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TWF - Tex Willer Forum

[001] La Mano Rossa


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LA MANO ROSSA

Seconda Serie Gigante

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N° 1: "La Mano Rossa"
Ottobre 1958

 

 


Serie a Striscia

Prima serie - N°4:"La Mano Rossa"
21 Ottobre 1948

Prima serie - N°5:"La freccia della morte"
28 Ottobre 1948

Prima serie - N°6:"Pista insanguinata"
4 Novembre 1948

Prima serie - N°7:"La mano fantasma"
11 Novembre 1948

Prima serie - N°8:"El Diablo"
18 Novembre 1948

 

 


La Mano Rossa

La storia si estende su cinque albetti per un totale di 157 strisce, pari a circa 52 pagine dell'albo mensile bonelliano. A differenza dell'avventura precedente, intitolata "Il totem Misterioso" la conclusione di questa storia non coincide con la fine del quinto albetto, le ultime tre strisce fanno parte infatti della storia successiva, intitotala "El Diablo". A partire da questo episodio si innesca una "continuity" che verrà abbandonata solo in seguito.

La didascalia della prima vignetta comincia con queste parole ormai famose:

"Nel pomeriggio infuocato di un giorno di luglio 1898..."

Stando a questa frase le successive avventure di quel Tex ancora giovanissimo, ricorda Sergio Bonelli, avrebbero dovuto svolgersi nel '900, magari con i quattro pards impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Questo è sicuramente il più famoso degli errori compiuti da quel calligrafo improvvisato che rispondeva al nome di Gino Rognoni, che avrebbe sbagliato nel trascrivere la data giusta, ovvero un più ragionevole 1858. Erano tempi eroici, si scusa l'editore, e nessuno immaginava che la saga di Tex sarebbe stata così lunga, e che il personaggio sarebbe diventato così "importante" da essere chiamato un giorno a discolparsi per gli errori di giovent?.

Come già la prima, anche questa storia inizia praticamente con un uomo in fuga. In sella al cavallo Blackster ( ovvero Blackstar ) lo scout Joe Scott cerca di portare in salvo i ventimila dollari custoditi nella sua sella ma nulla può contro gli uomini della "Mano Rossa", un'associazione malavitosa, che gli hanno teso un agguato. Tex Willer, che si trova nei dintorni della Roccia Nera dove l'uomo è stato colpito a morte, può solo ascoltare le sue ultime rivelazioni:

- Joe Scott... chi è stato ?
- La mano... rossa... mi hanno preso le paghe del forte...

Ma la sfortuna perseguita Tex! Sulla pista per Calumet City, si profila improvvisamente all'orizzonte una colonna di soldati e e poco basta al fuorilegge per vedersi accusato anche dell'omicidio dell'esploratore. Inseguito dai soldati, l'eroe si segnala al lettore per il grande sprezzo del pericolo e l'audace spregiudicatezza, lanciandosi con il suo cavallo Dinamite dall'alto di un dirupo, nelle fredde acque del Blue River, per sfuggire ai militari.

La pesante accusa dell' assassinio di Joe Scott incombe però sulla testa del fuorilegge.

Dopo averne messo a dura prova il suo coraggio, Gianluigi Bonelli prosegue nell' incessante opera di riabilitazione del suo eroe.

- Sapete che non sono un bandito di quella risma

dice Tex allo scout,

- S? Tex! avete avuto sfortuna....

E a Forte Two Miles dove si è recato per tentare di scagionarsi, esibendo con la sua barba posticcia il primo dei travestimenti di questa storia, l'eroe ha ancora modo di proclamare la sua innocenza:

- Colonnello, sono un fuorilegge ma voi dovete ben sapere come fui costretto a lasciare la mia città e come io non mi sia mai macchiato di furti e rapine.
- Uh! La vostra strada è seminata di morti, Tex!
- Ma erano tutti ladri, bari e assassini, colonnello, non dimenticatelo!

Tex è un fuorilegge, ma molti altri sanno che non è colpevole. A pagina 58, sono due sconosciuti, in un dialogo che sarà poi oggetto di censura, a ribadire ancora una volta l'innocensa dell'eroe giustiziere:

- Povero Tex! Sempre in fuga davanti agli sceriffi...
- Bah.. Prima o poi riuscir? a dimostrare la sua innocenza, e quel giorno, parola mia, offriro' da bere a tutto il paese.

