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TWF - Tex Willer Forum

[438/440] Gli Invincibili


bressimar
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Interessante chicca di storia. Grazie, @Barbanera!

 

Relativamente all'impiego degli irlandesi tra le fila confederate, e di concerto utile - almeno a mio avviso - a far comprendere l'enorme peso che l'emigrazione irlandese ebbe nell'America ottocentesca, vorrei segnalare una frase che ho letto di recente, attribuita ad un ufficiale sudista, che poco dopo la ratifica della resa di Lee avrebbe detto nel corso di un colloquio con un omologo nordista: "Avete vinto grazie al fatto che voi avete avuto tra le vostre fila più irlandesi rispetto a noi".

 

Chiedo, anzi, a Barbanera ed a chiunque altro sapesse rispondere se questa frase risulta essere stata effettivamente pronunciata, e da chi...

 

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On 26/8/2020 at 16:17, juanraza85 dice:

Non so se questa sia la sezione più indicata, ma ho pensato di fare cosa gradita ai più linkando a seguire un video con testo di Down by the Glenside (Bold Fenian Men), la canzone cantata da Shane prima del tragico scontro con la banda di Carrasco, nella versione dei Clancy Brothers.

 

Spero possiate apprezzare la mia pensata, buon ascolto!

 

 

Bellissima!

Ma da fordiano preferisco questa versione

 

Modificato da laredo
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6 ore fa, juanraza85 dice:

Chiedo, anzi, a Barbanera ed a chiunque altro sapesse rispondere se questa frase risulta essere stata effettivamente pronunciata, e da chi...

Si ma il contributo Irlandese non va comunque sovrastimato.180000 Afroamericani si arruolarono nei reggimenti nordisti,senza contare decine di migliaia di Tedeschi e Polacchi che ingrossarono le fila del Nord. il contributo dei Negri fu fondamentale perché tali truppe furono disponibili nel finale del conflitto, quando il Sud era a corto di uomini e di risorse.Gki Irlandesi da sempre hanno ingrossato file di Eserciti "stranieri"perché l' Irlanda era terra di emigrazione,sovrappopolata da contadini miserabili... durante le Guerre Napoleoniche gli Irlandesi erano circa il 35% del totale dell'Esercito britannico e della Royal Navy.in ogni caso le unità negre subirono più perdite della controparte bianca...sugli Irlandesi è più difficile fare statistiche sulle percentuali di perdite perché non combattevano in unità omogenee ma miste...

Non so dirti se tale frase fu effettivamente pronunciata,in ogni caso so che qualche buontempone di generale dell'epoca comunicava i dati delle perdite dicendo in modo gergale "ho bruciato tot.fiammiferi"... questo per dire quanta umanità e professionalità v era negli eserciti dell'Epoca...😅 Per fiammiferi si intendono i soldati chiaramente...

 

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red;">10 ore fa</span>, laredo dice:

Ma da fordiano preferisco questa versione

 

Molto suggestiva anche questa versione;)... Grazie!

 

<span style="color:red;">10 ore fa</span>, Barbanera dice:
16 ore fa, juanraza85 dice:

Chiedo, anzi, a Barbanera ed a chiunque altro sapesse rispondere se questa frase risulta essere stata effettivamente pronunciata, e da chi...

Si ma il contributo Irlandese non va comunque sovrastimato.180000 Afroamericani si arruolarono nei reggimenti nordisti,senza contare decine di migliaia di Tedeschi e Polacchi che ingrossarono le fila del Nord. il contributo dei Negri fu fondamentale perché tali truppe furono disponibili nel finale del conflitto, quando il Sud era a corto di uomini e di risorse.Gki Irlandesi da sempre hanno ingrossato file di Eserciti "stranieri"perché l' Irlanda era terra di emigrazione,sovrappopolata da contadini miserabili... durante le Guerre Napoleoniche gli Irlandesi erano circa il 35% del totale dell'Esercito britannico e della Royal Navy.in ogni caso le unità negre subirono più perdite della controparte bianca...sugli Irlandesi è più difficile fare statistiche sulle percentuali di perdite perché non combattevano in unità omogenee ma miste...

