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TWF - Tex Willer Forum

[511/512] Ritorno A Culver City


bressimar
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Voto alla storia  

49 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Fabio Civitelli
Periodicità mensile: Maggio 2003 - Giugno 2003
Inizia nel numero 511 e finisce nel numero 512



Prima di morire, il vecchio giudice Henderson vorrebbe vedere suo figlio scagionato dall'accusa di omicidio che gli pende sul capo. L'uomo che il ragazzo avrebbe ucciso è Joe Rebo, figlio di quel Tom Rebo che Tex aveva liquidato tanti anni prima per vendicare la morte di suo fratello Sam. E così, in compagnia di Kit, Tex ritorna a Culver City per districare una vicenda in cui i destini dei padri sembrano incombere su quelli dei figli?




© Sergio Bonelli Editore

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  • co fondatore

Disegni a parte, per me è la banalizzazione d'un ottimo soggetto civitelliano. Che rabbia quando udii dalla sua viva voce la storia dell'episodio e le differenze tra il soggetto originale e lo scialbo risultato nizziano.

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  • co fondatore

Ne abbiamo accennato anche nel vecchio TWF: soggetto stravolto, l'idea più interessante era quella del nipote di Tex (figlio di Sam) accusato di omicidio.

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Invece a me sarebbe piaciuto il soggetto proposto da Civitelli, ma
evidentemente alla Bonelli sembrava un po' fuori dai canoni.
Peccato perche' Civitelli ha delle buone idee, se non altro cerca di dare un po' di scossone alla serie(vedi nel "Il Presagio" e seguito con
Alison che si innamora di Tex).
Comunque sia la storia non e' male, anzi.
Graditissima la parentesi di Tex che si lascia andare un po' dai ricordi descrivendo al figli Kit qualche episodio di quando era bambino e lo porta a visitare le tombe dei suoi cari con evidente commozione di entrambi.
I disegni si commentano da soli: ottimi e non capisco ancora quando
qualcuno afferma che Civitelli non e' adatto a Tex preferendo un certo Ortiz
che solo a nominarlo mi viene l'orticaria
ops

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ti dir?, vedere un soggetto troppo originale sulla serie regolare mi lascerebbe forse un po' perplesso... non sarebbe stato male farne una storia da texone forse, qualche storia di questa serie è un po' uscita dai canoni.... o forse è stato meglio di no, troppo complicato.. bho :unsure::wacko:

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  • 1 anno dopo...

Come è stato riferito da Mister P, in origine Henderson, il ragazzo ingiustamente accusato attorno a cui ruota "Ritorno a Culver City", doveva essere nientemeno che il nipote di Tex, figlio di suo fratello Sam Willer; l'idea, suggerita dal disegnatore Civitelli, è stata probabilmente respinta perchè alla Bonelli i legami familiari dei pards sono a quanto pare visti di malocchio e vedere comparire in ben 2 storie ( "Il passato di Carson" e "I sette assassini" ) la vecchia fiamma e la presunta figlia del "vecchio cammello" era parso eccessivo. Ad ogni modo, non c'è dubbio che fare del ragazzo un giovanotto qualsiasi ( a favore del quale Tex interviene per le benemerenze che suo padre adottivo si è conquistato nei confronti dei rangers ) affievolisca il pathos della vicenda e renda più forzati i continui riferimenti alla famiglia di Tex che testi e disegni ci propongono ( per quanto lo sfondo ambientale, ossia Culver City, e i legami di parentela della presunta vittima del ragazzo col vecchio nemico di Tex Tom Rebo li rendano comunque accettabili ). L'avversario che il ranger si trova di fronte, il "padreterno del paese" Max Marley, non è in sè e per sè tanto differente dagli innumerevoli suoi simili che hanno popolato la saga texiana; è comunque abbastanza freddo e deciso e capace di organizzare piani piuttosto insidiosi per liberarsi di Tex e dei suoi amici, oltre che dei membri infidi della sua banda; la sua figura acquista inoltre una certa originalità grazie al fatto che si muove in un ambiente oramai tardo - western, ben definito dai disegni di Civitelli ( che ci mostrano Marley e la sua amante, la cantante Frida, abbigliati non troppo diversamente da un uomo d'affari e da una cortigiana d'alto bordo della Parigi ottocentesca ) e anche da alcuni particolari della sceneggiatura di Nizzi

