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TWF - Tex Willer Forum

[Texone N. 23] Patagonia


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

95 utenti hanno votato

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SPOILER SPOILER SPOILERStoria che mi ha colpito, questo non lo nego. Al momento mi sembra un'ottima storia ma non un capolavoro; magari col tempo la rivaluter? in meglio. Sugli aspetti positivi si è già detto di tutto e non ho niente da dire; mi è più facile parlare degli aspetti su cui sono scettico. Una cosa che non ho digerito ad esempio è come viene accantonato il vecchio cammello, in una maniera simile a come avviene anche in "Gli Invincibili": lui si lamenta e Tex lo mette da parte ( del resto per tutto il dialogo si avverte che non intende venire, tirarsi indietro). Mi sembra piuttosto strano che accetti di essere messo da parte così. Già non appena gli parlano dell'Argentina comincia ad accampare delle scuse. :bisonte: Lasciato da parte questo episodio si passa alla storia in sè che funziona bene; si tratta in parte di una solita routine texiana solo che come sfondo abbiamo le pampas. E' con la seconda parte che la storia comincia ad elevarsi; tuttavia non mi è sembrato proprio perfetto il passaggio da una parte all'altra : tutto cambia per un puro e semplice colpo di sfortuna improvviso, un po' forzato come se si volesse allungare la storia. Sarebbe stato meglio che precipitasse tutto magari per un incidente o un errore durante la prima parte (come avviene per esempio con la morte del minatore in "Le colline dei Sioux"). Pura epicit? il resto con bei personaggi, sia buoni che cattivi. A tal proposito non capisco come mai Virgin pensa che il capitano Mendoza è buttato a caso. Tuttavia ho l'impressione che il finale vada piuttosto di fretta : non si descrive molto n° la battaglia n° la marcia attraverso le montagne; avrei preferito qualche vignetta in più su questi aspetti. Del resto anche Tex e i guerrieri : trattano con i soldati e poi nella tavola successiva sono in Cile dall'altra parte delle montagne come se attraversarle fosse stata una cosa da poco conto; forte la sensazione che questa parte meritava qualcosa in più. Molto belli i disegni di Frisenda; non so perchè a volte mi fa venire in mente Mastantuono eppure mi piace il suo stile.

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  • 9 mesi dopo...

Il Capolavoro! Non potrei aggiungere nulla a quanto avete detto finora, quindi mi limito a osannare Borden e Frisenda per questa storia indimenticabile. Un curiosità: avremo mai notizie su cosa è successo a Mendoza e Sayelque dopo la fine di questa avventura? Non credo che Tex se ne sia disinteressato, magari un breve accenno in una conversazione con Montales...

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GRANDE CAPOLAVORO: Tex che difende gli indigeni PRIMA che vengano espropiati, va quasi contro la Storia! Non riesce, ovviamente a evitare l'esporio, ma EVITA IL GENOCIDIO: riesce , con una difesa che rievoca le Termopili, a salvare la popolazione verso nuovi territori. Saluta il figlio, affidandogli non solo gli indios ma anche i suoi Navajos, non cerca solo la salvezza del figlio ma del futuro capo navajos. E' CAPO DI STATO: AQUILA DELLA NOTTE. Frisenda favoloso sono proprio le vignette mute le migliori. Quanti amici muioiono in questa avventura, forse la storia con maggiori perdite amiche.( non riesco ad aggiungere altro perchè ho la pelle d'oca a ricordarla) GRAZIE BOSELLI, GRAZIE FRISENDA:

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  • 6 mesi dopo...
  • Sceriffi

Il Texone più bello e uno dei capolavori assoluti dell'intera saga texiana. Questo è Patagonia. :inch::clapping::Ave:

 

Merito ugualmente suddiviso tra Boselli e Frisenda, entrami assolutamente perfetti. Storia, disegni, emozione, epicità, tutto contribuisce a creare qualcosa di unico, da leggere e rileggere e continuare a sfogliare. Unica è anzitutto la location: per la prima volta Tex sarà in Argentina, i preparativi al villaggio indiano e la lunga introduzione con i saluti a Carson e Tiger ci fanno capire che l'avventura che stiamo per vivere sarà di quelle che lasciano il segno, e Tex e Kit forse non saranno del tutto gli stessi al loro ritorno.