Non so dirti se tale frase fu effettivamente pronunciata,in ogni caso so che qualche buontempone di generale dell'epoca comunicava i dati delle perdite dicendo in modo gergale "ho bruciato tot.fiammiferi"... questo per dire quanta umanità e professionalità v era negli eserciti dell'Epoca...😅 Per fiammiferi si intendono i soldati chiaramente...

 

 

Grazie anche a te per l'ennesima interessante nozione storica, Barba ;)!

E pazienza se la mia domanda sulla frase dovesse rimanere senza risposta... Ne ho sicuramente guadagnato in apprendimento :lol:!

 

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<span style="color:red;">15 ore fa</span>, juanraza85 dice:

 

Molto suggestiva anche questa versione;)... Grazie!

 

 

 

 

Prego, pard;)

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Un po' perché ci ho preso gusto, un po' perché ho avuto un feedback positivo da parte del buon @laredo, mi permetto di linkare a seguire altri due video delle due canzoni irlandesi citate ed accennate nella storia, Down By The Glenside e Bold Fenian Men, ambedue dei Wolfe Tones.

 

 

 

 

Spero possano essere di vostro gradimento, pards. Buon ascolto!

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  • 3 settimane dopo...

Giusto per completare l'opera, a seguire un video con testo di The Rising of the Moon, altra ballata irlandese accennata nel primo albo della storia, precisamente dagli avventori del Clan na Gael di Galveston...  

 

 

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  • 2 mesi dopo...

Capolavoro assoluto che mostra tutta la genialità di Boselli e la bravura di Marcello, un coppia davvero formidabile, sinonimo di altissima qualità!
Curioso il fatto che la storia parta da Manchester, e non dagli Stati Uniti. Bello il "prologo" con i due "Invincibili". Ottima, nel corso della storia, la caratterizzazione di Shane. Molto bello il racconto di Tex che mostra il suo incontro con la Banda degli Irlandesi. Successivamente, ho apprezzato rivedere il pugile Pat. Divertente la scazzottata tra Italiani, Irlandesi e i quattro pards!
Ma il meglio della storia arriva nell'ultimo albo, un'avventura senza un attimo di respiro! La lunga scena d'azione in cui i quattro pards e gli Irlandesi devono fronteggiare un centinaio di uomini messicani del generalissimo Carrasco, una situazione che sembra senza via d'uscita, è bellissima e intrigante, proprio perchè si vuole sapere come i nostri possano cavarsela. Impossibile staccare gli occhi dalla lettura durante questa scena. Numerosi e straordinari colpi di scena si susseguono nel corso dell'intera vicenda, fino al finale, probabilmente l'apice assoluto della vicenda. La scena in cui Shane viene ucciso dal suo vecchio amico Moran è narrata incredibilmente da Boselli, ed è quasi commovente. Narrato impeccabile anche il momento del trapasso di Shane, pura poesia. Meravigliose le due tavole finali, molto nostalgiche.
Grandissimo Boselli, un capolavoro eccezionale.
Altrettanto bravo Marcello, che pur non essendo tra i miei disegnatori preferiti in assoluto, realizza delle tavole fantastiche. Ricreato perfettamente lo scontro a fuoco tra Tex e gli Irlandesi contro i messicani di Carrasco. Chapeau.
Sublimi anche le copertine di Villa, soprattutto quella di "Gli invincibili".
Soggetto/Sceneggiatura: 10 e lode
Disegni: 9,5

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  • 1 mese dopo...

E' da pochi mesi ha leggo Tex (ho letto qualche albo qua e la ai tempi della scuola ma di cui ho ben pochi ricordi) quindi grazie ai voi utenti del forum sto recuperando le storie che mediamente apprezzate di più. Sono riuscito a recuperare questa storia sceneggiata in maniera magistrale da Boselli con disegni splendidi di Marcello, coppia fissa di quel periodo.

 

Dopo il capolavoro del "passato di Carson" non pensavo di trovare un'altra storia di questo livello, ma mi son dovuto ricredere. Amo la caratterizzazione che il Bos riesce a dare a tutti personaggi "ospiti", apprezzo poi molto come sono gestiti Tex, apparentemente non centrale ma ugualmente determinante, e degli altri pards che hanno un ruolo importante nel tessuto della trama. Grandissima per me la scena di Carson alle prese con la gatling, è questa versione di "capelli d'argento" che mi piace di più!

