Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Gli Amici A Confronto


ymalpas
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

:S: Figurati Ymalpas!Venendo alla riflessione del nostro El Muerto...

Io non sono uno sceneggiatore di Tex, e quindi è probabile che mi sbagli, ma credo che Pat sia il comprimario di Tex più facilmente gestibile;penso che non ci sia bisogno di uno sforzo eccessivo per escogitare i suoi ritorni. Nel senso che per far tornare Morisco,? necessaria una storia adatta al Morisco, che quindi contempli la magia;per far tornare Montales l'ambientazione della storia deve essere forzatamente quella messicana, mentre per rivedere Gros-Jean e Brandon si è costretti ad ambientare la storia in Canada;Pat, invece, puoi inserirlo dove e come vuoi, perchè Pat è un irriducibile vagabondo:e infatti Bonelli lo porta in Messico coi pards(e lo farà anche Boselli) e ce lo fa ritrovare molto più a nord in "Trapper";lo vediamo nelle strade di San Francisco e sulle montagne del Colorado. Addirittura il grande Bonelli ce lo presenta nelle vesti di uomo di spettacolo in "Dramma al circo"... Insomma, quale personaggio più di questo può essere usato in più modi, dato che non è legato ad alcuna ambientazione?

Credo che Paco abbia pienamente ragione sul fatto che Pat non obblighi lo sceneggiatore a scrivere una sceneggiatura ad hoc: vagabondo com'?, l'abbiamo trovato in Messico, al circo, in Colorado, e chi più ne ha più ne metta. Io ne do una spiegazione negativa: Pat è veramente un personaggio di poco spessore, anche se simpatico: è uno stereotipo dell'amico bonaccione , grande grosso e sbadato. Lo si può inserire ovunque perchè non cambia il sapore della storia: non è un personaggio di sostanza, in altre parole. Gros-Jean mi sembra un personaggio analogo a Pat, tanto che tendo ad assimilarli in un personaggio unico. Lo stesso vale, secondo me, per Jim Brandon, che è un mero stereotipo dell'uomo di legge rigoroso: mi spiace per il nostro collega di forum, ma a me il nostro Colonnello non è mai stato neppure simpatico, anzi...? incredibile, peraltro, il suo comportamento in 'La strage di Red Hill', quando massacra come se nulla fosse i trafficanti rivali di Ducaux, per poi riderci sopra... Montales è un personaggio che si è molto trasformato: ormai, del suo affascinante passato da guerrillero, è rimasto ben poco: rappresenta l'uomo di potere venuto dal basso e nemico della corruzione, e onestamente è troppo poco sfaccettato per essere un personaggio di spessore. Chi invece è veramente una figura rilevante è El Morisco: e ciò perchè in lui si racchiudono temi interessanti, quali il mistero, l'occulto, l'erudizione: è l'alter-ego positivo di Mefisto, che usa i propri poteri per il male invece che per il bene ( se vogliamo, potremmo vedere nel rapporto Morisco/ Mefisto una riflessione su scienza ed etica ). Non a caso è il personaggio più difficile da inserire: e questo è il grande pregio del 'Brujo'. Ed è interessantissima la figura di Eusebio, che non si è mai capito se sia un amico o un nemico... Che ne pensate è :S:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 75
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Grande don Fabio Esqueda a "rispolverare" la figura di Eusebio, personaggio a mio parere stratosferico se si considera il rapporto tra numero di apparizioni ed "impatto" sul lettore, nonchè uno dei "segreti silenziosi" del successo delle storie con il Morisco. Di lui si ricordano la fedelt? assoluta al Morisco; l'ospitalit? naturale ma discreta, mai ostentata, quasi da "maggiordomo" (il "Sangre de Toro" sempre a portata di mano ;) ); l'inclinazione al pessimismo - o sano realismo, che dir si voglia - che frena gli slanci di entusiasmo del suo padrone, uomo colto ma, a volte, troppo incline agli entusiasmi; l'ambiguit? nei confronti dei pards nelle storie riguardanti le lotte agli indios (di cui è discendente); il generoso eroismo dimostrato nell'impari lotta contro il Diablero. Un personaggio difficilissimo da catalogare in uno stereotipo, e proprio per questo interessante come pochi, nella saga di Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ho scritto DUE storie con Brandon. E comparir? nel 600. Inoltre sto scrivendo due storie con Gros-Jean e Morisco. Vorrei correggere l'errata impressione che io usi poco gli "amici": Avendo scritto meno di un terzo delle storie di Nizzi (a occhio e croce), in percentuale li uso di più!Borden

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...

