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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 23] Patagonia


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

95 utenti hanno votato

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  • Rangers

Per AtTheRocks: Frisenda lo rivedremo sulla regolare, in una storia di stampo puro Western, scritta sempre da Boselli. :DPerò dovremmo attendere qualche annetto mi sa. :(

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

ATTENZIONE : LO SPOILER NUOCE GRAVEMENTE ALLA LETTURA

Patagonia... Letto, fagocitato e APPREZZATO AL 100%!!!

Questo nuovo gigante, lo ammetto, mi ha colpito tantissimo, una storia bellissima, costellata di personaggi INCREDIBILI che SOLO Boselli poteva regalarci!! Una epopea avventurosa, ricca di azione e pathos, ma capace di regalarci anche emozioni incredibili! Una storia che trasuda Coraggio, una storia dove IMPERA il senso dell'onore, una storia ove la parola LIBERTA' assume nuovi ed entusisasmanti significati!! Bellissima davvero!!!
Bellissimi i Gaucho argentini che Boselli ci regala! Personaggi che credono nell'onore, personaggi LIBERI e felici di esserlo, uomini disposti a farsi uccidere se combattono per un ideale che loro SENTONO essere GIUSTO!!! Personaggi da fiaba, leggendari cavallerizzi coraggiosi e caparbi!! Incredibili!
Molto ben delineato anche il maggiore/colonnello Mendoza... Un soldato coraggioso e idealista che crede fortemente nei suoi ideali e negli uomini che combattono PER LUI e per la LORO PATRIA! Un uomo onesto che, suo malgrado, si vede schiacciato dal peso dei gradi che porta sulle spalle e dagli ordini imposti da ottusi ufficiali superiori, un uomo che crede nell'amicizia ma che si vede, suo malgrado, coinvolto in una guerra ce non voleva combattere combattuta, sul lato opposto della barricata, da uomini che stima e che reputa ancora AMICI. Un uomo costretto so malgrado a scendere a patti con la sua coscienza, la quale, alla fine, prevarr? sugli insensati ordini provenienti dall'alto.
Ben caratterizzati anche i boriosi ufficiali argentini, è a mio dire un vero tocco di classe la vignetta in cui Frisenda ci regala gli ARCIGNIGNI ufficiali che guardano con disgusto i loro soldati festeggiare la vittoria degli indios malos assieme agli indios e ai prigionieri liberati...
Grandiosa anche la DINAMITICA ACCOPPIATA Padre e figlio ( che di per sè trasmette già l'epico "sapore" di storie quali indian agency e Il solitario del west I due Willer, in questa storia, ci regalano coraggio a volont?, non sono degli eoir, ma GLI EROI di questa storia, uomini che si schierano dalla parte deiiusti a costo della loro vita... insomma i due WILLER sono i WILLER cui siamo stati abituati nei tempi passati, padre e figlio, che combatton assieme sino alla morte per difendere la giustizia e la libertà!!!

E che dire dei disegni di Frisenda? La bellissima storia di Boselli acquista, se possibile, ancora più POTENZA e drammatict?, il tratto preciso e oscuro danno alla storia la drammaticit? e l'intensit? adatta.

Storia daleggere e rieggere tutta d'un fiato.

VOTO : 10 e LODE !!!!!

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Soggetto e sceneggiatura di Boselli sono quanto di meglio si possano trovare oggi nei fumettiOttima ambientazione, ritmo serrato, personaggi ben caratterizzati.(Nel finale lo spunto del valico da difendere ad oltranza richiama il film "300")Semmai, ma è una mia personalissima impressione, i disegni di Frisenda sono, seppur bellissimi, poco indicati per un fumetto con 3 striscie a pagina. Nel senso che lo spazio è troppo limitato perchè risaltino nella loro dirompente bellezza. A volte non si riesce a distinguerli in tutti i loro particolari. Figuriamoci poi se, come ho sentito sul forum, dovessero venir pubblicati sulla serie normale del Tex gigante. Nei riquadri ancor più piccoli si vedrebbe solo una macchia nera (in specie per me che leggo con gli occhiali).

