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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 23] Patagonia


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

95 utenti hanno votato

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, borden dice:

Virgin è uno "strano", con tutto il rispetto. Preferisce "A sangue freddo..." Andiamo!  Le sue opinioni sono eccentriche, a dir poco. Trova "Il passato di Carson" non al livello di altre venti mie storie!... Se ti paragoni a lui, sei eccentrico e isolato anche tu...

Onestamente tutto quell'astio verso "Il passato di Carson" non riesco proprio a capirlo, a distanza di anni... "Non ricordo che cosa ho detto, ma lo smentisco". :lol2:

"Sangue freddo" è una storia carina, certo minore, ma con la giusta atmosfera, un western un po' crepuscolare, molto intenso.

Con "Patagonia" ho sempre avuto un rapporto molto strano: non mi ha mai preso, proprio per niente. Lo leggo e le vignette mi scorrono davanti agli occhi senza lasciare segno, così. Non riesco a spiegarlo razionalmente: di solito capisco perché una storia non mi prende, e certo ho più che solidi strumenti ermeneutici per farlo, ma qui niente. Mai scattata la scintilla del coinvolgimento, non so perché.

 

P.S.: curioso come, pur condividendo, passato di Carson a parte, i contenuti del mio vecchio messaggio, a rileggerlo oggi mi suoni insopportabilmente saccente e sentenzioso. Mi accadrà lo stesso fra sette anni con questo che scrivo ora?

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Just now, virgin dice:

 

P.S.: curioso come, pur condividendo, passato di Carson a parte, i contenuti del mio vecchio messaggio, a rileggerlo oggi mi suoni insopportabilmente saccente e sentenzioso. Mi accadrà lo stesso fra sette anni con questo che scrivo ora?

Ma certo, è la storia delle foto, se ti vedi in foto a 20 anni ti vergognerai di te stesso. Scaramacai.

Asimov, quando si rilesse, si chiese a chi potesse interessare quella pappa.

E stiamo parlando di Asimov e della trilogia della fondazione.

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<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, Wasted Years dice:

E perché mai di grazia? Il dissenso dà fastidio? Io trovo che entrambe siano da smascellarsi dagli sbadigli, in particolare patagonia.

Lo dissi da quando la scrisse, per me sembra scritta dal Peggior Nolitta, senza i suoi mitici sipari.

Quanto a scrivere in maniera irritante, direi che puoi concedermi  99 lunghezze di vantaggio e battermi comunque per un punto. Io non faccio polemica e non esagero, esprimo la mia opinione nella maniera più schietta e aperta possibile. E visto che siamo in clima di sincerità, almeno io non mi invento recensioni scolastiche tanto per aumentare il contatore dei miei post, che sembrano seguire tutti lo stesso schema e che, se li tralasci risparmi solo due minuti del tuo tempo. Senza polemica, solo per quella faccenduola della pagliuzza e della trave.

Grazie per la maniera intelligente, spiacente ma non posso ricambiare il complimento. Però, recensioni fatte a zappu a parte, potresti anche essermi simpatico e pertanto seguiterò a leggerti per vedere come evolvi.

Un salutone.

 

Ma come fai a sopportarti?detto senza offesa,naturalmente:lol:

Salutoni anche a te,impiastro!

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10 minuti fa, virgin dice:

Onestamente tutto quell'astio verso "Il passato di Carson" non riesco proprio a capirlo, a distanza di anni... "Non ricordo che cosa ho detto, ma lo smentisco". :lol2:

"Sangue freddo" è una storia carina, certo minore, ma con la giusta atmosfera, un western un po' crepuscolare, molto intenso.

Con "Patagonia" ho sempre avuto un rapporto molto strano: non mi ha mai preso, proprio per niente. Lo leggo e le vignette mi scorrono davanti agli occhi senza lasciare segno, così. Non riesco a spiegarlo razionalmente: di solito capisco perché una storia non mi prende, e certo ho più che solidi strumenti ermeneutici per farlo, ma qui niente. Mai scattata la scintilla del coinvolgimento, non so perché.