Rispolvero questa vecchia discussione per parlare di Pat l'Irlandese, riportato all'attenzione dei lettori dalla ristampa a colori di "Golden Pass". Chiacchierando nella shoutbox della mia - già nota ai vecchi lettori del forum - antipatia per il personaggio, mi sono ritrovata a riflettere in modo ordinato sulle motivazioni. Perchè taglierei la testa di Pat con la motosega?

La comicit? di Pat è dovuta in pratica a una serie ben azzeccata di luoghi comuni e anti-luoghi comuni: il suo essere tutto-muscoli-niente-cervello, l'astensione totale dall'alcol da parte di un irlandese, il creare o cacciarsi in putiferi infernali nonostante la bontà e il candore (chiamiamolo così) di fondo. Come già rilevava qualcuno, questi tratti sono sufficienti per un "comic relief" di pochi minuti o qualche vignetta (come faceva giustamente Shakespeare con i suoi clowns), ma diventano pesanti e fastidiosi a lungo andare, specie considerando come nelle prime cento storie Pat compaia cinque o sei volte, non rivelando tratti interessanti o inattesi della sua personalit? o del suo passato e risultando quindi alla fine prevedibile fino allo stucchevole.

Eppure Pat in questo senso potrebbe fornire diversi spunti agli attuali sceneggiatori di Tex, ad esempio presentando meglio i drammi degli emigranti negli Stati Uniti al di l' di quello che può essere il semplice cotillon di lavoretti temporanei collezionati da Pat (e che, allo stato attuale delle cose, potrebbero essere semplicemente dovuti alla carenza di celluline grige del nostro); meglio ancora, il dramma dell'emigrazione irlandese a seguito della grande carestia che sconvolse l'Irlanda nella seconda metà dell'Ottocento). Se invece si volesse restare nell'ambito del personale/psicologico, di spunti se ne potrebbero trovare a mestoli: per citarne uno soltanto, perchè non qualcosa di analogo a quella che secondo me è stata la vera fonte d'ispirazione di GLB e Galeppini: "Un uomo tranquillo" (The Quiet Man) in cui John Wayne impersonava un ex-pugile irlandese dalle mani di piombo e dal cuore d'oro. Per chi fosse interessato, basta confrontare Pat e John Wayne:

Immagine postata

Credo quindi che, a differenza di un altro personaggio che detesto, la caratterizzazione di Pat potrebbe ancora avere occasioni di riscatto; mi dispiacerebbe invece un utilizzo all'insegna della filosofia della "minestra riscaldata" che alla serie farebbe bene quanto un barilotto di whisky il 15 agosto in mezzo al deserto dell'Arizona.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Come già rilevava qualcuno, questi tratti sono sufficienti per un "comic relief" di pochi minuti o qualche vignetta (come faceva giustamente Shakespeare con i suoi clowns), ma diventano pesanti e fastidiosi a lungo andare, specie considerando come nelle prime cento storie Pat compaia cinque o sei volte, non rivelando tratti interessanti o inattesi della sua personalit? o del suo passato e risultando quindi alla fine prevedibile fino allo stucchevole.

