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TWF - Tex Willer Forum

Boselli:gli Aspetti Che Vi Piacciono Di Piu' E Di Meno.


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  • 3 anni dopo...

Cosa mi piace di più - Boselli è un cultore del western classico, quindi le sue storie sono sempre molto realistiche, credibili, solide, scritte con profondità. D'altronde, lui con GLB ci ha lavorato a fianco.

 

Cosa mi piace di meno - La tendenza a concludere troppo velocemente certe storie che si erano sviluppate ampiamente e con i giusti tempi, e poi una cosa che è insita in quello che mi piace di più di lui: essendo un "westerner" classico, la scarsa propensione a scrivere storie con magia e mistero in Tex, che invece mi affascinano molto.

Modificato da PapeSatan
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Facebook è il luogo dove scrivono i "virologi dell'università della strada", che ne sanno di più dei premi Nobel. Ci scrivono economisti che risolverebbero tutti i problemi delle società occidentali semplicemente eliminando le tasse, uomini di mondo che risolverebbero qualunque problema di identità di genere facendo fare a tutti il militare a Cuneo....  vuoi che non ci siano anche i massimi esperti viventi di Tex?  :laugh:

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Non centra nulla il fatto che lui abbia lavorato con Gianluigi Bonelli nella fascia 200 forse 250

Forse non  ti è chiara una cosa

Su Facebook molti lettori di Tex  dicono che Boselli scriva molte storie Boselliane cioè snaturando Tex e poche Bonelliane

Quì ij questo forum io stesso sono stato incolpato di essere anti Boselli:Nulla di più falso,io che essendo un lettore di Tex accanito non posso non notare che Boselli abbia scritto molte belle storie

Ma su Facebook Boselli viene descritto come Deus Ex Macchina e non in senso buono

Pensiamoci bene

Non mi è chiaro cosa non mi sarebbe chiaro... 

Facebook sta alla critica letteraria ed editoriale come i tombini nelle strade stanno all'arte contemporanea.

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4 ore fa, andreadelussu74@gmail.com dice:

Ti sto dicendo chiaro e tondo una cosa

Boselli si vede che tiene tantisssimo all cura di Tex

Moltissimi lettori della vecchia guardia,quelli che leggono Tex dagli inizi insistono nel dire che Boselli non può continuare a insistere che il suo Tex è come lo voleva Gianluigi Bonelli

Facciamocene una ragione,Le sue storie a me piacciono tranne quelle in cui le ho criticate per certe scelte sue

Comunque il suo Tex concettualmente è quanto di più lontano dalla tradizione ci possa essere

Certo storie come La Stirpe dellabisso e terrore a Silver Bell le ritengo meravigliose e molto Bonelliane  e su questo non ci piove

La storia sugli Anasazi I Diadema Indiano pur essendo molto Bonelliana la ritengo ottima ma non al livelo delle storie più belle di Tex

Lodevole e apprezzabile il tuo sforzo di spiegarmi cosa non avrei capito... ma perdonami, continuo a non capire cosa c'entra con quello che ho scritto. Boselli ha lavorato con GLB, si vede lontano un miglio che conosce la storia e lo spirito del personaggio, non ci mette per forza bistecche e patatine fritte per dare questo feeling, ama il Western classico come lo amava GLB, il suo attuale impegno è volto a ricreare, con la collana "Tex Willer", le atmosfere e i ritmi di quei tempi a distanza di 70 anni, ma siamo nel 2021 e la nostra sensibilità è cambiata. Anche il soggettista/sceneggiatore/curatore è cambiato: ieri GLB, oggi Boselli. In mezzo, anche altri. Una cosa certamente non l'ho capita: il messaggio che vuoi dare. Forse che Boselli non scrive il Tex di GLB perché lo dicono su Facebook?  

Modificato da PapeSatan
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Dal 1948 a oggi creare inventare storie che risultino credibili affascinanti accattivanti e inedite penso sia davvero quasi impossibile quindi il lavoro che stanno facendo tutti gli autori è enorme e difficoltoso...e comunque raggiunge obiettivi molto positivi ed encomiabili.

Tutto il resto è noia !!  IMHO

GLB rimane unico ed irripetibile come del resto SB.... il TEX di quei tempi non esiste piu' ma comunque il "testimone" è stato passato e recepito in modo eccezionale !!

