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TWF - Tex Willer Forum

[587/588] L' Artiglio Della Tigre


Voto alla storia  

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Questa storia mi ha lasciato impressioni estremamente positive ed altre negative. Partiamo dalle prime: i disegni di Venturi sono ottimi e trovo che non ci fosse disegnatore più adeguato per riproporre la Tigre Nera di Villa. Il personaggio è una garanzia di lotta ardua, essendo dotato sia di qualità fisiche che intellettive; la sconfitta della Tigre nasce dall'ossessione di tutti i grandi nemici di Tex nel volerlo catturare vivo per farlo soffrire il più a lungo possibile, con trappole sempre di alto livello. Il rientro dei personaggi di Frisco è sempre piacevole per quanto con la storia del traffico d'oppio Devlin non faccia una gran figura nel non venirne a capo. I lati negativi ora: il finale su tutti, con un'uscita di scena della Tigre davvero troppo mesta per un personaggio di questa rilevanza. Poi le rivelazioni del cinese fatte in seguito a una presentazione a nome di Mike Tracy. Mike è molto amico di Tom e non ci si spiega come mai una carta di tale rilevanza non sia stata giocata prima nelle indagini. Poi un mio cruccio da sempre: mentre un nascondiglio nelle paludi della Louisiana si maschera agevolmente, manieri come quello fuori Leadville e rifugi come questo alle porte di San Francisco devono essere davvero ben nascosti per non aver mai fatto nascere dei sospetti.. Niente che privi la storia di un 8!

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  • 1 anno dopo...
  • 4 anni dopo...

Complice il parecchio tempo libero mi sono riletto l'intera saga della tigre nera. Volevo farmi un idea di come potesse essere sopravvissuta e di come potesse tornare. Sono giunto ad alcune conclusioni:

Escludo del tutto che possa trattarsi di un sosia. Primo mi sembra una cosa troppo strampalata e tirata per le orecchie, non la vedo nelle corde di Boselli. Secondo dovrebbe essere proprio il fratello gemello. Tex lotta in tutto il finale con sumankan corpo a corpo e non si accorge di nessuna differenza nell'aspetto. E non trovo nulla che lasci pensare al sosia. Quindi secondo me la tigre nera è sopravvissuta alla caduta. Primo perché non abbiamo una vignetta chiara che ci faccia capire dove è stata colpita di Tom devlin. Potrebbe essere stata colpita solo a una spalla. Inoltre non è chiaro l'altezza da cui casa. L' inquadratura della vignettafa sembrare che sia abbastanza in alto ma potrebbe essere ingannevole. Mi sono fatto l'idea che sopravviva alla caduta, venga portata in ospedale e curata. A lohana viene promesso un occhio di riguardo. Inoltre la spia nella centrale di polizia non viene beccata. Che abbia un ruolo nella sua fuga? Che ne pensate?

 

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1 ora fa, la tigre nera dice:

Primo perché non abbiamo una vignetta chiara che ci faccia capire dove è stata colpita di Tom devlin. Potrebbe essere stata colpita solo a una spalla. Inoltre non è chiaro l'altezza da cui casa. L' inquadratura della vignettafa sembrare che sia abbastanza in alto ma potrebbe essere ingannevole. Mi sono fatto l'idea che sopravviva alla caduta, venga portata in ospedale e curata.

 

Spero tu non me ne voglia, pard, ma mi permetto con rammarico di dissentire da quanto sostieni. Nella sequenza dell'apparente morte della Tigre, a me pare sia abbastanza evidente che questi, dopo essere stato colpito dalla fucilata di Devlin (invero, non è chiaro il punto preciso in cio il colpo va a segno), cada da un'altezza di sufficiente entità da cui è pressoché impossibile che qualcuno, ivi compreso un individuo dalle doti fisiche non indifferenti quali Sumankan, possa salvarsi né tantomeno, nel miracoloso caso possa sopravvivere, uscirne senza gravissimi danni.