In tutta amicizia, Nuvola Rossa, questo è un parere che non condivido per niente!Mi chiedo:perchè Pat dovrebbe mostrare o rivelare "tratti inattesi" della sua personalit??... a me Pat, pasticcione, non troppo intelligente, combina guai, mangione, va benissimo così, e quindi non sento il bisogno di una sua "evoluzione psicologica". D'altronde, anche Tex è sempre uguale a se stesso, e anche Carson:e a me i due pards, come Pat, vanno benissimo così. Semplicemente, a te Pat non piace:dei "tratti inattesi" hai bisogno tu per fartelo piacere, ma non il personaggio in quanto tale. :trapper: In ogni caso,Pat è un personaggio ben formato e caratterizzato: e lo dimostra proprio il fatto che Bonelli lo inseriva così tanto nelle storie. E al di l' di tutto, come non corcodare sul fatto che il Pat di "Dramma al circo" sia fenomenale?... fa troppo ridere!! :D
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

a me Pat, pasticcione, non troppo intelligente, combina guai, mangione, va benissimo così, e quindi non sento il bisogno di una sua "evoluzione psicologica".
D'altronde, anche Tex è sempre uguale a se stesso, e anche Carson:e a me i due pards, come Pat, vanno benissimo così.

In ogni caso,Pat è un personaggio ben formato e caratterizzato: e lo dimostra proprio il fatto che Bonelli lo inseriva così tanto nelle storie.

Il bello delle macchiette è proprio questo: fanno piegare in due alcuni dalle risate mentre ad altri escono eritemi solo a pensarle. Quello che non condivido -sempre in tutta amicizia - nella tua ultima frase è definire Pat personaggio; il personaggio, anche quando è comico, deve essere inserito in una varietà di contesti e situazioni che facciano emergere novità e permettano sviluppi. Per citare un esempio passato di nuovo da poco sul piccolo schermo, pensiamo ai film di Fantozzi (che è un personaggio-maschera, ossia una caratterizzazione di certi tratti personali è sociali): il successo dei primi film dipendeva dal fatto che ce lo presentavano in contesti e atteggiamenti diversificati. Ci si poteva fare un film, mentre sarebbe stato impensabile imperniare una storia su Filini o la signorina Silvani. Poi, quando il personaggio è stato irrimediabilmente macchiettizzato, anche il pubblico ha perso interesse e gli ultimi film sono francamente da dimenticare.


Stesso discorso per Pat: immagineresti una storia imperniata su Pat con la caratterizzazione attuale del personaggio? Impossibile, come impossibile fare un film sul ragionier Filini. Con altri comprimari di Tex è stato possibile, con lui non lo sarebbe. Come macchietta, ha fatto il suo tempo (magari poteva risultare divertente quando era una novità nelle storie - sul fatto che il senso del comico sia sogggettivo non discuto, ma per me incarna solo una serie di stereotipi datati e stucchevoli) e forse andava bene negli anni di Bonelli; il fatto poi che un autore (anche GLB) abbia un debole per il personaggio per me non è garanzia di qualità.

Come ultima cosa, permettimi di dissentire sul fatto che Tex e i pard siano sempre e comunque uguali a se stessi: proprio in questo forum ci sono state discussioni anche abbastanza animate su come un autore o un altro abbiano presentato i diversi elementi del quartetto. Sono personaggi da fumetto e devono quindi avere una caratterizzazione di base che ne permetta il riconoscimento immediato (Tex non potr? mai diventare un dongiovanni o Carson vegetariano), ma fossero stati davvero sempre uguali oggi "Tex" non lo leggerebbe nessuno.

Non è detto poi che un eventuale approfondimento di Pat mi soddisferebbe - potrei trovarlo antipatico come personaggio (come trovo antipatico Kit Willer), ma almeno lo considererei tale.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Eppure Pat in questo senso potrebbe fornire diversi spunti agli attuali sceneggiatori di Tex, ad esempio presentando meglio i drammi degli emigranti negli Stati Uniti al di l' di quello che può essere il semplice cotillon di lavoretti temporanei collezionati da Pat (e che, allo stato attuale delle cose, potrebbero essere semplicemente dovuti alla carenza di celluline grige del nostro); meglio ancora, il dramma dell'emigrazione irlandese a seguito della grande carestia che sconvolse l'Irlanda nella seconda metà dell'Ottocento). Se invece si volesse restare nell'ambito del personale/psicologico, di spunti se ne potrebbero trovare a mestoli: per citarne uno soltanto, perchè non qualcosa di analogo a quella che secondo me è stata la vera fonte d'ispirazione di GLB e Galeppini: "Un uomo tranquillo" (The Quiet Man) in cui John Wayne impersonava un ex-pugile irlandese dalle mani di piombo e dal cuore d'oro.

