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TWF - Tex Willer Forum

[438/440] Gli Invincibili


bressimar
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Voto alla storia  

85 utenti hanno votato

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La coppia Boselli-Marcello è sinonimo di alta qualità, considerando che questo é il terzo capolavoro (su tre) consecutivo su Tex. Se poi ci aggiungiamo anche L'esploratore scomparso, su Zagor, che se non sbaglio era di questo periodo, capiamo quanto questo sia vero.
La storia é originale e spettacolare. Come difetto le ho trovato la eccessiva verbosità della parte centrale, ma dall'entrata nel campo dei guerriglieri fino alla fine è pura poesia. Ed è proprio la scena finale, probabilmente, il punto più alto della stessa. La morte di Shane (il Tex irlandese) ed il cinismo e la vigliaccheria del suo ex compagno Moran, a cui lui voleva bene veramente, sono splendidamente descritti dall'Autore.
Attendendo il ritorno di Hutch...
Voto alla storia: 9,3
Voto ai disegni: 9,5

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  • 3 settimane dopo...
  • co fondatore
On 15/9/2018 at 09:32, Andrea67 dice:

Se poi ci aggiungiamo anche L'esploratore scomparso, su Zagor, che se non sbaglio era di questo periodo, capiamo quanto questo sia vero.

Confondi col Passato di Carson. '94 vs '97.

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  • 2 settimane dopo...
  • 4 settimane dopo...

non è un argomento di fondamentale importanza (solo pour parler :P),ma ho individuato un reparto militare confederato in cui potrebbero aver militato Halloran e gli altri della sua banda durante la Guerra Civile.I "Luoisiana Tigers",un reparto di incursori di fanteria,in massima parte di origine irlandese... Conosciuti come i "diavoli in divisa",venivano destinati ai compiti più rischiosi e per le missioni suicide.Formati da teppisti,da ex militari dell' esercito britannico di origine irlandese, da disperati di ogni estrazione sociale, e soprattutto dai "camalli"del porto di New Orleans,il reggimento si coprì di gloria a Gettisburg e a Manassas.Ci fu un occasione in cui esaurite le munizioni tirarono pietre contro i Nordisti e li attaccarono a mani nude!

 

Il detto "Matto come un Irlandese"non è campato per aria!:laughing:

Modificato da Barbanera
  • +1 1
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  • 4 settimane dopo...

Assoluto  capolavoro non solo texiano ma di tutta la storia del fumetto MONDIALE. :inch:Boselli dimostra ancora una volta  di essere un grandissimo, uno dei migliori! :Ave: Ragazzi, che storia, che storia... con quei magnifici disegni di un Marcello mai così  bravo, divino nel rappresentare i paesaggi, ma soprattutto i personaggi.  Che artista, quanto mi manca!

Con quegli splendidi, magnifici personaggi, forse i migliori che l' autore abbia mai creato:  da Shane , romantica , controversa e ADORABILE  figura :wub: a Danny Moran, al nostalgico Kelly , ai nemici Carrasco e il colonnello  tedesco ai... quattro pards,  tutti smaglianti e in forma come non mai. Magnifica la lunghissima sparatoria. Bella anche la scena in cui Carrasco sta per uccidere  Montales.  Commovente la morte di Kelly:pianti: e , soprattutto  quella di Shane, con quel " Riportami a casa..." che è forse la più  bella frase texiana di sempre.

Ma questa storia é ricchissima di momenti felici: dalla divertente rissa tra italiani  e irlandesi( come ha sottolineato giustamente Leo gli scambi di battute dopo quest' ultima sono splendidi:D)  alla scena ambientata in flashback, alla lettera finale di Hutch, anche  quest' ultimo riuscitissimo. Ma ce forse un personaggio di questa storia che non lo sia? :indiano:

Davvero, capolavoro assoluto, tra le tre che preferisco. Bravissimo Boselli sei un genio!!!!!!!:clapping::clapping:

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43 minuti fa, Grande Tex dice:

il colonnello  tedesco

Austriaco...era il comandante delle guardia imperiale del povero Max d'Asburgo

In effetti, la morte di Shane è un qualcosa che prende il cuore :(

nonostante tutto, non è la storia di Boselli che preferisco...per me ha fatto molto meglio anche di recente...^_^ 

e quest'ultima storia con il Maestro e Castle, se non deraglierà negli ultimi due albi, ha tutte le potenzialità per essere un capolavoro assoluto :lol:

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">4 minuti fa</span>, Barbanera dice:

In effetti, la morte di Shane è un qualcosa che prende il cuore :(

A me mi vengono  i brividi ogni volta che leggo quella scena.