 

IMG-20200403-191738.jpg

IMG-20200403-191757.jpg

 

Poi va da sé che in un fumetto come Tex, in cui vi è generalmente un discreto - talora accurato, talora meno - utilizzo della sospensione dell'incredulità,tutto può succedere. Tuttavia io continuo a sostenere - ma ovviamente potrei essere tranquillamente smentito quando la storia uscirà - la validità dell'ipotesi di un sosia. Ripeto, la mia rimane una mera e personalissima congettura, tuttavia se si va ad osservare il tentativo di fuga della Tigre prima dell'arrivo della polizia, a mio avviso vi sono almeno un paio di circostanze in cui, teoricamente, Sumankan avrebbe potuto eclissarsi e mandare al suo posto un fedelissimo suo sosia (o camuffato a dovere, non dimentichiamo il talento dell'ex principe malese in trucchi del genere).

 

La prima ipotetica circostanza...

IMG-20200403-193220.jpg

IMG-20200403-193237.jpg

 

La seconda...

IMG-20200403-193327.jpg

 

Ripeto, scopriremo solo tra circa tre anni quale espediente sarà stato adoperato. Io ho ribadito la mia ipotesi 😉.

 

 

1 ora fa, la tigre nera dice:

A lohana viene promesso un occhio di riguardo. Inoltre la spia nella centrale di polizia non viene beccata. Che abbia un ruolo nella sua fuga?

 

Su questa possibilità concordo...

 

 

P.S. poiché il mio post contiene immagini, consiglio a chi non avesse ancora letto questa storia di non soffermarvisi..!!

Modificato da juanraza85
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22 minuti fa, juanraza85 dice:

 

Spero tu non me ne voglia, pard, ma mi permetto con rammarico di dissentire da quanto sostieni. Nella sequenza dell'apparente morte della Tigre, a me pare sia abbastanza evidente che questi, dopo essere stato colpito dalla fucilata di Devlin (invero, non è chiaro il punto preciso in cio il colpo va a segno), cada da un'altezza di sufficiente entità da cui è pressoché impossibile che qualcuno, ivi compreso un individuo dalle doti fisiche non indifferenti quali Sumankan, possa salvarsi né tantomeno, nel miracoloso caso possa sopravvivere, uscirne senza gravissimi danni.

 

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Poi va da sé che in un fumetto come Tex, in cui vi è generalmente un discreto - talora accurato, talora meno - utilizzo della sospensione dell'incredulità,tutto può succedere. Tuttavia io continuo a sostenere - ma ovviamente potrei essere tranquillamente smentito quando la storia uscirà - la validità dell'ipotesi di un sosia. Ripeto, la mia rimane una mera e personalissima congettura, tuttavia se si va ad osservare il tentativo di fuga della Tigre prima dell'arrivo della polizia, a mio avviso vi sono almeno un paio di circostanze in cui, teoricamente, Sumankan avrebbe potuto eclissarsi e mandare al suo posto un fedelissimo suo sosia (o camuffato a dovere, non dimentichiamo il talento dell'ex principe malese in trucchi del genere).

 

La prima ipotetica circostanza...

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La seconda...

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Ripeto, scopriremo solo tra circa tre anni quale espediente sarà stato adoperato. Io ho ribadito la mia ipotesi 😉.

 

 

 

Su questa possibilità concordo...

 

 

P.S. poiché il mio post contiene immagini, consiglio a chi non avesse ancora letto questa storia di non soffermarvisi..!!

Ce' una terza possibilita, molto piu plausibile. Non voglio dirla per non togliere la sorpresa, e perche non sono sicuro che sia quella giusta, ma ci scommetterei un bel po di birre.

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Just now, Piombo Caldo dice:

Ce' una terza possibilita, molto piu plausibile. Non voglio dirla per non togliere la sorpresa, e perche non sono sicuro che sia quella giusta, ma ci scommetterei un bel po di birre.

 

Quando uscirà la storia, che tu ci abbia preso o meno, spero ci toglierai la curiosità che ci hai trasmesso 😄 ..!

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Just now, juanraza85 dice:

 

Quando uscirà la storia, che tu ci abbia preso o meno, spero ci toglierai la curiosità che ci hai trasmesso 😄 ..!

Sono curioso anche io, vorrrei saperlo subito invece mi tocca aspettate 2-3 anni.