( il simpatico avvocato Parker che difende il giovane Henderson, sempre impegnato a ricevere clienti; il fatto che Marley e il suo defunto compare Joe Rebo traggano la loro ricchezza dall'imposizione del "pizzo" ai negozianti di Culver City e non dall'appropriazione illegale di terreni e altre proprietà)
Tex si mostra generalmente abbastanza deciso e vigoroso
non appena si è convinto che lo sceriffo è sul libro - paga di Marley, gli infligge una classica "spazzolata"
; tuttavia abbocca abbastanza ingenuamente all'amo che gli tendono i suoi nemici e, una volta in trappola, cerca di districarsi in maniera non diversa da quella di un piccolo criminale strapazzato dalla polizia e buon per lui che Carson e Tiger ( che formano una coppia insolita, ma efficace; Kit Willer, invece, serve semplicemente come ascoltatore dei ricordi d'infanzia di Tex e come sua... palla al piede
quando lo sceriffo Braddox accorre per arrestare Tex dopo che lui e Kit hanno ucciso due degli uomini incaricati di ucciderli in un tranello architettato da Marley, Tex si lascia mettere sottochiave probabilmente soprattutto perchè Kit è ferito
), ben indirizzati ed assistiti dall'avvocato Parker, intervengano nel luogo e nel momento giusto. Da questo momento in avanti, però, il ritmo e la tensione della vicenda si risollevano e lo scontro finale tra Tex e la gang di Marley viene ben preparato
( Tex che lancia il guanto di sfida a Mailer, l'aspirante vicesceriffo nominato da Marley in sostituzione del defunto Braddox)
e risolto in maniera incisiva, convincente e ricca di azione. I disegni di Civitelli sono non solo, come al solito, eccellenti tecnicamente, ma anche capaci di valorizzare al massimo i momenti più tesi ed emozionanti della trama ( basta considerare la tavola con i quattro pards che, fianco a fianco, nel buio della notte, percorrono le strade deserte di Culver City ). In sintesi, a mio parere:soggetto 7,5sceneggiatura 7disegni 9+ Modificato da Pedro Galindez
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Però avere a che fare nella storia cn il nipote di Tex sarebbe stato molto bello ma anche così la storia nn è stata male anzi molto intensa e intrecciata ai sentimentalismi, (le tombe dei genitori del ranger, e del padre morente sul letto)azzeccati in pieno anche i disegni di Civitelli bellissimi come sempre.... in conclusione il mio modesto parere ?:soggetto 7sceneggiatura 7,5disegni 9

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  • 10 mesi dopo...

In origine Henderson, il ragazzo ingiustamente accusato attorno a cui ruota "Ritorno a Culver City", doveva essere nientemeno che il nipote di Tex, figlio di suo fratello Sam Willer; l'idea, suggerita dal disegnatore Civitelli, è stata probabilmente respinta perchè alla Bonelli i legami familiari dei pards sono a quanto pare visti di malocchio e vedere comparire in ben 2 storie ( "Il passato di Carson" e "I sette assassini" ) la vecchia fiamma e la presunta figlia del "vecchio cammello" era parso eccessivo.

Che decisione assurda quella di sostituire Henderson con il nipote di Tex, sarebbe stato cosi' suggestivo, come e' a tratti toccante alcune parti della storia. L'assurdita' e' che e' stato permesso far "flirtare" il figlio di Tex con la figlia di Carson e mettere il veto ad una situazione molto carina e originale e sicuramente meno stucchevole e forzata rispetto al contenuto di "Jack Thunder l'implacabile".
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  • 1 mese dopo...

Più precisamente, il titolo dell'albo 512 è uguale al titolo internodell'albo 397 con cui inizia la storia "Topeka!" ( nn. 397 - 399 ), cosa meno sorprendente di quello che possa sembrare visto che in ambedue i casi Tex deve affrontare un "padreterno di paese". In ambedue i casi inoltre l'atmosfera non è totalmente "western classica" , dato ci sono personaggi più tipici di una città dell'Est americano quali avvocati ( in ambedue le storie ) e consiglieri comunali ( in "Topeka!" ) e che i due "cattivi" ( Torrey nella storia più antica, Max Marley in questa ) adottano alcuni metodi e modi tipici dei boss della mafia.

Modificato da Pedro Galindez
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Appena riletta e confermato il giudizio della prima lettura: 9 a Nizzi e 9 a Civitelli. Il primo ci regala una delle sue ultime storie ad alti livelli con i tre elementi, un'ingiusta accusa, i piani strategici e azione, miscelati sapientemente da quel Nizzi che non si vede più;unica pecca di questa storia è una delle solite Nizziate:

6 pagine circa per l'elaborazione del piano per eliminare Tex e quasi altrettante per metterlo in atto
Il secondo ci regala una, a mio parere, delle sue migliori prestazioni. Storia dunque godibile e scorrevole.
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Se rimaniamo a quel che questa storia poteva essere e non è siamo fuori strada:la storia non si f? con i sè e con i m?... Voto 9 a questo gioiello... come dimenticare Tex e Kit sulla tomba dei genitori/nonni?... o la vignettona con i 4 pards nel buio della notte che avanzano armi in pugno lungo la main street deserta?Nizzi che, seppur ormai in crisi, sè ancora sfornare gioielli, riconfermandosi IL PIU' GRANDE su Tex dopo GL..!!!Di Civitelli che dire?... Maestro,Genio,Mito ecc., ecc...

