'attuale cronologia, dieci anni prima di questa storia ci portano a prima della Guerra Civile, quando Tex era solo un ragazzino e se pensiamo che l'abbia conosciuta durante la guerra, quando, in effetti, bazzicava per il Kansas, ci salta il riferimento ai 10 anni. Sono molto contento di non doverci pensare io a districare la matassa, se mai qualcuno vorr? farlo.

2) Che ci sia stato o meno qualcosa fra Tex e Tesah è aperto a dibattito. Di certo c'è un'evidente tensione sessuale tra i due e credo che GLB abbia anche pensato, almeno per un po' a farne la compagna stabile di Tex per poi rinunciarvi quasi subito (Tesah riapparir? solo un'altra volta, infatti).

3) Non so voi, ma io ho sempre avuto la curiosità di sapere chi fossero i Sanderson di S. Thomas da cui Tex spedisce Tesah. Che ci sia una storia dietro degna di essere raccontata?

4) Nell'attuare la sua vendetta finale contro Coffin Tex usa una tecnica (gli avvertimenti teatrali con tanto di bigliettino) che sarà usata spesso in seguito ed ora è caduta in desuetudine (a c'è sempre la speranza che autori come Boselli e ne ricordino ancora come è accaduto in ?A sangue freddo?).
5) Domanda peregrina: ma il ranch di Coffin, che viene incendiato nel finale della storia non sarà proprio quello che Tex già incendi? ne ?Il passato di Tex? e che apparteneva Tom Rebo (di cui in questa storia Coffin che sembra aver preso il posto a Culver City?) e prima ancora a Sam Willer? Se è così, è proprio un ranch maledetto. :lol2:

6) Per anni mi sono chiesto: e se Coffin non fosse morto nell'incendio? Di una cosa sono certo: per decidere di ripescarlo dopo tanti anni ci vorrebbe un'idea veramente forte.

E con questo ho cncluso.

Quante domande che poi hanno ricevuto risposta nella nuova collana TEX WILLER. Oggi grazie ad essa ed al n. 700 delle serie abbiamo scoperto come Tex e Tesah si sono conosciuti, chi sono i Sanderson di S. Thomas, che Coffin non è deceduto nell'incendio del ranch e tanti altri retroscena.

Però la prima storia mantiene intatto il suo fascino ancora oggi a distanza di 70 anni ormai. Perfetta in tutto, un mito inossidabile. Non poteva esserci miglior inizio, con un ritmo incalzante e una capacità di essere talmente avanti che la storia è attuale ancora oggi, tanto da poterci scrivere uno splendido contorno e includerla pari pari nella prima storia della nuova serie.

On 16/7/2011 at 20:00, Carlo Monni dice:
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  • 5 mesi dopo...

La prima storia di Tex che ho letto (oltre che la prima in assoluto  ) e quindi ci sono molto affezionato, nonostante sia una storia abbastanza ingenua, vista col senno di poi. In 30 pagine Bonelli mise comunque moltissima carne al fuoco (una storia del genere oggi occuperebbe un centinaio di pagine) che rende la storia abbastanza piacevole. È comunque una storia storica perché ha dato il via al più longevo fumetto italiano.
Bravo Galep, anche se, come si sa, su Tex disegnava con meno impegno (lo disegnava di sera o di notte) che su Occhio Cupo, in cui le tavole erano curatissime per l'epoca in cui uscirono.
Storia: 7
Disegni: 6,5

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  • 6 mesi dopo...

