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TWF - Tex Willer Forum

Problemi Delle Attuali Storie.....


Sam Stone
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Discussione invero molto calda e per questo molto stuzzicante. Provo a dire la mia in materia. Dunque, le storie in due albi limitano sicuramente il contenuto, o perchè lo allungano inutilmente o perchè lo stesso viene tagliato per essere ricondotto a quel formato. Credo che questa sia una precisa scelta della SBE visto che anche gli albi delle altre serie sono tutti, dico tutti, autoconclusivi, cioè contengono storie che terminano in un albo solo e che anche un personaggio come Zagor (unico sopravvissuto assieme a Tex del periodo d'oro del fumetto degli anni '50/'60) vede le sue storie contenute in due albi, raramente tre e sempre completi. Questo indipendentemente dal fatto che lo sceneggiatore si chiami Boselli, Faraci, Ruju o altro. Detto questo concordo con chi sostiene che ognuno di noi lettori, essendosi avvicinato a Tex in epoche diverse, quando veniva scritto in prevalenza da un determinato sceneggiatore, vorrebbe vedere sempre il "suo" Tex e che questo è praticamente impossibile, ma è troppo chiedere di vedere un Tex meno piccione, meno cupo, più intuitivo e più "giustiziere"?E' questo che è cambiato in Tex negli ultimi anni, hanno stravolto il personaggio. Avete notato che spesso agisce da solo? Perchè? Avete notato che non vi sono più quei dialoghi divertenti tra i pards, che tra l'altro contribuivano a renderli più autenticiò Sono praticamente convinto che per una precisa scelta editoriale abbiano cercato di avvicinare Tex agli altri personaggi della SBE, i quali sembrano tutti o quasi in preda a conflitti interni esistenziali derivanti da un passato alquanto tribolato (vedi Julia, Nathan Never, Magico Vento ecc.). Non sono degli eroi come era il nostro caro vecchio Tex, ma degli antieroi, personaggi che si trovano a dover fare quello che fanno quasi controvoglia. Lo stesso, secondo me, sta accadendo al nostro ranger, sempre più malinconico, solo e stanco. Contemporaneamente all'inedito mensile sto leggendo la Storica a colori di Repubblica (sono partito dal numero 1) e la differenza balza subito agli occhi, quello attuale è "un altro" Tex, che lo avrete capito, non mi piace, ma che continuo a leggere sperando in una inversione di tendenza che prima o poi dovr? arrivare. Si può anche affermare che essendo cambiati i tempi e quindi essendo diversi i gusti dei lettori la SBE cerchi di andare incontro a quest'ultimi con personaggi "diversi" da quelli che ne hanno decretato la fortuna editoriale (Zagor, Tex, Comandante Mark ecc.), e che gli attuali sceneggiatori vedano il fumetto sotto una prospettiva diversa da coloro che scrivevano le storie molti anni fa, ma questa è una ragione sufficiente per "stravolgere" un personaggio come Tex, che proprio per come era stato pensato e scritto continua dopo sessant'anni ad apparire nelle edicole? Non so da quanto voi leggete Tex, io lo leggo da ben trentotto anni e vi posso garantire che molti dei lettori texiani hanno la mia anzianit? di servizio o già di l'.

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Sono praticamente convinto che per una precisa scelta editoriale abbiano cercato di avvicinare Tex agli altri personaggi della SBE, i quali sembrano tutti o quasi in preda a conflitti interni esistenziali derivanti da un passato alquanto tribolato (vedi Julia, Nathan Never, Magico Vento ecc.). Non sono degli eroi come era il nostro caro vecchio Tex, ma degli antieroi, personaggi che si trovano a dover fare quello che fanno quasi controvoglia. Lo stesso, secondo me, sta accadendo al nostro ranger, sempre più malinconico, solo e stanco.