 

P.S.: curioso come, pur condividendo, passato di Carson a parte, i contenuti del mio vecchio messaggio, a rileggerlo oggi mi suoni insopportabilmente saccente e sentenzioso. Mi accadrà lo stesso fra sette anni con questo che scrivo ora?

Sapevo già che non condividevi più le tue stesse opinioni. Ti  leggo e ti  conosco. Ma capita ad altri, è comune. Fa ridere dunque che uno tetragono come WY prenda te a socio e paragone...

 

In ogni caso anch'io a volte mi sorprendo del cancan su Patagonia. C'entra  di sicuro la faccenda del voltafaccia a favore degli indiani e c'entra soprattutto Frisenda.  Non ci piove che è stata più volte ristampata e premiata. Quindi... Non sto certo io a fare storie... 

 

Quando la elogiano parlo sempre di storia ben "prodotta". E in questo è magistralmente prodotta, visti i risultati. Non la metto tra le mie preferite.

Modificato da borden
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<span style="color:red;">7 minuti fa</span>, borden dice:

 Fa ridere dunque che uno tetragono come WY prenda te a socio e paragone...

 

Non mi associo con nessuno, ho solo riesumato il post che lui stesso ha citato.

vedi che preferisci sempre il termine che fa più figo? Io sono tondo, non quadrato.  :P

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<span style="color:red;">23 ore fa</span>, Wasted Years dice:

E perché mai di grazia? Il dissenso dà fastidio? Io trovo che entrambe siano da smascellarsi dagli sbadigli, in particolare patagonia.

Lo dissi da quando la scrisse, per me sembra scritta dal Peggior Nolitta, senza i suoi mitici sipari.

Quanto a scrivere in maniera irritante, direi che puoi concedermi  99 lunghezze di vantaggio e battermi comunque per un punto. Io non faccio polemica e non esagero, esprimo la mia opinione nella maniera più schietta e aperta possibile. E visto che siamo in clima di sincerità, almeno io non mi invento recensioni scolastiche tanto per aumentare il contatore dei miei post, che sembrano seguire tutti lo stesso schema e che, se li tralasci risparmi solo due minuti del tuo tempo. Senza polemica, solo per quella faccenduola della pagliuzza e della trave.

Grazie per la maniera intelligente, spiacente ma non posso ricambiare il complimento. Però, recensioni fatte a zappu a parte, potresti anche essermi simpatico e pertanto seguiterò a leggerti per vedere come evolvi.

Un salutone.

 

Sono storie ritenute alla stragrande maggioranza dei lettori e dagli esperti del settore come ottime storie. Poi nulla vieta di esprimere giudizi diversi e contrari anche se eccentrici e isolati. La notizia sarà quando arriverà una storia di Tex a te gradita........nevicherà a non finire:P:P.

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Puah, non meriti nemmeno una risposta per la seconda parte dell'asserzione. Riguardo il resto , dell'opinione della maggioranza è opportuno diffidare, se fosse solo il consenso generale a decretare la correttezza di qualcosa dovremmo tornare al terrapiattismo e al sistema tolemaico, all'uomo creato da una costola e al fatto che il sangue circola nelle vene e nelle arterie circola l'aria. Quegli eccentriconi isolati di Galileo e Harvey contro quei geni della loro epoca.

Che poi eccentrico un paio di gioielli, eccentrico cosa? Stravagante è quello che vede noiosa una cosa noiosa o quello che si mette i prosciutti sugli occhi? Risponditi da te, mister ortodosso de noantri.

A me non piacciono i pipponi di Boselli, DOVREBBERO? Quando fa quelle lezioni incomprensibili e ti costringe ad un sonno ristoratore, io  mi annoio. NON POSSO?

Non mi ha mai convinto il fatto che GLB è morto e bla bla bla, se non riesce a confezionare storie allettanti e divertenti risulta BORING.

Non sono solo a vederla così, è che il resto del mondo con questa teoria è lontano da questo forum e dai forum in generale, come il famoso cliente insoddisfatto che non si lamenta, SPARISCE.

E adesso ti saluto, vado a leggermi GLB tra le famosissime nevicate di luglio.

 

Modificato da Wasted Years
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  • 2 mesi dopo...