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Il Colonnello Jim Brandon ha scritto cose perfette e bellissime e le quoto in pieno. posso solo ribadire che è una storia che mi sono apprestato a leggere con non pochi dubbi (vedi l'ambientazione differente) invece alla fine ho scoperto un Tex magnifico che erano anni non mi dava sensazioni cosi'. Si mi sono commosso quando il padre e il figlio si sono abbracciati, quando Tex è rimasto a difendere a oltranza nella gola... davvero sublime questo racconto. Ed è la prima volta o almeno mi ha dato questa sensazione che Tex poteva davvero morire, ormai sembrava una situazione realmente disperata e invece alla fine... l'onore e la verità vincono sempre. Forse un mio piccolo personalissimo e ignorante appunto sta nel fatto che il finale è stato troppo veloce forse ci sarebbero volute qualche pagine in piu' per arrivare al finale. Ma va benissimo lo stessoAndy

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ho alcuni dubbi (forse un po' stupidi :D )

-a pagina 18 si dice che è una mattina d'agosto, poi esce il tenente e dice che "fa un gran freddo stamattina"... ma in argentina, in una mattina d'agosto, fa freddo? :huh: -a pag. 136 Julio fa fuori un indigeno "con l'aria di essere uno importante" però poi non si sa più niente di questo piccolo passaggio.. Chi era quel tipo'- quella più stupida: perchè questo topic ha il punto esclamativo nel titolo (visto che il titolo del gigante è "Patagonia" senza punto esclamativo? :D )
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ho alcuni dubbi (forse un po' stupidi :D )

-a pagina 18 si dice che è una mattina d'agosto, poi esce il tenente e dice che "fa un gran freddo stamattina"... ma in argentina, in una mattina d'agosto, fa freddo? :huh: -a pag. 136 Julio fa fuori un indigeno "con l'aria di essere uno importante" però poi non si sa più niente di questo piccolo passaggio.. Chi era quel tipo'- quella più stupida: perchè questo topic ha il punto esclamativo nel titolo (visto che il titolo del gigante è "Patagonia" senza punto esclamativo? :D )
Zed, mi sorprendo di te! In Argentina, nell'emisfero australe! Le stagioni sono a rovescio!Borden
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ho alcuni dubbi (forse un po' stupidi :D )

-a pagina 18 si dice che è una mattina d'agosto, poi esce il tenente e dice che "fa un gran freddo stamattina"... ma in argentina, in una mattina d'agosto, fa freddo? :huh: -a pag. 136 Julio fa fuori un indigeno "con l'aria di essere uno importante" però poi non si sa più niente di questo piccolo passaggio.. Chi era quel tipo'- quella più stupida: perchè questo topic ha il punto esclamativo nel titolo (visto che il titolo del gigante è "Patagonia" senza punto esclamativo? :D )
Zed, mi sorprendo di te! In Argentina, nell'emisfero australe! Le stagioni sono a rovescio!Borden
ehehehehe!!!l'avevo detto che erano domande stupide! :D
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letto, anzi GODUTO, questa mattina. Quando ho voltato l'ultima pagina, ho sospirato e ho detto "questa storia è un capolavoro". è stato il primo speciale che ho letto, e se sono tutti a livelli così alti, non sarà certo l'ultimo. Ho letto la storia solo una volta, salvo poi rileggermi le parti che mi hanno colpito di più(quasi tutto l'albo :P ) e vi do le mie impressioni (quelle che stamattina non ho potuto scrivere per problemi di connessione).

Storia STUPENDA, trale migliori che io abbia mai letto(e sono tante, considerando che ho la collezione republica al completo) con disegni FANTASTICI che esaltano la drammaticit? di alcuni momenti, come la difesa all' ultimo sangue o il passaggio delle ande, e altri commoventi, come l'abbraccio tra Tex e Kit. i personaggi invece, sono perfetti in questa storia come in altre scritte da Boselli, con i loro dialoghi e le loro personalit?.
Aspetto che mettano il sondaggio per assegnare a questo CAPOLAVORO un 10 e lode, per ora ringrazio Boselli e Friseda per l'ottimo lavoro
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Ok, letto pure io! Come d'abitudine, prima lettura più rapida per capire ciò che succede, in attesa di una seconda più attenta ai particolari. Ma fin d'ora mi unisco al coro di entusiasti che si prepara a dare un 10 tondo tondo nel sondaggio. Riguardo al presunto