Pur non essendo d'accordo sul resto (la penso come paco), sono invece della stessa opinione su quanto ho quotato: si potrebbe approfondire uno di questi temi, e contemporaneamente approfondire il personaggio di Pat, o comunque mostrarlo in una veste semplicemente diversa dal solito, pur mantenendo le sue caratteristiche di fondo. Ovviamente non intendo dire che Pat debba avere un ruolo di primo piano nella vicenda, resterebbe comunque un comprimario.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Francamente, non credo sia vero che Pat si riduca ed esaurisca a "macchietta", prova ne è stato l'utilizzo che ne ha fatto Boselli ne "gli invincibili", dove a parte qualche ingenuità (nel farsi catturare) non mi pare che il buon McRyan sia apparso così goffo e impedito da costituire una spalla comica. Anzi, ha mostrato coraggio, spirito di gruppo, amore per la patria natia, e quindi come pard occasionale va più che bene, n° più n° meno degli altri che si avvicendano sulle pagine di Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

permettimi di dissentire sul fatto che Tex e i pard siano sempre e comunque uguali a se stessi: proprio in questo forum ci sono state discussioni anche abbastanza animate su come un autore o un altro abbiano presentato i diversi elementi del quartetto. Sono personaggi da fumetto e devono quindi avere una caratterizzazione di base che ne permetta il riconoscimento immediato (Tex non potr? mai diventare un dongiovanni o Carson vegetariano), ma fossero stati davvero sempre uguali oggi "Tex" non lo leggerebbe nessuno.

Per quanto se ne discuta sul nostro forum e su altri, io ritengo proprio che i Tex e Carson attuali siano gli stessi Tex e Carson di sempre. Il tutto sta ad accettare serenamente il fatto che un fumetto seriale debba avere forzatamente più autori, che possono sè dare interpretazioni differenti approfondendo questo o quel tratto caratteriale, ma sempre rimanendo nel solco della personalit? dei personaggi-per inciso,? quello che secondo me non fa Segura. Per tornare in topic, io credo che Pat può piacere o non piacere, può anche legittimamente stare sulle scatole. A me piace:Pat è una macchietta?E perchè mai?... Pat è un personaggio comico-anzi, grottesco;un personaggio comico-grottesco con la sua personalit? (anche Tot?, che si può considerare una maschera, nei suoi film migliori ha una personalit? precisa, anche se sempre essenzialmente comica, che lo trasforma in un personaggio) :e la sua personalit? è fatta dal suo essere:pasticcione, un p? beota, cuore d'oro, casinaro. A voi non è mai successo di conoscere una persona con squeste (o simili)caratteristiche caratteriali?... e vi è mai passato per la testa di dirgli:"Tu non sei una persona.... se i una macchietta!!"? :trapper: Poi sul fatto che Pat non si sia "evoluto", non ci giurerei:Nolitta ne fa un incallito bevitore di birra, e ne dimostra la non invincibilit?;Boselli ne sottolinea la bontà d'animo mostrandocelo come un omaccione che si diverte a giocare coi bambini. Ma ribadisco, il concetto "evoluzionistico" a me non piace, e meno che mai credo ad una sua eventuale ferrea applicazione, sempre e comunque.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Gli scossoni repentini livello di psicologia e personalit? sarebbero una politica commerciale e narrativa suicida (a meno che non facciano parte della strategia autoriale, vedi i casi di Jeckyll e del Gorilla), ma il fatto stesso che esistano "il Tex di Bonelli" , il "Tex di Nolitta", il "Carson di Nizzi", il "Kit di Boselli" dimostra che i personaggi non sono rimasti graniticamente invariati nei decenni. Con Montales, il Morisco, Jim Brandon si è osato di più con Pat e la figura è rimasta irrimediabilmente nel bozzolo di siparietto comico in cui era stata generata. Come avevo detto, non entro nel discorso delle preferenze soggettive perchè accetto tranquillamente che Pat possa risultare divertente; rimane comunque una macchietta, perchè non ha quella forza interna che permette di diventare una maschera (come era Tot? nella maggior parte dei suoi film - per le eccezioni, tipo "I soliti ignoti" o "Uccellacci e Uccellini" si dovrebbe fare un discorso a parte), o persino un archetipo. Con Pat, più che a Tot?, siamo a Bud Spencer nei western spaghetti-fagioli (che però, a differenza di Pat, qualche risata me l'ha strappata). Quelle che nel tuo ultimo messaggio hai presentato come evoluzioni del personaggio di Pat, a me sembrano piuttosto un tentativo di rendere il personaggio più accattivante presentando nuovi luoghi comuni con effetto macchia-su-macchia (come per esempio quello del gigante buono che gioca coi bimbi, che parte da San Cristoforo in senso iconografico passando per Oscar Wilde e finendo con il già citato Bud Spencer). Sull'evoluzione/variazione dei personaggi, penso valga il discorso precedente sulla comicit?: è qualcosa di totalmente soggettivo e come tale va rispettato.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Diciamo la verità Montales è interessante solo perchè prelude ad affascinanti scenari messicani altrimenti il personaggio è inesistente, di una piattezza unica, senza la minima sfaccettatura psicologica, su Pat sono d'accordo con chi lo vorrebbe rivedere al più presto :trapper: :trapper:P. S. Lo stesso dicasi di Jim Brandon il corrispettivo "nordico"