 

Una prima parte che ci mostra un affresco stupendo delle pampas e dei suoi gauchos, e mette di fronte tante diverse tipologie di uomini: c'è Tex, un uomo vero, un uomo giusto, insieme al figlio Kit (e questa storia è anche un bellissimo tassello nel racconto del rapporto tra padre e figlio); ci sono i gauchos, indisciplinati ma capaci - anche Solano - di riconoscere un uomo onesto e di fidarsi di lui; c'è Mendoza, combattuto tra il suo senso morale e la fedeltà alla divisa che indossa; ci sono l'ottusità e il fanatismo di Recabarren e di tanti soldati come lui.

 

A metà della storia, le circostanze cambiano brutalmente. E qui, Tex si rivela il vero Tex: l'eroe che si schiera dalla parte dei deboli e degli oppressi, che in qualunque circostanza combatte per ciò che sente essere giusto, che non scende a compromessi. E arriviamo così al grande finale, perché per una storia così ci vuole davvero un grande finale. Quelle vignette mute, così magistralmente disegnate da Frisenda, sono tra le pagine più epiche che si siano mai lette su Tex, un esperimento azzardato che mai si era visto sulle pagine del nostro ranger e che per merito di un illustratore ispiratissimo ci strappano una lacrima di commozione. C'è il nostro eroe, lì, l'eroe della nostra giovinezza, che combatte come sempre al fianco dei deboli, che si oppone con tutte le sue forze alla Storia, a farci desiderare che le cose fossero andate diversamente. E anche noi, quando lo vediamo sbucare dal passo che lo porta in Cile, siamo lì a esultare con Kit e a gridare che il nostro eroe è immortale, che ce l'ha fatta anche stavolta, che anche se non è stato in grado di cambiare il corso della Storia ha saputo opporvisi con tutte le sue forze e a fare tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli indios a sopravvivere.

 

E poi, infine, c'è ancora spazio per il ritorno alla riserva. Gli indiani corrono attorno al loro capo e a suo figlio, Carson esce dalla tenda per rivedere l'amico fraterno e il figlioccio - non vediamo bene ma forse c'è anche una lacrima di commozione nei suoi occhi, gli abbracci con gli amici di sempre, tutto questo ci fa capire che finalmente siamo tornati a casa.

 

Ecco, magari Boselli darà un'occhiata a questo post e sorriderà per le scemenze che ho scritto... ma vorrei che leggesse anche il mio GRAZIE per averci regalato un'emozione straordinaria con questa storia.

  • +1 1
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Il Texone più bello e uno dei capolavori assoluti dell'intera saga texiana. Questo è Patagonia. :inch::clapping::Ave:

 

Merito ugualmente suddiviso tra Boselli e Frisenda, entrami assolutamente perfetti. Storia, disegni, emozione, epicità, tutto contribuisce a creare qualcosa di unico, da leggere e rileggere e continuare a sfogliare. Unica è anzitutto la location: per la prima volta Tex sarà in Argentina, i preparativi al villaggio indiano e la lunga introduzione con i saluti a Carson e Tiger ci fanno capire che l'avventura che stiamo per vivere sarà di quelle che lasciano il segno, e Tex e Kit forse non saranno del tutto gli stessi al loro ritorno.