E' difficile leggere storie più epiche di questa, tanto che mi sono trovato in enorme difficoltà quando, nella mia personale classifica, ho dovuto classificarla dietro ad altri capolavori quali "Sangue navajo", "Sulle piste del nord", "El Muerto", "Sulla pista di Forte Apache" ed "Il passato di Carson". Difficoltà dovute al fatto che le storie da me citate non sono sicuramente più belle di questo splendido Texone. Forse sono soltanto più Texiane, termine da me inteso come riferimento all'ambientazione geografica o al tema trattato.
Questo vuol dire che aver avuto il coraggio (e la bravura, aggiungo) di trattare un argomento quale la guerra indiana nelle pampas deve essere un demerito?
Sicuramente no!

Però, leggendo un'avventura di Tex, un metodico come me si aspettava le assolate praterie dell'Arizona o i duelli con la pistola, ma digressione più piacevole non poteva esserci e, alla fine, nessuna storia mi ha commosso più di questa e avrei voglia di rileggerla subito, pur avendola da poco terminata.

E forse, alla prossima rilettura, avrò il coraggio di posizionarla un gradino più in alto dei capolavori da me citati, come probabilmente merita.
Grazie Boselli, per questa e per le altre storie da te scritte che, anche quando non sono dei capolavori (e ovviamente non possono sempre esserlo), sono sempre una spanna sopra le altre.
Vado, invece, controcorrente riguardo ai disegni, che reputo non brutti (ci mancherebbe) ma normali, non tali quindi - a modestissimo giudizio di chi non ne capisce molto ma si limita a giudicare dall'impatto visivo dagli stessi suscitato - da provocare le reazioni ( e dichiarazioni) di giubilo lette, a tal proposito, in questo topic.
Voto alla storia: 9,8
Voto ai disegni: 7,5

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  • 2 mesi dopo...

Una delle migliori storie scritte da Boselli per Tex,ma che faccio moltissima fatica a rileggere per l amaro in bocca che mi lascia ogni dannata volta...

Premesso che, come ho già detto fino alla nausea,non sono un fan delle storie di Tex fuori dal Nord America,ho trovato la storia epica,con un Tex che come sempre sa da che parte stare quando vede le ingiustizie e i soprusi.

La scena finale del saluto tra Tex e il colonnello suo amico è struggente, così come il passaggio delle Ande coi nativi che muoiono per i freddo ma che disperatamente cercano di giungere in Cile, lasciandosi la Pampa alle spalle...

 

La figura del colonnello è ambivalente:se da una parte chiama Tex, affidandogli il comando dei gauchos ed è fratello di sangue del capo dei Tehuelces,dall' altra non esita a salvare il verme Rochabarren dalla fucilazione e tradisce Tex, salvandolo però nel finale.

Spero che un personaggio simile non venga più ripresentato,anche perché ha tradito se stesso e i suoi ideali, oltre al suo ex amico.

 

Le scene di guerra nella Pampa sono meravigliose,la difesa del passo mi ha ricordato molto la difesa del Devil Pass :rolleyes:

 

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10 ore fa, Barbanera dice:

Una delle migliori storie scritte da Boselli per Tex,ma che faccio moltissima fatica a rileggere per l amaro in bocca che mi lascia ogni dannata volta..

 

 

De più. de più... una delle migliori storie dell'intera saga dal 1948 ad oggi.

Voto: Dieci pieno, e darei anche di più se possibile.

 

Su circa 58 votanti ufficiali, 30 la pensano allo stesso modo (voto 10) ed altri 14 quasi (voto 9).

Modificato da gilas2
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Per questa storia sono un po'  indeciso tra un otto e mezzo e un nove. Sinceramente  non la considero un capolavoro, è  comunque molto bella, l' ambientazione  è  molto  suggestiva ed è  ricca di passaggi di forte impatto emotivo come quello del massacro degli indios,  la cattura di Tex dopo il suo incontro con Mendoza, quando questi rivela  che non é  poi quel soldato perfetto che sembrava fino  a quel  momento  , il confronto di Tex in prigione  con Recabarren( mamma mia,  quanto l' ho odiato questo personaggio la prima volta  che ho letto la storia) , la battaglia  finale, il viaggio sulle Ande e i pensieri di Kit in quel momento, l' addio tra Tex e quest'ultimo, le frasi di Mendoza  che commenta amaro  che forse gli toglieranno  il comando,  la toccante  scena in cui offre un sigaro al Cacique.