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
  • 1 mese dopo...
  • Collaboratori

Rileggendo questo topic mi chiedo come mai nessuno dei nuovi autori si decida a ripescare qualche amico di Tex. A parte Boselli infatti, che ha ripreso recentemente Brandon e Montales, gli altri sembrano poco interessati. Boselli dovrebbe decidersi a lavorare su una storia di Pat, ormai assente da trooooppo tempo, visto che è anche l'autore che IMO riuscirebbe a gestirlo al meglio. Vorrei leggere anche una storia di Gros Jean sceneggiata da Faraci, mentre mi incuriosirebbe Manfredi con il colonnello dei Mounties. Ruju non ce lo vedo con nessuno dei personaggi, sarà perchè lo conosco ancora poco, ma potrebbe rivelare parecchie buone carte in mano. Per i disegnatori, spazio alla linea chiara e classica, già tremo per il maxi di Fernandez, oggetto misterioso di cui potrebbe raccontarci qualcosa solo Carlo Monni. Forse.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Boselli dovrebbe decidersi a lavorare su una storia di Pat, ormai assente da trooooppo tempo, visto che è anche l'autore che IMO riuscirebbe a gestirlo al meglio.

Quoto e straquoto!!Piaccia o non piaccia,Pat è uno dei comprimari classici di Tex, quindi DEVE tornare! :indiano: Il fatto che siano anni e anni che non compare in scena è secondo me una grave mancanza degli sceneggiatori odierni di Tex (Nizzi e Boselli, soprattutto). Quindi, va bene pensare a un ritorno di, per esempio,Lena e Donna, o Juan Raza ( :indiano: ), ma diamo la precedente ai veri comprimari!
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Rileggendo questo topic mi chiedo come mai nessuno dei nuovi autori si decida a ripescare qualche amico di Tex.

A parte Boselli infatti, che ha ripreso recentemente Brandon e Montales, gli altri sembrano poco interessati.

Pu? darsi, la mia è solo un'ipotesi, che almeno all'inizio abbiano una sorta di timor-panico a metter mano anche ai comprimari storici oltre che ai classici pards, il genere di timore che passa con la pratica. :colt:


Boselli dovrebbe decidersi a lavorare su una storia di Pat, ormai assente da trooooppo tempo, visto che è anche l'autore che IMO riuscirebbe a gestirlo al meglio.

Immagino che tu abbia, tra le altre cose, in mente il ruolo di Pat ne "Gli Invincibili".

In ogni caso, sono d'accordo con te: un personaggio come Pat è proprio nelle corde di Boselli.