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Grazie, James Kirk, hai espresso in modo impeccabile quello che è anche il mio pensiero riportato sopra. C'è stata una EVOLUZIONE del personaggio che ha viaggiato e continuerà a viaggiare di pari passo con lo scorrere del tempo. 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Lodevole e apprezzabile il tuo sforzo di spiegarmi cosa non avrei capito... ma perdonami, continuo a non capire cosa c'entra con quello che ho scritto. Boselli ha lavorato con GLB, si vede lontano un miglio che conosce la storia e lo spirito del personaggio, non ci mette per forza bistecche e patatine fritte per dare questo feeling, ama il Western classico come lo amava GLB, il suo attuale impegno è volto a ricreare, con la collana "Tex Willer", le atmosfere e i ritmi di quei tempi a distanza di 70 anni, ma siamo nel 2021 e la nostra sensibilità è cambiata. Anche il soggettista/sceneggiatore/curatore è cambiato: ieri GLB, oggi Boselli. In mezzo, anche altri. Una cosa certamente non l'ho capita: il messaggio che vuoi dare. Forse che Boselli non scrive il Tex di GLB perché lo dicono su Facebook?  

 

 A parte che su Facebook qualcuno lo dice e altri no, il punto non è che io scriva o no come GL. OVVIO CHE NO!  Ciascuno  ha il suo stile. NESSUNO scrive come GL Bonelli o Salgari o Dumas. Ognuno scrive come sa come può e come si sente. Il punto è rispettare il personaggio e scrivere delle buone storie ogni tanto.

 

Quindi Andrea ha ragione nei fatti, ma gli sfugge il merito della questione.

 

 

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<span style="color:red">12 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Non fatemi passare per uno contro di te Mister Boselli

La tua passione per Tex non è in discuissione

Le tue storie idem

Io mi limito a dire che anche tu pur cercando di rispettare la cronologia e i fatti accaduti in ordine temporale,in qualche tua storia non sei riuscito a mettere bene a posto le cose

Nel Numero Bis di questa estate ad esempio,Kit è disegnato più giovane che nella storia Il Figlio di Tex

Il costume Navaho di Kit fa la sua comparsa vero il Numero 50 della serie Gigante se non sbaglio

Ripeto pur essendomi piaciuta la storia Agente Indiano lì Kit è troppo giovane e Tex nella storia del numero 12 Il Figlio di Tex non era ancora nel il Capo dei Navajos e nemmeno l'agente indiano

Non è che le che me le invento per seminare zizzania nel forum

Ci mancherebbe solo che dicessi che Borden non sa scrivere le storie

Io non mando insulti a lui nel forum o ne critico tutte le storie solo perchè si chiama Boselli

Critico le storie che mio modo di vedere potevano essere migliori

Come la storia attualmente in edicola mi sta prendendo tantissimo ed una storia tipica Boselliana scritta da Boselli stesso  ma se da tesserne le lodi sono il primo

 

 

 

Ma sì , hai  ragione.Il fatto, vedi, è che io non cerco affatto di mettere ordine assoluto, non è possibile e il primo a fregarsene è stato GL! 

 

Non penso affatto che tu ce l'abbia con me e comprendo benissimo quel che intendi dire al di là della tua esposizione a volte, scusami, non proprio chiarissima, ma da cui trapela comunque sempre il tuo entusiasmo per Tex.

 

 

 

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<span style="color:red">31 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Sono consapevole che a volte nei miei post non spiego con chiarezza

Tu hai detto qualche mese fa che potevano pure insultarti nel forum e non te ne sarebbe fregato nulla

 A me di insultarti non mi passa minimamente per la testa

Non te lo meriti nel modo più assoluto

:D

Meno male.

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, borden dice:

 

 A parte che su Facebook qualcuno lo dice e altri no, il punto non è che io scriva o no come GL. OVVIO CHE NO!  Ciascuno  ha il suo stile. NESSUNO scrive come GL Bonelli o Salgari o Dumas. Ognuno scrive come sa come può e come si sente. Il punto è rispettare il personaggio e scrivere delle buone storie ogni tanto.

 

Quindi Andrea ha ragione nei fatti, ma gli sfugge il merito della questione.

