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TWF - Tex Willer Forum

[166/168] La Notte Degli Assassini


bressimar
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Voto alla storia  

43 utenti hanno votato

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infatti, Virgin, Ticci non ama riguadare i propri disegni (credo un pensiero di CVilla anche. E di Letteri)
La notte degli assassini (Il messaggio dei Dakotas 166-167-168 ) è la storia riproposta nel volume della Mondadori "Avventura nel Nord"(1983) per cui furono richieste modifiche dei volti allungati di Ticci (chiaramente dalla Bonelli non da Mondadori). Cosè l'autore non pot? fare a meno di riprendere in mano le sue vecchie tavole.
Ps. tra gli illustratori texiani che ho incontrato Ticci era quello con meno materiale del Ranger in casa. Galep ne era invaso

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Scusate, amigos, ma come si fa a dire che i disegni di questa non siano stati censurati??Diamine, praticamente Tex e pards hanno un altro volto!!Ora, mi ripeto, la cosa ci può stare nel caso di una edizione speciale fuori collana, ma in una ristampa che (si presume) dovrebbe ristampare fedelmente la serie no. Io dico:volte modificare?Bene... ma ditelo!! Bonelli due righe nella posta di TuttoTex non poteva scriverle?

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Scusate, amigos, ma come si fa a dire che i disegni di questa non siano stati censurati??Diamine, praticamente Tex e pards hanno un altro volto!!Ora, mi ripeto, la cosa ci può stare nel caso di una edizione speciale fuori collana, ma in una ristampa che (si presume) dovrebbe ristampare fedelmente la serie no. Io dico:volte modificare?Bene... ma ditelo!! Bonelli due righe nella posta di TuttoTex non poteva scriverle?

Si Paco, nell'albo un trafiletto che menzionava la modifica effettuata lo potevano mettere e magari sarebbero state gradite anche due righe che motivavano il perchè di questi cambi dei volti. Detto questo continuo a pensare che in questo caso non si debba parlare di disegni censurati, sono solo disegni modificati ma sostanzialmente identici come pose quindi IMHO non c'è stata alcuna censura.
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  • 1 anno dopo...

Il Montana innevato di Ticci... il Maestro è formidabile nel ricreare il suggestivo scenario di questa bellissima storia, contraddistinta da felicissimi dialoghi e da un ritmo serrato. I visi smunti e la desolazione del villaggio Dakota e la corsa verso la morte di Billing aggiungono alla vicenda forte pathos, tale da renderla tra le migliori prove di GLB. Applausi.

  • +1 1
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  • 2 mesi dopo...

Vi consiglio di acquistare Il volume n.72 del " I fumetti di Repubblica","Il Messaggio dei Dakotas", contine , tra l'altro, questa storia intera... da non perdere!

Io ho riletto questa bella storia grazie al volume della repubblica cosi' mi sono andato a prendere i vecchin albi nell'armadio e infatti mi ricordavo dei tratti dei disegni meno spigolosi specie nei volti, bellissimi i colori il ghiaccio e la neve rendono molto meglio, visto che sono i protagonisti di questa storia, ci sono le solite buche narrative ma , ci si passa sopra, la fine del cattivone e' veramente adeguata direi, e poi e' bello riscoprire queste storie veraci nella natura primo tipo !!do' un 10 /10
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  • 1 mese dopo...

Storia molto bella, disegni altrettanto. Tra le varie scene molto belle mi piace per la sua dinamicit? quella in cui i pard e lo sceriffo escono dal saloon, Tex intravede il riflesso lunare sulla canna della pistola dei killers "Kit la finestra!" urla Tex e spingendo lo sceriffo si butta a terra. Carson spara alle lampade (a petrolio?) e in quattro vignette le fa fuori "gran bella idea, vecchio mio" commenta Tex e poi entra in scena il plotone di esecuzione, come lo chiama in seguito lo sceriffo.

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  • 5 anni dopo...

Una storia riempitiva ma suggestiva...

L' arrivo di Tex e dei pard salvano i Dakotas di Padre Fulton dalla morte per inedia.ottimamente rese le scene di caccia,come del resto le corse delle slitte nella neve.da leggere e rileggere le pagine del pestaggio di Billings nella sua bicocca,con conseguente distruzione di armadi e suppellettili:lol:

Gli avversari sono poco pericolosi,in fondo,ma comunque la storia è leggibile e abbastanza originale.