Per scagionarsi dall'infamante accusa di un vile omicidio, Tex dovrà vestire i panni dell'eroe solitario e trovare i veri responsabili.

Non è un giallo però quello che sembra prefigurarsi.

I nomi dei componenti della Mano Rossa sono subito noti al lettore e sono tutti riportati in un foglio che fa la sua minacciosa apparizione al Paradise Saloon, noto ritrovo di Calumet City, dove si riunisce l'associazione.

Il nome di Bannion, vicedirettore della Overland Bank e informatore della banda, il primo dei complici a morire, è stato cancellato dalla mano del "misterioso giustiziere". Seguono gli altri... Stone, Burke, Welles, Topler e Randall!

Vale la pena soffermarci su questa pergamena cosi appariscente, con quell'aria un po' alla "dead man walking", dove sono vergati i nomi degli assassini. Si pone infatti, in un ideale rovesciamento di valori, sulla scia di quello usato dalla banda, lasciato come ricordo delle loro scorribande, un foglio che reca il marchio dell'associazione: una mano rossa insanguinata! Ma, dopottutto, è anche un riflesso dell'avviso di taglia che pende sulla testa dello stesso Willer a causa del sinistro sestetto!

Nelle pagine successive, l'avventura guadagna rapidamente terreno. Incastrando uno dei componenti della Mano Rossa, Stone, l'eroe riesce a dimostare la sua innocenza davanti allo sceriffo della città. Quindi, nella foresta nei dintorni della città, Tex riesce a recuperare i ventimila dollari frutto della rapina, uccidendo anche Burke! Per i tre banditi sopravvissuti, le ore sembrano contate, ma a sorpresa scoprono casualmente la misteriosa identit? del giustiziere. Segue un agguato fallitto al "barber shop" di un cinese, nel quale perisce anche Randall. Tex non molla la presa e i giochi sembrano fatti nella miniera abbandonata, dove Topler e Welles si sono precipitosamente rifugiati. Solo l'intervento di Alce Nero, un indiano ( ancora un cattivo, complice della banda ), riesce a capovolgere la situazione. Fatto prigioniero, Tex viene fatto precipitare in una cavit? situata all'interno della stessa miniera, dove al buio, l'eroe ( creduto morto dagli avversari ) finir? per trovarsi con una poco rassicurante compagnia!

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In fondo al precipizio della vecchia miniera di Silver Sam, il risveglio dell'eroe è accompagnato da un dolore acuto alla testa. Vistosi immerso nel buio più profondo, Tex accende un fiammifero: tra gli scheletri delle vittime della banda scorrazzano numerosi famelici topi!

Willer non si perde d'animo. Se la salita è impossibile, la salvezza potrebbe venire da un fiume sotterraneo che scorre sotto la miniera. E' la parte più drammatica di tutta la storia e non a caso Claudio Nizzi se ne è ricordato riproponendo negli anni ottanta una scena simile nella sua avventura intitolata "Gli spiriti del deserto".

- Corna di bisonte! Una cascata!

Conscio del tremendo pericolo, Tex cerca di raggiungere una delle sponde, ma troppo tardi la corrente è velocissima e lo sforzo, racconta Gianluigi Bonelli, è stato troppo grande.

Un velo nero cala sugli occhi e sulla mente del fuorilegge, recita la didascalia dell'ultima vignetta conclusiva del terzo albetto, con l'eroe che pronuncia queste ultime intense parole: "E' finita..." lasciando letteralmente col fiato in sospeso i lettori di quel novembre 1948!

A conclusione dell'albetto, infatti, si poteva leggere...

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Le forze della natura stanno per compiere ciò che gli uomini sin'allora non avevano potuto fare: chiudere per sempre l'avventurosa carriera di Tex Willer. Vi riusciranno è Leggete il prossimo episodio: "La mano Fantasma".




