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TWF - Tex Willer Forum

Nizzi:gli Aspetti Che Vi Piacciono Di Piu' E Di Meno


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ma guarda che l'amministratore di two ha letteralmente festeggiato alla notizia della dipartita di nizzi da tex. poveraccio

Infatti Ferruccio, quel gesto e' talmente di poco gusto e cosi' poco rispettoso nei confronti di un autore che ha dato molto su Tex, al di la' delle storie mediocri degli ultimi anni, che non fa' che confermare l'accanimento eccessivo ed esagerato che quel forum ha per anni nei confronti di Nizzi. Una campagna "antinizzi" che si protrae da anni fino ai festeggiamenti e all'apertura di bottiglie di spumante. Ma la cosa peggiore non sono questi gesti, ma il danno che si e' fatto nella mente dei giovani lettori, che son stati letteralmente traviati da tutti quei commenti pessimi e molte volte gratuite sull'operato di Nizzi. In quanto ad Ubc, ho sempre affermato di non dare molta considerazione alle loro recensioni, cosi' faziose e di parte.
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Tanto per rimanere in tema su cio' che si e' detto nei post precedenti ecco un post recente tipico dell'antinizzismo di TWO: '......................... omissis'........................................
Capisco anche che per essere accettati in quel forum, bisogna sparare a zero su Nizzi, ma credo che alle volte si esageri veramente.

ma guarda che l'amministratore di two ha letteralmente festeggiato alla notizia della dipartita di nizzi da tex. poveraccio
Tra parentesi: se nulla è cambiato da un paio di anni, quello non lo compra nemmeno più, almeno il Tex di Nizzi...


Personalmente, poi, mi sento di dire che ognuno ha il diritto di pensare quello che vuole. Nizzi va in pensione, e mi sembra che questa sia più che meritata. Ognuno ha i suoi alti e bassi, il buon Claudio non più di tanti altri, soprattutto pensando che è stato obbligato a dedicarsi esclusivamente al ranger... Se mi permettete, da parte mia gli faccio un applauso.

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Mi unisco all'applauso di due, e anzi devo dire che sono appena andato a leggere un p? di commenti che sono stati fatti su TWO a proposito di Nizzi (e Boselli) e devo dire che moltissime cose mi hanno lasciato senza parole!Nizzi è stato attaccato e criticato da moltissime persone, e a volte anche con considerazioni abbastanza offensive direi... Ho letto opinioni abbastanza tiepide sulle sue storie più belle, e critiche piuttosto forti sulla maggior parte delle altre, e sinceramente non so spiegarmi il perchè! Io non ho mai frequentato TWO (e onestamente non me ne dispiace), però sparare così a zero su Nizzi, che così tanto ha fatto e dato al nostro Tex dedicandosi a lui praticamente in modo quasi esclusivo, mi pare qualcosa di veramente ingrato.

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Texiani... perchè questo mi sembra un forum di appassionati di Tex, a differenza di quell'altro... Nizzi, colui che ha avuto il ruolo di continuare la serie, sfornando molti gioelli che stanno tante volte alla pari con i capolavori di Bonelli (es. Furia Rossa,Le colline del vento,La tigre nera,L'uomo senza passato) è stato vittima di uno dei più gravi attacchi mai fatti ad un autore di fumetti.... I colpevoli sono i "recensori" di ubc :blink:, gentucola convinta di essere depositaria e custode del "verbo" texiano..... ma soprattutto quei lettori che hanno dimostrato senso critico pari a zero, scarsa riconoscenza a Nizzi, scarso amore verso Tex(mi sono sempre chiesto se a quelli d TWO Tex gli piace davvero :huh: Ed è normale che le ultime prove di Nizzi siano state un p? già di tono.. qualsiasi creatore(sia esso artista, poeta o romanziere) sente come un peso gli anni sul groppone.. tanti sarebbero gli esempi in letteratura.. E rimanendo nel nostro piccolo, chi può negare che le ultime storie del grande GL Bonelli non sono all'altezza del suo genio?

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Texiani... perchè questo mi sembra un forum di appassionati di Tex, a differenza di quell'altro... Nizzi, colui che ha avuto il ruolo di continuare la serie, sfornando molti gioelli che stanno tante volte alla pari con i capolavori di Bonelli (es. Furia Rossa,Le colline del vento,La tigre nera,L'uomo senza passato) è stato vittima di uno dei più gravi attacchi mai fatti ad un autore di fumetti....

Caro Paco, questo oltre ad essere un forum di VERI appassionati texiani, come dici tu, e' soprattutto un forum dove una storia e' giudicata senza pregiudizi alcuni e soprattutto un autore e' giudicato per cio' che ha dato nell'arco di tutta la sua carriera su Tex, e non solo per le ultime storie.