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In generale, se nei fumetti si vede qualcuno cadere, NON si vede il momento dell'impatto, e DOPO si vede un corpo da lontano, a meno che il corpo non sia davvero evidentemente trafitto o smembrato, è da considerarsi una morte "fuori scena" (qualunque cosa potrebbe avere frenato la caduta e il "corpo" potrebbe benissimo essere una finta...).  :lol:

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A me non pare che la rupe da cui è caduto Sumankan (o eventualmente chi per lui) fosse dotata di arbusti, rocce o altri ostacoli che potessero ammortizzare il suo impatto con la roccia su cui piomba a peso morto. Oltretutto, nel momento in cui Devlin lo colpisce e ne determina la caduta Sumankan (o eventualmente chi per lui) si trova su un cocuzzolo sporgente, per cui mi pare a maggior ragione improbabile che possa aver impattato con qualcosa che abbia potuto attutire l'impatto...

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Sinceramente io accetterei molto di più il fatto della sopravvissuta alla caduta piuttosto che il sosia. La caduta potrebbe essere avvenuta sul costone roccioso alla sinistra della tigre nera (si vede molto bene nella prima tavola che è stata postata). Diciamo che è stata colpita e poi e caduta sulla roccia dove la vediamo schiantata facendo degli intermezzi di caduta su queste rocce e non una caduta diretta fino a dove la vediamo alla fine. Però la vignetta che inquadra la caduta lascia poco all'immaginazione. Questa caduta a gradoni dovrebbe essere avvenuta nei momenti successivi a quelli inquadrati. Il semplice sosia davvero non lo potrei digerire. 

<span style="color:red;">2 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Ce' una terza possibilita, molto piu plausibile. Non voglio dirla per non togliere la sorpresa, e perche non sono sicuro che sia quella giusta, ma ci scommetterei un bel po di birre.

Siamo tutti curiosi di saperlo per giove!

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Boselli ha detto che tornera ls Tigre Nera e sara proprio lei, dunque non e' un sosia. Per quanto riguarda il volo le immagini non lasiano dubbi. Se fosse questo il modo di farlo tornare per me sarebbe a dirla alla Fantozzi  una c... davvero pazz....;  Ce' un altro modo per me di farlo tornare e forse si capisce anche dalle 2 tavole nuove messe in rete  della storia che sta disegnando Venturi.

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1 ora fa, Piombo Caldo dice:

Boselli ha detto che tornera ls Tigre Nera e sara proprio lei, dunque non e' un sosia. Per quanto riguarda il volo le immagini non lasiano dubbi. Se fosse questo il modo di farlo tornare per me sarebbe a dirla alla Fantozzi  una c... davvero pazz....;  Ce' un altro modo per me di farlo tornare e forse si capisce anche dalle 2 tavole nuove messe in rete  della storia che sta disegnando Venturi.

Potresti aver ragione. La presenza di Omoro è cruciale per quello che penso io e credo pure per quello che pensi tu mi sa.

Anche se questa soluzione mi lascia dei dubbi.

Modificato da la tigre nera
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Sono curioso anch'io di conoscere lo stratagemma usato per farlo ritornare. A me non convince ne l'ipotesi del sosia ne l'intervento di Omoro. Inizierebbero ad essere troppi i morti resuscitati. A pensarci prima, potevano farlo cadere in acqua.

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Sono curioso anch'io di conoscere lo stratagemma usato per farlo ritornare. A me non convince ne l'ipotesi del sosia ne l'intervento di Omoro. Inizierebbero ad essere troppi i morti resuscitati. A pensarci prima, potevano farlo cadere in acqua.

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Concluso il ciclo Sumankan. Mi ricordavo questo atto finale molto peggio di come l'ho ritrovato. In realtà è una discreta storia. C'è troppa fretta nel secondo albo, che fila via troppo velocemente nel complesso, qualche ingenuità di troppo da parte di Carson in tutta la storia anche.

Però la vicenda si mantiene costantemente interessante, dai divertenti "fuochi d'artificio" iniziali alla morte (apparente a quanto pare) della Tigre.

Un Nizzi, insomma, che al netto di una certa fretta (forse tre albi avrebbero reso maggior giustizia)si mantiene qui su buoni livelli.

Bellissimi davvero i disegni di Filippucci, grande talento.