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Tex Willer non può morire! Se la fortuna aiuta gli audaci, la sfortuna può metterlo sulla pista di un distaccamento dei Rangers! Il celebre corpo di polizia civile del Texas fa così la sua prima ufficiale comparsa sulle pagine di Tex. Ma Bonelli e Galleppini, privi di documentazione, sbagliano nel presentarceli in divisa come se appartenessero a un corpo militare e per di più dalla parte sbagliata del confine, in Arizona!

Nell'accampamento dei rangers veniamo a sapere che l'intero Texas è terrorizzato dalle gesta della ricostituita Mano Rossa. Nessuna strada è sicura, i conducenti delle diligenze non vogliono più viaggiare senza scorta! Crudeli omicidi... assalti alle banche delle numerose cittadine sparse nella regione si sono susseguiti e il solo indizio è la solita impronta di sangue della Mano Rossa!

Fra le gole dei Red Mounts, il lettore assiste quindi a una scena di complicità, di grande effetto, tra l'ufficiale Larry e il suo Capitano, che facilitano la fuga del fuorilegge, dalla tenda nel quale era stato relegato.



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Tre giorni dopo a Saint Thomas, il vecchio Dinamite staziona nei pressi dell'entrata del saloon.

- Metti via le mani da quel cavallo. Voltati adagio e tieni le zampe in alto...

E' Topler che parla. Rapido come la folgore Tex si butta di fianco. Topler lo fissa un attimo come allucinato... un fantasma... e quell'attimo di stupore gli è fatale. La sera stessa, nel rifugio della banda, nella foresta non lontana da St Thomas, l'idea del fantasma è ripresa con successo dal giustiziere. Stavolta un lenzuolo appeso a un ramo ne riproduce la sagoma mentre un urlo spaventoso eccheggia nell'aria. E' uno scherzo macabro, una scena che nella storia si pone sulla falsariga del risveglio nel pozzo tra gli scheletri e denota un forte gusto per la teatralit? da parte dell'autore. C'è da stupirsi comunque davanti alla capacità mostrata da questo Tex, multiforme, nel trasformarsi e assumere sistematicamente un'altra identit? a seconda della situazione e del bisogno, come se fosse un attore sul palco di un teatro.

- Per satanasso è ancora la quello spettro!

Se Welles si lascia intimorire, la rappresentazine non incanta il pellerossa Alce Nero, che ingaggia un furibondo scontro con l'eroe, il primo de tanti duelli all'ultimo sangue, del quale si ricorda ancra una volta Claudio Nizzi nello splendido texone realizzato graficamente da Aldo Capitanio. La scena è la stessa, così pure le palpitazioni di noi lettori.



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L'ultimo rimasto della banda è Welles. Sarà eliminato da Tex durante l'ennesimo assalto a una diligenza. L'immagine della sua fine, sopra riprodotta, è interessante, in quanto se da un lato fornisce a Galep lo spunto per la copertina del secondo Albo d'Oro, dall'altro viene riutilizzata, senza nessun criterio logico, per la copertina del secondo albo gigante, intitolato "Uno contro venti"!

E' un Tex che brilla per il senso della giustizia, la volont? di riscatto. E' tratteggiato con linee forti e decise da Gianluigi Bonelli, che ne fa un eroe individualista, impulsivo e anche spietato contro i suoi avversari. Ma è anche un uomo che se da una parte usa volentieri dei metodi spicci, dall'altra si fa notare anche per la sua grande abnegazione. Sono caratteristiche che gli sono sicuramente valse un duraturo successo e che sopperiscono, in queste primissime storie, alle ingenuità e incongruenze di un soggetto, nelle sue linee forse fin troppo esile.




Personaggi

Tex
Joe Scott, soldato che trasporta le paghe
Stone, componente della Mano Rossa
Burke, componente della Mano Rossa
Bannion, informatore della Mano Rossa e vicedirettore della Overland Bank Colonnello Hogarth, comandante del Forte Two Miles
Welles, componente della Mano Rossa
Topler, componente della Mano Rossa
Randall, componente della Mano Rossa
Alce nero, componente della Mano Rossa
Un capitano dei Rangers
Larry, un Ranger
Lo sceriffo di Saint Thomas




Locations

Una pista tra Calumet City e Rainbown
La Roccia Nera
Il Blue River
Forte Two Miles
Il Paradise, un saloon a Calumet City
Un Barber Shop a Calumet City
La vecchia miniera di Silver Sam
I Red Mounts
Il villaggio di St Thomas
La capanna della banda nei pressi di St Thomas

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  • 1 anno dopo...
  • 1 anno dopo...