La trama parte con un preambolo che si svolge a Manchester dove conosciamo i feniani Shane e Danny, si sposta successivamente a Galvestone, poi in Messico con un intermezzo del passato di Tex ancora fuorilegge che incontra per la prima volta la banda degli irlandesi.

Il personaggio di Shane è quello che mi ha colpito maggiormente, prima sembra ambiguo ma alla fine forse l'unico vero idealista fra gli irlandesi. Comunque anche tutti gli altri protagonisti del racconto sono stati diretti bene, non c'è un vero capo e soprattutto il valore dell'amicizia è emerso magnificamente. Oltre a tutti questi personaggi Boselli è riuscito ad aggiungerci anche il mitico Pat con l'escamotage dell'incontro di boxe a Galvestone, ho trovato molto divertenti le battute fra irlandesi ed americani!

Clamoroso l'ultimo albo che praticamente contiene tutta la battaglia finale fra Tex e gli Invincibili contro i messicani di Carrasco, praticamente uno scontro di cento pagine con un ritmo serratissimo e sceneggiato e studiato nei minimi dettagli. 

 

 

SPOILER

 

Avevo intuito che Dolores tramasse qualcosa, infatti è grazie a lei che le guardie del tesoro fuggono via, mentre non mi sarei aspettato il tradimento ai danni di  Shane  da parte di Danny. 

 

Soggetto e Sceneggiatura 9,5

Copertine e Disegni 9

 

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, SaWi dice:

E' da pochi mesi ha leggo Tex (ho letto qualche albo qua e la ai tempi della scuola ma di cui ho ben pochi ricordi) quindi grazie ai voi utenti del forum sto recuperando le storie che mediamente apprezzate di più. Sono riuscito a recuperare questa storia sceneggiata in maniera magistrale da Boselli con disegni splendidi di Marcello, coppia fissa di quel periodo.

Grande;)

Degli stessi autori ti consiglio "I sette assassini" e, ancor di più, "La grande invasione" (se non le hai già lette!):)

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<span style="color:red;">1 minuto fa</span>, Magico Vento dice:

Grande;)

Degli stessi autori ti consiglio "I sette assassini" e, ancor di più, "La grande invasione" (se non le hai già lette!):)

Grazie agli acquisti in edicola dell'ultimo Texone e l'ultimo Maxi ho iniziato ad apprezzare molto le storie di Boselli. "La grande invasione" ce l'ho ma devo ancora leggere, mentre "I sette assassini" al momento l'ho lasciata da parte. Nella lista della spesa ho "Sulla pista di fort apache" e "Omicidio in Bourbon Street".

 

Grazie!

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  • Sceriffi
<span style="color:red;">34 minuti fa</span>, SaWi dice:

Dopo il capolavoro del "passato di Carson" non pensavo di trovare un'altra storia di questo livello, ma mi son dovuto ricredere. Amo la caratterizzazione che il Bos riesce a dare a tutti personaggi "ospiti", apprezzo poi molto come sono gestiti Tex, apparentemente non centrale ma ugualmente determinante, e degli altri pards che hanno un ruolo importante nel tessuto della trama. Grandissima per me la scena di Carson alle prese con la gatling, è questa versione di "capelli d'argento" che mi piace di più.

Questa è una storia con Tex purissimo. Però i veri protagonisti sono gli Irlandesi, però se ci pensiamo è (quasi) centrale.

Gli Irlandesi sono delle teste calde, dei pistoleri abilissimi, e  tra le altre cose sono incazzati neri con Tex per come li ha lasciati alla fine del Flashback a Ciudad Juarez. 

Però Tex li domina, assistiamo ad un Tex che nonostante non sia centrale, diventa il 'capo' di questi mastini con una facilità assurda. E' il più veloce a capire la situazione, mi viene in mente la scena in cui lancia il candelotto e Shane dice: "Bravo Willer ha capito tutto". Boselli caratterizza benissimo i Feniani, abilissimi pistoleri.