Tuttavia talvolta i dialoghi  sono un po' lunghetti, e le scene di azione, a causa del grande numero  dei combattenti , sono un po' confusionarie, e generalmente io amo le scene d'azione più  srmplici( anche se indubbiamente  la battaglia  finale ha un suo fascino epico.)  Frisenda ha fatto  un ottimo lavoro, anche se non è  tra i miei disegnatori preferiti. Non mi è  pero piaciuto il volto di Kit, troppo " morbido " secondo  me.

Scusate volevo dire tra un otto e un otto e mezzo.

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La storia è da 10,ma per me è la meno texiana scritta da Boselli. Tex è in parte sconfitto:infatti vede un suo amico tradire i suoi ideali,la maggioranza dei suoi compagni muoiono e il Cafique alleato viene preso prigioniero nel finale.tutti gli Indios fanno una pessima fine o perdono la loro terra e sono costretti all' esilio in Cile...un prezzo troppo alto,anche per Tex.io sono convinto che Borden, se non fosse stato per le insistenze di Sergione,mai e poi mai avrebbe elaborato una simile storia...giuro, è straziante ed è bellissima allo stesso tempo.ma a me Tex piace calato in altri contesti...

Modificato da Barbanera
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Beh per quel che mi riguarda non c' è  niente di Boselli che non sia texiano.

Come, sempre per me, non c' era quasi niente di Nolitta  che non lo fosse.

 

E comunque non mi sembra così  strano che Tex ogni tanto ne esca sconfitto, anzi io vorrei vederlo leggermente piu spesso un finale come questo.

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  • 3 mesi dopo...

Non ho quella in lingua inglese ma diverse in...italiano. Come vedo una edizione di Patagonia la compro! E, non prendetemi in giro,  la versione a colori della collezione storica speciale di Repubblica è....sul comodino!

Trovo  "Patagonia" una storia meravigliosa  ed unica. E per me qui c'è tutto Tex , il suo modo di essere, le sue convinzioni, il suo coraggio, i suoi ideali, i suoi fortissimi legami e le sue emozioni ma anche le umane debolezze. Pur eroico non è un super eroe.

L'inizio ci illustra, oltre alle motivazioni della richiesta del Colonnello Mendoza, l'habitat abituale del nostro e il suo clan/famiglia. Perchè  Carson, Tiger e ovviamente Kit sono vero i suoi pards d'avventura ma sono  legati tra loro in modo profondo, solido e indissolubile.Un clan/famiglia appunto.

La richiesta d'aiuto  è per Tex un  richiamo  al quale non sa resistere, il suo forte senso dell'amicizia va oltre le migliaia di miglia che dovrà percorrere. Ma anche la sua mai sazia voglia di avventura lo spinge verso quei luoghi.

La scelta del figlio Kit è perfetta. Sarà un viaggio fuori gli abituali confini...ma sarà soprattutto una lunga esplorazione interiore, fatta di grandi emozioni e forti sentimenti. E la coppia padre/figlio è quella giusta.

Il viaggio, in nave e in treno, ci regala momenti splendidi. Il mare, le stelle i dialoghi tra padre e figlio. L'incontro con gli ufficiali che storcono il naso nell'apprendere che uno dei due gringos è un sanguemisto ci fa capire che non sarà facile avere a che fare con loro. Quanta similitudine con molti militari delle Giacche Azzurre. Stessa ottusità, stessa voglia di riempirsi di "gloria" combattendo ...quei selvaggi che  emanano cattivo odore, per spazzarli via e occupare le loro terre, tutto in nome della civiltà e del progresso.

E anche qui nella lontana Patagonia le figure più fiere, piene di coraggio e dignità sono quelle degli Indios, come spesso è capitato e capita nel West. Manchuce, Solano, Sayelque, Julio, Chonkì sono figure gigantesche in confronto dei vili e sanguinari Belmonte e Recabarren.