 

Una prima parte che ci mostra un affresco stupendo delle pampas e dei suoi gauchos, e mette di fronte tante diverse tipologie di uomini: c'è Tex, un uomo vero, un uomo giusto, insieme al figlio Kit (e questa storia è anche un bellissimo tassello nel racconto del rapporto tra padre e figlio); ci sono i gauchos, indisciplinati ma capaci - anche Solano - di riconoscere un uomo onesto e di fidarsi di lui; c'è Mendoza, combattuto tra il suo senso morale e la fedeltà alla divisa che indossa; ci sono l'ottusità e il fanatismo di Recabarren e di tanti soldati come lui.

 

A metà della storia, le circostanze cambiano brutalmente. E qui, Tex si rivela il vero Tex: l'eroe che si schiera dalla parte dei deboli e degli oppressi, che in qualunque circostanza combatte per ciò che sente essere giusto, che non scende a compromessi. E arriviamo così al grande finale, perché per una storia così ci vuole davvero un grande finale. Quelle vignette mute, così magistralmente disegnate da Frisenda, sono tra le pagine più epiche che si siano mai lette su Tex, un esperimento azzardato che mai si era visto sulle pagine del nostro ranger e che per merito di un illustratore ispiratissimo ci strappano una lacrima di commozione. C'è il nostro eroe, lì, l'eroe della nostra giovinezza, che combatte come sempre al fianco dei deboli, che si oppone con tutte le sue forze alla Storia, a farci desiderare che le cose fossero andate diversamente. E anche noi, quando lo vediamo sbucare dal passo che lo porta in Cile, siamo lì a esultare con Kit e a gridare che il nostro eroe è immortale, che ce l'ha fatta anche stavolta, che anche se non è stato in grado di cambiare il corso della Storia ha saputo opporvisi con tutte le sue forze e a fare tutto ciò che era in suo potere per aiutare gli indios a sopravvivere.

 

E poi, infine, c'è ancora spazio per il ritorno alla riserva. Gli indiani corrono attorno al loro capo e a suo figlio, Carson esce dalla tenda per rivedere l'amico fraterno e il figlioccio - non vediamo bene ma forse c'è anche una lacrima di commozione nei suoi occhi, gli abbracci con gli amici di sempre, tutto questo ci fa capire che finalmente siamo tornati a casa.

 

Ecco, magari Boselli darà un'occhiata a questo post e sorriderà per le scemenze che ho scritto... ma vorrei che leggesse anche il mio GRAZIE per averci regalato un'emozione straordinaria con questa storia.

Grazie! In effetti fa sempre piacere (e anche da contraltare agli attacchi, che non fanno piacere affatto! :D ).

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  • 9 mesi dopo...

Ho ripreso in mano il volume, che é già ingiallito dopo pochi anni, non sono feticista della carta ma mi dispiace vedere un volume rovinato. Ho letto la prima parte e poi ho dovuto mollare, perchè ho avuto ospiti. Confermo l'impressione di generale lentezza che suscita il Texone, dopo un efferato inizio che ci sta anche bene. prima una lectio magistralis abbastanza pomposa e lunga sui valli, mi ha riportato alla sonnolenza a lezione in scienze politiche, interessi politici e fortificazioni difensive. Poi il militare che idolatra il Tex, Tex che arrivato ci farà una lezione pscocopedagogica autodefinendosi "eroe da imitare". O che presuntuoso, viene voglia di pensare. Lato negativo, Carson rimbambito e smollato come una serva con una scusa banale, lato positivo Kit Willer saccente e saputello, in questo ricorda l'autentico carattere, tipo nella storia di Proteus. Ritorna il topos Nolittiano di Kit che deve uscire per vedere il mondo. Poi la lunga e illogica storia della croce del sud, che si vede anche dall'emisfero nord e non appare certo passato l'equatore e Kit che dovrebbe conoscerla bene ricade nell9 scolaretto che chiede a babbozzo.Licenza poetica per creare pathos, direi, che lo crea pure. Poi ritorna la tirata della pedagogia, e quanto sei bello willer, e quanto ti ammira il maggiore. Poi si vede una specie di struzzo e mi interrompono. Ora, quando rientro dal baretto a casa posto, e riprendo la lettura stasera. Non volevo dimenticare nulla.