Su Nizzi ne sono state dette di tutti i colori, e ancora oggi, malgrado la meritata pensione, si continua a parlarne in maniera ingrata e gratuita, mettendo persino in discussione i suoi CAPOLAVORI che ci ha regalato su Tex. Credo che ci sia un limite a tutto. Sicuramente la maggior parte di questo forum si e' dimostrato grato a Nizzi per tutte le emozioni che ci ha fatto vivere con le sue storie, dopo l'abbandono di GL. Bonelli.


Per quanto riguarda le recensioni, commenti e i festeggiamenti dopo l'abbandono di Nizzi in altre sedi, non vale neanche la pena di sprecare altre parole. Si commentano da soli!

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ovviamente le mie critiche non erano rivolte a questo forum.. e sono d'accordo completamente con te, caro Antony.. il problema, certamente non di questo forum,? che a questi espertoni di ubc viene dato troppo credito del tutto immeritato!!

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Devo dire che in Nizzi si racchiude tutto il meglio e il peggio di quello che ha rappresentato e rappresenta tex per me. Ho cominciato, come molti ad amare tex con Nizzi, ma purtroppo mi ha anche procurato un distacco indolore dalla serie per qualche anno. Indolore perchè ormai non lo sopportavo più, non soppartavo più gli spioni, le continue figuracce del nostro ranger, gli eterni e infiniti ballons di spiegazioni infarciti di discorsi tra parentesi, la figura ormai stanca di Carson etc etc. Certo le offese a Nizzi non sono belle e corrette soprattutto per il suo passato fatto di storie ottime, ma questo non può far chiuder gli occhi sulle storie degl ultimi sei sette anni per me ormai poco digerbili. Forse la colpa non è solo sua forse qualcuno al di sopra di lui doveva intervenire in anticipo alleggerendogli il carico di lavoro. Onore al merito mabisogna come in tutte le cose della vita guardare avanti. boselli a me piace come pure Manfredi,Faraci si farà come Ruju con molti più autori forse si avrà un Tex meno coerente tra una storia e l'altra ma si avranno punti di vista diversi e forse non saranno troppo spremuti. Forsee la gestione Nizzi ha insegnato qualcosa ai piani alti di via Buonaroti.

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  • 2 mesi dopo...

Riporto un brano di una prefazione di Nizzi su uno dei tanti libri dedicati a Tex:

"Quando un personaggio come Tex ha un carattere ben definito e una precisa filosofia di vita, il suo modus operandi davanti ai fatti sara' sempre lo stesso, predeterminato. E se questo puo' dar luogo a molte ripetizioni ha il vantaggio di farvi trovare di fronte a un eroe perfettamente autonomo e riconoscibile, che-come tale-ha potuto sopravvivere a chi lo ha creato. Davanti a un "character" del calibro di Tex un autore(qualsiasi autore) ha il dovere di restare nella sua ombra e di non uscire dai canoni narrativi che ne hanno determinato l'affermazione e il successo. Se un autore vuole far emergere la propria individualita' finisce per farlo a spese del personaggio. E' un errore e, alla lunga, il bilancio sar'a negativo."


Questo intervento di Nizzi risale ad una decina di anni fa'.

Leggendo le sue storie degli ultimi dieci anni, siete ancora d'accordo con quello che ha affermato lo sceneggiatore di Fiumalbo?

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Io sono fondamentalmente d'accordo con quanto afferma Nizzi, però penso anche che non si possa essere così chiusi al cambiamento... Il cambiamento è una cosa che prima o poi, che lo si voglia o meno, accade: certamente dire che bisognerebbe introdurre elementi innovativi pur rispettando la tradizione e le caratteristiche chiave del personaggio è scontato ed è anche la cosa più difficile da realizzare, però secondo me è quello che si dovrebbe fare. Comunque di sicuro Nizzi è stato (ed è ancora oggi) un autore che secondo me è sempre stato fondamentalmente coerente con quello che ha detto nel passaggio citato da Anthony.

