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TWF - Tex Willer Forum

[581/582] Lo Sceriffo Indiano


Sam Stone
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63 utenti hanno votato

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Allora...Storia buona proprio. L'esordio di Faraci mi è piaciuto molto (poi è "peggiorato" ed è stato "fatto fuori"). Interessante il topos dello sceriffo indiano, le scene di amicizia con Tex, i personaggi collaterali (Rowen padre e figlio, Plummer il cacciatore, l'ex amico di Jerry che ha bisogno della taglia etc). Il personaggio del giudice è un bel personaggio grigio. Potrebbe fare la carogna con Tex e Jerry(scene dei lupi e soprattutto del dirupo), l'ha fatto nel " costruire" la trappola per Jerry. Poi chissà che un giorno non rivedremo entrambi. C'è il tema della natura ambientale (ben resa dai Cestaro), un' Arizona che sembra il Colorado. C'è il tema delle miniere che influenzano le città, i cittadini, il rapporto con gli indiani. Tanta carne al fuoco e ben orchestrata. Storia che mi ha coivolto e preso. Bravi i Cestaro anche non sempre hanno "beccato" Tex ma hanno sicuramente "beccato" l'atmosfera. Il nostro Tex invece è tosto e sentimentale.

Se l'esordio del Boss fu da 10 e quello di Ruju da 8,5/8, questo di Faraci da 7,5/8.

 

P.S.

Spero che i pregiudizi sull'attuale condizione di Faraci e sulle altre sue storie possano non inficiare "Lo sceriffo indiano", buona prova per me.

  • +1 1
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<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Allora...Storia buona proprio. L'esordio di Faraci mi è piaciuto molto (poi è "peggiorato" ed è stato "fatto fuori"). Interessante il topos dello sceriffo indiano, le scene di amicizia con Tex, i personaggi collaterali (Rowen padre e figlio, Plummer il cacciatore, l'ex amico di Jerry che ha bisogno della taglia etc). Il personaggio del giudice è un bel personaggio grigio. Potrebbe fare la carogna con Tex e Jerry(scene dei lupi e soprattutto del dirupo), l'ha fatto nel " costruire" la trappola per Jerry. Poi chissà che un giorno non rivedremo entrambi. C'è il tema della natura ambientale (ben resa dai Cestaro), un' Arizona che sembra il Colorado. C'è il tema delle miniere che influenzano le città, i cittadini, il rapporto con gli indiani. Tanta carne al fuoco e ben orchestrata. Storia che mi ha coivolto e preso. Bravi i Cestaro anche non sempre hanno "beccato" Tex ma hanno sicuramente "beccato" l'atmosfera. Il nostro Tex invece è tosto e sentimentale.

Se l'esordio del Boss fu da 10 e quello di Ruju da 8,5/8, questo di Faraci da 7,5/8.

 

P.S.

Spero che i pregiudizi sull'attuale condizione di Faraci e sulle altre sue storie possano non inficiare "Lo sceriffo indiano", buona prova per me.

 

Se non ricordo male, l'esordio di Faraci non fu questo ma fu "Evasione", che fu un'altra bella storia. Purtroppo le cartucce del pur bravo autore finirono presto ma questo non pregiudica il buono che comunque ci ha regalato sulla serie. Peccato si sia perso strada facendo, ma Tex è un personaggio che o ce l'hai nelle corde o è meglio non scriverlo. Il segreto della sua longevità sta nella sua caratterizzazione, che pare banale (il cavaliere senza macchia e paura), ma che in realtà è qualcosa di tremendamente complesso (va dal linguaggio ai modi di fare, dai tanti mini-universi narrativi incarnati dagli amici dislocati nei vari punti del continente americano al suo alter ego indiano Aquila della Notte), senza contare che nonostante la continuity pressoché inesistente occorre una ferrea conoscenza di 70 anni di pubblicazione per poterlo scrivere con mano salda: non dimentichiamo ad esempio che Nizzi si prese la briga, da gran professionista, di studiarsi tutte le storie già uscite (certo, erano molte di meno) per poter acquisire quegli "strumenti del mestiere" che poi per tanti anni ha saputo usare egregiamente. È insomma impegno da far tremare le vene e i polsi, e bisogna avere un cuore di cui non tutti sono dotati...