Il massacro  di Manchuce e della sua gente traditi ed  uccisi per essersi fidati dell'esercito argentino.

Tex che come suo solito si schiera da parte dei più deboli, pronto a rimetterci la vita. Combatterà al loro fianco, dopo aver conquistato la loro fiducia, il loro rispetto e la loro ammirazione. E' pronto a sacrificarla  per dare una possibilità a coloro che riusciranno a sfuggire alle cannonate dei militari di poter continuare, anche se da esuli, a vivere.

L'abbraccio con Kit, è veramente emozionante. Non è solo l'addio tra un padre e un figlio che rischiano di non vedersi mai più, ma un vero e proprio passaggio di consegne tra l'adulto che si sacrifica per dare la possibilità al giovane di continuare sulla sua strada, di portare avanti le sue idee di giustizia, lealtà e far sì che la morte dell'eroe non sia stata vana.

Qualcuno ha obiettato che nella vignetta ove Tex e Kit si abbracciano, la figura del giovane Willer risulta troppo bassa rispetto a quella del padre. No era giusta quella proporzione, doveva essere un abbraccio avvolgente, che doveva contenere tutto. Amore, dolore per la separazione (forse definitiva). Ammetto...mi commuove.

Parlare dei disegni di Frisenda non è facile, si rischia di essere banali. Belli? Bellissimi? Per me è dire poco. La raffigurazione delle battaglie finali, perchè sono due le battaglie: quella di Tex con i guerrieri più forti al Nido del Condor per bloccare l'esercito e quella di Kit per portare in salvo migliaia di persone in Cile. Sono immagini forti giustamente senza parole, non ce n'è bisogno.I disegni parlano da soli.

Il finale è amaro, amarissimo ma  l'unico possibile. Un Tex provato e ferito nell'animo, ma sempre indomito.

Il ritorno a casa, tra la sua gente,  il ritrovarsi con gli altri due pards a scaldargli il cuore. Mauro Boselli non inserisce Patagonia tra le sue preferite. Per me invece Patagonia è la più bella storia, ad oggi, di Tex in assoluto. 

Patagonia è.....Tex!

E tra l'altro in questa storia c'è la rivalutazione, dando spessore e ruolo al  giovane KIt, dopo  anni di apparizioni mortificanti e ridicole dovute all'antipatia (direi astio) che Nizzi prova per questo personaggio, che andrebbe invece  considerato una grande risorsa molto funzionale nelle storie di Tex. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Grazie!  Perdonami se nell'altra sezione ho massacrato li tuo "soggetto", Ma, a meno che tu non abbia perso qualcosa per via, quello non è esattamente un soggetto, più, diciamo, una "sensazione onirica". C'è poesia e basta, ma i fumetti hanno bisogno  di una storia strutturata. Il resto viene, semmai, dopo.

Modificato da borden
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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, borden dice:

Grazie!  Perdonami se nell'altra sezione ho massacrato li tuo "soggetto", Ma, a meno che tu non abbia perso qualcosa per via, quello non è esattamente un soggetto, più, diciamo, una "sensazione onirica". C'è poesia e basta, ma i fumetti hanno bisogno  di una storia strutturata. Il resto viene, semmai, dopo.

Grazie a te per aver avermi risposto, mi ha fatto molto piacere ugualmente. Buon lavoro Bos!

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Patagonia è una delle migliori storie di Boselli. Tra l'altro, serve anche a ricordare che gli scontri coi nativi, nell'Ottocento, non erano confinati nel Nord America. Ho trovato molto interessante il colonnello Mendoza, soprattutto per le luci e le ombre della sua condotta. Chissà se lo si rivedrà ...

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  • 1 anno dopo...

Ecco, questa è una storia che se esistesse il premio Oscar del fumetto, lo prenderebbe in pieno. Parlo, soprattutto, dei testi. Un Boselli eccezionale, uno dei capisaldi assoluti del personaggio. Tutto eccelle, l'ambientazione "esotica", la vicenda, un Tex monumentale, il rapporto con Kit e il loro incredibile addio, il finale eccezionale. Giù il cappello.