Carrasco durante la sparatoria dice: "Sono in Tredici ed hanno fatto fuori metà dei miei soldati" (più o meno dice così non mi va di andare a controllare) questi Golem vedono il loro 'capo' in Tex, perchè sanno che è il più forte. Bella Recensione! "Cercatori di Piste" di Boselli-Marcello recuperala.

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  • 1 anno dopo...

Finalmente, con l'uscita nella collana de "Le grandi storie Bonelli", sono riuscito a colmare la lacuna ed a leggere questa storia, cui mi sono avvicinato con grandi aspettative, alimentate, devo dire, ancor più dalla bella presentazione in cui Boselli, ricordando il suo sodalizio con Marcello, parla de "Gli Invincibili" come della loro storia più riuscita.

Terminata  la lettura, devo però dire che, per me, siamo invece lontani (e non poco) dalle vette de "il passato di Carson" o di altre grandi storie di Boselli. L'epopea della banda degli Irlandesi non mi ha coinvolto più di tanto, se non nelle pagine finali, dal respiro epico, della morte di Shane, di gran lunga il personaggio più riuscito della galleria. La motivazione di fondo è che, malgrado le spiegazioni giustificative indicate nella storia, si stenta a credere che Tex solidarizzi con quella che in definitiva è ormai una banda di tagliagole, ex mercenari che, dietro la motivazione patriottica sempre più sbiadita e ridotta a mero alibi, agiscono solo per il proprio tornaconto: gente che, insomma, Tex avrebbe normalmente, e giustamente, preso a pedate. 

Poco texiani anche gli scrupoli del nostro ranger nello sparare sui rurales (come se non lo avesse mai fatto prima!) nel villaggio di Santa Marta, dopo che ne hanno combinate di ogni, tanto che è Carson a doverlo richiamare alla realtà. Troppo lunga per me, infine, la sparatoria nel covo di Carrasco ( sì, vabbè, epico Carson alla Gatling... però...). 

Belli, come sempre, i disegni di Marcello. 

 

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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

La motivazione di fondo è che, malgrado le spiegazioni giustificative indicate nella storia, si stenta a credere che Tex solidarizzi con quella che in definitiva è ormai una banda di tagliagole, ex mercenari che, dietro la motivazione patriottica sempre più sbiadita e ridotta a mero alibi, agiscono solo per il proprio tornaconto: gente che, insomma, Tex avrebbe normalmente, e giustamente, preso a pedate. 

 

A mio parere la bellezza della storia sta anche in questa ambiguità. Questa è gente che Tex prenderebbe a pedate, dici. E hai ragione. Ma non dobbiamo dimenticare che Tex è un buon giudice di uomini, e vede dietro la scorza e le apparenze. Tra di loro innanzitutto c'è Hutch, e Tex non è uomo da abbandonare un amico, se ha appreso che lo stesso è in difficoltà. E poi ha conosciuto, in gioventù, Halloran, Kelly e gli altri. Certo, qualcuno di loro è un farabutto, ma gli altri restano uomini con degli ideali. E' vero, le loro rapine politiche, ingiustificabili, sono poi diventate solo rapine, ancor più odiose e da condannare. Ma quegli uomini sono i vinti della Storia, repubblicani irlandesi esiliati dal loro paese, mercenari per il Sud e sconfitti anche lì. Sono dei paria, apolidi, senza nessun paese che li accolga e con un solo codice conosciuto, fin dalla gioventù: quello della violenza. Poi a loro si associa Shane, lui sì un idealista vero, che risveglia i sentimenti patriottici sopiti degli altri, con il suo eroismo, il temperamento, e con quella canzone che fa tornare quei rudi uomini al tempo che fu, alla loro giovinezza vissuta nell'isola verde di Erin. 

Insomma, Tex a mio parere HA TORTO a solidarizzare con questi criminali (per quello che è accaduto in Italia con i terroristi nostrani che facevano rapine politiche ad esempio io non ho mai avuto esitazioni o dubbi). Ma al contempo HA RAGIONE, perché vede dietro di essi la loro reale natura, il contesto ostile in cui sono vissuti, fossero le verdi colline della loro isola o i disperati panorami del Sud-Ovest. Gli ideali hanno fruttato loro solo miseria e ostracismo, ma anche per questo il loro essere diventati criminali non può scindersi dal fatto che essi sono e restano anche e soprattutto "soldati dell'oca selvaggia", l'esercito irlandese disperso per il mondo.