ppare il Nandù, e Kit Willer inizia a stupire i gauchos della Pampa con la sua destrezza, anche se non centra il pollastro, per così dire. Bellina la scena, poi una parata militare di nuovo boring e un fiumone di parole per chiarire che è una missione di pace ecc. ecc., per poi accennare a dei numeri incongrui, una Divisione non sono certo 1200 uomini né oggi né allora, il mio battaglioncino, solo 7 compagnie, era composto da circa mille effettivi, più due compagnie di supporto dell'altro battaglione, il reggimentino ino ino era quanto questa divisione. Figurarsi la brigata, che ancora non era un divisione, che suppongo contenga ancora altri reparti. Vabbé, piccolezza. Poi Tex che si scontra con il solito zuccone in un duello alla cavalleria rusticana con spezzaggio del braccio, i soliti dubbi di Kit Willer, scena molto Nolittiana, mancava solo la scure truccata, però devo dire che era bella, niente discorsoni, solo un poco di sana azione. Ossigeno

Poi la scena dell'ufficialetto borioso, e il recupero del gaucho caricato di frustate, in cui Tex picchia uno sbarbatello che un cazzotto se lo meritava, ovviamente spalleggiato dal maggiore.

Conquistato il rispetto e fattosi due nemici più testoni che valorosi, al momento, finalmente Tex parte all'avanguardia. E inizia lo show dei nomi illeggibili. Tehuelche, manchuche, cacique, Chonchì. Quest'ultimo sa un poco di cioccolato Galak, il Galak Chonchì. Una corsa verso la Tolderìa. Direi un certo abuso di lingue varie.

Meravigliosa la locuzione "SUDDITI DELLA REPUBBLICA", pura poesia. Peccato che in una repubblica non ci siano i sudditi, ma vabbé, non tutti hanno l'orecchio di chi ha portato la teoria delle forme di stato e di governo all'esame di dottrine politiche.

Prevedibile la fuga dello zuccone di sangue gaucho, talmente improbabile appare la sua ripresa in breve tempo che si stupiscono gli stessi militari, braccio rotto, caricato di mazzate guarisce senza cure ammanettato in movimento. Che ASL. Invochiamo la sospensione dell'incredulità. Ha due cavalli appresso, ne monta uno fino quasi a ucciderlo, l'altro che non montava è fresco. Certo, era in panciolle. Certamente non sarà come uno che ha trasportato un carico, ma anche solo alla "centrifuga" di doma i cavalli faticano, figuriamoci se spinti al galoppo. Vabbé, sono sempre troppo pignolo.

Lanzados che diventano lancieri, tanto per fare lessico in lingua spagnola, che si riesce ad evitare, poi si apre un dibattito pubblico a voce alta in piena notte per decidere che hanno le pitture di guerra. Sperando che siano anche sordi, oltre che ciechi.

Poi la battaglia, combattuta con l'aritificio della spiegazione, un artificio che regge abbastanza e che non è spiacevole da leggere, ripreso in tempo reale dall'arrivo di Calcufurrà che defungerà ma chi lo ucciderà a caro prezzo pagherà.  Finalmente action, e finalmente non solo dialoghi, anche PUM PUM. Era ora, dopo 140 pagine di preludio, manco Tàrrega scriveva preludi tanto lunghi, forse Bach.

Vabbé, a questo punto la storia sarebbe finita. E invece no. Una bella rimescolata al mazzo da Poker, ed ecco che Cambia il generale, il maggiore diventa colonnello, saltando il grado di tenente colonnello, e viene inviato prevedibilmente ad attaccare gli indios neutrali. D'altronde eravamo solo a pag 159 e occorre partire, senza aspettare 600 effettivi con i cannoni, gli artiglieri, cioè mezza divisione secondo la strana algebra di questo albo.