Secondo round con la seconda storia. :colt: Anche qui abbiamo un plot molto semplice. Ricercato ingiustamente per l'omicidio del corriere Joe Scott con conseguente furto dei valori che portava con se Tex deve assicurare alla giustizia i veri colpevoli: la banda della Mano Rossa. Per sua fortuna, il morente Scott ha potuto sentire i nomi di alcuni colpevoli e d', quindi, a Tex l'indizio decisivo grazie a cui rintraccer? tutta la banda e farà giustizia. La storia si segnala soprattutto perchè vi compare per la prima volta un altro trucco bonelliano: la lista dei cattivi da cui, man mano, vengono cancellati i nomi di quelli eliminati. Anche qui Tex cade in un agguato e si salva per miracolo, giusto per movimentare un pochino le cose. :trapper: Segnalazione speciale per la prima comparsa dei Texas Rangers, qui illustrati, però, come un vero reparto militare con tanto di divisa. Sviste dei tempi eroici. :colt: Ulteriore segnalazione: lo scontro finale con la Mano Rossa è ispirato alla sequenza dell'inseguimento della diligenza di Ombre rosse, ma il postiglione è ispirato al caratterista Gabby Hayes (almeno sulla copertina dell'Albo d'Oro poi ripresa per il n° 2 della "Serie Gigante" :lol2:). Sempre di buon livello, visti anche i tempi di lavorazione i disegni di Galep con le chine quasi certe di Angelo Corrias. In sostanza, non una storia eccezionale, ma una buona storia si.

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  • Collaboratori

Sempre di buon livello, visti anche i tempi di lavorazione i disegni di Galep con le chine quasi certe di Angelo Corrias. In sostanza, non una storia eccezionale, ma una buona storia si.

L'altra tesi, propugnata da Francesco Bosco che ha potuto intervistare i diretti interessati, è che a questo primo albo abbia invece partecipato Mario Uggeri. E' possibile che le prime strisce non siano state disegnate a Milano ma in Sardegna, e quindi con l'aiuto di Corrias. D'altronde l'aneddoto raccontato su un quotidiano locale dell'isola riporta la notizia che Tex nacque... in riva al mare ( il Poetto, spiaggia cagliaritana ) dopo che Galep aveva visto al Politeama Margherita ?Ombre rosse? di John Ford. Quel "nacque" può essere inteso come nascita dell'idea relativa al personaggio, ma anche potrebbe riferirsi alla nascita materiale delle prime strisce. Successivamente essendosi trasferito a Milano, possiamo ipotizzare che Galep si sia fatto aiutare da Uggeri. Ricordo anche che in una vignetta che ho riportato sul forum appartenente a una delle ultime strisce dell'albo ( poi corretta in fase di stampa) Tex è ancora chiamato col cognome "Killer". Come se, insomma, prima di farlo finire in edicola in quel settembre del '48, GlB e Galep abbiamo sfornato tutta una serie di strisce, esattamente come succede oggi con le nuove testate. E' un'ipotesi molto azzardata, ovviamente, ma la sola che aiuterebbe comunque a spiegare le voci sulla presenza di due diversi ghost artists nell'albo "La Mano Rossa".
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  • 3 mesi dopo...

Una cosa notai di questo albun, ossia che due o tre personaggi hanno tutti la stessa faccia:

Coffin, il primo avversario di Tex:

Immagine postata

Il falso testimone dell'assassino di Jeff a Silver City:

Immagine postata

Avventore del saloon di Mary Gold:

Immagine postata

Gli ultimi due, ma ho dei dubbi, potrebbero essere lo stesso personaggio che, però, nei fatti è identico a Coffin. :P

Notare fazzoletto, camicia a quadri e capelli. Poca fantasia il nostro Galep o cos'altro?

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Trattasi di semplice "riciclaggio" dei disegni già utilizzati per la storia "Il totem misterioso", stratagemma adoperato anche in plurime altre occasioni per alleggerire il super-lavoro di Galep.