voltafaccia di Tex, non ho visto nulla del genere. In realtà, sembra che sia più che altro Mendoza a risolvere il proprio conflitto interiore tra coscienza e lealt? al suo paese ponendosi su un piano di opposizione all'uomo che aveva chiamato in aiuto. Tex non deve nulla all'Argentina, ma agli indios dell'Argentina - dal suo punto di vista di uomo giusto e ignaro di differenze di razza - sè.
Comunque, una storia grandiosa, amara, forte. Se proprio volessimo trovarci una pecca (nessuno è perfetto), secondo me sarebbe: ma era proprio il caso di illuderci con la presenza iniziale dei quattro pards (che a me aveva fatto sperare in una bella avventura corale quale non si vede da un pezzo), per poi non farne nulla?
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Ok, letto pure io! Come d'abitudine, prima lettura più rapida per capire ciò che succede, in attesa di una seconda più attenta ai particolari. Ma fin d'ora mi unisco al coro di entusiasti che si prepara a dare un 10 tondo tondo nel sondaggio. Riguardo al presunto

voltafaccia di Tex, non ho visto nulla del genere. In realtà, sembra che sia più che altro Mendoza a risolvere il proprio conflitto interiore tra coscienza e lealt? al suo paese ponendosi su un piano di opposizione all'uomo che aveva chiamato in aiuto. Tex non deve nulla all'Argentina, ma agli indios dell'Argentina - dal suo punto di vista di uomo giusto e ignaro di differenze di razza - sè.
Comunque, una storia grandiosa, amara, forte. Se proprio volessimo trovarci una pecca (nessuno è perfetto), secondo me sarebbe: ma era proprio il caso di illuderci con la presenza iniziale dei quattro pards (che a me aveva fatto sperare in una bella avventura corale quale non si vede da un pezzo), per poi non farne nulla?
no cheyenne... il rapporto fra padre e figlio in questa storia è perfetto...? giusta una storia cosi'... solo loro due... almeno questo è il mio parere
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  • Rangers

Se proprio volessimo trovarci una pecca (nessuno è perfetto), secondo me sarebbe: ma era proprio il caso di illuderci con la presenza iniziale dei quattro pards (che a me aveva fatto sperare in una bella avventura corale quale non si vede da un pezzo), per poi non farne nulla?

Si è vero, cara Cheyenne poteva diventare una storia corale. Ma per come la vedo io (quindi sono dello stesso parere di Andromeda :D), in questa storia ci sta bene solo l'azione Tex e figlio. Un p? comunque di spunto ci arriva dalla storia di Panama, anche l' solo il giovane Kit accompagna Tex, infatti non so che ruolo avrei lasciato a Carson e a Tiger se avessero seguito i pards. Poi per un viaggio così lontano, è giusto che qualcuno venga lasciato a badare ai problemi della riserva. :D:indiano: Spero e sono sicuro che ci saranno altre occasioni in cui i 4 pards agiscono dall'inizio alla fine della storia, come un tempo. Questa storia però è perfetta così!!! :inch:
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certo speriamo...vedere in azione tutti e quattro assieme mentre sparano le loro battute e mangiano al ristorante prima di battaglie e scazzottamenti non ha prezzo..!!!!non riesco a togliermi dalla mente quando mentre mangiano al ristorante volano in mezzo alla tavola i serpenti corallo.... grandissimi !"!!

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Sulla rete non c'è uno, ma dico uno solo a cui non è piaciuto questo Texone. Tutti hanno usato l'aggettivo capolavoro. Ragazzi, secondo me "Patagonia" è il degno erede de "Il Passato di Carson"A chi interessa c'ho fatto pure la recensione sul mio sito!