Chi ti metto a comandare il reparto? Ci saranno migliaia di ufficiali, ma no, il più arrogante e borioso nonché bistrattato da Tex Recabarren, che viene ripestato e degradato, non prima di aver compiuto un massacro. Quando vedo colpi di scena come questo, mi viene sempre in mente Zagor, sti comandanti come cambiano proprio nei momenti più assurdi, dopo che un rappresentante del governo,ed in particolare del ministero degli esteri, ha scomodato della gente dagli Stati Uniti. Vabbé che all'epoca del regime fecero la marmelada peruana, però gli Argentini quanto a serietà nel governo già allora facevano acqua da tutte le parti, considerando SUDDITI anche i cittadini, talmente sudditi da sparacchiargli sopra in quanto selvaggi. Ammazza che coerenza. Illogico, a dire poco, che il capo di stato maggiore possa disattendere la politica governativa, ma anche queste sono sottigliezze. Quello che conta è che il clima cambia con un passaggio di consegne. Spero non sia storico, perché spiegherebbe molte cose, dalla marmelada peruana alla crisi finanziaria dovuta alla dollarizzazione.

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Non vedo provocatori. Ho sostenuto che Patagonia è un albo molto zoppo e difettoso, e sono intervenuto sul topic per spiegare il mio pensiero. Mi pare che sei molto prevenuto nei miei confronti, e mi stai provocando tu. Non ti ho mai rivolto la parola e per tre volte mi hai ripreso e rimbeccato. Mi fai il piacere di lasciarmi in pace? Non ho capito cosa desideri. Cambiare il mio pensiero non puoi, puoi almeno evitare di seccare? Ti ringrazio.

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Ma falla finita col vittimismo. Da quando sei tornato, praticamente in ogni messaggio c'è una provocazione a Boselli... e ora, guarda un po', te ne esci con questa "recensione" (addirittura in tre parti) che già solo il modo in cui l'hai scritta parla chiaro.

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La minuziosa analisi di Wasted Years mi induce a rileggere Patagonia, il Texone che nella mia personalissima graduatoria continua a occupare il primo posto.

Lo farò stanotte, dopo il ritorno di Hellingen, domani commento.

  • +1 1
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  • Sceriffi

Paco e Wasted, vi invito a chiudere qui questo battibecco che e` andato avanti per tutta la giornata e che non e` di nessun interesse per il forum.

Se volete continuare o - come spero - chiarirvi fatelo privatamente, o se avete delle rimostranze comunicatele allo staff.

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Ma noi possiamo anche dirti che non condividiamo assolutamente niente di quello che hai scritto. La libertà di espressione funziona nei due sensi e non solo per permettere a te di dire quello che vuoi senza che gli altri replichino.

Paco, come al solito è brusco e spesso non sa quando fermarsi. Io e lui siamo spesso in disaccordo ma non per questo penso che abbia sempre tornto.

 

Nel caso specifico, devi ammettere che è una concidenza quantomeno sospetta che tu rispolveri il topic di "Patagonia! dopo che, avendo in un altro topic scritto che era un polpettone mediocre ti sei visto opporre da diversi utenti che è un capolavoro.

Mi ricordo della tua incapacità di accettare che altri non la pensassero come te e di come abusasti della tua posizione di moderatore per  prendenterla mcon chi ti contraddiceva.Mi ricordo anche delle tue parole ingiuriose nei confronti di Boselli e degli altri "oppositori".

Se il tuo atteggiamento è cambiato, sono ben felice che tu sia tornato ì, che una voce fuori dal coro è sempre la benvenuta.

Se invece sei sempre lo stesso, allora è evidente che è solo questione di tempo prima che i moderatori si trovino costretti a scegliere di nuovo se bannare te o un altro utente o entrambi.

Sarebbe un vero peccato.

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  • Rangers

In ogni caso invito tutti a seguire il consiglio di Pecos.

