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TWF - Tex Willer Forum

[42] Incendio Allo Star - O


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Soggetto e sceneggiatura: G. L. Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini - Francesco Gamba
Periodicità mensile: Aprile 1964
Inizia nel numero 42 a pag. 35 e finisce nello stesso numero a pag. 98


I pards intervengono a Sandy Rock per ridurre a più miti consigli l'allevatore Rickett, che occupa i pascoli governativi scacciando il pastore Farris.

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • Rangers

I quattro pards sono riuniti in questa breve avventura, che presenta comunque parecchie scenette simpatiche. L'inizio dei più classici, con i soliti prepotenti che cercano in tutti i modi di far sloggiare il pastore coi suoi uomini. Tex e pards non giungono in tempo per dare una lezione a questi, ma giungono comunque in tempo per dare una mano e anche qualche consiglio. Divertente la scena in cui Tex compra i terreni, ma soprattutto la mandria di pecore e Carson (in formissima), ribatte con una delle sue gag più riuscite (vedi pag 46). Indimenticabile l'uso della dinamite, con la quale Tex fa un disastro all'entrata del saloon. La storia si legge piacevolmente, non stona l'aria buonista e praticamente priva di morti. Pu? essere considerata come una storia riempitiva, oppure come una sorta di pausa divertente che GLB si prese, tra storie più serie (quella dell'Uomo del Teschio prima e Lo stregone dei Sabinas subito dopo!)Voto 8. :trapper:

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  • 10 mesi dopo...

Una storia leggera, breve, con pochi cambi di scenario e pochi snodi narrativi, però molto particolare e godibile. Si legge piacevolmente e non stona l'aria buonista e praticamente priva di sparatorie e uccisioni. Pu? essere considerata come una storia riempitiva, oppure come una sorta di pausa divertente che Gianluigi Bonelli si prese tra storie più serie (quella de ?L'uomo del Teschio? prima e ?Lo stregone dei Sabinasè subito dopo).

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  • 1 anno dopo...

Una storiella discreta e senza troppe pretese, ma che diverte e rilassa, mostrandoci anche un lato di Tex che non avevamo mai considerato prima: l'uomo d'affari. La trama in due parole: i quattro pards si imbattono nell'allevatore di pecore Farris, reduce da un raid che gli uomini del prepotente allevatore di vacche Rickett hanno fatto contro il suo gregge. Tex decide di dare una lezione a quest?ultimo e lo fa usando anche armi un po' insolite.1) Per la prima volta vediamo nella serie lo scontro tra allevatori e pecorai. I greggi di pecore erano malvisti dagli allevatori di bovini, i quali dicevano che le pecore esaurivano i pascoli migliori e li rendevano inadatti alle mandrie. C'era molta esagerazione ovviamente, ma ciò non toglie che ne nacquero furiose dispute conclusesi talvolta nel sangue, anche perchè i pecorai normalmente non andavano in giro armati ed erano facile preda dei soprusi dei Cowboys.2) Giusto per dare qualche nota storica, il tutto si rif? al concetto di ?Open range?, che in questo caso potremmo tradurre con: pascoli liberi. La stragrande maggioranza della terra da pascolo era di proprietà del Governo Federale, che ne consentiva l'uso libero a chiunque. Non solo le mandrie, quindi, ma anche le greggi vi avevano pieno diritto di pascolare e la pretesa degli allevatori di scacciarle era, quindi, illegittima. Non che contasse molto quando erano gli allevatori che costituivano in massima parte il corpo elettorale degli sceriffi.3) Tex agisce in maniera insolita: prima acquista il gregge di Farris e quindi ne prende il posto, poi acquista il terreno stesso in cui il gregge si trova. Questo non basta ovviamente a fermare Rickett, convinto com?? che il suo sia una sorta di diritto divino. 4) Il suo guaio, però, è che Tex non è un inerme pecoraio ed è abituato a rispondere al fuoco col fuoco. Nel senso letterale del termine, visto che il Ranch di Rickett, lo Star-O, andr? distrutto in un incendio appiccato indovinate da chi? laughing 5) Grazie ad un trucchetto che non avrebbe sfigurato nel curriculum di Macchia Nera, l'arcinemico di Topolino, Tex riesce a procurarsi un alibi di ferro per il momento dell'incendio: stava addirittura in compagnia dello sceriffo del luogo. :colt: 6) Rickett dovr? cedere, ma gli sarà data un'occasione per cavarsela: comprare greggi e terreni do ve si trova... al doppio del prezzo che Tex li ha pagati. Il cattivo è punito e Tex ha avuto perfino il suo profitto. Non c'è da lamentarsi.7) Come nell'avventura precedente, anche in questa non muore nessuno, ma in fondo non ce n°era bisogno: anche Rickett, dopotutto non aveva (ancora) ucciso nessuno. Ha un bel danno al portafogli e tanto basta a Tex.8) Curiosità: anche se al momento noi lettori ancora non sappiamo i dettagli del suo passato, sappiamo per che Tex viene da una terra di allevatori di bovini. A casa sua ?Pecoraio? è un insulto forte. Questo dimostra quanto sia forte il suo senso di giustizia: è stato uno sforzo non da poco per lui trasformarsi , sia pure per poco, in proprietario di pecore. :lol2: 9) Disegni alternati tra Galep e Francesco Gamba, immagino a causa di problemi di scadenza.