 

Ed è proprio in questa ambiguità che sta la grandezza della storia. Storia che non solo propone una margherita di personaggi a mio modo di vedere molto riusciti, ma riesce a renderli anche protagonisti di situazioni appassionanti e in qualche modo inediti per Tex, anche per la loro particolare crudezza: la scena della processione, la cena con Carrasco e Herzfeld, la mattanza finale. 

 

"Qualcuno" (non faccio nomi, dico solo che è un autore di Tex :D ) ha detto che questa è la storia del ribelle irlandese, in cui Boselli ha voluto ficcarci Tex. E con questo? Tex ci sta bene? Ci è stato ficcato bene? Rende nella storia? La storia è bella? E allora bene così. 

 

Poi, non voglio convincerti. Una storia piace o non piace, convince o non convince, figuriamoci. Però chiedo cortesemente ai moderatori il ban perpetuo del forumista Jim Brandon.

 

Ps. Non ricordo più dove si inserisce questa storia nella cronologia texiana: è successiva alla guerra di secessione, ma Tex in essa dice di avere dei guai con la legge. So che lo abbiamo detto allo sfinimento, ma non ricordo più quale fosse poi la soluzione proposta. Se qualcuno vorrà illuminarmi, gliene sarò grato.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Leo dice:

Non ricordo più dove si inserisce questa storia nella cronologia texiana: è successiva alla guerra di secessione, ma Tex in essa dice di avere dei guai con la legge. So che lo abbiamo detto allo sfinimento, ma non ricordo più quale fosse poi la soluzione proposta. Se qualcuno vorrà illuminarmi, gliene sarò grato.

Come ha detto Boselli in diverse interviste, Tex entra nel corpo dei ranger prima della guerra di secessione, troviamo poi Montales, il primo vero incontro tra Tex e Mefisto (e Lily), tutta la guerra di secessione e poi tra la fine del '66 e l'inizio del '67 c'è il flashback a Ciudad Juarez. In definitiva, Tex non è più un giovane ranger, ma aiuta i suoi colleghi. Fino al numero 17, almeno. 

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Sicuramente una bella lettura quella di Leo, in parte anche condivisibile, ma la storia continua a non convicermi appieno proprio nei suoi presupposti.  Poi ha sicuramente anche parti ben riuscite, come il finale dal tono poetico, ma non la metterei certo tra le prime 10 storie di Tex.

Rispetto a "Il passato di Carson", dove il tono "epico" della storia poi era molto naturale, qui trovo che abbia un che di ricercato, costruito.  

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, MacParland dice:

Come ha detto Boselli in diverse interviste, Tex entra nel corpo dei ranger prima della guerra di secessione, troviamo poi Montales, il primo vero incontro tra Tex e Mefisto (e Lily), tutta la guerra di secessione e poi tra la fine del '66 e l'inizio del '67 c'è il flashback a Ciudad Juarez. In definitiva, Tex non è più un giovane ranger, ma aiuta i suoi colleghi. Fino al numero 17, almeno. 

 

Eh, ma dicevo proprio questo infatti. Al tempo del flashback de Gli Invincibili, Tex non dovrebbe più avere dei guai con la legge. Quindi quello che dice nella storia si deve intendere modificato da un "ret-con"? (Si dice così no? Con Diablero ho imparato termini nuovi :D). Se anche fosse così, non avrei problemi, è solo per sapere la versione definitiva.

<span style="color:red">12 minuti fa</span>, Jim Brandon dice:

Sicuramente una bella lettura quella di Leo, in parte anche condivisibile, ma la storia continua a non convicermi appieno proprio nei suoi presupposti.  Poi ha sicuramente anche parti ben riuscite, come il finale dal tono poetico, ma non la metterei certo tra le prime 10 storie di Tex.

Rispetto a "Il passato di Carson", dove il tono "epico" della storia poi era molto naturale, qui trovo che abbia un che di ricercato, costruito.  