 

 

D'accordissimo: non ho detto che tu scrivi come GLB, ma che tu hai ereditato da lui lo spirito e l'essenza del personaggio per averci lavorato a contatto. Questa é la miglior garanzia di sopravvivenza del personaggio, con il tuo stile narrativo, le tue idee e proposte, ma con lo spirito "classico" del personaggio. All'amico lettore contestavo il fatto che su facebook moltissimi sembrano affermare che tu non rispetti l'essenza del personaggio, dando fede a questa posizione per il solo fatto che lo dicono su facebook (ma come hai sottolineato giustamente tu, su facebook tantissimi dicono anchel'esatto contrario...). Avanti cosí, Mauro! Grazie

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Tra le molte altre cose che non cito (ma che condivido dagli interventi precedenti) di Boselli adoro l'accuratezza storica delle sue storie, che pare una cosa scontata per uno sceneggiatore moderno (con a disposizione molto più materiale iconografico e bibliografico rispetto al passato), ma assicuro che non lo è!

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Scusami questa citazione

Boselli in cuor suo cerca di rifarsi a Gianluigi Bonelli con le sue storie

Bonelli padre è inimitabile in tutto e per tutto

Nizzi ha provato riuscendoci nella fascia 300 fino al 450 cercando di imitarne lo stile

Capisco che Boselli abbia fatto da assistente a Bonelli Senior,purtroppo per lui è impossibbile imitarne lo stile narrativo

Ripeto m oltye sue storie sono avvicenti ma in alcune ha toppato

 

 

Tutto giusto, ma dissento su Nizzi. Da lettore di Tex dal 1958, io non ho mai trovato nel suo Tex né lo stile né lo spirito di GL Bonelli. Era il Tex di Nizzi. Come è giusto che sia. Con lo stile e le scelte di Nizzi. E lo pensava anche GL Bonelli. Di lui come di me come del figlio Sergio.

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Non è snaturato. Lo STILE della narrazione è molto differente. Capisci? Io all'epoca ho  compreso dopo due pagine che quella prima sua storia non era di GL. Eppure il segreto della collaborazione di Nizzi alla serie era stato tenuto segretissimo, io non ne sapevo niente e neppure Giorgio. Mi chiedo a questo punto se GL ne fosse stato informato, ma propendo per un sonoro NO.

 

 

 

 

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Più che altro Bonelli padre ha avuto anche una certa evoluzione, sperimentando i ritmi forsennati dettati dalle strisce al passaggio verso la fine del primo centinaio al formato attuale. Sto rileggendo Tex dal numero 1 mettendoci in mezo ogni tanto numeri più recenti, Tex di fatto non cambia molto, ma cambia il modo di narrarlo e rappresentarlo che non può restare immobile agli anni 50.

Come lui, poi immagino tutti gli sceneggiatori avranno avuto una loro evoluzione, per cui è anche difficile fare una fotografia di uno sceneggiatore in un dato momento e confrontare i vari Tex. 

Quel che è certo è che i capisaldi Texiani non sono mai stati snaturati. Tex è infallibile, cede raramente alle emozioni e sa cosa è giusto e cosa è sbagliato tanto che Tex è la legge intesa non tanto come regole scritte in un qualche pezzo di carta, ma è la rappresentazione del buonsenso, della giustizia. 

Se poi oltre a questo ogni autore ne avrà caratterizzato alcuni lati in modo diverso, questo non può che aver contribuito a mantenere vivo un personaggio per decenni. In fondo, se è pur vero che per Tex il tempo passa lentamente o quasi per nulla, dall'altro è benvenuta una evoluzione del personaggio che deve adattarsi anche ai tempi, non tanto nel linguaggio ma nel mondo di far fumetti (sceneggiatura e disegni). 

L'unica cosa che semmai non mi piace molto è come Carson spesso venga caratterizzato in modo diverso da alcuni autori.

Leggo Tex con grande entusiasmo quando ci trovo un Carson brillante, quasi ai livelli di Tex, mi girano le scatole quando me lo ritrovo ridotto a macchietta. 

Se è vero che anche Bonelli padre lo faceva passare a volte per svogliato (ricordo una scena in cui trovò una scusa, qualcosa come i reumatismi, per non seguire Tex in un fiume) ma non si arrivava mai a dipingerlo come un rincoglionito.