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Bella e frizzante storia che non lascia un attimo alla noia. Vi troviamo un Tex super sborone, come nelle prime mitiche storie, ma pur sempre con un elevato senso della giustizia. Anomalo e divertente il finale senza neppure un cadavere.

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  • 2 mesi dopo...

Una storia minore di GLBonelli, breve ma piuttosto insolita e originale. Innanzitutto il soggetto: nello scontro tra allevatori di bovini e allevatori di pecore (tema quasi mai affrontato in Tex, anzi forse solo qui) Tex decide di difendere questi ultimi comprando il loro gregge. Proprio così, Tex per qualche giorno diventa un pecoraio! Naturalmente solo per provocare gli avversari e poterli contrastare meglio, fino a farli desistere dai loro propositi criminali. 

E qui abbiamo il secondo elemento anomalo, il finale: il prepotente allevatore Rickett non viene punito col carcere o con la morte (nonostante i suoi propositi omicidi) ma semplicemente danneggiato nel suo patrimonio (la distruzione del ranch) e nel portafoglio (deve acquistare a caro prezzo i terreni a pascolo libero), e tutto si risolve in modo molto pragmatico, con accordi economici: Tex paga 2.000 dollari l'allevatore di pecore perché torni sui pascoli del Dakota da cui è venuto (l'Arizona purtroppo non era un posto per lui), poi compra per 5.000 dollari i terreni e alla fine li rivende per 10.000 dollari all'allevatore Rickett. Risultato: sono tutti contenti e Tex guadagna 3.000 dollari! Anzi metà della cifra, perché l'altra metà spetta al "socio" Carson, che sta al gioco del pard e, ridendosela sotto i baffi, entra anche lui nell'"affare". Un finale più unico che raro...

 

Si potrebbe obiettare che l'allevatore Rickett, che ha cercato di far la pelle ai quattro pards, tutto sommato la fa franca, però è anche vero che non ha ucciso nessuno (gli allevatori di pecore li ha solo spaventati o feriti) e che probabilmente Tex conta sul fatto che, una volta eliminata la causa del problema (l'allevamento di pecore), tutto fili liscio e Rickett la smetta di fare il prepotente. Resta il fatto che Tex ha sempre avuto un concetto della giustizia molto personale, pratico e realista, e in questo caso sembra capire che per gli allevatori di pecore non c'è posto in Arizona, e che nonostante la ragione e la legge siano dalla loro parte, forse è meglio per loro respirare un'altra aria...

 

La terza curiosità della storia è il tono leggero e ironico che la pervade dall'inizio alla fine (anche se questo non è affatto insolito per il Tex di GLB). Tex si diverte un sacco, più del solito, e con fare sornione e beffardo scherza con Carson che gli dice: "Guai a te se mi farai rimettere un solo dollaro!", rispondendogli: "Stai tranquillo, in questo affare al massimo ci rimetterai la pelle!"; scherza con i pecorai, facendoseli amici, scherza con la dinamite accendendo un candelotto nel saloon e pretendendo che l'avversario lo prenda in mano (facendo poi saltare per aria l'entrata del saloon), infine si prende gioco un po' di tutti, sceriffo e nemici, dando scacco matto in poche mosse, col sorriso sulle labbra, e senza ammazzare nessuno.

 

Insomma, un bell'esempio di come si possa fare una buona storia di routine, breve e senza troppe pretese, ma allo stesso tempo piacevole, per nulla noiosa, convincente e credibile in tutti i suoi personaggi.

Modificato da Poe
  • +1 1
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  • 9 mesi dopo...

Storia davvero divertente e frizzante.

Gian Luigi Bonelli non avendo eccessive pretese di comporre una trama aulica, si diverte con un breve episodio molto serrato e dal tono scanzonato.

 

Tex interviene in aiuto di un povero allevatore di pecore, vessato dal prepotente ranchero Rickett che mal vedo l'uso dei pascoli per gli ovini.

Inizia così un piano alquanto originale, che ci mostra un ranger molto abile pure negli affari, visto che, per punire l'arroganza di Rickett aquista cinquemila acri di pascolo conteso a un dolaro, recintandolo col ferro spinato per poi rivenderlo, a fine avventura, al doppio, punendo così il villain economicamente, colpendolo nel portafoglio.

 

Esilarante lo scherzo della "dinamite passamano" nel saloon, o lo stratagemma per far esplodere lo Star - O creandosi un alibi con lo sceriffo.

 

Il tex bonelliano è sempre un eroe deciso e molto ironico, che sa essere deciso e letale, ma al contempo molto spiritoso e un tantino sborone.

La storia diverte e l'epilogo originale, con la lieve punizione di Rickett che in fondo non uccide nessuno, ci può stare nel contesto di un episodio più leggero.

 

La parte grafica è caratterizzata dal tandem Galep - Gamba, utile per accelerare i tempi di realizzazione, ma un po' disturbante nell'ottica di uniformità di tratto.

Il mio voto finale è 7

  • +1 1
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Qui GL Bonelli è stato probabilmente ispirato dal film The Sheepman (La legge del più forte) con Glenn Ford, del 1958.

 

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(la locandina potrebbe invece essere servita da modello per la cover de L'ultima carica)

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