Per le diatribe personali scrivetevi tramite messaggio privato.

 

Questa è la discussione per Patagonia non per i litigi!

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Ma certo, ho cercato di fare l'avvocato del diavolo andando a cogliere anche la minima incongruenza, però la storia è debole e frammentaria. Se si legge in modo molto molto attento, è piena di debolezze, tra cui il debolissimo espediente del cambio di comandante. Però non c'è una sola cosa che ho detto sopra che non sia rigorosamente vera. RIGOROSAMENTE.

Ed ho omesso la quantità di parole nei baloon, davvero troppo verbosi, mentre non ho omesso la strana scelta di usare termini in italiano alternati a quelli in spagnolo.

Ci trovo buoni spunti, mi piace la storia del Kit Willer molto sveglio, mi piace la faccenda di Tex che diventa capo degli scout all'indiana, mi piace anche il cambio di tempo della narrazione. Non mi piace l'eccesso di verbosità, non mi piace il solito incensare Tex, non mi piacciono molti spunti didascalici, in particolare le spiegazioni iniziali che sono un piombo.

Nel complesso la trovo bellina ma sopravvalutata, il tono epico non compensa il fatto di essere abbastanza frammentaria, non amo rileggerla.

Ecco l'ultimo post che mancava.

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Sarebbe un vero peccato ecc

 

Caro avvocato, che piacere sentirla. Perché dovrebbe essere sospetto argomentare quello che si pensa? Sarebbe stato peggio dire una cosa e non spiegarla, non trova? Però non mi piacciono le etichette. Romp°°°° e provocatore sono termini poco carini per non dire offensivi, specialmente nei confronti di uno che non stava cercando rogne ma stava descrivendo qualcosa in maniera minuziosa. Stavo scrivendo il post a pezzi, per ragioni che ho specificato, e non mi si è fatto finire di parlare. Per me è noiosa, se siete tutti d'accordo sul contrario mi va bene, sono un essere umano, non una pecora che si sente obbligata a seguire il branco. Anche sul sistema tolemaico c'era consenso unanime, ed infatti era errato.

Ciò detto, passo e chiudo.

Aspé, la ragione dev'essere sparita nell'accorpamento. Scrivevo a pezzi perché non vedo come un tempo e troppe parole nello smartphone mi impediscono, per cui postavo pezzo per pezzo. L'avevo scritto chiaro e tondo. Non vorrei che mi si tacciasse di inventare scusanti, che non mi servono perché ho già dimostrato in passato di avere il coraggio delle mie affermazioni. Pure troppo.

Modificato da Wasted Years
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  • Collaboratori

Ricordo che un utente è libero di commentare una storia  e di esprimere la sua opinione finchè non abusi delle sue parole e diventi offensivo. Essere controcorrente non equivale a essere un provocatore; chi si lamenta degli attacchi subiti da altri utenti per quello che scrive non può essre tacciato di vittimista. Wasted Years ha argomentato minuziosamente quello che trova di positivo e di negativo in questo texone, ci sono diversi punti su cui si può ribattere se uno ha voglia di scrivere. Ma qui si fa apertamente un processo alle intenzioni e questo è sbagliato.

  • +1 1
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Ma dai, WY ha detto che è BELLINA. Vuol dire che gli è piaciuta.

Poi tiene a farci notare alcuni errori militari (d'accordo, ero distratto)e che è tanto colto nella storia della chitarra da conoscere Tàrrega (che per quanto ne so non era prolisso nè ampolloso, però). In tanto mare di erudizione, sottolineo che comunque la Croce del Sud si vede solo a partire dal Messico e non dall'Arizona,quindi quasi a ridosso dei Tropici. E il cambio di comandante in capo ci fu effettivamente. Ovvio che questa non è Storia, ma un fumetto. Senza ellissi narrative e semplificazioni, ti saluto! Allora Patagonia sarebbe stata ancora più noiosa.