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  • 11 mesi dopo...

Per una volta, non sono troppo d'accordo col pard Paco Ordonez. Oh, intendiamoci, è impossibile detestare completamente questa storia, per il semplice motivo che, successivamente, Nizzi ha prodotto sceneggiature mostruosamente peggiori: se al proprio peggio è arrivato al livello di sembrare un dilettante svogliato, qui per lo meno sembra un professionista svogliato e con la testa altrove. Ciò che stride sono le continue dichiarazioni strafottenti di Tex, che riportano alla mente GLB e il miglior Nizzi, rispetto al suo comportamento: un Tex che sbaglia molto, chiacchiera ancor di più, si lascia infinocchiare troppo facilmente, e anche quando prende in pugno la situazione non riesce mai ad essere credibile. Di riflesso la storia, che si annega in chiacchiere inutili, spiegando, rispiegando e ripetendo il già noto o il banale, quando poi offre scene d'azione risolve tutto affrettatamente. Peccato, perchè qualche buon momento c'è, come le scene che vedono Tex e il figlio rievocare l'infanzia del nostro eroe, che Nizzi richiama con parole accorate e misurate, piccoli dettagli quotidiani capaci di creare un'atmosfera familiare del tutto ignota all'ultimo Boselli (e anche al primo, che tendeva sempre alla spettacolarizzazione del pathos). Complici i disegni di Civitelli, le scene d'azione sono la parte migliore, ma sono troppo poche: la sparatoria al Red Corral è piacevolmente dinamica, nonostante gli avversari siano degli emeriti imbecilli, peccato che poi Tex si faccia ammanettare buono buono senza protestare come era solito fare un tempo. Va decisamente meglio con la scena della diligenza nel secondo albo, ove il non-eroismo degli avversari venne reso bene: per una volta non si ha la sensazione di trovarsi davanti a dei cretini incapaci di sparare, bensì a delle persone normali schiacciate da fenomeni. La resa dei conti finale è indubbiamente realizzata molto bene, ma più progredisce e più tutto diventa sbrigativo, soprattutto nella scena al "White horse", dove gli avversari si arrendono troppo facilmente. Ma in generale quest'ultimo è un difetto di tutto l'ultimo quarto di storia, come se Nizzi, dopo essersi perso in chiacchiere inutili, una volta giunto all'acm? avesse deciso di tagliare il tutto. Dunque, una storia molto mal organizzata: due albi sarebbero stati sufficienti, ma con un ritmo e un'impostazione completamente diversi. Peccato per i disegni di Civitelli, impeccabile come sempre, che nella terza vignetta di pag.52 del primo albo cita le due copertine galepiniane de "La costa dei Barbari" e "Il re del Rodeo". In questa storia aveva ormai raggiunto la perfezione, ma ciò che è incredibile è come nelle storie successive tale perfezione verr? addirittura superata. Non è un uomo, è un Dio del disegno. VOTO: a malincuore, direi 5. I disegni di Civitelli sono da 10, ma non sono sufficienti a diradare la coltre di noia e la delusione per un sequel tanto scialbo de "Il passato di Tex".

Modificato da virgin
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Quant'e' bello sapere che il mondo e' vario!Per me questa storia e' veramente un gioiellino e non vedo tutti questi difetti riscontrati da Virgin. L'ho sempre considerata una delle storie piu' belle e riuscite firmate da Nizzi e la rileggo sempre volentieri. Forse si poteva trattare ancor di piu' la parentesi riguardante l'infanzia di Tex ma va bene lo stesso. Magari avessimo oggi storie cosi', invece di imbattersi in avventure dove vengono esaltati i personaggi di contorno e dove la presenza dei quattro pards e' ormai diventata un utopia. Civitelli e' un mostro di bravura e non ci sono parole adatte per descrivere la sua raffinata arte.

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Guarda, Anthony, credo che scatenare reazioni contrastanti sia la caratteristica principale del Nizzi post-500: siamo tutti d'accordo nel ritenerlo un periodo di decadenza, ma ognuno vi rintraccia degli episodi più felici di altri... senza però che si giunga mai ad una visione unitaria. Il che è perfettamente normale, ma su questo periodo di Nizzi accade molto più diffusamente che altrove. D'altronde, si tratta di divergenze che, almeno per quanto mi riguarda, si situano sempre nel campo del comprensibile. Ciò che come te non riusciò mai a concepire, invece, è il fatto che esistano persone in grado di non apprezzare Civitelli...

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La storia paga una parte centrale un po' anonima, che in parte si riflette sul finale, ma il primo albo ha un sapore intenso ed insieme delicato, che ti resta dentro. Per questo solo fatto, la storia è da ampia sufficienza, a parer mio.