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Guest Wasted Years

ContieneSPOILERTra i lati positivi direi una gran bella storia, che secondo me finisce con l'arrivo del generale e lo sterminio del popolo del pacifico cacique. Dopodich? le cose cambiano in maniera vorticosa, e la storia mi è piaciuta meno. Tex arriva ad avere la barba lunga, una cosa molto nolittiana, e non è l'unica. Ci sono parecchie similitudini con storie come giungla crudele e financo indian agency. Devo dire che merita di essere letta, anche se da quel punto in avanti l'ho trovata meno interessante. Finalmente Tex d' quel cazzotto al borioso di turno che aspettavamo da tempo, e finalmente l'eroe dimostra di saper combattere con coltello, cervello e mani nude. Tra le critiche che mi sento di muovere, non è piaciuto l'uso esagerato di termini stranieri nelle frasi, come è spesso uso dell'autore, e mi fa sorridere che Tex venga definito capo della "nazione navajo", definizione tecnicamente ineccepibile, ma che è divertente in bocca ai gauchos dell'epoca. Naturalmente non poteva mancare l'invocazione al padre di Piccolo Falco, è ormai un tema ricorrente. Comunque un buon lavoro, molto interessante da leggere e molto superiore a qualsiasi altro lavoro recente firmato da Boselli. Consigliato anche da me.

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'Patagonia'

Ragazzi, sono indeciso.
La storia in breve:

Tex e Kit Willer sono invitati da un vecchio amico del nostro ranger, il tenente argentino Mendoza, a seguirlo in una missione - si direbbe oggi di peace-keeping- in Patagonia, come mediatori nei confronti degli Indios.
Stretta la pace col mite capo Mancuche, e sconfitto in battaglia l'aggressivo Calfucur?, le cose si comlpicano, e Tex sarà costretto a cambiare schieramento.

Alcune cose sono davvero notevoli: la figura del gaucho mezzosangue Julio, le scene di caccia al nand' nella pampa, le scene dei gauchos radunati nella notte intorno al fuoco ( Frisenda bravissimo).
Altre cose sono davvero assurde: tiratissima la figura di Mendoza, militare idealista al punto di trasgredire le regole: dove si è mai visto?
E poi, vi sembra normale che lo stesso personaggio (sempre Mendoza, si intende) prima discuta con Tex per ore dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani, e poi guidi i soldati contro gli indios al grido di :'Diamo una lezione a quei selvaggi ' è

Di fondo, un grave problema: è una storia di Tex? Non mi sembra proprio: se il nostro ranger non ci fosse, la storia non cambierebbe di una virgola. Tex non è il motore della storia, è una comparsa.
E' a mio giudizio il più grave difetto di Boselli, anche nei suoi capolavori come' Il passato di Carson', 'Gli assassini' o, in misura minore, 'Sulla pista di Fort Apache': Tex non è il vero protagonista.
Benissimo, la storia può essere lo stesso strepitosa, ma questo è Tex. E'bene rinnovare il personaggio, ma certi canoni bonelliani non possono essere soppressi tout-court: è come se scrivessi una storia di Topolino facendolo diventare un gatto.

Anche la scena finale,

che sembra tratta dal film '300', sarebbe eccezionale, se fosse Tex: quando mai si è vista una battaglia in una pagina di nove vignette senza didascalie?

Ecco, con Bonelli padre, ma anche con Nizzi e Bonelli figlio, sapevamo quando e dove eravamo: sapevamo dove eravamo, secondo uno stile di narrazione classico.
La scelta stilistica di Boselli è più moderna, non vi sono più certezze, e nasce dalla stessa ottica da cui nacquero molte avanguardie del primo '900: ma è adattabile con Tex, che è l'uomo delle certezze ( a volte, è vero, ha dei dubbi, nelle storie più belle, ma insomma, alla fine decide! ) .

Non so esprimere un voto, son troppo diviso...voi che ne dite?

Fatemi avere opinioni!

__________________
Nota di moderazione:
Inseriti spoiler nei punti in cui ci racconti la storia:
lasciaci il piacere di scoprire da soli come va a finire!

Jim Davis

Modificato da jim Davis
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Che a Mendoza, dichiarato fautore dell'uguaglianza tra gli esseri umani, scappi di chiamare gli indios - alcuni indios - "selvaggi", non deve stupire. Tex stesso si compiace a volte di usare termini come "testa rossa", "muso di carbone", "faccia gialla" ecc. ecc.