 

Per me rivaleggia con Il Passato, non la trovo costruita. Ma come detto non si possono sindacare le sensazioni. C'è solo il ban ;)

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Leo dice:

Eh, ma dicevo proprio questo infatti. Al tempo del flashback de Gli Invincibili, Tex non dovrebbe più avere dei guai con la legge. Quindi quello che dice nella storia si deve intendere modificato da un "ret-con"? (Si dice così no? Con Diablero ho imparato termini nuovi :D). Se anche fosse così, non avrei problemi, è solo per sapere la versione definitiva

Ehm, si. È una retcon. Non è nemmeno così problematica quella frase, più che guai, diciamo che non ha un gran rapporto con i ranger se entra ed esce dal corpo. Infatti, chiesi a Boselli se aveva intenzione di modificare il dialogo nella nuova edizione. 

Il 29/9/2021 at 18:57, MacParland dice:

1) Visto che questa collana modificherà alcune inesattezze o errori della prima edizione, il dialogo in cui Tex dice di avere problemi a Ciudad Juarez verrà cambiato? 

 

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5 ore fa, Leo dice:

 

A mio parere la bellezza della storia sta anche in questa ambiguità. Questa è gente che Tex prenderebbe a pedate, dici. E hai ragione. Ma non dobbiamo dimenticare che Tex è un buon giudice di uomini, e vede dietro la scorza e le apparenze. Tra di loro innanzitutto c'è Hutch, e Tex non è uomo da abbandonare un amico, se ha appreso che lo stesso è in difficoltà. E poi ha conosciuto, in gioventù, Halloran, Kelly e gli altri. Certo, qualcuno di loro è un farabutto, ma gli altri restano uomini con degli ideali. E' vero, le loro rapine politiche, ingiustificabili, sono poi diventate solo rapine, ancor più odiose e da condannare. Ma quegli uomini sono i vinti della Storia, repubblicani irlandesi esiliati dal loro paese, mercenari per il Sud e sconfitti anche lì. Sono dei paria, apolidi, senza nessun paese che li accolga e con un solo codice conosciuto, fin dalla gioventù: quello della violenza. Poi a loro si associa Shane, lui sì un idealista vero, che risveglia i sentimenti patriottici sopiti degli altri, con il suo eroismo, il temperamento, e con quella canzone che fa tornare quei rudi uomini al tempo che fu, alla loro giovinezza vissuta nell'isola verde di Erin. 

Insomma, Tex a mio parere HA TORTO a solidarizzare con questi criminali (per quello che è accaduto in Italia con i terroristi nostrani che facevano rapine politiche ad esempio io non ho mai avuto esitazioni o dubbi). Ma al contempo HA RAGIONE, perché vede dietro di essi la loro reale natura, il contesto ostile in cui sono vissuti, fossero le verdi colline della loro isola o i disperati panorami del Sud-Ovest. Gli ideali hanno fruttato loro solo miseria e ostracismo, ma anche per questo il loro essere diventati criminali non può scindersi dal fatto che essi sono e restano anche e soprattutto "soldati dell'oca selvaggia", l'esercito irlandese disperso per il mondo.

 

Ed è proprio in questa ambiguità che sta la grandezza della storia. Storia che non solo propone una margherita di personaggi a mio modo di vedere molto riusciti, ma riesce a renderli anche protagonisti di situazioni appassionanti e in qualche modo inediti per Tex, anche per la loro particolare crudezza: la scena della processione, la cena con Carrasco e Herzfeld, la mattanza finale. 

 

"Qualcuno" (non faccio nomi, dico solo che è un autore di Tex :D ) ha detto che questa è la storia del ribelle irlandese, in cui Boselli ha voluto ficcarci Tex. E con questo? Tex ci sta bene? Ci è stato ficcato bene? Rende nella storia? La storia è bella? E allora bene così. 

 

Poi, non voglio convincerti. Una storia piace o non piace, convince o non convince, figuriamoci. Però chiedo cortesemente ai moderatori il ban perpetuo del forumista Jim Brandon.

 

Ps. Non ricordo più dove si inserisce questa storia nella cronologia texiana: è successiva alla guerra di secessione, ma Tex in essa dice di avere dei guai con la legge. So che lo abbiamo detto allo sfinimento, ma non ricordo più quale fosse poi la soluzione proposta. Se qualcuno vorrà illuminarmi, gliene sarò grato.

 

 

Sì.Leo, hai visto giusto tu, secondo le mie intenzioni.