 

A tal proposito, sarebbe bello dare a Carson qualche occasione in più da protagonista, magari una storia in cui fargli combattere un duello finale. So che non è lui il protagonista ma considerando quanto è amato tra i lettori... 

In fondo Cico nell'ultima saga di Zagor è risultato quasi più determinante di Zagor stesso... Carson non può esser da meno in Tex :) 

 

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1 hour ago, borden said:

Non è snaturato. Lo STILE della narrazione è molto differente. Capisci? Io all'epoca ho  compreso dopo due pagine che quella prima sua storia non era di GL.

 

Confermo che la cosa era chiarissima. Oddio, non dopo due pagine, ma alla fine della storia dei Delitti del Lago Ghiacciato era ormai chiaro che c'era un nuovo sceneggiatore: la storia del ritorno del Carnicero già metteva dubbi, ma una storia passi, due così... fra i lettori di Tex che conoscevo alcuni sparavano nomi molto improbabili e la maggior parte restava nel dubbio e basta.

 

Notare che non sto millantando chissà quali doti di lettura: il precedente "nuovo autore", anche quello chiarissimo sin da "Mingo il ribelle", non avrei mai pensato fosse Nolitta (che all'epoca non sapevo fosse Sergio Bonelli), era davvero troppo diverso da Zagor e Mister No (e Tex ne annullava le qualità migliori), vai a pensare che quello che stava "rovinando Tex" fosse uno dei miei autori preferiti...

 

No, più semplicemente, ed è una cosa difficile da spiegare a chi Tex l'ha sempre conosciuto multi-autore...  Tex aveva una personalità ben riconoscibile. L'avevo letto per quasi vent'anni, sempre scritto dallo stesso autore, che ci si immedesimava e quindi non lo "tradiva" per insulsi colpi di scena.  Metterci un altro sceneggiatore era come mettere Vasco Rossi a cantare le canzoni di Battiato: puoi anche non capir nulla di musica e non riconoscere le voci, ma dai, che c'è qualcosa di diverso te ne accorgi...  (ed è difficile spiegare quindi anche che effetto fece il Tex irriconoscibile di "Caccia all'Uomo")

 

1 hour ago, borden said:

Eppure il segreto della collaborazione di Nizzi alla serie era stato tenuto segretissimo, io non ne sapevo niente e neppure Giorgio. Mi chiedo a questo punto se GL ne fosse stato informato, ma propendo per un sonoro NO.

 

Ecco, io non avevo idea che la cosa fosse COSÌ segreta...  Sapevo che la scelta di Nizzi era stata fatta senza interpellare o informare PRIMA GLBonelli, ma non immaginavo che non fosse stato informato nemmeno a pubblicazione avvenuta...

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

 

 

 

 

Ecco, io non avevo idea che la cosa fosse COSÌ segreta...  Sapevo che la scelta di Nizzi era stata fatta senza interpellare o informare PRIMA GLBonelli, ma non immaginavo che non fosse stato informato nemmeno a pubblicazione avvenuta...

 

 

 

A pubblicazione avvenuta sì, ma non PRIMA

<span style="color:red">33 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:
 

 

Da che cosa ti saresti accorto dello stile diverso dalla storia i delitti del lago ghiacciato?

 

 

 

Beh, per esempio che Tex si faccia fregare dall'assassino, non capendo la sua identità, quando il lettore medio invece l'ha capita da un pezzo!

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Secondo me quella storia è una provocazione

Però Mc credy mi sembrava più che altro un doppio giochista piuttosto che l'ideatore di tutto

E poi Tex non si fa imbrogliare ma alla fine scopre che il capo della banda è lui

 

 
 
 

 

Molto, troppo alla fine.

 

Ero indignato da quel finale, lo dissi a Canzio, ingenuamente., e lui mi disse che Nizzi era il nuovo Autore di Tex. Non dissi più niente, da quel momento in poi.

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1 hour ago, andreadelussu74@gmail.com said:

Diablero:Scusa i toni ma tu hai seri probblemi

Ma problemi grossi quanto il continente Europeo

Da che cosa ti saresti accorto dello stile diverso dalla storia i delitti del lago ghiacciato?