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Anch'io ritengo la posizione espressa da Nizzi un po' troppo rigida e chiusa nei confronti del "nuovo", oltrech? difficilmente attuabile in pratica: che lo voglia o meno, qualunque autore, anche quello che più sa evitare soluzioni stilistiche e narrative che mettano troppo in evidenza la propria personalit?, lascia la sua impronta sul personaggio. Per quanto abbia "bonellizzato" la sua scrittura e la sua tecnica narrativa, lo stesso Nizzi, anche nelle primissime storie texiane da lui scritte, ci presenta un Tex più pacato e più disposto all'ironia di quello del creatore del personaggio ( GLB non avrebbe mai potuto scrivere una storia pur meravigliosa come "I cospiratori", in cui Tex e Carson recitano in maniera piuttosto divertente il ruolo dei pii frati ). Uno stesso autore, del resto, può lentamente modificare il suo approccio al personaggio, come è capitato allo stesso GLB, le cui storie tarde ci presentano spesso un Tex molto più ligio alle formalit? legali di quanto non fosse non solo il fuorilegge solitario de "Il totem misterioso" o "La Mano Rossa", ma anche il ranger de "Il patto di sangue" o l'agente indiano di "Sangue navajo". Malgrado ciò, IMHO le parole di Nizzi possono comunque essere prese come un utile monito ad evitare che, nelle sceneggiature del nostro ranger, gli elementi innovativi acquistino un'importanza soverchiante nei confronti di quelli tradizionali. Mantenere un equilibrio tra le due componenti non è facile, ma è proprio l'esservi riuscito che ha reso "Tex" così longevo e amato dal pubblico, cosa a cui per parecchi anni ha dato un contributo fondamentale lo stesso Nizzi.

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Si', mi trovo d'accordo con quanto detto da AtTheRocks e Pedro. All'inizio, quando Nizzi non doveva far avvertire ai lettori il cambio di mano tra lui e G. L. Bonelli nell'avvicendamento delle sceneggiature, questo rispetto totale per i famosi canoni tradizionali poteva starci benissimo. Anzi era d'obbligo. Col passar del tempo pero', seguire quasi pedissequamente il percorso tracciato da Bonelli senior ha portato l'autore modenese a ripetere troppe volte certi soggetti triti e ritriti(vedi l'ultima sua storia "La rivolta dei Cheyennes")uscendo pochissime volte dai binari della classicita'. Per esempio apprezzai moltissimo a suo tempo, una situazione abbastanza inedita per le storie moderne della serie, con il personaggio di Alison, la vedova che si era presa una cotta per Tex negli albi n°475-476-477. Un altra situazione un po' anomala e nuova che gradi' molto fu' anche quando il figlio Kit perse la memoria negli albi n°423-424-425. C'e' da dire, comunque , che queste poche divagazioni di Nizzi sono da attribuire allo spunto proposto da due disegnatori della serie:Villa e Civitelli.
In 26 anni di carriera su Tex, forse Nizzi poteva osare di piu' e spingersi un po' oltre, soprattutto nell'ultimo periodo. In definitiva sono d'accordo con quanto ha affermato nell'intervento da me riportato, ma allo stesso tempo una serie che dura da sessantanni dovrebbe in qualche modo, non dico sempre, inserire qualche nuovo elemento, sia per non rendere troppo monotona la serie e sia anche per conquistare altri lettori. Il tutto senza stravolgere il personaggio, naturalmente.

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  • Collaboratori

Nel texone di Parlov Nizzi si è spinto oltre, con risultati eccellenti. Con il ritorno di Mefisto, nel primo albo, riesce nel capolavoro: impensabile altrimenti la resurrezione dell'arcinemico! Certo si spara a zero sui tre albi successivi, ma il 501 è una PERLA LUCENTE. Hai ragione Steffen, Nizzi aveva i numeri per tentare di più, e quando gli è stato consentito ( o comunque ha sentito la libertà di farlo ) ne sono nate meraviglie.

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  • 3 settimane dopo...

Vi dir? che secondo me le storie di Nizzi partono col piede giusto e anche con un giusto soggetto, ma soprattutto ultimamente l'autore non riesce a continuare e a chiudere in bellezza le sue storie, non riesce a gestirle ed è logico che con lo scorrere della vicenda esse calino di spessore lasciandoci l'amaro in bocca e viene facile pronunciare la famosa frase:MI ASPETTAVO DI PIU'. Basti pensare alle avventure appena conclusesi, che promettevano moltissimo( e non sono neanche da buttare) però un p? per fretta e un p? per mancanza di fantasia nei finali hanno toppato tantissimo. Per quanto riguarda invece la caratterizzazione dei personaggi una cosa che non apprezzo è il ruolo dei Pards: Carson è un vecchio brontolone incapace di pensare con la sua testa e che si limita ad accettare brontolando le decisioni prese da Tex, per non parlare poi di Kit willer e Tiger Jack che nelle rare apparizioni che fanno si limitano ad obbedire a gli ordini del Ranger e in una delle ultime storie composta da quattro albi appaiono morti e annoiati come se pensassero: Ma noi qui che ci stiamo a fare? Prendiamo il primo treno e torniamocene a casa! Ah no non possiamo perchè siamo due burattini nelle mani di Tex Willer!Concordo anch'io nell'affermare che tex si salva e viene salvato nei modi più assurdi: Vecchi eremiti, naufraghi, passanti, mogli di antagonisti e così via. Le prime storie erano più lunghe e meglio gestite e al loro interno si poteva dedurre la voglia dell'artista di creare e spaziare con la fantasia.......voglia che adesso non c'è più.