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Contiene
S
P
O
I
L
E
R

Altre cose sono davvero assurde: tiratissima la figura di Mendoza, militare idealista al punto di trasgredire le regole: dove si è mai visto?

Secondo me Mendoza è il personaggio più bello e più umano dell'albo, proprio per il suo essere lacerato tra la fedelt? al suo giuramento di soldato e gli ideali di giustizia che gli ha insegnato Tex.

Fra l'altro

la trasgressione delle regole vera e propria arriva solo alla fine, quando lascia andare Tex e i superstiti della battaglia. Prima c'è stato un lungo conflitto interiore, che l'ha portato addirittura a scontrarsi con l'uomo che fino ad allora era stato il suo eroe.

L'ultima vignetta che lo raffigura, con quello sguardo triste, secondo me dice tutto: l'amarezza, la delusione per aver visto i suoi ideali andare in frantumi.


E poi, vi sembra normale che lo stesso personaggio (sempre Mendoza, si intende) prima discuta con Tex per ore dell'uguaglianza di tutti gli esseri umani, e poi guidi i soldati contro gli indios al grido di :'Diamo una lezione a quei selvaggi ' ?

Beh, è una battaglia, un po' di pathos ci sta bene, no? Bisogna pur stimolare i soldati...


Di fondo, un grave problema: è una storia di Tex? Non mi sembra proprio: se il nostro ranger non ci fosse, la storia non cambierebbe di una virgola. Tex non è il motore della storia, è una comparsa.

E' vero per altre storie di Boselli, ma in questo caso dissento nella maniera più assoluta. Tex E' il protagonista, e tutta la storia ruota attorno a lui.


quando mai si è vista una battaglia in una pagina di nove vignette senza didascalie?

Mai, ma se la scena è bella e ben riuscita (e secondo me lo ?, anzi è tra le più belle di tutto l'albo), che problema c'è?

La tua obiezione mi ricorda quella frase di G. B. Shaw: "un conservatore è uno che crede che niente si debba mai fare per la prima volta".

La scelta stilistica di Boselli è più moderna, non vi sono più certezze, e nasce dalla stessa ottica da cui nacquero molte avanguardie del primo '900: ma è adattabile con Tex, che è l'uomo delle certezze ( a volte, è vero, ha dei dubbi, nelle storie più belle, ma insomma, alla fine decide! ) .

In realtà qui le certezze ci sono: Tex si mette senza esitazioni dalla parte dei deboli e degli oppressi, come ha sempre fatto. E per me, basta e avanza.


Comunque, per quanto mi riguarda alla fine conta questo: che la storia mi ha coinvolto, appassionato, persino commosso, e che Tex, dopo tanti anni di cinturoni abbassati, torna ad essere l'eroe che era ai bei vecchi tempi.
Di fronte a questo, tutte le altre considerazioni passano in secondo piano.

Modificato da Wasted Years
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  • Rangers

Concordo con quanto hanno affermato Cheyenne e Sergej. Mendoza è una gran personaggio. Ad un certo punto deve fare una scelta molto dolorosa, quando Tex gli dice

"lascia che quel crimine lo compia qualcun'altro", in quel momento è in lotta con sè stesso, e sceglier? come ben sappiamo l'attaccamento alla patria e quindi rispetter? gli ordini. Questa è la differenza tra lui e Tex: il nostro infatti ha sempre pensato con la sua testa, trasgredendo gli ordini e ponendo davanti i suoi più sani principi (d'altronde l'ha sempre fatto, anche quando era un ranger comandato a bacchetta). Per quanto riguarda le scene mute, beh per me sono stupende, da incorniciare!!! :DCon l'alternanza delle tragiche situazioni che vivono in quel momento Tex e figlio, pur distanti ma così vicini alla morte.
E non condivido assolutamente quando Giacomo dice che Tex nella storia non c'è; la sua presenza per me è invece fondamentale. Tex è l' ed è assolutamente lui, in ogni scena. :D:inch: Modificato da Sam Stone
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ATTENZIONE: SPOILER