Non c'è nulla in quella storia che faccia pensare che non la scrivesse Bonelli Senior

 

Aspetta...   questa davvero è bellissima!

 

IO mi ACCORGO di una cosa VERA e PERFETTAMENTE DIMOSTRABILE (un esempio te l'ha appena fatto borden)

 

Una cosa di cui tu NON TI SEI MAI ACCORTO e che contrasta con la tua IDEA FISSA PRECONCETTA che Nizzi all'inizio fosse "indistinguibile" da GL Bonelli.

 

E quando ti fanno notare le differenze che lo rendono ben distinguibile, e ti dicono FATTI che contrastano la tua idea preconcetta... non solo neghi tutto, tappandoti le orecchie gridando "non è vero, non è vero, non è vero, è impossibile!!", per ripetere tipo "atto di fede" la tua sbagliatissima idea preconcetta...  ma dici che CHI SI È FACILMENTE ACCORTO DI QUALCOSA CHE TI PUÒ ESSERE MOSTRATO, MA TU RIFIUTI DI VEDERE....   "ha seri problemi"...  :blink:

 

Eh sì, li avrei io, i "seri problemi"....   :rolleyes: :laugh:

:laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing::laughing:

 

Se vuoi un consiglio (che tanto so che non seguirai), quando ti trovi in una situazione ridicola, il tentare di uscirne insultando gli altri, non è una buona idea...  trasforma un atteggiamento che magari può sembrare semplicemente ingenuo, di chi vede un autore "con gli occhi del cuore", nell'atteggiamento prepotente e spocchioso di chi non vede, non conosce, non capisce, ma pretende che gli sia data comunque ragione su qualunque boiata. E se non la riceve, perde la testa e parte con gli attacchi...

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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Diablero ascolta una cosa

Vatti a rileggere il marchio di Satana e dimmi se non ti sembra una storia atipica per Gianluigi Bonelli

In quella storia ambientazioni e dialoghi anticipano Nizzi di un buon lustro

Se la rileggi bene vedrai che non mi sbaglio

 

 

 

Andrea, non si tratta di una vaga somiglianza di trama o situazioni. Parliamo di modo di affrontare la trama.  Il Marchio di Satana è puro Gl Bonelli!

 

Non metterti contro Diablero... Non avresti speranze... Stai schiscio...;)

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Allora...Di Boselli mi piacciono molte cose : la coralità e non il Texcentrismo, l'ambizione nel cercare di creare trame classiche ma ricche e non banali, la costruzione cinematografica delle sparatorie. Sono nato come lettore nel 1992 con il n.397 e la mia storia preferita (colpo di fulmine) è quella n. 407, una certa "Il passato di Carson". Quindi circa un anno dopo il mio battesimo texiano. Da allora ho recuperato grazie alle ristampe e al forum molte storie di GLB, di Nizzi e di Nolitta. Sono passati quasi trent'anni e tra le mie cinque storie preferite tre sono di Boselli.

Inoltre lui ha molto a cuore Tex, la sua evoluzione, la sua integrità e con la serie Tex Willer ha dato prova di questo. Evoluzione con uno sguardo al passato.

Quello che non mi convince di lui? Mmm...Personalmente sta "graffiando" il mio cuore più con i Texoni o Tex Willer che con la regolare. Nella regolare ho la sensazione di bravura e non di "cuore". Ma sono pippe mentali mie....Lunga vita al Boss.

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Non avevo mai visto questo topic, tanto che non vi ho mai scritto. In realtà ciò che penso di Boselli l'ho detto a profusione, tra le pagine del forum, quindi rischio di ripetermi. Ma tant'è, corro il rischio, siamo qui per parlare di un personaggio che ci sta a cuore, è quasi fisiologico essere ripetitivi. 

 

Ciò che mi piace di Boselli è che non fa mai, MAI, il compitino. Anche quando scrive una storia breve, magari destinata a un almanacco, ci mette sempre quel quid in più, o almeno ci prova: e quel quid penso sia l'amore per il suo mestiere, che lo porta a cimentarsi su ciascuna storia sempre con entusiasmo e fervore, oltre che con professionalità. Si prende sempre dei rischi, delle responsabilità. Rischia di sbagliare, certo, e qualche volta gli è successo, ma anche nelle storie meno riuscite si vede la generosità, il non risparmiarsi, la dedizione. Volutamente non parlo del Tex 2.0, che ho sempre ascritto alla penna di Borden, del suo essere rigorosamente tradizionale ma profondamente innovativo, perché lì sì ripeterei i miei soliti peana, entusiasti e forse resi un po' stucchevoli dalla consapevolezza che l'autore ci legge.