I disegni di Ticci sono splendidi con le prime pagine della storia in cui i Dakotas sono emaciati e resi scheletrici dai morsi della fame.

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  • 1 mese dopo...

Dopo qualche storia un tantino sottotono, il grande G.L. Bonelli tirò fuori dal cilindro questo splendido episodio. Già dall'incipit si comprende che la lettura degli albi sarà tutt'altro che noiosa e deludente. L'arrivo dei quattro pards nel villaggio dei Dakotas, che portano stampati nei loro scheletrici volti l'inconfondibile marchio dell'inedia, è una scena che lascia il segno. Ci si immedesima così tanto, che viene quasi la tentazione di aprire la dispensa o partecipare personalmente alle battute di caccia per fornire il proprio aiuto a quei poveri affamati. Ancor più rabbia mette il diabolico piano ideato dal bieco Billing che pur di impossessarsi delle pepite d'oro della vallata, non esita a condannare a morte un'intero villaggio, non fornendo le riserve di viveri per l'imminente inverno. Altro che pelo sul cuore, il pezzo grosso di Great Falls è davvero un verme di prim'ordine! L'intervento dei nostri, divisi in due coppie per l'occasione, sarà risolutivo e dopo vari agguati falliti e tanta azione, riusciranno a far miseramente fallire il criminoso piano e garantire la tranquillità ai pacifici Dakotas. Ancora una volta lo sceneggiatore opta per la punizione divina per il villain di turno, infatti ormai isolato e incalzato da Tex, Billing sparirà sotto le lastre di un fiume ghiacciato durante il suo disperato tentativo di attraversarlo durante la fuga. Una fine tanto orribile, quanto meritata, visto l'indicibile crudeltà dei suoi progetti. Ottima la sceneggiatura, avvalorata da una magistrale gestione dei quattro pards nella storia. Eccezionali, come di consueto, i disegni di Ticci, abilissimo a tratteggiare la disperata fame dei Dakotas, ma anche dei paesaggi innevati mozzafiato. Nessuno meglio di lui riesce a immortalare gli scenari naturali, sia se si tratti di deserti assolati,o foreste imbiancate. Un autentico maestro! Il mio voto finale è 9  

  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Storia riempitivo ma molto buona, in cui la classe di GLB si manifesta pienamente. Tutto molto classico, ovviamente. Un Tex d'annata e da gustare come un vecchio e buon vino.

Avversari di mezza tacca, ma comunque la storia resta bella e divertente, anche grazie ai disegni di Ticci, sempre monumentale, e particolarmente efficace sui paesaggi innevati.

GLB 8

Ticci 9

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2 ore fa, valerio dice:

Storia riempitivo ma molto buona, in cui la classe di GLB si manifesta pienamente. Tutto molto classico, ovviamente. Un Tex d'annata e da gustare come un vecchio e buon vino.

Avversari di mezza tacca, ma comunque la storia resta bella e divertente, anche grazie ai disegni di Ticci, sempre monumentale, e particolarmente efficace sui paesaggi innevati.

GLB 8

Ticci 9

Come sempre, i gusti sono diversi per ogni persona... E anche i giudizi. Però definire questa storia un "riempitivo" (pur se dici che è molto buona) mi pare proprio una considerazione ingenerosa (e non solo per la durata della stessa).

Sarà che fa parte, nel mio immaginario (non solo legato a Tex), di quelle storie mitiche cui sono legato da un vero e proprio affetto (letta al suo primo apparire, quando avrò avuto forse 11 anni), ma ricordo e apprezzo  moltissimo quei paesaggi innevati realizzati magistralmente da Ticci [io ho iniziato a leggere regolarmente Tex a partire da un altro episodio "ticciano", "Sulle piste del Nord"], e l'originalità della storia (con la comunità degli indiani Dakotas così pacifici e imbelli - ma quando hanno l'occasione di vendicarsi, non si tirano indietro!), con il quartetto dei pards che lavora in maniera splendida, come un vero gruppo che sa suddividersi bene e in modo funzionale i compiti (anche se Tex e Kit Carson hanno un ruolo decisivo nel punire Billings e nel ridurlo quasi a polpette nel primo incontro fatto "come si deve"...). Bellissime le scene di caccia rese necessarie dall'imperativo di procurare del cibo alla comunità che sta per morire di fame (lo spunto dell'avidità dei "bianchi" è qui reso in maniera molto valida, con un progetto subdolo e che viene smascherato per puro caso, ma che altrimenti avrebbe avuto un'efficacia indubbia, complici isolamento e condizioni climatiche avverse). Una storia con un ritmo intenso (riusciranno i soccorsi ad arrivare in tempo? Chiaro che è un interrogativo che può apparire ingenuo, ma quando la lessi per la prima volta, l'esito non era scontato...), appassionante, con un finale classico, con una nemesi che coglie il colpevole in modo forse un po'  teatrale e preannunciato ma per nulla forzato. D'accordo, gli avversari nell'insieme non si rivelano irresistibili, ma nemmeno dei completi incapaci. Di scontri a fuoco ce ne sono tanti e comunque Tex e soci devono faticare non poco durante i vari albi in cui la storia si dipana. Per me un'ottima storia, che rileggo ancora molto volentieri e che trovo ben orchestrata, nel tipico stile di GL Bonelli, che sa mixare avventura, intraprendenza e decisione in maniera sapiente, facendo sognare ma senza forzare la mano al lettore in maniera arbitraria.