"patagonia" l'ho letto tutto d'un fiato, completamente rapito da quelle atmosfere selvaggie abilmente rappresentate da Boselli e dal pennello evocativo di Frisenda. Quando l'ho concluso mi mancavano parole per descriverlo, per dare un'idea della sua vastit?.. molti lo hanno definito un CAPOLAVORO, e io non posso che sottoscrivere..
dopo oltre sessant'anni di sparatorie e avventure è difficile riuscire a stupire ancora il lettore, ma Boselli c'è riuscito realizzando una tra le sue opere più epiche e grandiose, che entra di diritto nel pantheon delle più belle storie degli ultimi anni! basta solo la prima pagine per potersi immergere completamente nell'atmosfera violenta e polverosa di quella "terra lontana" che è la pampa argentina, e da l' boselli ci guida in uno dei periodi più oscuri della Storia, rendendoci partecipi anche delle ciniche scelte politiche di cui si è macchiata la triste storia dell'argentina. S? perchè anche la storia di questo texone è triste, crepuscolare, profondamente drammatica, ma che si tinge di toni epici, quando si assiste alla disperata resistenza degli indiani argentini.
E tex in questa storia è autenticamente TEX, colui che si schiera in prima linea per la difesa della libertà, colui che riesce a conquistarsi la stima e la fiducia degli uomini, un EROE che lotta e crede per degli ideali immortali, ed è capace di sacrificarsi per essi. In questa storia mi sono emozionato con lui, ho sofferto con lui, mi sono indignato con lui, e, come è già successo ad altri lettori, mi sono anch'io commosso leggendo le ultime pagine. Bellissimo anche il riscatto finale di Mendoza.
E infine ci sono i disegni. Mi mancano le parole per descriverli. L'immenso Frisenda ci ha impiegato tre anni di sudore per completare l'opera. E l'impegno si vede: con Frisenda puoi sentire la polvere addosso o l'aria fredda di una mattinata d'agosto dall'altra parte dell'emisfero :P. Un profondo capolavoro, maledettamente appassionante, epico e malinconico.. grazie borden!! :inch:

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Ho letto anch'io il Texone. Per quanto riguarda i disegni di Frisenda, il discorso è breve e semplice: anche per me ( come per tutti gli utenti precedentemente intervenuti ), si tratta di un autentico capolavoro grafico, che, oltre a caratterizzare bene i diversi personaggi ( da Tex all'ultimo dei comprimari ), fa rivivere di fronte al lettore tutti i diversi ambienti evocati, si tratti della nave che porta in Argentina Tex e Kit Willer, dell porto di Buenos Aires, dello spazio aperto della pampa, dei forti militari, dei villaggi della Patagonia oppure delle montagne andine.
Riguardo alla storia in sè, invece, il discorso è IMHO più complesso.
La vicenda è nettamente divisa in tre parti:
1)Introduzione ( pp. 17 - 65 ), in cui è accuratamente presentato l'ambiente storico - geografico della vicenda; la cosa di per sè parrebbe necessaria, dato l'abisso ( non solo geografico ) che separa la Patagonia dall'Arizona del nostro ranger; in realtà però

vedremo che i cacicchi patagoni tratteranno Tex come un loro pari, chiamandolo "Aquila della Notte" con la massima naturalezza ( Sayelque, a pag. 217 dir? persino "Woah" come un qualunque capo Apache o Sioux ); certo, le tolderias dei Mapuche e dei Tehuelches non appaiono eccessivamente diverse dalle apacherie, ma la cosa suona un po' strana se si pensa che lo status di capo dei Navajos non era stato vantato ( o utilizzato ) da Tex in ambienti come lo Yucatan de "Il ritorno di Yama" o la Colombia de "Il solitario del West"
; facciamo anche la conoscenza di due dei principali personaggi argentini della storia, il maggiore Mendoza e il tenente Belmonte, che vengono inquadrati abbastanza bene da Tex e Kit. Nelle prime pagine c'è anche spazio per un breve cameo di Tiger e Carson, importante soprattutto per il "vecchio cammello", che d' vita a un gradevole siparietto comico, tanto più gradito in quanto il successivo dipanarsi della vicenda non offrir? la bench? minima occasione per un alleggerimento del genere.