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Trattasi di semplice "riciclaggio" dei disegni già utilizzati per la storia "Il totem misterioso", stratagemma adoperato anche in plurime altre occasioni per alleggerire il super-lavoro di Galep.

Verissimo... Capitava spesso a quel tempo per risparmiare tempo a causa delle scadenze strettissime, le stesse per cui Galep all'epoca si avvaleva spesso di assistenti. Ci sono vari esempi di personaggi "riciclati" in quelle prime storie.
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Tempi strettissimi anche per l'uscita della prima striscia? cmq è incredibile come lo stesso Galep si sia evoluto negli anni. Paragonando il Tex degli esordi al maturo cawboy stile John Wyne del miglior Galep sembra di vedere due personaggi diversi.

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  • 1 anno dopo...

Una breve avventura ma storica. In giro ho sentito alcuni dire erroneamente che si tratta della prima storia di Tex. Leggermente più lunga rispetto alla precedente "Il totem misterioso" e pure più godibile. Semplicissima nella sua struttura ma altamente efficace: la caccia implacabile di Tex ai banditi che cadono a uno a uno; mitico anche l'elemento del biglietto che Tex manda ai banditi ogni volta indicano quelli morti e quelli rimanenti. In queste breve tavole Tex prometteva già di essere un fumetto di grande interesse e di l' infatti sarebbero venuti anche i capolavori. -ave_

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  • 2 mesi dopo...

Una breve avventura ma storica. In giro ho sentito alcuni dire erroneamente che si tratta della prima storia di Tex. Leggermente più lunga rispetto alla precedente "Il totem misterioso" e pure più godibile. Semplicissima nella sua struttura ma altamente efficace: la caccia implacabile di Tex ai banditi che cadono a uno a uno; mitico anche l'elemento del biglietto che Tex manda ai banditi ogni volta indicano quelli morti e quelli rimanenti. In queste breve tavole Tex prometteva già di essere un fumetto di grande interesse e di l' infatti sarebbero venuti anche i capolavori. -ave_

Storia bellissima, credo proprio che andr? a riguardarmela... QUELLO ERA TEX, sempre implacabile, deciso, un Tex coraggioso che non si fermava davanti a niente e nessuno pur di portare a termine una missione; è evidente che nel corso degli anni il personaggio ha perduto gran parte della sua freschezza e della sua audacia, elementi principali del successo editoriale del personaggio. Rimpiango quei tempi, accidenti :( Mi chiedo cosa ne penserebbe GL Bonelli delle attuali pubblicazioni... Qui il segno di Galep, in piena forma, era estremamente morbido e dinamico, un piccolo capolavoro, a parer mio. Le scene migliori? La comparsa del finto fantasma e l'evasione dal pozzo della miniera, senza dubbio...
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  • 1 mese dopo...

L'aspetto che più mi colpisce di questa storia è il ritratto di Tex che ne esce: personaggio romantico, perennemente in fuga e braccato, che sembra non poter mai trovare pace. Un eroe, in questo, almeno in parte intimamente tormentato. D'altronde Bonelli ci fa sapere che Tex è uno ammirato dal "popolo": basta leggere i commenti dei cowboys a pag.58, in cui addirittura uno si propone di offrire da bere a tutto il paese! Evidentemente le gesta eroiche di Tex sono già piuttosto note, se pensiamo al malumore del capitano per l'ingrato compito di scortare Tex fino in cella, e al fatto che addirittura egli stesso, in seguito, si render? complice della fuga del fuorilegge attuata dall'altro marmittone. Insomma, il Nostro è un eroe, ma per la legge è anche un delinquente: e uno come lui non può trovare pace. Ma forse, non è che la vita da "lupo della prateria" è proprio quella che a lui piace, quella che coscientemente si è scelto? Cosè sembra, a giudicare dalle parole che dice allo sceriffo ad avventura conclusa. Un'avventura scoppiettante e movimentata, che non conosce pause, come nella miglior tradizione del Tex degli esordi: certo, non un capolavoro, ma una bella lettura d'evasione, in questo valida oggi come ieri.