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E' sempre utile sentire le opinoni di utenti diversi. Ho letto il post precendente di Sumankan e mi accorgo che il suo parere sull'operato di Nizzi si sofferma solo sull'ultimo periodo della sua produzione, il che rende il commento abbastanza condivisibile. La mia domanda allora e':ma si son lette tutte le sue storie?se la risposta e' affermativa, questa opinione e' valida anche per tutte quelle storie degli anni '80 e inizi anni '90?Io sono del parere che quando si giudica un autore, si deve tenere conto di tutta la sua carriera e non solo la parte finale!!!

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  • 2 settimane dopo...

E' sempre utile sentire le opinoni di utenti diversi. Ho letto il post precendente di Sumankan e mi accorgo che il suo parere sull'operato di Nizzi si sofferma solo sull'ultimo periodo della sua produzione, il che rende il commento abbastanza condivisibile. La mia domanda allora e':ma si son lette tutte le sue storie?se la risposta e' affermativa, questa opinione e' valida anche per tutte quelle storie degli anni '80 e inizi anni '90?Io sono del parere che quando si giudica un autore, si deve tenere conto di tutta la sua carriera e non solo la parte finale!!!

Beh, essendo nato sul finire degli anni 80' (ovvero il periodo in cui Nizzi per Tex ha dato molto) la maggior parte delle storie ho dovuto recuperarle comprando la collana Tre stelle e quella delle nuove ristampe, ma non'? stata una collezzione che nel tempo è durata, molti albi infatti mi mancano, però la maggior parte delle storie le conosco e non le disprezzo visto che ci sono cresciuto, ma da allora le ho rilette sempre meno concentrandomi su altre storie.... quindi devo semplicemente rileggerle, ma più o meno le ricordo, belle storie c'è n'erano, le mie preferite sono quelle della Tigre Nera o delle colline del vento, il passato di Tiger....... però devo ripassarmele e poi sapr? dirti......
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  • 2 mesi dopo...

Come tutti sappiamo ( e come si è anche detto in questo topic e altrove ) l'aspetto negativo più frequentemente rinfacciato alle storie di Nizzi è il fatto che Tex commetta ( o sembri commettere ) errori o "piccionate" che lo sviliscono come personaggio. A questo è facile rispondere ( come ho fatto anch'io ) che ciò capita anche in vicende scritte da qualunque altro sceneggiatore si sia occupato del nostro eroe, non escluso GLB. Almeno per una certa parte della critica texiana, però, nemmeno ammettere ciò può evitare il pollice verso allo sceneggiatore modenese.
Tale conclusione mi sembra suffragata da alcuni post apparsi qualche giorno fa su TWO.
L'argomento della discussione, ironia della sorte, non era nemmeno una storia nizziana ma "La valle infuocata" di Nolitta - Fusco: un utente non aveva mancato di rilevare l'ingenuità di cui Tex d' prova nella scena con l'agente indiano degli Shoshones ( sul nostro forum ne ha parlato Wasted nella discussione ralativa alla storia in questione [ nn. 254 - 256 della serie regolare ] e soprattutto nel topic relativo alle "figure da piccione" fatte da Tex nel corso della sua storia editoriale [ cliccare qui per leggere ]).
A tale intervento ha risposto T. Sega, un utente storico di quel forum, nonchè ultimo acquisto del team texiano di Ubc, cose che conferiscono ambedue un particolare rilievo alla sua opinione..... ed è stato lui a tirare in ballo Nizzi ;):rolleyes: .
Ha infatti scritto

E dai, basta con 'sta storia delle figuracce... non si può rileggere l'intera saga con questa ossessione. :(
Tex fa una figura da perfetto imbecille anche nel "Totem misterioso", ed è ingenuo e si fa sorprendere in centinaia di altre storie di Bonelli. Una storia leggendaria come "Il grande intrigo" si basa sua una piccionata coi fiocchi (Tex sorpreso... da un tizio dietro una porta!). E' ASSOLUTAMENTE NORMALE che l'eroe ogni tanto venga messo in difficolt?, sia raggirato e sorpreso.
Le "nizzate" erano un problema diverso, di scrittura e ripetitivit?: l'aver messo la stupidit? di Tex come elemento base del personaggio e le figuracce come fondamento di quasi ogni trama.

.