Dopo un po’ di pausa, ho ripreso la rilettura dei vecchi albi di Tex, con l’intenzione di scriverne altre recensioni. La mia scelta è stata quella di riprendere proprio le storie delle origini, iniziando dal mitico numero uno, il celeberrimo “Totem misterioso”. Sono consapevole che recensire i primi episodi non sia affatto semplice, considerata la struttura, il ritmo narrativo e l’estrema mutabilità delle situazioni in un’epoca in cui il personaggio era un autentico “cantiere aperto” e che molto probabilmente nemmeno gli autori ancora avevano le idee chiare di dove andare a parare, ma ci provo lo stesso, sebbene ritengo sia opportuno, soprattutto per i primi albi, astenermi dal dare un voto finale. “Le origini del mito” mi verrebbe da riassumere, rileggendo la breve ma concitata avventura che sancì il battesimo editoriale del nostro amato ranger; suona un po’ come una frase fatta, lo ammetto, ma tuttavia lo fu davvero visto che, senza l’acerba sceneggiatura del “Totem misterioso” oggi non avremmo la nostra serie preferita tra gli scaffali delle edicole e lo stesso forum che adoriamo, non avrebbe senso di esistere. Lo smilzo formato a striscia, che costringeva Bonelli a ritmi di sceneggiatura molto serrati e a un utilizzo massiccio di didascalie per scandire bene le varie sequenze narrative, al giorno d’oggi appare ai lettori moderni molto datato e forse anche questo aspetto tende le giovani leve a prendere un po’ le distanze da quelle storie, tuttavia c’è da dire che la scelta fu felice, visto che Tex riuscì a sopravvivere in edicola, di contro a testate come Occhio Cupo, che pagarono pure il fatto di essere troppo costose per i tempi difficili del dopoguerra. Il fatto che Tex, fosse il “piano di riserva” della casa editrice di Tea Bonelli, influì soprattutto agli inizi sul tratto grafico di Galleppini. L’indimenticabile autore sardo, sottoposto a turni di lavoro MASSACRANTI, dopo aver per tutta la giornata dedicato la sua opera all’eroe in calzamaglia (tavole molto curate e raffinate che sbugiardano a mio modo di vedere chi reputa Galep un autore poco elegante o dettagliato), dopo cena e per tutta la notte si dedicava alle strisce del giovane fuorilegge del west e i ritmi di consegna, ovviamente lo costringevano a tirar un po’ via le vignette e ad avere poco tempo per studiare documentazione e fattezze del personaggio. In una vecchia intervista, lessi che Galep spesso tratteggiava le vignette senza nemmeno fare prima le matite, per risparmiare tempo e che affidava il lettering al suo coinquilino nel locale di Milano. La fretta fu tuttavia un’arma a doppio taglio: se da un lato portò l’autore a uno stile incerto e con molte variazioni facciali del protagonista, soprattutto nelle prime strisce, dall’altro gli permise di ottenere un dinamismo di tratto che col west è sempre molto azzeccato. Tempi pioneristici del fumetto, dove non contava azzeccare il modello di fucile e colt (Galep ammise che inizialmente li inventava di sana pianta) e dove la camicia di Tex poteva perdere le frange da una vignetta e l’altra, senza un motivo; tuttavia striscia dopo striscia il duo Bonelli – Galleppini affinò l’intesa e gettò le basi al longevo successo della saga. La prima storia, oltre a consegnarci due personaggi memorabili come Coffin e la bella Tesah che di recente Borden ha riesumato nella sua ottima interpretazione del passato di Tex, ci mostra già quanto fosse fervida la fantasia dello sceneggiatore, che, forte di un’abilità narrativa non indifferente, si diverte e diverte il lettore con ottime sequenze e buoni colpi di scena. Il suo primo soggetto è più vicino al romanzo di avventura, con tesori nascosti e mappe per recuperarlo, che a un classico western. Il Tex che appare nelle prime vignette, sebbene molto abile, ancora mostra una buona dose di ingenuità, visto le numerose volte in cui si fa catturare e legare, tuttavia il coraggio e il senso della giustizia non gli mancano, sebbene ancora confinato dall’altra parte della barricata. Ovviamente, albetto dopo albetto la caratterizzazione del personaggio verrà raffinata, soprattutto man mano che le vendite consolidavano la certezza di riuscita. Infatti dovremmo solo fermarci un attimo a pensare cosa potesse significare comporre allora, senza alcuna garanzia di sopravvivere in edicola. Non essendoci ancora programmazioni editoriali o studi di marketing, si testava la riuscita del prodotto solo dall’effettiva vendita e questo poteva benissimo significare che di colpo, dopo aver faticato per produrre un albo, di dover mollare tutto, se le vendite fossero state insufficienti. Fortunatamente la storia ci insegna che non fu così e che oggi, l’allora piccolissima casa editrice a gestione familiare, compie ottant’anni, periodo in cui non ha mai smesso di produrre e donarci sogni, con quel magico mezzo che è il fumetto. Cosa aggiungere; la breve storia confesso di conoscerla quasi a memoria e suppongo che molti utenti faranno altrettanto. Aneddoti e curiosità, soprattutto nei buffi disegnini di Galep, atti a riempire i colonnini vuoti, sono arcinoti, comunque chiudo il commento soffermandomi un attimo sulla figura di Tesah: la giovane Pawnee è coraggiosa, leale e seducente; un’alleata perfetta per il giovane Tex, che a mio modo di vedere un “pensierino” fra una striscia e l’altra lo fa :D. Nelle storie delle origini, contrariamente a quel che si pensa, la componente femminile nel mondo di Tex è molto presente e importante (vedere anche nella seguenti storie Johan o Marie Gold) e fa bene, a mio avviso, Borden nella nuova serie, a liberarsi dalla presunta regola bigotta che il nostro eroe debba rimanere freddo dinanzi il muliebre fascino. Chiudo la digressione e il commento, attenendomi alla mia scelta di non esprimere un voto numerico (d’altronde sarebbe davvero arduo riuscire a farlo in questo caso), posso solo dire che la lettura, al netto di fisiologiche ingenuità del debutto, a me diverte sempre molto e di tanto in tanto sento l’esigenza di rituffarmi sui vecchi albi che hanno segnato le “Origini del mito”