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EL DIABLO

Questa storia, semplice e veloce, è la prima che davvero mi piace tanto!
Certo, si legge in un niente; eppure, quanto è affascinante la location, quanto ti prende la trama e quanto ti colpisce la violenza e la durezza della narrazione!
S?, perchè già nell'apertura abbiamo un massacro appena compiuto, un uomo orribilemnte torturato e agonizzante, e un Tex che giura vendetta, scrivendolo chiaro e tondo sulla tomba delle povere vittime - gran trovata di Bonelli!
Ancora una volta, poi, abbiamo un Tex che eccede, un Tex che non ci vede più e uccide quasi a sangue freddo: e in un modo, inoltre, che anche a livello grafico (le due vignette sono parenti a tutta evidenza) ricorda da vicino la resa dei conti con Coffin.
La bellezza dell' ambientazione, dicevo: per la prima volta il Nostro agisce tra USA e Messico - e proprio per questo "El Diablo" è una storia importante, perchè per la prima volta viene a presentarsi la sottotrama della guerra (per ora segreta) tra le due Nazioni, che esploder? poi del tutto nel bellissimo numero 3.
E ancora: è da questa storia che Tex comincia a prendere contatto col corpo dei rangers grazie a Jeff.
Oltre a tutto questo, la storia si segnala per il magnifico assedio finale e per la maestria bonelliana nel saper infondere anche a un personaggio spietato come El Diablo un pizzico di umanit?, per il tramite della figlia.

Voto 7,5


BILL MOHICAN IL RAPITORE DI FANCIULLE

... figlia di El Diablo che oltre che affascinante e combattiva è anche molto sfortunata: nel giro di poco perde prima il padre (che credeva innocente) e poi viene rapita da Mohican. Ecco, le prime storie di Tex sono molto violente, dunque da questo punto di vista tutt'altro che ingenue: questa volta Bonelli inserisce uno stupratore e una fanciulla che sceglie la via del suicidio.
Insomma, mi sembra che, anche per questo motivo, Tex per la sua epoca fosse davvero un caso straordinario!

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  • 3 mesi dopo...

ragazzi scusate sono nuovo spero di essere nel topic giusto ho visto che l'argomento trattato è quello del tex numero 1 la mano rossa.. ora siccome ho iniziato da poco ad appassionarmi anche io a questo fumetto ho bisogno di qualche chiarimento. mi sembra di aver capito che esistonodiverse versioni del famoso numero 1 spillato, non spillato, censurato, non censurato ecc mi chiedevo se potevate aiutarmi un po' a capire che cosa significano questi termini e qual è la versione che vale di più in assoluto grazie a tutti

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ragazzi scusate sono nuovo spero di essere nel topic giusto ho visto che l'argomento trattato è quello del tex numero 1 la mano rossa.. ora siccome ho iniziato da poco ad appassionarmi anche io a questo fumetto ho bisogno di qualche chiarimento. mi sembra di aver capito che esistonodiverse versioni del famoso numero 1 spillato, non spillato, censurato, non censurato ecc mi chiedevo se potevate aiutarmi un po' a capire che cosa significano questi termini e qual è la versione che vale di più in assoluto grazie a tutti

Ciao willer-91, quando ti ho indirizzato qui pensavo volessi commentare la storia. Per quanto riguarda invece le valutazioni i topic adatti sono questi:Guida per il collezionistaMercatinoIo non sono un collezionista quindi non so rispondere al tuo quesito ma se vai in questi sezioni sicuramente potrai trovare delle risposte ed eventualmente fare altre domande :trapper:
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  • 4 mesi dopo...
  • 11 mesi dopo...

Da piccolino era una storia che mi aveva colpito (più che altro per l'idea dell'appunto "Mano rossa", in seguito ripresa da Nizzi, ma molto prima ancora perfezionata dallo stesso GLB con quel capolavoro de Il Tranello, che inizia come La mano scarlatta), ma rileggendola in futuro debbo riconoscere che è una storia sulla falsariga della prima nella quale Tex è messo però meno in difficoltà dagli avversari. Tutto risulta eccessivamente scontato, ma va benissimo così, siamo agli esordi e il fumetto decollerà tra non molto icon_wink.gif icon_mrgreen.gif

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  • 4 settimane dopo...