su questo punto sono del tutto d'accordo.... in effetti si pensa sempre che il concetto di antieroe, in sede bonelli, sia da riservarsi solo a personaggi come mister no, dylan dog e brad barron....3 personaggi in tutto... ma. in fondo, winter snake ha ragione, allargando tale definizione anche ai personaggi da lui citati.... perchè si tratta di personaggi che si muovono in un contesto moderno, dove non c'è più spazio n° voglia di fare gli eroi in senso classico, come vuole esserlo tex..... tex è un eroe che, nella sua versione originale, fa quello che fa perchè ci crede, perchè ha dei principi e vuole rispettarli incondizionatamente.... se qualcuno gli chiede una mano, itex gliela d', senza pensare al compenso..... ma, in tempi attuali, anche il concetto di intervento eroico finisce per essere sfalsato dalle necessit? della società economica, ecco allora che nasce la figura dellantieroe che, per fare quello che deve fare, richiede un compenso, pur mantenendo saldi i propri principi.... ed è così dylan dog, ad esempio.... questi fumetti più moderni sono lo specchio della società di oggi, e oggi fare l'eroe non vuol dire più impegnarsi a fondo e incondionatamente in una causa, ma semplicemente credere in qualcosa, con tutti i dubbi e le incertezze del caso.... ed ecco che anche tex finisce oggi per avvicinarsi a questo modello, spesso sembra aver ridotto il proprio temperamento da eroe classico, per farsi più riflessivo, e chiedersi troppe volte il "perchè" delle cose, anche quando, una volta, avrebbe subito agito.... comunque non nego che questa nuova tendenza non mi dia alcun fastidio, perchè è bello mostrare anche questo lato più riflessivo di tex.... capire che pure lui, in certe situazioni, può trovarsi a frenare certi entusiasmi di una volta.....
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  • Rangers

Insomma per dirla tutta, sono quasi più propenso a credere che si sia esaurita la vena creativa degli autori presenti su piazza ( esclusi Manfredi e Faraci ) anzich? credere che le storie vengano forzatamente evirate...

Beh caro Colonnello, intanto ti ringrazio per i complimenti che vanno comunque rivolti a tutti quanti hanno partecipato a questo topic. ;) :DVenendo all'affermazione che ho quotato, per me è sbagliata. :DIn pratica secondo te Boselli avrebbe esaurito la vena creativa; secondo me invece di idee e spunti per storie originali ne ha ancora moltissime. Basti pensare alle sue ultime opere: Omicidio in Bourbon Street ad esempio ha uno sfondo abbastanza originale nella saga Texiana. Originali sono anche molti personaggi con caratteristiche sempre diverse tra loro. Che la storia o il modo di raccontare piaccia o meno. Personalmente non penso proprio che abbia esaurito la vena creativa, piuttosto sono più portato a pensarla come la cara NuvolaRossa, quando nel suo post spiegava che per lei Boselli ha una quasi ossessione nel catturare a tutti i costi l'attenzione del lettore, senza mai annoiarlo. Insomma una quasi paura di essere criticato allo stesso modo in cui veniva giudicato tempo fa Nizzi, per via di sequenze allungate e spiegazionismi eccessivi. Borden sembra quasi voglia affrettare le sceneggiature, tagliando parti e dando per scontato che il lettore sia sempre attento ad ogni sequenza. Mancano quindi i siparietti tranquilli e ironici tra Tex e Carson, vari pestaggi per far parlare il cattivo di turno, ecc. Insomma tutte quelle scene ormai considerate marchio di fabbrica di Gianluigi Bonelli. Mauro ripete spesso che le storie devono essere sempre diverse, altrimenti alla lunga possono stancare, però questi "vecchi" ricordi mancano a molti lettori.
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh, che le storie di Boselli non siano prive di spunti interessanti o di personaggi potenzialmente memorabili è un fatto, il problema è che, a mio parere, la sua vena creativa si limita all'ideazione di quei personaggi e di quegli spunti, ma però non riescea SVILUPPARLI poich? è in carenza di fantasia ed è OSSESSIONATO dalla paura di RIPROPORRE la "minestra allungata" alla Nizzi ( come hai giustamente scritto nel tuo post ).
Vedi Sam, per come la vedo io, la creativit? è sè la capacita di IDEARE nuvoi spunto narrativi ma anche, e SOPRATTUTTO, la capacità di svilupparli in maniera adeguata. Avere delle belle idee è come avere una bellissima pistola, precisissima, da campionato mondiale, ma non avere i proiettili per utilizzarla. E' un lavoro a metà... A boselli ultimamente non deficitano TANTO le IDEE quanto, a mio avviso la POSSIBILITA'/CAPACITA' di svilupparle come un tempo. Ora, va benissimo la sua idea di catturare il lettore con eventi al cardiopalma sempre innovativi, ma queste idee devono essere SVILUPPATE, devono diventare concrete non restare l', sospese a mezz'aria ad aspettare di essere travolte da un fiume i piena di idee POTENTI ma parzialmente sviluppate. Se non lo si fa, si rischia di precipitare in un abisso senza fine, ove le storie texiane risultano per dirle alla "maniera scolastica" Dalle buone potenzialità ma non si applicano haha haha haha haha haha

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Per quanto riuarda la questione degli albi... anche io ricordo la frase di Boselli in cui egli afferm? che le storie venivano A PRIORI pensate per un certo numero di pagine

Non lo metto in dubbio, ma pensate da chi?