Aggiungo che certi cosiddetti errori di contenuto non possono costituire una legittima critica a un racconto d'avventure, perché con questi criteri nessun racconto sarebbe del tutto difendibile, in tal caso, non Pratt, non Salgari, non Verne, non Dumas, non GL Bonelli.

Aspetto la prossima disamina con curiosità, essendomi pasciuto dello stile gaddianceliniano del nostro. Ma con un consiglio sommesso: Relax! Get a life!

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OK, capo. Mi sei piaciuto. Hai preso con spirito la faccenda e mi hai risposto senza fare il sostenuto. E questo ti onora, perché la storia non mi dispiace, mi annoia un poco, sul serio, ma c'ha begli spunti. E mi piace chi reagisce con spirito. Di Tarrega, se riesco a registrarla senza stecché, ti posterò sul forum il preludio Làgrima.

Gli argentini sono sempre gli stessi dunque. E comunque una cosa è certa, ti stimo Borden perché ho fatto la fatica di trovare ogni sorta di cavillo in una tua storia.

Dammi il permesso di demolirti e io perderò la voglia di farlo, sono fatto così. Scherzi a parte, anche a me farebbe piacere trovare un punto di convergenza. E sarebbe un onore fotografarmi con te ad un raduno.

E ora, seriamente, mi impegno ad essere obiettivo e a  fare il bravo.

Grande!

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  • Sceriffi

Meravigliosa la locuzione "SUDDITI DELLA REPUBBLICA", pura poesia. Peccato che in una repubblica non ci siano i sudditi, ma vabbé, non tutti hanno l'orecchio di chi ha portato la teoria delle forme di stato e di governo all'esame di dottrine politiche.

 

La locuzione in questo caso (rivolta ai Tehuelches) è perfetta. In una repubblica possono ben esserci SUDDITI, in quanto contrapposti ai CITTADINI: dal dizionario, suddito è anche chi è soggetto alla sovranità di uno stato senza esserne cittadino e senza godere dei diritti di cittadinanza. O no?

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Meravigliosa la locuzione "SUDDITI DELLA REPUBBLICA", pura poesia. Peccato che in una repubblica non ci siano i sudditi, ma vabbé, non tutti hanno l'orecchio di chi ha portato la teoria delle forme di stato e di governo all'esame di dottrine politiche.

 

La locuzione in questo caso (rivolta ai Tehuelches) è perfetta. In una repubblica possono ben esserci SUDDITI, in quanto contrapposti ai CITTADINI: dal dizionario, suddito è anche chi è soggetto alla sovranità di uno stato senza esserne cittadino e senza godere dei diritti di cittadinanza. O no?

Grazie, Pecos. Davvero è rivolta agli indiani? Non ricordavo Allora è perfetta.

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OK, capo. Mi sei piaciuto. Hai preso con spirito la faccenda e mi hai risposto senza fare il sostenuto. E questo ti onora, perché la storia non mi dispiace, mi annoia un poco, sul serio, ma c'ha begli spunti. E mi piace chi reagisce con spirito. Di Tarrega, se riesco a registrarla senza stecché, ti posterò sul forum il preludio Làgrima.
Gli argentini sono sempre gli stessi dunque. E comunque una cosa è certa, ti stimo Borden perché ho fatto la fatica di trovare ogni sorta di cavillo in una tua storia.
Dammi il permesso di demolirti e io perderò la voglia di farlo, sono fatto così. Scherzi a parte, anche a me farebbe piacere trovare un punto di convergenza. E sarebbe un onore fotografarmi con te ad un raduno.
E ora, seriamente, mi impegno ad essere obiettivo e a  fare il bravo.
Grande!

Beviti un'Ichnusa, stasera. La berrò anch'io, testa di vitello.

Davvero riesci a suonare Tarrega? Allora vai forte! E Giuliani? E Fernando Sor?

Hai mai provato una chitarra da fado?

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