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

Allora...Storia buona proprio. L'esordio di Faraci mi è piaciuto molto (poi è "peggiorato" ed è stato "fatto fuori"). 

Scusa se mi permetto, ma Faraci si è "fatto fuori" da solo. 

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Se non ricordo male, l'esordio di Faraci non fu questo ma fu "Evasione", che fu un'altra bella storia. Purtroppo le cartucce del pur bravo autore finirono presto ma questo non pregiudica il buono che comunque ci ha regalato sulla serie. Peccato si sia perso strada facendo, ma Tex è un personaggio che o ce l'hai nelle corde o è meglio non scriverlo. Il segreto della sua longevità sta nella sua caratterizzazione, che pare banale (il cavaliere senza macchia e paura), ma che in realtà è qualcosa di tremendamente complesso (va dal linguaggio ai modi di fare, dai tanti mini-universi narrativi incarnati dagli amici dislocati nei vari punti del continente americano al suo alter ego indiano Aquila della Notte), senza contare che nonostante la continuity pressoché inesistente occorre una ferrea conoscenza di 70 anni di pubblicazione per poterlo scrivere con mano salda: non dimentichiamo ad esempio che Nizzi si prese la briga, da gran professionista, di studiarsi tutte le storie già uscite (certo, erano molte di meno) per poter acquisire quegli "strumenti del mestiere" che poi per tanti anni ha saputo usare egregiamente. È insomma impegno da far tremare le vene e i polsi, e bisogna avere un cuore di cui non tutti sono dotati...

Intendevo esordio pensando alla regolare e dovrebbe essere così. A me la storia è piaciuta e molto, vedendo i voti sembra un giudizio condiviso. Mi dispiace quando un lettore a causa di prove discutibili di un autore possa poi "inquinare" o "vedere con occhio diverso" prove validissime.

Questo vale per tutti. Boselli, Nizzi, Ruju, Faraci. Noto spesso questo atteggiamento in alcuni lettori. Non lo condivido. Poi il tempo è galantuomo. Una rete la segnano tutti gli attaccanti ma la costanza, gli standard di rendimento e la "carriera" faranno la differenza.

Tra 10/20 anni tutti ricorderemo Boselli, Nizzi e spero Ruju. Non credo Faraci ma questo non mi condiziona nel giudizio quando leggo una sua storia.

<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Scusa se mi permetto, ma Faraci si è "fatto fuori" da solo. 

Ha mollato lui? Pensavo lo avessero depennato. Sorry :-)

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Intendevo esordio pensando alla regolare e dovrebbe essere così.

 

No. Stante che "Lo sceriffo indiano" è stata scritta prima, "Evasione" è stata pubblicata per prima e proprio sulla serie regolare.

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<span style="color:red;">2 minuti fa</span>, virgin dice:

 

No. Stante che "Lo sceriffo indiano" è stata scritta prima, "Evasione" è stata pubblicata per prima e proprio sulla serie regolare.

Ah...Ok. La devo recuperare ancora. Grazie.

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Non avevo letto all'epoca questa storia.  Era nel periodo in cui, stanco di Nizzate e di polemiche, compravo l'albo e lo mettevo da parte "per leggerlo poi", ma poi passavano i mesi e la voglia di leggerlo non veniva mai...

 

Quando ho ricominciato a leggere Tex (dalle storie in edicola, ripromettendomi mi recuperare in seguito gli albi saltati) mi sono imbattuto prima proprio nelle ultime storie di Faraci, trovandole pessime, "manieristiche", noiose e con personaggi ingessati. Stavo per ri-smettere quando sono arrivate storie di borden, e insomma, il resto è storia e sono arrivato qui...