Sembra di capire dunque, che, nonostante le figure barbine non siano più frequenti in Nizzi che negli altri sceneggiatori ( qui si cita nientemeno che GLB.... e addirittura per difendere Nolitta che finora era buon secondo come sceneggiatore texiano più criticato ) la "piccionata by Nizzi" sia di qualità unica e inconfrontabile alle altre ( proprio come il prosciutto di Parma, la mortadella di Bologna e la pizza margherita napoletana
:D;) ) perchè è stato stabilito ( sulla base di chissà quali criteri ) che Nizzi abbia quasi sempre voluto per principio far passare Tex da stupido. IMHO è anche non meno sorprendente che divertente sentire uno staffer di Ubc affermare "basta con 'sta storia delle figuracce... ", dopo essersi sorbiti innumerevoli recensioni di storie nizziane di tale sito il cui filo conduttore era la caccia all'errore dello sceneggiatore modenese. Certo l'approccio del lettore a una vicenda fumettistica è sempre soggettivo, ma mi pare difficile negare, dopo aver letto questo post, che la più parte delle critiche rivolte a Nizzi negli ultimi 10 anni siano notevolmente aprioristiche.

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Pedro Galindez, hai ragione solo su parte di quello che dici; il fatto è che - IMHO - a volte Nizzi PIEGA LA SCENEGGIATURA della storia sino ad enfatizzare quelle che, altrimenti, sarebbero episodiche "defaillances" del nostro ranger. Senza voler andare troppo indietro nel tempo, basta rileggersi la storia "L'artiglio della Tigre" (due albi = 220 pagine) per trovare una mezza dozzina di clamorosi esempi in tal senso, in cui - cioè - la brutta figura non è affatto funzionale all'evolversi della storia, ma finisce per diventare la "cifra stilistica" dell'opera dell'Autore, ed il tratto caratterizzante dell'agire (zoppicante) dell'eroe. Quindi, all'utente di TWO da te citato non si può affibbiare la parte del lupo cattivo, e soprattutto non si può emettere la sentenza (vale a dire, che la maggior parte delle critiche a Nizzi siano aprioristiche) senza prima aver dibattuto il problema, e favorito il contraddittorio sul tema. Hasta luego!

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:colt: Quoto integralmente Tahzay. Sinceramente, se le critiche al Nizzi DELL'ULTIMO PERIODO sono aprioristiche, mi domando come abbiano potuto originarsi :rolleyes::rolleyes: , visto che Nizzi fino a verso il numero 420 era, come direbbe l'Anonimo del Sublime, "autore incensurabile".
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Davvero incensurabile, Virgin° E allora come è che "La congiura" ( nn. 354 - 357 ) è stata definita da un'altro utente storico di TWO nonchè recensore di Ubc ( G. Loi ) "una più che decorosa continuazione di "San Francisco", rovinata dallo "snaturamento" del personaggio di Capitan Barbanera? Come mai sempre Loi ha affermato, quando la serie era giunta appena al numero 440 che le sceneggiature nizziane erano "piatte, diluite e prive di nerbo" ( ne ho accenato qui ), parlando non già di "Mefisto", "I fratelli Donegan", "Fratello bianco" o "Moctezuma", ma de "L'uomo con la frusta", "Furia rossa", "La Tigre Nera" e "L'uomo senza passato"? Come mai T. Sega, come ho detto nel precedente post, prima afferma che Tex si comporta da ingenuo centinaia di volte nelle storie di GLB, poi sostiene che la difficolt? dell'eroe "ogni tanto" ci sta? Dev'essermi sfuggito un passaggio logico: quando qualcosa capita "centinaia di volte" non capita "ogni tanto" e comunque rimaniamo sempre nell'ordine di grandezza delle "innumerevoli" piccionate commesse dal Tex di Nizzi. IMHO, il problema vi è se Tex & Co. si comportano da "perfetti imbecilli" ( sempre per citare l'intervento di Sega ): se ciò capita il valore della sceneggiatura viene seriamente limitato si tratti de "Il totem misterioso", "Il segno di Cruzado", "I sette assassini" ( dove un giovane banditello - Bronco Lane - prima sfugge senza colpo ferire a tutti e quattro i pards, poi, bench? a piedi e ferito, li salva dal finire arrosto ), "Mefisto", "Moctezuma" o "Lungo i sentieri del West" ( dove Tex viene salvato da una matura signora - come capita in "Moctezuma" - non una, ma due volte e la seconda quando sta per perdere un duello indiano, cosa che mai gli è capitata; non mi pare si tratti di una menda da poco, pur se la storia per il resto non manca di lati gradevoli; tuttavia per la recensione di Ubc essa è "epica" ). Non mi pare insomma una questione di "lupi cattivi", come dice Tahazy; quando da un determinato autore ci si aspetta sempre il peggio, è difficile non trovarlo ( specie se ci si dedica alla ricerca con impegno e acribia ); diviene persino difficile accorgersi che il metro usato nei suoi confronti è molto più rigido e severo di quello che si adotterebbe con chiunque altro.