Mi scuso se il discorso - mio, almeno - va sempre a cadere qui, ma io non ho mai sentito parlare di autori che si accingono a scrivere un libro (o a sceneggiare un albo a fumetti) e partono col dire "Bene, ora scriver? un bel libro di ... X pagine". Se è la casa editrice a pretenderlo, come sinceramente credo, temo che la casa editrice, seguendo non so che linea editoriale, stia trascinando la serie ad una conclusione non troppo dignitosa; se mai fossero gli autori... allora diventa comprensibile il perchè, come dici successivamente, a idee di fondo quasi sempre buone corrisponda una realizzazione molto spesso carente, incompleta, trascinata.
Chiariamoci, non vorrei che si credesse che il numero di pagine sia il massimo delle mie preoccupazioni. Niente contro i due albi completi, se la storia è nata per due albi completi. Il mio problema non è il numero delle pagine, ma il numero imposto. Aggiungiamo che quello che Sam chiama "il marchio di fabbrica" di GLB viene trascurato quasi con il timore, IMHO, di apparire meno attuali rispetto alle serie Bonelliane più "raffinate" dal punto di vista psicologico (ecco che si parla dell'antieroe, dell'eroe sofferto, dell'eroe non troppo eroe...), dimenticando che Tex nasce Tex e anche se vive una continua maturazione non può morire - si fa per dire! - Dylan Dog.

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  • 1 mese dopo...

Da poco tempo sono diventato un amante dell'universo di Tex. E ho iniziato questa bella avvantura proprio dalle storie dal numero 500 in poi. Mi sono sembrate fin da subito intriganti ed emozionanti, pertanto secondo la mia esperienza vanno bene così. Anzi, a volte sono le vecchie storie (quelle per intenderci tra il numero 300 e 400) che mi sembrano banali e scontate, tanto che spesso capisco già come andranno a finire. La volont? che si sta palesemente manifestando di oltrepassare il classico topos texiano mi sembra necessaria, perchè a nuove generazioni come la mia piace l'azione e il dinamismo, senza perdersi in discorsi prolissi e infiorettati. Credo infatti che Tex debba essere costantemente variato e modificato, al fine di non perdere appeal. Ribadisco ancora, trattasi della mia miserrima opinione, nonostante possa essere considerato un "riformista texiano". C'è tuttavia una critica che debbo fare alle storie "moderne", un elemento che mi da particolarmente fastidio: perchè spesso il disegno non è circoscritto alla squadratura della vignetta ma fuoriesce?Questo quesito mi "tormenta", perchè uscire dal margine vuol dire uscire dalla storia, secondo me. Vi spiego: i fumetti sono delle storie narrate in tanti fotogrammi nei quali i pensieri e i dialoghi dei personaggi sono espressi mediante i balloons. Ma se il cappello, il braccio o persino l'arma di un protagonista fuoriesce dall'ipotetico fotogramma abbiamo una condizione paradossale. Lo so che la licenza d'artista permette questo ed altro, ma a parer mio andrebbe evitato.

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se mi posso permettere, poco fa ho avuto modo di leggere su TWO, il resoconto del raduno con boselli e frisenda, in cui Carlo Monni sottolinea l'assoluta assenza di paletti imposti dalla redazione:

" [..] Boselli ci tiene a far sapere che a suo dire i fantomatici paletti non esistono e che sono gli autori stessi che spesso se li sono creati. Ovviamente la Casa Editrice ha una sua filosofia di base, ma aldil' di questo gli autori hanno in genere la massima libertà e se ne abusano o si creano gabbie troppo strette in cui operare, è tutta colpa loro."

Inoltre la lunghezza standard imposta agli autori è dovuta in primo luogo ad esigenze di programmazione, ma anche anche all'estenuante lentezza degli attuali disegnatori, cito ancora una volta Carlo Monni:


"Posso permettermi di dire che Boselli sembrava abbastanza frustrato per questo, come del fatto di essere stato "costretto" a programmare in due albi la storia destinata a Venturi, che sulla carta avrebbe le possibilità di essere epica. Non esistono più limiti o preclusioni sulla durata delle storie, a parte il rispetto dei multipli di 110 pagine (esclusi casi eccezionali), ma non si riescono più a programmare troppe storie lunghe a causa della lentezza di molti disegnatori (ma, per fortuna, non di tutti)."

beh, credo che le ultime rivelazioni gettino nuova luce sulle scelte editoriali della SBE e sulla responsabilità degli autori
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