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  • 4 settimane dopo...

Io non so cosa devo fare con questo Texone. Ai disegni c'è quel maestro assoluto di Frisenda, la storia è epica e tormentata, oltre che fondata su un avvenimento storico. Cioè, ha tutte le caratteristiche per essere annoverata tra le mie storie preferite. Per anni mi sono raccontato che la causa di questa mia freddezza è l'assenza di Carson o l'ambientazione troppo lontana dall'Ovest nordamericano. Ma non è così: in Fuga da Anderville Carson non c'è, e nemmeno ne Il Colonnello Watson, eppure quelle storie le adoro. Circa l'ambientazione, anche se non siamo in Arizona o in Texas, non c'è storia più western di questa, quanto a tematiche. 

 

On 1/4/2019 at 19:17, lety dice:

Il viaggio, in nave e in treno, ci regala momenti splendidi. Il mare, le stelle i dialoghi tra padre e figlio. L'incontro con gli ufficiali che storcono il naso nell'apprendere che uno dei due gringos è un sanguemisto ci fa capire che non sarà facile avere a che fare con loro. Quanta similitudine con molti militari delle Giacche Azzurre. Stessa ottusità, stessa voglia di riempirsi di "gloria" combattendo ...quei selvaggi che  emanano cattivo odore, per spazzarli via e occupare le loro terre, tutto in nome della civiltà e del progresso.

 

Appunto! E' lo stesso razzismo dei nordamericani. Lo stesso naso delicato che soffre della puzza di selvatico. La stessa brama di annientamento. Recabarren e Belmonte li abbiamo visti mille volte, negli USA: cos'è che non mi piace? Solo il fatto che ora siamo nella pampa? Luogo peraltro suggestivo quanto le praterie americane, caratterizzato com'è dai grandi spazi e dalla presenza dei sanguemisto gauchos? 

 

On 1/4/2019 at 19:17, lety dice:

Il massacro  di Manchuce e della sua gente traditi ed  uccisi per essersi fidati dell'esercito argentino.

 

C'è una pagina narrata meglio, in tutta la saga, di quella che vede i poveri indios ammassati come animali in un recinto, impauriti, piangenti, il cui volto terrorizzato si affianca a quello stravolto di un Tex furibondo?

 

On 1/4/2019 at 19:17, lety dice:

L'abbraccio con Kit, è veramente emozionante. Non è solo l'addio tra un padre e un figlio che rischiano di non vedersi mai più, ma un vero e proprio passaggio di consegne tra l'adulto che si sacrifica per dare la possibilità al giovane di continuare sulla sua strada, di portare avanti le sue idee di giustizia, lealtà e far sì che la morte dell'eroe non sia stata vana.

 

C'è una scena più forte dell'abbraccio tra padre e figlio, visto secondo la bellissima analisi di lety come un ideale di passaggio di consegne tra l'adulto che si sacrifica per il futuro del giovane?

 

C'è un confronto più denso di quello tra Tex e Mendoza sotto quello sperduto albero nella pampa?  La trappola preparata dal neo-Colonnello, con la mano che taglia l'aria e la rete che si tende è un momento eccezionale: Mendoza è lacerato dalla sua duplice veste di amico degli indios pacificos e senso del dovere verso la patria. Mendoza fa la sua scelta di campo, resta pur sempre un soldato della Repubblica Argentina: è biasimevole? E' leale? E' un traditore? E' un vero soldato? Domande senza risposta, o meglio con molteplici risposte, a seconda della sensibilità e del modo di vedere di ciascuno. E' un uomo retto, questo sì, e lo dimostra alla fine.

 

C'è, infine, un momento più alto, in tutta la saga texiana, dell'alternarsi delle immagini di una duplice battaglia, quella combattuta dai guerrieri indios contro i soldati da un lato, e quella affrontata dal popolo indio contro le asperità delle Ande dall'altro nella fuga per la sopravvivenza?