Ma significa solo che Brandon non è  stato "preso" dalla storia, e dunque non ha colto il sottotesto. Capita anche con storie migliori. 

4 ore fa, MacParland dice:

Ehm, si. È una retcon. Non è nemmeno così problematica quella frase, più che guai, diciamo che non ha un gran rapporto con i ranger se entra ed esce dal corpo. Infatti, chiesi a Boselli se aveva intenzione di modificare il dialogo nella nuova edizione. 

 

 

 

Nessuna modifica. Capirete con Tex Willer. A suo tempo..

Modificato da borden
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, Leo dice:

Ps. Non ricordo più dove si inserisce questa storia nella cronologia texiana: è successiva alla guerra di secessione, ma Tex in essa dice di avere dei guai con la legge. So che lo abbiamo detto allo sfinimento, ma non ricordo più quale fosse poi la soluzione proposta. Se qualcuno vorrà illuminarmi, gliene sarò grato.

 

Il mio parere personale è che in quel periodo (1865 poco dopo la fine della Guerra di Secessione) Tex sia ricercato per l'omicidio dell'Agente Indiano dei Navajos visto nel n. 7. All'inizio pensa di rifugiarsi in Messico per un po' ma dopo l'incontro con gli Irlandesi decide di ritornare negli Stati Uniti, rifugiarsi tra i Navajos e diventare il giustiziere mascherato chiamato dai Navajos stessi Aquila della Notte.

Se poi Boselli ha trovato e scelto un'altra valida soluzione, ben venga.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Carlo Monni dice:

Il mio parere personale è che in quel periodo (1865 poco dopo la fine della Guerra di Secessione) Tex sia ricercato per l'omicidio dell'Agente Indiano dei Navajos visto nel n. 7. All'inizio pensa di rifugiarsi in Messico per un po' ma dopo l'incontro con gli Irlandesi decide di ritornare negli Stati Uniti, rifugiarsi tra i Navajos e diventare il giustiziere mascherato chiamato dai Navajos stessi Aquila della Notte.

Se poi Boselli ha trovato e scelto un'altra valida soluzione, ben venga.

Un pò arzigogolata come ipotesi, ma è quella più probabile. Non trovo altri punti per collegare tutto dopo la retcon di Boselli. Il periodo post secessione è particolarmente denso di eventi importanti per il nostro. Penso che "La Grande Invasione" "Jethro", il passato di Tiger, quella del Magazine con Lilyth, il 575 si collochino in quel periodo. Anche il Flashback con Gus Bailey dovrebbe essere di quel periodo, giusto Carlo? 

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Siete per me legati a paradigmi passati. Quando queste storie erano solo flashback sulla serie regolare c'era il problema di infilarli dentro i buchi lasciati dalle storie già pubblicate, e non c'era molto margine di manovra. Ma adesso, avendo la serie Tex Willer, Boselli potrebbe tranquillamente inserire un periodo di anni in cui Tex torna ricercato dalla legge per vicende ed avventure completamente nuove mai raccontate.

 

L'ha già fatto nei cartonati, inserendo un primo periodo in cui Tex era ricercato dopo la morte del padre e prima di unirsi al rodeo, che non era mai stato manco mai citato da GLBonelli (anzi, lui aveva scritto che fra la morte del padre e il rodeo c'era un tempo brevissimo, praticamente avveniva subito dopo. E anche questo esempio dimostra che si possono anche negare le informazioni presenti nei vecchi albi. Anche se spero si faccia il meno possibile...)

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  • 2 settimane dopo...

Ho acquistato il volume de Le grandi storie Bonelli, sapendo che si trattava di una storia dell'accoppiata Boselli-Marcello... Che dire? Letto tutto d'un fiato, con l'intenzione di rileggerlo con più calma in un futuro prossimo. In tutta franchezza ritenevo impossibile trovare una storia del duo che potesse superare Il passato di Carson, ma Gli invincibili potrebbe benissimo riuscire a spodestarla. Shane O'Donnell non ha nulla da invidiare a Ray Clemmons come comprimario, e gli altri membri della Banda degli Irlandesi non hanno nulla da invidiare alla Banda degli Innocenti in quanto a caratterizzazione.

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