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Per quest'ultima parte, Galindez, sono d'accordo con te. Rispondo di ciò che dico io (farlo per ciò che dicono Sega e Loi sarebbe eccessivo, visto che manco li conosco ;) ): secondo me lamentarsi del vecchio Nizzi è semplicemente ingeneroso, perchè Claudio un tempo era veramente straordinario. Basti vedere "La nave perduta", una storia indimenticabile con un soggetto elementare ampiamente riscattato dalla sceneggiatura. Idem per "La banda del teschio". S?, ne sono sicuro: il Nizzi pre-420 stava benissimo alla pari con GLB, e per molti aspetti io addirittura lo preferisco. Il Nizzi 420-500 soffr? alcune cadute di stile, ma nel compenso riusc? a rimanere in piedi. Il Nizzi post-500 ha dimenticato come si fa a scrivere un fumetto, salvo alcuni casi felici (per me "Pioggia", "Puerta del diablo", "Il villaggio assediato" e "Dieci anni dopo", e anche il Maxi "Lo squadrone infernale"). Non credo sia compito mio giustificare il pensiero (tra l'altro vario, perchè è un luogo libero esattamente come qui, visto che io vi ho difeso Nizzi decine di volte) di tutto il forum di TWO, soltanto perchè ne faccio parte. Tra l'altro l'ho anche quasi del tutto abbandonato a favore di questo forum, dove l'ambiente secondo me è più pacato.

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Buongiorno a tutti. Io sono anche un utente regolare di TWO e , pensate un p?, me ne vanto pure. :colt: Personalmente, trovo del tutto ingenerosi sia gli "attacchi" a TWO che a Giorgio Loi per il loro presunto antinizzismo a prescindere. Per quanto riguarda TWO, è verissimo che fino a qualche anno fa vi si respirava un aria pesante e che di fatto non era tollerata alcuna deviazione dal pensiero della maggioranza (o, quantomeno, della minoranza attiva). In quell'epoca io stesso intervenivo solo per commentare le storie astenendomi da qualsiasi altro tipo di intervento e/o polemica. Negli ultimi tempi le cose sono molto migliorate e c'è ampio spazio sia per ogni tipo di opinione che per polemiche perlopiù civili. Naturalmente, a seconda delle inclinazioni di ciascuno, ci sarà chi interverr? in modo pacato e chi con toni più o meno accesi e/o sferzanti (io, per esempio, non ho mai disdegnato il sarcasmo). Se poi uno non tollera che la sua opinione sia messa in discussione e preferisce trovarso solo in compagnai di chi la pensa come lui, meglio che eviti i forum di discussione. Per quanto riguarda Giorgio Loi, conosco personalmente sia lui che sua mogli Michela Feltrin e li trovo due persone simpaticissimi. Come accade con chiunque, talvolta ci troviamo d'accordo ed altre siamo in disaccordo completo. Più spesso capita che condiviamo un giudizio generale, ma divergiamo su singoli aspetti o sui toni. Entrambi, infatti sono molto più severi di me e meno inclini a lasciar passare certi aspetti. Toglietevi dalla testa, poi, che siano indulgenti per partito preso nei confronti di Boselli, perchè non è così e basta leggersi certi giudizi su alcune storie di Boselli uscite negli ultimi tempi, per rendersi conto che non è così. Sono antinizziani? Certo ed anch'io lo sono, se per antinizziani intendete chi non apprezza le storie uscite negli ultimi 8/10 anni e perlopiù le considera vere e proprie schifezze. Nizzi è stato un bravissimo autore. Ha scritto bellissime storie, che ho letto e rileggo sempre con piacere. Al Nizzi del periodo 1983/1992 posso solo avanzare un rimprovero: quello di essere sempre stato troppo manierista, di aver quasi sempre seguito quasi una formula matematica nel costruire le sue trame. Quanto al Nizzi post 1992 (ovvero quello che riprese a scrivere dopo la famigerata crisi creativa e le cui storie hanno cominciato ad uscire a partire dal 1995), una sempre più evidente debolezza delle sue trame era comunque sostenuta da un'indubbia capacità di sceneggiatore. In seguito, però, Nizzi è diventato sempre più incapace di costruire non solo trame decenti (ed a dire il vero, buone idee saltavano spesso fuori), ma anche e soprattutto di svilupparle in maniera accettabile. Uno dei rimproveri che gli muovo, ad esempio, è lo snaturamento dei caratteri dei quatto pards (l"evoluzione" di Carson ?, in questo senso, paradigmatica). Praticamente ogni storia da lui firmata (con al massimo un paio di eccezioni) uscita a partire dal n° 500 può solo e semplicemente essere definita brutta, raggiungendo, ahimè, uno dei punti più bassi dell'intera produzione texiana. Un p? alla volta ho potuto vedere gente di mia conoscenza che è passata dalla difesa di Nizzi alla cupa accettazione del suo declino. Negli ultimi tempi ho notato un certo sforzo di costruire trame e dialoghi migliori, ma, ahimè, senza raggiungere i risultati di un tempo. La vena, temo, si è esaurtita e la cosa migliore che Nizzi può fare per se stesso ed i suoi lettori è dedicarsi a cose che veramente lo appassionano, come i romanzi che sta attualmente scrivendo. Non ho mai negato il grende lavoro svolto da Nizzi nel tenere in piedi la serie e nemmeno il ruolo svolto da un poco lungimirante editore che, se avesse cercato in tempo utili altri autori da affiancargli e non avesse comunque insistito pre spremerlo comunque, avrebbe probabilmente evitato il crollo a cui abbaimo assistito. In ogni caso, io non giudico il suo passato, ma il suo presente, credo e spero di essere sempre obiettivo e lontano da preconcetti e sp?ero che sia così anche per tutti, ma per quanti sforzi faccia, il mio giudizio sarà sempre influenzato da tanti fattori e non credo di dovermi scusare per questo. Per quanto mi riguarda, legger? e commenter? diligentemente le poche storie di Nizzi che ancora rimangono, sperando, come faccio sempre, che il mio scetticismo su di esse (? un preconcetto, dopo aver letto troppe storie che non ti sono piaciute, essere scettico sulla nuova storia dello stesso autore? Spero di no) sia smentito dai fatti. E con questo, credo di aver detto tutto quel che avevo da dire,.