Ah nel mio  intervento precedente mi sono dimenticato  di dire che un altro motivo di apprezzamento  di questa storia  è  la sua esaltazione dell'amicizia  virile e dell' amore per la propria patria.

Mi ricorda MOLTO vagamente il capolavoro " Giù  la testa" 

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Anche a me ricorda Giù la testa, ma Boselli si è ispirato per questa storia a Il mucchio selvaggio, la cui scena finale è ripresa quasi di peso da Borden per la lunghissima sequenza del fortilizio di Carrasco. La stessa "processione di sangue" è ripresa dal film di Peckinpah. Ti consiglio, quindi, Grande Tex, di vedere quest'ultimo, che è la vera fonte di ispirazione di Borden. 

 

Questa storia è stupenda. Vorrei ricordare anche i dialoghi dell'incontro tra Tex e pards e la banda degli irlandesi nel villaggio messicano, una scena scritta benissimo. 

 

La scena finale, l' "incontro" di Shane con Shan van Vocht, è a mio parere la scena più lirica di tutta la saga, un picco - tuttora ineguagliato - di poesia. 

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  • 2 settimane dopo...

Ah nel mio precedente commento  non ho scritto una cosa: Carson contro i messicani  con la mitragliatrice che toglie dai guai i suoi pards, è  una delle  cose  più meravigliose della saga. Un grande Kit Carson! Questa scena fa venire i brividi  lungo la schiena.

On 5/12/2018 at 21:17, Leo dice:

Ti consiglio, quindi, Grande Tex, di vedere quest'ultimo, che è la vera fonte di ispirazione di Borden. 

Già  visto. In effetti sapevo che era ispirato  a quel film, anche  perché  lo stesso  autore  l' ha detto più  volte. 

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1 ora fa, Grande Tex dice:

Ah nel mio precedente commento  non ho scritto una cosa: Carson contro i messicani  con la mitragliatrice che toglie dai guai i suoi pards, è  una delle  cose  più meravigliose della saga. Un grande Kit Carson! Questa scena fa venire i brividi  lungo la schiena.

 

Tutta la lunga sequenza della battaglia nel cortile del fortilizio di Carrasco secondo me è da brividi... Se devo soffermarmi però su una scena in particolare, a me ha colpito di più Tex che, dopo aver dato manforte a Watts sparando nel mucchio degli accorrenti bandidos, riesce ad aggirarli rubando il cavallo di uno  di loro per precipitarsi alla mitragliatrice e cavare definitivamente dai guai i compagni d'avventura. Menzione speciale, poi, per l'ultima, meravigliosa vignetta: Hutch che rivolge lo sguardo al cielo ed immagina di vedervi i volti dei suoi amici irlandesi, morti nel tentare l'impresa.

 

 

Modificato da juanraza85
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  • 6 mesi dopo...