 

Sull'onda dell'entusiasmo per le storie recenti (vabbè, non tutte...) mi ero messo a recuperare i Tex saltati leggendoli in fila. Ma mi ero ri-fermato su questa. A leggere il nome dell'autore, avevo cominciato di nuovo a rimandare. Questa discussione mi ha dato finalmente la spinta a passare l'ostacolo. Grazie. Così poi potrò leggermi finalmente "Missuori" e le altre.

 

Poco da dire comunque su questa storia. Non gli ho trovato difetti terrificanti e un Tex profondamente sbagliato come nelle storie di Nizzi, ma nemmeno nulla che me la farà ricordare. Leggendola con il senno di poi, sapendo come saranno poi le ultime storie di Faraci, ci ho trovato già i primi segni dei suoi difetti principali. Un Tex che "cita" bene il Tex di GL Bonelli, che dice "satanasso"... ma non lo dice al momento giusto. C'è sempre l'impressione di un Tex che reciti e non si comporti in maniera naturale. Le vicende telefonate e stiracchiate, i drammoni evocati ma con un che di "finto"...   boh, non so, probabilmente all'epoca dopo anni di nizzate probabilmente avrei apprezzato di più questa storia che almeno fa uno sforzo per "fingere" mi essere di Tex. Oggi mi ha annoiato abbastanza. Un Tex che non mi fa arrabbiare (almeno quello...) ma che nemmeno mi darebbe motivi per comprarlo.

Modificato da Diablero
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  • 1 anno dopo...

Nel complesso, trovo sia una buonissima storia, una delle migliori sfornate da Faraci, se non la migliore. Curiosa l'idea di inserire nella storia uno sceriffo per metà indiano accusato di duplice omicidio, ben inserita nel contesto di una trama ben sviluppata e non banale, impreziosita dalla prova maiuscola dei Cestaro, che hanno saputo caratterizzare a dovere i personaggi apparsi e, non secondariamente, hanno riportato su carta la grande suggestione di un paesaggio montuoso e ricoperto di neve.

 

Se i Cestaro sono stati bravi, per l'appunto, a caratterizzare bene sul piano grafico i personaggi con cui Tex ha a che fare, Faraci lo è stato almeno altrettanto nell'esaltare le loro peculiarità caratteriali. Se caratterizzare l'onesto sceriffo indiano Jerry Norton, accusato ingiustamente di un orribile crimine, piuttosto che i ricchi Lester e Rick Rowen, rispettivamente padre spregiudicato e figlio avventato ma non troppo intelligente (nonché vero colpevole), poteva essere relativamente facile, non era così scontato caratterizzare in maniera adeguata l'ambiguo giudice Frank Forrest. Con quest'ultimo, invece, Faraci ha a mio avviso compiuto il suo capolavoro, riuscendo a tratteggiare un individuo dall'indole fondamentalmente onesta, amico di Jerry, ma lasciatosi corrompere dalla prospettiva di ottenere ancor più potere, dapprima architettando una macchina del fango contro lo sceriffo, poi manovrando per vedergli attribuita l'accusa dei due omicidi, ed infine unendosi a Tex con la scusa di aiutarlo nelle ricerche, con l'intenzione di uccidere sia il Ranger che lo sceriffo. Un piano apparentemente perfetto, che tuttavia non va in porto: non solo perché Tex si insospettisce, ma anche perché, giorno dopo giorno, Forrest impara ad ammirare Tex ed a dubitare sempre più di potere e volere andare fino in fondo, ed infine redimendosi definitivamente.

 

Solo un aspetto poteva secondo me essere evitato, un impianto riferimento a Fort Laramie nel lontano Wyoming (a meno che vi fosse un avamposto omonimo nel New Mexico, ma ne dubito). A parte questo, un vero peccato che Faraci non sia sempre riuscito ad esprimersi su livelli simili.

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