Modificato da dario63
  • +1 1
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<span style="color:red;">45 minuti fa</span>, dario63 dice:

Come sempre, i gusti sono diversi per ogni persona... E anche i giudizi. Però definire questa storia un "riempitivo" (pur se dici che è molto buona) mi pare proprio una considerazione ingenerosa (e non solo per la durata della stessa).

Sarà che fa parte, nel mio immaginario (non solo legato a Tex), di quelle storie mitiche cui sono legato da un vero e proprio affetto (letta al suo primo apparire, quando avrò avuto forse 11 anni), ma ricordo e apprezzo  moltissimo quei paesaggi innevati realizzati magistralmente da Ticci [io ho iniziato a leggere regolarmente Tex a partire da un altro episodio "ticciano", "Sulle piste del Nord"], e l'originalità della storia (con la comunità degli indiani Dakotas così pacifici e imbelli - ma quando hanno l'occasione di vendicarsi, non si tirano indietro!), con il quartetto dei pards che lavora in maniera splendida, come un vero gruppo che sa suddividersi bene e in modo funzionale i compiti (anche se Tex e Kit Carson hanno un ruolo decisivo nel punire Billings e nel ridurlo quasi a polpette nel primo incontro fatto "come si deve"...). Bellissime le scene di caccia rese necessarie dall'imperativo di procurare del cibo alla comunità che sta per morire di fame (lo spunto dell'avidità dei "bianchi" è qui reso in maniera molto valida, con un progetto subdolo e che viene smascherato per puro caso, ma che altrimenti avrebbe avuto un'efficacia indubbia, complici isolamento e condizioni climatiche avverse). Una storia con un ritmo intenso (riusciranno i soccorsi ad arrivare in tempo? Chiaro che è un interrogativo che può apparire ingenuo, ma quando la lessi per la prima volta, l'esito non era scontato...), appassionante, con un finale classico, con una nemesi che coglie il colpevole in modo forse un po'  teatrale e preannunciato ma per nulla forzato. D'accordo, gli avversari nell'insieme non si rivelano irresistibili, ma nemmeno dei completi incapaci. Di scontri a fuoco ce ne sono tanti e comunque Tex e soci devono faticare non poco durante i vari albi in cui la storia si dipana. Per me un'ottima storia, che rileggo ancora molto volentieri e che trovo ben orchestrata, nel tipico stile di GL Bonelli, che sa mixare avventura, intraprendenza e decisione in maniera sapiente, facendo sognare ma senza forzare la mano al lettore in maniera arbitraria.

Infatti ho detto che è bella.

L'ho definita un riempitivo perchè è sostanzialmente breve, considerato che GLB faceva molto spesso storie molto più lunghe.

Vedo ora che altri prima di me la definiscono un riempitivo. Questo non vuol dire che sia brutta. I riempitivi possono essere molto belli.

Ho dato 8 alla storia. Non è obbligatorio dare 10 a tutto ciò che scrive GLB.

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Non è mia intenzione scatenare lunghe polemiche, per cui intervengo ora ma poi tacerò.

Non voglio assolutamente considerare "da 10" tutto ciò che ha scritto GL Bonelli (alcune sue storie sono proprio debolucce - ad esempio ricordo in modo non molto favorevole "La lancia di fuoco", oppure la stessa "A Sud di Nogales" che, a dispetto di uno spunto interessante e dei disegni sempre ottimi di Ticci, risulta - quella sì a mio avviso - una sorta di riempitivo schiacciata com'è dalle poche pagine, necessità di concludere la storia in fretta per permettere l'uscita del numero "centenario" a colori e quindi, secondo me, realizzata con un eccesso di sintesi).