Senza grossi giri di parole, si può liberamente affermare che ci si trova al cospetto di una delle cime più alte del centinaio, nonché della produzione boselliana e della saga in generale. Un episodio dalla liricità ed epicità uniche, che difficilmente sono state eguagliate nella serie. Un Boselli al massimo dell'ispirazione, confeziona una pietra miliare che ancora oggi, a più di due decenni dalla pubblicazione, tiene inchiodati alle pagine e commuove il lettore. Una sceneggiatura magistrale, coinvolgente, esente da cali di ritmo. Perfetta la caratterizzazione dei personaggi, come nella miglior tradizione boselliana, ma se mi è permesso dirlo, in questa prova l'autore supera se stesso e ci dona un parterre di comprimari ricchissimo e ogni sua creazione letteraria contribuisce ad arricchire la storia, che tiene perfettamente il passo del capolavoro del debutto (anche se personalmente ritengo il "Passato di Carson" lievemente superiore). La banda degli irlandesi ci viene apparentemente mostrata come una pericolosa congrega di fuorilegge, ma si percepisce fin dalle prime battute che, dietro quel gruppo di banditi, si celano uomini dalla grande umanità, eroismo e un forte senso di appartenenza alla patria di origine. In tal proposito, magnifica la scena in cui i figli della verde Irlanda intonano al tavolo di Carrasco l'inno irredentista del proprio paese. Un tocco di classe dello sceneggiatore, una scena dalla forte emozione che ancor oggi dovrebbe farci riflettere, in un epoca in cui si parla di barriere e distinzioni geografiche. A voler trovare il pelo nell'uovo, i nostri (con Pat Mc Ryan arruolato per l’occasione) appaiono un po' defilati rispetto agli straordinari protagonisti della vicenda, ma ciò non disturba, anzi! Tex e Carson se la cavano alla grandissima durante il proseguo della vicenda e inoltre, non sottovaluterei la scelta coraggiosa ma azzeccata dell'autore, di farli schierare con la banda, d'altronde come ribadirà nell'epilogo Montales: "Quando non c'è giustizia, l'uomo onesto e d'onore non può che diventare un bandito, un ribelle!" Chapeau; anche questa frase ha un peso specifico enorme, oggi più di ieri! Splendida la figura di Shane, un eroe patriottico dalla grande abilità e coraggio. Boselli gli dedica un melodrammatico epilogo da Oscar. Molto ben riuscita anche la figura di Kelly, un uomo molto legato ai ricordi della terra natia, ma non scherzano a carattere nemmeno Halloran, Pagan, Watts, Tommy Gunn, Karim. Mica facile riuscire a creare in una sola storia, così tante figure che penetrano nel cuore e nella memoria del lettore. Menzione a parte merita Hutch: notevole l'idea di inserire un amico d'infanzia di Tex. Il rapporto di falso odio-immenso rispetto tra i due si dipana per tutta la narrazione ed è logico che Boselli abbia recuperato un simile personaggio nella regolare e presumibilmente, lo farà muovere anche sulla nuova serie "Tex Willer". Ciò che si può definire un'intuizione felice! Non male pure la caratterizzazione degli antagonisti. Carrasco e l'austriaco Herzfeld sono coerenti nelle loro posizioni e quindi indignano nel giusto, questione diversa per il codardo Danny: il suo tradimento nei confronti dell'amico è una frustata che fa stringere i pugni dallo sdegno. Magnifica l'empatia fra Boselli e Marcello, la loro intesa è un ulteriore valore aggiunto alla storia e il compianto disegnatore sfodera una prova grafica di tutto rispetto, a tal punto che non riuscirei a immaginare disegni diversi per una simile sceneggiatura. Tanto di cappello dinanzi la complicatissima realizzazione del terzo albo, ricco di azione, sparatorie, dinamismo e adrenalina pura, rappresentato alla perfezione dell'artista.

P.s.1 Suppongo sia un piccolo refuso: quando Tex mostra ai Rurales il lasciapassare del governatore Montales, nomina lo stato di Sonora ma il fido amico messicano, dovrebbe essere una carica istituzionale del Chihuahua.

P.s.2 A inizio episodio Carson asserisce di esser tornato dal Nevada, dopo una visita a Lena e Donna che nel frattempo hanno aperto una locanda: interessante la continuity abbozzata da Boselli, visto che una simile affermazione del vecchio ranger fungerà da preludio all’episodio di Jack Thunder.

Il mio voto finale è 10

  • Grazie (+1) 1
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Boh,non so che dire...la storia è bella ma non la definirei mai e poi mai la migliore di Boselli.la figura di Shane ruba troppo la scena a Tex.da ammirare soprattutto le ambientazioni ispirate da film cazzuti (Il Mucchio selvaggio e Veracruz su tutti) e l ultimo albo con l' attacco dell'armata di Carrasco (che ricorda l attacco messicano ad Alamo).l inserimento di Pat è forse un azzardo in una storia fatta di spari e pallottole più che di pugni e lotta....anche se spesso Bos lascia a Pat il compito di catturare il cattivo nel finale.l con una bella sventola.

 

Shane,dicevo, è l' assoluto protagonista della storia:una figura splendida,un misto di carbonaro e dinamitardo,il rivoluzionario "santo" che,se da un lato è disilluso da una vita fatta di cocenti delusioni e sconfitte, dall'altro non dispera che la propria causa possa un giorno trionfare. Un misto di carbonaro,decabrista e ribelle dell'Ira.una figura maiuscola che raramente si è vista in una storia Texiana.l eroe tragico per eccellenza.spettacolare.

  • +1 1
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  • 9 mesi dopo...