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Carlo Monni, ti ringrazio per aver spiegato con grandi capacità argomentative e grande dispiego di spazio ed energie ciò che io, nelle mie nove miserelle righe, sono riuscito soltanto ad accennare. Non è la prima volta che mi soccorri... grazie!Aggiungendo qualcosa alla discussione, devo chiederti una cosa: hai detto "negli ultimi tempi ho notato un certo sforzo di costruire trame e dialoghi migliori", ma io, sinceramente, sulle trame un miglioramento non l'ho notato, mentre nei dialoghi a mio parere siamo caduti ancora più in basso: se "L'artiglio della Tigre" presenta, in mezzo a tante assurdit?, qualche buon momento, "La banda dei messicani" ?, IMHO, un carrozzone del grottesco. L'unica a salvarsi è "La rivolta dei Cheyennes", ma si tratta del minimo sindacale, ovvero un cinque pieno... Dissento, invece, sul giudicare invariabilmente brutte le storie post-500. Insisto: secondo me alcuni episodi discreti, per quanto sporadici, ci sono stati.

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Ho letto il post di Carlo Monni, ma, nonostante la sua autorevolezza e competenza texiana, sulla base di quanto ho letto ( storie, recensioni Ubc e post nei diversi Forum ) mi riesce assai difficile condividere buona parte dei contenuti. A mio avviso, anche oltre il n. 500, non sono mancate sceneggiature nizziane di livello discreto o buono ( tali sono, IMHO, tanto per fare un elenco incompleto, "Il mercante francese", "Kiowas", "Athabaska Lake", "Puerta del diablo", "Il villaggio assediato" "Dieci anni dopo" e soprattutto "Lo squadrone infernale" ), cosa tuttavia che sarebbe probabilmente sfuggita a un lettore che le avesse conosciute soltanto attraverso Ubc ( tanto per citare qualche titolo delle recensioni Ubc dedicate a queste storie: "Il mercante di noia" [ "Il mercante francese" - Loi ], "Tordo della Notte [ Tex ] in versione stragista" [ "Il villaggio assediato" - Congedo ], "La noia, il buffone e la lumaca" [ "Lo squadrone infernale" - Feltrin ] ); non mi pare che lo staff texiano di Ubc negli anni Novanta ( Traversa, Migliori, Zucchi, Bigi ecc. ) ironizzasse così pesantemente nei confronti di Nizzi ( o di qualunque altro autore ). Certo, vi sono state eccezioni ( la recensione di Loi nei confronti de "La rivolta dei Cheyennes", pur dura, ha avuto toni molto più pacati ) ma il trend è stato questo. E' vero pure, come dice Carlo Monni, che in un paio di casi ( "Omicidio in Bourbon Street", "Lo sceriffo indiano" ) Ubc si è mostrata molto ( anche IMHO troppo ) severa nei confronti di altri autori texiani; tuttavia V. Oliva ( autore di queste due recensioni ) ha comunque tenuto a puntualizzare nella prima di esse, che" a paragone delle perle di Claudio Nizzi non c'è appunto paragone"; come si vede, "Il degno erede" serve anche da scudo per gli altri sceneggiatori texiani pur laddove si obietti loro parecchio ). Quanto ai cosiddetti "snaturamenti" delle caratteristiche dei pards, ho già detto la mia in precedenti post di questa stessa discussione e non credo di dovermi ripetere. Hasta luego, amigos!