Vorrei leggere anche una storia di Gros Jean sceneggiata da Faraci, mentre mi incuriosirebbe Manfredi con il colonnello dei Mounties.

Ok: siamo in due. ::evvai::


Ruju non ce lo vedo con nessuno dei personaggi, sarà perchè lo conosco ancora poco, ma potrebbe rivelare parecchie buone carte in mano.

In effetti, Ruju è un'incognita nche potrebbe dare qualche sorpresa.


Per i disegnatori, spazio alla linea chiara e classica, già tremo per il maxi di Fernandez, oggetto misterioso di cui potrebbe raccontarci qualcosa solo Carlo Monni. Forse.

Io, che ne ho visto solo qualche pagina, posso solo dire che Fernandez sembra molto influenzato da Font, il che non dovrebbe stupire, visto che la storia che sta disegnando è il sequel proprio di un Maxi disegnato da Font e che è molto probabile che Fernandez lo abbia tenuto presente per il suo lavoro.


Ripensandoci, vorrei aggiungere che negli ultimi anni abbiamo comunque visto spesso Montales, Jim Brandon, Gros Jean e Nat McKennet, El Morisco torner? dopo ben complessivi 14 anni di assenza. Pat, da parte sua, manca da 11 anni se non vado errato.
Se le mie informazioni non sono errate in "Oregon Trail", la storia di Boselli & Venturi, dovrebbe rivedersi uno degli storici comprimari bonelliani, anche se non sono riuscito a sapere chi. Chissà che non sia proprio Pat? _ahsisi

In ogni caso, io rivedrei volentieri anche Mac Parland, scritto come si deve. :colt:

Modificato da Carlo Monni
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Credo che all'elenco degli amici "privilegiati" di Tex manchi, Cochise, che vedrei molto volentieri. Peccato che, salvo che gli ultimi incoraggianti segnali non preludano ad un mutamento di direzione, gli autori sembrino restii a gestire pure i personaggi principali per aver voglia di dedicarsi a comprimari.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Credo che all'elenco degli amici "privilegiati" di Tex manchi, Cochise, che vedrei molto volentieri. Peccato che, salvo che gli ultimi incoraggianti segnali non preludano ad un mutamento di direzione, gli autori sembrino restii a gestire pure i personaggi principali per aver voglia di dedicarsi a comprimari.

Sai, Cheyenne ... Raccontare di Tex e i pards è roba vecchia, già vista... Invece rendere Tex un comprimario, svuotarlo di tutta la sua essenza , ebbene questo sè che è innovazione !Ciò detto ( e spero si colga l'ironia) , l'unico ritorno che attendo con curiosità è quello di El Morisco, l'unico degli amici storici di vero spessore.'El brujo de Pilares' racchiude temi profondi, motivi di interesse , giungendo ad essere asse portante della storia: in altre parole, è l' unico personaggio che possa vivere di vita sua. Civitelli, per caratteristiche stilistiche, penso sia il p? adatto nel ruolo di vice- Letteri ; peraltro, se non erro, "La Cavalcata Del Morto" dovrebbe essere la prima storia 'morischiana' dopo la scomparsa del nostro Guglielmo . Viceversa, quasi tutti gli altri comprimari finiscono per essere delle semplici spalle dei pard, senza contribuire nella sostanza alla trama: specialmente Pat, che non a caso è 'ubiquo' (lo si può trovare in qualsiasi ambientazione texiana ) proprio in ragione della sua inconsistenza. Ciò nonostante possa anche essermi simpatico.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Rangers

Beh d'accordo anch'io che Pat sia semplicemente una spalla per i pards. Però ragazzi che nostalgia quando lo vedevamo distruggere locali, ripulire ponti delle navi, scagliare massi e indiani contro le pareti dei pueblos!Secondo me sarebbe davvero arrivato il momento di ritirarlo fuori dalla polvere. Dov'? finito dopo l'avventura contro El Diablo Rojo? (Dicembre 1999 :_sigh )!Possibile che Tex e pards l'abbiano incontrato ancora durante il loro vagare nelle varie zone del West. Però sarebbe anche bello rivederlo. Penso sia nelle corde di Boselli... e perchè non anche in quelle di Faraciò Speriamo!! ::evvai:: :trapper:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se le mie informazioni non sono errate in "Oregon Trail", la storia di Boselli & Venturi, dovrebbe rivedersi uno degli storici comprimari bonelliani, anche se non sono riuscito a sapere chi. Chissà che non sia proprio Pat? _ahsisi