Trovo solo curioso il contrasto che emerge quando definisci un riempitivo una storia che poi dici essere "molto buona". Per me un riempitivo, pur senza essere necessariamente pessimo, indica la presenza di limiti che non collegherei a qualcosa di molto buono. Però, come detto, i gusti sono diversi e quindi non intento affatto contrastarti oltremodo (né tanto meno presuntuosamente "confutarti").
Per me la faccenda è chiusa, con due valutazioni che sono abbastanza diverse, ma prendo atto di questo.

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<span style="color:red;">8 minuti fa</span>, dario63 dice:

Non è mia intenzione scatenare lunghe polemiche, per cui intervengo ora ma poi tacerò.

Non voglio assolutamente considerare "da 10" tutto ciò che ha scritto GL Bonelli (alcune sue storie sono proprio debolucce - ad esempio ricordo in modo non molto favorevole "La lancia di fuoco", oppure la stessa "A Sud di Nogales" che, a dispetto di uno spunto interessante e dei disegni sempre ottimi di Ticci, risulta - quella sì a mio avviso - una sorta di riempitivo schiacciata com'è dalle poche pagine, necessità di concludere la storia in fretta per permettere l'uscita del numero "centenario" a colori e quindi, secondo me, realizzata con un eccesso di sintesi).

Trovo solo curioso il contrasto che emerge quando definisci un riempitivo una storia che poi dici essere "molto buona". Per me un riempitivo, pur senza essere necessariamente pessimo, indica la presenza di limiti che non collegherei a qualcosa di molto buono. Però, come detto, i gusti sono diversi e quindi non intento affatto contrastarti oltremodo (né tanto meno presuntuosamente "confutarti").
Per me la faccenda è chiusa, con due valutazioni che sono abbastanza diverse, ma prendo atto di questo.

Riempitivo si riferisce solo alle dimensioni della storia, non ad altro.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Riempitivo si riferisce solo alle dimensioni della storia, non ad altro.

 

E di nuovo salta fuori il velato pregiudizio contro le storie cosiddette brevi. Inutile, non c'è niente da fare.🤬

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Secondo me è la storia migliore di quei mesi, un periodo piuttosto modesto con alcuni albi non memorabili, soprattutto se confrontati con capolavori assoluti apparsi prima e dopo (Lucero e Barbanea prima e Il laccio nero dopo).

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<span style="color:red;">48 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

E di nuovo salta fuori il velato pregiudizio contro le storie cosiddette brevi. Inutile, non c'è niente da fare.🤬

Ma scusa, dove sarebbe il pregiudizio?

Accidenti, ho detto solo che è una storia breve e gli ho dato otto.

Ragazzi, a volte mi pare che viviate di fissazioni.

Ok, se volete il 10 lo metto.

Bonelli 10. A prescindere.

Cuntent?

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Questa storia era fenomenale per i disegni.

L'avventura a volte appare un po' ingenua (gli indiani per due volte stendono il tappeto rosso ai rifornimenti che non arrivano, Kit e Tiger che sorridono per la carne di cavallo senza pensare che alcuni uomini sono appena stati ammazzati, avversari un po' scarsi), però è una bella trama, i due vecchi pards ben affiatati e complici nelle loro scorribande notturne a Great Falls. Al minimo sospetto Tex sbatacchia gli avversari per i locali, in tutti gli albi le facce di bronzo si sprecano. I poveri Dakota fanno quasi tenerezza da quanto sono sfigati.

Il cattivone, Billing, ha la sfortuna di incontrare un Tex arzillo, gli va molto peggio, fin dall'inizio, del suo quasi sosia di Edmonton, Jackson, ma una volta il ranger aveva il naso più fino.

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

Ma scusa, dove sarebbe il pregiudizio?

 

Nel considerarla un riempitivo solo perché breve, ecco dove , che poi, breve, ha 212 pagine, ovvero 10 di meno di una canonica da due albi. Sono brevi anche quelle?

Quindi, vediamo, quindi per te "Massacro" è un riempitivo, "Silver Star" è un riempitivo, "Il cacciatore di taglie"  e un riempitivo. "I cacciatori di scalpi" è un riemptivo.

D'altro canto, se il criterio è la lunghezza, allora "Gli uomini giaguaro" deve essere per forza il capolavoro assoluto.