Nizzi 7.50

Filippucci 9

Curiosissimo, ora, di capire cosa si è inventato il Boss per continuare la saga della Tigre.

 

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<span style="color:red;">2 ore fa</span>, valerio dice:

Concluso il ciclo Sumankan. Mi ricordavo questo atto finale molto peggio di come l'ho ritrovato. In realtà è una discreta storia. C'è troppa fretta nel secondo albo, che fila via troppo velocemente nel complesso, qualche ingenuità di troppo da parte di Carson in tutta la storia anche.

Però la vicenda si mantiene costantemente interessante, dai divertenti "fuochi d'artificio" iniziali alla morte (apparente a quanto pare) della Tigre.

Un Nizzi, insomma, che al netto di una certa fretta (forse tre albi avrebbero reso maggior giustizia)si mantiene qui su buoni livelli.

Bellissimi davvero i disegni di Filippucci, grande talento.

Nizzi 7.50

Filippucci 9

Curiosissimo, ora, di capire cosa si è inventato il Boss per continuare la saga della Tigre.

 

No  Filippucci ma Venturi ai disegni. La sto rileggendo anche io e ho visto che la mia teoria sul suo ritorno si sta un po complicando ma nulla che non si possa sistemare.

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<span style="color:red;">51 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

No  Filippucci ma Venturi ai disegni. La sto rileggendo anche io e ho visto che la mia teoria sul suo ritorno si sta un po complicando ma nulla che non si possa sistemare.

Si scusa, pensavo Venturi e dicevo Filippucci.

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  • 1 mese dopo...

Avete presente alcune reunion di vecchie band del passato, che dopo tantissimi anni si ritrovano sullo stesso palco e aldilà dell’emozione suscitata ai fans per l’evento, spesso forniscono un’esecuzione non all’altezza della loro storia, a causa della ruggine accumulata o il feeling artistico compromesso? Il sottoscritto, non sa dir bene il perché, ma è così che rivede il terzo capitolo della Tigre Nera sulla saga. Il ritorno del celebre arcinemico creato da Nizzi indubbiamente alimentò le aspettative di quei lettori innamorati della splendida storia d’inizio anni 90’ ma alla resa dei fatti la delusione (almeno per me) fu direttamente proporzionale alle attese. Rileggendo i due albi, la prima impressione che balena in mente è che l’autore abbia scritto il sequel troppo “a tavolino” privato da quella verve e divertimento creativo che aveva contraddistinto l’esordio. La prova si presenta alquanto piatta e priva di eccessivi spunti e trattandosi di un così atteso ritorno, questo aspetto è un’aggravante. Nizzi con un pizzico di furbizia, ambienta a San Francisco il terzo capitolo della sfida, cercando di sfruttare al massimo anche l’amato scenario californiano e Chinatown che in passato tanto aveva dato alla saga, ma a dire il vero, al netto della pirotecnica (nel senso pieno della parola) scena nel quartiere cinese con il pestaggio e successivi “fuochi artificiali”, neanche questa scelta contribuisce granché a far prendere quota all’episodio. Già l’incipit lo trovo affrettato, poco coinvolgente; in un esiguo numero di pagine i nostri hanno già la certezza di ritrovarsi al cospetto del vecchio nemico. Nessun dubbio, nessun pathos, così come il proseguo delle indagini, celeri e senza alcun colpo di scena visto che la Tigre Nera non varia di una virgola il suo modus operandi, divenendo alquanto prevedibile. Fra le immancabili origliate del poliziotto corrotto (che la farà franca senza essere mai individuato) e trappole alquanto telefonate che dimostrano l’appannamento d’intuito dei nostri, che ci cascano più volte come topolini attratti dal formaggio, si arriva all’epilogo finale, che in qualche maniera si fa apprezzare, soprattutto grazie al lungo duello a filo di scimitarra tra Tex e il principe malese. Tralascio nel mio giudizio il ruolo di Carson, visto che è praticamente imbarazzante in questa storia, così come trovo inopportuna la copiatura dei due colossi guardie del corpo: una volta va bene, ma riprendere simile stratagemma non paga a mio avviso. Pure la motivazione dell’oppio alla base del folle piano di vendetta di Sumankan è piuttosto debole: il malese non spaccia la sostanza stupefacente per arricchirsi ma nell’intento di indebolire gli avversari e prendere il potere (vedi il folle sogno di dichiarare guerra agli Usa dichiarato nella prima storia) e vendicarsi dei bianchi; in poche parole voler uccidere un elefante con uno spillo!