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Personalmente, non sono un utente di TWO e ne vado orgoglioso: non è un forum, è uno spazio in cui sono selezionate le idee. Fare di tutte le erbe un fascio è il peggior errore che un recensore possa fare. Su Nizzi, Carlo, ricorderai bene la discussione che abbiamo avuto su 'La Banda Dei Messicani' : e vai anche a leggere la mia recensione su 'L'Artiglio Della Tigre' , che ho definito 'una buffonata vergognosa' ... Tuttavia, in seguito, ho letto 'Documento D'Accusa' , e non esito a definirla la storia più bella degli ultimi quindici anni texiani, o quantomeno una delle più belle. Altre storie post-500 non mi sembrano affatto male: andate però a leggere, ad esempio, la recensione di UBC su 'Kiowas' , e sfido a considerarla obiettiva. Non lo so... forse abbiamo un'idea di texianit? troppo diversa per poterci capire, se consideri 'Matador' ( una storia di Tex senza Tex) molto superiore a 'Fuga da Anderville' : in questa situazione, posso solo rispettare le tue idee, ma non posso comprenderle: è un orizzonte mentale troppo distante...

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Le critiche all'ultimo Nizzi sono più che strameritate, rileggendo le store dal 500 sembra che abbia perseguito una vera e propria opera di decostruzione dei 4 pards, almeno 3, via, con Tiger il discorso è diverso, de-costruendo, facendo a pezzi il loro lato eroico e mostrandoceli come dei coglionazzi rimbambiti. Quando ho riletto "Agguato a mezzanotte" a un certo punto mi sono messo a ridere, ho pensato di avere sotto gli occhi TEX PIRLER & KIT CAZZON, la parodia dei due rangers che furono. Con Kit mi sembrava si fosse risparmiato, fino all'ultimo almanacco dove il rimbambitismo galoppante colpisce purtroppo anche lui. Poi è riuscito persino a farli diventare tutti dei vigliacchi con Fort Sahara, l'apoteosi, il mito al contrario. Eppure ci sono delle storie o singoli albi post 500 che ho apprezzato e non poco, come Mefisto!, albo singolo eccezionale, le storie di Puerta del Diablo e di Documento d'accusa, le migliori per me, Un treno per Redville, molto carina. Altre storie mi sono piaciute abbastanza, come tutta Athabasca Lake, Il lungo viaggio (nonostante gli strafalcioni), ed altre a cui do la sufficienza, come Il mercante francese (che mi sembra non sia piaciuta a nessuno), Il villaggio assediato, Dieci anni dopo. Di altre storie doppie salvo i primi albi, come Le foreste dell'Oregon, Muddy Creek, Kiowas, La valle dell'odio. Moctezuma non lo trovo così orribile, trovo peggiori La sentinella e soprattutto l'ultimo almanacco. Ma lasciamo perdere i difetti. Fatto sta che Nizzi è stato, ripeto, è stato, un grandissimo autore, tanto che non mi ero minimamente accorto, io che non leggevo mai gli autori, del passaggio di consegne da GLB. Trovo il pregio maggiore di Nizzi quello di essere stato un "imitatore originale"."Imitatore" non è sminuirlo, anzi, perchè ha saputo riprendere tantissimo dal padre di Tex, cosa tutt'altro che facile, come le trame, gli intrecci, il carattere dei pards, crearne addirittura dei nuovi, tipo le storie in Messico o la Tigre Nera, ecco perchè "originale", ha ampliato la psicologia di Kit e Tiger in storie bellissime dedicate quasi esclusivamente a loro, ha saputo mantenere una forte centralit? nella storia da parte di Tex, ha osato farlo avvicinare da una donna, ha immesso la componente giallo-investigativa che mi piaceva molto, ha ampliato l'affiatamenteo ironico di Tex e carson e così via. I suoi primi texoni sono bellissimi, e poi, se non bastasse, è stato leggendo la storia su Custer che mi è rivenuta voglia di leggere Tex dopo vent'anni di pausa. Non saprei dire quando è cominciato il declino, devo ancora rileggere tanto, fatto sta che ultimamente quello che scrive oggi è l'ombra di Nizzi, e non mi sembra che se ne sia mai reso conto. Per chiudere, l'ho detto anche nell'altro forum, mi sembra che chi scrive su UBC a volte non usi lo stesso metro per gli altri autori, vedi ultimo maxi o la storia di Manfredi, per esempio. Per l'ultimo almanacco, poi, sono stato molto più feroce io.

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