Storia molto lineare ma efficace, serrata e avvincente, con Tex nei panni dell'eroe maledetto e sfortunato, in lotta contro i banditi e il fato avverso.
L'espediente dei biglietti che scandiscono l'inesorabile avvicinarsi dell'ora fatale per i componenti della Mano Rossa è spettacolare; invero tale accorgimento era stato usato anche ne "Il totem misteriooso", dove Tex si era firmato "l'uomo della tomba".

L'implacabile Tex insegue senza sosta i componenti della banda, grazie anche alle fondamentali informazioni incautamente diffuse dai banditi all'inizio della storia i quali, credendo che lo scout del forte sia morto stecchito, si lasciano andare a commenti inopportuni (per usare un eufemismo).
Questa storia io la chiamerei anche "La ragione di Topler" , per tutto quel che succede da pag. 61 in poi...
 

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  • 1 mese dopo...

ragazzi scusate sono nuovo spero di essere nel topic giusto ho visto che l'argomento trattato è quello del tex numero 1 la mano rossa.. ora siccome ho iniziato da poco ad appassionarmi anche io a questo fumetto ho bisogno di qualche chiarimento. mi sembra di aver capito che esistonodiverse versioni del famoso numero 1 spillato, non spillato, censurato, non censurato ecc mi chiedevo se potevate aiutarmi un po' a capire che cosa significano questi termini e qual è la versione che vale di più in assoluto grazie a tutti

Ciao Willer 91 ti spiego io i termini :

Tex spillato significa che le pagine sono graffettate come nei quaderni. Questa caratteristica fa si che il libro duri molto di più. I primi Tex originali erano tutti spillati. i Tex non spillati sono come la maggior parte dei fumetti incollati.

I primi Tex non erano censurati quindi i termini dei personaggi erano molto "più" coloriti di quelli censurati.

Naturalmente la versione spillata del primo numero LA MANO ROSSA non censurata in condizione da edicola vale all'incirca 4000 euro.

Spero di essere stato chiaro ed esaustivo

Ciao!

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  • 2 anni dopo...

Leggere questa storia mi ha a dir poco commosso. In una geografia scarna ed evocativa al pari dei disegni di Galep, fra Calumet City e Saint Thomas (destinazione di Tesah nella storia precedente), si snoda una storia semplice, potente, trascinante. Sono riuscito a provare per una quarantina di minuti l'emozione che hanno provato i lettori nel 1948; o, almeno, l'emozione più simile a quella, che sia possibile provare oggi.

Tex è certo diverso da come lo raffigura lo stesso GLB nell'età dell'oro del secondo centinaio: si fa cogliere di sorpresa abbastanza spesso, ma, in fondo, è sempre l'irresistibile, vitalistico e travolgente personaggio che ci ha fatti innamorare.

Non posso dire altro se non: capolavoro. Non ci sono storie.

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  • 3 anni dopo...

Seconda storia di Tex: come la prima è molto breve, ma densa di avvenimenti. Alcuni potranno dire che i balloons sono troppo verbosi ed eccessivi, eppure io ho iniziato a leggere Tex con queste storie: i dialoghi mi piacciono, pure per il loro fascino molto vintage, e sono affezionato a questo stile di scrittura. Anche in queste primissime storie di Tex è evidente come G.L.Bonelli sia un romanziere prestato al fumetto (e mai più restituito). Trama molto intrigante, con continui ribaltamenti e colpi di scena: Tex viene addirittura colto di sorpresa, per movimentare la storia. Bellissima l'idea di Tex (o meglio, dell'autore) di stilare la lista di cattivi da cui, mano a mano, vengono cancellati quelli che lui ha fatto fuori, creando intorno a sè un alone di mistero. Storia che non è certo un capolavoro, ma che si colloca sul livello discreto delle primissime storie. Anche i disegni di Galep di quel periodo mi piacciono molto: abbastanza sintetici (perché doveva disegnare con più impegno su "Occhio Cupo"), ma molto rappresentativi.

 

Soggetto/Sceneggiatura: 7

Disegni: 7

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  • 1 mese dopo...