 

Il Tex di Boselli è epico, più di quello dei suoi predecessori. La volontà di stupire il lettore e di proporre storie forti è sempre stata evidente nelle storie proposte dall'autore meneghino. Con questa raggiunge forse la sua vetta più alta. Le singole scene da me sopra ricordate sono pezzi da antologia, letteratura per immagini, che fanno di questo albo non un fumetto western e d'avventura ma un fumetto storico (perdonate il neologismo che qui uso per paragonare questa opera al romanzo storico per sottolinearne meglio le caratteristiche e i meriti).  Ha tutti gli elementi per farmi sua preda fedele, a me che ragazzino son cresciuto entusiasmandomi con l'epica de L'Ultimo dei Mohicani o di Braveheart.

 

E allora perché le preferisco tante altre storie dei Texoni, indubbiamente meno valide o meno ambiziose di questa? Perché non riesco a dire, come tanti di voi, che è un capolavoro assoluto? Nei miei post spesso eccedo in entusiasmo o non mi risparmio critiche: ho la presunzione di riconoscere ciò che (mi) va o non (mi) va in una singola storia. Qui mi va tutto. Le scene sopra descritte sono uno spettacolo. Mendoza è un grande personaggio boselliano. L'abbraccio tra Tex e Kit, la battaglia "muta" (senza didascalie, alla Ken Parker) al Nido del Condor, irripetibili. E allora, chi mi aiuta a capire?

 

Tenderei a fidarmi di @virgin , che condivide questi miei sentimenti ambigui, ma poi leggo che preferisce "A sangue freddo", tanto che @borden lo bolla come "strano", e allora tendo giustamente a non fidarmi più :D  

 

A parte gli scherzi, chi mi aiuta? ;) (virgin compreso ovviamente).

 

 

Modificato da Leo
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1 ora fa, Leo dice:

E allora, chi mi aiuta a capire?

Il motivo è semplice.

Hai una personalità complessa, con mille sfaccettature, più complicata di quella femminile.

Si dice sempre "chi le capisce le donne?" e mai "chi lo capisce Leo?"

Non si capisce neanche da sé, aggiungo io.:lol2:

In una testata intitolata a Tex, tu stravedi per il vecchio cammello, ma nel tuo avatar hai schiaffato il giovine Carson.

Il che dice tutto.🤔

Comunque sei profondo.

Scommetto che tocchi anche nella Fossa delle Marianne.

 

P.S.: Leo come Leone, Leonida, Leonardo, Leoluca o Leopoldo?

Modificato da Letizia
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<span style="color:red;">15 minuti fa</span>, Letizia dice:

Il motivo è semplice.

Hai una personalità complessa, con mille sfaccettature, più complicata di quella femminile.

 

Quindi il problema sta solo nella mia percezione della storia, non in qualcosa della storia in sé?

 

<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, Letizia dice:

Hai una personalità complessa, con mille sfaccettature, più complicata di quella femminile.

Si dice sempre "chi le capisce le donne?" e mai "chi lo capisce Leo?"

 

Ti assicuro che mia moglie e i miei amici lo dicono spesso :D 

 

<span style="color:red;">16 minuti fa</span>, Letizia dice:

Non si capisce neanche da sé, aggiungo io.:lol2:

In una testata intitolata a Tex, tu stravedi per il vecchio cammello, ma nel tuo avatar hai schiaffato il giovine Carson.

 

Il mio primo Tex è stato La leggenda della vecchia missione, con Fratello Carson che la faceva da padrone. Forse sarà stato il fatto che nella mia prima storia il protagonista era il Vecchio Cammello... il mio avatar è l'immagine texiana che amo di più: il giovane Carson lo preferisco al Vecchio Cammello; Il Passato di Carson è la mia storia prediletta, quel cielo al tramonto e quel franco sorriso che fa da contraltare all'affanno dei due cavalieri sottostanti che avanzano su un crinale è un'illustrazione che ho letteralmente stampata nel lago del cuore (perdona l'eccesso di mielosità) :) 

 

<span style="color:red;">20 minuti fa</span>, Letizia dice:

P.S.: Leo come Leone, Leonida, Leonardo, Leoluca o Leopoldo?

 

Ne hai detti tanti, ma non l'hai azzeccato. Ma sei perdonata, è un nome difficile, desueto ormai anche dalle mie parti: Pantaleo ;) 

 

 

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