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Il 6/4/2021 at 22:16, Condor senza meta dice:

Aneddoti e curiosità, soprattutto nei buffi disegnini di Galep, atti a riempire i colonnini vuoti, sono arcinoti

Commento il tuo commento visto che anch'io ho deciso recentemente di... ripartire da zero! 

Oggi come oggi quei disegnini sono fra le cose che mi piacciono di più. Tipo oggetti vintage

Il 6/4/2021 at 22:16, Condor senza meta dice:

Nelle storie delle origini, contrariamente a quel che si pensa, la componente femminile nel mondo di Tex è molto presente e importante (vedere anche nella seguenti storie Johan o Marie Gold) e fa bene, a mio avviso, Borden nella nuova serie, a liberarsi dalla presunta regola bigotta che il nostro eroe debba rimanere freddo dinanzi il muliebre fascino. 

Probabilmente all'inizio GLB non aveva le idee chiare sull'evoluzione del personaggio in questo aspetto e vista la direzione intrapresa poi bene ha fatto a eliminare progressivamente le donne. 

Con la sensibilità attuale - che direi risente del "revisionismo" western degli anni '70 - sarebbe stato difficile per Borden tornare a ignorarle. 

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GL Bonelli le donne ha continuato a mettercele, una volta finita l'epoca della censura opprimente (ci sono diverse fasi visibili: all'inizio, ai tempi in cui in edicola c'erano ancora Pantera Bionda e altre serie meno censurate, Tex ha un bel po' di donne, sia come vittime potenziali che come "Dark Ladies", e questa cosa prosegue per un bel po' (vedere per esempio il ciclo di storie insieme a Lupe e la vicenda di Virginia Moore). Con il tempo le gonne si allungano e anche i blandi riferimenti sessuali scompaiono, per paura della censura (modificando anche le ristampe), ma le donne continuano ad esserci, anche se ormai relegate solo a "villain" tipo Manuela Guzman o Esmeralda, e più di rado.

 

Negli anni 70, con la censura ormai distratta dai pornazzi e dai neri, torna ad osare di più, con la Regina Della Notte, o la donna nella banda di sfruttatori degli indigeni nelle isole del pacifico, o la "mambo" Loa (che, quatta quatta, ormai credo sia seconda ad apparizioni nella serie solo a Mefisto...)

 

Dopotutto, GL Bonelli è quello che ha trovato moglie a Tex dopo pochi albi (legato al palo della tortura perchè un vero eroe cerca sempre di evitare il matrimonio, e subito vedono per esigenze dell'avventura), mentre Nolitta per decenni a Zagor ha dato solo la compagnia di Cico: mi pare chiaro chi dei due non voleva donne nelle storie! :lol:

  • +1 1
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Dopotutto, GL Bonelli è quello che ha trovato moglie a Tex dopo pochi albi (legato al palo della tortura perchè un vero eroe cerca sempre di evitare il matrimonio, e subito vedono per esigenze dell'avventura), mentre Nolitta per decenni a Zagor ha dato solo la compagnia di Cico: mi pare chiaro chi dei due non voleva donne nelle storie! :lol:

:D

Chiaro che i rapporti sentimentali sono una complicazione in serie d'avventura, dall'Iliade in poi, a meno di non costituire sottotrame che vanno però sapute gestire

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