2)Parte centrale della vicenda: Tex e l'incarico affidatogli dal governo argentino e ( soprattutto ) dal suo amico Mendoza ( pp. 66 - 153 ). Anche per me, come per Jim Davis e Wasted Years, si tratta della parte della vicenda più riuscita: Tex, pur nelle vesti parecchio insolite di ufficiale dell'esercito, si mostra qui ai suoi massimi livelli come capo carismatico, stratega e uomo d'azione, guadagnandosi l'illimitata devozione dei suoi uomini e portando loro e Mendoza al successo. Boselli si dimostra qui capace di far rivivere in maniera efficacissima il Tex di GLB, in una vicenda ricca di azione e tutt'altro che povera di tensione.
3) Parte finale della storia: Tex contro la realtà storica ( pp. 154 - 240 ). A questo punto ( come altri hanno rilevato negli spazi informatici ), Tex si trova inopinatamente di fronte la realtà storica della cosiddetta "Conquista del deserto" ( ossia la volont? di sterminio che anima le autorit? politico - militari argentine ) che si materializza di fronte a lui e Mendoza nelle vesti di un messaggio con nuovi ordini.
Circostanze del genere non sono certo una novità nella carriera del nostro ranger ( cfr. per esempio, tra i tanti possibili, "Le colline dei Sioux" ); sappiamo pure che i suoi incontri con la realtà storica non sono stati dei più lieti; tuttavia, di fronte a questa svolta, mi pare proprio che Tex, lentamente ma costantemente, inizi a perdere colpi, mentre, al modello di GLB, Boselli pare sostituire quello nolittiano ( come rileva Wasted ), estremizzandolo persino a mio avviso. Infatti

dopo che Mendoza e lui hanno ricevuto l'ordine di sottomettere con tutti i mezzi il cacicco Sayelque, Mendoza decide, poco opportunamente, di recarsi presso di lui con Tex e pochi soldati, lasciando i prigionieri e il grosso nella tolderia dei Tehuelches del sud. Tex non interviene presso di lui per chiedergli di rimanere l' e mandare lui stesso da Sayelque, nonostante non ignori la sete di sangue indio che anima ufficiali e ufficialetti argentini e che solo ( forse ) la presenza del loro comandante in capo avrebbe potuto tenere a freno. Certo, il nostro ranger non sa che i rinforzi sono al comando del maggiore Rocabarren, che lui ha già avuto occasione di malmenare e svillaneggiare, ma probabilmente il massacro dei prigionieri e ( forse ) degli indios della tolderia sarebbe avvenuto anche con un altro ufficiale al comando delle truppe argentine ( anche il cacicco Machuche sembra intuirlo, visto che si congeda con mestizia da Tex e da Mendoza )
.

Successivamente

informato dell'arrivo ivi di Rocabarren, Tex torna alla tolderia coi gauchos, appena in tempo per scoprire che è avvenuto quanto si poteva prevedere; la cosa gli d' l'occasione per una "reazione dimostrativa" ai danni del perfido ufficiale molto rabbiosa ma completamente inutile ( lui non solo, com'? comprensibile, non può liberare le donne e i bambini indios prigionieri in una specie di lager ante litteram, ma non ammazza nemmeno Rocabarren; in compenso però, per salvargli la ghirba, i suoi gauchos devono accoppare qualche soldato, mettendosi dalla parte del torto con l'autorit? militare )

A questo punto

i due amici, Tex e Mendoza, si impegnano in una specie di gara a chi dei due è più in grado di forzare la mano all'altro: Tex vuole obbligare Mendoza e il governo argentino non solo ad addivenire a un accordo con Sayelque, ma persino a consegnare agli indios Recabarren perchè ne facciano strame ( tanto per fare un paragone: negli Usa, in situazioni analoghe, Tex, più realisticamente, chiede e ottiene dalle autorit? semplicemente che puniscano esse stesse i responsabili delle atrocit? contro gli indiani mentre quando si arriva alla vendetta diretta, come in "Vendetta indiana", lui ufficialmente non ne sa nulla ); dal canto suo, Mendoza si illude che Tex possa accettare di affiancarlo in una campagna contro Sayelque e, quando si accorge che il suo è un sogno, non esita a ricorrere "a fin di bene" :rolleyes::blink::unsure: al tradimento, prendendo Tex ( non solo metaforicamente ;) ) nella rete
.