Speriamo! -ave_

... e comunque è un'ottima notizia, che fa attendere con ancora più curiosità una storia che secondo me promette davvero bene -sia perchè è la prima collaborazione di Boselli con Venturia, sia per la trama a suon di carovane nella prateria, e soprattutto per quella splendida tavola in anteprima con un super-Tiger! ::evvai::

E comunque, tra i comprimari storici, l'unico a poterci essere credo sia proprio Pat, perchè è l'unico a non essere legato a un particolare punto geografico, come il Messico per Montales e il Canada per Brandon _ahsisi

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Una storia che raccolga insieme tutti gli amici la vedo bella come idea ma temo che si risolva in una sorta di minestra riscaldata che comunqe non riuscirebbe a lasciar il giusto spazio a tutti i componenti della rimpatriata a meno che non si voglia far durare una storia sette/ottocento pagine e battere tutti i record di lunghezza. Personalmente il personaggio che più mi garba è il colonnello anche perchè ad esso corrispondono le grandi avventure dei pard nelle foreste del Canada, per lo stesso motivo vedo bene anche Gros Jean anche se il fascino delle giubbe rosse mi fa propendere per il primo e sono stato contento di vederlo nuovamente in azione nel recente nr. 600.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Rangers

Una storia che raccolga insieme tutti gli amici la vedo bella come idea ma temo che si risolva in una sorta di minestra riscaldata che comunqe non riuscirebbe a lasciar il giusto spazio a tutti i componenti della rimpatriata a meno che non si voglia far durare una storia sette/ottocento pagine e battere tutti i record di lunghezza.

Infatti sono d'accordo anch'io con quanto hai scritto. Nel numero 100, praticamente l'unico esempio in cui abbiamo visto la strana combinazione Jim Brandon - Gros Jean e Pat McRyan, non c'è spazio per tutti. Un p? perchè le pagine sono limitate, un p? perchè Gros Jean e Pat sono troppo simili tra loro. Però sarebbe curioso leggere altre combinazioni del tipo: Jim Brandon - El Morisco, oppure Pat - El Morisco. Chissà che un giorno il Brujo di Pilares non segua i pards in un'avventura ambientata nel Grande Nord!! :D:trapper:
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

mmm... una cosa del genere, per non trasformarsi in una "minestrina" (quello che un p?m accade nel n.100, ma l' la cosa è giustificata in quanto numero celebrativo), si potrebbe fare così, secondo me:una storia in cui, magari affiancati dal giramondo Pat,Tex e gli altri si trovino prima nel grande Nord, incontrando così Gros-Jean e Brandon, poi a New Orleans con Mac Kenneth, poi a San Francisco con Devlin e compagnia, già fino in Messico con Montales e El Morisco. Insomma, una maxi saga che porti Tex in giro per l'America, dandogli così il modo di incontrare tutti i suoi amici. Ma già questa soluzione mi sembra quasi impossibile da attuarsi (come si spiegherebbe un viaggio così lungo?), figuriamoci quella di inserire in una sola storia TUTTI gli amici di Tex... no, la cosa la vedo impossibile!... e poi, io già brinderei se potessi rivedere il solo Pat!!

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

A me piacerebbe l'accoppiata Pat Mac Ryan - Gros Jean

Anche a me! Oppure mi basterebbe rivedere anche il solo Pat, o Gros-Jean!Tom Devlin e Nat Mac Kenneth non mi sono mai rimasti tanto impressi, non mi hanno mai detto molto: li vedo come dei semplici amici di Tex, ai quali di tanto in tanto d' una mano, ma nulla di più. Spero invece di rivedere presto qualche amico storico!
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.