Conclusa l’inaugurale vicenda con Coffin, gli autori si rituffarono su un nuovo soggetto, stavolta più marcatamente western. La scena iniziale è alquanto tipica: un corriere che trasporta in incognito le paghe del forte e una banda di delinquenti, che grazie a una soffiata, si pone in agguato per arraffare il bottino. La presenza di Tex scompiglia i piani, ma purtroppo per il giovane fuorilegge rappresenterà un iniziale problema, visto che una pattuglia del forte, vedendolo chino sul corpo del povero Scott, lo riterrà responsabile del crimine. La vicenda conserva il consueto ritmo serrato tipico del formato a strisce del periodo e, sebbene sia contraddistinta da passaggi un po’ ingenui (d’altronde Bonelli era ancora in fase di “praticantato” con la nuova serie) si fa comunque apprezzare. Per la prima volta compare una scena che spesso capiterà nella saga, ovvero Tex che compila la lista dei nemici e man mano che li elimina, spunta i nominativi dalla stessa. Per la prima volta vediamo un corpo di Ranger nella storia, tuttavia è grossolana l’inesattezza grafica (indotta evidentemente da errate indicazioni in sceneggiatura) che ce li presenta come un distaccamento militare con tanto di divise. Tex dimostra tutto il suo coraggio a presentarsi dinanzi al colonnello del forte per far valere la sua innocenza in merito all’omicidio Scott, in effetti il giovane fuorilegge nelle prime strisce ci viene presentato come una sorta di Robin Hood, che uccide i cattivi per il bene della comunità e tale sarà la sua figura fino al colpo di scena dell’ingresso nel corpo dei Rangers. In effetti, sebbene per comodità si dividono gli episodi in questa sessione, Bonelli imbastì la prima continuity fra le avventure che si susseguono senza stacco e coinvolgono il lettore in un ritmo narrativo forsennato, carico di azione, polvere da sparo e trappole varie. Sergio in parecchi dei suoi interventi, specificò che dovette intervenire a cancellare nella prima didascalia una data che rischiava di compromettere ogni sorta di cronologia logica della saga; d’altronde, come già accennato in altri commenti, lo sceneggiatore, navigando a vista, poco curava questi dettagli, soprattutto agli arbori, e la genesi del personaggio avvenne gradatamente durante la realizzazione. Stesso discorso per ciò che concerne la caratterizzazione grafica di Galep, che nelle prime storie paga molto i ritmi ossessivi di realizzazione e una cura non del tutto idonea, dovuta alla fretta. Tex continua troppo spesso a cambiare fattezze da una vignetta e un’altra, con dei primi piani con naso adunco, che effettivamente non si possono vedere. La dinamicità grafica è buona, il tratto in miglioramento, evidentemente il riscontro di vendite settimana dopo settimana, indusse gli autori a dedicare man mano più attenzione. Già ottimi, a mio modo di vedere, i cavalli tratteggiati dal maestro sardo: a mio avviso Galep sotto questo aspetto è impareggiabile! Interessante la scena con Tex che lotta contro la furia della corrente del fiume sotterraneo (come nuoti senza uscire le braccia non si sa, ma questi errorini sono perdonabili :D), anche se nasce dall’ulteriore leggerezza del nostro che si fa beccare alle spalle dai nemici e subisce un colpo in zucca (evidentemente il figlio Sergio prendeva spunto da queste strisce per scrivere le sue vicende negli anni 70 :D). Riassumendo: trama non trascendentale ma che pone un’ulteriore pietra nelle fondamenta della saga. Da notare come l’epilogo della vicenda e il prologo della successiva, con “l’ingresso” di El Diablo, sono contenuti nello stesso albetto a striscia, introducendo quella continuità di episodi già accennata in precedenza. Ovviamente il mio commento si chiude qui, visto che aspetterò l’apposita sezione del forum per esprimere le mie impressioni relativi alla sfida contro il famigerato pezzo grosso messicano. Anche stavolta mi asterrò dal dare un voto, ma è sottinteso che la sufficienza è ampiamente raggiunta.  

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Ottima, come sempre, recensione. A cui aggiungo anche la prima del totem misterioso.

Non sono d'accordo però sul fatto di non dare voti numerici. Ad esempio "ampia sufficenza" corrisponde a 6 - 6/7- 7? Trovo il giudizio un po' vago. 

Comunque è una scelta tua che rispetto. :ok:

  • Grazie (+1) 1
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