In seguito

dopo che Tex ha sfruttato il tentativo di Rocabarren di liquidarlo ( questo dimostra anche i limiti della leadership di Mendoza, ulteriormente palesati in seguito: sembra quasi che il colonnello argentino sia la versione "semibuona" di Elbert o Arlington, spesso disobbediti dai loro uomini ) per saldare i conti con lui e riacquistare la libertà, il nostro ranger si pone alla testa dei Patagoni e, insieme a Kit, applica efficacemente le ricette che lo avevano portato alla vittoria in "Sangue navajo" e "Vendetta indiana". Senonchè, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, l'esercito argentino riesce a incassare bene questi pur duri colpi: come ci dice Belmonte a pag. 216, mentre gli indios catturano e disarmano presidi e piccole colonne, altri contingenti militari hanno tempo e modo per devastare campi, distruggere tolderias e catturare e/o uccidere donne e bambini. Boselli non enfatizza la cosa, ma Tex sembra accusare il colpo, oltrech?, forse, risentire della fine dell'amicizia con Mendoza ( anche il colonnello, del resto, si trova in uno stato d'animo analogo e sembra abbandonarsi agli eventi, lasciando che Belmonte lo tratti con alterigia e malcelato disprezzo e che i suoi subordinati gestiscano la guerra come meglio credono ). Infatti la sua proposta di un'ultima resistenza per coprire la fuga dei superstiti indios oltre le Ande mi sembra fatta con l'animo di chi non solo è pronto ad affrontare la morte, ma la cerca addirittura ( per questo, a mio parere, d' l'addio a Kit come se avesse di fronte soltanto la fine ), per non sopravvivere a quello che è un - certo eroico - fallimento. Lo scontro finale con l'esercito, del resto, conferma questa diagnosi: per quanto si combatta per una settimana e alla fine sia Mendoza a chiedere di parlamentare, di fatto gli argentini arrivano ad un passo dalla vittoria ed è il loro capo a dettare le pur generosissime condizioni, sicch? Tex ( anche se si vede chiaramente che avrebbe preferito la morte ) deve accettare che Sayelque si consegni all'esercito argentino. L'alzata di ingegno finale di Belmonte permette a Mendoza di recuperare un po' di faccia di fronte a Tex e al lettore di avere un briciolo di consolazione, ma mi pare che Tex esca dalla storia non solo vinto, ma quasi distrutto ( peggio che in tante e tanto spesso criticate storie nolittiane, come "La grande minaccia", "Grido di guerra" o "La strage di Red Hill" ):

l'esercito argentino ( a differenza di quello Usa di tante altre storie, da "Sangue Navajo" a "Sioux"; viene da chiedersi allora chi sia la grande potenza, se la repubblica a stelle e strisce o il paese sudamericano ) ha dovuto affrontare il nostro ranger sul suo terreno ( la guerriglia ) e, per quanto condotto da una leadership assente ( Mendoza ) o comunque tutt'altro che geniale e carismatica ( Belmonte e Rocabarren ) lo ha sconfitto su tutta la linea, umiliandolo al punto di ridurlo alla sua discrezione; solo l'ingenuo Kit ( Tex potr? anche definirlo il suo "secondo in comando", ma quando gli ordina di occuparsi del passaggio delle Ande da parte dei non combattenti vorrebbe che il simpatico ex soldato meticcio Julio "vegliasse su di lui", quasi che Piccolo Falco potesse fare qualche colpo di testa ) può dire che "nulla e nessuno può battere mio padre"

.

In sintesi, IMHO:
soggetto 8,5
sceneggiatura 8--
disegni 10.

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Per me questa, al momento, è la storia più riuscita di Boselli, complice Frisenda. Dal mio punto di vista non c'è un millimetro di spazio per fare le pulci. E difatti:

"Quando ci si trova di fronte a un dannatissimo capolavoro come Patagonia non resta che cedere le armi, cavarsi il cappello e godersi il piacere dell'albo con animo sereno e occhio infantilmente goloso d'avventura" (G. Loi, L'eroe delle due Americhe, 25 Giugno 2009, www.ubcfumetti. com)

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