Allora...Riletta oggi dopo 22 anni. La lessi quando ne avevo 15, oggi ne ho 38. La trovai stupenda con gli occhi del ragazzo, la trovo "stupendamente ricca" con gli occhi del marito/padre. Personaggi ben definiti, grandi scontri a fuoco, parti romantiche e strappalacrime, colpi di scena. Tutto ben miscelato. Tex comprimario? Uccide l'austriaco e con la Gatling chiude il discorso. Poi adoro la coppia Boselli/Marcello (Il passato di Carson è la mia storia preferita). 

 

P.S.

Ho sbagliato a cliccare, il voto è 9 non 8 🙂

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  • 3 settimane dopo...

Riletto questo enorme capolavoro Boselliano.

Beh, è sempre un bel leggere. Non c'è nulla che non sia men che perfetto. Soggetto enorme, trama enorme, sceneggiatura enorme.

In particolare, la lunga scena del massacro è forse quanto di meglio mai scritto su Tex o giù di li. Una cosa a dir poco esaltante.

Bellissimi i personaggi della banda di irlandesi, uno meglio dell'altro.

Bello e romantico il finalissimo.

Difetti? I soliti stilemi Boselliani. Tex che per i primi due albi appare ogni tanto, en passant. I personaggi cattivi ma buoni, insomma le solite cose, che messe su storie normali possono infastidire, ma che in una storia del genere non hanno alcuna importanza, anzi sono forse un valore aggiunto.

Bellissimi anche i disegni, del mai troppo apprezzato Marcello, che con Borden funzionava alla perfezione.

Borden: 10

Marcello:9

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Storia in cui si riesce a capire l'altezza di Tex e dei suoi amici. Il finale di questa storia è spettacolare, con un colpo di scena disegnato magistralmente da Marcello.
Boselli 9
Marcello 9

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58 minuti fa, valerio dice:

C'è a chi dà fastidio leggere di patatine e a chi dà fastidio vedere Tex apparire verso fine storia.

 

Potremmo deludere entrambe le categorie mostrando per 219 pagine un tavolo imbandito di bistecche e patatine, senza dialogo né azione, ma con continuo cambio di inquadratura, e nell'ultima pagina Tex e Carson che arrivano e le mangiano. Sarebbe meraviglioso, non trovate? :D

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15 minuti fa, virgin dice:

 

Potremmo deludere entrambe le categorie mostrando per 219 pagine un tavolo imbandito di bistecche e patatine, senza dialogo né azione, ma con continuo cambio di inquadratura, e nell'ultima pagina Tex e Carson che arrivano e le mangiano. Sarebbe meraviglioso, non trovate? :D

Ah ah bellissimo.

Una storia scritta a due mani da Nizzi e Boselli.

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Secondo me questa è una delle storie che rappresenta una pietra miliare nella lunga saga di Tex, disegni e testi ai massimi livelli, una storia che definirei emozionante e scoppiettante dall'inizio alla fine, da tenerti incollato ad ogni singola pagina. 

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23 ore fa, valerio dice:

Difetti? I soliti stilemi Boselliani. Tex che per i primi due albi appare ogni tanto, en passant. I personaggi cattivi ma buoni, insomma le solite cose, che messe su storie normali possono infastidire, ma che in una storia del genere non hanno alcuna importanza, anzi sono forse un valore aggiunto.

 

Stilemi che a me vanno benissimo, ad esempio. Tex per me non deve apparire sempre, ma deve apparire quando serve. Oggi abbiamo parlato di Tex il grande, gran bella storia, molto glbonelliana, in cui Tex c'è praticamente sempre e satura la storia con la sua verve, fisica e verbale. Ne Gli Invincibili, invece, è costretto a lasciar spazio a Shane e alla Banda degli Irlandesi. Nella storia di Nizzi, Tex è grande perché lo è, è un dato di fatto quasi tautologico. Nella storia di Boselli, la grandezza di Tex si riflette nell'autorevolezza con cui riesce in qualche modo a "governare" questi altri titani, che sono gli irlandesi di Halloran, e a battersi in condizione di schiacciante inferiorità numerica nel fortilizio di Carrasco. La sua grandezza è, in qualche modo, riflessa; si vede cioè dagli elementi che riesce a dominare e a vincere, non dalle cose che fa lungo tutta la storia. Avere a che fare con grandi cattivi, o con comprimari all'altezza che gli "rubano la scena", fa giganteggiare Tex più di quando domina, ad esempio, i due fratelli Patterson visti nel primo texone. 