Anche il rapporto fra il capoccia e gli adepti della setta soggiogati dal terrore, punto cardine delle tappe del  passato, in questa storia non viene approfondito e risulta solo abbozzato. Craig, unico adepto tratteggiato da Nizzi, è lontanissimo anni luce da personaggi del calibro di Jean Morel, che nella prova di origine arricchivano la storia. Degli altri associati alla setta nemmeno l’ombra, solo una fugace inquadratura nel vignettone nei sotterranei della lussuosa bisca. Perdonatemi se sono troppo critico, ma anche il castello nero nella Valle del Fiore Rosso è ben poca cosa rispetto al covo del Colorado: volete mettere a confronto la straordinaria odissea tra i cunicoli, scale parlanti, trappole con pavimenti ruotanti con un casermone anonimo in cui al nostro basta infrangere una vetrata per sfuggire al nemico? Se Carson non brilla, Tom Devlin avrà l’onore di sparare il colpo decisivo che permetterà di salvare Tex, in estrema difficoltà, e far sparire la Tigre Nera; a tal proposito sono molto curioso di scoprire quale stratagemma narrativo verrà usato per recuperare un personaggio che obiettivamente alla fine di questa storia, pare messo definitivamente fuori gioco. Suppongo che, come nel caso di Mefisto, si dovrà trovare una scelta forte che inevitabilmente spaccherà le opinioni dei lettori, tuttavia spero solo che la qualità della storia sia tale da far accettare anche un’eventuale forzatura. Interessante, per finire, il dialogo fra i due nemici durante l’ultimo duello, dove Sumankan sostiene che in fondo Tex dovrebbe essergli alleato, visto che come i nativi d’America, la sua vendetta è mossa dalle ingiustizie e soprusi subite dai colonizzatori bianchi; ovviamente il ranger gli rinfaccia tutti i suoi cruenti crimini che esulano dal desiderio di rivalsa e che mai possono autorizzare il suo appoggio, tuttavia proprio questo scambio di opinioni, pare, poter fungere da preludio a un’eventuale “ sorpresa” futura in Borneo. Il quarto capitolo dovrebbe essere nuovamente assegnato a Venturi e questa è ovviamente una buona notizia: l’ottima performance grafica dell’emiliano è la miglior nota positiva dell’ Artiglio della Tigre ed evidenzia l’alto livello raggiunto dal disegnatore. A mio avviso sceneggiature simili sono molto complicate da illustrare, ma Venturi se la cavò da campione, curando molto nei dettagli le vignette, caratterizzando in maniera egregia i nostri e i comprimari (vedi la perfetta resa della Tigre Nera) e fornendo una ampia sfilza di interessantissime inquadrature che accattivano l’occhio e rendono scorrevole e dinamica la lettura delle varie sequenze grafiche. Proprio grazie al suo ottimo contributo, non me la sento di assegnare la mediocrità all’episodio e abbuono un voto in più per stima. Il mio voto finale è 6   

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On 5/6/2020 at 22:03, Condor senza meta dice:

Avete presente alcune reunion di vecchie band del passato, che dopo tantissimi anni si ritrovano sullo stesso palco e aldilà dell’emozione suscitata ai fans per l’evento, spesso forniscono un’esecuzione non all’altezza della loro storia, a causa della ruggine accumulata o il feeling artistico compromesso 

Concordo, quando la lessi la prima volta, questa è stata anche la mia sensazione. Devo rileggerla. 

Forse per questo motivo l'ennesimo ritorno non mi prende più di tanto.