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  • 1 anno dopo...

Quoto Paco Ordonez per queste frasi: "come dimenticare Tex e Kit sulla tomba dei genitori/nonni?... o la vignettona con i 4 pards nel buio della notte che avanzano armi in pugno lungo la main street deserta?" In effetti sono entrambe scene ad effetto, rese splendidamente dal solito, grande Civitelli, e sono le due cose memorabili di questa storia. Per il resto, pur concordando con Tahzay sulla bontà del primo albo, nel secondo, ritengo che la storia si perda e diventi, dall'intervento di Carson e Tiger, abbastanza scontata così che tutto il seguito sa molto di "deja vu". Come detto da Virgin, non è una storia detestabile (tutt'altro) ma neanche, (vd Anthony), un gioiellino. Anche per me sufficienza, non ampia ma stringata. Infine, è vero che il mondo è vario: leggendo questo forum sono stato sorpreso da molti giudizi positivi su storie che non mi avevano colpito e, al contrario, ho letto pareri discordanti su storie che ritenevo eccellenti. Questo è positivo perchè mi sta portando a rileggere storie che nel Forum sono viste positivamente e che io invece non avrei più letto (perchè non buone nei miei ricordi). Spero vivamente che alcuni miei (non positivi) ricordi sbiaditi vengano così smentiti anche grazie alle vostre osservazioni.

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  • 2 mesi dopo...

A me questa storia piacque molto fin dai tempi della sua uscita in edicola. Me la ricordo molto bene, e ricordo che mi appassion° molto il fatto di vedere Tex messo in seria difficolt? dai cattivi di turno tanto da essere salvato da Tiger e Carson. Ricordo la scena molto profonda di Tex e Kit quando vanno a fare visita al vecchio ranch di famiglia e la visita alle tombe dei genitori e del fratello. Molto bello il fatto di andare a riprendere un vecchio soggetto da "Il passato di Tex" e riprendere alcuni particolari della vicenda giocata questa volta con protagonisti i figli dei personaggi di allora. Ancora più bello sarebbe stato il soggetto proposto da Civitelli ma evidentemente alla Bonelli non vogliono fare cose troppo ecclatanti. Peccato perchè è così che si fanno grandi storie. Ottima storia comunque che a mio avviso doveva essere sviluppata almeno su tre albi. Voto 9 alla storiaVoto 9 ai disegni

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  • 1 mese dopo...

Si nota che la storia aveva delle potenzialita' ben piu' elevate di quello che poi ci viene proposto nei 2 albi io avrei preferito magari in qualche flashblack qualche ricordo da parte di Tex dei suoi genitori e del fratello a Kit , ma comunque e' una bella storia gradevole, molto belli i disegni, specie quelli del dirupo dove rischia di cadere la diligenza!!!

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  • 4 mesi dopo...

si è bello che sia stato toccato il tema dei parenti di tex e civitelli d' liricit? a tutte le sue storie quindi è bravissimo a descrivere col silenzio la commozione di tex e kit sulle tombe. Storia tradizionale ben raccontata e ovviamente magnificamente disegnata. I 4 pard sulla main street mi ricordano il mucchio selvaggio, tra i miei film western preferiti, voto 7+

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  • 5 mesi dopo...

Una curiosità sulla storia: in origine Civitelli, nella scena di Tex e Kit sulla tomba dei genitori-nonni, sulle lapidi aveva messo le date di nascita e morte dei genitori di Tex che sono poi state cancellate da Nizzi in redazione. Queste date però sono svelate sul sito di Ubc: Mae Willer: 1814-1856; Ken Willer: 1812-1865

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  • 4 mesi dopo...

Sale a Tutti! E' da poco che leggo Tex rispetto a voi old readers ( ;) )sono circa 4 anni, ho iniziato a leggere Tex dal numero 599 ( un renger per nemico ) e da allora fino ad oggi le storie non sono cambiate di molto come trama, una tra le storie che preferisco in assoluto è senza dubbio I trappers di yellowstone, no per la storia in se ma bensì per i disegni di Alessandro Piccinelli. Oggi per caso passando in edicola ho notato l'albo di questo topic il numero 511, beh mi è piaciuta ( o almeno mi sta piacendo ) la storia ma volevo sapere perchè in Tex non vi sono storie ( o almeno quelle che ho letto fino ad ora) dove i protagonisti sono spinti al limite, cioè ad esempio nei manga anche i protagonisti perdono a volte, ci sono sentimenti forti perchè questo non succede in Tex ( premetto che adoro Tex e non voglio che cambi) ma almeno in qualche storia vorrei che ci fosse un po' di piu' di imprevedibilit?. Spero di non avervi annoiato troppo ;)

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