Infine, anche se l'avrò detto un milione di volte, mi piace ripetere che questa storia contiene quella che a mio parere è la scena più bella di tutta la saga: quel "riportami a casa" non lo dimenticherò mai. La vignetta più struggente, alla pari con quella finale di Tex e Carson in mezzo al cotone del numero 299.

Modificato da Leo
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22 minuti fa, Leo dice:

 

Stilemi che a me vanno benissimo, ad esempio. Tex per me non deve apparire sempre, ma deve apparire quando serve. Oggi abbiamo parlato di Tex il grande, gran bella storia, molto glbonelliana, in cui Tex c'è praticamente sempre e satura la storia con la sua verve, fisica e verbale. Ne Gli Invincibili, invece, è costretto a lasciar spazio a Shane e alla Banda degli Irlandesi. Nella storia di Nizzi, Tex è grande perché lo è, è un dato di fatto quasi tautologico. Nella storia di Boselli, la grandezza di Tex si riflette nell'autorevolezza con cui riesce in qualche modo a "governare" questi altri titani, che sono gli irlandesi di Halloran, e a battersi in condizione di schiacciante inferiorità numerica nel fortilizio di Carrasco. La sua grandezza è, in qualche modo, riflessa; si vede cioè dagli elementi che riesce a dominare e a vincere, non dalle cose che fa lungo tutta la storia. Avere a che fare con grandi cattivi, o con comprimari all'altezza che gli "rubano la scena", fa giganteggiare Tex più di quando domina, ad esempio, i due fratelli Patterson visti nel primo texone. 

Infine, anche se l'avrò detto un milione di volte, mi piace ripetere che questa storia contiene quella che a mio parere è la scena più bella di tutta la saga: quel "riportami a casa" non lo dimenticherò mai. La vignetta più struggente, alla pari con quella finale di Tex e Carson in mezzo al cotone del numero 299.

Ma infatti ho scritto: "messe su storie normali possono infastidire, ma che in una storia del genere non hanno alcuna importanza, anzi sono forse un valore aggiunto".

Cosa voglio dire con questo? Che in storie straordinarie come questa, certi vezzo Boselliani non solo non costituiscono un limite, ma anzi sono quasi una forza. Qui, per esempio, la capillare caratterizzazione dei cd comprimari è addirittura eccezionale. E questo serve nella storia e serve a renderceli così forti e indimenticabili.

 

In storie normali o poco ispirate, il non vedere mai Tex, o il vedere eretti i comprimari a protagonisti, può risultare invece fastidioso. Come le famose patatine. Se Nizzi le mette ne la congiura che fastidio possono dare? Nulla. Anzi magari ti diverti, ti ricordi Bonelli, ti fai un sorriso con Carson e via. Se le mette invece in una storia qualunque come l'ultima , pare un escamotage per allungare il brodo e una mancanza di idee. Come gli origlioni. A chi danno fastidio in opere come Nelle paludi della Louisiana o nell'uomo con la frusta? Penso a nessuno. Se le mette nei Fucili di Shannon ti cade il pallato a terra. Ogni autore ha le sue fisse e il suo modus operandi (stile). Ma poi sai, quando scrivi 200 storie e usi sempre gli stessi stilemi, capita che se non si tratta di grandi storie finiscano per annoiare.

Modificato da valerio
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  • 3 mesi dopo...

Non so se questa sia la sezione più indicata, ma ho pensato di fare cosa gradita ai più linkando a seguire un video con testo di Down by the Glenside (Bold Fenian Men), la canzone cantata da Shane prima del tragico scontro con la banda di Carrasco, nella versione dei Clancy Brothers.

 

Spero possiate apprezzare la mia pensata, buon ascolto!

 

 

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https://thewarinamericanhistory.wordpress.com/tag/louisiana-tigers/

 

a suffragio della mia ipotesi di9 fantasia sul reparto di appartenenza degli Irlandesi di Halloran durante la Guerra Civile :lol:

Primo battaglione d assalto speciale fucilieri "Louisiana Tigers", composto in massima parte da Irlandesi di New Orleans...usavano i Bowie Knife per assalti e incursioni dietro le linee nemiche. un po' come i Jayhawkers e più tardi i nostri Arditi

 

Usavano uniformi alla zuava che erano in voga all'epoca nell'Esercito Francese...

Modificato da Barbanera
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