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On 5/6/2020 at 22:03, Condor senza meta dice:

Avete presente alcune reunion di vecchie band del passato, che dopo tantissimi anni si ritrovano sullo stesso palco e aldilà dell’emozione suscitata ai fans per l’evento, spesso forniscono un’esecuzione non all’altezza della loro storia, a causa della ruggine accumulata o il feeling artistico compromesso? Il sottoscritto, non sa dir bene il perché, ma è così che rivede il terzo capitolo della Tigre Nera sulla saga. Il ritorno del celebre arcinemico creato da Nizzi indubbiamente alimentò le aspettative di quei lettori innamorati della splendida storia d’inizio anni 90’ ma alla resa dei fatti la delusione (almeno per me) fu direttamente proporzionale alle attese. Rileggendo i due albi, la prima impressione che balena in mente è che l’autore abbia scritto il sequel troppo “a tavolino” privato da quella verve e divertimento creativo che aveva contraddistinto l’esordio. La prova si presenta alquanto piatta e priva di eccessivi spunti e trattandosi di un così atteso ritorno, questo aspetto è un’aggravante. Nizzi con un pizzico di furbizia, ambienta a San Francisco il terzo capitolo della sfida, cercando di sfruttare al massimo anche l’amato scenario californiano e Chinatown che in passato tanto aveva dato alla saga, ma a dire il vero, al netto della pirotecnica (nel senso pieno della parola) scena nel quartiere cinese con il pestaggio e successivi “fuochi artificiali”, neanche questa scelta contribuisce granché a far prendere quota all’episodio. Già l’incipit lo trovo affrettato, poco coinvolgente; in un esiguo numero di pagine i nostri hanno già la certezza di ritrovarsi al cospetto del vecchio nemico. Nessun dubbio, nessun pathos, così come il proseguo delle indagini, celeri e senza alcun colpo di scena visto che la Tigre Nera non varia di una virgola il suo modus operandi, divenendo alquanto prevedibile. Fra le immancabili origliate del poliziotto corrotto (che la farà franca senza essere mai individuato) e trappole alquanto telefonate che dimostrano l’appannamento d’intuito dei nostri, che ci cascano più volte come topolini attratti dal formaggio, si arriva all’epilogo finale, che in qualche maniera si fa apprezzare, soprattutto grazie al lungo duello a filo di scimitarra tra Tex e il principe malese. Tralascio nel mio giudizio il ruolo di Carson, visto che è praticamente imbarazzante in questa storia, così come trovo inopportuna la copiatura dei due colossi guardie del corpo: una volta va bene, ma riprendere simile stratagemma non paga a mio avviso. Pure la motivazione dell’oppio alla base del folle piano di vendetta di Sumankan è piuttosto debole: il malese non spaccia la sostanza stupefacente per arricchirsi ma nell’intento di indebolire gli avversari e prendere il potere (vedi il folle sogno di dichiarare guerra agli Usa dichiarato nella prima storia) e vendicarsi dei bianchi; in poche parole voler uccidere un elefante con uno spillo!

Anche il rapporto fra il capoccia e gli adepti della setta soggiogati dal terrore, punto cardine delle tappe del  passato, in questa storia non viene approfondito e risulta solo abbozzato. Craig, unico adepto tratteggiato da Nizzi, è lontanissimo anni luce da personaggi del calibro di Jean Morel, che nella prova di origine arricchivano la storia. Degli altri associati alla setta nemmeno l’ombra, solo una fugace inquadratura nel vignettone nei sotterranei della lussuosa bisca. Perdonatemi se sono troppo critico, ma anche il castello nero nella Valle del Fiore Rosso è ben poca cosa rispetto al covo del Colorado: volete mettere a confronto la straordinaria odissea tra i cunicoli, scale parlanti, trappole con pavimenti ruotanti con un casermone anonimo in cui al nostro basta infrangere una vetrata per sfuggire al nemico? Se Carson non brilla, Tom Devlin avrà l’onore di sparare il colpo decisivo che permetterà di salvare Tex, in estrema difficoltà, e far sparire la Tigre Nera; a tal proposito sono molto curioso di scoprire quale stratagemma narrativo verrà usato per recuperare un personaggio che obiettivamente alla fine di questa storia, pare messo definitivamente fuori gioco. Suppongo che, come nel caso di Mefisto, si dovrà trovare una scelta forte che inevitabilmente spaccherà le opinioni dei lettori, tuttavia spero solo che la qualità della storia sia tale da far accettare anche un’eventuale forzatura. Interessante, per finire, il dialogo fra i due nemici durante l’ultimo duello, dove Sumankan sostiene che in fondo Tex dovrebbe essergli alleato, visto che come i nativi d’America, la sua vendetta è mossa dalle ingiustizie e soprusi subite dai colonizzatori bianchi; ovviamente il ranger gli rinfaccia tutti i suoi cruenti crimini che esulano dal desiderio di rivalsa e che mai possono autorizzare il suo appoggio, tuttavia proprio questo scambio di opinioni, pare, poter fungere da preludio a un’eventuale “ sorpresa” futura in Borneo. Il quarto capitolo dovrebbe essere nuovamente assegnato a Venturi e questa è ovviamente una buona notizia: l’ottima performance grafica dell’emiliano è la miglior nota positiva dell’ Artiglio della Tigre ed evidenzia l’alto livello raggiunto dal disegnatore. A mio avviso sceneggiature simili sono molto complicate da illustrare, ma Venturi se la cavò da campione, curando molto nei dettagli le vignette, caratterizzando in maniera egregia i nostri e i comprimari (vedi la perfetta resa della Tigre Nera) e fornendo una ampia sfilza di interessantissime inquadrature che accattivano l’occhio e rendono scorrevole e dinamica la lettura delle varie sequenze grafiche. Proprio grazie al suo ottimo contributo, non me la sento di assegnare la mediocrità all’episodio e abbuono un voto in più per stima. Il mio voto finale è 6   