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<span style="color:red;">13 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Nel considerarla un riempitivo solo perché breve, ecco dove , che poi, breve, ha 212 pagine, ovvero 10 di meno di una canonica da due albi. Sono brevi anche quelle?

Quindi, vediamo, quindi per te "Massacro" è un riempitivo, "Silver Star" è un riempitivo, "Il cacciatore di taglie"  e un riempitivo. "I cacciatori di scalpi" è un riemptivo.

 

.... hai detto poco...

uno meglio dell'altro.

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<span style="color:red;">10 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Nel considerarla un riempitivo solo perché breve, ecco dove , che poi, breve, ha 212 pagine, ovvero 10 di meno di una canonica da due albi. Sono brevi anche quelle?

Quindi, vediamo, quindi per te "Massacro" è un riempitivo, "Silver Star" è un riempitivo, "Il cacciatore di taglie"  e un riempitivo. "I cacciatori di scalpi" è un riemptivo.

D'altro canto, se il criterio è la lunghezza, allora "Gli uomini giaguaro" deve essere per forza il capolavoro assoluto.

Accidenti, temo che dovrò smetterla di considerarti un utente posato.

Non hai capito nulla di quello che dico.

Tu dici che io sto dicendo che storia breve=ciofeca.

Quando mai ho detto questo?

Posso dare 10 anche a una storia di poche pagine.

La ballata di Zoeke Colter per me è una storia da 10, nonostante la brevità, tanto per fare un esempio.

Sei te che sei fissato che appena uno parla di storie brevi vuol dire che le brevi sono brutte secondo lui.

Ho sbagliato a usare "riempitivo"? Ok, allora diciamo storia non particolarmente lunga, come altre di Bonelli.

Oppure ho sbagliato il voto? 8 non va bene? E' troppo poco? Lo vuoi mettere tu il voto? Vai, mettilo.

Gli uomini giaguaro è la storia più noiosa dell'intera saga, e l'ho detto non più tardi di pochi giorni fa.

 

Ho visto che anche Barbanera l'ha definita una storia riempitiva. A lui non hai mica detto nulla, come mai?

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Io ho aquistato anche il cartonato rosso della Mondadori di quella storia, forse il piu caro di quella collana, con un ottima prefazione. Lo lessi da piccolo, ma e' una delle storie che piu mi sono rimaste impresse nella memoria.

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Anche io sono legato a questa storia e ad altre 100 di GLB, che discorsi.

Sono le storie su cui sono cresciuto.

Ma poi uno le rilegge da adulto e si fa una idea un pò più matura, che può anche essere inferiore al voto 10, in qualche occasione.

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Vi invito a leggere l'articolo su questa storia nell'ultimo TWMagazine, dove sono approfonditi tematiche, dialoghi, riferimenti e disegni. 

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Accidenti, temo che dovrò smetterla di considerarti un utente posato.

Non hai capito nulla di quello che dico.

Tu dici che io sto dicendo che storia breve=ciofeca.

Quando mai ho detto questo?

 

Non l'hai detto e nemmeno ti ho accusato di dirlo.

Tu hai detto:

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:
<span style="color:red;">7 ore fa</span>, valerio dice:

L'ho definita un riempitivo perchè è sostanzialmente breve

 

 

Al che io ho osservato::

 

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, valerio dice:

E di nuovo salta fuori il velato pregiudizio contro le storie cosiddette brevi. Inutile, non c'è niente da fare.🤬

 

Tu hai controbattuto:

 

<span style="color:red;">4 ore fa</span>, valerio dice:

Ma scusa, dove sarebbe il pregiudizio?

 

Ed io ho ribattuto:

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Nel considerarla un riempitivo solo perché breve, ecco dove

 

Ed ho anche aggiunto:

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Quindi, vediamo, quindi per te "Massacro" è un riempitivo, "Silver Star" è un riempitivo, "Il cacciatore di taglie"  e un riempitivo. "I cacciatori di scalpi" è un riemptivo.

 

Dimmi dov'è il punto in cui dico che per te questa storia è una ciofeca o che per te le storie brevi sono ciofeche. Dimmelo perché io non lo trovo.

 

<span style="color:red;">1 ora fa</span>, valerio dice:

Ho visto che anche Barbanera l'ha definita una storia riempitiva. A lui non hai mica detto nulla, come mai?

 

Perché non me ne ero accorto fino adesso.

Ovviamente anche lui per  me sbaglia anche se forse non per il tuo stesso motivo.

Non uso due pesi e due misure io.

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