 

Non c'è una sua caratteristica che non mi piace, ci sono singole sue prove, magari, che non mi piacciono. In queste, i suoi dialoghi, di solito corposi e mai banali, diventano verbosi; le sue trame, solitamente fluide pur nella complessità, accusano una certa farraginosita', un che di sfilacciato, di non ben amalgamato. 

Poi, non lo ritengo molto fortunato coi ritorni: non lo è stato con il ritorno di Lupe, e a mio parere nemmeno con quelli di Jack Thunder o Kid Rodelo. Non lo è stato nemmeno con Dawn in Alaska, e forse nemmeno con Juan Raza. Lo è stato, invece, con Lena e Donna, nel loro unico e ormai lontanissimo ritorno, ma non tanto per le due donne, poco influenti nella storia, quanto per la storia in sé, davvero bella. Azzeccato anche lo sfortunato ritorno di Bronco Lane.

 

Il bilancio tra Dare e Avere, comunque, è largamente positivo: il suo contributo imperituro ha salvato Tex e continuerà a dargli lustro anche negli anni futuri. Siamo al cospetto di un Grande, ed ecco che ritorno stucchevole :rolleyes:

 

 

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Leo dice:

Non avevo mai visto questo topic, tanto che non vi ho mai scritto. In realtà ciò che penso di Boselli l'ho detto a profusione, tra le pagine del forum, quindi rischio di ripetermi. Ma tant'è, corro il rischio, siamo qui per parlare di un personaggio che ci sta a cuore, è quasi fisiologico essere ripetitivi. 

 

Ciò che mi piace di Boselli è che non fa mai, MAI, il compitino. Anche quando scrive una storia breve, magari destinata a un almanacco, ci mette sempre quel quid in più, o almeno ci prova: e quel quid penso sia l'amore per il suo mestiere, che lo porta a cimentarsi su ciascuna storia sempre con entusiasmo e fervore, oltre che con professionalità. Si prende sempre dei rischi, delle responsabilità. Rischia di sbagliare, certo, e qualche volta gli è successo, ma anche nelle storie meno riuscite si vede la generosità, il non risparmiarsi, la dedizione. Volutamente non parlo del Tex 2.0, che ho sempre ascritto alla penna di Borden, del suo essere rigorosamente tradizionale ma profondamente innovativo, perché lì sì ripeterei i miei soliti peana, entusiasti e forse resi un po' stucchevoli dalla consapevolezza che l'autore ci legge.

 

Non c'è una sua caratteristica che non mi piace, ci sono singole sue prove, magari, che non mi piacciono. In queste, i suoi dialoghi, di solito corposi e mai banali, diventano verbosi; le sue trame, solitamente fluide pur nella complessità, accusano una certa farraginosita', un che di sfilacciato, di non ben amalgamato. 

Poi, non lo ritengo molto fortunato coi ritorni: non lo è stato con il ritorno di Lupe, e a mio parere nemmeno con quelli di Jack Thunder o Kid Rodelo. Non lo è stato nemmeno con Dawn in Alaska, e forse nemmeno con Juan Raza. Lo è stato, invece, con Lena e Donna, nel loro unico e ormai lontanissimo ritorno, ma non tanto per le due donne, poco influenti nella storia, quanto per la storia in sé, davvero bella. Azzeccato anche lo sfortunato ritorno di Bronco Lane.

 

Il bilancio tra Dare e Avere, comunque, è largamente positivo: il suo contributo imperituro ha salvato Tex e continuerà a dargli lustro anche negli anni futuri. Siamo al cospetto di un Grande, ed ecco che ritorno stucchevole :rolleyes:

 

 

Sì... Stessa sensazione ho anche io. Mai il compitino e sempre qualcosa in più. Poi non sempre la ciambella riesce ma gli ingredienti sono sempre di qualità.

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