Concordo su tutto. Questi due albi mi sembrano un "Bignami" sulla Tigre Nera. Classico modus operandi, ripresa di tanti elementi (i due colossi guardie del corpo), un Carson che credo non faccia nulla per due albi, un Devlin (tranne alla fine) sottotono ed un Tex poco sospettoso(ingresso troppo facile nel covo). Salvo i disegni dell'ottimo Venturi e la parte finale (inseguimento e morte). Il capitolo conclusivo (mi auguro) sarà una bella gatta da pelare. Ringrazio Nizzi per questo personaggio. C'è una flessione nella saga e non capisco perché la debba "chiudere" il Boss e non Nizzi. Sapranno loro. Vedremo...

On 3/11/2012 at 11:53, juanraza85 dice:

Aggiungo un particolare su cui riflettevo giusto poc'anzi: era proprio necessario far comparire a difesa della Tigre Nera una nuova coppia di titanici gemelloni cinesi come nel primo, indimenticabile scontro? Probabilmente è stata una forma di tributo a quell'episodio, ma io dico che si poteva evitare...

Sì che si poteva evitare...

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On 9/6/2020 at 13:50, Diablorojo82 dice:

C'è una flessione nella saga e non capisco perché la debba "chiudere" il Boss e non Nizzi. Sapranno loro. Vedremo...

Perchè per Nizzi la tigre era morta?

Pe me è uguale al ritorno del Maestro. "Che palle" pensavo, invece Boselli ti tira fuori quel gioiellino metropolitano. Che dire lunga vita al Bos. E speriamo di non sbagliare.

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<span style="color:red;">54 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Perchè per Nizzi la tigre era morta?

Pe me è uguale al ritorno del Maestro. "Che palle" pensavo, invece Boselli ti tira fuori quel gioiellino metropolitano. Che dire lunga vita al Bos. E speriamo di non sbagliare.

Speriamo Lorenzo, speriamo. Il Boss è una garanzia però si prende delle gatte da pelare...Tra Mefisto e la Tigre Nera:-)

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<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Speriamo Lorenzo, speriamo. Il Boss è una garanzia però si prende delle gatte da pelare...Tra Mefisto e la Tigre Nera:-)

Dai, il Bos è uno che sbaglia poco.

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  • 1 anno dopo...

Rileggendo il finale di questa storia sottotono ho l'impressione che Nizzi, l'inventore della Tigre Nera, abbia voluto uccidere in modo inequivocabile il "suo" personaggio prima di congedarsi dal fumetto di Tex per evitare a ogni costo che qualche altro autore lo potesse riutilizzare in futuro; per questo non credo che gli andrà a genio il fatto che Boselli abbia trovato l'idea per farlo tornare. :lol:

  • +1 1
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